Il topic della Pallavolo

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    Novara vede il tricolore. Vince gara 3 sul Casalmaggiore

    Novara ruggisce, 3-1 a Casalmaggiore in Gara-3 di Finale. Le azzurre guidano 2-1 nella serie, martedì si torna a Cremona


    NOVARA, 9 maggio - In un Pala Terdoppio ancora una volta «tutto esaurito», la Igor Volley di Luciano Pedullà si aggiudica il terzo atto della finale Playoff superando, per 3-1, Casalmaggiore al termine di una partita di altissimo livello e di grandissima intensità.


    IN CAMPO - Igor in campo con il sestetto consueto, con Barun opposta a Signorile, Chirichella e Guiggi al centro, Klineman e Hill in banda e Sansonna libero; ospiti schierati con Ortolani opposta a Skorupa, Gibbemeyer e Stevanovic al entro, Gennari e Tirozzi in banda e Sirressi libero.


    LA PARTITA - Parte forte Novara, che si lancia 4-1 con la doppietta di Guiggi che costringe Mazzanti al timeout, poi Klineman e Hill firmano il 9-3 (ace di Klineman) con il tecnico ospite che, invano, ferma ancora il gioco. Provano a rientrare le ospiti con la fast di Stevanovic (10-5) ma il maniout di Barun vale il 12-7 al timeout tecnico e, al rientro in campo, dopo la parallela di Ortolani (13-10) arriva il gran muri di Guiggi per il 15-10. Barun allunga in diagonale (19-13), Gennari accorcia fino al 19-17 mentre Pedullà ferma il gioco e al rientro in campo è ancora Barun (premiata con merito MVP Comoli Ferrari del match), prima a muro e poi in parallela, a firmare il 22-18. Chiude ancora Barun, di potenza, per il 25-19.

    RISCATTO POMI' - Si riparte testa a testa, con Skorupa che firma il primo break (4-6) e Gennari che allunga in parallela (5-8) mentre Pedullà ferma il gioco. Guiggi accorcia, Gennari scappa di nuovo con l’ace (7-11) e Pedullà inserisce Partenio mentre Signorile (ace) e un muro della neoentrata su Ortolani valgono il 10-11. Scappa di nuovo Tirozzi (10-14), Partenio ancora accorcia 17-18 in diagonale poi la doppietta di Gibbemeyer regala il nuovo break alle lombarde prontamente “annullato” dal muro di Chirichella su Bianchini e dal maniout di Partenio (21-20). Nel finale infuocato, Tirozzi sorpassa in maniout (22-23), poi conquista il set ball che Gennari trasforma per il 23-25.


    L'IGOR RIPARTE - Pari nel computo dei set, Casalmaggiore parte 3-5 il terzo parziale prima del break azzurro di 6-0 che vale l’allungo per la Igor sul 9-5 con Chirichella e Hill scatenate a muro. La pipe di Klineman doppi” le ospiti (12-6), Ortolani ci prova ma Guiggi la mura (17-9) e il maniout di Hill vale il 21-12. Gibbemeyer non molla (24-19, muro su Barun) ma la gran difesa di Hill termina in campo avversario e vale il 25-19. Si riparte punto a punto, con Casalmaggiore che mantiene l’inerzia fino al 6-8 (diagonale di Tirozzi) prima del break azzurro, propiziato dalle grandissime difese di Sansonna, che vale il sorpasso sul 9-8 con la pipe di Hill. Barun in diagonale (11-9), poi Klineman per il 12-10 al timeout tecnico e a lrientro sono Hill e ancora Klineman, con una gran pipe, a fare 16-12. Mazzanti ferma due volte il gioco, Barun mura due volte Ortolani (19-12) e dopo l’ace di Gennari (19-14) è assolo azzurro: chiude la gran fast di Guiggi per il 25-17.

    VERSO GARA 4 - Per le azzurre, avanti 2-1 ora nella serie, prossimo appuntamento in programma martedì sera, a Cremona (ore 20.45, diretta su Rai Sport 1) per il quarto atto della finale Playoff con Casalmaggiore.

    TABELLINO - IGOR VOLLEY NOVARA – CASALMAGGIORE 3-1 (25-19, 23-25, 25-19, 25-17). Igor Volley: Partenio 3, Klineman 19, Kim ne, Guiggi 7, Bonifacio ne, Chirichella 10, Sansonna (L), Alberti, Signorile 1, Hill 14, Barun 22, Zanette ne. All. Pedullà. Casalmaggiore: Ortolani 8, Skorupa, Bianchini 7, Sirressi (L), Gennari 7, Quiligotti 1, Gibbemeyer 16, Agrifoglio ne, Klimovich ne, Stevanovic 9, Tirozzi 10. All. Mazzanti. MVP: Katarina Barun.
     
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    Volley, finale scudetto, gara-4: Modena-Trento 0-3. E' quarto scudetto!



