Il topic della Pallavolo

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    Pallavolo, Mondiali donne: Italia-Russia 3-1. Ora la Cina in semifinale


    In un Forum esaurito, le azzurre battono anche la Russia e volano in semifinale. Sabato alle 20.45 la sfida alla Cina: l’altro posto in finale si giocherà tra Brasile e Usa.

    Italia-Russia 3-1 (25-12, 25-17, 12-25, 25-23)
    L’Italia vince anche il terzo girone e affronterà domani sera (in diretta su Rai 2 alle 20.45, la promozione venuta a furor di popolo) la Cina: la stessa semifinale che gli toccò nel 2002 a Berlino, 12 anni fa quando conquistò la medaglia d’oro… Le azzurre non fanno sconti e nei primi due set (quelli decisivi) martellano e schiantano le resistenze delle due volte campionesse del mondo e delle numero 1 in Europa. Due parziali che promuovono l’Italia come prima forza grazie a una prova massiccia e tosta delle azzurre: che Bonitta aveva mandato in campo con il solito settetto di partenza Lo Bianco e Centoni, Del Core e Costagrande, Chirichella e Arrighetti, De Gennaro libero.

    Prova Monstre — All’Italia basta un set per arrivare prima e con una prestazione monstre schiaccia le ragazze di Yury Marichev, che a questa partita erano arrivate come l’ultima spiaggia. Il secondo set alle azzurre serviva solo per non alterare il risultato quello che ha decretato l’eliminazione della Russia e la promozione all’altra semifinale della squadra americana guidata da Karch Kiraly, che domani pomeriggio affronterà i campioni olimpici del Brasile. Dal terzo parziale diventa un’altra partita: Bonitta cambia tutta la squadra, la Russia reagisce si rialza colpisce moltissimo in ricezione la Piccinini e dilaga nel punteggio. Le azzurre sembrano sul punto di capitolare anche nel quarto, ma con una grande rimonta sotto di vari punti (20-22) si rialzano e vanno a conquistare (pure con tutte le “riserve”) una grande vittoria con una squadra che fino a poche settimane fa sembrava irraggiungibile per le azzurre. Ma quella era un’altra storia. Un’altra squadra...

    la giusta pressione — Soddisfatto a fine partita il c.t. Bonitta: “Anche stasera la partita ci ha regalato grandi emozioni, più di tutto però mi è piaciuta la reazione nel quarto set, quando da una situazione molto difficile siamo riusciti a tirarci fuori. Certo anche i primi due set non sono stati affatto male. Domani per accedere alla finale ci troveremo di fronte la Cina, un avversario che conosciamo molto bene avendolo affrontato tre volte in stagione con due vittorie e una sconfitta. Il successo di Bari non ci deve condizionare perché le cinesi hanno grandi qualità e in una partita secca sono sempre molto temibili.” Secondo Antonella Del Core, “Siamo una bellissima squadra e la rimonta del quarto set l’ha dimostrato”. Per Nadia Centoni, “Siamo state davvero grandi, soprattutto nel primo set quando abbiamo rotto subito l’emozione, imponendo il nostro ritmo. Sembra incredibile a dirlo, ma le emozioni crescono con il passare dei giorni, è fantastico. Contro la Cina non dobbiamo commettere l’errore di ripensare alla vittoria di Bari. Loro saranno agguerrite come noi, ma poter contare su questo pubblico è un’arma in più importante.”
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    Grandissime ragazze!
    Nelle ultime due partite,dove la pressione è a mille e il risultato conta davvero,ho visto un'Italia pazzesca, che ha convinto e non ha saputo dare punti di riferimenti alle avversarie.
    Ora sotto contro la Cina, speriamo di andare in finale
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    Volley, Mondiale: Italia sconfitta 3-1 dalla Cina


    Semifinale amara per le azzurre che vanno sotto due set a zero, vincono il terzo ma non riescono a completare la rimonta. Domani contro il Brasile per la medaglia di bronzo

    11 ottobre 2014 - milano
    Italia-Cina 1-3 (21-25, 20-25, 25-20, -25, 28-30)
    L'Italia affronterà il Brasile oggi pomeriggio alle 17.30 per cercare una medaglia in questo Mondiale, dopo aver perso una gara all'ultima schiacciata contro la Cina, una settimana fa a Bari, ma ben diversa da quella occasione. Solita formazione per l'Italia che comincia con Lo Bianco e Centoni, Del Core e Costagrande, Chirichella e Arrighetti, De Gennaro libero. La Cina deve rinunciare a Xu Yunli che si è infortunata gravemente contro la Repubblica Dominicana parte con molta aggressività al servizio e con una ottima tattica di muro mette in difficoltà le azzurre che sono più contratte che in altre occasioni.

    in salita — Il primo set è in salita: 10-14. Le azzurre non decollano e il muro cinese chiude il primo set: con una strepitosa Zhu Ting (8 punti). Nel secondo set la musica non cambia. Anzi. La Cina parte ancora meglio la regista Wei manda completamente a vuoto il muro azzurro facendo saltare tutti gli schemi dell'Italia. Bonitta cambia Lo Bianco (entra Ferretti), poi tocca ad Arrighetti scendere per Folie. Ma la Cina dilaga: 16-11. Entra anche Doiuf senza risultato l'Italia è alle corde. Inizia il terzo set con un coro "Italia Italia" che viene dal profondo del cuore dei 12.600 del Forum: e il ct azzurro stravolge l'assetto tattico della squadra, in campo due bomber assieme: Centoni e Diouf, in panchina Costagrande. In campo resta anche Folie per Arrighetti, l'Italia parte avanti, lotta e combatte, nasconde le sue lacune in ricezione e riesce a mettere sotto la Cina, anche di 4 punti, ma le asiatiche risalgono, continua la girandola di cambi Bonitta l'Italia chiude il set con due battute di Del Core.

    speranza bronzo — Nel terzo set le azzurre sono ancora le stesse l'Italia soffre ancora (il modulo è una coperta corta in seconda linea), ma resta attaccata al match con le unghie e con i denti, mentre la Cina fa vedere meraviglie in difesa e Zhu Ting devasta la difesa italiana. La forza di volontà azzurra questa volta non basta, le azzurre ci provano fino alla fine, ma senza riuscirci. La battaglia per l'oro sarà un affare fra Stati Uniti e Cina. All'Italia resta la speranza del bronzo, contro una squadra che non ha mai battuto né in un Mondiale, né all'Olimpiade.
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    Italia, la Diouf nonbasta: il Brasile vince 3-2



