IL TOPIC DELL'ATLETICA

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Black
    Posts
    36,736
    Location
    Vercelli

    Status
    Offline
    assurdo...
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Thrash
    Posts
    46,365

    Status
    Offline
    Questa regola della sqaulifica immediata è veramente una vaccata
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Deus ex machina
    ♣♣♣♣♣♣♣♣♣

    Group
    Black
    Posts
    196,420
    Location
    AUGUSTA TAURINORUM

    Status
    Offline

    Delusione La Mantia
    Ora fari sulla Isinbayeva



    Simona La Mantia, vice campionessa europea all’aperto e campionessa europea indoor, è fuori dalla finale del triplo. La siciliana, una delle poche punte della spedizione azzurra, non va oltre un misero 14.06 al primo tentativo. Poi infila due nulli, chiude 15ª e dice addio alla rassegna iridata. Per entrare tra le migliori dodici le sarebbe bastato un più che abbordabile 14.15. La prima prova sembra di studio: la finanziera regala 15 cm alla pedana, non è reattiva in uscita dall’hop e il risultato parla chiaro. Chiude il turno all’ottava piazza. Nella seconda pare molto più decisa e rapida nell’azione. Atterra lontana, ma il nullo è netto, di 13 cm. Scivola al 12° posto. Le basterebbe poco per essere promossa. Invece arriva un altro nullo, di 2.6 cm. Un niente. Ma quanto basta per la clamorosa bocciatura. Altre tre la scavalcano e addio sogni. Nessuna, al vertice, fa misure esagerate, segno anche forse che la pedana regala poco. Le migliori sono le cubane Yargeris Savigne (14.62) e Mabel Gay (14.53), quindi la colombiana Caterine Ibargüen (14.52). Simona, trattenendo a stento le lacrime, reagisce in modo anomalo: "Ci ho provato, non ho niente da rimproverarmi - dice - sono contenta. Le condizioni erano buone, avevo la misura necessaria nelle gambe, è andata così. Ma in un momento come questo, voglio ricordare che due anni fa ero davanti alla tv a curarmi da un infortunio. Dopo il primo nullo, ho accorciato la rincorsa di un piede, sono andata dentro decisa, senza alcuna paura". Non è bastato.

    altri azzurri — Ben poco tricolore anche nel resto della mattinata. Silvano Chesani non passa la qualificazione dell’alto: per il 23enne poliziotto è una gara difficile, piena di errori. Supera 2.16 alla seconda prova, 2.21 e 2.25 alla terza, ma non va oltre i 2.28, misura che sarebbe bastata per entrare in finale, ma solo se ottenuta senza alcun nullo a carico. L’azzurro chiude 22°. Nell’eptathlon, intanto, dopo sei prove guidato dalla russa Tatyana Chernova, Francesca Doveri firma un 6.09 (-0.1) da 877 punti nel lungo (con anche un nullo e un 5.82/-0.9), mentre nel giavellotto non va oltre un 35.09 da 573. In classifica generale fa un salto all’indietro, scendendo al 26° posto. Nella sessione serale, con gli 800 conclusivi, sarà lei l’unica rappresentante della squadra italiana in gara.

    vai yelena — Nessuna particolare sorpresa nelle qualificazioni dei 1500 maschili (a parte la caduta del francese Mehdi Baala, eliminato, ma poi riammesso dopo il ricorso presentato dalla federazione francese contro il venezuelano Villanueva che lo ha ostacolato) e dei 5000 femminili: i più veloci sono il keniano Daniel Komen Kipchirchir (3’38"54) e l’etiope Meseret Defar (15’19"46). Oggi si assegnano cinque titoli. In campo maschile quelli dei 400 e degli 800, con lo statunitense LaShawn Merritt e il keniano David Rudisha favoriti, più quello disco, gara dal difficile pronostico. Tre le donne quelli dei 3000 siepi e dell’asta, con tutti i fari su Yelena Isinbayeva.
    Web
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Deus ex machina
    ♣♣♣♣♣♣♣♣♣

    Group
    Black
    Posts
    196,420
    Location
    AUGUSTA TAURINORUM

    Status
    Offline
    Solo quattro atlete a percorso netto nell'alto: l'azzurra punta al podio. Promosso anche il mezzofondista nei 5000. La 4x400 sudafricana vola in finale con Oscar in prima frazione. Nella fase preliminare del lungo domina lo statunitense Dwight Phillips

