Genitorialità

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    Mamma metal

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    Le 10 regole d'oro per crescere figli deficienti, debosciati e asociali

    Accontentate sempre il vostro bambino, difendetelo anche se ha torto marcio e non rimproveratelo mai ... Il tema è serissimo, cioè l'educazione dei nostri figli, ma una volta tanto è trattato con sferzante ironia. Gustatevi il decalogo di Giovanni Notarnicola.

    Care mamme e cari papà, volete veder crescere i vostri figli deficienti, debosciati e asociali? Seguite alla lettera il decalogo messo a punto da Giovanni Notarnicola, psicologo, psicoterapeuta e docente di riabilitazione motoria all'università di Firenze!

    Il ‘manifesto’ del bravo genitore naturalmente è ironico, perché l’obiettivo del suo autore è quello di demolire certe abitudini errate e riportare l’attenzione dei genitori sui valori corretti da inculcare ai propri figli, mettendoli in guardia sulle conseguenze che certi comportamenti, anche se adottati con intenti positivi, possono avere sui nostri figli.

    1 Fin dall'infanzia accontentatelo in tutto ciò che chiede così, alla prima rinuncia, gli verranno le convulsioni. Genitori, ma anche nonni e zii, sempre a corto di tempo da dedicare ai loro figli/nipoti, pensano di compensare a questa mancanza riempiendoli di regali e regalini: caramelle, cioccolatini, giochini e qualunque altra cosa venga ai bambini in mente, in un crescendo di richieste il più delle volte inutili. E invece, ogni volta che possiamo, cerchiamo di dedicare loro del tempo, per parlare, giocare insieme. E quando le loro richieste diventano troppe, bisogna avere il coraggio e la fermezza di dire di no, di far capire loro che non si può avere tutto.

    2 Non insistete con la formazione morale: onestà, solidarietà, laboriosità, mansuetudine, sono caratteristiche per persone deboli. Se ci guardiamo intorno sembra quasi che nella nostra società chi va avanti siano solo i ‘furbi’, quelli che riescono ad ottenere tanto con poco, magari sgomitando a danno di chi sta vicino. Spetta a noi genitori far comprendere ai figli che non è con questi comportamenti che si ‘vince’ davvero o che si va avanti, perché i veri successi si fondano su valori ben più profondi. Confrontiamoci con loro, magari raccontando nostre esperienze o invitandoli a raccontare le loro, sottolineando aspetti positivi e negativi di ogni comportamento. Non lasciamo insomma che i bambini ‘bevano’ tutto quel che vedono all’esterno: i messaggi che potrebbero transitare non sono sempre dei migliori!

    3 Raccogliete e riordinate voi ciò che lascia in giro, crescerà pensando che le responsabilità siano solo degli altri. E’ vero che a far da soli si fa più presto che non ad aspettare che lo facciano i nostri figli, però così non si responsabilizzeranno mai. Incoraggiamoli a rifarsi il letto, a rimettere a posto le costruzioni una volta finito di giocare o ad aiutare la mamma ad apparecchiare la tavola: anche se il risultato non sarà perfetto, andrà bene così. E quando vanno a scuola, evitiamo di portar noi lo zaino: non sarà certo quel peso, trasportato di solito per pochi metri fino a raggiungere l’auto, che potrà rovinargli la schiena! “Attenzione, però: le richieste non vanno fatte come un ricatto” mette in guardia il porf. Notarnicola! “Non diciamo: ‘se metti in ordine la tua stanza ti compro… se non metti a posto non ti faccio…’; si deve mettere a posto perché è giusto che sia così, senza l’obiettivo di ottenere qualcosa in cambio”.

    4 Litigate spesso e violentemente davanti a lui, anche per cose futili, crescerà con l'idea che il matrimonio sia cosa da evitare con cura. “E’ importante non solo evitare discussioni su temi generici, ma soprattutto evitare di litigare davanti al bambino su decisioni che riguardano lui” spiega lo psicologo. “Mamma e papà devono concordare preventivamente la linea di condotta da tenere su un certo argomento e poi parlare al bambino con una voce sola. Se il papà rimprovera il figlio perché a suo parere ha fatto qualcosa di sbagliato e la mamma invece interviene in sua difesa, al bambino arriva il messaggio che la verità non è una sola e che le decisioni possono anche essere ‘manipolate’, oppure che mamma e papà stanno litigando per colpa sua, o ancora che il matrimonio sia effettivamente… la tomba dell’amore!”

