Il topic degli sport invernali

"scivolando sugli sci"

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    Sci, Hirscher, slalom da fenomeno. Gross è 12°

    L’austriaco con un’impeccabile seconda manche si lascia dietro il rivale norvegese Kristoffersen e il russo Koroshilov. Razzoli cade nel finale

    6 GENNAIO 2016 - SANTA CATERINA VALFURVA (SO)
    Marcel Hirscher ha vinto lo slalom di Santa Caterina, il terzo della stagione di Coppa del Mondo. In 1’54”54, l’austriaco ha preceduto di 21/100 il norvegese Hernik Kristoffersen e di 32 il russo Alexander Khoroshilov, che era in testa dopo la prima manche. Primo degli azzurri è Stefano Gross, 12esimo a 1”99, con Patrick Thaler 14° a 2”04 dopo ave recuperato 16 posizioni. Giuliano Razzoli è uscito nelle ultime porte della seconda manche.

     ANCORA IN TESTA — Hirscher, alla 36esima vittoria in carriera, è così riuscito a battere per la prima volta in questa stagione Kristoffersen in slalom. La sua seconda manche è stata splendida, precisa, senza sbavature. L’austriaco è giunto al traguardo stremato. “Fisicamente è stata una gara molto impegnativa - ha detto Hirscher, che con 721 punti ha scavalcato Svindal (636) in testa alla Coppa del Mondo -, bisognava spingere molto. La seconda manche? Lotta, lotta e ancora lotta”. Splendida comunque la prova del norvegese, che resta in testa alla coppa di specialità. Khoroshilov, da parte propria, nella seconda discesa non è riuscito a tenere il ritmo indiavolato dei due avversari, perdendo già mezzo secondo al primo intermedio e non riuscendo a recuperare nel finale. “La pista mi piaceva, così ghiacciata - ha detto il russo -. Non credo di aver fatto errori, nella seconda, a parte qualche dossetto la pista era perfetta anche scendendo per ultimo. Semplicemente Hirscher e Kristoffersen sono andati più veloci di me”.

    LONTANI — Altra giornata da dimenticare per l’Italia. Il migliore, Stefano Gross, paga due secondi e chiude 12°, e il fatto che abbia recuperato cinque posizioni rispetto alla prima manche non consola. “D’accordo, non era la pista per me, ma i grandi vanno forte lo stesso e io non posso essere contento - ha detto il trentino -. Nella prima manche ho sciato senza spingere”. Male anche Razzoli: il tracciato, lungo, ghiacciato e senza particolari pendenze, lo favoriva, ma l’emiliano ha commesso un grosso errore che gli è costato un secondo e mezzo nella prima manche e nella seconda, condotta a tutto gas, è uscito all’inizio del muro finale. “Mi sono fatto sorprendere da una doppia, lì non ero più brillante. Peccato, sarei stato tra i migliori e potevo chiudere tra i primi cinque o sei. Ma tengo duro”. Thaler sorride a denti stretti: dal 30° posto è risalito al 14°, ma non basta. “Non riuscivo a sciare come volevo, già nella prima manche mi sono accorto di essere rigido. Sono stato fortunato a entrare nei 30, nella seconda sono andato meglio ma comunque non va bene”. Riccardo Tonetti ha chiuso 23° a 2”77. Nella prima manche non si erano qualificati Nani (31° al primo slalom), oltre a Ballerin, Sala e Moelgg, caduti. Quest’ultimo ha sbattuto con il fianco sinistro sulla base di un palo e ha riportato un doloroso trauma alla cresta iliaca. La sua presenza ad Adelboden, sabato gigante e domenica slalom, è a rischio.
     
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    Sci, discesa Kitzbuehel: Fill impresa sulla Streif. Svindal, stagione finita

    È il terzo azzurro a imporsi sulla mitica pista austriaca dopo Ghedina e Paris. La gara fermata e convalidata dopo i primi 30 per ragioni di sicurezza. Brutte cadute per gli austriaci Streitberger, Reichelt e il norvegese Svindal che chiude anzitempo la stagione

    23 GENNAIO 2016 - KITZBUEHEL (AUT)
     Per la terza volta nella storia la Streif è azzurra. Dopo Kristian Ghedina nel 1998 e Dominik Paris nel 2013, l'impresa è riuscita a Peter Fill, trionfatore nella discesa di Kitzbuehel in 1'52"37. Lui che nel 2013 fu protagonista di uno spettacolare salto mortale, nel giorno del trionfo di Paris. Ha preceduto due svizzeri: secondo Beat Feuz a 0"37, terzo Carlo Janka a 0"65. Il norvegese Aksel Lund Svindal e l'austriaco Hannes Reichelt, i due favoriti, sono entrambi usciti dopo il salto dell'Hausberg: stagione finita per il leader di Coppa del mondo che si è rotto il crociato del ginocchio destro. La gara è stata sospesa dopo la discesa di 30 atleti, il minimo indispensabile per poter convalidare la gara.