    Azzurre contratte nei primi due set. Non è sufficiente l'ottima percentuale di attacco dell'opposta milanese. Reazione nel terzo e quarto. Ma al tie-break torna il buio

    12 ottobre 2014 - Milano
    Italia-Brasile 2-3 (15-25, 13-25, 25-22, 25-22, 7-15)
    L'Italia lotta fino all'ultimo, recupera due set, ma alla fine deve arrendersi al Brasile due volte campione olimpico. Una gara dalle mille emozioni, palpitante che entusiasma il Forum stracolmo. Ma che non sorride alle azzurre: il bronzo è brasiliano.

    senza testa — La partita comincia, ma con la testa forse l'Italia è ancora alla serata precedente, alla gara con la Cina. Il Brasile con una super Jaqueline (6 punti e 56% in attacco) tritura le azzurre che non riescono a giocare con un attacco sempre insufficiente. Bonitta inizia la girandola di cambi: Folie, Diouf, Piccinini, Ferretti, ma non c'è storia, finisce male, 25-15. Nel secondo set il ct le prova tutte: comincia con Diouf che è l'unica che passa con continuità (siglando 6 dei primi 10 punti azzurri), ci sono anche Bosetti e Folie, ma dall'11-11 il Brasile mette a segno un break di 8 punti a 0! L'Italia non c'è più, nonostante il Forum continui a urlare Italia-Italia.

    diga thaisa — Fabiana e Thaisa sono una diga che non si abbatte. Una giostra di cambi che non cambia però il risultato. Il Brasile dilaga. Terzo set con Diouf-Lo Bianco, Del Core-Bosetti, Chirichella e Arrighetti e la solita De Gennaro libero acchiappamosche: le azzurre partono bene soprattutto aggrappate ai colpi di Valentina Diouf e alle schiacciate di Antonella Del Core, l'Italia arriva anche ad accumulare un vantaggio di 5 punti. Il Brasile non molla e torna in partita, ma questa volta le azzurre sono determinate e - soffrendo - chiudono il set.

    spegnersi. E invece, una battuta, una difesa e un muro torna in corsa. Il Forum si esalta: 18-18 con 4 contrattacchi azzurri sbagliati! Stillicidio di emozioni: si va di punto a punto dal 13 pari al 22-22, quando l'equilibrio si rompe. Chiude Chirichella a muro. Nel tiebreak equilibrio fino al 4 pari poi il Brasile dilaga e corre verso il podio.
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    Volley, Mondiale: Usa batte Cina 3-1

    Gli automatismi delle ragazze di Kiraly funzionano alla perfezione. Gli Stati Uniti si aggiudicano il primo titolo iridato della loro storia

    12 ottobre 2014 - assago (milano)
    Cina-Stati Uniti 1-3 (25-27, 20-25, 25-16, 24-26)
    Karch Kiraly si conferma un monumento in tutti i campi e vince il suo primo Mondiale da tecnico, il primo Mondiale per la squadra femminile degli Stati Uniti che finora avevano ottenuto “solo” due argenti e due bronzi. Per il tricampione olimpico (l’unico ad aver vinto sia nell’indoor che nel beach) l’ennesima impresa con una squadra che solo mercoledì scorso aveva perso nettamente con l’Italia. Invece poi le americane hanno battuto la Russia campione in carica, il favoritissimo Brasile e, nella finale arbitrata dall’italiano Fabrizio Pasquali, la Cina dell’altro mito Jenny Lang Ping, unica donna allenatrice del Mondiale e l’ultima per la sua Nazionale ad aver vinto il Mondiale nell’86.
     
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    Peccato.
    Il mondialo lo abbiamo di fatto buttato via contro la Cina, visto che in finale avremmo affrontato gli USA che abbiamo dimostrato di saper battere agevolmente.
    In semifinale le cinesi sono state straordinarie, ma le nostre ragazze hanno deluso molto (infatti le cinesi sono state asfaltate dagli USA in finale, molto più squadra delle asiatiche).
    Forse la stanchezza, forse l'illusione di avere un avversario facile (che avevamo battuto 3-1 nei gironi) però le raagzze mi hanno deluso. Ok, Costagrande ha fatto un partitone e un modiale eccellente, ma la Diouf, con la sua altezza, al muro è stata deludente.
    Vediamo di ripartire da questo posto, se non si fanno cazzate, e ci teniamo Bonitta, in Europa il volley rosa potrà dire la sua.
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    Volley, Kaziyski minacciato dalla Federazione bulgara: “Deve pagare”

    Chiesti 180mila euro al bomber di Trento per una vecchia questione

    20 novembre 2014 - Milano
    Una scena che in casa Trentino Volley assomiglia più ad un incubo. Ma che potrebbe diventare realtà se le minacce giunte dalla Federvolley bulgara avessero modo di concretizzarsi: lo schiacciatore di Trento ha tempo fino al 15 marzo 2015 per sistemare le cose con il club dove è stato allevato, lo Slavia Sofia, altrimenti verrà ritirato il transfer che, secondo la BFV, gli permette di giocare nel campionato italiano.
    per sempre — Il tutto nasce dal “vincolo a vita” firmato in gioventù da Kaziyski. Secondo il club bulgaro era già maggiorenne quando lo siglò e nessuno avrebbe ancora pagato una fantomatica penale di 180 mila euro (stabilita a risarcimento), prevista nel contratto, per liberarsi. «In questo momento non so nemmeno che cosa dire – commenta Matey Kaziyski – ho appreso di questa situazione dalla stampa. Adesso cercherò di approfondire la cosa». Dalla sua parte lo schiacciatore classe 1984 ha avuto, negli ultimi anni, anche due sentenze favorevoli della giustizia bulgara (nel 2011 e 2012, ieri anche il terzo grado ma non si conosce la sentenza). «Cado dalle nuvole, mi sembra uno scherzo – è il commento di Diego Mosna, il presidente di Trento –. Oggettivamente credo che a livello federale rischiamo poco.
    vincolo illegittimo — Fu la Federazione mondiale ancora al tempo della presidenza Acosta a dichiarare illeggittimo questo genere di vincolo, la federazione internazionale fu molto chiara. Ora aspettiamo di vedere, nero su bianco, com’è la questione: noi andremo fino in fondo ed appureremo come stanno effettivamente le cose». Per arrivare a portare Kaziyski all’ombra del Monte Bondone la società trentina aveva lavorato quasi un anno. Nel 2007 il bulgaro, che aveva questo vincolo a vita con lo Slavia Sofia, giocava in prestito alla Dinamo Mosca. Dopo un lungo braccio di ferro legale, il vincolo senza scadenza con la squadra di Sofia fu sciolto dalla FIVB. Trento ha pagato i 100 mila dollari di indennizzo alla Dinamo Mosca previsti nel contratto di Kaziyski e si è portata a casa il giocatore. Che in sette anni fra le Dolomiti ha messo la propria firma in calce a 14 dei 15 trofei vinti dalla Trentino Volley dal 2007 a oggi.
    no alla nazionale — Il “fattaccio” con la Federvolley bulgara però risale al 2012: Stoytchev, ct della nazionale, viene esonerato e Kaziyski decide – in polemica con i vertici federali di cui chiede le dimissioni – di lasciare la Nazionale. E da allora lo schiacciatore non ha più vestito la maglia del proprio Paese.
    ok in coppa — Ora in base a questo ultimo editto della federazione bulgara si dice che Kaziyski e tutti i giocatori non possono rinunciare alla Nazionale sulla strada verso Rio. Quindi se Matey tornasse in Nazionale dovrebbe ancora pagare i 180 mila euro? Nel frattempo proprio Kaziyski è stato determinante (mvp) ieri sera contro i serbi del Novi Sad, nel match di ritorno dei 16esimi di Coppa Cev: 3-0 (25-23, 31-29, 25-20) a favore della Energy T.I. che ora negli ottavi affronterà gli israeliani del Maccabi Tel Aviv.
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    Volley: Macerata primo brindisi in Champions
    La squadra di Alberto Giuliani si riscatta in Europa dopo il ko di Istanbul e adesso attende il confronto con il Belgorod campione in carica (dell’ex Travica). Stankovic, Baranowicz e Kurek i mattatori della serata contro il Parigi