    5 Difendetelo ovunque e sempre rendendogli chiaro il concetto che sono gli altri (compagni di scuola, insegnanti, amici eccetera) a non “capirlo”.
    Cercate di fargli ben comprendere che a scuola si deve studiare soltanto per non essere rimandati. E’ un altro modo per responsabilizzare il bambino/ragazzo: se sbaglia deve sopportare le conseguenze di quel che ha fatto. Non ha studiato? È stato giusto che l’insegnante gli abbia messo un brutto voto. Si è comportato in modo scorretto con un compagno? È giusto che adesso il compagno sia risentito. Non si tratta di ‘condannarlo’ ma è importante non lasciar correre, nell’illusione che tanto è ancora piccolo. Non è mai troppo presto per fargli capire, sia pure con dolcezza, che ha sbagliato. “L’atteggiamento deve essere come quello del vigile urbano che, se trova un’auto in palese divieto di sosta, deve fare la multa perché è giusto che sia così, senza assumere atteggiamenti punitivi o ‘cattivi’. Magari diciamogli: anche io ho sbagliato tante volte, ma ognuno ha il dovere di potersi migliorare. Quel che è successo oggi ormai è successo, però è stato un buon insegnamento per domani!”

    6 Dategli pure tutto il denaro che chiede; quando si accorgerà, in futuro, che per averlo bisogna lavorare, rimarrà di stucco. E’ giusto che i nostri figli vengano a contatto con il denaro e che imparino a dargli il giusto valore sin da piccoli. Devono sapere ad esempio che cosa si può comprare con una certa cifra e quanto occorre per comprare un determinato oggetto che ci chiedono: a quel punto possiamo ragionare con loro se è davvero necessario spendere quella somma per comprare quella cosa o se piuttosto non è meglio comprarne un’altra. In sintesi, facciamo comprendere loro che i soldi non sono infiniti e che bisogna saperli spendere bene.

    7 Non rimproveratelo mai per le sue malefatte, potrebbe ricavarne sensi di colpa; così, da adulto, trovando una contravvenzione sulla sua auto in palese divieto di sosta, penserà di essere perseguitato. E’ un punto che si ricollega al punto 5: se sbaglia deve essere rimproverato, senza timore di suscitare sensi di colpa. Rimproverarlo non significa che il genitore ce l’ha con lui, ma che vuole trasmettergli un insegnamento per il futuro.

    8 Lasciategli infastidire gli animali, vessare i compagni più deboli, deridere gli anziani e danneggiare la roba altrui riprendendo tutto con l'apposito cellulare; crederà fortemente in Dio, poiché penserà che Dio e lui sono la stessa persona. Sono atteggiamenti che i ragazzi possono assumere soprattutto quando sono con i compagni, ‘forti’ dell’appartenenza al gruppo. Ovviamente è doveroso far comprendere ai nostri figli che non è usando la forza con i più deboli che si dimostra la propria superiorità. E soprattutto che certi atteggiamenti non vanno assolutamente emulati, anche se li vediamo fare ai nostri amici!

    9 Fategli guardare la televisione quanto vuole, senza limiti; crescerà pensando che la vita, le persone, le cose e gli eventi possono essere regolati col suo telecomando. “Non esiste la tv e basta, esiste chi la accende e chi la mette sul canale sbagliato” commenta Giovanni Notarnicola. “I genitori devono vigilare sui programmi che i loro figli guardano e orientarli nella scelta: se lasciano a loro il telecomando possono scegliere di tutto. E poi una volta ogni tanto portiamoli al cinema: sappiamo quel che andiamo a vedere, si cammina insieme per raggiungerlo, si impara a rispettare gli orari”.

    10 Non fategli praticare attività motorie e sportive, intanto perché suda e ci si può far male; poi, imparare a stare insieme agli altri, imparare a saper vincere, a saper perdere a saper combattere, a sapersi sacrificare è prerogativa delle persone insicure
    . Meglio fare lo sportivo col “sedere”: seduto in tribuna! Abituiamo i figli a vivere sport in prima persona e non ad essere semplicemente spettatori. “Non si tratta di iscriverli a ‘mega-corsi’, basterebbe una passeggiata nel bosco la domenica tutti insieme” evidenzia Notarnicola: “si fa attività fisica camminando, ma in più si ha la possibilità di chiacchierare, di osservare la natura, respirare aria pulita, di divertirsi in un clima spensierato. E sarà anche per i genitori un modo piacevole di trascorrere la domenica e di rilassarsi dalle fatiche della settimana”.
     