    Lo sci italiano celebra una giornata memorabile. Nella discesa più difficile e più famosa, davanti a decine di migliaia di tifosi, il 33enne di Castelrotto , primo cugino di Denise Karbon, ha centrato il risultato che vale una carriera. Per lui è la seconda vittoria nella specialità: la prima risale a Lake Louise 2008. Nel suo palmares ci sono anche un argento e un bronzo mondiali. Fill, sposato, con un figlio che proprio oggi compie gli anni e un secondo in arrivo, ha conquistato la Streif all'undicesimo tentativo - fino a oggi il suo miglior risultato era stato il quinto posto nel 2011 - mentre sempre a Kitzbuehel nel 2006 fu secondo in superG. Fill ha sciato in maniera magistrale, sfruttando lo Steilhang per entrare nella parte centrale con molta velocità, per poi pennellare l'ultimo tratto, dall'Hausberg in giù. Tra gli altri azzurri che sono riusciti a gareggiare, Dominik Paris ha chiuso 16° a 1"96 da Fill, mentre Christof Innerhofer si è piazzato 19° a 2"24.

    Una consacrazione dunque per il carabiniere bolzanino applaudito al traguardo dal solito parterre d'eccezione tra i quali Bernie Ecclestone, Niki Lauda e Arnold Schwarzenegger. La vittoria a Kitz lo proietta al secondo posto nella classifica di discesa (al sesto della generale) con 291 punti contro gli attuali 436 di Svindal. «È il sogno più grande che si realizza, è una storia bellissima, dopo 300 gare in Coppa del Mondo, nel giorno del compleanno di mio figlio Leon, su una pista che è un mito per la storia dello sci. Io sono molto, molto, molto contento», ha commentato Fill a caldo.

    SVINDAL K.O. — La gara era iniziata alle 12.45, con un'ora di ritardo rispetto al previsto per il vento, la neve e la scarsa visibilità che in mattinata avevano interessato la parte alta della pista. A mezzogiorno era arrivata la decisione di spostare un po' in avanti la partenza, alla Mausefalle, proprio per evitare il vento in quota. La discesa avrebbe perso circa 7 secondi, ma non certo la sua spettacolarità e le sue difficoltà. Già dalle prime discese, infatti, ci si sarebbe resi conto che il tracciato era esigentissimo, nella parte alta ma soprattutto nella famigerata zona dell'Hausberg. A farne le spese sarebbero stati prima l'austriaco Streitberger, poi il connazionale Reichelt e infine anche Svindal, tutti usciti subito dopo il salto, nella fase di preparazione della curva a sinistra che porta al famigerato traverso. Tre voli che hanno tenuto con il fiato sospeso gli spettatori: dei tre, quello nelle condizioni peggiori è parso inizialmente Streitberger (strappo ai legamenti del ginocchio e lesione a un menisco), elitrasportato in ospedale come Reichelt (contusione ginocchio sinistro), mentre Svindal si è rialzato e ha lasciato la pista sulle proprie gambe, senza gravi conseguenze. In serata si è saputo però che il norvegese, leader di Coppa del Mondo, ha concluso qui la stagione: rotto il crociato del ginocchio destro, lo opera a Innsbruck il dottor Christian Fink, lo stesso che gli aveva ricostruito il tendine d'achille. Un brusco stop nella corsa alla sfera di cristallo, dove ora ha un'autostrada aperta al 5° trionfo consecutivo l'austriaco Marcel Hirscher, attualmente 2° a 107 punti dal norvegese.
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    Sci, Blardone è infinito. A 36 anni è ancora sul podio: terzo a Naeba

