Lega Pro, dilettanti e serie minori

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    Juventus o Napoli? No, è la Torrelaghese la miglior squadra d’Italia

    Con 18 vittorie in 18 partite di campionato e a +17 sulla seconda in classifica, la squadra toscana di Terza Categoria è la formazione iscritta ad un campionato federale con il miglior rendimento del nostro Paese

    Quale è la miglior squadra di calcio italiana? Qualche indizio: è prima, forte e …irraggiungibile. No, non è la Juventus delle 16 vittorie nelle ultime 17 giornate di Serie A, ma la Torrelaghese. Già, perché dall’alto dei suoi 54 punti in 18 partite, 66 gol realizzati e solo 11 incassati, e addirittura 17 punti di vantaggio sullo Sporting Viareggio secondo in classifica, la formazione toscana è la migliore per rendimento di tutta Italia. E poco importa che giochi soltanto in Terza Categoria, simbolo di un paese di 11mila abitanti famoso ad oggi soltanto per essere stato il luogo prediletto di Giacomo Puccini, che qui tra la seconda metà dell’800 e i primi anni del 900 visse e compose alcune delle sue opere liriche più famose.

    CHE STORIA Se il Parma di Apolloni tra Serie A e Serie D è stata l’unica squadra a non aver perso nemmeno una gara di campionato in questa stagione, la Torrelaghese è stata la sola formazione iscritta ad un campionato federale capace di vincerle proprio tutte. A guidare la società dalla scorsa estate il presidente 29enne Dario Ramacciotti, ormai da sei anni colonna portante della nazionale italiana di beach soccer con cui ha vinto un argento olimpico ai Giochi Europei di Baku e un oro ai Giochi del Mediterraneo. Insieme ad amici qualche mese fa ha ricostituito questo club che sta nel mezzo tra Lucca e Viareggio e l’ha trascinato fino a questo straordinario exploit. Ora la sfida per la squadra giallo-viola di mister Ratti, che è seguita in casa e in trasferta da un nocciolo duro di 80-100 tifosi fedelissimi, è chiudere la stagione vincendo le ultime 8 partite in calendario. La promozione intanto è già assicurata così come la vittoria del campionato, che la matematica potrebbe decretare fra due settimane. Nessuno stipendio né rimborso ma soltanto tanta voglia che si traduce puntualmente in punti.
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    Foggia shock, giocatori aggrediti con mazze e spranghe.

    I calciatori del Foggia di De Zerbi hanno temuto per il peggio ieri pomeriggio, quando – al rientro dalla trasferta di Andria (conclusasi con una sconfitta per 3-0) – il pullman della squadra rossonera è stato vittima di una violenta aggressione, davanti allo stadio Zaccheria.

    L’episodio - Il pullman dei pugliesi sarebbe stato circondato da circa trecento tifosi, alcuni dei quali sono riusciti a forzare e ad accedere all’interno del veicolo. Imbarazzanti i dettagli raccontati dal responsabile dell’Associazione Italiana Calciatori della Lega Pro, Danilo Coppola. “Quello che è accaduto a Foggia è qualcosa di vergognoso. Al rientro dalla trasferta di Andria circa 300 persone, a volto coperto, hanno circondato il pullman della squadra. Una parte di loro è riuscita a entrare dentro il mezzo e li è successo di tutto – ha spiegato a Tuttolegapro -: i giocatori sono stati minacciati con mazze e spranghe, alcuni sono stati picchiati. Ad alcuni hanno rubato degli oggetti personali e altri hanno ricevuto sputi”.