    Antonietta di Martino vola sicura in finale senza alcun errore. La qualificazione era fissata a 1.95 e l'atleta di Cava dei Tirreni l’ha superata al quinto salto dopo essere entrata in gara a 1.80. "Faceva un caldo terribile in pedana, non ho mai gareggiato in condizioni simili, ci saranno stati più di 40 gradi. E’ andata, ma all’inizio avevo addosso la paura di sbagliare, salto dopo salto ho trovato sicurezza. Anche agli Europei Indoor di Parigi se ci fosse stata la Vlasic, sono sicura che sarebbe stata una bella lotta. Sinceramente, nonostante i problemi fisici che diceva di avere, a vederla saltare oggi non mi è sembrata così in difficoltà. Per fortuna anch'io oggi non ho sentito nessun dolore all'alluce. La Chicherova è in gran forma, ma anche la Barrett è un bel talento. La pedana è veloce e non troppo morbida, mi piace. Mi ci devo solo adattare come tempo d'appoggio. Per il resto, ora ho solo bisogno di stare tranquilla in vista della finale", ha dichiarato Antonietta. Appuntamento dunque a sabato: si volerà per le medaglie.
    VLASIC — Grande impressione ha destato la croata Blanka Vlasic, che solo all’ultimo momento ha deciso di partecipare ai Mondiali per un problema muscolare alla gamba sinistra. A più di uno quel malanno è parso un grande bluff, vista la sicurezza con cui si è mossa in pedana. Entrata in gara a 1.85, in almeno tre dei quattro salti effettuati è parsa volare già a due metri. Stesso percorso per la russa Anna Chicherova, la leader stagionale della specialità con i 2.07 valicati ai campionati russi di Cheboksary. Complessivamente sono 4 le atlete che hanno avuto un percorso netto, senza errori verso la qualificazione, oltre Vlasic, Di Martino e Chicherova, anche la statunitense Brigetta Barrett. La finale è in programma domani. Male invece Raffaella Lamera, che non è riuscita ad andare oltre 1.85 superati solo al terzo tentativo; 1.89 per lei si è dimostrato un livello proibitivo a questi Mondiali. Finale in cui, invece, non salterà l'altra azzurra Raffaella Lamera, ferma ad 1.85 fatto al terzo tentativo. "Ce l'ho messa tutta - racconta con amarezza la campionessa tricolore 2011 -, ma ho butttato giù l'asticella. Un mese fa ho fatto infiltrazione a un tendine dovendo poi saltare alcuni allenamenti fondamentali. In gara non riuscivo a essere sciolta ed entrare forte. Eppure ero traquilla, di testa c'ero. Era la gara più importante e non volevo farmi fregare dall'emozione, ma le gambe purtroppo non mi hanno seguito".

    MEUCCI — Anche Daniele Meucci ha conquistato il diritto di partecipare alla finale dei 5000 di domenica chiudendo la batteria in 13’39"90, l’ottavo tempo. Fuori invece Zara Bani nella qualificazione del giavellotto, lontana dai 61 metri richiesti. La ragazza di origine somala ha raggiunto solo 58.92 dopo dei lanci nulli.

    Pistorius — La mattinata nello stadio di Daegu è stata ricca con tanti campioni in azione. E’ tornato in pista anche Oscar Pistorius, schierato nella prima frazione della 4x400 sudafricana, come richiesto dalla Iaaf, l’unica frazione corsa in corsia dove Oscar evita il possibile contatto con gli avversari. Oscar aveva la prima corsia, la più interna e difficile da percorrere con le sue protesi, ma ha fatto in pieno il suo dovere passando il testimone in terza posizione, livello mantenuto dai compagni che è valsa la qualificazione per la finale di domani con il primato nazionale 2’59"13.
    Semenya — L’altra sudafricana, Caster Semenya, ha esordito nelle batterie degli 800 con una tranquilla qualificazione, seconda nella quarta serie in 2’01"01, stesso tempo della vincitrice, la russa Savinova. Sempre negli 800 il miglior tempo è stato della keniana Jepkosgei, 1’59"36. Qualificazioni anche nei 200 femminili dove ha impressionato soprattutto la giamaicana Veronica Campbell che ha chiuso in 22"46 nonostante avesse percorso solo la curva in piena spinta. La campionessa mondiale dei 100, la statunitense Jeter si è fermata a 22"68. Da notare anche nelle qualificazioni del peso maschile il 21.50 del tedesco David Storl. Nella fase preliminare del lungo lo statunitense Dwight Phillips ha fatto prevalere la sua grande esperienza atterrando a 8.32 al primo tentativo con leggero vento contrario.
    Web
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Deus ex machina
    ♣♣♣♣♣♣♣♣♣

    Group
    Black
    Posts
    196,420
    Location
    AUGUSTA TAURINORUM

    Status
    Offline

    L'azzurra conquista la prima medaglia per i colori azzurri dietro alla croata Blanka Vlasic e alla russa Anna Chicherova, che vince l'oro a 2,03. Antonietta: "Sono felicissima, ci ho sempre creduto. E pensare che dopo Pechino volevo lasciare"