    Il veterano azzurro torna tra i primi tre a quasi quattro anni dall’ultima volta. Doppietta francese: vince Pinturault davanti a Faivre. Nei 15 Nani (9°), Eisath (10°), Moelgg (13°) e Tonetti (14°). Rinviata a domani la discesa donne per rischio valanghe

    13 FEBBRAIO 2016 - MILANO
    Incredibile Max Blardone. A 36 anni e due mesi l’azzurro interrompe il digiuno di podi dell’Italia del gigante ed è terzo sulle nevi giapponesi di Naeba. Il successo è del francese Alexis Pinturault in 2’34”23, il più bravo su una neve molle che ha messo in difficoltà anche Hirscher e Kristoffersen che quest’anno avevano dominato la specialità. E secondo è un altro francese, Mathieu Faivre, a 51/100, terzo Blardone a 67/100 per il 25° podio in carriera, a quasi quattro anni dall’ultima volta, quando vinse il gigante di Crans Montana a fine febbraio del 2012. «Il mio segreto nella gara di oggi, e con questa neve, è stato l’esperienza: mi ha fatto capire dove potevo rischiare e dove, invece, dovevo controllare la velocità», ha spiegato Max, autore del miglior tempo nella seconda manche.
    E così, più di 12 anni dopo il secondo posto di Flachau del gennaio 2004 che aprì una fantastica storia fatta di 7 successi, 12 secondi e 6 terzi posti e poche settimane dopo essere diventato papà per la seconda volta, SuperMax si toglie forse la soddisfazione più grande di una carriera che sembrava giunta alla fine e che invece gli ha regalato l’ennesima giornata di gloria, con un rimonta dal nono posto nella prima manche che ha riportato alla memoria il Blardone dominatore sulle piste più importanti al mondo come la Gran Risa della Badia, oppure il Kuonisbaergli di Adelboden. «E’ stata una giornata speciale perché ho lavorato tanto in questi anni per raggiungere questo podio e voglio dedicarlo ai miei figli, a mia moglie e a tutta la mia famiglia — ha detto Blardone —. È la mia ultima stagione, è difficile dirlo ma è giusto così, voglio fare bene le prossime gare e mi sento pronto per essere con i migliori».

    LA GARA — C’erano 10 gradi a Naeba e la gara che ha riportato la coppa del Mondo in Giappone dopo 10 anni non è stata semplice. Alexis Pinturault si è imposto in rimonta per il secondo successo stagionale dopo la combinata di Kitzbuehel. Il tedesco Dopfer, in testa dopo la prima manche, è finito settimo. «Non è stato facile — ha commentato Pinturault — Era difficile attaccare e non perdere il controllo».

    DISCESA DONNE ANNULLATA — E’ stata invece annullata la discesa femminile di Crans Montana (Svi). Il tracciato, hanno detto gli organizzatori «al momento è chiuso a causa dell’elevato rischio di valanghe» dopo le abbondanti nevicate degli ultimi giorni. E dopo un rinvio dalle 10.30 alle 12.30 la gara è stata rinviata a domani alle 10.30
     
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    Sci, Coppa del Mondo, Pinturault trionfa e fa sua la Coppa di combinata. Paris è secondo

    Il francese vince in casa e fa sua la coppa di specialità. Dominik da urlo in discesa, dove chiude col miglior tempo e alla fine è a 27/100 dal vincitore. Terzo l'altro transalpino Thomas Mermillod Blondin a 57 centesimi. Quarto Muffat-Jeandet, quindi Jansrud. Ottavo Tonetti, Fill 11°

    Alexis Pinturault ha vinto la combinata di Chamonix , valida per la Coppa del Mondo di sci alpino maschile. Sulle nevi di casa ha preceduto di 27 centesimi il nostro Dominik Paris, autore del miglior tempo nella discesa libera. Sul terzo gradino del podio l'altro transalpino Thomas Mermillod Blondin a 57 centesimi. Quarto posto per l'altro francese Victor Muffat-Jeandet a 69 centesimi da Pinturault. Quinto a 0"72 il norvegese Kjetil Jansrud, quindi lo svizzero Carlo Janka (+0"89), il francese Adrien Theaux (+1235). Ottavo posto per Riccardo Tonetti con un ritardo di 1"79 dal vincitore. Undicesimo tempo per Peter Fill a 2"25.