    20 novembre 2014 - MILANO
    Macerata-Parigi 3-0 (25-22, 25-19, 25-20)
    Una Lube formato diesel quella che si aggiudica il primo successo stagionale in Champions League. I biancorossi liquidano la pratica Paris Volley, scavalcano i turchi del Fenerbhace e mettono nel mirino il Belgorod dell’ex Travica che sarà a Macerata il 3 dicembre per l’incontro ravvicinato che vale il primo posto nel girone. Stankovic grande mattatore della serata, innescato da un Baranowicz davvero in gran spolvero. Ottima anche la prova per continuità del polacco Kurek. Ma è tutta la squadra di Giuliani che è cresciuta col passare dei minuti. Timorosa in avvio, anche per la buona predisposizione degli avversari positivi in difesa ed efficaci negli attacchi dal centro, i biancorossi si sono appoggiati su un Parodi efficace sia in ricezione che in attacco per restare prima agganciati agli avversari, inseguirli lungamente e poi, nel finale del primo set, piazzare il sorpasso letale. Ispirato da un errore dell’opposto Gjorgiev e finalizzato poi dagli attacchi di un positivo Kurek e dell’immarcabile a muro Stankovic. E’ lì che la gara ha preso la strada di Macerata e per Parigi tutto è diventato terribilmente difficile. Una sfida in salita, divenuta impossibile nel secondo set quando la Lube ha preso il bastone del comando e non l’ha più lasciato. Nel terzo la fiammata d’orgoglio del Paris Volley viene spenta da Sabbi e Kurek che lanciano Macerata verso il primo brindisi in Champions. Adesso la Lube risale in classifica e attende il big match in casa contro il Belgorod.

    LA SITUAZIONE — Il Costanza di Ventceslav Simeonov (9 punti, 37% in attacco) supera il Lugano di Mario Motta (Bonacina 2°, Bosisio scout, Praticò preparatore) e Andrea Gelasio e raggiunge in vetta il Roeselare. Il Berlino di Francesco De Marchi è stato sconfitto dal Budva.
    Girone A: Roeselare (Bel)-Copra Piacenza 3-2, Costanza (Rom)-Lugano (Sui) 3-0 (25-19, 25-22, 25-18). Classifica: Roeselare, Costanza 5; Piacenza 2; Lugano 0. Prossimo turno il 4/12 Piacenza-Lugano.
    Girone B: Jastrzebski (Pol)-Dupnitsa (Bul) 3-0, Novosibirsk (Rus)-Teurel (Spa) 3-1. Classifica: Jastrzebski, Novosibirsk 6; Dupnitsa e Teruel 0.
    Girone C: Lubiana (Slo)-Resovia (Pol) 0-3, Budva (M.Negro)-Berlino (Ger) 3-2 (25-22, 32-30, 16-25, 22-25, 15-12). Classifica: Resovia 6; Berlino 4; Budva 2; Lubiana 0.
    Girone D: Olympiacos Pireo (Gre)-Kazan (Rus) 0-3, Friedrichshafen (Ger)-Aich Dob (Aut) 2-3. Classifica: Kazan 6; Olympiacos 3; Aich Dob 2; Friedrichshafen 1.
    Girone E: Belgorod (Rus)-Fenerbahce Istanbul (Tur) 3-1, Lube Macerata-Parigi (Fra) 3-0. Classifica: Belgorod 6; Macerata 4; Fenerbahce 2; Parigi 0. Prossimo turno 3/12 Macerata-Belgorod.
    Girone F: Belchatow (Pol)-Anversa (Bel) 3-0, Innsbruck (Aut)-Ceske Budejovice (R.Ceca) 3-0. Classifica: Belchatow 6; Innsbruck, Anversa 3; Ceske Budejovice 0.
    Girone G: Tours (Fra)-Sir Safety Perugia 2-3, Halkbank Ankara (Tur)-Maaseik (Bel) 3-1. Classifica: Perugia 5; Halkbank 3; Maaseik, Tours 2. Prossimo turno il 2/12 Maaseik-Perugia.
    FORMULA le prime e le migliori sei seconde agli ottavi (le migliori quattro eliminate alla Cev Cup).
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    Pallavolo, A-1 donne: Piacenza cade a Modena, Novara in vetta
    Ride anche Bergamo: 3-0 a Conegliano e resta in scia alla nuova capolista, che ha travolto Urbino, fanalino di coda. Bene Casalmaggiore, Montichiari e Scandicci

    19 novembre 2014 - Milano
    Nella quarta giornata di serie A-1 donne colpo grosso di Bergamo a Conegliano, ma la notizia principale è il sorpasso in vetta di Novara, che travolge Urbino e approfitta della vittoria di Modena su Piacenza, che scende da primo al terzo posto, con Bergamo che resta in scia di Novara.