    Da Antonietta Di Martino ad Antonietta Di Martino: da Osaka 2007 a Daegu 2011. L’atletica italiana, a distanza di quattro anni, torna su un podio iridato grazie alla donna dei miracoli. La 33enne cavese, la più piccola e la più anziana tra le dodici finaliste, conquista un bronzo che vale tanto, tantissimo. L’azzurra, dopo una carriera infinita e contraddistinta da mille infortuni, è ancora tra le grandi del mondo. Resta lassù al termine di una gara meravigliosa e difficile: le medaglie finiscono al collo di tre regine, quelle pronosticate alla vigilia. L’oro, con 2.03, è della russa Anna Chicherova, splendido fenicottero, la migliore di tutta la stagione. L’argento, con la stessa misura, è della croata Blanka Vlasic, una dominatrice, più forte degli acciacchi che l’hanno accompagnata negli ultimi mesi. La terza medaglia è, appunto, di Antonietta. Dopo il 2.04 e il titolo europeo indoor di quest’inverno, per lei è una consacrazione.
    LA GARA — La finale è un’ora e mezza di fuoco. Sono dodici in lizza e tutte superano l’1.89 della quota d’ingresso. Dopo l’1.93 restano in dieci e dopo l’1.97 (misura tostissima) in cinque. Antonietta, fin lì, è perfetta. Veloce, dinamica, aggressiva sull’asticella, pulita. Solo in tre sono avanzate senza errori: oltre a lei, Chicherova e Vlasic, appunto. Nel gruppo sono rimaste però altre due pericolose russe: Elena Slesarenko (un nullo a 1.93) e Svetlana Shkolina (due alla stessa misura). Si va a due metri. Antonietta, nei suoi tentativi, è continuamentente disturbata. Mentre sta per approcciare il primo, è interrotta da una partenza: sale troppo poco allo stacco e arriva il primo errore. La Chicerova è la sola a farcela subito. Prima del secondo Antonietta deva aspettare una premiazione.
    E il nullo ha la stessa matrice. Ora è la Vlasic ad andare oltre la misura. L’azzurra è in pedana per la terza prova e c’è un’altra premiazione. Forse accumula la rabbia e l’adrenalina giusta. Sta di fatto che stavolta è perfetta, grandiosa. Sono i duecento centimetri che valgono la medaglia. Slesarenko e Shkolina, infatti, si arrendono. La curva azzurra, con il marito-allenatore Massimo Di Matteo in primis, esplode. Per l’azzurra è la dodicesima gara della carriera oltre il muro. Si va a 2.03. La Di Martino è di nuovo interrotta: c’è il via dei 1500. E al primo tentativo va addirittura dritta. Al secondo sfiora l’impresa, al terzo non ha più energie. Chicherova (alla prima) e Vlasic (alla seconda) vanno avanti. Si fermeranno entrambe a 2.05. Per la Di Martino e per il movimento tricolore va benissimo così.

    GIOIA — "Sono felicissima di aver vinto il bronzo. Questa era la mia terza gara e ho rifatto i due metri, come a Malaga". A caldo Antonietta Di Martino si gode il terzo posto, ottenuto dopo una stagione davvero difficile tra infortuni e stati d'animo alternanti. "Dopo Pechino avrei voluto lasciare, ma ringrazio Dio per avermi dato mio marito (il suo allenatore Massimiliano Di Matteo, ndr), che mi ha aiutato a superare i momenti difficili. Oggi ci ho creduto sino alla fine, ero molto convinta - ha sottolineato - sopperivo alla mancanza di gambe con la testa2. Cos'è successo ai 2,03? "Mi ero innervosita prima ai 2 metri con un giudice che mi aveva dato il via libera e invece non potevo andare. Dopo che ho fatto i 2 metri mi ha chiesto scusa. Al primo tentativo dei 2,03 non so cosa è successo, ma non mi sono partite le gambe. Sul secondo tentativo ero invece sicura di passare, pensavo anche ai 2,05".

    REGALI — "Ho strappato una promessa al mio manager Federico Rosa: se vincevo una medaglia - ha detto l'atleta campana - andremo a Pompei a piedi". Un pellegrinaggio, quello al santuario della Vergine del Rosario, molto sentito da ogni campano e che Antonietta ha ammesso di aver più volte fatto, sia ad ottobre, in occasione della festa mariana, che a maggio, come da tradizione. "Sono 21 chilometri a piedi - ha detto - e li faremo. Mio marito ha invece promesso di prendermi un gatto. Lui non li ama molto ma io si".
    Web
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Deus ex machina
    ♣♣♣♣♣♣♣♣♣

    Group
    Black
    Posts
    196,420
    Location
    AUGUSTA TAURINORUM

    Status
    Offline

    Giamaica, staffetta record con Bolt
    Azzurri quinti, Usa e inglesi fuori



    Ancora immenso Bolt nella gara che chiude i Mondiali. Negli 800 la Semenya finisce seconda alle spalle della Savinova. Nei 5000 Farah si aggiudica l'oro, mentre nel martello è la Lysenko a salire sul gradino più alto del podio


    Ultima giornata mondiale a Daegu e ultime medaglie da conquistare.