    PARIS SODDISFATTO — Dominik Paris è soddisfatto della sua prestazione sulla pista di Chamonix. Qui conquistò cinque anni fa il suo primo podio in carriera, qui è andato sul podio per la prima volta in combinata. "E' stata una giornata lunga, ma ho capito che le cose sarebbero potute andare bene quando ho visto che lo slalom è stato anticipato al mattino avrei avuto il pettorale numero 1. Sono stato abbastanza fortunato e nonostante l'errore commesso sono riuscito a tirare fuori un buon tempo che nella discesa del pomeriggio ho potuto consolidare. Questo genere di competizioni mi divertono, la fatica non si è fatta per nulla sentire. Il tracciato dello slalom era bello, mi tengo stretto questo risultato perché per noi discesisti è difficile fare un buon allenamento in slalom. Fortunatamente nell'ultimo periodo sono riuscito a sistemare qualche particolare, quasi quasi mi convinco che sto diventando un polivalente... - ride -. Scherzi a parte, in combinata mi è sempre capitato di fare pezzi buoni ma mai due manche buone, stavolta sono riuscito a dare continuità. Sabato ci aspetta la discesa, speriamo che il tempo sia migliore innanzitutto, poi la gara sarà aperta a qualsiasi soluzione. I risultati in queste settimane stanno finalmente arrivando, prima facevo un po' di fatica ma adesso le cose sono migliorate, voglio continuare su questa strada fino alla fine della stagione".

    LA DISCESA — La prova di discesa della combinata è partita con forte ritardo e per su un tracciato accorciato per ragioni di sicurezza. Domani a Chamonix è in programma una discesa, gara importante per la coppa di disciplina con Peter Fill in corsa per la conquista di questo trofeo. Ci riuscisse, sarebbe il primo azzurro a farlo nella storia della coppa del mondo.

    LO SLALOM — Dominio francese nella prima prova della supercombinata di Coppa del Mondo in programma questa mattina a Chamonix in Francia. Gli sciatori di casa hanno fatto la parte del leone dominando letteralmente la prova di slalom andata in onda alle 10.30 in una giornata di nebbia che non fa ben sperare per la seconda prova, con la discesa. Dopo la prova di slalom speciale, anticipata rispetto a quella di discesa per una forte nevicata, il francese Alexis Pinturault in 42.55 è al comando della combinata alpina di cdm di Chamonix. Secondo e terzo tempo per gli altri francesi Thomas Mermillod Blondin in 42.91 e Victor Muffat Jeandet in 42.92. Miglior azzurro è Dominik Paris con il 5/o tempo in 43.82. Poi c’è Riccardo Tonetti 8/o in 44.20 mentre decisamente più’ indietro sono Christof Innerhofer in 45.72 3 e Peter Fill in 45.74. Il norvegese Kjetil Jansrud, uno dei favoriti, ha il 9/o tempo in 44.22 Quella di oggi è la terza ed ultima combinata stagionale. Si assegna pertanto la coppa di disciplina.
     
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    Sci, Coppa del Mondo, vince la Gut, ma Nadia Fanchini è sul podio

    La grande protagonista della discesa, Lindsey Vonn, esce e la ticinese conquista il successo. La bresciana è terza

    19 FEBBRAIO 2016 - LA THUILE (AO)
    Nel giorno in cui Lindsey Vonn esce in discesa, l’Italia festeggia il ritorno di Nadia Fanchini sul podio. Sulla pista difficile e tecnica di La Thuile la bresciana è terza, staccata di 1”03 dalla ticinese Lara Gut, prima in 1’35”57, e di un solo centesimo all’austriaca Cornelia Huetter. Nella discesa che recuperava quella cancellata a Crans Montana la scorsa settimana, la sorpresa è arrivata dalla Vonn, partita con il 22 quando in testa c’era già la Gut e fuori all’uscita del Muret dopo aver perso uno sci. Già nella prova di giovedì la statunitense era finita oltre il decimo posto.

    18° — Per la Gut il diciottesimo successo di Coppa in carriera vale doppio: la fa tornare in testa alla classifica generale di 13 punti davanti alla Vonn: 1073 a 1060. Per l’Italia, oltre al podio di Nadia Fanchini, c’è il settimo posto di una ritrovata Elena Curtoni (a 1”91), l’undicesimo di Johanna Schnarf (a 2”50), il 18° di Elena Fanchini (a 3”37). Nelle 30 anche Merighetti (21°), Brignone (22°), Stuffer (23°) e Marsaglia (25°). Per la Brignone sono i primi punti di coppa in discesa. Domani a La Thuile è in programma un’altra discesa, sabato il superG.
     
