I siti protetti dell'Unesco degli Stati Uniti d'America

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    Parco nazionale di Yosemite



    Il Parco nazionale di Yosemite è un'area naturale protetta che si trova tra le contee di Mariposa e Tuolumne nello Stato della California.
    Il parco copre un'area pari a 761.266 acri o 3.081 km² e arriva a raggiungere a ovest la catena della Sierra Nevada.
    Il Parco è visitato ogni anno da più di 3.5 milioni di visitatori i quali si limitano a percorrere soltanto i 18 km² della Yosemite Valley.
    Nel 1984 è stato designato come World Heritage site (sito patrimonio dell'umanità) dall'Unesco perché è famoso nel mondo per le sue spettacolari cime granitiche, le sue cascate, i ruscelli limpidi, le Sequoie giganti ed in generale per la biodiversità.
    Circa l'89% del parco è considerato ancora allo stato selvaggio, cioè un'area dove l'apporto delle modifiche da parte dell'uomo è minimo. È stato il primo parco dichiarato dal governo federale americano anche se non proprio il primo ad essere dichiarato parco nazionale, tuttavia Yosemite è stato un punto focale per lo sviluppo dell'idea di parco nazionale, dovuta per la maggior parte al lavoro di persone come John Muir.
    È stato istituito parco nazionale il 25 settembre 1890
    Yosemite è uno dei più vasti e meno frammentati habitat nella Sierra Nevada, e nel parco si possono trovare una vasta diversità di piante e animali.
    Il Parco ha cime che vanno dai 600 ai 4.000 metri di altitudine, e contiene quattro maggiori zone vegetative: chaparral/oak boschiva premontana, montana, subalpina ed alpina.
    Delle 7.000 diverse specie di piante della California, circa il 50% si trovano nella Sierra Nevada e circa il 20% all'interno del Parco di Yosemite.
    Nel parco si può trovare l'habitat ideale e la documentazione relativa a 160 piante rare con rispettive rare formazioni geologiche e suoli particolari che caratterizzano il ristretto rango dove queste piante si possono trovare.
    Il Parco è uno dei più visitati degli Stati Uniti ed è considerato uno dei più belli. Fra le principali attrattive del Parco ricordiamo: Grizzly Giant, la sequoia alta 96 m nell'area di Mariposa Groove, l'Half Dome, la più grande roccia granitica del mondo, le Yosemite Falls, che raggiungono anche i 700 m di altezza e Glacier Point, punto panoramico a 2100 m di altitudine.
    La geologia dell’area di Yosemite è caratterizzata da rocce granitiche e rimanenti di rocce più antiche. Circa 10 milioni di anni fa, la Sierra Nevata fu sollevata e poi si arrestò a formare i propri gentili pendii dell’ovest e i più infausti pendii ad est. L’innalzamento aumentò lo sprofondamento dei letti dei fiumi e dei torrenti, risultanti nella formazione di stretti canyon. Circa un milione di anni fa la neve ed il ghiaccio accumulati, formarono ghiacciai all’altezza delle cime alpine che invece si spostarono verso le valli dei fiumi. La robustezza del ghiaccio della valle del Yosemite deve aver raggiunto 4,000 feet (1200 m) durante il primo periodo glaciale. Il movimento verso valle delle masse di ghiaccio tagliò e scolpì la valle a forma di U che attrae oggi così tanti visitatori per la vista del suo fantastico scenario.

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    Edited by Shagrath82 - 13/1/2013, 12:00
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    Cultura Chaco



    Il Parco nazionale storico della cultura Chaco è un parco nazionale storico statunitense e patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
    Possiede la più densa ed eccezionale concentrazione di pueblo dell'america sud-occidentale. Il parco si trova nel nord-ovest del Nuovo Mexico, tra Albuquerque e Farmington, in una vallata quasi inaccessibile tagliata dal Chaco Wash. Contiene la più ricca collezione di rovine a nord del Messico, e conserva una delle più affascinanti aree storiche e culturali d'America. Tra il 900 ed il 1150 il Chaco Canyon fu uno dei principali centri culturali degli antichi Pueblo.
    I Chacoani estraevano blocchi di arenaria e trascinavano alberi da grandi distanze, assemblando quindici dei maggiori complessi rimasti in America settentrionale fino al diciannovesimo secolo. Sono state mostrate prove di archeoastronomia nella cultura Chaco, portando come esempio l'incisione rupestre del "Sun Dagger" presso Fajada Butte. Molti edifici Chacoani erano allineati per poter registrare i cicli solari e lunari, il che ha sicuramente richiesto generazioni di osservazioni astronomiche e secoli di conoscenza. Si pensa che i mutamenti climatici abbiano costretto i Chaco ad emigrare abbandonando il canyon, in corrispondenza dell'inizio di 50 anni di siccità nel 1130.
    È situato nell'arida ed inospitale regione dei Four Corners, ed è un centro culturale Chaco molto fragile; il rischio erosione causato dai turisti ha portato alla chiusura al pubblico di Fajada Butte. I luoghi sono considerati sacri da tempo immemorabile dagli Hopi, dai Navajo e dai Pueblo, i quali continuano a tramandare tradizioni orali che narrano della storica migrazione da Chaco e della relazione spirituale con la terra. Gli sforzi di conservazione del parco confliggono spesso con le credenze religiose dei nativi, ed alcune rappresentanze tribali cooperano strettamente con il National Park Service al fine di condividere la loro cultura ed il rispetto del retaggio della cultura Chacoana.

    Geografia


    Il Chaco Canyon si trova all'interno del Bacino di San Juan, sopra il vasto Altopiano del Colorado, circondato dalle montagne Chuska ad ovest, le montagne San Juan a nord e le montagne San Pedro ad est.
    Gli antichi Chacoani usavano la densa foresta di querce, pinus pinyon, pini gialli e ginepri al fine di ottenere legna ed altre risorse. Il canyon stesso, situato in un terreno circoscritto da dune, colline e montagne, corre sulla direttiva da nord-est a sud-ovest ed è cerchiato da un massiccio piatto conosciuto come mesa.
    Le ampie aperture tra le pareti (i lati del canyon sono noti come rincons) incanalavano le potenti piogge nel canyon, aumentando i livelli locali di precipitazioni. I principali complessi Chacoani, come Pueblo Bonito, Nuevo Alto e Kin Kletso, raggiungono altezze tra i 1.890 ed i 1.963 metri.
    Il fondo è formato da materiale alluvionale, che degrada all'interno da nord-est con un'inclinazione di 6 metri al chilometro, ed è tagliato dal Chaco Wash, un arroyo che era quasi sempre asciutto. Delle falde acquifere del canyon, la più capiente si trova ad una profondità tale da renderla inaccessibile agli antichi Chacoani; solo alcune falde minori erano dotate di sorgente. In superficie l'acqua non è quasi mai visibile, eccetto che nel caso di temporali che riempiono, temporaneamente, gli arroyo.

    Geologia


    Dopo che il supercontinente della Pangea si divise nel periodo Cretaceo, la regione divenne parte della zona di transizione tra una marina di superficie (Western Interior Seaway) ed un gruppo di pianure e basse colline ad ovest. Un terreno costiero sabbioso e paludoso continuò a muoversi ad est ed ovest, alternativamente, sommergendo e ricoprendo quella parte di canyon che ora è nota con il nome di Altopiano del Colorado.
    Da quando il Chaco Wash iniziò a scorrere in quello che ora sono i 122 metri di Chacra Mesa, cominciò anche il suo lento scavare che, dopo milioni di anni, ha creato il canyon odierno. Lo steso mesa comprende formazioni di arenaria e roccia scistosa databili al Cretacico superiore che fanno parte delle formazioni di Mesa Verde. Il fondo del canyon venne in seguito eroso nuovamente, lasciando esposto il Menefee Shale; in seguito questo strato venne sepolto sotto a 38 metri di sedimenti. Sia il canyon sia il mesa si trovano all'interno del "Chaco Core", distinto dal più ampio Altopiano di Chaco; è una regione erbosa relativamente piatta con la presenza di rari alberi. A causa della deriva dei continenti, a soli 25 chilometri ad ovest si trovano caratteristiche geologiche completamente differenti da quelle del canyon, o quelle dei vicini Chaco Slope, Gobernador Slope e Chuska Valley.