    MODENA-PIACENZa 3-1 — (25-14, 23-25, 25-29, 25-17)
    Netta vittoria di Modena che torna a respirare aria di alta classifica. A farne le spese un Piacenza a tratti dimesso che solo nel secondo set ha avuto un sussulto, lasciando poi campo libero alle avversarie nei restanti parziali. Per Piacenza si tratta della prima sconfitta stagionale, mentre Modena dopo lo svarione di Montichiari raggiunge a quota 9 le stesse campionesse d'Italia. Grande serata per Samanta Fabris: per lei 26 punti, 4 ace e 2 muri. Ma tutta la squadra ha girato nel modo giusto ben orchestrata da Rondon, capace di variare il gioco, trovando in Heyrman e Piccinini degli importanti terminali in attacco. Piacenza è apparsa stanca e poco reattiva nei tre set vinti da Modena. Le assenze di Vargas e Leggeri non giustificano una prova così incolore. Da salvare Van Hecke in attacco e Di Iulio che ha retto bene il lavoro in ricezione (Paolo Reggianini)

    conegliano-bergamo 0-3 — (23-25, 21-25, 22-25)
    La parità dei punti in classifica alla vigilia della gara permetteva di pronosticare che tra Conegliano e Bergamo sarebbe stata una partita sul filo dell'equilibrio. Al campo, si sa, piace ribaltare le ipotesi di carta. E così Bergamo condanna con formula piena il Palaverde a dover raccontare la seconda sconfitta consecutiva casalinga di Conegliano, ancora senza Fiorin. Nel primo set, infinito (33'), entrambi i sestetti preferiscono prendere le misure all'avversario piuttosto che afferrare la serata. Un'inerzia che sembra la premessa di una gara lunga, e invece Bergamo, dopo la prima frazione strappata sul 23-25, gioca a viso aperto e cresce in ogni fondamentale, mentre Conegliano cerca se stessa e quanto di buono ha dimostrato tra campionato e Coppa CEV. Con una ricezione non perfetta e un muro efficiente (che garantisce 12 punti a fine match) Bergamo mette in difficoltà Conegliano che, sul 2- 4 del secondo set, inizia ad avvicendare quasi tutta la formazione titolare con la panchina, mentre la Foppapedretti crea un margine che chiede soltanto di essere gestito (6-12). Così Conegliano si affida alle giovanissime Nicoletti e Vasilantonaki, volti nuovi della serie A italiana (per la gioia di Marco Mencarelli in tribuna) con le quali l'Imoco si porta in vantaggio a quota 20. Non è abbastanza e Conegliano incespica sul 21-25. Le gialloblù, che hanno speso molto nel tentativo di riaprire la partita, cercano di dare continuità al proprio gioco, ma ci riescono sino a metà della terza frazione. Poi, Bergamo torna davanti (12-13) e, con un'ottima Sylla, dopo la vittoria corsara a Firenze, dimostra di gradire le trasferte e chiude sul 22-25 uno 0-3 che brilla nella notte coneglianese. (Alberto Rosa)

    novara-urbino 3-0 — (25-14, 25-18, 25-16)
    Non si ferma la corsa della Igor Novara, che impiega poco più di un’ora per avere ragione del fanalino di coda Urbino e centrare la quarta vittoria consecutiva. Pedullà può anche permettersi il lusso di fare turnover, lasciando a riposo a turno Hill e Klineman, trovando ottime risposte da Partenio e Zanette. Guiggi domina a rete, Barun picchia con il servizio e per Urbino, nonostante l’impegno, non c’è scampo. Primo set tutto di marca novarese, con il servizio di Guiggi e compagne che manda in tilt la ricezione di Urbino esaltando il lavoro del muro, con Chirichella in gran spolvero. Novara subito in fuga (6-2, 11-3) fino al primo time out tecnico che la vede avanti di 8. Urbino sprofonda anche a meno 11 (15-4), prima di trovare una fiammata di orgoglio. Sul servizio di Agostinetto la squadra di Micoli trova un parziale di 9-3 che sembra riaprire il set sul 17-12. Barun e Klineman con il servizio però chiudono i conti per il 25-14. Secondo set più equilibrato, con Urbino che parte forte con Lestini (tutto suo l’1-3). E’ ancora il servizio di Novara (a riposo Hill, molto bene al suo posto Partenio) a fare la differenza e con esso sale anche il livello del muro. Al time out tecnico è 12-7. Urbino con una super Lestini (6 nel set) si riporta in scia (15-14; 17-15) ma il cambio di diagonale di Pedullà funziona: sul servizio di Guiggi la baby Zanette si esalta ed al ritono in campo a chiudere i conti ci pensa Barun (25-18). Nel terzo set Pedullà conferma Partenio per Klineman e la Igor, pur con qualche equilibrio da registrare, continua a fare la partita: 12-8, 15-12. La spallate viene ancora da Guiggi e Zanette, che mettono la firma sul 25-16 finale. (Andrea Crippa)

    MONTICHIARI-BUSTO ARSIZIo 3-2 — (25-10, 18-25, 22-25, 25-22, 18-16)
    Al Palageorge non passa neppure la Unendo Yamamay. Dopo il 3-0 rifilato al Modena nella seconda giornata, la neopromossa Metalleghe Sanitars si prende la grande soddisfazione di battere anche Busto Arsizio. E dire che alle bustocche il Palageorge aveva sempre portato bene, tanto da vincerci la supercoppa nell'autunno del 2012 contro Villa Cortese e poco meno di un mese fa lo spareggio sempre la Supercoppa Italiana contro la Foppapedretti Bergamo. Stavolta invece hanno trovato davanti una Metalleghe Sanitars che ha giocato dalla prima palla fino alla fine con grande tenacia, annullando due palle match e poi andando in vantaggio con una straordinaria Tomsia e chiudendo al primo match ball con un bell'attacco della belga Vindevoghel (18-16) regalando al caloroso e numeroso pubblico di casa la seconda vittoria della stagione pur se per 3-1. (Salvatore Messineo)

