I siti protetti dell'Unesco dell'Italia

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    Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra-Stato da Mar

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    Le opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra-Stato da Mar occidentale sono un sito seriale transnazionale inserito dall'Unesco nella lista del Patrimonio Mondiale il 9 luglio 2017. La serie comprende sei località in cui ci sono le opere di difesa della Serenissima Repubblica di Venezia, comprendendo beni che si trovano dalla Lombardia fino alle coste dell'Adriatico orientale.

    Le fortificazioni erano sorte nello Stato da Terra per proteggere la Repubblica di Venezia dalle altre potenze europee a nord-ovest, mentre quelle dello Stato da Mar per proteggere le vie marittime e i porti del mare Adriatico dalle incursioni provenienti dal Levante. Tutte queste opere erano necessare per sostenere l'espansione e l'autorità della Serenissima. L'introduzione della polvere da sparo portò ad importanti cambiamenti nell'architettura e nelle tecniche militari, che si riflettono nella progettazione di moderne fortificazioni.
     
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    Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale



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    Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale è un sito seriale italiano inserito dall'Unesco nella Lista del Patrimonio Mondiale.

    La serie comprende nove beni artistico-monumentali dell'Architettura arabo-normanna durante il periodo dei Normanni in Sicilia, sette custoditi nella città di Palermo e uno ciascuno a Cefalù e a Monreale. Si tratta di due palazzi, tre cattedrali, tre chiese e un ponte.


    Storia
    La candidatura è stata promossa nel 2010 da Fondazione Patrimonio UNESCO Sicilia e dall'Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità siciliana della Regione Siciliana, con i contributi della Fondazione di Sicilia e dei Comuni di Palermo, Cefalù e Monreale; degli arcivescovati delle diocesi di Palermo, Cefalù, Monreale e dell'Eparchia di Piana degli Albanesi. È entrata nella Lista dei patrimoni dell'umanità il 3 luglio 2015, nel corso della 39ª Sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale svoltasi a Bonn.
    La Regione ha chiesto che il sito possa ampliarsi ricomprendendo anche il Castello a Mare, la Cuba, la Cubula, il Castello di Maredolce con il Parco della Favara, la Chiesa di Santa Maria della Maddalena, la Chiesa della Magione.
     
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    Ivrea, città industriale del XX secolo



    Tra i nuovi luoghi protetti dall'UNESCO ve n'è anche uno tutto italiano: è Ivrea, laddove nel 1908 Camillo Olivetti aprì la prima fabbrica di famiglia. Il progetto industriale e socio-culturale che fu realizzato in città, soprattutto grazie al lavoro di Adriano Olivetti, è unico al mondo. Perché è stata scelta Ivrea? Perché "esprime una visione moderna del rapporto la produzione industriale e l’architettura".
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    Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene



    Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono un gruppo di colline comprese nella provincia di Treviso, in Veneto, caratterizzate dal territorio vitivinicolo della zona di produzione del vino Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene DOCG.
    Dal 2019 le colline sono inserite nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Dopo una prima bocciatura nel 2018, nel corso della 43ª sessione UNESCO tenutasi a Baku in Azerbaigian, sono divenute il 55° sito italiano e l'8° in Veneto ad ottenere questo riconoscimento.

    Descrizione
    Collocate nel nordest d'Italia, in provincia di Treviso (Veneto), le Colline del Prosecco si estendono in direzione est-ovest, da Vittorio Veneto a Valdobbiadene.
    La “core zone”, ovvero l’areale riconosciuto patrimonio dell’umanità, oggetto di tutela e di protezione ha un’estensione di 9.197,45 ettari e comprende i territori collinari ricadenti nei Comuni di Valdobbiadene, Vidor, Miane, Farra di Soligo, Pieve di Soligo, Follina, Cison di Valmarino, Refrontolo, San Pietro di Feletto, Revine Lago, Tarzo e Vittorio Veneto. A questa zona va aggiunta una "buffer zone" (9.769,80 ettari) con la presenza di territori collinari di minore rilevanza. Essa è composta dai Comuni di Conegliano, Susegana e San Vendemiano. Poi è stata aggiunte la "commitment zone" dove si possono riconoscere i caratteri principali della candidatura, ma con un maggior sviluppo dell’urbanizzazione Essa è composta dai Comuni di Cappella Maggiore, Colle Umberto, Codognè, Cordignano, Fregona, Godega di Sant'Urbano, Mareno di Piave, Moriago della Battaglia, Sarmede, San Fior, Sernaglia della Battaglia, Segusino, Santa Lucia di Piave e Vazzola.
    Sono caratterizzate da una particolare conformazione geologica denominata hogback, ovvero costituiscono una serie di colline con una cresta stretta e pendii ripidi su entrambi i fianchi, intervallati da piccole valli parallele.
    Il sito include gran parte del territorio vitivinicolo della zona di produzione del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene DOCG.
    Il panorama è caratterizzato dai cosiddetti ciglioni, terrapieni sui quali sono stati realizzati terrazzamenti stretti ed erbosi per i filari di viti. Per secoli questi aspri terreni sono stati modellati e resi adatti alla coltura dall'uomo. Dal XVII secolo, l'uso dei ciglioni ha creato un particolare scenario a scacchiera costituito da filari di viti paralleli tra di loro e verticali rispetto ai declivi. Nel XIX secolo, la tecnica di coltivazione della bellussera ha contribuito alle caratteristiche estetiche del territorio.