    Clima

    Essendo una regione arida con arbusti e steppe desertiche, il canyon ed il bacino circostante raccolgono circa 20 cm di piogge annuali; il parco ne raccoglie in media 231,1 mm. Il Chaco Canyon si trova sottovento rispetto alle grandi montagne meridionali ed occidentali, il che causa la scarsa umidità della regione. Le regione è soggetta a quattro stagioni diverse, con la maggior parte delle piogge concentrate tra luglio e settembre; ed il periodo secco tra maggio e giugno. La precipitazioni orografiche, dovute al contatto tra nuvole e montagne, sono responsabili di buona parte delle piogge estive ed invernali; le piogge aumentano con l'innalzamento. Alcuni anni possono mostrare uno spostamento verso nord della zona di convergenza intertropicale, il che causa un deciso aumento delle precipitazioni.
    L'area del Chaco Canyon è caratterizzata anche da estremi climatici notabili: la temperatura misurata spazia dai -39 °C ai 39 °C), e sono stati misurati sbalzi termici di 30 gradi. In media si registrano meno di 150 giorni l'anno senza brina, ed il clima locale può passare da anni di intense piogge ad altri di estrema siccità. L'enorme influenza sul canyon di El Niño contribuisce a questa variabilità del clima.

    Flora e fauna

    La flora del Chaco Canyon è quella che tipicamente si trova negli alti deserti dell'America settentrionale: sagebrush e numerose specie di cactus sono mischiati ad una boscaglia arida di pinus pinyon e ginepri, questi ultimi soprattutto sulla cima del mesa. Io canyon riceve meno precipitazioni delle altre zone del Nuovo Mexico con simili altitudine e latitudine; di conseguenza non vi sono le foreste di conifere temperate tipiche delle zone più orientali. La quasi mancanza di vegetazione è riportata anche negli antichi scritti, quando la sovrappopolazione, la coltivazione intensiva, l'esagerata caccia e la siccità costrinsero i Chacoani a spogliare il canyon di vegetazione e selvaggina. Per questo, anche nei periodi più umidi, il canyon non poteva ospitare oltre 2.000 persone.
    I principali mammiferi comprendono i coyote (Canis latrans); cervi muli, wapiti ed antilopi sono le altre specie che abitano il canyon, nonostante sia raro avvistarli durante le visite turistiche. I piccoli carnivori presenti comprendono linci rosse, badger, volpi e due specie di moffette. Il parco ospita anche numerosi roditori, compresi molti cani della prateria e piccole colonie di pipistrelli, presenti durante l'estate. La locale carenza d'acqua causa la presenza di pochi uccelli; questi, inclusi i roadrunner, grandi aquile (come le aquile ramate ed il Kestrel americano), strigiformi, vulture e corvi, nonostante siano meno abbondanti nel canyon che nel resto delle montagne orientali. Sono comuni anche le colonie di piccoli uccelli, tipo New World warbler, passeri e carpodaci messicani. Si trovano anche tre specie di colibrì, compreso il piccolo ma combattivo colibrì Rufous; la loro esistenza si scontra con quella dei più pacifici colibrì dalla testa nera per la conquista degli arbusti o degli alberi situati vicino all'acqua. Si possono trovare anche i serpenti di prateria, nonostante varie lucertole e skink siano più comuni.

    Storia

    I Pueblo arcaici


    Gli archeologi identificano le prime persone ad aver abitato il Bacino di San Juan nei popoli di tradizione Caccia e raccolta noti come arcaici; essi, a loro volta, discendono dai cacciatori nomadi Clovis che arrivarono nel sud-ovest intorno al 10.000 a.C. Approssimativamente nel 900 a.C., questi popoli abitavano questi luoghi, tra cui l'Atlatl Cave. Gli antichi popoli lasciarono poche prove della loro esistenza nel Chaco Canyon. In ogni caso, intorno al 490 d.C., i loro discendenti, noti come Basketmakers, iniziarono la coltivazione del canyon, abitando il villaggio Shabik'eshchee ed altri insediamenti circostanti.
    Una piccola porzione dei Basketmakers restarono a Chaco e si svilupparono attraverso numerosi stadi culturali fino all'800, quando iniziarono a costruire complessi edifici in pietra, ognuno dei quali racchiudeva quattro o cinque appartamenti edificati sopra a dei kiva sotterranei. Alcune delle aree circondate da questi edifici venivano usate per cerimonie religiose. Queste strutture sono state riconosciute come tipiche delle prime popolazioni Pueblo. Dall'850 gli antichi Pueblo (noti anche come "Anasazi", che in Navajo significa "antichi nemici") si espansero rapidamente, ed i cittadini iniziarono ad abitare pueblo sempre più grandi e densamente popolati. Esistono numerose prove che testimoniano l'esistenza di un'avanzata lavorazione e commercio dei turchesi partire dal decimo secolo. In questo periodo venne eretta la parte antica del Pueblo Bonito, a partire da una serie di circa 50 case che seguivano l'andamento curvo delle mura settentrionali.
    Il sistema coeso che caratterizzava la società Chacoana iniziò a disintegrarsi intorno al 1140, probabilmente in seguito alla cinquantennale siccità che iniziò nel 1130; una cronica instabilità climatica, oltre alla serie delle già citate gravi siccità, colpì la regione tra il 1250 ed il 1450. Gli altri fattori che portarono allo spopolamento possono essere riscontrati nella diminuizione dell'acqua trasportata dall'arroyo, e nella deforestazione. Ad esempio, gli alberi usati in edilizia vennero importati dalle regioni oltre le montagne, come le montagne Chuska oltre 80 km ad ovest. Le comuntà periferiche iniziarono a sparire e, verso la fine del secolo, anche gli edifici centrali vennero chiusi ed abbandonati. I resti culturali ed archeologici hanno portato gli scienziati a credere che la popolazione si spostò verso sud, est ed ovest, nelle vallate e lungo i corsi d'acqua del Little Colorado River, del Rio Puerco e del Rio Grande.

    La dinastia Athabaskan

    I popoli di lingua numic, come gli Ute e gli Shoshone, abitavano l'altopiano del Colorado all'inizio del dodicesimo secolo. I popoli di lingua apache, come gli stessi Apache o i Navajo, succedettero ai Pueblo dal quindicesimo secolo; durante questo insediamento acquisirono la cultura e le abilità agricole tipiche dei Chacoani. Anche gli Ute frequentarono la regione, soprattutto durante spedizioni di caccia e razzia. La moderna nazione Navajo è insediata ad ovest del Chaco Canyon, e numerosi Navajo (meglio conosciuti come Diné) abitano le zone circostanti. L'arrivo degli spagnoli nel diciassettesimo secolo inaugurò un'era di giogo e ribellione, e l'area del Chaco Canyon accolse i rifugiati Pueblo e Navajo in fuga dai conquistatori spagnoli. In seguito il Messico, e poi gli Stati Uniti, assunsero il comando del canyon, ed alcune campagne militari vennero lanciate contro gli ultimi abitanti della regione.