    Scappare da Foggia - Al termine dell’aggressione i calciatori, visibilmente scossi, avrebbero deciso di scappare da Foggia e, a loro spese, hanno scelto di alloggiare in hotel in una località segreta. “Ho sentito alcuni dei tesserati e li ho trovati impauriti – ha proseguito Coppola -. È una vergogna che ogni anno, dopo un paio di partite storte, si ripetano episodi del genere. Inoltre a Foggia è stato un avvenimento inaspettato: fino a poche settimane fa quella pugliese era considerata come una delle migliori piazze di Lega Pro, con una società sana, una squadra forte e una tifoseria numerosa – ha sottolineato -. E’ bastato un periodo di forma negativo per scatenare questa cieca violenza. Come Assocalciatori siamo e saremo molto vicini alla squadra e credo che potremmo mettere in atto delle iniziative eclatanti”.

    Bloccare i campionati? - “Non so, è presto per parlarne ma è un’idea”, ha confessato il responsabile dell’AssoCalciatori della Lega Pro. “Intanto pensiamo all’immediato futuro: martedì la squadra dovrà disputare la semifinale di Coppa contro il Siena proprio a Foggia. Ma con queste condizioni ambientali disputare la sfida, al momento, sarebbe impossibile…”.
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    che meraviglia il calcio e i suoi tifosi
     
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    Ufficiale – Dichiarata fallita la Carrarese Calcio

    Il tribunale di Massa ha pubblicato la sentenza di fallimento della società toscana che per il 30% appartiene alla famiglia di Gigi Buffon e il 70% a Raffaele Tartaglia

    carrarese-calcio

    La storia ultracentenaria della Carrarese Calcio ha avuto un finale amaro. Fondata nel 1908, la frattura tra i soci del club è stata decisiva. Il Tribunale di Massa, in data odierna, ha pubblicato la sentenza di fallimento della società toscana i cui proprietari sono al 70% Raffaele Tartaglia e al 30% la famiglia del portiere della Juventus e della Nazionale italiana Gianluigi Buffon. Il curatore fallimentare sarà Massimiliano Tognelli, il quale avrà il compito di predisporre un programma di liquidazione dei beni da sottoporre all’approvazione del comitato dei creditori e presentare al tribunale una relazione sulle cause e circostanze del fallimento. Il tribunale ha concesso l’esercizio provvisorio per permettere alla squadra di concludere il campionato di Lega Pro.
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    Lega Pro il Cittadella vince ad Alessandria. La B è vicina

    Lega Pro il Cittadella vince ad Alessandria. La B è vicina© LaPresse
    I granata espugnano il Moccagatta per 2-1, a segno Lora e Chiaretti. La capolista adesso ha dieci punti di vantaggio sulla seconda


    LUNEDÌ 14 MARZO 2016 21:59
    ALESSANDRIA - Il Cittadella espugna il Moccagatta di Alessandria e si avvicina sempre di più alla promozione in Serie B. I granata si impongono per 2-1 grazie alle marcature messe a segno da Lora e Chiaretti: inutile il gol della bandiera per i grigi, messo a segno da Loviso nella seconda frazione di gioco. Il Cittadella ora è a +10 dalla più diretta inseguitrice, il Bassano, mentre l'Alessandria resta al quarto gradino della classifica, a quota 43.

    LA PARTITA - Il Cittadella parte forte e al 12' passa in vantaggio con Lora, su cross di Chiaretti. Il raddoppio al 29' quanto Litteri ispira Chiaretti che supera il portiere avversario Vannucchi e fa 2-0. Rete annullata poi a Marras dell'Alessandria, per offside. Nella ripresa, l'Alessandria ci prova e, al 26', un calcio di punizione del neoentrato Loviso vale il 2-1. Nel finale Pascali salva il risultato sulla linea, sulla conclusione di Marras.
     
