Tennis: topic unico

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    Tennis, Coppa Davis, Harakiri Italia in Kazakistan. Seppi e Fognini ko: è 3-2

    Incredibile ad Astana: Andreas cede 3-0 con Kukushkin, Fabio soffre, va sotto, rimonta, ma Nedovyesov vince al quinto set. Imbarazzanti le chiamate dei giudici di linea

    8 marzo 2015 - ASTANA (Kaz)
    E’ stata dura, è stata drammatica, è stata esaltante, è stata incerta, è stata sofferta. E’ stata una vera giornata di Coppa Davis. Che s’è decisa sul 2-2, al quinto set del quinto match fra Kazakistan e Italia, per determinare, sul cemento di Astana, il primo turno di Gruppo Mondiale e quindi la promozione ai quarti dell’eccellenza del 17-19 luglio e la condanna a agli spareggi-retrocessione 18-20 settembre. Purtroppo agli azzurri tocca la parte dei perdenti, con Seppi e Fognini che cedono contro avversari inferiori di classifica, ma superiori nella giornata. Al di là dei giudici di linea troppo fallosi a nostro sfavore per non apparire in cattiva fede.

    VERGOGNA — Il primo set di Fognini-Nedovyesov è un tiro a piattello dell’ucraino-kazako, che tira sempre botte a tutto braccio di servizio e da fondo, e non trova abbastanza opposizione dall’italiano. Che, comunque, dilapida la prima palla break sul 4-4 con un rovescio da fondo svirgolato, e quindi al tie-break s’innervosisce per il lavorìo ai nervi dei giudici di linea, troppo spesso fallosi, e sempre a danno dell’azzurro. L’intervento del «Falco» ristabilisce ogni volta la verità, ma non tranquillizza di certo gli animi di chi deve giocare una partita tanto delicata contro un avversario che si esprime a livelli superiori al suo standard di numero 130 del mondo, e vive nella ontinua incertezza dei suoi colpi e, quindi, del suo gioco. Figurarsi un cavallo di razza come il ligure. Anche se è bravo soprattutto "Sasha" a conquistarsi il mini-break del 2-0 e a tenerlo fino al decisivo 7-5, dopo 48 minuti da sogno per lui e la sua nuova patria. Ma certo, stavolta, Fabio ha più di un’attenuante per l’assurda situazione che si viene a creare in campo coi giudici di linea, quello di sedia che non sa che pesci pigliare e il quinto uomo, Luca Vanni, e il "secondo" di capitan Barazzutti, Giorgio Galimberti, che si devono schierare sui due lati corti del campo per chiamare l’appello della moviola addirittura 5 volte. Con responsi sempre rovesciati a nostro favore.

    brividi — Perso il primo set, il secondo diventa ancor più duro per l’Italia e, soprattutto, per Fognini, chiamato in virtù di qualità, eperienza e numero 22 del mondo, a risolvere una situazione delicatissima, sul 2-2 di un simile confronto. Purtroppo per Fabio, la stessa partita, sulla terra, non avrebbe storia, ma sul veloce indoor, dove la tecnica vale meno a beneficio della potenza, lui è sempre a rischio di crollo. Anche perché, Nedovyesov, esce dal delicato 2-3 0-30 con tre ace di fila e una prima vincente, sparate tutte sopra i 198 all’ora. E gli sgambetti dei giudici di casa, aumentano quando serve Fognini, tanto che il nostro si lascia scappare qualche imprecazione, comunque contenuta dalla maglia azzurza, con la quale si è sempre comportato benissimo, e dalla squadra tutta che lo protegge. A cominciare da capitan Barazzutti. Così, di nervi, Fabio si salva sul delicatissimo 3-3 15-40, trovando chissà dove la pazienza per inchiodare l’avversario sul fondo e costringerlo ad errori di palleggio. E’ chiaro che, dopo un’ora e un quarto sopra le righe il giocatore da Challenger abbia un calo, e Fognini ne approfitta con due lungolina di rovescio davvero al bacio, che valgono il primo break, del 5-3. Punteggio che rifinisce nel 6-3, che riapre il match, dopo l’ennesimo brivido, perché deve risalire da 0-30.