    Scavi e protezione


    Il commerciante Josiah Gregg fu il primo, nel 1832, a scrivere delle rovine di Chaco Canyon, riferendosi a Pueblo Bonito come ad un luogo "costruito con fine arenaria". Nel 1849, un distaccamento dell'esercito statunitense visitò le rovine. Il luogo era talmente remoto che nei successivi 50 anni venne scarsamente visitato. Dopo un veloce sopralluogo da parte degli studenti della Smithsonian nella decade del 1870, vennero fatti partire scavi uficiali nel 1896, quando una spedizione dell'American Museum of Natural History (chiamata Hyde Exploring Expedition) iniziò a lavorare a Pueblo Bonito. Passrono cinque estati nella regione, riportando oltre 60.000 artefatti a New York, e mettendo in piedi una stazione commerciale.
    Nel 1901 Richard Wetherill, che ai tempi lavorava per i fratelli Hyde e per la loro spedizione, reclamò un latifondo di 161 acri che comprendesse Pueblo Bonito, Pueblo del Arroyo e Chetro Ketl. Durante l'analisi della richiesta di Wetherill, l'agente federale Samuel J. Holsinger mappò la situazione fisica del canyon e dei siti adiacenti, annotando strade preistoriche e Chetro Ketl, ed elencando dighe e sistemi d'irrigazione. Il suo lavoro (che rimase inedito) raccomandò fortemente la creazione di un parco nazionale che racchiudesse e preservasse i siti Chacoani. L'anno successivo Edgar Lee Hewett, presidente della New Mexico Normal University (che in seguito divenne New Mexico Highlands University), mappò molti altri siti Chacoani. Hewett ed altre persone permisero l'emendamento dell'Antiquities Act del 1906, che fu la prima legge americana di protezione dei reperti storici; fu, a tutti gli effetti, una conseguenza della controversia che coinvolse le attività di Wetherill. L'atto permise al presidente di nominare il sito tra i Monumenti Nazionali. Il presidente Theodore Roosevelt inaugurò il sito l'11 marzo 1907; Wetherill rinunciò alle proprie richieste sui terreni che possedeva nel Chaco Canyon.
    Nel 1949 il Chaco Canyon National Monument venne ampliato includendo terreni donati dalla University of New Mexico. In cambio l'università ottenne diritti di ricerca scientifica all'interno dell'area. Nel 1959 il National Park Service costruì un centro per visitatori, case per i dipendenti del parco, ed accampamenti. Essendo una proprietà storica del National Park Service, il National Monument venne elencato nel National Register of Historic Places il 15 ottobre 1966. Nel 1971 i ricercatori Robert Lister e James Judge crearono il Chaco Center, una divisione di ricerca culturale che funse da punto d'unione tra la University of New Mexico ed il National Park Service. In questo periodo presero il via molti progetti di ricerca multi-disciplinari, studi archeologici, e scavi di portata limitata. Il Chaco Center analizzò a fondo le strade di Chaco, percorsi ben costruiti che si irradiavano dal canyon centrale. Il risultato delle ricerche fatte presso Pueblo Alto ed altri siti modificò in modo marcato molte interpretazioni accademiche della cultura Chacoana e dei popoli Apache che abitarono la regione dei Four Corners.
    La ricchezza dei reperti culturali rinvenuti nel parco ha portato ad un crescendo dell'importanza del piccolo National Monument, che grazie a loro divenne Parco Nazionale Storico delle cultura Chaco il 19 dicembre 1980, quando vennero aggiunti altri 13.000 acri. Nel 1987 il parco divenne un patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Al fine di salvaguardare i siti Chacoani protetti dal Bureau of Land Management e dalla Nazione Navajo, il Park Service istituì il programma Chaco Culture Archaeological Protection Site. Queste iniziative hanno permesso di classificare più di 2.400 siti archeologici all'interno del territorio attuale del parco; solo una piccola percentuale di questi sono già stati scavati.


    Siti


    I Chacoani costruirono i propri edifici lungo una parete del canyon lunga 14 km. Alcune mura erano allineate rispetto ai punti cardinali, altre servivano per la misurazione del ciclo minimo e massimo della levata e tramonto della luna (18,6 anni). Nove Grandi Case sono posizionate lungo il confine settentrionale del Chaco Wash, alla base di massi di arenaria. Altre Grandi Case sono state rinvenute sulle colline o nelle vicinanze delle aree di drenaggio. Sono state classificate 14 Grandi Case, raggruppate secondo la loro posizione geografica rispetto al canyon.

    Il canyon centrale


    La porzione centrale del canyon contiene i più grandi complessi Chaco. Il più studiato è sicuramente Pueblo Bonito ("Bel Villaggio"); copre quasi 8.000 m², include 650 case ed è la più spaziosa delle Grandi Case; alcune parti del complesso erano alte quattro piani. L'uso che i costruttori fecero dell'edilizia su più piani richiedeva robuste mura di mattoni spesse fino ad un metro. Pueblo Bonito è diviso in due parti da un muro che segue perfettamente la direzione nord-sud, tagliando anche la piazza centrale. Un grande kiva è presente su entrambi i lati del muro, creando una disposizione simmetrica tipica di numerose Grandi Case Chacoane. Il complesso, al culmine dello splendore, raggiunse circa la dimensione del Colosseo.
    A poca distanza si trova il Pueblo del Arroyo. La sua costruzione venne iniziata tra il 1050 ed il 1075, completato nel dodicesimo secolo, e sitrova nei pressi di una sorgente nota come South Gap. Casa Rinconada contiene una Grande Casa ed è relativamente isolata rispetto agli altri siti del Chaco canyon. Si trova a sud del Chaco Wash, vicino alla strada che conduce a due rampe di scale che raggiungevano la sommità del Chacra Mesa. Il kiva è isolato, senza strutture residenziali o di supporto; una volta era dotato di un passaggio largo 12 metri che collegava il sotterraneo ai piani superiori. Chetro Ketl si trova vicino a Pueblo Bonito, mostra la tipica forma a D di molti complessi centrali, ma è leggermente più piccolo degli altri. La sua costruzione iniziò tra il 1020 ed il 1050, e le sue 450–550 case appartenevano ad un unico Grande Kiva. Gli scienziati stimano che furono necessarie 29.135 ore-uomo di lavoro per la costruzione del solo Chetro Ketl; Hewett quantificò il materiale usato in 5.000 alberi e 50 milioni di blocchi di pietra.
    Il Kin Kletso ("Casa Gialla") fu un complesso di medie dimensioni situato 800 metri ad ovest di Pueblo Bonito; mostra evidenti prove che dimostrano la presenza di Pueblo del bacino di San Juan nella sua costruzione. La forma rettangolare e l'aspetto sono tipici del secondo gruppo culturale che abitò la regione, pittosto che del terzo o delle sue varianti Chaco. È composto da circa 55 case, quattro kiva al piano terra, ed una torre cilindrica a due piani che potrebbe essere servito da kiva o da centro religioso. Sono state scoperte prove della presenza di una fabbrica in cui si lavorava l'ossidiana nei pressi del villaggio, struttura eretta tra il 1125 ed il 1130.
    Pueblo Alto, una Grande Casa di 89 case, si trova su una collina vicino al centro del Chaco Canyon, ad un chilometro da Pueblo Bonito; la sua costruzione venne avviata tra il 1020 ed il 1050 durante un boom edilizio che invase tutto il canyon. La sua posizione lo rendeva visibile alla maggior parte degli abitanti del bacino di San Juan; infatti si trovava soli 3,7 km a nord di Tsin Kletsin, sul lato opposto del canyon. La comunità era specializzata nella lavorazione di collane e del turchese che influenzò lo sviluppo di tutti i villaggi del canyon; anche la produsione di oggetti di silicio era molto comune. Le ricerche portarono l'archeologo Tom Windes a pensare al fatto che solo un esiguo gruppo di famiglie, tra le cinque e le venti, vivevano nel complesso; questo potrebbe indicare che Pueblo Alto veniva usato soprattutto per scopi non residenziali. Un'altra Grande Casa, Nuevo Alto, venne costruita sulla parete settentrionale nei pressi di Pueblo Alto; venne fondata nel tardo 1100, mentre era già iniziato il declino del canyon.