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    Parma primo, un anno dopo il fallimento: sono l'unica squadra imbattuta d'Italia

    Nevio Scala presidente, Minotti direttore tecnico, Apolloni allenatore, Pizzi al settore giovanile: così i gialloblù hanno cancellato i brutti ricordi della gestione di Ghirardi, Leonardi, Taci e Manenti

    19 MARZO 2016 - MILANO
    Dall’inferno si può uscire. E, una volta che si è scampati alle fiamme, si può anche costruire una strada per la gloria. O, addirittura, per il paradiso. Questo insegna la storia del Parma Calcio 1913, nuova società nata dal disastro del club prodotto da una gestione finanziaria che, per usare un eufemismo, ci si limita a definire "dissennata". Eppure, nonostante il crac, la conseguente rabbia e l’inevitabile momento di depressione, adesso sull’universo Parma splende il sole. Primo in classifica in Serie D con 9 punti di vantaggio sulla seconda a 7 giornate dalla fine; miglior difesa del torneo e, cosa ancora più importante, di tutta l’Italia pallonara (solo 12 gol subiti); unica squadra imbattuta del nostro Paese tra Serie A, B, Lega Pro e Serie D (31 partite giocate, 22 vittorie, 9 pareggi, 0 sconfitte). Risultati che fanno luccicare la nuova creatura e allontanano i fantasmi del passato.

    GESTIONE FOLLE — Oggi, proprio un anno fa, il punto più basso e più doloroso. Il giudice decretava il fallimento del Parma Football Club, che era stato del presidente Tommaso Ghirardi, il quale lo aveva ceduto alla Dastraso Holding (dietro cui c’era l’imprenditore albanese Rezart Taçi), la quale, all’improvviso, nello spazio di una notte, alla modica cifra di un euro, l’aveva messo nelle mani di Giampietro Manenti, poi arrestato per truffa. E così una storia di successi che durava da più di vent’anni finiva nelle aule di tribunale. A seppellire il club una montagna di debiti: circa 200 milioni di euro. Come sia stato possibile arrivare a un simile dissesto è ancora oggetto di indagine da parte della magistratura di Parma: sotto inchiesta la gestione di Ghirardi e dell’ex a.d. Pietro Leonardi. L’ipotesi di reato: bancarotta fraudolenta. La giustizia sportiva ha chiesto la radiazione per Ghirardi e una lunga squalifica per Leonardi (che ora lavora al Latina), il tribunale civile di Bologna ha emesso una sentenza per un maxi-risarcimento, i pubblici ministeri della procura di Parma stanno ancora lavorando per chiudere l’inchiesta penale.

    TARDINI PIENO — Ma in città, ora, non si discute di questo: ciò che interessa è il futuro, l’ormai vicina promozione, manca poco, un soffio appena. E il giorno in cui accadrà, se accadrà, l’uomo più felice sarà Nevio Scala, il presidente di questa nuova società nata nella saletta di un bar in un torrido pomeriggio d’estate. "Riportare il Parma nel calcio professionistico sarà il mio più grande successo" dice Scala che del progetto è il motore e il volto da copertina. Attorno a lui, al suo prestigio e alla sua onestà, un gruppo di imprenditori del territorio (tra cui Guido Barilla, Paolo Pizzarotti e Giampaolo Dallara) ha costruito il disegno di rinascita. E così non è disperso quel patrimonio di passione che, da sempre, caratterizza Parma. Per coinvolgere i tifosi, nel capitale del club, c’è anche una quota destinata ai piccoli soci, che sono arrivati a 500. Gli abbonati al Tardini, dato incredibile, sono 10.500 e il Parma, nella classifica nazionale di presenze allo stadio, si è posizionato al 23° posto. Il tutto, al momento, è costato poco più di due milioni di euro. Ogni operazione passa sotto gli occhi di Scala, che ha voluto con lui Lorenzo Minotti come direttore tecnico, Andrea Galassi come direttore sportivo, Luigi Apolloni come allenatore e Fausto Pizzi come responsabile del settore giovanile. Non ha puntato a formare una società, ma una famiglia, "e cerchiamo di fare del calcio biologico, senza veleni" conclude Scala. A giudicare dall’entusiasmo della gente l’impresa sta riuscendo. Qui a Parma pare di essere ancora in Serie A.
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    Giocatore espulso: il padre estrae la pistola per vendicarlo

    Ormai non ci sono più limiti alla follia nel mondo del calcio. Domenica pomeriggio, nella partita tra Rosarno e Polistena, valida per il campionato di terza categoria calabrese, è accaduto davvero di tutto ed un certo punto, è spuntata addirittura una pistola. Ad estrarla sarebbe stato il padre di un calciatore appena espulso.