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    Grandi città termali d'Europa

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    Le Grandi città termali d'Europa (in inglese: The Great Spa Towns of Europe) è un patrimonio dell'umanità formato da un gruppo inseparabile di undici città termali rappresentative di questo fenomeno culturale e sociale sviluppatosi a partire dall'Illuminismo fino al XX secolo.

    Origine
    La Regione di Karlovy Vary in Cechia è all'origine del progetto iniziale del 2006 di candidare le tre stazioni termali della Boemia occidentale, Karlovy Vary, Mariánské Lázně e Františkovy Lázně a patrimoni mondiali dell'umanità.
    Successivamente, un'analisi comparata di svariati siti termali europei realizzata da una commissione consultiva di esperti internazionali, riuniti sotto l'egida dell'Istituto nazionale del patrimonio della Cechia, ha portato nel 2011 alla scelta di stazioni termali suscettibili di essere integrate nella lista iniziale, che, da nazionale, divenne multinazionale, con il titolo di "Significant European Spa Towns of the 19th Century": alle tre città precedenti si aggiunsero Luhačovice, Baden-Baden, Spa (Belgio), Vichy, Bath e Montecatini Terme. Furono quindi aggiunte Bad Ischl, Baden bei Wien, Bad Kissingen, Bad Ems, Bad Homburg vor der Höhe, Wiesbaden e Bad Pyrmont, e il nome del progetto fu modificato in "Great Spas of Europe" (grandi città d'acqua d'Europa). Un gruppo di lavoro internazionale, coordianto da una cabina di regia diretta da un rappresentante del ministro della Cultura della Cechia, elaborò la documentazione destinata ad accompagnare la candidatura, presentata individualmente da ciascuno Stato coinvolto.
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    Cicli di affreschi del XIV secolo di Padova

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    I cicli di affreschi del XIV secolo di Padova sono un sito seriale inserito dall'UNESCO nella lista dei patrimoni dell'umanità dal 24 luglio 2021 nel corso della 44ª sessione del Comitato del patrimonio mondiale in corso a Fuzhou (Cina). Padova Urbs Picta è stata così inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO (World Heritage List) come bene culturale, poiché esso "illustra un modo completamente nuovo di rappresentare la narrazione in pittura, con nuove prospettive spaziali influenzate dai progressi della scienza dell'ottica e una nuova capacità di rappresentare le figure umane in tutte le loro caratteristiche, compresi i sentimenti e le emozioni. Queste innovazioni segnano una nuova era nella storia dell'arte, producendo un irresistibile cambio di direzione".

    Il sito Padova Urbs picta, ovvero Padova Città dell'affresco, è costituito dai cicli pittorici del Trecento, dipinti tra il 1302 e il 1397 da diversi artisti. Questi sono presenti all’interno di otto edifici e complessi monumentali nel centro storico di Padova:

    Cappella degli Scrovegni
    Chiesa degli Eremitani
    Palazzo della Ragione
    Loggia dei Carraresi
    Battistero del duomo
    Complesso della Basilica di Sant'Antonio di Padova
    Oratorio di San Giorgio
    Oratorio di San Michele.
    Nonostante siano stati realizzati per mano di artisti diversi e in edifici diversi dalle diverse funzioni, gli affreschi trecenteschi sono accomunati dallo stesso stile e contenuto, il cui modello è l'opera di Giotto all'interno della Cappella degli Scrovegni. Questi dipinti murali hanno segnato l'inizio di una rivoluzione nella storia della pittura e mostrano come la tecnica pittorica, spinta da un impeto creativo e dagli studi sulla rappresentazione spaziale, si sia evoluta nell'arco di un intero secolo.
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    Portici di Bologna

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    I portici di Bologna rappresentano un importante patrimonio architettonico e culturale per la città e ne sono simbolo insieme alle numerose torri. Non esiste al mondo un'altra città che abbia tanti portici quanto Bologna: tutti insieme i porticati misurano in lunghezza più di 38 chilometri solo nel centro storico, che raggiungono i 53 km contando quelli fuoriporta.
    Per via della loro rilevanza artistico-culturale, dal 2021 una parte dei portici bolognesi è un bene culturale patrimonio dell'umanità dell'UNESCO
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    Carsismo e grotte evaporitiche dell'Appennino settentrionale



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    Carsismo e grotte evaporitiche dell'Appennino settentrionale è un sito del patrimonio dell'umanità dell'UNESCO situato nella regione Emilia-Romagna, il 59º iscritto nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO in Italia. Si tratta di un sito seriale composto da nove aree nelle province di Reggio Emilia, Bologna, Ravenna e Rimini.
    Il sito seriale è costituito da un terreno carsico epigenico di gesso insolitamente ben conservato ed esteso. Presenta un'altissima densità di grotte: oltre 900 in un'area relativamente piccola, per un'estensione complessiva di oltre 100 km; comprende anche alcune delle grotte di gesso più profonde esistenti, che raggiungono i 265 metri sotto la superficie. Le grotte e i fenomeni carsici racchiusi nelle aree di cui è composto il sito sono riconosciute dalla comunità scientifica per il loro valore universale e per le loro caratteristiche di unicità e rappresentatività dell’evoluzione geologica e geomorfologica della Terra. Proprio per questo è il primo e il meglio studiato sito per i fenomeni carsici evaporitici al mondo, con ricerche accademiche iniziate nel XVI secolo.
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