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Il Garden Palace era un edificio appositamente costruito per ospitare L’Esposizione Internazionale del 1879. Fu progettato da James Barnet e costruito in soli otto mesi. Il fatto che fu costruito in gran parte in legno garantì la sua completa distruzione quando divamparono le fiamme la mattina del 22 Settembre 1882.. -
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Fabrice Lavollay - Education
Nato a Parigi nel 1969, Fabrice Lavollay si trasferisce in Belgio nel 1991 per frequentare gli studi d’arte visiva presso l’Ecole Supérieure des Arts Saint-Luc, a Bruxelles. Designer grafico, ex direttore artistico, in Francia, del bimestrale Science-Fiction Magazine, l’artista è soprattutto attivo come illustratore per diverse riviste quali Elegy, Inside Art, Cthulhu Sex, Borderline e Phenix, autore di copertine discografiche e di numerose covers di genere per l’editoria francese.
Le sue tavole percorrono i temi disturbanti – e a tratti apertamente provocatori – della follia, la morte, l’alienazione dell’infanzia. Composizioni in cui spesso si trovano inseriti segni e simboli di tradizione esoterica, riferimenti occulti che si dichiarano parte integrante dell’immagine al di là del semplice valore estetico della raffigurazione.
Dal disegno e la pittura, le tecniche vanno a comprendere l’uso della fotografia e dell’elaborazione digitale sino al tridimensionale, il tutto espresso attraverso le influenze artistiche del Simbolismo e della “Nuova Oggettività” tedesca anni 20, oltre le suggestioni visuali contemporanee, fra gli altri, di un McKean o di un Luetke.. -
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Vittorio Corcos - Morfinomane (1899)
Un ritratto veramente particolare è questo della “Morfinomane”, di Vittorio Corcos del 1899.
Le braccia abbandonate sull’ampio abito nero, un divano giallo acido alle spalle e una pelle d’orso ai piedi, simbolo forse della bestia che la possiede. La donna ha un sguardo pungente e perso, allucinato. I suoi occhi neri, al centro del quadro, sono come una porta, aperta solo per un attimo e subito sbarrata, sulle sue divoranti ossessioni.. -
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Se Harry Potter fosse scritto da Dostoevskij. -
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Edward John Poynter - Grotta delle Ninfe della Tempesta - 1903 - Olio su tela. -
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Dio non ha mai ordinato a nessuno di essere stupido
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Nepo Costantin "Notte di Valpurgo". -
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Juan Brufal Moonlit
Artista digitale di Buenos Aires. -
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Albert Bierstadt, Tra le montagne, 1867
Hartford, Wadsworth Atheneum Museum of Art. -
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Alfons Mucha - Maude Adams as Joan of Arc (1909)
Poster - Metropolitan Museum of Art, New York City. -
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Ivan Shishkin (1832-1898) Crepuscolo (dettaglio) 1883
Museo nazionale d'arte della Repubblica di Sakha, Yakutsk (Olio su tela, 118×75 cm)
Ivan Shishkin è stato un pittore russo appartenente al gruppo dei Peredvizhniki (gli itineranti) che raccolse i maggiori talenti paesaggistici dell'epoca proponendo un rinnovamento della pittura con una attenzione particolare per la tradizione popolare e folcloristica .
Gran parte delle opere di Shishkin sono dedicate alle grandi foreste che immortalò in ogni stagione dell'anno.
Il dipinto che ho selezionato ci mostra un lembo estremo della foresta dove gli alberi si diradano e si apre via via il paesaggio. Un sentiero ancora bagnato dalla pioggia ci conduce fuori dalla selva.
E' sera e la luce calda del crepuscolo all'orizzonte invade progressivamente il cielo. Le stesse pozze d'acqua sul sentiero riflettono i colori caldi del momento.
Il pittore costruisce così una dinamica di sentimenti. La foresta oscura si dirada e ci apre alla vista del crepuscolo: siamo sul limitare del bosco ma anche alla fine del giorno.
Queste elementi si armonizzano in una visione salvifica; in fondo al nostro percorso ci accoglie una luce calda e suggestiva che ci suggerisce un messaggio di speranza..