    In una nota diffusa dalla società del Rosarno si legge: “al 37′ del secondo tempo, per via di uno scontro da gioco che generava un battibecco tra due calciatori, il direttore di gara estraeva giustamente il cartellino rosso per entrambi. Il calciatore del Polistena si accomodava in panchina mentre il giocatore del Rosarno rientrava negli spogliatoi dove ha trovato ad attenderlo il padre del calciatore polistenese che lo ha minacciato estraendo una pistola che ha generato panico generale tra le due squadre. Solo successivamente il tizio si identificava come un poliziotto in borghese. Il Nuovo Polistena calcio – prosegue il comunicato della società medmea – prende le distanze dall’accaduto incriminando il vile gesto del loro supporter. L’ASD Rosarno calcio ringrazia la società Nuovo Polistena calcio per la solidarietà manifestata nei confronti della squadra Rosarnese ancora scossa per quanto accaduto. Il Rosarno calcio sporgerà denuncia nei confronti del poliziotto in borghese successivamente identificato dai colleghi della Polizia di Stato intervenuti in seguito”.
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    Serie B, torna la Spal: pari con l'Arezzo e promozione, mancava dal 1993

    Pari con l'Arezzo con gol di Zigoni jr, 9 punti di vantaggio sul Pisa: raggiunge il Cittadella, promosso già lunedì scorso



    23 APRILE 2016 - MILANO

    Bastava un pareggio con l'Arezzo, e pareggio è stato: dopo il Cittadella, promosso lunedì sera, anche la Spal è stata promossa in serie B. Ma se la squadra veneta era stata retrocessa appena un anno fa, quella di Ferrara mancava dalla stagione 1992-93, in cui era neopromossa e chiuse al quart'ultimo posto: il ritorno tra i cadetti di oggi è arrivato al termine di una stagione intera passata in testa alla classifica, nel girone B, con 20 vittorie, 8 pareggi e 4 sconfitte, bottino che ha tenuto a distanza un'altra nobile decaduta come il Pisa, che con lo 0-0 con la Maceratese (terza) resta a 9 punti di distanza, a due giornate dalla fine.

    ZIGONI E SEMPLICI — Nella gara interna con l'Arezzo, davanti a 9000 tifosi, la Spal si è portata in vantaggio con l'undicesimo centro stagionale di Gianmarco Zigoni, il figlio d'arte che dopo le giovanili e due gol in B con il Treviso passò al Milan Primavera, trovando anche l'esordio in A prima di scendere di categoria. L'Arezzo, che staziona a metà classifica, ha trovato il pari con l'ex Brescia di Edoardo Defendi, ma il pari bastava alla squadra di Leonardo Semplici, ex Fiorentina Primavera, ingaggiato a metà della scorsa stagione. La Spal (acronimo di Società Polisportiva Ars et Labor, fondata da un prete salesiano) ha giocato 16 stagioni in serie A tra il 1951 e il 1968, lanciando giocatori come Armando Picchi e Fabio Capello. Era fallita nel 2005, ripartendo dalla C2 col Lodo Petrucci, poi nuovamente nel 2012, scendendo in serie D e tornando in Lega Pro nel 2013, con la fusione con la Giacomense, squadra di Masi San Giacomo, frazione di scarsi 500 abitanti in provincia di Ferrara, cinque stagioni in C2 prima di confluire nel nuovo club.
     