    CASALMAGGIORE-FIRENZE 3-0 — (25-16, 25-23, 25-18)
    La Pomì colleziona il suo tris superando a Viadana anche Il Bisonte delle ex Bertone e Petrucci. La gara inizia con l’augurio di pronta guarigione di tutto il Pala Pomì per il presidente toscano Wanny Di Filippo, coinvolto in un incidente stradale. Firenze parte forte, difende alla grande e gli scambi prolungati la favoriscono. La Pomì si sveglia col turno di battuta di Ortolani, poi mette in fila quattro ace già nel primo set e con un super break di 17-6 gira la partita, prendendo rapidità in attacco (bene la pipe) e regalando anche colpi spettacolo, come il pallonetto di Skorupa del 23-15. Nel secondo parziale la trama si capovolge: Casalmaggiore prende il largo all’inizio con Stevanonic e Gibbemeyer, ma Il Bisonte, sotto anche di 6, risale a -2 con Turlea, Negrini e l’ottima Parrocchiale in difesa. A quel punto sale in cattedra Bianchini che, coadiuvata da Tirozzi, con tre colpi balistici impossibili contiene il ritorno di Firenze. Terzo set con la Pomì sempre a distanza di sicurezza: anche 7 punti di vantaggio, Il Bisonte rientra fino al 9-7 ma si sfilaccia, Ortolani mette un paio di pezze importanti, le solite Tirozzi e Bianchini (con le sue battute illegali) chiudono il set di pilota automatico. (Giovanni Gardani)

    SCANDICCI-FORLì 3-0 — (25-15, 25-20, 25-14)
    Prima, meritatissima e rotonda vittoria di Scandicci in A-1, mentre delude fortemente Forlì, che non riesce in nessun modo a contenere la supremazia, perfino eccessiva, del sestetto di Bellano. Qualche dato: muri vincenti 11-2; nessuna ospite con punteggio in doppia cifra (Ventura la migliore con 7 punti); per Scandicci, Muresan 15, Stufi 11, Vanzurova 9, Garzaro 8. Un divario abissale. Appare perfino remissiva la squadra romagnola nel primo set. La frazione si conclude con dati eloquenti: 5-0 nei muri (bloccata tre volte Aguero), Garzaro 5 punti, Muresan e Stufi 4. Ricezione al 18% e tante incertezze per le aquilotte. C’è un po' più di equilibrio nel secondo set con alterni vantaggi, ma sul 18-14 s’intuisce già quale sarà l’epilogo. Si è svegliata Lipicer Samec, Muresan e Stufi continuano a martellare con successo e Scandicci vola a quota 25. Il terzo parziale, dopo 9-9, è uno sfacelo per Forlì, che colleziona un mucchio di errori in ogni fase. Scandicci sente che è arrivato il momento magico e gioca sul velluto. L’ultimo punto lo sigla Federica Stufi. (Alberto Paoli)
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    Volley, Coppa Italia, final four: Trento è la prima finalista

    Trento-Perugia 3-2 (22-25, 28-26, 19-25, 25-14, 15-10)
    Se un anno fa perdendo la semifinale con Piacenza Trento era piombata nella depressione quest’anno ha di che consolarsi. Perché con un’altra prestazione simile a quella sfoggiata nei quarti ancora contro gli emiliani, conquista la quinta finale della sua storia (con tre Coppe vinte). Si rialza dopo che nel terzo set sembrava ormai spacciata. Invece Trento si dimostra squadra che non molla mai, risorge dalle proprie ceneri e cerca il primo sigillo di questa annata. Aspettando la vincente di Modena

    Alti e bassi — Primo set di marca perugina: con Nikola Grbic che fa i cambi al momento giusto. Sostituisce Fromm e Vujevic con Sunder e Maruotti, recupera i due punti di svantaggio poi ci pensa Atanasijevic (che in questo palazzetto della semifinale di un anno fa trascinò la sua squadra) con 7 punti (ben ispirato da De Cecco) spegne Trento che in attacco punge troppo poco (35% contro il 44 della Sir Safety). Trento barcolla e va sotto nel secondo set, ma quando sembra sul punto di crollare si rialza aggrappata ancora ai suoi fuoriclasse, come Matey Kaziyski (nonostante 4 errori in attacco nella parte iniziale del set). I numeri sono tutti contro la squadra di Stoytchev, ma i trentini pareggiano: un set per parte. Nuovo crollo della Energy T.I. soprattutto grazie a una mostruosa serie di servizi del tedesco Fromm (autore di 4 ace) che demolisce la fraglie ricezione di Trento già provata dalle battute corte di Perugia nei set precedenti.
    cambio ritmo — Ma quando la Sir Safety “vede” la semifinale ecco il ritorno di Trento: Stoytchev già nel terzo set cambia e nel quarto set con Lanza e Solè torna a dominare. Una semifinale da montagne russe e fa: 2-2. Nel quinto set Trento padrona del campo va a prendersi il tiebreak e la quinta finale di Coppa Italia.
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    Volley, Coppa Italia: Modena-Trento 3-1. I gialloblù in trionfo dopo 17 anni

    Trento battuta 3-1: i ragazzi di Lorenzetti alzano l'11ª coppa Italia della loro storia. L'ultimo trofeo, sempre con Lorenzetti in panchina, risaliva al 2002

    MODENA-TRENTO 3-1 (25-19, 25-19, 23-25, 25-12)
    MODENA: Ngapeth 17, Piano 9, Vettori 13, Petric 20, Verhees 8, Bruninho 3; Rossini (L), Casadei 1. N.e. Sala, Boninfante, Ishikawa, Donadio. All. Lorenzetti.
    ENERGY T.I. DIATEC TRENTO: Solè 8, Nemec 4, Kaziyski 11, Birarelli 2, Zygadlo 1, Lanza 12; Colaci (L), Nelli 9, Burgsthaler 4, Fedrizzi, Giannelli. N.e. Mazzone, Thei. All. Stoytchev.
    ARBITRI: Pasquali, Rapisarda.
    NOTE Spettatori 5900 (tutto esaurito). Incasso 69 mila euro. Modena: battute sbagliate 15, vincenti 6, muri 10, 2a linea 13, errori 24; Energy T.I. Diatec: b.s. 14, v. 9, m. 8, 2a linea 11, e. 27. Rosso a Ngapeth nel 3° set e a Trento all'inizio del 4°. Espulso Stoytchev nel quarto set.