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    Sci, discesa a La Thuile: grande Italia! Nadia Fanchini trionfa, Merighetti terza

    Strepitosa discesa azzurra in Val d'Aosta: dopo il terzo posto del venerdì Nadia è stratosferica: 14 centesimi su Lindsey e 72 su Dada. Settima Francesca Marsaglia, nona Elena Curtoni, Lara Gut non si ripete e chiude 11ª

    20 FEBBRAIO 2016 - LA THUILE (AO)
    Incredibile doppietta azzurra nella discesa femminile di La Thuile: vince Nadia Fanchini in 1’24”80, dopo il terzo posto di ieri, sette anni dopo l’ultimo successo in discesa in carriera. E sul podio dietro di lei ci sono Lindsey Vonn, seconda a 14/100 e l’altra azzurra, Daniela Merighetti, staccata di 72/100. Per la Fanchini è il secondo successo in carriera in coppa del Mondo dopo quello in discesa a Lake Louise nel dicembre 2008. A lungo ferma per gravi infortuni, la 29enne di Montecampione sulla Franco Berthod ha trovato la pista ideale: tecnica al punto giusto. E oggi ha attaccato ancora più della gara di ieri, perfetta anche nel tratto iniziale che ieri non aveva affrontato al meglio. Per Dada a 34 anni è il sesto podio in carriera con una vittoria, due secondi e 3 terzi posti.

    GUT DIETRO — Per l’Italia è una grande prova di squadra. Oltre alla Merighetti terza,ci sono settima Francesca Marsaglia (a 1"45) e nona Elena Curtoni (a 1"71). La vincitrice di ieri, la ticinese Lara Gut, ha chiuso undicesima dopo un grave errore in alto e ha perso la testa della classifica generale, superata ancora dalla Vonn.
    COPPA A VONN — E in attesa del verdetto in classifica generale Lindsey Vonn ha comunque vinto con una gara di anticipo la sua ottava coppa del mondo di discesa. Il cancelletto di partenza a La Thuile era stato abbassato di una decina di secondi a causa del vento. Domani è in programma un superG.
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    Brave. E Fill rischia di vincere la coppa del mondo di specialità
     
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    CITAZIONE (Asche_zu_Asche @ 21/2/2016, 19:38) 
    Brave. E Fill rischia di vincere la coppa del mondo di specialità

    già.
    Bravo lui o livello imbarazzante
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    Sci, impresa Brignone a Soldeu: primo trionfo in superG

    Grande vittoria dell'azzurra in superG ad Andorra: in 57"33 si prende il primo successo nella velocità, il secondo della carriera dopo Soelden a ottobre. Brutta caduta per Lindsey Vonn, rimasta a terra e portata via in toboga
     
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    Sci, stagione finita per la Vonn: "Devo fermarmi per non rischiare la carriera"

    Per la campionessa tre micro fratture al piatto tibiale: “Con i Mondiali di St. Moritz il prossimo anno e l’Olimpiade invernale nel 2018, non posso correre rischi, devo fermarmi”

    02 MARZO 2016 - MILANO
    Una frattura al piatto tibiale costringe Lindsey Vonn a chiudere la stagione in anticipo. Lo ha annunciato la stessa campionessa Usa, oggi ospite dell'amico Hamilton ai box Mercedes di Montmelo, attraverso la sua pagina Facebook: “Oggi ho preso la difficile decisione di chiudere qui la stagione e lasciare la Coppa del Mondo a causa dell’infortunio rimediato sabato ad Andorra”.

    Una vera disdetta per la ex di Tiger Woods, vincitrice di 76 gare in coppa del Mondo e attualmente in testa alla generale con 28 punti di vantaggio sulla svizzera Gut: "Essere in testa alla classifica e lasciare è una cosa che mi addolora molto, ma gli esami che ho fatto a Barcellona dopo la caduta di sabato hanno rivelato tre micro fratture al piatto tibiale e andare avanti sarebbe un rischio”. L’obiettivo è quello di tornare la prossima stagione al massimo della forma: “Con i Mondiali di St. Moritz il prossimo anno e l’Olimpiade invernale nel 2018, non posso correre il rischio di pregiudicare la mia carriera continuando a sciare infortunata".