    Gli esterni


    Al confine settentrionale del Chaco Canyon si trovavano altre Grandi Case; tra le più grandi ricordiamo Casa Chiquita ("Piccola Casa"), un villaggio costruito nel 1080 quando, in un periodo di frequenti piogge, la cultura Chaco era in piena espansione. Ha un'apetto quadrato ed è privo delle aree aperte e dei kiva isolati che caratterizzavano i loro predecessori. In edilizia venivano usati mattoni in pietra di dimensioni maggiori, ed i kiva erano progettati in stile tradizionale di Mesa Verde. Tre chilometri a valle, lungo il canyon, si trovava Peñasco Blanco ("Promontorio Bianco"), un recinto arcuato costruito sulla cima del bordo meridionale del canyon in cinque fasi distinte, tra il 900 ed il 1125. Un murale nelle vicinanze (il "Supernova Platograph") potrebbe rappresentare la prima registrazione dell'avvistamento della supernova SN 1054, avvenuto il 5 luglio 1054.
    Hungo Pavi, a soli 2 km da Una Vida, ha una circonferenza di 266 metri. Le prime esplorazioni mostrarono 72 case al piano terra, con struttre che si estendavano anche su quattro piani; è stato trovato anche un grande kiva circolare. Kin Nahasbas (costruito nel nono o decimo secolo) è unàaltra delle rovine principali; si trova poco a nord rispetto a Una Vida, ai piedi del mesa settentrionale. In quest'area sono stati condotti solo scavi su piccola scala.
    Il Tsin Kletzin ("Palazzo Charcoano") è un complesso situato sopra alla Casa Rinconada, 3,7 km a sud di Pueblo Alto, sul lato opposto del canyon. Si trova vicino a Weritos Dam, una massiccia struttura di terra che, secondo gli archeologi, forniva a Tsin Kletzin l'acqua necessaria lla vita domestica. La diga permetteva di raccogliere l'acqua piovana accumulandola in una riserva. Il limo che si accumulava durante le alluvioni obbligava gli abitanti a ricostruire periodicamente la diga, dragando l'area di raccolta.
    Più in profondità nel canyon, Una Vida ("Una Vita") fu una delle prime tre Grandi Case ad essere costruita, intorno al 900. Era disposta almeno su due piani, era composta da 124 case, ed aveva un arco a forma di D che la rendeva simile ad alcuni suoi comtemporanei, come Peñasco Blanco e Pueblo Bonito. A differenza di questi aveva un solo puntello a causa della topografia. Si trova sulle rive di uno dei principali corsi d'acqua, nei pressi di Gallo Wash, e conobbe un'espansione violenta dopo il 930. Wijiji era composto da sole 100 case, ed è la più piccola delle Grandi Case. Venne costruito tra il 1110 ed il 1115, la più recente tra le Grandi Case. Abbastanza isolato, si trovava a circa 2 km dal vicino Una Vida.
    Subito a nord si trovavano comunità ancora più isolate, tra cui Salmon Ruins e Aztec Ruins, disposte lungo il corso del San Juan e dell'Animas, vicino a Farmington; questi villaggi sorsero durante il periodo piovoso che iniziò nel 1100. 100 km a sud del Chaco Canyon, lungo la Great South Road, si trova un altro gruppo di comunità. La più grande di queste è Kin Nizhoni, in cima ad un mesa di oltre 2 km, circondato da terreni paludosi.

    Rovine

    Grandi Case



    Gli enormi complessi noti come "Grandi Case" erano il fulcro dello stile architetturale e religioso Chaco. Nonostante lo stile si sia modificato nel corso dei secoli, le case mantennero molte caratteristiche tipiche. La più importante di queste è la loro dimensione; molti complessi del Chaco Canyon possiedono una media di 200 case ognuno, con punte di 700. Anche l'aspetto delle singole case era costante, con soffitti alti se comparati a quelli del precedente periodo Anasazi. Erano anche ben progettate, con intere ali costruite in un lotto unico, piuttosto che grazie a piccoli incrementi. In generale le case si affacciano a sud, e le piazze sono circondate da edifici senza sbocchi o da alte mura. Le costruzioni su più piani raggiungevano spesso i quattro o cinque strati, con uno solo di questi che si affacciava sulla piazza. Le case erano spesso divise in appartamenti, con le stanze frontali più grandi di quelli sul retro, mobilia e magazzini.
    Le strutture religiose, note come kiva, venivano costruite in proporzione al numero delle case di un pueblo. In media veniva costruito un piccolo kiva ogni 29 case. Nove complessi ospitavano anche un Grand Kiva, che poteva raggiungere i 19 metri di diametro. Tutti i kiva Chacoani condividevano caratteristiche architetturali comuni, comprese le entrate a T e le architravi in pietra. Venivano costruiti anche le mura, le Grandi Case erano sostruite principalmente con la tecnica del core-and-veneer: due mura parallele che sostenevano blocchi orizzonatli di arenaria cotti in forni d'argilla. Lo spazio tra i due muri veniva riempito con ballast, che formavano il nucleo delle mura. A questo punto le mura venivano coperte con uno strato di piccole pietre di arenaria, pressati in uno strato di fango. Le pietre di superficie venivano solitamente disposte per creare disegni geometrici. Le costruzioni Chacoane, nel loro complesso, richiesero il legno di 200.000 conifere, trascinate mano dalle montagne distanti 113 chilometri.

    Usanze


    La meticolosa progettazione degli edifici che caratterizza i più grandi complessi Chacoani non emerse prima del 1030. I Chaco fusero le conoscenze di architettura a quelle di allinemaneto astronomico, alla geometria, alla paesaggistica e all'ingegneria per creare i loro antichi centri urbani. Gli archeologi hanno concluso che il complesso può aver ospitato poche persone, con la maggior parte della popolazione che si assiepava in occasione di cerimonie ed eventi. I villaggi più piccoli, apparentemente più residenziali, sono sparsi attorno alle Grandi Case ed al Chaco Canyon. Il canyon corre lungo unodegli allineamenti lunari, il che starebbe ad indicare che il luogo venne in origine scelto per il suo significato astronomico. Perlomeno questa struttura permetteva l'allineamento con altre strutture del canyon.
    Nelo stesso periodo gli antichi Pueblo (Anasazi) stavano attraversando un boom edilizio e delle nascite. Per tutto il decimo secolo le tecniche edilizie Chaco presero piede in tutta la regione.Dal 1115 vennero costruiti 70 pueblo esterni con caratteristiche Chaco all'interno dei 65.000 chilometri quadri che compongono il bacino di San Juan. I ricercatori stanno ancora discutendo riguardo l'uso degli edifici, alcuni dei quali sono abbastanza grandi da poter essere considerati a loro volta Grandi Case. Secondo alcuni la comunità potrebbe essere stata qualcosa più di un gruppo di agricoltori, rappresentando un vero centro commerciale ed una stazione di posta o un centro religioso.
    I trenta villaggi esterni erano connessi al canyon centrale, e tra di loro, attraverso una rete di sei sistemi stradali. Si estendevanmo per 97 km, soprattutto in linea retta, e sono state ampiamente studiate. Utilizzavano carreggiate interrate e costruite in caliche, larghe circa 9 metri; a volte i loro lati erano composti da muri bassi in terra o pietra. Se necessario, le strade usavano scale in pietra per scavalcare gli ostacoli più grandi. Nonostante il loro uso non sia mai stato veramente compreso, l'archeologo Harold S. Gladwin affermò che, secondo le credenze religiose dei vicini Navajo, gli Anasazi usarono le strade per trasportare la legna; anche l'archeologo Neil Judd espresse un simile parere

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    Monticello e l'università della Virginia di Charlottesville



    Monticello (pronunciato /mɒntəˈtʃɛloʊ/), situata presso Charlottesville, in Virginia, era la tenuta di Thomas Jefferson (terzo presidente degli Stati Uniti d'America e fondatore dell'Università della Virginia). L'edificio è stato costruito su un progetto dello stesso Jefferson, ed è situato sulla cima di un colle delle Southwest Mountains.
    Monticello, il cui toponimo è tratto direttamente dalla lingua italiana per indicare una piccola montagna, è stata inserita tra i patrimoni dell'umanità nel 1987, in coppia con l'Università della Virginia.
    Un'immagine della facciata occidentale di Monticello venne impressa sulla moneta da 5 centesimi di dollaro statunitense tra il 1938 ed il 2003 (per poi ritornarvi all'inizio del 2006) e sulla banconota da 2 dollari tra il 1928 ed il 1966.