    Gelato il PalaPanini: alla settima finale in 8 anni la squadra del presidente Mosna conquista il titolo tricolore forse più inatteso dei 4 finora conquistati

    13 maggio 2015 - MODENA
    modena-trento 0-3 (24-26, 20-25, 19-25) — Trento, Trento, Trento e ancora Trento. La settima finale in 8 anni porta alla squadra del presidente Mosna il titolo tricolore forse più inatteso dei 4 finora conquistati, ma di certo il più "bello", proprio perché come ha ripetuto Stoytchev fino dall'inizio, conquistato - un pezzo alla volta - partendo dalla terza fila dei favoriti. Manco dalla prima o dalla seconda. L'ultima partita è quella che gela i tifosi emiliani, ma che al contempo consacra il merito di Trento, campione d'inverno, primo in stagione regolare e ora campione d'Italia.

    brividi — Antipasto da brividi con una scenografia totalmente in giallo (come e di più di gara-2) in omaggio al nomignolo dei padroni di casa "I gialli". E Bruno e compagni partono alla grande: il regista brasiliano mostra tutto il suo repertorio e il contagiri di Modena colleziona punti. Ma Trento non si lascia sopraffare e una serie di servizi di Kaziyski ricuce il primo strappo. Un muro di Djuric firma il primo sorpasso Trento (21-20). Modena riesce ad arrivare al set ball, ma non lo concretizza, Trento non fa complimenti e con Djuric (in sofferenza tutto il set) chiude il conto: 26-24. Trento parte molto aggressiva nel secondo set in battuta e la ricezione di Modena soffre (1-4, 5-8). Bruno corre per il campo e fatica, ma Modena non si sfalda aggrappata alle giocate dei suoi campioni, mentre Giannelli illumina il gioco di Trento. Un muro di Lanza su Ngapeth (18-20) fa capire che anche questo set ha un padrone. Modena non resiste e super Giannelli chiude in solitudine il secondo parziale con un tocco di seconda delizioso e due battute di potenza pura. Modena ha le spalle al muro. E nel terso set l'inizio è da incubo (0-4) con errori banali. Le facce in casa Parmareggio sono sempre più scure e cupe, mentre a Bruno viene fischiato anche un fallo di doppia, come dare un 3 a Picasso in pittura. Trento ha la testa verso lo scudetto numero 4. Modena vede spalancarsi il baratro sotto i piedi: l'attesa per lo scudetto è rimandata di un altro anno (almeno). Per Trento si apre una nuova stagione che in realtà non si è mai chiusa. Ha solo cambiato i protagonisti. La faccia di questo scudetto ha il volto scolpito (spesso senza sorriso) di Rado Stoytchev e i giovani lineamenti di Simone Giannelli, scudettato a 18 anni.

    il tabellino
    PARMAREGGIO MODENA: Vettori 13, Petric 6, Verhees 7, Bruno, Ngapeth 10, Piano 10; Rossini (L), Boninfante 1, Sala, Kovacevic. N.e. Casadei e Donadio. All. Lorenzetti.
    ENERGY T.I. DIATEC TRENTINO: Lanza 8, Solè 7, Djuric 13, Kaziyski 13, Birarelli 5, Giannelli 7; Colaci (L), Burgsthaler. N.e. Zygadlo, Nemec, Mazzone, Fedrizzi, Thei (L). All. Stoytchev.
    ARBITRI: Santi e Saltalippi.
    NOTE Spettatori 5080, incasso 75.680. Durata set: 31', 28', 28' ; totale 87'. Parmareggio; battute sbagliate 16, vincenti 5, muri 8, 2a linea 11, errori 23; Energy T.I. battute sbagliate 10, vincenti 6, muri 6, 2a linea 10, errori 16.
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    Volley Pomì, dal palazzetto che non c’è ai piccoli sponsor: lo scudetto “rosa shocking” di Casalmaggiore

    Il centro lombardo di 15mila abitanti ha vinto la serie A di pallavolo femminile. Ora la sfida è restare ai vertici: molte delle giocatrici hanno lasciato dopo la vittoria e la società dovrà costruire un sestetto all'altezza della Champions League. La storia in un instant book di giornalisti e fotografi locali

    Il titolo del libro dice già tutto: “Uno scudetto rosa shocking”. Ritrovarsi sul tetto d’Italia è stato proprio uno shock, per la verità assai salutare, per la piccola città di Casalmaggiore, piccolo centro di 15mila abitanti della Bassa padana in provincia di Cremona. La vittoria della squadra locale di volley femminile, la Pomì, è stata celebrata con un instant book, curato da Giovanni Gardani e scritto a più mani da giornalisti e fotografi del territorio. La storia è quella di una piccola squadra che si è fatta grande quel 16 maggio scorso a Novara, con la coppa che si alza al cielo, contro ogni pronostico, dopo una cavalcata di vittorie durata 23 giorni con la disputa di semifinali e finali playoff da campioni. “Ho pensato per la prima a volta a scrivere il libro”, racconta Gardani, “dopo l’epico 3-2 di Conegliano. Dopo la finalissima di gara 5, il libro mi si è materializzato nella testa. Poi è stato semplice, quanto esaltante, mettere tutto nero su bianco”.