    Sabato, partita col pettorale 16, sotto una fitta nevicata, la statunitense è caduta dopo il secondo intermedio, dove aveva fatto registrare 32/100 di vantaggio sul tempo di Federica Brignone, poi vincitrice della prova. Ha preso largo l'ingresso di una curva a sinistra, ha perso l'appoggio ed è stata sbalzata a terra in una nuvola di neve. Sembrava nulla di grave, ma Lindsey è rimasta immobile. L'ansia è cresciuta minuto dopo minuto: era rannicchiata sulla neve, attorniata da soccorritori e medici che si prendevano cura del ginocchio sinistro e infine è stata portata via sul toboga. Si temeva non solo per il rush finale di questa stagione, ma addirittura per il prosieguo della carriera. Domenica, invece, Lindsey non solo decide di prendere il via al superG, ma ottiene il miglior tempo. All'arrivo il pubblico è tutto per lei.

    Abbraccia Laurenne Ross, la affianca nel leaderbox, poi mostra alle telecamere tutta la sua stanchezza. Infine trova anche il tempo di polemizzare su Twitter: "Nessuno può darmi della fifona. #tutto cuore". Nello slalom pomeridiano, Lara Gut esce, tradita dalla pressione, mentre Lindsey chiude , 13ª e aggiunge altri 20 punti alla sua classifica. "Ieri non immaginavo che oggi sarei riuscita a sciare. Sono una combattente. Tutti credono che abbia fatto una commedia, ma non è vero. Ho dei dolori, ma posso lottare". Alla sera poi su Instagram la foto dell'ennesima risonanza magnetica. Il ginocchio è attraversato da una linea bianca e dalla scritta 16,1 mm. "Quindi la risonanza mostra una frattura al piatto tibiale. Il collaterale mediale sembra ok, come il resto del ginocchio. Ora parlerò con i miei allenatori e farò un piano. Vi tengo aggiornati, ragazzi". Un'ora fa, l'ultimo atto.

    STAGIONE — La stagione che sta per chiudersi era stata davvero eccezionale per l'americana, con ben nove vittorie e altri quattro podi. Il tutto portando il suo palmares in CdM a 76 successi, migliore sciatrice di tutti i tempi, a 10 lunghezze dal record assoluto dello svedese Ingemar Stenmark. Anzi, se già nel febbraio 2013 un infortunio non l'avesse bloccata per più di una stagione intera negandole anche la partecipazione ai Giochi di Sochi, tutti i tecnici sono concordi nel dire che il record di Stenmark sarebbe già stato battuto. Così Lindsey con il suo ritiro ha lasciato strada libera a Lara Gut. La 31enne americana è ora in testa alla classifica con 1.235 punti, mentre la svizzera la tallona da vicinissimo a quota 1.207 a otto gare dal termine della stagione.
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    Sci, trionfo Paris a Kvitfjell: ora è duello con Fill per la coppa di specialità

    A Kvitfjell secondo successo di fila in discesa per Paris che domina in 1’45”98 davanti a l francese Giraud Moine (a 20/100) e a Nyman (a 24/100). Fill è decimo e passa in testa alla classifica di discesa con 436 punti, come Svindal, e Paris a 432

    12 MARZO 2016 - MILANO
    Dopo Chamonix Dominik Paris si prende anche la discesa norvegese di Kvitfjell e ora minaccia il compagno di squadra Peter Fill per il successo nella coppa di specialità.
    E’ un finale stagione pazzesco per l’azzurro della Val d’Ultimo, partito in sordina nella trasferta nordamericana e poi cresciuto con il passare delle gare: quarto a Wengen, secondo sulla posta olimpica di Jeongseon, primo a Chamonix. Oggi Paris, sceso con il pettorale 21, si è imposto in 1’45”98 davanti al francese Giraud Moine (a 20/100) e allo statunitense Nyman (a 24/100) con un finale irresistibile: nessuno ha raggiunto la sua punta di velocità nell’ultimo tratto (135 km orari). Peter Fill, sceso dopo di lui, ha commesso un errore a metà tracciato e ha concluso al decimo posto, staccato di 98 centesimi. Il norvegese Jansrud ha chiuso al quinto posto staccato di 36 centesimi.