    palleggio — Una volta che il match è un set pari, si gioca finalmente di più a tennis, ed è meno un bum-um-bum. Perciò viene fuori il più forte, Fognini, che scappa avanti di un break, grazie a due doppi falli dell’avversario, e lo tiene, salvando una palla-break sul 4-3, e facendo venire qualche attacco di cuore a tutti gli appassionati e alla sua squadra, quando manca 3 set point consecutivi sul 5-4 40-0, e deve cancellare tre palle-break nel lunghissimo, soffertissimo decimo game. Per poi comunque portare a casa anche il terzo set per 6-4, dopo 2 ore e 20’. Con l’andar dei minuti, Fabio costringe sempre di più Nedovyesov (più anziano di tre mesi) a strappare i colpi e rischiare su palle profonde e molli, a tranello, frastornandolo con cambi di ritmo e ottenendo più scambi e quindi più errori. Soprattutto sul colpo più debole di Sasha, il rovescio, come già s’era visto nel doppio. Ma per far questo ci vuole pazienza e ci vogliono gambe. E Fabio non è in gran condizione, altrimenti Barazzutti l’avrebbe messo in squadra venerdì nel primo singolare. La pausa che si prende nel secondo game - che cede a zero con doppio fallo - è purtroppo lunga, troppo lunga, e gli costa tutto il set, perso per 6-3, dopo due ore 52’, costringendolo alla soluzione più drammatica, al quinto set, nelle condizioni peggiori. Lì, purtroppo, comincia a sbagliare troppo, concede il break d’acchito e poi non approfitta di 4 palle-break per recuperare, ne rischia anzi un’altra lui per il terrificante 0-3. Sebnza la fattiva collaborazione dell’avversario più inesperto ad alto livello e in partite così importanti, magari perché comincia a pensare di aver fatto l’impresa della vita, Fognini non potrebbe rimontare.

    suicidio — Ma l'esperienza non si compra al mercato, ci vogliono anni di palestra ad alto livello, e sofferenze, e tante partite, per potersi esprimere sulla ribalta maggiore. E, sul più bello, quand' avanti 4-1 e servizio, dopo 3 ore e 20 minuti da raccontare un giorno ai nipotini, Sasha il ripescato al posto di Golubev, che ha studiato alla Oklahoma State University dov'è stato per 3 anni All American, fa l'errore di pensare proprio a quello che gli sta succedendo, lui, giocatore di Challenger (ha perso la finale a Bergamo contro Paire), così lontano dalle luci della ribalta, e si smarrisce. Si fa prendere il campo dal disperato Fognini, cedendo il primo break. Dopo di che va proprio a gambe per aria, quando serve sul 4-3, con un doppio fallo e tutti errori, concedendo poi addirittura il sorpasso all'italiano, e quindi un 4-5 da incubo. Fognini dovrebbe ammazzare il match lì, invece è lui ci fa prendere dal braccino, sbaglia tutto da fondo e, sulla seconda palla break, concede il break del 5-6. Che Nedovyesov, sospinto dalla sua gente in tribuna, concretizza, con le palle nuove e ancor più forza dal servizio (alla fin 18 ace e 32 servizi vincenti).

    no, seppi! — Purtroppo, come è successo per Bolelli, così è stato per Seppi. Dopo un primo set molto equilibrato, perso al tie-break, con occasioni, domenica, Andreas crolla di nervi e fiducia proprio come Simone, venerdì, ferito nel tennis e quindi nella testa da quel muro di cemento chiamato Mikhail Kukushkin. Molto, ma molto più forte del numero 58 del mondo il computer assegna al russo naturalizzato kazako, soprattutto dopo due settimane di allenamento specifico sul suo campo preferito, e capace di estreme difese e ed esaltanti affondo, di angolazioni impossibili e maestose profondità, oltre che di ottimo servizio e puntuale risposta. Insomma, un bel cagnaccio, che, psicologicamente, diventa una montagna insormontabile per i singolaristi azzurri qui sul cemento indoor di Astana, nel primo turno di gruppo mondiale di Coppa Davis. La delusione pè che, caratterialmente, tutti e due i nostri giocatori non hanno più avuto reazioni. E non parliamo di giovani virgulti, ma di professionisti fatti e finiti. Nel caso di Andreas, di un atleta famoso proprio per abnegazione ed applicazione, tenuta atletica e mentale, che è in risalita dopo un anno-no, che ha battuto quest’anno Federer agli Australian Open ed è andato in finale a Zagabria, e vale più del numero 35 del mondo che oggi gli assegna il computer.

    svolta — Non sono i giudici di linea, ancora pessimi, a innervosire Seppi. Quanto l’avversario che gli chiude ogni sbocco e lo costringe a una iper-concentrazione, punto dietro punto, giocandogli allo specchio e variando anche di più. Tanto da averlo già battuto sul veloce indoor a Mosca. Eppure, fino al 5-6, quando due disattenzioni dell’altoatesino portano Kukushkin al primo, insperato, set point. L’allievo di Massimo Sartori lo salva , tornando a spingere deciso ed al tie-break arriva anche al set point, dopo un altro "errore" della stessa, distrattissima, giudoce di linea di altri match, qui ad Astana, corretto fortunatamente dall’Occhio di Falco. Ma Seppi butta alle ortiche un’agevole risposta di dritto su un servizietto a 129 all’ora e non riesce più a tirarsi fuori dal pantano, fino a subire il 10-8 perché sbaglia scelta a rete, e si fa passare, dopo 57 minuti.