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    Cavese-Reggina: ultras in campo, è vera guerriglia
    L’episodio questo pomeriggio a Cava de’ Tirreni. Gara valida per la semifinale play-off del torneo di serie D. Le immagini del portale www.strill.it mostrano l’aggressione dei tifosi metelliani entrati in campo per scontrarsi con quelli calabresi

    Cavese-Reggina (semifinale play-off di serie D) è terminata regolarmente 2-1 a favore dei campani. Ma i disordini prima del match sono destinati ad essere sanzionati in maniera pesante in termini di giustizia sportiva ed anche penale. Come confermano le immagini del portale calabrese www.strill.it, molti tifosi metelliani prima dell’inizio del match, hanno aggredito i tifosi ospiti con bombe carta proprio sotto il proprio settore sorprendendo anche le forze dell’ordine. Dopo lunghissimi ed interminabili minuti tutto è tornato, si fa per dire, alla normalità. La gara si è giocata regolarmente. Ma si sono vissuti attimi di vero ed autentico panico al Lamberti di Cava de’ Tirreni.

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    Play off Lega Pro, Pisa-Pordenone e Lecce-Foggia le semifinali

    I ragazzi di Gattuso si impongono per 3-1 sulla Maceratese e affronteranno in semifinale il Pordenone che ha battuto 1-0 la Casertana. Il Lecce vincono il primo scontro col Bassano. In serata il Foggia schianta 2-0 l'Alessandria

    15 MAGGIO 2016 - MILANO
    PISA-MACERATESE 3-1 Il Pisa si aggiudica lo scontro diretto con la Maceratese 3-1 (1-0) nel quarto di finale dei play off. I ragazzi di Gennaro Gattuso si sono portati in vantaggio al 38' del primo tempo con un colpo di testa di Crescenzi. Il raddoppio l'ha firmato Mannini al 20', ma la Maceratese ha riaperto la gara al 37' con una rete di Mattia Altobelli. A mettere al sicuro il risultato e le semifinali un tiro a giro dal limite di Peralta.

    PORDENONE-CASERTANA 1-0 Il Pisa in semifinale troverà il Pordenone, che ha superato la Casertana 1-0 (0-0) grazie a un rigore di Pederzoli al 40' del secondo tempo. Sfida decisamente equilibrata con i campani che hanno avuto buone occasioni per sbloccare lo 0-0.

    LECCE-BASSANO 3-0 Il Lecce ha battuto il Bassano 3-0 (1-0), nel primo degli scontri diretti in gara unica dei quarti di finale: salentini in vantaggio al 13' del primo tempo grazie ad un rigore di Moscardelli (nell'azione era stato espulso il portiere ospite Rossi per fallo da ultimo uomo). Nel secondo tempo i pugliesi sono andati a segno altre due volte, all'11' con Salvi e al 48' con Caturano.

    FOGGIA-ALESSANDRIA 2-0 E in semifinale sarà derby fra i salentini e il Foggia di De Zerbi. I satanelli, dopo un tempo di grande equilibrio, hanno schiantato 2-0 l'Alessandria, protagonista di una grande stagione, con tanto di semifinale di Coppa Italia. Nello scenario di uno Zaccheria tutto esaurito i rossoneri sono passati con Sarno (68') e Iemmello (82').
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    Minchia, Lecce-Foggia. la vedo grigia per l'ordine pubblico
     
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    Lega Pro Playoff, che Pisa! Per Gattuso 3-0 al Pordenone

    Tripletta di Varela per il successo mai in discussione dei toscani contro il Pordenone. Ringhio, tarantolato in panchina, l’altro protagonista. Il ritorno domenica in Friuli. Alle 18 l’altra semifinale Lecce-Foggia

    22 MAGGIO 2016 - MILANO
    Il weekend che a Pisa sognavano da un bel po’. Prima, venerdì sera, l’amarissimo finale di campionato del Livorno, retrocesso dalla B (con tanto vi vergognosa aggressione notturna post partita al portiere Pinsoglio). Poi, oggi pomeriggio, in un’Arena Garibaldi piena di 10 mila tifosi, i nerazzurri di Gennaro Gattuso che asfaltano il Pordenone nell’andata della semifinale dei playoff di Lega Pro (domenica 29, alle 16, il ritorno in Friuli). Più di così, dalle parti della Torre, che cosa avrebbero potuto sperare?

