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.CITAZIONECat Cora Describes Her Unusual Path to Parenthood
Caje and Cat — Courtesy Working Mother
The road to motherhood was filled with twists and turns for Cat Cora and wife Jennifer.
In a new interview with Working Mother, the Iron Chef America competitor reveals that the couple — who used a common sperm donor — each had eggs harvested just once, and now have four little boys to show for their efforts.
Arriving at their family of six wasn’t as direct as that, however!
“The doctor implanted Jennifer and me with each other’s eggs,” Cora, 43, explains. “So she gave birth to [3-year-old] Caje, but he’s my biological child. I carried [13-month-old] Nash, but he’s Jennifer’s biological child.”
As for 17-month-old Thatcher, Cora says the verdict is out!
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Jennifer was impregnated with two embryos: one her own, and one Cora’s. And while the couple “may find out medically one day” who Thatcher’s biological mom is, Cora says the couple — also moms to 6-year-old Zoran — had more pressing concerns after welcoming each son.
“As a same-sex couple, we had to go back and legally adopt them,” she points out. “Even though Nash was her biological son, Jennifer had to adopt him. Same with me and Caje.”
Adding that “there were lots of papers to file and lots of legal expenses,” Cora feels it’s a process that needs to be simplified. “Hopefully someday same-sex couples won’t have to go through all of that,” she adds.
The “shots and shifting hormones” of IVF proved challenging for both women, and Cora reveals she even suffered a miscarriage along the way. “The first three days of the pregnancy were euphoric … This little embryo was growing,” she recalls. “Then I lost the baby. I cried for a week.”
Starting over from scratch “was devastating” and “traumatizing,” but Cora says it ultimately gave her a perspective she wouldn’t have otherwise had. “I honestly think it’s a good thing I got pregnant on the second try.”
While some women wouldn’t choose to welcome two children so close in age, Cora says the timing for Thatcher and Nash’s births was just right.
“We knew we wanted to have four kids,” Cora explains, “She didn’t want to wait, and she got pregnant quickly. After she did, we decided I shouldn’t wait … It would be easier to raise two young babies together, almost as twins. Jennifer could breastfeed for me when I was on the road.”
Theory clashed with reality, however, when Cora returned to work — a time in her life she calls “excruciating” — and handing Nash off to nurse proved harder than she ever imagined.
“I was breastfeeding and loving that deep, deep connection,” she confesses. “I worked from home in Santa Barbara for a few weeks but was back on the road about four weeks after Nash was born. If men were the ones to give birth, maternity leave would be a lot longer. And the population would be a lot smaller.”
Fonte
Mi sembra abbastanza comprensibile. Poi se ci fosse qualche anima pia che lo vuole tradurre si accomodi, io non ho tempo, capacità e voglia
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Studio USA. L’orientamento sessuale dei genitori non è rilevante per il bambino
In America ormai la ricerca scientifica va avanti da anni, circa quaranta. E in tutti gli studi, eccetto uno che è stato classificato come non corretto, è emerso che i “ragazzi stanno bene”, ovvero che l’orientamento sessuale dei genitori non è in alcun modo rilevante per la crescita e il benessere di un bambino.
L’ultimo studio in materia è stato pubblicato sul Journal of Developmental & Behavioral Pediatrics, in cui vengono messi a confronto bambini con due mamme lesbiche con bambini con genitori eterosessuali. A condurre la ricerca: il Research Institute of Child Development and Education dell’università di Amsterdam, il Dipartimento di epidemiologia della Columbia University, e il Williams Institute, della UCLA School of Law di Los Angeles.
A differenza da quanto fatto da Mark Regnerus nel 2012 (lo studio classificato “non corretto”), che aveva messo insieme bambini nati da coppie omosessuali, divorziati che avevano scoperto la propria omosessualità successivamente, o genitori single che dichiaravano di essere gay o lesbiche, i ricercatori hanno messo a confronto famiglie “intatte”. Ebbene, non hanno trovato alcuna differenza nei bambini cresciuti in famiglie omogenitoriali e quelli cresciuti in famiglie con genitori di sesso opposto (le cosiddetta “famiglie tradizionali”).
Il campione è stato analizzato in base ai dati del National Health Interview Survey (NHIS) del 2013, secondo il quale negli Stati Uniti vivono 690,000 coppie dello stesso sesso, delle quali il 19% ha dei figli minorenni. Nello specifico, sono stati analizzati 95 bambini, tra i 6 e i 17 anni, con due madri e 95 bambini con un padre e una madre.
I parametri presi in esame sono lo stress, le condizioni di salute, le capacità emotive e comportamentali, nonché quelle legate all’apprendimento. E in nessuno di questi si è evinta una differenza sostanziale tra i bambini cresciuti con dei genitori eterosessuali e quelli cresciuti con genitori omosessuali. Per cui non c’è alcuna differenza tra i bambini cresciuti in una famiglia omogenitoriale e quelli cresciuti in una cosiddetta famiglia “tradizionale”. E che sia chiaro una volta e per tutte.
fonte: Lezpop. -
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volevo chiederti una cosa C@te: se libera di non rispondermi. Ma preferiresti che i tuoi figli avessero un orientamento etero o bisex/omosessuale? . -
.volevo chiederti una cosa C@te: se libera di non rispondermi. Ma preferiresti che i tuoi figli avessero un orientamento etero o bisex/omosessuale?