    Storia


    I lavori sulla proprietà di Monticello iniziarono nel 1768, e Jefferson abitò il padiglione Sud (un edificio esterno) a partire dal 1770. Il progetto originale si basava sullo stile classico del Palladianesimo. Quando Jefferson abbandonò Monticello nel 1784 per viaggiare in Europa, il progetto originale era stato in gran parte completato, con l'eccezione dei portici e delle decorazioni in legno intarsiato degli interni. Prima del ritorno, Jefferson ampliò la propria visione di Monticello per incorporare le caratteristiche tipiche degli edifici palladiani e delle rovine ammirate oltreoceano. I progetti originali vennero ammodernati a partire dal 1796. La costruzione di Monticello venne sostanzialmente completata nel 1809, con l'eccezione della cupola.
    Jefferson morì il 4 luglio 1826, e Monticello venne ereditata dalla primogenita Martha Jefferson Randolph. Le difficoltà finanziarie obbligarono Martha a vendere Monticello a James T. Barclay, un medico locale, nel 1831. Barclay la vendette a sua volta nel 1834 a Uriah Phillips Levy, primo ebreo americano a diventare ufficiale della United States Navy. Levy era un grande ammiratore di Jefferson. Durante la guerra di secessione americana la casa venne utilizzata dal governo Confederato e venduta, nonostante Uriah Levy (morto nel 1862) l'avesse recuperata dopo la guerra.
    Gli eredi di Levy adirono le vie legali nel 1879, quando il nipote di Uriah Levy, Jefferson Monroe Levy, famoso avvocato di New York, ed altri speculatori scavalcarono gli eredi stessi prendendo possesso della proprietà. Jefferson Levy, come suo zio, riparò, restaurò e protesse Monticello, seriamente danneggiata mentre i processi proseguivano nelle corti della Virginia e di New York.
    Un'organizzazione privata, senza scopo di lucro, la Thomas Jefferson Foundation, acquistò la casa da Jefferson Levy nel 1923, per poi farla restaurare dagli architetti Fiske Kimball e Milton Grigg. Monticello è attualmente adibito a museo. I visitatori possono ammirare le stanze del seminterrato e del piano terra, ma il secondo e terzo piano sono vietati al pubblico.
    Monticello è l'unico casa privata degli Stati Uniti ad essere stata inserita tra i patrimoni dell'umanità. Tra il 1989 ed il 1992 una squadra di architetti dell'Historic American Buildings Survey (HABS) creò una mappa con tutte le misure dell'edificio. Le carte sono oggi depositate presso la Biblioteca del Congresso. La nomina a patrimonio dell'umanità creo un legame tra questo edificio e l'Università della Virginia.
    Tra gli altri progetti realizzati da Jefferson si trovano l'altra sua casa, nei pressi di Lynchburg, chiamata Poplar Forest ed il Campidoglio di Richmond.


    Decorazioni ed arredi

    Buona parte delle decorazioni interne di Monticello riflettevano le idee di Jefferson stesso.
    L'originale entrata principale passa attraverso il portico della facciata orientale. Il soffitto di questo portico incorpora una banderuola. Un grande orologio si affaccia sul muro orientale, ed ha solo la lancetta delle ore in quanto Jefferson lo riteneva di precisione sufficiente per coloro che lavoravano all'esterno. L'orologio mostra lo stesso orario segnato dal "Grande Orologio" (progettato da Jefferson) nella hall. La hall contiene oggetti raccolti da Lewis e Clark durante la loro famosa spedizione. Il pavimento è dipinto con verde simile al colore dell'erba, su raccomandazione dell'artista Gilbert Stuart che voleva richiamare anche all'interno lo stile degli esterni.
    L'ala meridionale comprende le stanze private di Jefferson. La biblioteca contiene numerosi libri nella terza raccolta di Jefferson. La sua prima biblioteca venne bruciata nell'incendio di una piantagione, mentre cedette (o vendette) la seconda nel 1815 al Congresso degli Stati Uniti d'America per sostituire i libri perduti quando gli inglesi bruciarono il Campidoglio nel 1814. Questa seconda biblioteca fu il nucleo della Biblioteca del Congresso. Nonostante si divenuta famosa per le sue dimensioni, Monticello oggi non è più grande di una normale villa. Jefferson considerava l'uso di numerosi arredi come uno spreco di spazio, cosicché il tavolo nella sala da pranzo veniva posizionato solo durante i pranzi, ed i letti vennero costruiti in alcove tagliate in muri spessi che fungevano anche da magazzino. Il letto di Jefferson si apriva su due lati: il suo gabinetto (lo studio) e la camera da letto (vestibolo).
    La facciata occidentale da l'impressione di una villa di modeste proporzioni, con un piano interrato nascosto nella collina.
    L'ala settentrionale contiene la sala da pranzo, con un montavivande incorporato nel camino, e due camere per gli ospiti.

    Edifici esterni e giardini

    La casa principale venne ingrandita da piccoli padiglioni a nord e a sud. A sud si trova una fila di edifici funzionali (caseificio, bagni, magazzini, una piccola carpenteria, falegnameria, ecc.) e residenze per gli schiavi, nota come Mulberry Row. E' ancora in piedi la casa in pietra della sarta, così come l'alto camino della falegnameria e le fondamenta degli altri edifici. Una cabina su Mulberry Row fu, per breve tempo, la casa di Sally Hemings; in seguito si trasferì in una stanza della "dependence meridionale", sotto alla casa principale. Sul pendio che si trova dietro a Mulberry Row, Jefferson creò un grande giardino.
    La casa fu il centro di una piantagione di 5000 acri (20 km²), gestita da circa 150 schiavi.
    Nel 2004 gli amministratori acquistarono l'unica proprietà che godeva di un panorama su Monticello, l'alta montagna che Jefferson chiamava Montalto, ma che è nota agli abitanti di Charlottesville come Mountaintop Farm, monte Patterson o monte Brown. Nel tentativo di bloccare la costruzione del cosiddetto "McMansions", gli amministratori spesero 15 milioni di dollari per acquistare il terreno, che Jefferson aveva posseduto e che venne utilizzato nel XX secolo come fattoria divisa in appartamenti utilizzati da studenti dell'Università della Virginia, tra cui George Allen. I gestori della proprietà di Monticello considerarono per molto tempo un pugno nell'occhio le costruzioni su quella montagna, e decisero di acquistarle quando vennero messe sul mercato. Molti dei residenti furono felici di sapere di questo interesse, ma dovettero subire la decisione dei padroni di Monticello che si rifiutarono di annullare i loro mutui, obbligandoli a pagare due affitti. Monticello applica una tariffa ai visitatori di 13$ per gli adulti, e 7$ per i bambini, per poter visitare la cima della montagna, solo tra maggio ed ottobre. Nel resto dell'anno la montagna è chiusa, ed è presente un constante servizio di vigilanza.
    Esistono anche due case all'interno del parco di 20 km².

    Altre informazioni


    Monticello è apparsa sulla moneta da 5 centesimi di dollaro. In origine questa moneta venne disegnata da Felix Schlag, ed è stata reintrodotta nel 2006 dopo due anni in cui è stata coniata il 5 centesimi denominato "Westward Series". Monticello è stata raffigurata anche sulla banconota da 2 dollari, fino al 1966. Attualmente la banconota da 2 dollari raffigura Jefferson su una facciata, ed un dipinto sulla presentazione al Secondo Congresso Continentale della Dichiarazione d'Indipendenza.
    Monticello è stata descritta nel programma Guide to Historic Homes of America della rete A&E Network, condotto da Bob Vila in un tour che ha incluso la Stanza della Cupola (non aperta al pubblico) e l'Honeymoon Cottage.
    Presso la University of the Cumberlands di Williamsburg si trova il complesso di Corell Science Complex, replica di Monticello.
    Sidney Fiske Kimball, padre della Scuola di Architettura presso la University of Virginia, uno dei primi a cimentarsi con i restauri di Monticello, ed autore del libro Thomas Jefferson, Architect, utilizzò i principi architetturali di Jefferson per costruire la propria casa all'esterno di Charlottesville, chiamata "Shack Mountain". Costruita nel 1935-1936, Shack Mountain è un padiglione in stile Jefferson, proprio come Monticello, considerato il pezzo forte di Kimball.[5] Lo stesso Kimball consigliò il restauro del Colonial Williamsburg e di Stratford Hall. Shack Mountain è stata nominata National Historic Landmark nel 1992.
    Nell'intro del suo album di debutto, il rapper Lupe Fiasco fa riferimento all'edificio nel testo "...when they was on the back of a nickel like Monticello, in the underworld had to be smarter then Donatello".