    testa — A quel punto ad Andreas servirebbe una bella pausa, uno stop di qualsiasi genere per rinfrescarsi le idee, perché, in situazioni così, la reazione è spesso quello di farsi prendere dalla fretta, da soluzioni alternative, da errori sul colpo più debole. Che, per Andreas è il dritto. E infatti proprio su quel lato, l’implacabile Kukushkin affonda deciso, passando sopra l’azzurro più solido con uno sconvolgente 6-0 di 28 minuti, e chiudendo virtualmente la contesa. In scia, si prende subito anche il break d’acchito di quarto set e non lascia più la presa, firmando il 2-2 fra le due nazioni in 2 ore 2 minuti. Per la gioia del presidente deìl Kazakistan, Abisuli Nzarbayev. apparso in tribuna come un dio. Dopo 20 minuti di riposo, tocca a Fabio Fognini, diavolo e angelo, come sempre delle fortune italiche.

    Kazakistan-Italia 2-2: Kukushkin (Kaz) b. SEPPI 7-6 (8) 6-0 6-4. Nedovyesov (Kaz) b. FOGNINI 7-6 (5) 3-6 4-6 6-3 7-5, in 3 ore 41 minuti
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    Tennis, a Barcellona Fognini mata Nadal! Bolelli ai quarti a Bucarest


    Fabio piega in due ore il campione spagnolo: 6-4 7-6 (6): ora per lui c'è Andujar. In Romania Simone batte Haider-Maurer e anche lui va ai quarti

    23 aprile 2015 - Milano
    A Barcellona (Spa, 1.800.000 , terra) è uno show di Fabio Fognini, che vola ai quarti di finale battendo 6-4 7-6 (4) Rafa Nadal, già battuto in febbraio nella semifinale di Rio (era la prima volta) e stavolta dominato con un match giocato alla grande dall'azzurro e senza nerbo dallo spagnolo. Il tutto con Flavia Pennetta tifosa speciale in tribuna.

    che match — Un Fognini da applausi ha messo in crisi Nadal in un primo set giocato con grande concentrazione e incisività. Bello, bellissimo Fabio, capace di variare i colpi e far male da fondo campo, sotto rete, col servizio: uno show. Lo spagnolo per fare ogni punto è stato costretto a forzare, trovando un avversario implacabile a ogni errore del rivale. Dopo 51 minuti, sul 5-4 per Fognini e servizio Nadal, l'azzurro ha conquistato due set point: buono il secondo chiuso con una gran volée alta per il primo break del match che valeva il 6-4. Nel secondo set Nadal ha tirato fuori le unghie, ma di fatto non ha mai recuperato la fiducia, approfittando però di un calo dell'italiano, che ha regalato due break, bravo comunque a reagire con un controbreak subito e un altro, cruciale, sul 4-3 per Rafa. A quel punto, con un avversario demoralizzato e tanto falloso, Fognini ha sciupato la grande occasione forzando e trovandosi sotto 0-40 sul proprio servizio sul 4-4. Annullate le prime due palle break, ma non la terza. Nadal andava a servire per il set e Fognini a quel punto ci metteva testa, gestiva lo scambio aspettando l'errore altrui. Scelta azzeccata e 0-40. Break conquistato con un meraviglioso passante di dritto che beffava Nadal, incapace di chiudere il punto sottorete. Il 6-5 per Fognini era una formalità. A Nadal tremavano le gambe vistosamente nel dodicesimo gioco del secondo set: tre nastri aiutavano Nadal per andare sul 40-15 e chiudere così il gioco per andare al tie break. Dritto, passante e rovescio per il 3-0 iniziale di Fognini, erroraccio col dritto di Rafa per il 4-1, un altro di rovescio per il 5-3 a favore di Fabio, sulla rete il rovescio dello spagnolo per il 6-3 e tre match point per l'italiano. Nadal li annullava tutti e tre forzando e trovando due passanti da urlo e una riga da applausi. Altro match point per Fabio con una prima ingiocabile e dopo due ore di gioco il match si chiudeva col dritto di Rafa fuori misura