    Motivo del successo del team rosa, la scelta a monte di un mercato alternativo: la società ha scommesso, puntando su giocatrici deluse dall’anno precedente in cerca di riscatto. La prossima stagione sarà differente: si cerca di dare esperienza a una squadra che per la prima volta farà la Champions League. Molte delle giocatrici però avevano già firmato contratti con altre società e per questo si deve ricominciare da capo a costruire il sestetto. Per usare le parole del presidente Massimo Boselli Botturi, che sintetizza perfettamente lo spirito Pomì: “Dovevamo cambiare il terreno per una nuova semina. Ora è davvero duro confermarsi ai vertici, ma ci proveremo con tutte le nostre forze”.

    Un territorio, quello Casalasco, relativamente ricco ma economicamente ‘provinciale’, con aziende di medie dimensioni. Ecco che al main sponsor, Pomì, che fa parte del Consorzio casalasco del pomodoro – colosso non solo per la zona ma anche per tutta Italia – si sono aggiunti, per senso di appartenenza ad una stessa comunità, più marchi locali, realtà di piccole dimensioni.

    Una questione aperta, ma che nelle ultime ore potrebbe chiudersi, è quella legata al palazzetto dello sport. Come si sa la Pomì giocava a Viadana, ma la struttura è finita ko per incuria e mala gestio che ha radici nel 1996, quando la storia del PalaFarina, all’epoca in costruzione, si intrecciò con Tangentopoli (fallì la ditta vincitrice dell’appalto) e il progetto palazzetto rimase fermo per lungo tempo. Le travi crollate, che ne hanno decretato l’inagibilità, s’inzupparono d’acqua proprio in quel periodo. Quest’anno la Pomì ha disputato le gare casalinghe a Cremona, al PalaRadi, e così sarà anche l’anno venturo. Manca solo la firma, e la definizione degli aspetti tecnici, ma l’accordo con il Comune per l’utilizzo del palazzetto è fatto.

    Infine, qualche dato statistico che rende l’impresa della Pomì ancora più unica. Nessuna città di 15mila abitanti ha mai vinto lo scudetto nella pallavolo. Villa Cortese (Legnano), 6mila anime, ha giocato due finali scudetto, ma le ha perse. Sempre nella massima serie hanno vinto, nel femminile, Alzano Lombardo (14mila abitanti), nel 1977, e Vignola (25mila), nel 1963, ma erano campionati diversi perché non prevedevano le finali playoff.
     
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    Volley: caos Italia, 4 azzurri rimandati a casa per motivi disciplinari

    Zaytsev, Sabbi, Randazzo e il capitano Travica sono stati trovati fuori dall’albergo di notte. Immediata la decisione di rimpatriarli alla vigilia delle finali di World League (da mercoledì). Chiamati in Brasile Saitta, Botto e Nelli

    13 LUGLIO 2015 - RIO DE JANEIRO (BRASILE)
    Scoppia un caso nella Nazionale italiana di pallavolo che è in ritiro in Brasile. Su segnalazione del tecnico federale Mauro Berruto sono stati convocati tre atleti per prendere parte alle Finali della 26esima edizione di World League. Davide Saitta, Iacopo Botto e Gabriele Nelli sostituiranno Dragan Travica, Ivan Zaytsev, Giulio Sabbi e Luigi Randazzo che lasceranno il Sudamerica per motivi disciplinari su decisione dello staff tecnico e della dirigenza, avendo disatteso delle indicazioni acquisite da tutto il resto della squadra.

    RIENTRATI — I quattro giocatori partiranno oggi stesso con un volo che li porterà in Italia, mentre l’arrivo di Saitta, Botto e Nelli è previsto martedì. Il presidente federale Carlo Magri, confermando la propria fiducia nel tecnico e nello staff, ha espresso il proprio disappunto e la propria amarezza per quanto accaduto alla vigilia di una manifestazione così importante; episodio che tra l’altro verrà attentamente esaminato in ambito federale.
    Contestualmente il presidente auspica una positiva e pronta risposta da parte di tutta la squadra. All’origine della decisione pare che ci sia un rientro in ritardo dei 4 azzurri oltre le consegne previste (sono stati trovati fuori alle due di notte). Questa volta Berruto e lo staff della Nazionale hanno deciso di non chiudere un occhio e hanno preso la drastica decisione che potrebbe avere ripercussioni non previste nel corso della stagione.