    L'Università della Virginia (chiamata anche U.Va., UVA, Mr. Jefferson's University o The University[1]) è un'università pubblica di ricerca che si trova a Charlottesville, in Virginia, ed è stata fondata da Thomas Jefferson. Concepita nel 1800, ed aperta nel 1819, è importante nella storia degli Stati Uniti per essere stata la prima ad offrire studi su materie ora comuni, quali Architettura, Astronomia e Filosofia, nonché la prima a dividere scuola e chiesa. La sua scuola di Ingegneria e Scienze Applicate fu la prima scuola di ingegneria degli Stati Uniti d'America associata ad un'università. U.Va. venne inclusa ufficialmente in The Rector and Visitors of the University of Virginia.

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    Parco nazionale Vulcani delle Hawaii



    Hawaiʻi Volcanoes National Park, inaugurato nel 1916, è il risultato di centinaia di migliaia d'anni di vulcanismo, migrazione ed evoluzione, processi che fanno emergere una terra spoglia dal mare e la rivestono con complessi ecosistemi ed una particolare cultura umana. Il parco comprende diversi habitat che spaziano dal livello del mare alla cima del più alto vulcano, il Mauna Loa con i suoi 4.169 metri. Kīlauea, uno dei più attivi vulcani del mondo, dona molti spunti agli scienziati riguardo alla nascita delle isole Hawaii, ed ai turisti lo spettacolo dei suoi territori. Il parco copre 1348 km² di terra.
    Il parco fornisce opportunità per l'escursionismo ed il campeggio. Grazie ai suoi valori naturalistici, l'Hawaii Volcanoes National Park è stato definito Riserva della biosfera e Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
    L'attività vulcanica del parco ha creato la spiaggia di sabbia nera Kalapana (ora coperta dalla lava prodotta dall'ultima eruzione) ed altre spiagge simili.
    Una leggenda narra che se una roccia di sabbia nera fosse portata via dalle Hawaii, il ladro verrebbe rincorso dal dio del vulcano, Pelé, fino alla restituzione. Nonostante alcuni la ritengano una leggenda degli antichi hawaiani, gli storici hanno trovato racconti simili solo a partire dalla metà del ventesimo secolo, e si suppone che sia stata inventata dai ranger del parco al fine di tenere i turisti lontano dalle rocce. Nonostante questo il Kīlauea Military Camp (ora centro turistico militare) ha una stanza in cui sono esposte le rocce restituite dalle persone colpite dalla malasorte per averle sottratte.
    Il creatore del mito di Pelé potrebbe essere stato Russ Apple. Nel suo ruolo di storico del parco, e grazie all'esperienza trentennale, Apple svolse un ruolo chiave nel recupero della cultura hawaiana a Kīlauea e nel parco storico nazionale di Pu'uhonua o Honaunau a Kailua Kona, Hawai'i.

    Storia

    Kīlauea ed il suo Halemaʻumaʻu caldera sono tradizionalmente considerati la casa sacra di Pelé, e gli hawaiani ne visitano il cratere per offrire doni alla divinità. I primi visitatori occidentali , il missionario inglese William Ellis e l'americano Asa Thurston, giunsero a Kīlauea nel 1823. Ellis, parlando delle sue sensazioni nel vedere per la prima volta il vulcano, disse:

    « Uno spettacolo, al tempo stesso sublime e spaventoso, si presentò di fronte a noi. Ci fermammo e tremammo. Lo stupore ed il timore ci resero muti per qualche istante e, come statue, rimanemmo fermi in quel punto, con gli occhi rapiti dall'abisso sottostante »

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    Pueblo di Taos



    Il Pueblo di Taos (o Taos Pueblo), abitato per oltre un millennio, è l'antico pueblo di una tribù di nativi americani di razza Pueblo che parlava la lingua Tiwa. Si trova a circa 1,6 chilometri a nord dell'attuale città di Taos, nel Nuovo Mexico, USA, sul Red Willow Creek o Rio Pueblo, un piccolo fiume che sgorga dal Sangre de Cristo Range, nelle Montagne Rocciose. Copre un'are di 384 km², e circa 2.000 persone vi vivono. In lingua Tiwa, il nome Taos diventa Tua-tah, che significa "il nostro villaggio". Il Pueblo di Taos è uno degli Otto Pueblo Settentrionali.
    La più interessante costruzione del Pueblo di Taos è un complesso residenziale di case costruite con mattoni di paglia e fango, diviso in due dal Rio Pueblo. Secondo il the Pueblo's Web site venne probabilmente costruito tra il 1000 ed il 1450. È stato inserito tra i National Historic Landmark il 9 ottobre 1960, ed in seguito divenne un Patrimonio dell'umanità. Dal 2006 circa 150 persone vivono regolarmente al suo interno.

    Storia

    La storia del Pueblo di Taos comprende l'organizzazione della Rivolta dei Pueblo del 1680, l'assedio delle forze statunitensi del 1847 e la restituzione di 194 km² di montagne da parte del presidente Richard Nixon nel 1970. Le terre erano state confiscate da Theodore Roosevelt e, nei primi anni del ventesimo secolo, vennero trasformate nella Foresta nazionale di Carson. Il Lago Blu, che gli antichi Pueblo consideravano sacro, era incluso in questa restituzione. Il sito web dei pueblo elenca la restituzione del lago sacro tra gli eventi più importanti della propria storia, a causa delle credenze religiose secondo le quali i Taos sarebbero nati dal lago stesso.

    Attrazioni

    Gli edifici della parte settentrionale sono tra i più colorati e fotografati dell'emisfero occidentale. È la più grande struttura Pueblo ancora in piedi, e tuttora abitata. È costruita con mattoni di paglia e fieno che superano il metro di spessore. L'obbiettivo principale era la difesa. Fino al 1900 l'accesso alle stanze dei piani bassi era basato sull'uso di una scala che portava sul tetto, da cui si poteva scendere utilizzando una scala interna. In caso d'attacco la scala esterna poteva facilmente essere sollevata.
    Le case erano composte normalmente da due stanze, la prima fungeva da salotto e stanza da letto, la seconda da cucina, sala da pranzo e magazzino. Non esistono collegamenti tra le varie abitazioni. Gli indiani Taos raramente usavano mobili in passato, ma al giorno d'oggi è comune l'uso di tavoli, sedie e letti. Nel Pueblo l'elettricità, l'acqua corrente e le tubature interne sono vietate.
    Le mura cittadine racchiudevano l'intero villaggio ad eccezione dell'ingresso come simbolo dei confini comunali. Ora il muro è piuttosto corto, ma in passato serviva principalmente per difendersi dalle tribù confinanti. Il fiume scorre attraverso il Pueblo fornendo anche una fonte per bere e cucinare. In inverno il fiume non si congela mai del tutto, nonostante venga ricoperto da una sottile lastra di ghiaccio. A causa del suo scorrere veloce, il ghiaccio può essere rotto per raggiungere l'acqua fresca sottostante.
    All'interno del Pueblo si trovano fedeli di tre religioni: Cristianesimo, la religione originaria, e la Native American Church. Buona parte degli indiani sono cattolici. San Geronimo, o Saint Jerome, è il patrono comunale.
    Molti archeologi credono che gli indiani Taos, assieme ad altri Pueblo, si insediarono lungo il Rio Grande dopo essersi spostati dalla regione dei Four Corners. Le case di quella regione vennero abitate dagli Anasazi, ma una lunga siccità nel tardo 1200 potrebbero averli obbligati a spostarsi sulle rive del Rio Grande dove l'acqua non era un problema.
    Il forte spirito di comunità, sintetizzato nella frase "siamo in un nido", ha cementato il popolo Taos. Uomini e donne offrivano i propri servizi alla comunità quando necessario. Bisognava essere cooperativi ed impedire che i propri desideri diventassero negativi per il gruppo. Una delle più forti istituzioni Taos era la famiglia. Le due famiglie d'origine (paterna e materna) erano ugualmente riconosciute. Ogni famiglia abitava un diverso edificio per cui, quando una coppia si sposava, i due nuovi coniugi si trasferivano in una nuova abitazione. Gli anziani insegnavano ai giovani i valori e le tradizioni che da sempre proteggevano l'integrità della cultura Taos.