    gli altri — Al prossimo turno il ligure troverà un altro spagnolo, Pablo Andujar, che ha battuto l'altro spagnolo Feliciano Lopez, numero cinque, 6-3 6-4. Intanto, il vincitore uscente, il giapponese Kei Nishikori si è già qualificato per i quarti, battendo in soli 82' il colombiano Santiago Giraldo (6-2 6-1), finalista con lui l'anno scorso. Nei quarti, Nishikori affronterà lo spagnolo Roberto Bautista Agut, vincitore del duello con l'uruguaiano Pablo Cuevas per 7-6(5) 6-2. Ai quarti anche David Ferrer, terza forza del tabellone, che ha eliminato in due set lo svedese Elias Ymer con il punteggio di 6-3 6-4. E avanza anche Tommy Robredo, che ha eliminato in due set il connazionale Marcel Granollers 6-2 6-2. Ai quarti anche il tedesco Philipp Kohlschreiber, numero 12, che ha eliminato il francese Benoit Paire 6-4 7-6 (8). Robredo ai quarti affronterà lo slovacco Martin Klizan (14), mentre Kohlschreiber se la vedrà con David Ferrer (3).

    bucarest — In Romania (Atp 250, montepremi 439.405 euro, terra rossa), Simone Bolelli numero 50 del tennis mondiale, è approdato ai quarti, superando 6-4 6-4 l'austriaco Andreas Haider-Maurer in 86'. Ieri intanto Bolelli ha raggiunto il 2° turno anche nel torneo di doppio: in coppia col belga Steve Darcis ha superato all'esordio la formazione composta dal polacco Mariusz Fyrstenberg e dallo spagnolo Guillermo Garcia-Lopez con il punteggio di 3-6 6-3 10-5. Bolelli sfiderà ai quarti il francese Gael Monfils, n°15 del mondo e seconda testa di serie, vincente sul russo Mikhail Youzhny 6-1 6-2.
     
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    Tennis, Roland Garros: Serena Williams fa la storia. Safarova ko: è il 20° Slam

    L'americana soffre, ma fa sua la finale 6-3 6-7 (2) 6-2 dopo due ore: è il terzo trionfo dopo quelli del 2002 e 2013. La ceca (13 Wta) era arrivata sin qui senza perdere un set


    6 giugno 2015 - PARIGI (Fra)

    La sacra terra rossa di Parigi incorona regina di Francia Serena Williams che conquista il suo terzo Roland Garros battendo in finale la ceca Lucie Safarova per 6-3 6-7 (2) 6-2 in 2 ore e un minuto di gioco. E' il 20° titolo del Grande Slam per l'immortale Serena che a 33 anni, 8 mesi e 11 giorni si porta a -2 da Steffi Graf e -4 dall'australiana Margaret Court. Se c'erano dei dubbi sullo stato di salute di Serena, apparsa ancora un po' fiacca durante il warm up, la numero 1 del mondo ha dissipato ogni dubbio arrivando a due punti dalla vittoria sul 6-5 del secondo set per poi dominare alla distanza seppellendo la ceca con una serie di 6 giochi consecutivi. Lucie Safarova è andata in campo determinata, ma gli 8 precedenti confronti diretti persi, si sono fatti sentire già nel corso del quarto game quando, con una risposta fulminante, Serena si è presa il break di vantaggio che poi ha difeso brillantemente senza mai offrire alla ceca una minima occasione per recuperare.

    thrilling — Nel secondo set la Safarova ha perso un lunghissimo primo turno di battuta, dopo aver salvato 2 palle break, scivolando sotto per 4-1. Qui, per ravvivare un po' la scena, Serena ha perso il servizio da 40-15 commettendo 2 doppi falli consecutivi per il 4-2. Serena ha smesso per un attimo di carburare, il pubblico si è schierato totalmente a favore del match e di conseguenza per la ceca che ha agguantato il 4 pari grazie ancora ad un doppio fallo della Williams. Sul 5 pari Serena ha fatto il break andando a servire per il match. Ma la ceca, per 2 volte a 2 punti dalla sconfitta, ha tirato fuori dal cilindro prima un lungolinea di dritto e poi uno di rovescio che valevano il ricongiungimento e quindi il tie break. Serena sprofondava sul suo stesso palcoscenico e Lucie Safarova piazzava il miracoloso recupero dominando il tie break per 7 punti a 2. Sullo slancio la ceca piazzava un terribile break a inizio di terzo set, ma dal 2-0 si faceva riprendere sul 2-2 commettendo un doppio fallo. La Williams tornava a graffiare con il break che valeva il 4-2. Poi si superava recuperando un contropiede con un dritto mancino e finiva per chiudere al secondo match point con una risposta vincente di dritto.

    per la storia — Serena Williams, che aveva vinto Parigi anche nel 2002 e nel 2013 (battendo rispettivamente la sorella Venus e la Sharapova sempre in due set), si porta a casa 1.800.000 euro che fanno lievitare il suo totale in banca a quasi 70 milioni di dollari. E' la prima volta che Serena arriva a firmare mezzo Slam; prima di lei c'erano riuscite una volta Maureen Connolly, cinque volte Margaret Court, 2 volte Martina Navratilova, una volta Steffi Graf, due volte Monica Seles e una volta Jennifer Capriati, ultima a riuscirci nel 2001.
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    Tennis, Wimbledon: Federer e il sogno infranto. Djokovic fa tris in quattro set