    5000 metri uomini — E' l'inglese Mo Farah a riportare un oro in Europa nel mezzofondo in pista, con 13' 23"36. Argento per l'americano Bernard Lagat, con 13'23"64 e bronzo per l'etiope Imane Merga con 13'23"78. Undicesimo l'azzurro Daniele Meucci.

    lancio del martello donne — Tatyana Lysenko sale sul gradino più alto del podio (77.13 m), mettendosi alle spalle la tedesca Betty Heidler (76.06 m) e la cinese Zhang Wenxiu (75.03). Nona l'italiana Silvia Salis con 69.88 m.

    800 metri donne — Caster Semenya non ce la fa (1'56"35) e si vede sorpassare da Mariya Savinova (1'55"87) proprio negli ultimi metri. La russa riporta in patria una medaglia d'oro nella specialità dopo venti anni. Terza piazza per la keniana Janeth Jepkosgei Busienei (1'57"42).

    4x100 uomini — Record del mondo e medaglia d'oro per la Giamaica, con Bolt, Carter, Frater e Blake imbattibili con 37'04. Argento per la Francia di Tinmar, Lemaitre, Lesourd e Vicaut (38"20) e bronzo per Saint Kitts and Nevis di Rogers, Collins, Adams e Lawrence (38"49) . Quinta la staffetta maschile azzurra di Fabio Cerutti, Simone Collio, Emanuele Di Gregorio e Michael Tumi (38'96). Un contatto tra i loro ultimi frazionisti mette fuori gioco Gran Bretagna e Stati Uniti, entrambe squalificate.

    4x100 donne — Il quartetto delle staffettiste statunitensi ha vinto l'oro della 4X100 (41"56), mentre L'argento va alla Giamaica (41"70) e il bronzo all'Ucraina (42"51).

    Salto triplo uomini — Christian Taylor ha vinto la medaglia d'oro nella finale del salto triplo. Lo statunitense, con il record mondiale stagionale (17,96 m), ha battuto il britannico Phillips Idowu (argento con 17,77 m) e il connazionale Will Claye (bronzo con 17,50 m). Decimo l'azzurro Fabrizio Donato (16,77 m).
    Web
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Thrash
    Posts
    46,365

    Status
    Offline
    direi notte fonda anche per l'atletica
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Deus ex machina
    ♣♣♣♣♣♣♣♣♣

    Group
    Black
    Posts
    196,420
    Location
    AUGUSTA TAURINORUM

    Status
    Offline
    L'azzurra al rientro trova subito il minimo B per l'Olimpiade, con lei l'Italia ha 135 atleti ai Giochi. Straordinaria la russa Chicherova a 2.06. Il ligure porta a 7"57 il primato indoor tra gli ostacoli

    Antonietta Di Martino vola all'Olimpiade di Londra. Saltando 1.94 metri durante il meeting di Arnstadt (Germania), l'atleta campana ha raggiunto la misura necessaria (minimo B) per accedere ai Giochi di Londra 2012. Dopo il bronzo conquistato ai Mondiali di Daegu (Corea del Sud) 2011, l'azzurra al debutto stagionale ha subito centrato la misura necessaria per completare la qualificazione. Salgono così a 135 gli azzurri con il pass olimpico.

    CHE CHICHEROVA — L'1.94 di oggi regala all'azzurra un quarto posto pari merito con la statunitense Chaunté Howard Lowe. Seconda e terza, entrambe a 1.97, la russa Irina Gordeyeva e l'olimpionica belga Tia Hellebaut, mentre la vittoria è andata alla superlativa Anna Chicherova. La russa, iridata in carica all'aperto, è volata a 2.06 alla terza prova, migliore prestazione mondiale 2012 e terza di sempre al coperto, al pari di Stefka Kostadinova (Atene 1988) e Blanka Vlasic (Arnstadt 2010). Davanti a lei, nelle liste all time in sala, restano solo il 2.07 della tedesca Heike Henkel (1992 a Karlsruhe) e il 2.08 del record del mondo stabilito proprio ad Arnstadt nel 2006 dalla svedese Kajsa Bergqvist.


    MINIMO PER LONDRA — Per la Di Martino - malgrado qualche piccola disavventura con i bagagli e una pedana sulla quale non ha potuto giocarsi al meglio la carta della velocità - è stato comunque un utile test di rodaggio per rompere il ghiaccio dopo tre settimane trascorse negli Stati Uniti. La finanziera campana è, infatti, rientrata in Italia dopo un periodo di allenamento presso il centro di alta specializzazione di Chula Vista a San Diego. Grazie all'1,94 saltato oggi, la primatista italiana assoluta stacca subito il pass (1.93) per i Mondiali Indoor di Istanbul (9-11 marzo) e, alla prima occasione, anche il minimo olimpico "B" (1.92) per Londra (3-12 agosto), dopo aver ripetutamente ottenuto quello "A" (1.95) nella passata stagione. L'azzurra sarà di nuovo in pedana, il prossimo 8 febbraio, al meeting di Banská Bystrica (Slovacchia).