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    Parco nazionale delle Carlsbad Caverns



    Il Parco nazionale delle Carlsbad Caverns è un parco nazionale statunitense situato tra le montagne Guadalupe, nell'angolo sud-orientale del Nuovo Messico, nella Eddy County). I turisti possono visitare nelle stanze interne entrando attraverso l'entrata naturale, o prendendo un ascensore (che rappresenta anche l'uscita) venendo calati direttamente al centro delle grotte.
    I due terzi circa del parco sono considerati "area selvaggia", il che aiuta ad evitare cambiamenti che potrebbero rovinare l'habitat.
    Solitamente le visite si concentrano nei fine settimana coincidenti con il Memorial Day o con il Giorno dell'indipendenza. L'entrata del parco si trova sull'autostrada 62/180, circa 29 km a sud-ovest di Carlsbad (Nuovo Mexico). Il parco fa parte del Junior Ranger Program.

    Geologia


    L'aera del parco è compresa in quello che viene definito il Bacino del Dalaware. Situato nel Texas occidentale e nel Nuovo Mexico meridionale, è famoso per contenere ricchi giacimenti di petrolio e per la presenza di resti fossili. I parchi delle Carlsbad Caverns e delle montagne Guadalupe proteggono una parte di questo bacino.

    Storia

    Jim White esplorò parte delle stanze provvedendo anche ad assegnargli un nome, incluse le Big Room, New Mexico Room, King's Palace, Queen's Chamber, Papoose Room e Green Lake Room. Diede anche il nome a molte delle formazioni geologiche di maggior interesse, come Totem Pole, Witch's Finger, Giant Dome, Bottomless Pit, Fairyland, Iceberg Rock, Temple of the Sun e Rock of Ages.
    La città di Carlsbad e, di conseguenza, l'omonimo parco nazionale, deve il suo nome a Karlovy Vary (Carlsbad), Repubblica Ceca, che letteralmente significa I bagni di Carlo Baths in tedesco.

    Le stanze

    * Balloon Ballroom (Sala da ballo dei palloni)- Si trova sopra al soffitto del corridoio dell'entrata principale. Questa piccola stanza venne raggiunta la prima volta grazie ad una scalata in cordata raggiungendo un gruppo di sfere, e superandole entrando nel passaggio.
    * Bat Cave (Caverna dei pipistrelli) - un largo passaggio roccioso connesso all'entrata principale che venne usato per l'estrazione del guano nei primi anni del ventesimo secolo. La maggior parte dei pipistrelli presenti nelle grotte abitano in questa sala.
    * Bell Cord Room (Stanza della corda della campana) - chiamata così per l'alta e stretta stalattite che scompare attraverso un buco nel soffitto. Questa stanza si trova alla fine del Left Hand Tunnel.
    * Bifrost Room (Sala del bifrost) - scoperto nel 1982, si trova sopra il soffitto del Lake of the Clouds. Il suo nome fa riferimento alla mitologia norrena secondo cui ad un mondo celeste si possa accedere dalla terra solo camminando su di un arcobaleno, il bifrost. La stanza prese questo nome a causa della sua posizione sopra al Lake of the Clouds ed alla colorazione delle sue formazioni dovuta all'ossidazione.
    * Big Room o The Hall of the Giants (Stanza grande o Stanza dei giganti) - La più grande delle Carlsbad Caverns, con una superficie di 33.210 m².[2]
    * Chocolate High (Sala del cioccolato) - Un labirinto di passaggi che si estendono per 1,5 Km di lunghezza, scoperto nel 1993 sopra ad un pozzo di fango nella New Mexico Room, noto anche come Chocolate Drop.
    * Green Lake Room (Sala del lago verde) - la più alta delle "sale sceniche", deve il nome ad una pozza profonda in un angolo della sala. Questa sala deve il suo colore alla presenza di malachite. Negli anni quaranta, durante un test militare sulla praticabilità delle grotte come rifugio nucleare, il Green Lake venne usato per osservare le increspature causate da un test atomico effettuato a molte miglia di distanza. Non vennero rilevati movimenti dell'acqua.
    * Guadalupe Room (Sala di Guadalupe) - Scoperta da un ranger nel 1966, è la seconda sala più grande delle Carlsbad Caverns. È famosa per la concentrazione di stalattiti dovute allo stillicidio di soda.
    * Hall of the White Giant (Sala dei giganti bianchi) - Un'ampia sala contenente un'immensa stalagmite bianca. Vengono regolarmente organizzati dei tour che comprendono anche la visita di questa caverna.
    * King's Palace (Palazzo del re) - La prima delle quattro sale note con il nome di "sale sceniche", deve il suo nome ad una formazione geologica somigliante ad un castello nel centro della sala. Vi si può osservare anche il Bashful Elephant.
    * Lake of the Clouds (Lago delle nuvole) - Il punto più profondo delle grotte. Si trova in un passaggio laterale del Left Hand Tunnel. Deve il nome al lago che contiene formazioni rocciose globulari simili a nuvole, formatesi nell'acqua quando il livello era molto superiore a quello attuale.
    * Left Hand Tunnel (Tunnel della mano sinistra) - Un lungo passaggio stretto, con fessure profonde nel terreno. Queste crepe non portano in altre sale. Il Left Hand Tunnel unisce il Lake of the Clouds al Bell Cord Room.
    * Mystery Room (Sala del mistero) - Una piccola sala situata nella parte inferiore delle grotte.
    * New Mexico Room (Sala del Nuovo Messico) - Adiacente alla Queen's Chamber ed accessibile tramite un corto pendio.
    * New Section (Sezione nuova) - Una serie di fessure ad est della White Giant e parallela alla Bat Cave. Sono tuttora in atto studi in questa sezione, e nuove scoperte sono all'ordine del giorno.
    * Papoose Room (Sala del neonato indiano) - si trova tra la King's Palace e la Queen's Chamber.
    * Queen's Chamber (Camera della regina) - Una delle sale più belle dell'intero sistema di grotte. La lanterna di Jim White si spense in questa camera durante le esplorazioni, ed egli restò al buio per circa mezz'ora.
    * Spirit World (Mondo dello spirito) - Si trova sopra al soffitto della Big Room. È piena di stalagmiti bianche che somigliano ad angeli..
    * Talcum Passage (Passaggio di talco) - Una stanza situata nella parte inferiore delle grotte, il cui terreno è cosparso di gesso.
    * The Rookery (Canneto) - Una delle sale più ampie. In questa sala sono state rinvenute numerose perle di grotta.
    * Underground Lunchroom (Sala da pranzo interrata) - Si trova nella Big Room in testa al Left Hand Tunnel. Contiene un bar costruito negli anni cinquanta, ed un ascensore attraverso il quale si esce dalle grotte.

    Esplorazioni recenti

    Nel 1985 venne inventato un metodo rivoluzionario per le esplorazioni. In una stanza 80 metri sotto il pavimento della Big Room, non distante dal Bottomless Pit, sporgeva una stalagmite. Usando del legno di balsa con attaccati del palloni di elio gli esploratori, dopo un anno di tentativi, issarono una corda leggera che nascose la stalagmite stessa. Non appena la fune fu in posizione, gli esploratori poterono arrampicarsi sulla corda raggiungendo la Spirit World. Una stanza simile venne scoperta sopra al corridoio d'ingresso, e venne chiamata Balloon Ballroom in onore di questa tecnica.
    Nel 1993 vennero scoperti una serie di piccoli passaggi che si estendevano per circa 1,5 chilometri sul soffitto della New Mexico Room. Venne chiamata "Chocolate High", e rappresentò la più grande scoperta di queste grotte dal rinvenimento della Guadalupe Room nel 1966.
    Lechuguilla Cave, un'altra grotta del parco scoperta nel 1986, è attualmente il fulcro della ricerca geologica del parco. Raggiunge una profondità di 489 m, il che la rende la più profonda grotta calcarea degli Stati Uniti. L'entrata si trova in una vecchia miniera chiamata Misery Hole in un angolo sperduto del parco. Non è generalmente accessibile al pubblico, e la localizione esatta della grotta è tenuta segreta nel tentativo di preservarne lo stato naturale.
    All'inizio si diceva che il Bottomless Pit non avesse realmente fondo. Venivano gettate delle pietre, ma non si sentiva il rumore del loro arrivo al suolo. Successive esplorazioni hanno permesso di valutarne la profondità in 40 metri, con il fondo coperto di materiale morbido. Le pietre non facevano rumore per il fatto che sprofondavano nel terreno.