    Lo svizzero non riesce ad aggiudicarsi l'8° titolo, che gli avrebbe permesso di diventare il più vincente nella storia dei Championships. Il n°1 del mondo vince il suo nono Slam, 3° sull'erba londinese dopo il 2011 e 2014, in meno di tre ore e quattro set: 7-6(1) 6-7(10) 6-4 6-3

    12 luglio 2015 - londra
    Novak Djokovic ha vinto per la terza volta in carriera il torneo di Wimbledon, terza prova stagionale del Grande Slam. Il serbo, numero 1 del mondo e prima testa di serie, ha sconfitto lo svizzero Roger Federer, numero 2 del ranking Atp e del seeding, con il punteggio di 7-6(1) 6-7(10) 6-4 6-3 in due ore e 55 minuti di gioco. Per Djokovic, campione in carica sui campi in erba dell'All England Lawn Tennis and Crocquet Club, si tratta del nono major della carriera, il 54° in totale. Grande delusione per Federer, che deve rinviare l'appuntamento con l'ottava vittoria ai Championships e con il 18° major. Lo svizzero ha disputato la decima finale a Wimbledon dove ha un record di sette vittorie e tre sconfitte. Non è stata una finale avvincente come quella dello scorso anno, ma per i primi due set il livello del gioco è stato altissimo. Il serbo non ha praticamente commesso errori gratuiti (16 in 4 set) ed è stato molto solido nei due colpi più importanti sull'erba: il servizio e la risposta. A Federer invece è mancato il servizio con cui ha fatto solo 14 ace chiudendo con il 67% di prime messe in campo con una realizzazione del 74% sulla prima e del 49% con la seconda. La sorte ha consentito a Federer di iniziare il match al servizio e lo svizzero ha chiuso a zero con 2 servizi vincenti e un ace.

    primo set — Il 7 volte re di Wimbledon sembrava più in palla e decisamente molto reattivo, nonostante le prime di servizio fossero molto poche; sul 3-2 Federer strappava a zero la battuta a Nole piazzando due risposte vincente e un passante fulminante. Ma sul 4-2 lo svizzero restituiva immediatamente il break. Sul 6-5 Federer arrivava per 2 volte al set point, ma Djokovic si salvava con due prime vincenti e al tie break dominava lo svizzero chiudendo per 7 punti a 1.
    secondo set — Il match decollava nel secondo set: sul 2 pari Djokovic salvava 2 break point, sul 4-5 Federer fronteggiava con successo un set point (dritto lungo di Nole) e sul 5 pari era ancora il serbo a salvare una palla che avrebbe mandato Federer a servire per il set (dritto in rete dello svizzero). Il tie break è stato il miglior momento di tutto l'incontro; tre minibreak iniziali poi Nole avanti fino al 6-3. Qui Federer metteva un servizio vincente, poi conquistava un lunghissimo scambio dal fondo e, sul servizio di Nole, annullava anche il terzo set point consecutivo (quarto in totale) quando Djokovic metteva fuori un dritto. Nole non chiudeva neppure il quinto set point (sul 7-6, servizio vincente di Federer), lo svizzero mancava il primo sull'8-7 (servizio vincente di Nole) e poi Djokovic sprecava anche il sesto e il settimo sull'9-8 (dritto vincente di Federer) e sul 10-9 (dritto sbagliato del serbo). Alla fine sul 11-10 era Federer ha portarsi a casa il set grazie all'errore di Nole che metteva fuori.

    terzo set — Nel terzo set Federer salvava subito 2 palle break (da 15-40), poi mancava una palla del 2-0 (errore di dritto) e subiva il break sbagliando un dritto con il naso sopra la rete. Sul 3-2 e servizio per Nole arrivava la pioggia che interrompeva il match del 20 minuti, senza che venisse chiuso il tetto. Alla ripresa Federer andava 15-30 sul servizio di Nole, poi i due tenevano a zero i 4 turni di battuta seguenti con Nole che volava avanti 2 set a 1.

    quarto set — Nel quarto set Federer reggeva fino al 2 pari, poi Nole faceva il break. Sul 3-4 Federer si affidava a due servizi vincenti per cancellare 2 opportunità che avrebbero mandato Nole a servire per il match. Ma Novak, a servire per il match non ci arrivava perché Federer, sul 3-5, perdeva ancora la battuta consegnandosi al serbo. Per Nole è il nono titolo dello Slam (5 Australian Open, 3 Wimbledon e un Open degli Stati Uniti). Per Federer è la 9 finale dello Slam perduta, la terza qui a Wimbledon dopo quella del 2008 contro Nadal e del 2014 contro Djokovic.
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    Tennis, Stakhovsky: "Troppe lesbiche a mia figlia non farei fare tennis"