    ABATE DA RECORD — In Svizzera, intanto, Emanuele Abate migliora il record italiano assoluto dei 60 ostacoli. A Magglingen l'azzurro ha fermato il cronometro a 7''57, dopo il 7"66 corso in batteria. L'ostacolista delle Fiamme Oro ha così migliorato il 7''60 del precedente limite nazionale ottenuto per due volte nel 1998 (il 21 febbraio ad Atene e il 28 dello stesso mese a Valencia) dal carabiniere Emiliano Pizzoli. Il 26enne ligure - tricolore assoluto in carica all'aperto e in sala - in precedenza sui 60 hs vantava un primato di 7''72 stabilito un anno fa sempre in occasione del meeting elvetico. Grazie al risultato appena centrato l'azzurro raggiunge ampiamente lo standard di partecipazione (7''74) per i prossimi Mondiali Indoor di Istanbul (9-11 marzo) e si inserisce al quarto posto nelle liste mondiali stagionali.
    Web
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Deus ex machina
    ♣♣♣♣♣♣♣♣♣

    Group
    Black
    Posts
    196,420
    Location
    AUGUSTA TAURINORUM

    Status
    Offline

    Tutta Dritta: corsa, musica, divertimento e solidarietà



    Diecimila metri di corsa per tutti ma anche expo, musica e festa. In piazza San Carlo, dal 20 al 22 aprile verrà posizionato un pianoforte a coda messo a disposizione dalla ditta Piatino, tutti potranno divertirsi a suonarlo. E poi la solidarietà con la raccolta fondi il progetto della costruzione dell'ospedale pediatrico in Somalia.

    CHIARA CALLIERO

    Il 22 aprile prenderà il via la decima edizione di Tutta Dritta, la gara in rettilineo, adatta a tutti e per tutte le età; atleti professionisti o amatori, marciatori e camminatori saranno i protagonisti sulla linea di partenza.
    Un evento imperdibile per tutti quelli che per una mattinata abbandonano l’automobile per indossare le scarpe da ginnastica e percorrere di corsa un percorso speciale, quello che Re Vittorio Emanuele II faceva per andare a caccia e incontrare la bella Rosina, un tragitto ricco di suggestioni paesaggistiche e storiche che dal centro città arriva fino a Stupinigi. Migliaia i partecipanti attesi al via. Partenza da piazza San Carlo alle ore 10,00 e arrivo alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, luogo che da tradizione ospita il pasta party e il post gara.
    Ma Tutta Dritta è soprattutto festa, divertimento e l’occasione per stare insieme agli amici e alla famiglia, oltreché una grande opportunità di promozione e visibilità per aziende e partner.
    Un’iniziativa nuova e specialissima verrà organizzata da Turin Marathon come evento collaterale.
    In piazza San Carlo, dal 20 al 22 aprile verrà posizionato un pianoforte a coda messo a disposizione dalla ditta Piatino, azienda leader di mercato nel settore della costruzione dei pianoforti ed esclusivista per il Piemonte e la Valle d’Aosta del prestigioso marchio newyorkese Steinway and Sons. L’idea è quella di promuovere esibizioni estemporanee e permettere a tutti di dedicare una personalissima sonata alla città di Torino, nella sua piazza più bella.
    Web
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Deus ex machina
    ♣♣♣♣♣♣♣♣♣

    Group
    Black
    Posts
    196,420
    Location
    AUGUSTA TAURINORUM

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Grandi risultati nella prima prova di Diamond League: lo statunitense vince in 9"87 davanti a Powell, il kenyano vince gli 800 in 1'43"10. Male l'azzurro Andrew Howe nel salto in lungo

    E Sono fuochi d’artificio nella velocità. Bolt tuona 9"82 e subito gli altri rispondono. No, il re non può stare tranquillo, perché dopo il 9"82 di Blake, ieri a Doha hanno alzato la mano e detto "presente" anche lo statunitense Justin Gatlin (9"87) e Asafa Powell (9"88), che fra due settimana ritroverà Usain al Golden Gala di Roma (31 maggio). Un bel 100, dove Powell si è mostrato più lesto dell’avversario nella messa in moto, ma si è disunito negli ultimi passi quanto ha visto l’ombra di Gatlin. Signori tempi, considerando che la stagione è davvero all’alba e Powell con un esordio a questo livello non deve affatto sentirsi battuto. Deve solo forse credere più in se stesso e resistere alla rabbia degli avversari.

