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    Ginnastica ritmica, Farfalle seconde a Pesaro. Ottimo esordio in coppa del Mondo

    Le azzurre della ritmica, superate solo dalla Bulgaria nella prima tappa di World Cup in corso nelle Marche. L'allenatrice: "Stiamo costruendo pian piano, mattone dopo mattone, una nuova avventura che mi auguro ci porti lontano"

    08 APRILE 2017 - MILANO
    Le azzurre della ritmica confermano il secondo posto nella prima tappa di World Cup che si sta svolgendo all'Adriatic Arena di Pesaro. Le Farfalle azzurre salgono sul secondo gradino del podio, alle spalle della Bulgaria e davanti alla squadra ucraina. Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Beatrice Tornatore, Agnese Duranti, Anna Basta e Martina Santandrea sono state protagoniste di due ottime esecuzioni, dimostrando convinzione e grande affiatamento, nonostante sia una squadra ancora giovane che ha iniziato a lavorare insieme dallo scorso mese di ottobre, dopo l'abbandono dell'attività agonistica di alcune veterane. Nell'esercizio coi 5 cerchi, sulle note de "Il Lago dei Cigni", le azzurre hanno ottenuto il punteggio di 18,250 a causa di una piccola perdita d'attrezzo, mentre alle tre palle e due funi - esercizio costruito su "Diamonds are the girl's best friend", tratto dal musical Moulin Rouge - la giuria ha assegnato alle Farfalle il punteggio di 18,550. Tanta la soddisfazione da parte di Emanuela Maccarani che, ormai da oltre vent'anni, è alla guida della squadra nazionale: "Questa squadra ha dimostrato una grande grinta - ha dichiarato l'allenatrice - e sono pienamente soddisfatta, anche considerando la preparazione del momento. Stiamo costruendo pian piano, mattone dopo mattone, una nuova avventura che mi auguro ci porti lontano". Sorridente, dopo la premiazione, anche il neo Capitano Alessia Maurelli: "Sono contenta perché, dopo l'Olimpiade di Rio, ho di nuovo trovato la sicurezza di entrare in pedana, nonostante siano cambiate le mie compagne". Rivedremo le Farfalle impegnate oggi nelle finali di specialità, così come l'individualista azzurra Alexandra Agiurgiuculese (13ª nel concorso generale) che ha conquistato l'accesso alla palla e al nastro nella gara individuale, vinta dalla russa Alexandra Soldatova, davanti alla connazionale Dina Averina e alla bielorussa Katerina Galkina. L'azzurra Veronica Bertolini ha chiuso in 11ª posizione, sfiorando la finale alla palla. Diretta streaming delle finali, sul canale YouTube di Federginnastica, dalle ore 13.
    Classifica: 1. Bulgaria p. 37,350; 2. ITALIA 36,800; 3. Ucraina 34,600.
     
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    Ghiaccio, si sciolgono i baby fenomeni russi: l'anoressia ferma la Lipnitskaya



    Due ritiri precoci tra le pattinatrici che ai Giochi di Sochi 2014 avevano incantato: Plushenko ha annunciato che la Sotnikova non difenderà il titolo olimpico, mentre la mamma della Lipnitskaya, la più giovane olimpionica degli ultimi 78 anni, ha ammesso la malattia della figlia

    28 AGOSTO 2017 - MILANO
    Un castello che crolla. Inesorabilmente, nel giro di 24 ore. Prima l’annuncio relativo ad Adelina Sotnikova, poi quello riferito a Yulia Lipnitskaya. Le due pattinatrici russe, volti dell’Olimpiade di Sochi 2014, volti simbolo di un movimento tornato a dominare, non solo a Pyeongchang 2018, nei Giochi sudcoreani in programma tra poco più di cinque mesi, non difenderanno i titoli conquistati allora. Ma, di fatto, abbandonano l’attività. Anzi, se nel caso della prima (tra mille polemiche campionessa individuale a cinque cerchi a 18 anni), sua eccellenza Evgeny Plushenko, da aprile coach della ragazza, ha fatto intendere che, alle prese con un infortunio a una caviglia, non si tratterebbe di un addio definitivo (ma pochi ci credono...), per la seconda (oro a squadre a 15, la più giovane olimpionica della disciplina da 78 anni) il ritiro è ufficiale. Lo ha confermato la mamma dell’atleta, Daniela, citando per la figlia problemi di anoressia e un ciclo di cure alle quali è sottoposta da aprile.
    Yulia Lipnitskaya mentre mostra la medaglia d'oro vinta nel pattinaggio figura (Reuters)La 15enne Yulia Lipnitskaya, in coppia con Evgeny Plushenko, sotto gli occhi del presidente Vladimir Putin, hanno chiuso la prova a squadre del pattinaggio figura con un totale di 75 punti davanti a Canada (argento con 65) e Usa (bronzo con 60).