    DICHIARAZIONE — «Ci sono valori che devono essere a fondamento di ogni azione quando si veste la maglia azzurra. Se questo non era chiaro da oggi sono certo che lo sarà». Lo afferma il ct dell’Italvolley, Mauro Berruto, dopo l’allontamento dal ritiro azzurro di Rio de Janeiro dei quattro azzurri Dragan Travica, Ivan Zaytsev, Giulio Sabbi e Luigi Randazzo per motivi disciplinari. «Questa decisione, presa in accordo con la Federazione, ha il significato di rimettere al centro di ogni progetto tecnico il valore del rispetto dei ruoli e delle regole», ha aggiunto Berruto in una dichiarazione sul sito ufficiale della Fipav
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    secondo me il mister ha fatto benissimo
     
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    Volley: straordinaria Italia, schiacciati i giganti russia. Rio più vicina
    La squadra di Blengini travolge la Russia con uno stratosferico Zaytsev autore di 20 punti, migliore in campo. Domani il confronto con l’Argentina poi la chiusura con la Polonia. Giochi nel mirino. La Polonia batte gli Usa che vengono raggiunti dall’Italia


    21 settembre 2015 - TOKYO (Giappone)
    Italia-Russia 3-0 (25-15, 26-24, 25-18)
    Straordinaria Italia alla Yoyogi Stadium di Tokyo. Con una vittoria nettissima sui campioni olimpici di Londra la formazione di Gianlorenzo Blengini fa un passo avanti verso l’Olimpiade. Una vittoria senza sbavature e senza macchie, una vittoria di sostanza ancora nel segno di Ivan Zaytsev (20 punti con 13 attacchi, 4 ace e 3 muri), ma un successo di tutta la squadra che non commette errori e sfrutta tutte le debolezze avversarie.

    novita’ — L’Italia parte con il consueto sestetto, mentre la Russia cambia qualcosa anche se continua a giocare con la “novità” Musersky schiacciatore opposto e Mikhaylov schiacciatore. L’Italia parte molto concentrata e non lascia scampo agli avversari che sbagliano molto, troppo per resistere al potere azzurro. Il primo set non ha storia e allora Alekno - tornato sulla panchina della Russia dopo una disastrosa World League che è costata la panchina al vecchio allenatore - cambia palleggiatore: dentro Grankin e fuori Butko in regia, ma l’Italia è scatenata soprattutto con uno Zaytsev stratosferico che nel suo nuovo-vecchio ruolo è devastante e in questa World Cup è stato l’autentico trascinatore della squadra. Proprio due suoi muri lanciano gli azzurri verso il break. Alekno continua a cambiare la squadra fa entrare Tetyukhin al posto di Sivozhelez, Giannelli smista nel migliore dei modi e Colaci continua a raccogliere tutto in seconda linea.

    MURO — Muserskiy rilancia le ambizioni russe fino al 23 pari. Ma di fatto poi la Russia si ferma li perché un’accelerazione di Juantorena e un muro proprio di Giannelli sull’altissimo Muserskiy (218 centimetri) spingono l’Italia a conquistare il secondo parziale. L’Italia vola sulle ali dell’entusiasmo, mentre la Russia pur con questa nuova formazione (studiata anche dai due vice italiani di Alekno, Busato e Totolo) non trova il bandolo della matassa. L’azzurro non ha più confini con una vittoria decisiva per andare direttamente a Rio de Janeiro già in questa manifestazione aspettando adesso i risultati degli avversari. Domani mattina (sempre all’alba italiana, su Sky) c’è l’Argentina di Julio Velasco prima del gran finale contro la Polonia (mercoledì), servono altre due vittorie per conquistare l’undicesima partecipazione ai Giochi, con un’Italia così si può sognare.

    POLONIA ok — A Tokyo la Polonia supera in quattro set gli Stati Uniti e vedono Rio 2016 più vicino. Rimane l’unica squadra imbattuta e con un percorso più “semplice”, vincendo con il Giappone potrebbero stare a guardare gli altri scontri diretti. Un risultato importante per gli Azzurri di Gianlorenzo Blengini per due motivi, il primo è che una squadra europea potrebbe già qualificarsi e quindi lasciare un posto sia al torneo continentale di gennaio che a quello intercontinentale di maggio, la seconda è che nell’ultima giornata potrebbe essere per i polacchi ininfluente il risultato. L’Argentina di Julio Velasco rimane nel “limbo” superando i padroni di casa del Giappone, vince anche l’Australia di Roberto Santilli (Poetto assistente) il derby asiatico con l’Iran, mentre il Venezuela di Vincenzo Nacci (Andriani 2°) è stato superato dal Canada.

    Programma a Tokyo: Italia-Russia 3-0, Giappone-Argentina 0-3 (24-26, 22-25, 21-25), Stati Uniti-Polonia 1-3 (25-17, 19-25, 23-25, 15-25); Egitto-Tunisia 3-2 (23-25, 25-21, 23-25, 25-17, 15-11), Canada-Venezuela 3-0 (25-18, 25-22, 25-23), Australia-Iran 3-0 (27-25, 27-25, 25-22). Oggi 3.30 (diretta sky con repliche alle 9, 12 e 18) Italia-Argentina, 7.15 Giappone-Polonia, 10.10 Stati Uniti-Russia; 4.10 Egitto-Venezuela, 7.10 Canada-Iran, 10.10 Australia-Tunisia. Domani 3.30 Italia-Polonia, 7.15 Giappone Russia, 11.40 Stati Uniti-Argentina; 4.10 Egitto-Irana, 7.10 Canada-Tunisia, 10.10 Australia-Venezuela.
    Classifica (valgono prima le vittorie e poi i punti): Polonia (26) 9-0; Stati Uniti (24), Italia (24) 8-1; Russia, Argentina 7-2; Giappone 5-4; Iran, Canada 3-6; Australia 2-7; Egitto, Venezuela 1-8; Tunisia 0-9.