    la gazzella — La sorpresa è invece arrivata dai 100 femminili, dove Allison Felix, leggera come una farfalla e rapida come una gazzella, ha beffato il meglio dello sprint giamaicano al femminile. Si è messa alle spalle Campbell, Fraser e Stewart, scusate se è poco. La statunitense invece ha saputo resistere al ritorno della Campbell ed ha chiuso in un sontuoso 10"92, che per ora è tempo leader dell’anno. L’onore giamaicano l’ha salvato Melanie Walker nei 400 hs vinti in un eccezionale, per maggio, 54"62.

    rudisha — Grande mezzofondo a Doha nonostante i 35 gradi con umidità altissima. L’hanno nobilitato David Rudisha che si è limitato a sperimentare la sua velocità nel finale degli 800 metri chiudendo in 1’43"10 trascinando in scia il 22enne connazionale Job Kinyor a 1’43"76, e nei 1500, caratterizzato dal duello mozzafiato allo sprint fra Silas Kiplagat (3’29"63) e Asbel Kiprop (3’29"78). E come dimenticare le siepi con il 7’56"58 di Kipsaele Koech ed i 3000 dominati da Choge (7’30"42) dove Bekle si è piazzato solo settimo? Un meeting di altissimo livello con campioni come il greco Dimitrios Chondrokoukis che con 2.32 ha battuto Williams e confermato l’oro mondiale in sala e la giamaicana Foster che ha prevalso nei 110 hs in 12"60.

    howe — Per Andrew Howe questa a Doha è stata invece una trasferta inutile e negativa. In pedana nei 4 tentativi che aveva a disposizione non ha praticamente saltato, raggiungendo al secondo turno 7.16 con vento favorevole. Ma nel primo salto (5.30) non ha staccato, il terzo era nullo, mentre al quarto gli è stato accreditato un 5.14. Colpa del dolore al tallone sinistro, quello operato a Perugia meno di 10 mesi fa. "Non ce l’ho proprio fatta - ha detto l’azzurro - ma quando spingevo era come se avessi un accendino puntato sul calcagno. Ho una calcificazione di 4 millimetri all’inserzione del tendine d’Achille con il tallone. In allenamento corro controllato ed il dolore è sopportabile. Torno a casa e a questo piede faccio le onde d’urto. Comunque in queste condizioni devo dimenticare il lungo e pensare solo a correre".

    Web
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Deus ex machina
    ♣♣♣♣♣♣♣♣♣

    Group
    Black
    Posts
    196,420
    Location
    AUGUSTA TAURINORUM

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    La statunitense Hamilton ha disputato tre Olimpiadi ed era considerata la "fidanzatina" d'America. Poi il buio e l'ammissione: "Non mi aspetto che le persone capiscano, mio marito sapeva"

    Abbiamo conosciuto Suzy Favor Hamilton alla fine degli Anni 90, quando era una bella mezzofondista diventata presto la "fidanzatina" d’America. E oggi scopriamo che oggi, superati i 40 anni, ha completamente cambiato vita decidendo di fare la escort di lusso da 600 dollari all’ora. Una libera scelta che però non le fa nascondere un grande disagio come lei stessa ha confessato. La Suzy atleta era -, ma a quanto pare gli anni non l'hanno cambiata - bellissima, una bambola, che però aveva accettato le regole della fatica ottenendo risultati di rilievo. Le specialiste dell’Est, cinesi e africane le avevano negato alcuni traguardi, ma nessuna poteva competere con il suo sorriso e le forme da miss. Una donna simpatica, aperta, deliziosa nella conversazione. Era un simbolo: madre e moglie perfetta con ogni cosa a posto.
    Lo spot — Nel 2000 la Nike l’aveva scelta per un spot pubblicitario prima dell’Olimpiade di Sydney, che aveva creato un certo sconcerto. Interpretava una donna che era sfuggita all’attacco di un killer in una notte buia. Era stata al centro di una polemica violenta, ma Suzy sosteneva che la sua parte dimostrava la possibilità della donna di combattere l’aggressione maschile. "E' uno spot progresso", era la sua tesi. A Sydney era arrivata in finale, ma era letteralmente crollata negli ultimi 200 metri.

    Motivatrice — Fino a qualche tempo fa è stata spesso chiamata a tenere corsi per spiegare a giovani donne e a manager quale debba essere la motivazione che porta al successo nello sport e nella vita. In carriera ha vinto sette titoli statunitensi nei 1500 metri e partecipato a 3 Olimpiadi (Barcellona ’92, Atlanta ’96, Atene 2000) . Poi nel 2000 ha corso la distanza in 3'57''40 a Oslo, vincendo una tappa della Golden League, e ha firmato la miglior prestazione mondiale dell’anno. Aveva tutte le carte in regola per insegnare e ci riusciva anche molto bene.