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    In poche parole, è il metodo educativo nordico. Rigidità e responsabilizzazione, ma anche contatto con la natura.
    Io approvo -_-
     
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    insomma, secondo te noi italiane sbagliamo in tutto?
     
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    CITAZIONE (_Katia_ @ 13/2/2016, 09:54) 
    insomma, secondo te noi italiane sbagliamo in tutto?

    spesso sì.
    Non hai idea di quanti non applichino il minimo buonsenso nell'educazione.
    O non hanno voglia (perché educare è faticoso) oppure sono terrorizzati di creare chissà quali traumi nei loro figli se gli dicono qualche no.
     
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    CITAZIONE (_Katia_ @ 13/2/2016, 09:54)
    insomma, secondo te noi italiane sbagliamo in tutto?

    No, per esempio le mamme italiane sono molto affettuose ed empatiche, ma troppo poco severe ed oppressive.

    CITAZIONE (£ady @ 13/2/2016, 22:25)
    CITAZIONE (_Katia_ @ 13/2/2016, 09:54) 
    insomma, secondo te noi italiane sbagliamo in tutto?

    spesso sì.
    Non hai idea di quanti non applichino il minimo buonsenso nell'educazione.
    O non hanno voglia (perché educare è faticoso) oppure sono terrorizzati di creare chissà quali traumi nei loro figli se gli dicono qualche no.

     
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    CITAZIONE (C@te @ 6/1/2016, 10:49) 
    Come forse saprete (e se non lo sapete ve lo ricordo io) il 25 agosto io e Amanda siamo diventate madri. Ora a distanza di qualche mese è tempo di un primo bilancio. E di come nulla, per quanto tu abbia letto, partecipato a corsi pre-parto, chiesto consigli, possa prepararti ad essere genitore.
    Premesso che la mia prima esperienza, dopo l'emozione in sala parto (e un leggero malessere che mi stava facendo svenire) è stata di panico e terrore, visto che Stefano, il maschietto, era sparito dalla nursey per sottoporlo a fototerapia senza dirci nulla. Della serie, iniziamo bene.
    No, la cosa che ho notato maggiormente è che da madre, oltre all'amore verso i miei tesorini, è la responsabilità. Non c'è nulla al mondo che ti dia così tante responsabilità e ti metta con le spalle al muro come un figlio (figuriamoci quando sono due).
    Mi sentivo, anzi, mi sento in colpa, ogni mattina che vado al lavoro (non avendoli partoriti io ed essendo un'estranea per la legge italian non ho diritto a maternità o permessi retribuiti), mi mancano terribilmente. Il problema è che Amanda a casa sclera da sola con le due pesti, e quindi quando torno a casa io sono spesso scintille :lol: (della serie "ciao amore, come stai?" "come cazzo vuoi che sto? Dammi una mano invece di cazzeggiare"). Insomma, sarà scontato, ma essere genitori non è facile, e ciò che va bene per una magari non va bene per l'altra.
    Però ho notato che ci sono cose che poche madri hanno il coraggio di ammettere. Forse per paura di passare per cattive madri, non saprei. Ancora oggi c'è la visione della mamma felice e serena che è felice col suo pupo e tutto il resto attorno a lei non conta. E a me sta cosa sembra una cagata, scusate.
    Dato che a scrivere faccio pena e sono una grezza ragioniera fissata con l'ordine, butto giù un elenco su alcuni aspetti della maternità/genitorialità che nessuno ti dice PRIMA!