    FORMULA Torneo all’italiana (round robin) dove tutti incontrano tutti in 11 giornate di gare. Le prime due si qualificano all’Olimpiade.
     
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    Volley, Europeo: l’Italia fa il bis, con l’Olanda per il primato

    Le azzurre schiacciano la Slovenia (pur sprecando un set) nella seconda partita del girone A e domani giocano con le padrone di casa per qualificarsi direttamente ai quarti di finale

    27 settembre 2015 - APELDOORN (OLANDA)

    Italia-Slovenia 3-1 (25-9, 25-12, 24-26, 25-11)

    Il primo attacco di Diouf e poi un lungo turno al servizio di Del Core terminato con il suo errore per il 7-1. L’Italia ha subito messo le cose in chiaro nel secondo match del suo Europeo. Un impatto autoritario con Bonitta che ha confermato la stessa squadra della vittoria sulla Polonia: Lo Bianco-Diouf sulla diagonale palleggiatore opposto, L. Bosetti-Del Core come schiacciatrici e Chirichella-Guiggi al centro. L’Italia continua, quando può, a innescare le centrali che continuano a rispondere con grande efficacia trovando poi anche muri importanti. Il 1° set fila via liscio e si chiude con un’invasione della Slovenia (3 in tutto il set).

    sul velluto — Il muro continua a essere un cavallo di battaglia di questa squadra e dopo i 6 realizzati nel primo set, anche nel secondo parziale la prima azzurra non lascia passare nulla sopra la rete (uno a testa per Diouf e Guiggi) e con un attacco di Lucia Bosetti l’Italia va al time out tecnico avanti 8-5. Diouf si conferma riferimento importante per l’attacco di Lo Bianco e le azzurre allungano fino al 16-11. Nel frattempo Bonitta inserisce Tirozzi per Lucia Bosetti e Arrighetti per Guiggi. Lo strappo finale del 2° set si materializza a muro (2), al servizio (2 ace) e con un paio di difese spettacolari di De Gennaro. Due punti di Arrighetti poi reagalano 12 set point. Basta il primo.



    equilibrio — Bonitta cambia volto alla squadra con Tirozzi, Sorokaite e Arrighetti in campo dall’inizio del 3° set per L. Bosetti, Diouf e Guiggi. Dopo un avvio stentato ci pensano Sorokaite e Tirozzi a riprendere la testa del set: dal 3-4 al 5-4. Ma un po’ per un calo di tensione, un po’ perché la Slovenia trova maggior continuità in attacco con la mancina Mlakar, il set si sviluppo all’insegna dell’equilibrio. Spezzati da due muri di Chirichella e da un punto nato da una grande difesa di De Gennaro e chiuso da Sorokaite: 22-19. Un paio di errori azzurri fanno rientrare le slovene, ma dopo il time out chiamato da Bonitta le azzurre arivano a 2 match-point, entrambi falliti (24-24). Un muro su Tirozzi e un errore in attacco di Sorokaite allungano la partita al 4° set.

    reazione — Bonitta non cambia la formazione che ha perso in volata il 3° set e ottiene la reazione sperata: partenza sprint con Sorokaite che chiude a rete il punto del 10-0. Entra anche Caterina Bosetti per far rifiatare Tirozzi. Proprio Bosetti viene pizzicata un paio di volte in ricezione e la Slovenia torna sotto: 14-9. Tre punti filati di Del Core (due in attacco e un muro), un filotto di 3 ace di Arrighetti e il primo punto europeo di Centoni spingono l’Italia a 13 palle match. Basta il primo con un muro di Chirichella.
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    le ragazze ieri hanno asfaltato la Croazia per 3-0.
    Ora in campo contro la Russia per accedere alle semifinali
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    Volley, Europeo: Russia-Italia 3-1 fuori dalla semifinale

    L’Italia sciupa il primo set, recupera poi deve cedere alle bordate delle russe. Bene il muro, martelli incostanti, la Centoni rileva la Diouf

    1 OTTOBRE 2015 - ROTTERDAM (OLANDA)
    Italia-Russia 1-3 (28-30, 25-20, 23-25, 20-25)
    La Russia vince, l’Italia saluta l’Europeo. E il rammarico è tanto perché la squadra vista ieri era la formazione che tutti si aspettavano dall’inizio. Combattiva, in grado di giocarsela con le corazzate Serbia e Russia. Non quella spaesata vista lunedì contro l’Olanda.

    vantaggio sciupato — L’errore di Caterina Bosetti regala alla Russia il vantaggio del 20-19. L’Italia però c’è, ha guidato per buona parte del primo set arrivando al secondo time-out tecnico avanti di 5 punti 16-11. Poi il primo black out della serata costato un parziale russo di 6-0. Le azzurre allungano ancora con un muro e un attacco vincente di Lucia Bosetti (22-20) ma il muro russo ferma prima Diouf e poi Chirichella arrivando sul 24-22. Qui una serie di 5 set point falliti dalla squadra di Marichev contro una sola per le azzurre. Al 6° tentativo Kosheleva chiude per il 30-28.