    La svolta — L’anno scorso però ha scelto una strada diversa per uscire da un grigio tunnel esistenziale: è diventata una escort trasformandosi in Kelly Lundy. Ha creato un porfolio da professionista con immagini ammiccanti e si è affidata ad una nota agenzia, che procura compagnie artificiali. Aveva fatto già un’esperienza nel periodo d’oro con un calendario in costume da bagno. Ingenuamente con i clienti ha parlato del suo passato vero e così qualche tempo fa è stata incrociata da un giornalista in un locale di Las Vegas. Via Twitter, @favorhamilton – ripresa da diversi media - ha spiegato: "Non mi aspetto la gente mi capisca, ma per me aveva senso farlo, c’erano ragioni associate alla depressione. Per quanto possa sembrare folle, non ho mai pensato che sarebbe venuto fuori, non ho fatto male a nessuno. Mi sono lasciata andare nell’ escorting in gran parte perché mi garantiva meccanismi per far fronte a un periodo molto difficile del mio matrimonio e della mia vita. Mi forniva una via d’uscita a una vita che mi andava stretta. Era una doppia vita. Nelle ultime settimane mi sono rivolta a uno psicologo e continuerò a farlo dopo aver rimesso insieme le cose". Adesso forse scriverà un libro su questa esperienza controversa, il mondo americano è puritano ma spesso perdona chi confessa e si pente.
    Web
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Thrash
    Posts
    46,365

    Status
    Offline
    Bella troia..
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Deus ex machina
    ♣♣♣♣♣♣♣♣♣

    Group
    Black
    Posts
    196,420
    Location
    AUGUSTA TAURINORUM

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    L'atlelta paralimpico sudafricano, ora in stato di fermo, avrebbe scambiato la donna per un ladro, anche se la dinamica della disgrazia, avvenuta nella sua casa di Pretoria, non è chiara

    Oscar Pistorius, corre con le protesi agli arti inferiori. Afp

    L'atleta paraolimpico Oscar Pistorius, ha sparato alla fidanzata ed è stato fermato dalla polizia sudafricana. Le circostanze dell'accaduto non sono ancora chiare, ma secondo quanto dice la stampa locale 'Blade Runner' - come viene chiamato l'atleta - potrebbe averla scambiata per un ladro. La donna, colpita al capo e a un braccio, pare in totale 4 volte, è morta e il suo corpo è stato ritrovato nella casa dell'atleta a Pretoria. Un'altra tragedia, dunque, segna la vita di Pistorius, già colpito dalla doppia amputazione, quando era ancora bambino per una gravissima malattia, ad entrambi gli arti inferiori.

    stato di fermo — Secondo i media africani, l'incidente è accaduto nella sua residenza intorno alle 4 di mattina. Pistorius è in stato di fermo e comparirà davanti a un magistrato di Pretoria nelle prossime ore. L'atleta, che corre indossando protesi in fibra di carbonio, è stato il primo amputato a correre alle Olimpiadi e ha raggiunto le semifinali dei 400m a Londra 2012.

    la versione della polizia — Le autorità confemano che Oscar Pistorius è stato coinvolto in una sparatoria, a Pretoria, come riferisce il tenente Katlego Mogale all' Associated Press: la polizia ha ricevuto una chiamata di mattina presto e arrivata sul posto ha trovato i paramedici impegnati a salvare la ragazza, una 30enne che però è morta poco dopo. Nella casa è stata trovata una pistola calibro 9. "Un uomo di 26 anni" è stato arrestato, ha detto la polizia, senza rivelare il nome, ma tutti gli indizi spingono verso Pistorius.
    Web
     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Dio non ha mai ordinato a nessuno di essere stupido

    Group
    Progressive
    Posts
    77,696
    Location
    PD

    Status
    Offline
    :serio:
     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Deus ex machina
    ♣♣♣♣♣♣♣♣♣

    Group
    Black
    Posts
    196,420
    Location
    AUGUSTA TAURINORUM

    Status
    Offline
    Il pugliese, quarto ai Giochi di Londra, trionfa con un balzo di 17.70, miglior misura mondiale stagionale: un bel regalo per il 24° compleanno festeggiato venerdì. Michael terzo con il tempo di 6"52

    Immenso, gigantesco, infinito Daniele Greco: il leccese, che ha compiuto 24 anni venerdì, nel triplo degli Europei indoor, vola oltre le stelle. Fino a 17.70, una misura-monstre. Vale l’oro e tanto di più. Perché il ragazzo non viene dal nulla (è stato per esempio campione continentale under 23 nel 2009 e quarto ai Giochi di Londra della scorsa estate) e il suo processo di crescita è tutt’altro che terminato. Intanto, sotto il tetto della Scandinavium Arena, mentre Michael Tumi è scintillante bronzo nei 60 con 6"52, firma un’impresa. Conduce praticamente dall’inizio e suggella la vittoria con una prestazione tecnica di altissimo profilo. Questo 17.70 vale un progresso di addirittura 23 centimetri sul personale e rimane a soli tre dal record italiano di Fabrizio Donato.