    Allattamento: mai visto così tante fanatiche su questo argomento. premesso che ci hanno fatto a tutte due balle così sui vantaggi dell'allattamento naturale, di come sia completo eccetera eccetera. Certamente è gratis ed è comodo: tiri fuori una tetta ed op, è fatta. Peccato che se ne hai due a volte il latte non basti, oppure vogliamo parlare della gioia delle ragadi, o del fatto che una madre, se non riesce ad allattare al seno, si senta una merda, si stressi e vada in paranoia? Quando magari dai loro il biberon e c'è sempre la furba che ti guarda con commiserazione "ah, gli dai il latte artificiale? Poveri bambini". A parte che integriamo, ma vorrei anche far presente che togliere il sangue dalla bocca del bambino o togliere manciate di capelli alla donan che ami che sta perdendo causa stress non è il massimo.
    Poi c'è l'altra assurdità: l'allattamento a richiesta. Praticamente ogni volta che il bambino piange, devi mettergli una tetta in bocca (cavoli, a saperlo in passato ehm..). Piange dodici volte al giorno? Tu attaccali dodici volte. Forse sono io fatta male, ma a me sembra una cagata che toglie ogni possibilità alla amdre di fare qualcosa a casa. Poi non credo che un bambino pianga solo se ha fame, no?

    Baci:
    Non quelli che diamo noi ai pupi, ovvio, ma quelli dei parenti, amici o smeplici conoscenti. Già m'incazzavo se qualcuno voleva toccare la pancia ad Amanda quando era incinta, ora che magari qualcuna voglia spupazzarli così, tanto per, mi manda in bestia accecata dalla gelosia.

    Buoni propositi: Sapete quelle cose che si dicono ad ogni Capodanno per l'anno nuovo? Ecco, credo che ogni madre ne abbia fatti prima di essere genitore. Tipo "mai a letto con noi", "non parlerò mai con la vocina da deficiente", "li nutrirò solo con cibi bio e vieterò schifezze" "mai davanti alal tv". Ecco, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, sappaitelo.

    Cacca:
    No, seriamente, ma quanta ne producono?

    Coliche: vera e propria piaga d'Egitto universale. Spesso non c'è rimedio. Ciò che ha funzionato con il figlio di tua cognata, amica, vicina di casa, su di te quando eri bambina, su tuo figlio non funziona manco per il cazzo (finesse). Anzi, se possibile, peggiora la situazione. O magari nella nostra situazione funziona su una e non sull'altro (quindi uno disperato che piange c'è sempre, e magari l'altra lo segue a ruota). O magari una volta forse funziona, e la volta successiva no. Il problema vero non è la perdita di sonno, ma che è straziante sentirli piangere disperati. Tu vorresti solo che smettessero, magari prenderti tu il male pur di farli star tranquilli. Ogni pianto è una coltellata nel cuore. :cry:

    Depressione: la famigerata depressione post partum. Un po' di baby blue è normale, sono gli ormoni che ti sballano completamente. Amanda i primi giorni piangeva spesso, pensando di essere una cattiva mamma (così, senza motivo). Nella maggior parte dei casi passa da sola, però occhio ai sintomi. Se non passano andate dal emdico o portatela anche a forza. Non bisogna avere paura di chiedere aiuto. C'è ancora oggi la senzazione che se una neomamma parli della depressione venga vista come un'aliena, quasi a dire "ma come, sei mamma, la cosa più bella del mondo, come fai ad essere depressa?"

    Divertimenti: Ecco. Forse sono un po' fondamentalista, am sento qualche mamma lamentarsi che non può più uscire la sera con le amiche da quando sono madri. Premesso che forse se sei madre hai qualche responsabilità, però è innegabile che la vita sociale sparisca nei primi mesi (forse anche anni). Perché ho i nani si lasciano dai nonni/zii/tate, oppure portare bambini piccoli al ristorante è una tortura per loro e per gli altri commensali.

    Dormire: Ecco, seriamente. Non capirete mai cosa sia la stanchezza finché non vi sparate qualche notte in bianco passata a cullarli disperate eprché non risucite a capire perché non dormano. Avrà fame? le coliche? Avrà avuto in incubo? Il problema è che ogni bambino è storia a se, e ovviamente i rimedi che funzionano su uno che ti sono stati elogiati da qualche altra mamma non funzionano manco di striscio sui tuoi figli.

    Educazione: Torniamo al discorso sopra dei buoni propositi. Spero di non fare troppe cagate un domani, però mai dire mai. Più che altro, spero di sbagliare in buona fede e di non crescere dei selvaggi. Anche perché per strada osservo delle scene che mi spingono a considerare Erode un benefattore dell'umanità. Ah, se mi trincererò dietro la frase "ma sono bambini" sparatemi, vi prego.
    In ogni caso, educare è difficile e faticoso, su questo credo siamo tutte e tutti d'accordo.