    CORSA ALLA COPPA — Ora Paris è salito a 432 punti nella classifica di discesa, mentre Fill (oggi decimo a 98/100) ha raggiunto la vetta con Svindal (a 436 punti). Jansrud è quarto con 382 punti. E la Coppa di specialità si assegnerà così mercoledì nella discesa delle finali di St. Moritz (Svi).
    La discesa norvegese è stata rinviata di mezz’ora per la nebbia in pista, ma quando la gara ha preso il via le condizioni erano perfette. Per Paris è il sesto successo in coppa del Mondo, il quinto in discesa. A Kvitfjell prima di oggi il suo miglior piazzamento era il quinto posto del 2012.

    DIVERTITO — «Sono in gran forma ed oggi in gara mi sono proprio divertito: un segnale che per me dice tutto. È dalle gare della Sud Corea che mi sento al top e dunque voglio chiudere alla grande la stagione» esulta Paris. E il capo allenatore dell’Italia maschile, Max Carca, frena sulla Coppa. «Abbiamo ottime chance. Non possiamo considerare ancora esclusi nè Jansrud, nè Theaux, perché basta un errore e si possono perdere 60-70 punti in un attimo. La settimana prossima sarà tutta da vedere». Sulla gara odierna di Kvitfjell, vinta da Paris, secondo Carca l’altoatesino: «Ha vinto la gara soprattutto nella parte bassa, dove ha fatto il miglior tempo ed è stato velocissimo. Fill ha probabilmente patito un po’ la gara: ha commesso un errore nella parte alta che lo ha rallentato sul piano, poi in fondo ha recuperato facendo il secondo tempo».
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    Sci, la Coppa di discesa va a Peter Fill. È storia per lo sci azzurro. Basta il 10° a St. Moritz

    L'azzurro chiude al 10° posto, ma tanto basta, visto il quarto posto di Jansrud e la sfortunata prova di Paris, che ha pagato l'infortunio di martedì chiudendo 19°. Vittoria a Feuz su Nyman e Guay

    16 MARZO 2016 - ST. MORITZ (SVI)
    Sulla Corviglia di St. Moritz Peter Fill regala la prima coppa del mondo di discesa all’Italia. L’azzurro, decimo al traguardo a 1”36 dal vincitore Beat Feuz, ha chiuso la stagione con 462 punti, 26 di vantaggio su Svindal. Sul traguardo prima ha chiesto ai tecnici “E’ fatta?”. Poi ha cominciato a urlare e si è buttato a terra per un successo storico.

    "NON ERA FACILE" — Dopo l'urlo di gioia, le prime parole di Peter: "Non era facile partire per ultimo. Sono stato fortunato con il meteo, perché le condizioni sono cambiate. Io lo sono stato per tutta la stagione, non mi sono fatto male e ora ho questa coppa in mano". L’Italia non vinceva una Coppa del Mondo di specialità dal 2008, quando ci riuscirono Manfred Moelgg in slalom e Denise Karbon in gigante.

    K.O. JANSRUD E THEAUX — Peter Fill è sceso con il pettorale numero 22, ultimo in gara. Doveva finire tra i primi 15 per vincere la coppa di discesa, visto che Jansrud e Theaux, scesi prima di lui, non erano riusciti nell’impresa di andare in testa. In vantaggio fino a 40 secondi di gara, Fill ha cominciato a perdere terreno dopo un paio di imperfezioni ma alla fine il distacco da Feuz, che ha vinto la gara in 1’40”44 è stato sufficiente. Feuz ha preceduto l'americano Nyman di 8/100 e il canadese Erik Guay di 54/100. Quarto Jansrud, 16° Theaux.

    PECCATO DOMINIK — L’altro azzurro ancora in corsa per la Coppa, Dominik Paris, con grande coraggio ha deciso di gareggiare dopo la caduta di ieri in prova all’attacco della parabolica, dopo una ventina di secondi di discesa. Dolorante alla tibia sinistra e in pista con la lesione muscolare al gluteo, l’azzurro è partito con il numero 16. E’ passato con 30 centesimi di vantaggio al primo intermedio ma è finito 19° a 2”34, in difficoltà soprattutto nei curvoni in cui doveva appoggiarsi sulla gamba sinistra. Non ha raccolto punti, perché nelle finali si premiano solo i primi 15. Quindicesimo ha concluso Innerhofer, staccato di 1”71. E comunque alla fine Paris sale sul podio della classifica di specialità: Fill ha trionfato nella classifica con 462 punti, precedendo il norvegese Aksel Lund Svindal (436) e, appunto, Dominik con 432.