    LA GARA — Il poliziotto allievo di Raimondo Orsini, che si era presentato in Svezia con più di un acciacco (un’infiammazione alla zona pubica e una compressione alla caviglia sinistra, quella di stacco) gestisce la gara da consumato campione. Piazza un 17.00 d’ingresso che lo colloca al primo posto. Poi, dopo un nullo, mentre il russo Fyodorov al terzo tentativo arriva a 17.12, spara un 17.15 che lo riporta immediatamente in testa. Il capolavoro arriva alla quarta prova, con tanto di nove centimetri regalati alla pedana. L’attesa per la misurazione è infinita: Daniele, da sempre profondamente religioso, si inginocchia con le mani giunte e si trasforma in una statua. Quando il risultato è ufficializzato, esplode di gioia. "Pensavo valesse anche di più - esagera - forse, ricadendo, ho sporcato la sabbia con la schiena. Mi tengo il misurone per un’occasione ancora più importante, magari i Mondiali di Mosca del prossimo agosto. Sono giovane...". Dietro di lui, che passa il quinto tentativo e fa nullo nel sesto, il russo Samitov cresce fino a 17.30 e poi, appunto, Fyodorov. I 40 centimetri di vantaggio la dicono lunga sul dominio dell’azzurro. "Sapevo di valere un simile risultato - ammette - ma le ultime settimane sono state difficili. Ho cercato di saltare subito lontano, perché non sapevo quanta autonomia avrei avuto. Mi sono imbottito di antinfiammatori, così la caviglia è rimasta tranquilla, mentre l’inguine mi ha dato un po’ fastidio. La concorrenza era quella che era, ma la pedana, a saperla sfruttare, portava lontano". Fino a dove si aprono prospettive più che concrete.

    Michael Tumi. esulta dopo il bronzo agli Europei indoor. Ap

    BRONZO TUMI — Come quelle che può coltivare Tumi che, a differenza del coetaneo compagno di club, si è affacciato sulla ribalta internazionale solo in questa stagione. Alla vigilia, leader europeo 2013, poteva forse puntare a qualcosa di più, ma questo bronzo va valutato in chiave-futura. Anche perché, in finale, a precederlo sono il francese Vicaut e il britannico Dasaolu che, con 6"48, stampano i crono mondiali più veloci dell’anno. Il vicentino, nonostante un tempo di reazione di 0"160, non parte benissimo, ha un’ottima accelerazione, ma nel finale si disunisce un po’ e a pochi metri dal traguardo butta anche lo sguardo all’interno, per vedere gli avversari. Chiude in 6"52, a 1/100 dal proprio fresco primato italiano. Cosa chiedergli di più? "Sono felice e un po’ irritato - sostiene - il tempo va bene, ma posso far meglio. Spero di dimostrarlo presto, magari a cominciare dai Mondiali all’aperto". Dalla pedana dell’alto, intanto, arriva il bel quinto posto di Gianmarco Tamberi. Il 20enne marchigiano - mezza barba tagliata, l’altra ben lunga - con 2.29 conferma il piazzamento degli Europei all’aperto dell’estate scorsa. Per una medaglia sarebbero serviti due centimetri in più, ovvero il personale. Ma il ragazzo, che ha personalità da vendere, non mancherà di farsi notare. Come Giulia Viola, settima nei 1500, dopo il record italiano under 23 di venerdì in batteria (4’13"80).

    SOFFERENZA TROST — Domenica le maggiori speranze sono riposte in Alessia Trost che pure, in qualificazione, soffre le pene dell’inferno per entrare tra le otto finaliste. La 19enne friulana paga lo scotto dell’esordio in una competizione senior così importante e si perde su misure che per lei sembravano diventate sicure. Salta 1.80 e 1.85 alla prima prova, poi a 1.89 c’è già un errore. Il peggio a 1.92: qui i nulli sono due. La leader mondiale stagionale (2.00), sbagliasse anche il terzo tentativo, sarebbe eliminata. Non fallisce, ma alla misura successiva (1.94) sono ancora in nove. L’azzurra non lo capisce e si riveste. Ma è costretta è provarci. Tra lei (ottava) e la francese Melfort (nona) è una sorta di scontro diretto. Pasticciano entrambe, ma dopo il terzo nullo della transalpina, Alessia potrebbe tirare un sospiro di sollievo. Invece, senza che evidentemente nessuno dalla tribuna le dica che può bastare, salta di nuovo. Arriva un’altra "x", per fortuna ininfluente. "Non mi sono adattata alla pedana - spiega - più spingevo e più tornavo indietro. Ero agitatissimo, a 1.89 ho avuto paura di avere paura. Non ho mai trovato la rincorsa, non a capivo quanto veloce andavo. Adesso però azzero tutto". In finale ripartiranno tutte dallo stesso punto. In mattinata, tra triplo e peso, ci proveranno anche Simona La Mantia e Chiara Rosa.
    Web
     
    Top
    .
121 replies since 3/11/2008, 21:21   777 views
  Share  
.