    Pipistrelli

    Sedici specie di pipistrelli vivono nel parco, compresa una nutrita colonia di pipistrelli messicani senza coda. Si stima che, in passato, questo gruppo abbia superato il milione di esemplari, ma il loro numero si è drasticamente ridotto in tempi moderni. La causa è sconosciuta anche se il pesticida DDT viene spesso accusato di esserne il principale responsabile. Negli ultimi anni si stanno moltiplicando, ma il loro numero è ancora ben lontano da quello raggiunto in passato.
    Sono state usate numerose tecniche per stimarne il numero. I vari metodi indicano una popolazione di molte centinaia di migliaia di esemplari quando i cuccioli sono in volo.

    Carlsbad_Interior_Formations



    Edited by Shagrath82 - 13/1/2013, 12:03
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    Parco internazionale della pace Waterton-Glacier



    Il Parco internazionale della pace Waterton-Glacier (in inglese: Waterton-Glacier International Peace Park) è il nome dato all'unione del Glacier National Park (negli Stati Uniti) con il Waterton Lakes National Park (in Canada). Entrambi i parchi sono una riserva della biosfera e la loro unione è stata dichiarata Patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO.
    L'unione dei parchi fu ottenuta grazie agli sforzi dei membri del Rotary International dell'Alberta e del Montana, nel 1932. Fu istituito così il primo Parco della pace internazionale del mondo, un simbolo di pace ed amicizia fra le due nazioni confinanti. Ad oggi questo resta il solo parco della pace internazionale costituito con quel proposito, benché siano in corso sforzi per l'istituzione di un Parco internazionale ai confini tra gli Stati Uniti e il Messico

    Goat_Haunt_Overlook



    Edited by Shagrath82 - 13/1/2013, 12:04
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    Isole Papahanaumokuakea delle Hawaii



    Le isole Papahanaumokuakea delle Hawaai costituiscono un parco marino. Il monumento marino delle Hawaii, un paradiso incontaminato, è stato recentemente nominato ”Patrimonio dell’umanità” .
    Il comitato scientifico dell”ONU,una organizzazione dell’Unesco, hanno preso questa decisione in una recente riunione in Brasile.
    Il dipartimento di stato ha detto che questo sito naturale è il primo nominato americano dopo 15 anni fra cui il Gran Canyon,la statua della libertà e il parco nazionale delle Hawaii.
    Il sito rappresenta il 69% delle barriere coralline negli Stati Uniti, ospita 7.000 specie marine. La zone è off-limits per la pesca consentendo la vita a squali e tante altre specie marine.
    Il monumento è una spazio unico di conservazione e il più grande della nazione americana ed è quasi 100 volte più grande dello Yosemite National Park .

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    La Fortaleza di San Juan



    La Fortaleza (dallo spagnolo: "la fortezza") si trova nella Vecchia San Juan, in Porto Rico, ed è l'attuale residenza ufficiale del governatore di Porto Rico. Fu costruita tra il 1533 e il 1540 a difesa del porto di San Juan e risulta essere il più vecchio edificio governativo del Nuovo Mondo. Durante la ristrutturazione del 1640, la cappella di Santa Catalina, che originariamente si trovava all'esterno delle mura, venne demolita e ricostruita integrata alle stesse mura del complesso; per questo motivo La Fortaleza è conosciuta anche come il Palazzo di Santa Catalina (Palacio de Santa Catalina). Nel 1983 è stata inserita nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

    La_Fortaleza

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    Sito storico nazionale di San Juan



    Il sito storico nazionale di San Juan si trova a San Juan, in Porto Rico. Comprende fortini dell'era coloniale, bastioni, polveriere e tre quarti delle vecchie mura cittadine.
    Il sito comprende quattro attrazioni:
    Forte San Felipe del Morro
    Forte San Cristóbal
    El Cañuelo (Forte San Juan de la Cruz)
    Mura della Vecchia San Juan

    Storia

    Il sito venne inaugurato il 14 febbraio 1949, e venne sottolineata la necessità di proteggerne le fortificazioni per il loro interesse storico ed architetturale. Venne iserito tra nel National Register of Historic Places il 15 ottobre 1966.
    Il 6 dicembre 1983 il parco venne aggiunto ai Patrimoni dell'umanità. È uno dei dodici parchi nazionali statunitensi ad aver ricevuto questo onore.

    800px-San_Felipe_del_Morro_view_across_bay

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    Opere di terreno monumentali di Poverty Point



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    Poverty Point è un sito archeologico situato nel nord-est della Louisiana, Stati Uniti. Si trova a circa 25 chilometri a ovest del fiume Mississippi, presso il villaggio di Epps. Deve il suo nome alla piantagione sulla quale venne scoperto nel 1873. Per estensione si parla della cultura di Poverty Point per definire la civiltà precolombiana di questa regione, che si caratterizza per la costruzione di montagnole di terra. Dal 1962 si tratta di un sito protetto, è gestito dal National Park Service e ha lo status di monumento nazionale dal 1988.
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    San Antonio Missions



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    Il San Antonio Missions National Historical Park è un parco nazionale storico e patrimoni dell'umanità dell'UNESCO che comprende quattro delle cinque missioni spagnole storiche di San Antonio, Texas, Stati Uniti d'America.
    Tali missioni testimoniano il sistema coloniale spagnolo che coinvolse le Americhe tra XVII e XIX secolo, quando gli ordini religiosi cattolici erano impegnati nella predicazione e conversione dei nativi.
    Da nord a sud i siti parte del parco sono: Mission Concepcion, Mission San Jose, Mission San Juan e Mission Espada. Inoltre sono compresi l'Acquedotto Espada, il Rancho de las Cabras e la Casa Ethel Wilson Harris. La quinta e più nota delle missioni, Alamo, non fa parte del parco.
     
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    Opere architettoniche del XX secolo di Frank Lloyd Wright



    Le opere architettoniche del XX secolo di Frank Lloyd Wright sono un sito seriale inserito dall'Unesco nella lista del Patrimonio Mondiale il 7 luglio 2019[1]. La serie comprende otto costruzioni, tutte localizzate negli Stati Uniti d'America.
    Tra le varie opere di Frank Lloyd Wright, questi edifici riflettono meglio l'architettura organica sviluppata da Wright, che comprende un piano aperto, una sfumatura dei confini tra l'esterno e l'interno e l'uso senza precedenti di materiali come acciaio e cemento. Ognuno di questi edifici offre soluzioni innovative alle esigenze di alloggio, culto, lavoro o tempo libero. Il lavoro di Wright di questo periodo ebbe un forte impatto sullo sviluppo dell'architettura moderna anche in Europa.

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    Opere in terra cerimoniali di Hopewell



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    Le Opere in terra cerimoniali di Hopewell sono una serie di otto monumentali complessi di recinti di terra costruiti tra 2000 e 1600 anni fa lungo gli affluenti centrali del fiume Ohio nel Nordamerica centro-orientale. Sono le espressioni sopravvissute più rappresentative della tradizione indigena ora denominata cultura Hopewell. La loro scala e complessità sono evidenziate in precise figure geometriche e nelle cime delle colline plasmate per racchiudere vaste piazze pianeggianti: enormi quadrati, cerchi e ottagoni di terra sono eseguiti con una precisione di forma, tecnica e dimensione costantemente distribuita in un'ampia regione geografica. Ci sono allineamenti con i cicli del Sole e con i cicli molto più complessi della Luna. Questi terrapieni fungevano da centri cerimoniali, costruiti da gruppi dispersi e non gerarchici il cui stile di vita era sostenuto da un mix di raccolta e agricoltura. I siti erano il centro di una sfera di influenza e interazione estesa a tutto il continente e hanno prodotto oggetti rituali finemente modellati con materie prime esotiche ottenute da luoghi lontani.

    Questo sito seriale, situato nello stato dell'Ohio, è stato iscritto nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO il 19 settembre 2023
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