    Dopo Wimbledon, anche agli Us Open, Sergiy Stakhovsky continua ad andare controcorrente: “Con gli omosessuali ho zero problemi. Ma non mi si può negare di dire quello che penso. Non ci sono gay fra i primi 100 della classifica mondiale Atp, ma ce ne sono molti in quella Wta”

    5 settembre 2015 - NEW YORK (Usa)
    "Non ci sono gay fra i primi 100 della classifica mondiale Atp, ma ce ne sono molti in quella Wta. Negli spogliatoi, dove metà della gente va in giro nuda, vedresti qualcosa di diverso, no? Negli anni ho avuto molti bei rapporti con le tenniste e so che cos’è il loro spogliatoio: metà delle giocatrici è di lesbiche. Ci pensate? Metà. Io, di sicuro, non manderei mia figlia a giocare a tennis. Per me non conta se sei omosessuale o eterosessuale, anzi, il mio miglior amico è omosessuale, e così il mio barbiere. Con gli omosessuali ho zero problemi, viviamo in un mondo nel quale ciascuno ha il diritto di essere quel che vuole. E non credo che la comunità del tennis discriminerebbe un gay, se facesse outing. Ma non mi si può negare di dire quello che penso". Dopo Wimbledon, anche agli Us Open, Sergiy Stakhovsky continua ad andare controcorrente a dispetto del ruolo di membro dell’Atp Player Council. Gli ha risposto James Blake: "Come ex pro e padre di due ragazze, sarei felice se seguissero le orme e l’ispirazione di campionesse come Martina Navratilova e Billie Jean King. I commenti di Stakhovsky sono fuori luogo, e contrari ai valori che il tennis mi ha insegnato. Inoltre si prende in giro da solo se crede che non ci siano gay fra i primi 100 del mondo. Io spero che qualunque tennista faccia outing sia benvenuto e sostenuto". Rennae Stubbs, ex pro ed amicissima di Steffi Graf, oggi commentatrice tv, è molto più dura: "E’ totalmente sbagliato dire che metà delle giocatrici sono lesbiche, la cosa scandalosa per me è che Stakhovsky sia ancora nel Consiglio ATP. I suoi commenti sono oltraggiosi".
     
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    Tennis, us Open: Pennetta, che doppietta. In semifinale come la Vinci



    Traguardo storico per il tennis femminile azzurro che vede per la prima volta due giocatrici nelle semifinali di uno Slam. La brindisina supera la Kvitova in rimonta e ora attende la vincente di Azarenka-Halep

    09 settembre 2015 - Milano
    Per la prima volta nella storia del tennis femminile (la seconda considerando Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola al Roland Garros 1960), l'Italia qualifica due tenniste alle semifinali di un torneo del Grande Slam. Dopo Roberta Vinci è stata la volta di Flavia Pennetta che ha schiantato al terzo set la ceca Petra Kvitova, due volte vincitrice di Wimbledon, per 4-6 6-4 6-2 in 2 ore e 23 minuti. Flavia eguagliacosì il suo miglior piazzamento a Flushing Meadows, la semifinale persa 6-4 6-2 contro Viktoria Azarenka nel 2013 e potrebbe ritrovarsi di fronte proprio la bielorussa ora in campo nell'altro quarto contro la romena Halep. A tifare questa sera per la Pennetta c'era il fidanzato Fabio Fognini, eliminato in tre set domenica dallo spagnolo Lopez, che prima del match aveva postato su Instragram una romantica foto con la didascalia "Comunque vada sono orgoglioso di te.