    CHE CARRIERE — La doppia notizia, in verità, sorprende solo chi non segue da vicino il mondo del ghiaccio. Perché Adelina non gareggia dal dicembre 2015 (6ª al Golden Spin di Zagabria) e Yulia dal novembre 2016 (12ª alla Coppa di Russia di Mosca, tappa del Grand Prix). E, al di là delle date, né l’una né l’altra, dopo Sochi, si sono mai confermate. Nessuno, insomma, si aspettava un loro ritorno ai vertici. E dire che le due, perfette macchine da salti, in quella stagione e pure in quella precedente, avevano ammaliato per le qualità tecniche e, acerbe solo fino a un certo punto, per quelle artistiche. Oltre a tanto altro, Adelina aveva vinto un oro mondiale e due europei, Julia un oro e continentale e un argento iridato.

    LE CONSEGUENZE — Dietro la loro uscita di scena c’è la conferma che il pattinaggio di figura, più di altri sport, brucia le proprie stelle molto in fretta (e in questo senso la longevità di Carolina Kostner, 30 anni, è fuori da ogni logica e da ogni tradizione). Quello russo in particolare: il movimento, da qualche anno, soprattutto in campo femminile, è tornato a sfornare baby-fenomeni a ripetizione, con una quantità di potenziali campioni che oggi mette i brividi. Con, appunto, tutti i rischi del caso. Quanto successo a Sotnikova e Lipnitskaya deve servire (anche) da monito.
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    Vela, impresa di Juan Carlos: l'ex re spagnolo è campione del mondo a 79 anni

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    L'ex monarca, in carica dal 1975 al 2014 e grande appassionato di vela, ha trionfato con il suo team (Bribon Movistar) nel campionato mondiale della categoria "Classica 6 metri" a Vancouver, in Canada

    VANCOUVER - Grande impresa dell'ex re di Spagna, Juan Carlos, che si è laureato campione del mondo di vela all'età di 79 anni. E' successo a Vancouver, in Canada, dove il suo team Bribon Movistar ha trionfato nel campionato mondiale della categoria "Classica 6 metri".

    SUPER TEAM AL SUO FIANCO - Pur essendo alla soglia degli 80 anni (li compierà il prossimo 5 gennaio) e avendo gravi problemi di movimento (motivi che hanno contribuito alla sua abdicazione nel 2014), Juan Carlos ha voluto partecipare a tutti i costi alla competizione canadese e, insieme al suo team formato da marinai affermati come il mitico Pedro Campos, il suo inseparabile compagno di vela, Roos McDonald, attuale campione del mondo della classe 6m, oltre a Inaki Castaner, Alberto Viejo e Ron Álvarez, ha ottenuto uno storico primo posto con 8 punti di vantaggio sul secondo classificato, il team Flapper Lars Gluck, bandiera di Hong Kong. La competizione era partita domenica 17 settembre: al via c'erano 45 navi classiche e l'unico equipaggio spagnolo era proprio il Bribon con a bordo Juan Carlos.

    L'AMORE PER LA VELA - Per re Juan Carlos la vela è un vecchio amore. Nel 1992 è stato portabandiera della Spagna alle Olimpiadi di Barcellona, concludendo al sesto posto nella categoria Soling. Una passione tramandata anche al figlio Filippo, campione di Spagna nel 1989 e 1990 sempre nel Soling e quinto in Coppa del Mondo nella stessa categoria. Nonostante l'età e gli acciacchi, era dal 2015 che l'ex monarca si preparava a questa competizione nel porto di Sanxenxo: e ora può godersi il suo primo trofeo internazionale di vela.
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    Hockey: World Cup, è super Italia! Le azzurre battono anche la Corea del Sud

    Decide un gol di Braconi a 5 secondi dalla fine: seconda vittoria e qualificazione al playoff in cassaforte. Le azzurre del c.t. Carta domani chiudono il girone con l’Olanda, poi aspetteranno il nome dell’avversaria

    28 LUGLIO 2018 - MILANO
    L’Italia non si ferma, dopo la Cina batte anche la Corea del Sud (rispettivamente ottava e nona nel ranking) e conquista con un turno d’anticipo la qualificazione al playoff dei Mondiali femminili di hockey prato di Londra. Nel secondo impegno della Pool A, le azzurre del c.t. Roberto Carta hanno piegato per 1-0 le coreane grazie al gol di Valentina Braconi a 5 secondi dalla fine.