    reazione — Il contraccolpo psicologico del 1° set perso in volata non sembra aver scalfito le convinzioni azzurre. Bonitta inserisce Del Core per Caterina Bosetti, Guiggi trova un paio di muri pesanti e le azzurre allungano sul 9-5. Il secondo strappo l’Italia lo compie con il turno in battuta di Lo Bianco: due murate di Chirichella e un attacco di Del Core valgono il 16-8. Le centrali azzurre leggono bene il gioco di Kosianenko che è costretta ad affidarsi alla palla alta per Obmochaeva e Kosheleva. Bonitta si gioca il doppio cambio Centoni-Malino per Lo Bianco-Diouf che prima funziona (23-16) poi va in difficoltà (23-19). E allora si torna alle due titolari e le azzurre chiudono con un punto a testa per Lucia Bosetti e Diouf.

    occasione sfumata — Marichev scuote la Russia che rientra affidandosi con ancora maggior frequenza ai colpi e alla potenza di Kosheleva (già a quota 12 punti dopo i primi due set). Le russe allungano fino al 12-7. Sul 13-10 Bonitta si gioca la carta Centoni per Diouf e l’Italia sembra trarne giovamento perché le azzurre ricuciono il gap fino al 13-13 targato Lucia Bosetti. Si prosegue punto a punto con l’Italia che arriva a condurre anche 21-19 e 23-22. Un muro subito da Chirichella e un ace di Ilchenko chiudono il parziale 25-23 per la Russia.

    ultima chiamata — L’Italia non può più sbagliare ma è costretta a inseguire dall’inizio del set. L’attacco vincente di Obmochaeva vale il 10-7 russo. Sul 13-12 Bonitta azzarda un doppio cambio: Malinov-Diouf per Centoni-Lo Bianco. La scelta non paga perché prima la palleggiatrice sbaglia un servizio e poi Valentina viene murata: 16-12 Russia. Le azzurre rientrano fino al -1, 21-20 con Centoni, ma poi la piazza il break decisivo con Kosianenko e Kosheleva.
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    Volley, Europeo: Italia-Francia 2-3, azzurri agli ottavi con la Finlandia

    Tanti rimpianti per Zaytsev e compagni che erano andati in vantaggio 2-0 con un grande servizio e un buon attacco. Poi la reazione dei transalpini guidati Ngapeth e Grebennikov. Martedì si gioca a Busto Arsizio

    11 ottobre 2015 - TORINO
    Italia-Francia 2-3 (25-23, 25-21, 19-25, 17-25, 13-15)
    L’Italia si illude due volte, ma alla fine perde al tiebreak una gara bellissima, divertente che premia la squadra (la Francia) che alla fine ha avuto qualcosa in più, che non si è arresa mai e che ha avuto la forza di rientrare due volte nel match. Al secondo match ball chiude con un errore di Lanza. PalaVela tutto esaurito che canta l’Inno di Mameli anche senza musica. Brividi azzurri che durano molto poco perché la squadra di Blengini va subito sotto nel primo set con le squadre che scendono in campo con i sestetti annunciati e scontati: 12-6 Francia con le magie di Ngapeth e le difese di Grebennikov (prossimo libero di Civitanova).
    rimonta — Ma le battute di Osmany Juantorena fanno scattare la rimonta azzurra che grazie anche ai muri costringono Tillie a chiamare un tempo in vantaggio di un punto (13-12). L’Italia è tonica è vuole farlo vedere agli 8500 del PalaVela: con battuta e muro gli azzurri fanno il break che serve. La Francia non molla, ma non regge il ritmo: fanno effetto i 5 punti di Piano (con 2 muri), uno in meno di Rouzier che non basta ai francesi. E’ uno a zero. L’Italia inizia bene anche nel secondo parziale (9-5) nonostante la Francia giochi ad alti ritmi: ma paradossalmente è sulla difesa (il marchio di fabbrica dei transalpini) che l’Italia fa la differenza oltre su un muro esagerato che annichilisce Le Roux e compagni e toglie sicurezze alla squadra di Tillie, appena questa estate grande protagonista in World League. Le battute italiane trivellano le braccia dei francesi che vanno sempre di più in affanno. Luca Vettori entra in battuta e allarga ancora la differenza fra le squadre: 18-13. Tillie mette mano alla panchina, senza però grande successo e l’Italia si mostra sempre più padrona del campo. I francesi provano a rientrare con gli ace di Le Roux, ma non basta. Poi Osmany Juantorena decide che è ora di chiudere il discorso e impallina la ricezione transalpina con una rasoiata in battuta: 2-0.
    reazione francese — L’Italia prova a risalire nel terzo set puntando molto sulle battute (7-5 Francia), ma l’Italia non regala nulla e resta attaccata al set nonostante tutto. Prima che i francesi riescano a piegare la resistenza azzurra con 6 punti di Ngapeth. La Francia adesso gioca una grande pallavolo: il quarto set è una battaglia giocata sui nervi, punto a punto (8-8). Gli azzurri vanno in difficoltà: Blengini toglie Zaytsev per Vettori e poi toglie anche Juantorena per Antonov (17-12). Per l’Italia non c’è più nulla da fare: la Francia è padrona. Si va al quinto. Formazioni iniziali. Italia e Francia accendono il tiebreak, ma più di due punti fra una squadra e l’altra: grandi colpi e il pubblico (con una bella rappresentativa francese) che si esalta. La Francia sorpassa 11-10. Le Goff fa l’ace su Juantorena (13-11) e la Francia vince il girone, all’Italia martedì sera tocca negli ottavi la Finlandia.