    IL MATCH — E' stato un primo set condizionato da bassissime percentuali di prime, con molti più errori gratuiti che vincenti ma nel complesso avvincente. Flavia ha aperto con il break che non ha confermato, e che però ha annusato svariate volte nel resto del primo set. Sull'1-1 la brindisina ha mancato 2 palle break, sul 2-2 ne ha sciupata una. Poi dopo aver perso il servizio nel sesto game con un doppio fallo, Flavia ha avuto altre 2 palle break per rientrare in partita sul 4-2. L'azzurra ha provato a far muove la Kvitova e nelle poche volte che c'è riuscita ha sempre fatto il punto. Petra ha comandato la gran parte degli scambi con il dritto, alternando spettacolari vincenti a palle spedite abbondantemente sotto il nastro della rete.
    Sul 5-3 Petra ha avuto un set point prima che Flavia strappasse finalmente la battuta alla ceca dopo aver commesso 3 doppi falli. Ma sul 4-5 la brindisina, dopo essere stata avanti 40-0, ha subito 5 punti di fila che le sono costati, dopo 54 minuti di gioco, un primo set sostanzialmente equilibrato. Nel secondo Flavia è stata ad un passo dalla sconfitta quando Petra si è trovata a servire avanti 3-1. Ma l'azzurra ha iniziato a sfruttare tutte le chance sprecate nel primo set. Ha immediatamente recuperato il break strappando la battuta a zero alla rivale e nel nono game ha breakkato nuovamente la Kvitova andando a servire per il set. Qui Flavia ha mancato due set point, uno clamoroso mettendo in corridoio un facile diritto dal centro del campo, ha annullato 2 palle del 5 pari e infine ha chiuso per 6-4 grazie all'errore della Kvitova Nel terzo Flavia sembrava stesse per cedere per prima e invece sul 2 pari, ad andare in debito di ossigeno è stata la Kvitova che ha iniziato una serie di errori gratuiti interminabile. Flavia ha fatto il break e poi ha nuovamente strappato la battuta alla ceca andando a servire avanti 5-2. Qui è arrivata facile al 40-15. Petra le ha annullato il primo match point con uno scambio dal fondo, ma sul secondo Petra ha messo fuori e l'azzurra è salita in paradiso. Da notare che per la terza volta nelle ultime quattro edizioni del torneo c'è una presenza azzurra tra le migliori quattro e quest'anno sono addirittura due. Domani entrambe le semifinali: Roberta Vinci sfiderà Serena Williams e Flavia Pennetta attende la vincente del match in corso ora tra Simona Halep e Victoria Azarenka.

    azarenka-Halep — L' ex numero 1 del mondo e due volte vincitrice degli Australian Open Viktoria Azarenka affronta la numero 2 del tabellone Simona Halep. La 26enne bielorussa, oggi numero 20 del ranking, è stata finalista a New York nel 2012 e 2013 e l'anno scorso nei quarti ha incocciato contro la russa Makarova. La rumena, che ha perso entrambi gli scontri diretti, gioca il quinto quarto di finale di uno Slam in carriera, il primo a Flushing Meadows.
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    Grandissima pennetta: ha demolito la Halep ed è in finale :rulez:
     
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    Pazzesco. Non ci avrei scommesso un centesimo.
    Bravissime ragazze, orgoglio Italia!
     
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    Tennis, Davis: l'Italia resta in Serie A. Fognini doma Gabashvili 3-0

    Nel primo singolare dell'ultima giornata il ligure regala all'Italia il punto che mancava per la permanenza nel gruppo Mondiale

    20 settembre 2015 - Irkutsk (Rus)
    Ieri Fabio Fognini e Simone Bolelli hanno riportato l'Italia a respirare l'aria del Gruppo Mondiale. Stamattina, sul sintetico indoor della Bajkal Arena di Irkutsk, Fabio Fognini non sbaglia nulla e si aggiudica il punto del 3-1, battendo 7-6 (4) 6-3 7-6 (5) in 2 ore e 36 minuti di gioco il n°1 russo Gabashvili che nella prima giornata aveva ottenuto il primo e unico punto russo contro Simone Bolelli. Diventa a questo punto ininfluente l'ultimo singolare che vedrà opposti il 17enne Andrey Rublev al bolognese.

    secondo set — Con 14 vincenti a 6 Fognini vince anche il secondo set 6-3. Ancora un piccolo sforzo per la serie A
    PRIMO SET — Fognini avanti un set contro Gabashvili: vince il tie break a 5 dopo aver servito per il set nell'undicesimo game
     
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    Tennis, Fed Cup: vince la Repubblica Ceca. Russia k.o. nel doppio finale

    A Praga la n°1 russa Sharapova aveva battuto 3-6 6-4 6-2 la Kvitova. La Pliskova aveva negato il match point alla Pavlyuchenkova. Il doppio finale si è risolto a favore delle ceche

    15 novembre 2015 - Milano
    La Repubblica Ceca ha vinto la Fed Cup 2015 di tennis, battendo 3-2 la Russia nella finale disputata a Praga (Rep. Ceca, veloce indoor) nella O2 Arena. Doppio decisivo in cui la coppia Karolina Pliskova-Barbora Zahlavova Strycova ha superato 4-6 6-3 6-2 le russe Anastasia Pavlyuchenkova ed Elena Vesnina. Il match è durato 2 ore e 9 minuti. Per la Nazionale ceca è la quarta vittoria nella massima competizione tennistica femminile per nazioni negli ultimi cinque anni, serie interrotta solo nel 2013 dall’Italia. La Repubblica ceca vanta ora 9 trofei e si porta alle spalle degli Stati Uniti che ne detiene 17. La Russia conquistò il titolo nel 2004, 2005, 2007 e 2008.