    SPAREGGIO — A dirla tutta, l’Italia è con 6 punti appaiata all’Olanda campione del mondo in carica, la numero 1 del ranking e la squadra che ha vinto più volte (7) la rassegna iridata, che dopo il 7-0 alla Corea del Sud ieri ha travolto 7-1 anche la Cina: nel sfida di domani (ore 14) si determinerà la prima del girone, che volerà direttamente ai quarti, mentre la seconda andrà al playoff con la terza della Pool B (Irlanda 6, Inghilterra 2, India e Usa 1). Per una squadra che mancava dal Mondiale da 42 anni, che ci entrava da ultima del ranking (17) e che, prima di quella sulla Cina, non aveva mai vinto una partita, la spedizione può già definirsi un successo.

    GOL – — Dopo la bella prova con la Cina, l’Italia parte con autorità e con la voglia di fare la partita anche con le coreane e ha un netto predominio nei primi due quarti, ma di grandi occasioni non ce ne sono. La Corea del Sud inizia però meglio il secondo tempo e in un paio di occasioni a salvare le azzurre è il portiere Martina Chirico. Anche nell’ultimo quarto il predominio è delle asiatiche, ma nel finale l’Italia si rende pericolosa e costruisce una clamorosa palla gol, con Lara Oviedo che salta difensore e portiere e va al tiro, che è però leggermente largo e che Marcela Casale non riesce a correggere nella porta sguarnita. Ma l’ultima ripartenza è micidiale: Oviedo stavolta però non tira e con un assist perfetto apre lo specchio della porta a Braconi, che non sbaglia e a 5 secondi dalla sirena regala alle azzurre la seconda gioia.
     
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    Scherma, Mondiali: fiorettisti d'oro, schiacciati gli Stati Uniti

    Gli azzurri difendono il titolo di un anno fa con una grande vittoria in finale sugli Stati Uniti: 45-34. Le sciabolatrici sconfitte 45-42 dalla sud Corea nella finale per il bronzo. L’Italia chiude con 4 ori, 2 argenti e un bronzo e vince il medagliere

    27 LUGLIO 2018 - WUXI (CIN)
    Si chiude con un altro oro il Mondiale della scherma azzurra. A Wuxi i fiorettisti Daniele Garozzo, Alessio Foconi, Giorgio Avola e Andrea Cassarà hanno battuto in finale 45-34 gli Stati Uniti che avevano vinto tutte le gare di coppa del Mondo della stagione. Nel riscaldamento prima della finale si era infortunato a una caviglia Giorgio Avola, sostituito da Andrea Cassarà al meglio. Tutti e tre gli azzurri in pedana hanno chiuso la finale con bilanci positivi tra stoccate date e prese, il protagonista è stato Alessio Foconi che nel quinto assalto in programma ha annichilito Massialas 5-1 e lanciato la fuga dell’Italia.

    Gli azzurri avevano cominciato con un successo per 45-23 nella sfida dei quarti sulla Polonia. In semifinale un altro successo netto: 45-30 sulla Sud Corea. Alle 13.15 la sfida per l’oro contro gli Stati Uniti, che hanno battuto 45-29 la Russia.
    L’Italia chiude i Mondiali con 4 ori, 2 argenti e un bronzo, in testa al medagliere.

    SCIABOLA — Le sciabolatrici azzurre campionesse in carica hanno invece ceduto alla Sud Corea (45-40) nella finale per il bronzo dopo un assalto alla pari fino al terz’ultimo match. Le azzurre erano state sconfitte in semifinale
    45-44 dalla Russia (che aveva fatto tripletta nell’individuale).
     
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    Boxe, sorpresa clamorosa: il semisconosciuto Ruiz ha demolito Joshua

    Incredibile, forse una delle più grandi sorprese della storia del pugilato: Anthony Joshua, campione mondiale di tre sigle dei massimi (Wba, Ibf e Wbo), è stato sconfitto per ko tecnico da Anthony Ruiz jr, semisconosciuto californiano di origine messicana e per giunta visibilmente sovrappeso su cui nessuno avrebbe scommesso un dollaro. Il campione inglese, alla prima apparizione americana della carriera, ha subito addirittura quattro atterramenti e alla fine si è arreso all'avversario, che lo ha letteralmente umiliato sul ring del Madison Square Garden davanti a 20mila persone.