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    Volley, Europeo: che incubo Italia, Slovenia in finale

    Gli azzurri contratti e tesi non riescono ad entrare mai in partita: male muro e difesa. Urnaut, Gasparini e soci (molti fanno esperienza in Italia) impongono il loro gioco e sono già a medaglia

    17 ottobre 2015 - SOFIA (Bulgaria)
    Italia-Slovenia 1-3 (13-25, 25-23, 20-25, 25-20)
    Che la giornata non fosse nata bene si è visto già dagli inni: quello italiano non andava, così come non è andata l’Italia nella semifinale-derby contro la Slovenia di Andrea Giani. L’ex campione azzurro porta la piccola nazione alla prima finale europea della sua storia dando alla sua squadra, gioco, carattere e lucidità, mentre l’Italia è protagonista di una partita brutta e confusionaria, in cui non riesce mai a prendere veramente il ritmo.

    STUDIATA — “Per pensare di vincere dobbiamo giocare a pallavolo, se pensiamo di metterla solo sul piano fisico con l’Italia non vinciamo”. Era stata questa la sintesi della vigilia fatta da Andrea Giani. E la Slovenia gioca a pallavolo, accidenti se gioca. Tanto da schiantare l’Italia nel primo set, con un ottimo servizio (vedi Mitja Gasparini), difesa aspirapolvere e un muro sempre presente (cinque a punto, infinita a innervosire gli attaccanti azzurri che hanno terminato on per nulla col 27 %). Il resto ce lo mettono Buti e compagni: il muro ha più buchi di un formaggio e la difesa lo imita. Giannelli non è la lucidità fatta persona, ma è tutta la squadra che non gira. Parente molto lontana della corrazzata che ha schiantato la Russia, l’Italia arranca e Blengini fatica a trovare soluzioni. Entrano Sottile, Antonov e Vettori ma sono due muri sull’opposto di Modena a chiudere un primo set da incubo.

    tensione ed errori — Il resto è un calvario lungo 3 set: la Slovenia venuta a scuola in Italia (Urnaut esploso l’anno scorso proprio agli ordini di Blengini a Latina, Gasparini bomber di Verona, Pajenk passato dalla Lube, Cebulj al terzo team nostrano dal 2012, così come Sket) sbaglia molto ma non perde il filo del gioco. Si appoggia alla potenza di Gasparini, mentre Tine Urnaut (concittadino della campionessa di sci Tina Maze) lavora alla grande sul muro. Cresce nelle percentuali (dal 43 in attacco del primo set, arriva al 64 nel quarto) e mantiene una qualità di gioco costante. L’Italia soffre, ricuce, tesaurizza gli errori sloveni del secondo set per agguantare un faticosissimo pareggio. Blengini utilizza l’arma Rossini (con la maglia da schiacciatore entra in seconda linea a rinforzare il lavoro di Colaci), Anzani rileva a tratti Piano, gli azzurri si sporcano di più in difesa. E poi bisogna affidarsi alle fiammate di Zaytsev, alle magie millimetriche di Juantorena, a Pippo Lanza che lentamente ritrova un po’ di ritmo. Ma il punto a punto è molto più logorante per gli azzurri che per la squadra di Andrea Giani che chiude in crescendo e festeggia al pallone sparato fuori da Omany Juantorena. Domani alle 16.30 affronteremo la Bulgaria nella finale per il bronzo mentre la finale per l’oro sarà Francia-Slovenia. I francesi hanno infatti battuto i padroni di casa 3-2 (18-25, 22-25, 26-24, 25-21, 15-12).
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    Volley, Europeo: l’Italia piega la Bulgaria e si prende il bronzo

    Gli azzurri reagiscono alla batosta in semifinale e piegano i padroni di casa della Bulgaria: ottimi Juantorena e Zaytsev. Dopo l’argento in Coppa del Mondo arriva la seconda medaglia della gestione Blengini. Alle 19.45 Francia-Slovenia per l'oro

    18 settembre 2015 - SOFIA (Bulgaria)
    Italia-Bulgaria 3-1 (25-20, 25-14, 23-25, 25-20)
    L’Italia è di bronzo. Per la terza volta consecutiva gli azzurri salgono sul podio dell’Europeo (prima due medaglie d’argento). Terzo posto che non usciva sulla ruota italiana dal 1997. Battuta la Bulgaria per 3-1, arrivata “svuotata” dalla semifinale con la Francia.