    IL SINGOLARE — Nel pomeriggio Karolina Pliskova aveva battuto per 6-3 6-4 Anastasia Pavlyuchenkova nel quarto singolare della finale riportando in parità, 2-2, la Repubblica Ceca. In precedenza Maria Sharapova aveva superato per 3-6 6-4 6-2 Petra Kvitova.
     
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    Il suo dovere la Sharapova l'ha fatto. Le altre russe sono scarsissime, però
     
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    CITAZIONE (goldenbas @ 16/11/2015, 14:04) 
    Il suo dovere la Sharapova l'ha fatto. Le altre russe sono scarsissime, però

    :quoto:
    In più la Sharapova è pure figa, cosa che non guasta
     
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    Tennis, Davis: eroico Murray, trionfa la Gran Bretagna

    Andy, ancora imbattuto quest'anno, conquista il punto del 3-1 su Goffin e dopo 79 anni riporta l'insalatiera nell'isola

    29 novembre 2015 - Milano
    L'ultima volta, nel 1904, c'era ancora l'Impero e infatti quella Coppa Davis la vinsero le Isole Britanniche. In compenso, oggi come allora, sono due fratelli a piegare il Belgio e riportare così gli inventori del tennis moderno sul trono della più antica gara a squadre, 79 anni dopo l'ultimo trionfo offerto alla Corona dalla leggenda Fred Perry. Il punto decisivo, quello del 3-1 è firmato dal migliore dei due, Andy, che piega David Goffin 6-3 7-5 6-3, in due ore e 54 minuti di partita. Oro ai Giochi olimpici di Londra 2012, primo rappresentante del tennis britannico a vincere un titolo Slam, gli Us Open 2012, 35 anni dopo Virginia Wade, primo suddito di Sua Maestà a trionfare sull'erba di Wimbledon, nel 2013, 77 anni dopo Fred Perry. Ed ora, dopo 79 anni di digiuno, la Davis: ancora una volta Murray ha riscritto la storia del tennis britannico. "E' stato incredibile quello che Andy è riuscito a fare in tutto quest'anno - ha detto il capitano britannico Leon Smit -, ma sono orgoglioso di tutta la squadra».

    UN SECOLO DOPO — In un Paese così tenacemente legato alle tradizioni e alla grandezza del passato, i ricorsi storici rappresentano spesso lo specchio della realtà. Nel 1904, furono Laurie e Reggie Doherty, dominatori dell'epoca mitica dei pionieri, a conquistare un cruciale punto in doppio proprio contro i belgi, alla loro unica finale di sempre prima di questo weekend. E poco importa che i Murray, i probabili eroi di quest'era, siano scozzesi, cioè britannici solo quando vincono. Però ieri hanno vinto, regalando alla patria un successo decisivo, di importanza capitale, soprattutto dal punto di vista psicologico. E oggi Andy, il Murray più forte, il n°2 del mondo, imbattuto, ha firmato il punto del trionfo, con tre punti alla causa come solo Becker e Stich (1989 e 1993), nei tempi moderni, hanno saputo portare. Undici vittorie su undici match disputati nel 2015 (8 singolari e 3 doppi): meglio di lui solo John McEnroe con un 12 su 12 nel 1982.È un dato di fatto che con la maglia della nazionale è difficile battere Murray. In questi anni ci sono riusciti solo Stan Wawrinka, nel 2005, e Fabio Fognini, lo scorso anno a Napoli: per il resto sono state 29 vittorie. "Non avevo mai provato queste sensazioni è stata un'annata davvero dura. Non posso ancora crederci - ha commentato a caldo un Murray con gli occhi lucidi -. Il supporto della mia famiglia e di Jamie in panchina mi ha aiutato davvero tanto. Il match point? E' stato un modo davvero incredibile di chiudere questa partita"

    ALBO D'ORO — Nella speciale classifica dei plurivincitori della Davis, la Gran Bretagna, unica squadra ad aver partecipato a tutte le edizioni della manifestazione, occupa il terzo posto con dieci trofei alle spalle di Stati Uniti (32) ed Australia (39). Per la sua prima Coppa, invece, il Belgio dovrà ancora attendere.

    risultati — Goffin (Bel) b. Edmund (Gb) 3-6 1-6 6-2 6-1 6-0; A. Murray (Gb) b. Bemelmans (Bel) 6-3 6-2 7-5; A. e J. Murray (Gb) b. Starcis/Goffin (Bel) 6-4 4-6 6-3 6-2; A. Murray (Gb) b. Goffin (Bel) 6-3 7-5 6-3.
     
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    La moglie di Murray, Kim Sears, che presto lo renderà papà

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