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    stranissimo. a quanto era bancato?
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    boh.
    Mi puzza di incontro truccato lontano un km :hihi:
     
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    beh, Ruiz con quella mole poteva incassare bene
     
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    Bartolini fa la storia: oro mondiale nel corpo libero. È il primo italiano!

    A Kitakyushu l'azzurro rompe un tabù incredibile nella specialità. L'ultimo podio fu nel 1966 col bronzo di Menichelli. Battuti il giapponese Kazuki Minami e il finlandese Emil Soravuo. Donne: D'Amato argento nel volteggio
    23 ottobre - MILANO



    Impresa storica a Kitakyushu. Nicola Bartolini porta l'Italia sul tetto del mondo nella ginnastica artistica a 24 anni di distanza dall’ultimo sigillo di Yuri Chechi. E soprattutto, nel corpo libero, dove eravamo rimasti a un bronzo nel 1966 con Franco Menichelli (che era stato di bronzo già nel 1962 a Praga), ma mai medaglia d'oro! Grandissima prestazione dell'azzurro con un punteggio di 14.800. Il ginnasta si è piazzato davanti al giapponese Kazuki Minami (medaglia d'argento) e al finlandese Emil Soravuo (bronzo). Nella mattinata italiana, Nicola è stato il primo a esibirsi, ha rotto il ghiaccio consumando la tensione e tirando un sospiro di sollievo ad ogni prova avversaria. Una prima diagonale stoppata, la seconda con le spalle un po’ basse e una terza meno perfetta con un leggero saltello. Il resto è stato perfezione. Crescita strepitosa nell’ultimo anno per l’atleta della Pro Patria Bustese: dopo aver conquistato sei mesi fa la medaglia di bronzo agli Europei di Basilea e l'oro ai campionati assoluti a Napoli, ha ulteriormente incrementato la sua nota di partenza ottenendo oggi il suo primo successo ai Mondiali.
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    Che giornata per gli azzurri! Anche D'Amato, Lodadio e Maresca sul podio

    Dopo l'oro mondiale di Bartolini al corpo libero ecco l'argento di Asia D'Amato al volteggio e di Marco Lodadio agli anelli. Nella stessa specialità bronzo per Maresca
    23 ottobre - MILANO

    Mattinata storica per la ginnastica italiana ai mondiali di Kitakyushu. Dopo l'oro di Nicola Bartolini al corpo libero, Asia D’Amato conquista un argento al volteggio, lo stesso di risultato di Marco Lodadio agli anelli che supera Salvatore Maresca (bronzo).

    FEMMINILE, ARGENTO PER ASIA D'AMATO—
    Storica medaglia anche per Asia D'Amato ad appena 18 anni. Dopo il bronzo con la squadra nel 2019, arriva l'argento al volteggio. L’azzurra puntava la medaglia consapevole delle capacità delle avversarie: al volteggio si è esibita per sesta presentandosi con il terzo punteggio. Nel complesso ottima prestazione di Asia: prima costretta a dei passi indietro in atterraggio sul doppio avvitamento, perfetta invece sul secondo salto (rondata mezzo giro-salto avanti mezzo giro) per un punteggio finale di 14.133. Oro alla brasiliana Rebeca Andrade campionessa olimpica, terza la russa Angelina Melnikova.

    DOPPIA MEDAGLI AGLI ANELLI— Come da previsione l'oro va al cinese Xingyu Lan (15.200), ma il percorso degli azzurri è sontuoso a cominciare dalla terza medaglia di Maresca. "Thor" si è presentato al suo primo mondiale nelle migliori condizioni fisiche ma a causa di qualche imperfezione è entrato in finale con il settimo punteggio. L’azzurro è sceso in pedana per secondo, dopo Courtney Tulloch, e ha subito agguantato una medaglia con un punteggio di 14.833 (nota di partenza di 6.2), migliorando di 0.167 la qualifica. Da sottolineare, nella prova dell’azzurro, le due ottime rondini e il doppio teso in uscita. Ma è la straordinaria storia di Marco Lodadio a conquistare il finale più bello. Dopo due anni difficili, l'atleta strappa la seconda medaglia in una finale a cui non doveva neppure partecipare. Dopo aver chiuso le qualificazioni in nona posizione infatti, è stata la rinuncia del cinese Zhang Boheng a spalancargli le porte del successo. Nell'ottima perfomance un'orizzontale in appoggio magistrale sporcata solo da un finale leggermente sbilanciato in uscita. 14.866 e pugni alzati al cielo.
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    Peccato stia per finire questo 2021 :hihi:
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    L’Italia ha vinto gli Europei di football americano