    PORDENONE MAI IN PARTITA — La netta vittoria contro i friulani è stato il one man show di Ignacio Lores Varela, l’uruguaiano di passaporto spagnolo nato centrocampista e reinventato da Ringhio come ala (destra e, nella ripresa, sinistra). Ha segnato tre gol, due dei quali tra il 12’ e il 13’ del primo tempo, in pratica una sentenza con rito direttissimo per il Pordenone, da quel momento mai più in partita. Il terzo gol dell’ex Varese è arrivato all’11’ della ripresa, ma questa era ormai un’annotazione significativa più per gli statistici che non per il pubblico. Che, come tutti i protagonisti in campo, ha finito così per essere rapito, più che dalla contesa, dall’altro show di giornata, quello dello stesso Gattuso. Sarebbe curioso sapere quanti chilometri abbia percorso su e giù per l’area riservata davanti alla panchina: non forse quanti quelli macinati in campo da milanista e in azzurro, ma, per essere un allenatore, se c’è uno che oggi, a Pisa, la vittoria se l’è letteralmente sudata questo è stato lui. “Sono fatto così”, ha detto il tecnico subito dopo la fine del match, ormai con un filo di voce. “Quando giocavo lo vivevo così, adesso che alleno lo vivo così. Prendere o lasciare. Comunque il merito di oggi va tutto a questi ragazzi e a questo pubblico. Detto ciò, non è finita, il Pordenone resta una squadra temibile”.
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    LECCE-FOGGIA 2-3 — Nell'altra semifinale, il Foggia si è imposto 3-2 sul campo del Lecce, per la gioia degli oltre 700 tifosi rossoneri presenti allo stadio Via del Mare (e per quelli scesi a seguire il derby pugliese sotto il maxischermo di piazza Lanza). Match già deciso nel primo tempo dalla squadra di De Zerbi, grazie alla doppietta-lampo di Iemmello al 4' e al 7' e al tris di Sarno al 42' (Moscardelli al 38' aveva siglato il momentaneo 1-2 per i giallorossi). Nella ripresa gli uomini di Braglia - dopo aver colpito un palo -provano a riaprire i giochi con Lepore su rigore al 71', ma il Foggia controlla fino al 94' (non senza qualche brivido, Narciso compie un paio di buone parate). Nel ritorno del 29 maggio, al Lecce serviranno una grande prestazione e una buona dose di fortuna per sperare di raggiungere la finale promozione.

    DUE TIFOSI AGGREDITI — Prima della partita, due tifosi del Foggia, diretti allo stadio Via del Mare, sono stati aggrediti in una stazione di servizio di via Caldarola, a Bari, durante una sosta del bus sul quale viaggiavano. Ad avvicinare i due tifosi sarebbero state alcune persone giunte con un'auto. Uno dei due tifosi è stato medicato sul posto, l'altro è stato condotto al pronto soccorso e dimesso con una prognosi di 10 giorni.
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    Playoff, il Pisa è la prima finalista: basta lo 0-0 col Pordenone

    Dopo il 3-0 dell'andata i nerazzurri di Gattuso hanno pareggiato nella semifinale di ritorno. Espulso Marchi. Foggia-Lecce stasera alle 20.45

    È il Pisa la prima finalista dei playoff di Lega Pro per stabilire la quarta squadra promossa in serie B dopo Cittadella, Spal e Benevento che hanno effettuato il salto di categoria al termine della stagione regolare. I nerazzurri di Gennaro Gattuso hanno pareggiato 0-0 a Pordenone nella semifinale di ritorno, guadagnando la qualificazione dopo il netto 3-0 dell'andata all'Arena Garibaldi. La squadra di Bruno Tedino ha provato a recuperare il passivo davanti al proprio pubblico, ma il Pisa è rimasto concentrato e ha concesso pochissimo agli avversari. Il Pordenone ha spinto molto soprattutto nella prima frazione non riuscendo tuttavia a produrre occasioni da rete importanti. Nella ripresa al 37' l'occasione migliore del Pordenone è capitata sui piedi di Valente che ha sparato alle stelle da ottima posizione. Al 45' il Pordenone è anche rimasto in dieci per l'espulsione di Marchi; per lui rosso diretto dopo un pericoloso intervento su Golubovic.