    RITARDO PER NEVE — La discesa maschile è stata rinviata solo di mezz’ora, dalle 10 alle 10.30. La nevicata della notte è stata lieve ma il nevischio è continuato a scendere per tutta la gara, complicando la visibilità su una pista che già non ha punti di riferimento. Alle 12 è in programma la discesa femminile, sarà l’ultima volta per Daniela Merighetti che a 34 anni chiude la carriera.
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    bella vittoria, anche se agevolato dagli infortuni dei concorrenti. Però è giusto che ogni tanto la sorte giri anche per i nostri atleti. Poi un altotesino che sa parlare in italiano se lo merita il premio :hihi:
     
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    Hockey ghiaccio, la B austriaca assegnerà lo scudetto 2017. Per il Coni è ok

    Clamorosa decisione. Giocheranno sette squadre italiane in quello che sarà probabilmente denominato Iahl, Inter Alps Hockey League. Non c'è Bolzano che è in Serie A e non può vincere il tricolore

    29 APRILE 2016 - MILANO
    La Giunta Coni, riunita mercoledì a Roma, ha in silenzio dato l'autorizzazione e le società coinvolte, ieri, hanno ricevuto dalla Federghiaccio un documento contenente una proposta con le linee guida di partecipazione al campionato. Clamoroso: lo scudetto tricolore n. 83, quello della prossima stagione, verrà assegnato al termine di un torneo transfrontaliero comprendente club austriaci (una decina) e sloveni (tre): manca l'ufficialità, ma sarà probabilmente denominato Iahl, Inter Alps Hockey League. L'Italia, a oggi, è pronta a iscrivere sette club: al Renon fresco di titolo tricolore, al Val Pusteria, al Gardena e al Vipiteno semifinaliste, rispetto al progetto iniziale, si sono aggiunte Fassa, Asiago e Cortina. Delle otto squadre che hanno partecipato all'ultima serie A, manca solo il Valpellice, il cui futuro è nebuloso. "E' una soluzione che non mi piace - commenta Andrea Gios, il presidente Fisg - ma era l'unica, obbligata".

    TITOLO SVALUTATO — Questione di budget, di voglia di visibilità ed esposizione. Il paradosso è che così il massimo campionato si disputerà all'interno di una sorta di serie B austriaca, dai valori tecnici quindi assai modesti, giacché le migliori formazioni del movimento oltre Brennero partecipano alla Ebel. Torneo al quale, per la quarta volta consecutiva, prenderà parte anche il Bolzano, che resterà così nuovamente escluso dalla corsa per lo scudetto. Le modalità con le quali il titolo verrà assegnato sono da stabilire: andrà alla migliore piazzata al termine della stagione regolare, alla vincitrice di un mini playoff oppure alla leader della classifica avulsa tra sole squadre nazionali. Cambierà (relativamente) poco: il titolo nazionale verrà in ogni caso svalutato. Ci sono formazioni di altre discipline (il rugby) che partecipano a tornei internazionali (il Pro 12): ma non entrando in lizza per lo scudetto. Il Coni, in questo caso, ha (solo) preteso garanzie relative alla giustizia sportiva: sono arrivate. Le funzioni del giudice per eventi di gioco (e i relativi ricorsi) verranno assegnate a commissioni indipendenti, i procedimenti legati a fatti extra campo (per esempio casi di doping), saranno demandati agli organi di giustizia delle singole federazione. La Iihf, dell'intera iniziativa, è a conoscenza.

    QUI MILANO — Probabilmente si giocherà due volte alla settimana, con un massimo di quattro stranieri e una sorta di "tetto" circa la qualità della rosa. Una clausola prevede che la Fisg sfrutti una wild card per iscrivere alla Iahl squadre espressione di capoluoghi di provincia. Sembra creata apposta per un eventuale coinvolgimento del Milano. "Ma a noi - dice il presidente Ico Migliore - un campionato del genere non interessa. E' un torneo che avrà confini molto definiti, locali, con poco senso per chi, come noi, ha a cuore il movimento italiano e punta a valorizzarlo. Qual è l'obiettivo? Quali sono le prospettive future? Abbiamo proposto una serie A allargata con un minor numero di giocatori stranieri: evidentemente si preferisce altro".
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