Nonostante la mia consapevolezza, la mia sicurezza eccetera, lo ammetto, preferirei fossero etero. ma per un motivo banale: un genitore cerca e sogna sempre il meglio per i suoi figli, ed in Italia essere omosessuale è uno svantaggio. Per questo.
Preferirei fossero etero affinché abbiano una vita più facile, solo per questo motivo.. -
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Ok, grazie . -
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Vicky e Maria Rita aspettano un bambino: "Stiamo vivendo un sogno"
A Paternò una bella storia, quella di Maria Rita Bellaprima e Vicky Caruso, due donne che hanno inseguito con decisione i loro sogni, realizzandoli e diventando per molti un esempio di perseveranza da seguire. Il "fil rouge" dell'amore le ha unite in matrimonio (il 19 maggio l'unione civile al Comune paternese e il 26 maggio il rito civile) e, adesso, aspettano un bambino
In tutto il mondo si continua a lottare per il riconoscimento dei diritti Lgbt e, soprattutto, per raggiungere una rivoluzione culturale, realmente e totalmente inclusiva. Il percorso per far sì che si parli di questi argomenti, facendoli rientrare in una sfera di assoluta e naturale normalità, prosegue e si alimenta con sempre maggiore vigore, con sempre più persone disposte a veicolare con forza un semplice messaggio: "La libertà e l'amore non possono essere confinati". A Paternò una bella storia, quella di Maria Rita Bellaprima e Vicky Caruso, due donne che hanno inseguito con decisione i loro sogni, realizzandoli e diventando per molti un esempio di perseveranza da seguire.
Il "fil rouge" dell'amore le ha unite in matrimonio (il 19 maggio l'unione civile al Comune paternese e il 26 maggio il rito civile) e, adesso, aspettano un bambino. La loro vita procede normalmente, entrambe gestiscono un'attività, una palestra in cui Vicky gestisce il lato fitness tra lezioni e personal trainer e Maria Rita è un'operatrice del benessere.
"Stiamo vivendo un sogno, il più grande dei nostri sogni. Provare a spiegare a parole tutto ciò che stiamo provando non è semplice. Forse nessuna parola sarebbe equiparabile a ciò che stiamo provando - dichiarano Vicky e Maria Rita - Il matrimonio è stato un perfetto cocktail di emozioni. È stato bellissimo emozionarci ma soprattutto emozionare. Quello che non dimenticheremo mai saranno i volti di amici e parenti colmi d’emozione. Ciò che non dimenticheremo mai saranno tutte le parole e i messaggi ricevuti. Certamente la scelta del matrimonio è strettamente legata alla decisione di avere una famiglia, della maternità. Continuando ad usare il termine 'emozioni' il percorso è stato sicuramente il più bello della nostra vita. Paura, adrenalina, emozione: stiamo vivendo il grande miracolo della vita e siamo grate eternamente per tutto questo".
"Portare un bambino dentro al proprio ventre è un desiderio che porto da qualche anno - spiega Maria Rita - concretizzatosi con l'arrivo di mia moglie, una scelta che abbiamo ben ponderato e alla quale non avrei mai rinunciato. Grazie a Dio non c'è stato alcun impedimento, non è stato certo semplice ma siamo qui".
Com’è cambiata la vostra vita nel corso dell’ultimo anno?
"In quest'ultimo anno la nostra vita è cambiata 'incondizionatamente' in meglio. Ci siamo unite civilmente, la donna che amo perdutamente è diventata mia moglie e tra qualche mese la nostra casa si tingerà di azzurro. Questi sono certamente i cambiamenti più belli del mondo.
L'ultima edizione di Sanremo ha fortemente puntato sui temi della libertà sessuale e di espressione culturale. Vogliamo lanciare un messaggio positivo: la società nella quale siete immerse non solo vi rispetta, ma vi sostiene e vi ammira. Possiamo dirlo che la rivoluzione culturale auspicata da tempo è in fase di concreta attuazione?
"L'edizione di Sanremo di quest'anno non si è fermata solo al "Festival della musica italiana": ha lanciato chiari messaggi di libertà femminile, si è parlato dell'incredibile forza della donna, si è parlato di maternità, di distinzione tra donna e madre, ma si è anche chiaramente stuzzicato il Governo e l'attuale situazione contro le famiglie arcobaleno con il bacio tra Fedez e Rosa Chemical - risponde Vicky -Beh, anche la televisione sta cambiando. Lo notiamo anche tra serie di Netflix Lgbt e spot pubblicitari, di questo siamo contente. Ma non ci sentiamo ancora di dire che la situazione è cambiata. Stiamo facendo passi da gigante ma siamo ancora bel lontani dalla tanto dichiarata "normalità".
"Mancano troppe cose ancora purtroppo e mi dispiace che si tratta di una guerra che non smetteremo mai di combattere. Mancano i diritti per la famiglia, mancano i diritti per poter essere famiglia e genitori senza ricorrere a nessuna pratica legale", conclude Vicky.
fonte. -
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