    Dopo 17 anni di attesa Modena torna ad alzare una Coppa Italia: in un PalaDozza tutto esaurito e colorato di gialloblù (il colore di entrambe le finaliste) gli uomini di Lorenzetti hanno conquistato la Coppa Italia travolgendo Trento e tornano ad alzare un trofeo a distanza di 13 anni dall'ultima volta, lo scudetto del 2002, guarda caso con lo stesso allenatore in panchina. Angelo Lorenzetti. Il volley ritrova così una piazza storica che aveva rischiato negli ultimi anni di scomparire.
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    Volley, Superlega: Molfetta ferma Trento e Modena può scappare

    Dopo aver superato i tricolori di Macerata, i pugliesi si confermano ammazzagrandi e fermano la capolista al tie break. I gialloblù vincono a Monza ed ora sono in testa da soli. Macerata supera Padova e pensa alla sfida decisiva col Fenerbahce

    MONZA-MODENA 0-3 (24-26, 25-27, 20-25) — A Nonostante le assenze di Kovacevic e di Ngapeth Modena conquista il successo più netto a Monza (contro una coriacea Vero Volley) sfoggiando la novità Ishikawa per tutta la partita. E grazie alla sconfitta per 3-2 di Trento a Molfetta la squadra che ha appena vinto la Coppa Italia. Uomini contati per Modena che oltre a Kovacevic in fase di recupero deve fare a meno anche di Ngapeth bloccato da un problema alla schiena nelle ultime ore. Così Lorenzetti decide di utilizzare per la prima volta titolare il giovane Yuki Ishikawa talento giapponese arrivato qualche settimana fa, per aprire un ponte con l'impero del Sol Levante. E il nipponico risponde bene con ottimi salvataggi anche nei punti caldi del set quando Monza in rimonta si procura due set ball annullati con Bruninho in battuta. Nel secondo set Monza parte meglio cerca di più la ricezione di Petric e manda in difficoltà i gialloblù che vanno sotto un paio di punti mentre dall'altra parte si scatena Padura Diaz fratello di quel Dennis che aveva spopolato in maglia gialla. Il muro di Modena si alza e la partita va avanti punto a punto. Nel rush finale si impone ancora Modena grazie a una maggiore lucidità e a un muro molto attento. Ancora battaglia nel terzo set, ma Modena ha qualcosa in più il debuttante Ishikawa ci mette del suo il muro di Modena fa il resto. La banda di Lorenzetti vola in testa... (dal nostro inviato Gian Luca Pasini)

    MOLFETTA-TRENTO 3-2 (20-25, 25-20, 25-22, 19-25, 22-20) — Si è risolto tutto al tie-break . Una gara tiratissima, lunga (due ore piene), intensa ed avvincente, che ha premiato il sestetto pugliese. Quinto risultato utile per il Molfetta che nelle ultime 5 gare ottiene 4 risultati utili, dopo aver battuto i campioni di Italia del Macerata ha superato anche il Trento. Zigaldo dal 1' nel Trento, Giannelli in panchina. Parte bene il Trento. Un avvio sfavillante il suo. Il Molfetta è in bambola (3-7). Ma sa reagire in tempo, grazie a un piccolo appannamento degli avversari: i padroni di casa hanno uno scatto d’orgoglio dopo il time-out di coach Di Pinto e cominciano a giocare meglio, portandosi sull’8 pari. Per la capolista Trento è una botta tremenda. Birarelli e compagni non ci stanno e si riportano nuovamente in avanti. La gara acquista una nuova fisionomia con la squadra di casa che è sempre più costretta a tenere sulle corde gli avversari (13-15). Il Trento sempre più padrone del campo, continua a macinare gioco (14-19). Lanza e Nemec vanno sempre a punti. Per il Molfetta entra Del Vecchio al posto di Sket, ma la situazione non cambia di molto. Torres ha le polveri bagnate. Il Molfetta che insegue e il Trento che fa la sua partita, imponendo la legge del più forte ed aggiudicandosi il set (20-25). Cambia la musica nella seconda frazione. Molfetta gioca meglio. Il PalaPoli si infiamma, il Molfetta è avanti (7-4). Per ricaricare le pile Stoytchev chiama il time-out. Con Nemec in battuta si azzera lo svantaggio e il Trento riacquista lo determinazione iniziale che aveva smarrito. Il Molfetta non ci sta. Incitato dal suo pubblico si riporta meritatamente in vantaggio +4 (13-9) giocando meglio a muro e mettendo in atto una buona ricezione. Giannelli mandato in campo non toglie le castagne dal fuoco e il Molfetta vola sul 19-15. Torres sale in cattedra con Sket che non gli è da meno. Il Molfetta si porta sull’1-1. Terzo set equilibrato in avvio (6-6). Squadre che appaiono però molto stanche, perché sono gli stessi sestetti che hanno iniziato l’incontro, ma lo spettacolo non ne risente. Scambi e battute sotto rete che fanno divertire il pubblico di una parte e dall’altra (una ventina quelli arrivati dal Trentino). Molfetta sempre più avanti (15-11). Sotto i riflettori di casa l’Exprivia continua ancora a dettar legge (23-19). Spirito sbaglia la battuta. Il Trento riprende fiato, ma il Molfetta si riporta in avanti, non molla più e si porta sul 2-1. Parte con il piede giusto il Trento (3-5) nel 4° set. Preme di più sull’acceleratore (5-9). Non concede molto spazio ai padroni di casa che sembrano accusare un leggero calo (8-12). Il giovane Giannelli in cabina di regia si fa rispettare. Lanza prende sulle sue spalle tutta la squadra. Il Trento gioca decisamente meglio (9-15). Porta a +6 il suo vantaggio (11-17). Non sbaglia molto in ricezione (18-23) e si porta alla fine sul 2 pari. Punto a punto nel 5° set. Noda Blanco sbaglia a ricevere e lascia il posto al suo capitano Del Vecchio (5-6). Al cambio campo il Trento è avanti di uno (7-8). Poi il sorpasso, sul 13-10, il palazzetto è una bolgia. Ma il Trento non ci sta. Riacciuffa il pari (13-13). Ai vantaggi Hierrezzuelo ha l’asso nella manica. Molfetta ammazzagrandi. (Francesco Verdesca)