    DEVASTANTI IN ATTACCO — L’Italia entra nella partita meno tesa rispetto alla gara con la Slovenia e il turno al servizio di Zaytsev le regala subito gioie: dal 2-2 al 6-2. La Bulgaria si riprende e torna a giocarsi il set punto a punto fino al 16-17. Tre punti in fila di Buti ridanno slancio agli azzurri: 2 primi tempi (il secondo dopo due difese di Giannelli) e l’ultimo a muro. Time out bulgaro sul 19-17 per l’Italia. Con il turno di battuta di Giannelli poi gli azzurri allungano e al 2° set-point disponibile chiudono con Lanza. Un primo parziale confortante anche per le cifre degli azzurri con Zaytsev che chiude al 60% in attacco (6/10), Juantorena al 50% (2/4) e Lanza al 50% (2/4).

    ZAYTSEV SHOW — Anche nel 2° set la Bulgaria cerca in tutti i modi di stare in scia dell’Italia. Per l’occasione Bratoev insiste a servire Uchikov. Dal 14-12 azzurro, nuovo allungo per la squadra di Blengini. Un ace di Juantorena, due attacchi di Lanza, Buti al centro. E in un attimo l’Italia va sul 20-12. Una giocata da campetto di Giannelli - schiacciata al primo tocco su una free ball bulgara – e un ace di Zaytsev mandano in archivio il 2° set: 25-14, record con i bulgari. Secondo set ancora segnato dalle ottime percentuali dei nostri attaccanti (86% di Zaytsev con 5/6) e da Giannelli in grado di distribuire il gioco con maggior efficacia.

    REAZIONE BULGARA — Nel 3° parziale il primo tentativo di fuga è della Bulgaria forte anche del cambio in regia con Agontsev al posto di Bratoev. Dopo un avvio punto a punto fino al 12-12, è il turno in battuta di Uchikov a girare l’inerzia del parziale: due ace e time-out chiesto da Blengini. Uchikov e Aleksiev aumentano il divario per la Bulgaria: 19-15. La squadra di Konstantinov arriva a giocarsi tre set-point per riaprire la gara sfruttando il terzo con Uchikov dopo che per due volte Zaytsev li aveva annullati.

    BATTUTA — L’Italia non sbanda, resta attaccata alla partita nonostante il pubblico ritrovi entusiasmo e spinga la Bulgaria alla rimonta. La squadra di Konstantinov non riesce ad andare oltre un vantaggio di 2 punti (4-6), poi sul 12-12 firmato da Lanza va in battuta Zaytsev e all’Arena Armeec iniziano i titoli di coda della finale per il 3° posto. Ivan prima mette in difficoltà la ricezione che porta a 2 muri di Piano, poi infila 3 ace per il 17-12. L’ultimo sforzo bulgaro arriva fino al -2, 18-16, ma un muro di Giannelli e 2 attacchi di Juantorena ristabiliscono le distanze, 22-18. Chiude Matteo Piano per il 25-20 che vale il bronzo.
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    Volley: la Francia non si ferma più e conquista anche l'Europeo

    Dopo il successo in World League Ngapeth e soci conquistano anche il titolo continentale. La squadra di Andrea Giani bronzo non farà però le qualificazioni olimpiche!!

    18 ottobre 2015 - SOFIA
    Al quinto match-point la Francia di Laurent Tillie si laurea per la prima volta campione d’Europa. E lo fa con una magia di Earvin Ngapeth. Francesi che chiudono l’estate con la pancia piena. Prima la vittoria nella World League in Brasile a luglio e ora il successo nel torneo continentale. Francia che ora si candida come serie candidata alla vittoria nel pre olimpico di Berlino a gennaio.

    RECUPERI — Spietata. La Francia non conosce la parola sconti e lo dimostra ancora una volta in questo Europeo. Dopo la rimonta con Italia e Bulgaria (sotto tutte e due le volte per 2-0) anche con la Slovenia gira la partita ribaltando un set che sembrava perso. Vinto bene il primo parziale chiuso al centro da Le Goff, nel secondo set la squadra di Tillie soffre e va sotto. Prima deve annullare 3 set point sul 24-21 per la Slovenia, poi altri due sul 25-24 e 26-25 prima di prendersi il parziale al secondo set point disponibile. E come nel 2°, anche nel 3° i francesi chiudono nel testa a testa finale, sfruttando i troppi errori al servizio della Slovenia (3 consecutivi dal 20-20 al 23-23). Il finale è tutto del numero 9 di Modena che prima mette per terra la pipe del 27-26 e poi con un colpo “in rovesciata” chiude i conti dell’Europeo. Vince con merito la Francia che chiude il torneo con un percorso netto, 6 vittorie su 6, e con una squadra che ha dimostrato grande solidità. Su tutti il libero Grebennikov.
     
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  15. Emperor86
     
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    ma il terzo posto qualifica per Rio?
     
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