    L'AVVERSARIO — Questa sera il Pisa conoscerà il suo avversario al termine dell'altra semifinale tra Foggia e Lecce in programma allo Zaccheria (ore 20.45). I rossoneri partono col vantaggio del 3-2 ottenuto all'andata. Le finali si disputeranno domenica 5 e domenica 12 giugno.
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    Playoff Lega Pro: Pisa-Foggia 4-2, Gattuso vede la serie B

    Doppietta (con un rigore) di capitan Mannini, la squadra pugliese aveva trovato il 2-2 con Chiricò e Iemmello, poi ne incassa due nella seconda metà di ripresa. Domenica prossima il ritorno. In serata i tifosi pisani aggrediscono i calciatori pugliesi a Tirrenia

    05 GIUGNO 2016 - MILANO
    Scatta il Pisa, che batte il Foggia sul piano della grinta, della determinazione, della voglia di strappare un risultato fantastico ad un avversario apparso comunque più solido e ricco di qualità. I toscani di Rino Gattuso, trascinati dal pubblico, sono belve ringhianti: 4-2 nell'andata del playoff di Lega Pro (tra una settimana il ritorno in Puglia) e serie B nel mirino. Un brutto episodio si è verificato in tarda serata, quando la squadra del Foggia a bordo del pullman mentre rientrava in Puglia è stata aggredita dai tifosi pisani a Tirrenia. Un tesserato del Foggia è rimasto ferito.

    LA CRONACA — Quattro minuti e sono già padroni del match: rinvio sbagliato della difesa ospite, Tabanelli rilancia, Loiacono sbaglia e Mannini porta in vantaggio il Pisa con un bel pallonetto. L’onda neroblu è travolgente: Mannini spizza un rinvio del portiere, Cani conclude di potenza e sulla parata di Narciso arriva per primo Lores. E’ il 12’ e la sfida sembra decisa. Non è così: il Foggia reagisce con calma. Sarno, al 23’ inventa per Chiricò, il sinistro al volo dell’esterno è micidiale. Il Pisa rincula, il Foggia domina e trova il pari al 41’: cross di Riverola da sinistra, Iemmello salta più alto di Lisuzzo e batte un indeciso Bindi. L’inerzia pare tutta dalla parte del Foggia, che sfiora il vantaggio con Iemmello, bloccato da Bindi in uscita, poi Mannini decide tutto: al 27’ sfrutta un errore di Coletti per lanciare Cani, letale per potenza e precisione. Quindi l’ala affonda il colpo e trova la doppietta al 35’, lanciato in contropiede da Verna fallisce la prima occasione, sull’uscita di Narciso, ma recupera il pallone provoca il rigore del portiere. Dal dischetto firma un 4 a 2 che porta soprattutto la sua firma. Espulso per proteste il tecnico dei rossoneri Roberto De Zerbi.

    GATTUSO ESULTA — Gattuso a fine partita: "Abbiamo fatto benissimo, loro sono più forti di noi, abbiamo vinto con il cuore e l'organizzazione. Ci aspettano 90' di fuoco perché con loro non puoi sbagliare una virgola. Complimenti a De Zerbi e al Foggia, ma noi siamo partiti il 23 agosto con 10 giocatori, questo è un miracolo sportivo. Andremo a Foggia con l'elmetto, e ci facciamo il segno della croce...".
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