    La Nazionale italiana di football americano ha vinto i campionati europei dello sport, iniziati ad agosto. L’Italia, allenata da Davide Giuliano, ha battuto la Svezia 41 a 14 nella finale che si è giocata a Malmö, in Svezia. È l’ennesima vittoria continentale di squadra per l’Italia, che negli ultimi mesi ha vinto i campionati europei di calcio e di pallavolo maschile e femminile.

    Il Blue Team, nome con cui è conosciuta la Nazionale di football americano, ha giocato una finale praticamente perfetta: ha concluso i primi due quarti di gioco sul punteggio di 34-0 e nel secondo tempo è riuscita a mantenere il vantaggio.

    L’Italia è arrivata in finale dopo l’annullamento della semifinale contro la Francia, lo scorso 7 agosto, a causa di alcuni contagi scoperti tra i giocatori della nazionale francese. Per la nazionale italiana di football americano è il terzo titolo europeo dopo le vittorie del 1983 e del 1987.
     
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    Pallamano, miracolo Italia! Ribalta il -9 dell’andata, demolisce la Turchia e supera il primo playoff verso i Mondiali 2025!

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    Il cuore e la fame. Miracolo azzurro in quel di Chieti con la Nazionale italiana di pallamano che ha vinto per 37-27 il match di ritorno contro la Turchia, recuperando le nove reti di svantaggio rimediate a Sakarya e accedendo così al secondo turno delle Qualificazioni dei Mondiali 2025.

    Serviva una partita perfetta in ogni aspetto per i nostri ragazzi, apparsi in grande spolvero tra le mura amiche con un atteggiamento completamente diverso rispetto a quello visto in terra ottomana. Gli azzurri partono forte fin dai primi minuti, cercando di imporre il proprio gioco, trovando però puntualmente la risposta di una compagine avversaria motivata a limitare i danni. Sarà dopo i primi 20′ che i nostri ragazzi proveranno a salire di colpi, portandosi al venticinquesimo giro di orologio sul 14-11, chiudendo poi la prima frazione sul 16-11, dunque con un vantaggio di cinque reti.

    La concentrazione rimane altissima anche nella ripresa, dove la palla gira benissimo con ordine, velocità e imprevedibilità. Le manovre chirurgiche degli azzurri incartano così tutto l’asset difensivo di una Turchia che va completamente in crisi, subendo l’arrembaggio tricolore: azione dopo azione l’Italia con pazienza colma il gap dell’andata: al 39′ il tabellino dice 24-17, ma è il 44′ il momento clou, quello del pareggio definitivo dei conti ad opera di Moretti che firma il 28-19 debellando lo svantaggio di Sakarya.

    Comincia dunque una partita della partita, dove Parisini e compagni dettano con personalità le regole del gioco. La Turchia cerca di spezzettare il ritmo, andando di tanto in tanto a segno. Ma il pubblico di casa spinge, ispirando un magico Pranter che al 54′ sigla la rete del +10, preludio del +11 messo poi a referto da Mengon che, con un bolide, fa esplodere la casa della Pallamano di Chieti.

    Ecco che cambia l’andazzo del match. La Turchia infatti si ritrova ad inseguire alla disperata, ma sbatte con il muro difensivo italiano, oggi perfetto. L’Italia sa di potercela fare ed addormenta in gioco, presentandosi camminando dall’altra parte del campo e accelerando al momento giusto, trovando al 56′ il +3 con Pablo Marrocchi, il quale sgancia un bolide che si insacca nella parte alta destra della porta. All’uscita dei blocchi, dopo un prezioso time out chiamato da Trillini a seguito della rete siglata da Pehlivan dai sette metri, Mengon la insacca ancora all’incrocio, portando il risultato sul 37-26. Malgrado una bruttissima palla persa negli ultimi secondi gli azzurri riescono quindi a sgusciare con maestria in difesa, conservando il più dieci e mettendo alla parola fine a un miracolo che lascia trasparire le grandi potenzialità di una squadra in grado di superare, quando ci mette il cuore, anche i suoi più grandi limiti. Una serata indimenticabile.

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