    padova-macerata 1-3 (26-24, 20-25, 20-25, 22-25) — La Lube ritrova l’appuntamento con la vittoria in campionato, facendo però una fatica terribile con una Tomazzo che continua a giocare un’ottima pallavolo senza però portare a casa punti. Un po’ com'è successo a Modena otto giorni fa. Giuliani ha dovuto rinunciare a Kovar (caviglia) e a Parodi (influenza): in diagonale con Kurek è andato allora il diciannovenne cileno Bonacic con Paparoni libero e Henno in veste di terzo schiacciatore, in panchina. E proprio Bonacic è stato tra i protagonisti assoluti della partita, dimostrando doti eccellenti sia in ricezione che in attacco. Un “rincalzo” di valore assoluto. Nel primo set la Tonazzo gioca senza paura. La Lube trova proprio in Bonacic l’uomo che tiene in piedi attacco e muro. Le squadre vanno a braccetto fino al 18 pari, poi Padova allunga sul 22-19 e quindi sul 24-22. Sabbi in battuta rimette la partita in parità: ci pensano allora un attacco di Quiroga e un muro di Giannotti su Kurek a chiudere il conto. La Lube ritrova il filo del gioco, Padova non sfigura, ma è ancora Bonacic, con Sabbi, a prendere per mano la squadra nel secondo set. Treia va sul 16-11, Padova rimonta fino al 15-16, poi il PalaFabris esplode di rabbia per una serie di decisioni arbitrali che fanno perdere le staffe anche Mattei (giallo). Treia è sorniona e ne approfitta chiudendo sul 25-20.
    Nel terzo parziale la Lube rischia di brutto: Padova vola sull’18-15 trascinata da un Quiroga in grande evidenza. Ma è qui che esce la classe dei campioni d’Italia che con Kurek in battuta piazzano un parziale di 6-0 che gira l’inerzia del set. Il resto la fa il muro della Lube (alla fine saranno 9 a 1 nel set!) che non lascia più respirare gli attaccanti di Padova. Chiude l’ottimo Bonacic che sbarra la strada a Giannotti. Padova sente che la batterie è in esaurimento,e la Lube parte sparata nel quarto set (3-7). Il turno in battuta accende la Tonazzo che mette la freccia sull 11-8 con due ace del centrale romano. Giannotti mette a sedere Giannotti e lancia Milan, altro classe ’95. I bianconeri vanno sul 14-11, ma la Lube- ancora una volta – si desta dal torpore e gira la partita, grazie al muro e al servzio d Sabbi. E’ il canto del cigno della Tonazzo che rimane in partita fino all’ultimo pallone pari ed esce tra gli applausi dei 3000 e passa del PalaFabris (record stagionale). A Padova, ancora una volta, rimane l’amaro in bocca. Treia porta a casa il massimo e ora può concentrarsi sulla sfida decisiva di martedì sera in Champions con il Fenerbahce. (Massimo Salmaso)
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    Volley, A-1 donne, 15ª: a Modena il derby emiliano. Super-Diouf e Busto va

    Trascinata dall'opposto della Nazionale, la Unendo Yamamay batte 3-0 Montichiari. La Liu-Jo fa bottino pieno a Piacenza. Conegliano espugna Bergamo e Scandicci, Forlì


    25 gennaio 2015 - Milano
    PIACENZA-MODENA 0-3 (23-25, 18-25, 19-25)
    È la prima di tre sfide nel giro di dieci giorni fra Piacenza e Modena, che si affronteranno anche nei quarti di finale di Coppa Italia. La Liu Jo fa subito la voce grossa espugnando il PalaBanca e facendo capire che la sconfitta con Scandicci della scorsa settimana è stata solo un incidente di percorso. Per la Nordmeccanica Rebecchi invece un passo indietro, anche in termini di gioco, rispetto all’incontro di metà settimana in Champions con il Vakifbank, e soprattutto la serie di successi consecutivi in campionato che si ferma a quota tre. Grande protagonista della serata è Samanta Fabris, capace di mettere a tabellino 23 punti complessivi dei quali 10 nel solo secondo set, ma Modena soprattutto ha un atteggiamento migliore, poi trova risposte positive dal muro e da una difesa attentissima. Chiappini nel corso della gara le prova tutte, cambiando spesso protagoniste, ma le modenesi sono sempre avanti e non basta qualche guizzo delle padrone di casa per rendere incerta una gara sempre in mano alla formazione di Beltrami. A dire la verità la Liu Jo non è impeccabile, e i 26 errori complessivi lo confermano, ma gli sbagli arrivano principalmente quando il vantaggio è talmente elevato che le modenesi non corrono il rischio di essere raggiunte. L’unico momento equilibrato è nel finale di primo set, poi la Liu jo resta sempre avanti e non rischia mai nulla. (Matteo Marchetti)

    BERGAMO-CONEGLIANO 1-3 (18-25, 25-20, 21-25, 17-25)
    Conegliano si rialza e passa 3-1 a Bergamo infliggendo alla Foppapedretti la terza sconfitta consecutiva dopo quelle con Casalmaggiore e Firenze. La “prima” di Bertocco (ultima o no?) vede Nikolova protagonista assoluta con i suoi 29 punti seguita a ruota da Ozsoy e Adams che domina sotto rete (69% in attacco). Dalla parte opposta Lavarini cerca la carta della rotazione senza remore, ma evidentemente per le sue ragazze la fase non è delle più sfavillanti visto che stavolta si salvano soltanto Plak (19 punti) e Sylla. Lo start è contrassegnato da un pesante break 8-0 che porta Imoco al 17-9 e, di fatto, vista la prestazione del già citato trio chiude in anticipo ogni discorso. Nel secondo set però Bergamo reagisce e diventa protagonista a muro due volte con Radecka (11-7 e 16-11) e con Paggi (20-13) poi Plak, Sylla e Blagojevic ristabiliscono l’equilibrio. Altro giro, altro pesante parziale stampato da Conegliano che si porta subito 7-1, Deesing fa restare in scia Bergamo (11-9), ma è solo un’illusione poiché Nikolova e Oszoy riprendono a macinare e a ricacciare indietro le avversarie. La sensazione è che le venete vedano il traguardo tanto da cominciare nuovamente con il piede giusto, una delle rare sbavature di Oszoy porta la parità a 10 che però risulta effimera visto che poi il canovaccio torna quello già visto e per la (fragile) Foppapedretti resta ben poco da fare se non pensare al doppio immediato scontro in Coppa Italia. Per provare a prendersi la rivincita. (Federico Errante)

    BUSTO ARSIZIO-MONTICHIARI 3-0 (25-17, 25-21, 25-15)
    Va a Busto Arsizio, trascinata dai 17 punti della top scorer Diouf, il derby lombardo contro una rimaneggiata Montichiari, costretta ad arrendersi in tre set davanti ai quasi 4mila del PalaYamamay. Con Saccomani e Alberti nello starting six per le acciaccate Vindevoghel e Olivotto, il match – a dispetto delle assenze – si apre all’insegno dell’equilibrio, almeno fino al 12 pari, quando Busto, trascinata dal tridente Lyubushkina-Diouf-Havelkova (15 punti in tre), mette a segno un break di 4-0, dal quale Montichiari – Tomsia dipendente – non riesce più a riprendersi. Sotto di un set (25-17 in 24’) per via anche di una ricezione con percentuali troppo basse (53% positività, appena 5% di perfetta), le bresciane di Barbieri, seguite a Busto da un centinaio di tifosi, provano a reagire soprattutto con Brinker (ex di turno così come Ghilardi, Mingardi e Vindevoghel), ma le farfalle di Parisi, pur andando a strappi (11-17, 17-17, 22-18), nei momenti decisivi trovano, oltre alla solita Diouf (8 punti nel parziale), anche Marcon e Wolosz, concedendo così il bis (25-21) in 29'. La musica non cambia anche nel terzo set, in cui la Unendo Yamamay, approfittando della scarsa consistenza offensiva della Metalleghe (29% contro i 41% di Busto), va sul velluto, firmando il tris (25-15) in 22’ e centrando così il terzo successo di fila in campionato. (Mattia Brazzelli Lualdi)

    FORLI'-SCANDICCI 1-3 (25-27, 26-24, 11-25, 22-25)
    Scandicci strappa una vittoria sudata in casa di Forlì, ancora una volta a bocca asciutta. La Savino Del Bene dà continuità al suo momento positivo scalando un altro gradino della classifica. Il primo punto è per Forlì, che parte subito concentrata con la pipe di Koleva. Il match prosegue sul filo dell’equilibrio, con le due squadre che impiegano tempo a studiarsi l’un l’altra. È Forlì a raggiungere per prima il traguardo del tempo tecnico e allunga successivamente con Ceron e Koleva. Scandicci è costretta al time out per schiarirsi le idee. Al rientro Vanzurova trova prima il lungolinea e poi un varco nel muro forlivese riportando Scandicci in scia. Ricomincia così il braccio di ferro fino ad una diagonale strettissima di Muresan che confonde la difesa forlivese. Un fallo in palleggio ed un muro toscano consentono l’allungo delle sfidanti. Lo scontro finale è tra Koleva e Muresan, che trascinano le reciproche squadre ai vantaggi. Ad avere la meglio è la Savino Del Bene. Il secondo set segue lo stesso copione del primo: guida Forlì con una lunghezza di distanza, viene raggiunta all’ottavo punto per poi tornare in leggero vantaggio. Scandicci intravede le possibilità di cominciare a condurre il set con una fast di Garzano, ma le giovani forlivesi Neriotti e Guasti riportano le padrone di casa avanti. È ancora Neriotti a murare il 16-14 per Forlì che prosegue il set tenendo a distanza di sicurezza le ospiti. Scandicci ritrova la parità con l’ace di Lipicer Samec, supera poi la Volley 2002 che ribatte con Aguero dalla seconda linea. Un lungolinea di Aguero fa scattare i vantaggi, Ceron mura e spetta di nuovo ad Aguero schiacciare il pallone della vittoria. Al rientro in campo Scandicci cambia intensità e ingrana la marcia superiore. In pochi minuti ha raddoppiato le avversarie (5-10). Il parziale del tempo tecnico riflette la disparità in campo: 7-12. Il gap è destinato ad allargarsi, con le toscane particolarmente offensive. Con Muresan in battuta e Forlì ferma a 10, la Savino Del Bene arriva a 22 punti. Potokar prova ad arginare l’offensiva avversaria che però riprende senza esitazione. Scandicci conclude il terzo set con un perentorio 11-25. Al fischio di inizio del quarto set Scandicci sembra intenzionata a chiudere il match in fretta ma trova molti ostacoli. Raddoppia le avversarie sul 4 a 8, ma la Volley 2002 non ci sta e recupera velocemente il distacco con Neriotti dalla linea dei nove metri. Scandicci viene sorpresa dal ripresa forlivese, che arriva al tempo tecnico con 3 lunghezze di vantaggio. Vanzurova squilla la carica e si ritorna sul filo dell’equilibrio, spezzato da Aguero. Il punto a punto continua fino al 22-22 quando, prima con Stufi, poi con Lipicer Samec, Scandicci trova la chiave di volta e conclude il match. (Sara Colangeli)
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    Volley, Champions, Busto vince a Mosca e si qualifica per la Final Four

    Dopo il 3-0 dell’andata, l’Unendo Yamamay va a vincere anche a casa della Dinamo, e dopo due set il pass per le finali di Stettino era già al sicuro. Dopo l’orribile 2014, un club italiano torna all’atto decisivo

    Mosca-Busto Arsizio 0-3

    (23-25, 19-25, 26-28)
    Bastano 52’, vale a dire la durata dei primi due set, ad una superba Unendo Yamamay per strappare il pass per la Final Four di Champions League e avere così l’onore di rappresentare l’Italia del volley nell’atto più prestigioso della massima competizione europea, in programma il 4-5 aprile a Stettino, in Polonia. Anzi, salvado l’onore dell’Italia, vista l’eliminazione del Perugia, ieri nel maschile e visto che nel 2014, per la prima volta dopo 30 anni, non portammo nessun nostro club, né di uomini né di donne, all’atto decisivo.

    BRAVE Diouf e Havelkova — Dopo il 3-0 nell’andata a Busto, le farfalle di Parisi approcciano alla perfezione il return match di Mosca, spegnendo sul nascere ogni velleità di riscatto della Dinamo. Allo Sport Palace Druzhbadi di Mosca il match si apre con un immediato botta e risposta fra bustocche (2-7) e moscovite (12-7), ma sono le lombarde, più incisive a servizio (4 ace), a fare la voce grossa nel finale di frazione. Riacciuffate le russe sul 21 pari, Diouf e Havelkova (14 punti in due, con il 54% e addirittura il 60% in attacco) ingrano la quinta e Busto mette il primo paletto (23-25 in 26’). Sotto di un set, Obmochaeva (10 punti) e compagne accusano il colpo (0-3 e poi 4-10) e le biancorosse di Parisi, in divisa nera, non si lasciano sfuggire l’occasione per allungare (9-19). Per la Dinamo, in palese difficoltà in attacco (29% contro il 44% bustocco con Diouf sugli scudi) è buio pesto, mentre per la Unendo Yamamay, sempre efficace a servizio ed attenta in ricezione (61%), la missione è compiuta (19-25 in 26’). Il prosieguo della partita, valido solo per le statistiche, conferma il predominio italiano e la resa incondizionata russa.
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