    Esibizionismo: No, non pensate male, intendo dire che forse l'esibizionismo dei figli sia la cosa più diffusa e anche terribile. Mi rendo conto che spesso pure io rpesa dall'entusiasmo parlerei per ore dei miei figli, ma magari dall'altra parte l'interesse possa essere anche prossimo allo zero.

    Genitori: cominci a capire di più i tuoi genitori, ora che lo sei anche tu. E non aggiungo altro.

    Gatti: Per non farci amncar enulla abbiamo pure un gatto. Sento molti genitori preoccupati di cosa possa far eun gatto ai propri figli. Preoccupatevi di cosa possano fare i figli ad un gatto, piuttosto :P

    Lavoro: A parte che essere genitori è già di per sé un lavoro, non avreste mai creduto di sentire la mancanza del vostro lavoro. Credo sia normale. Amanda si sentiva una madre terribile per questa cosa. Tenendo conto che spesso una donna a casa oltre che i bambini deve cercare di tenere un minimo vivibile la casa, magari hai studiato, sei una grandissima professionista, eri stimata e rispettata nel tuo lavoro, con la nascita del figlio diventi unicamente una mamma. Hai due laure e un post doc? Non importa, sei allo stesso livello della ragazzina con la terza media che segue i reality come fossero i nuovi vangeli. Ovviamente devi essere pure felice di tutto questo e guai a lamentarsi. Credo sia normale che una donna voglia tornare al lavoro per riaffermare la propria persona e professionalità. Poi diciamoci la verità: il lavoro spesso è rilassante rispetto alla cura di bambini piccoli :hihi:

    Mamme: altro che l'unione fa la forza. Spesso le altre mamme sono delle serpi velenose. Cleopatra avrebbe dovuto farsi mordere da una mamma frustrata, altro che aspide. Come spesos le amicizie tra donne sono minate da gelosia e cattiveria, anche le mamme tra di loro possono raggiungere die livelli di perfidia micidiale. Ovviamente in generale sono tutte felicissime, perfettine, organizzate, onniscenti. E tu ti senti una merdina. Ovviamente spesso dispensano consigli non richiesti. Si potrebbe fare un topic apposta sui vari tipi di mamme, dalla super organizzata, a quella fissata coi cibi bio, i prodotti fatti in casa alla superorganizzata.
    In generale consiglio di fottersene altamente. Anche di fronte a perle di saggezza come
    -"ah, non hai partorito, quindi non sei una vera madre" (le madri adottive ringraziano)
    -"ma anche se non sono tuoi gli vuoi bene lo stesso?" (no, li odio e vorrei gassarlo -.-')
    -"che peccato che tu non possa allattare, non sai cosa ti perdi. Io lo allatterò fino ai tre anni, ho deciso"
    -"ah come faranno i bambini senza un padre" (è un problema che affronteremo per tempo, a che cmq un pochino mi angustia, ma in ogni caso, chi cazzo sei? ci siamo conosciute un quarto d'ora fa)
    -"ma se siete lesbiche come farete a crescere un maschio?" (sono due mesi che penso a questa frase e non l'ho ancora compresa)
    -"io per farlo dormire gli do un po' di valium" (no, un attimo...)
    -"mica vorrai svezzarlo già a sei mesi?" (no, pensavo a sei anni)
    -"hai due gemelli? Poveretta" (detto con un tono come se avessi detto che ho tre mesi di vita causa leucemia)
    -"mio figlio camminava a sei mesi e ha iniziato a parlare a tre mesi. I tuoi?"(e ti senti madre di due ritardati).
    A proposito: la vera selzione sulle amicizie secondo me si fa con la nascita dei figli. Amcihe senza figli che sono disposte a stare a casa accontentandosi di un caffé pur di vederti sono da tenere strette. Quelle che "eh, ma non esci mai da quando sei amdre, che palle!" le aspetterai al varco quando sarà il loro turno :shifty:

    Nanna: vedi dormire e piangete

    Nonni: sempore siano benedetti. Che siano i vostri genitori o suoceri, siate sfacciate e chiedete aiuto senza ritegno. Anche solo per dormire.

    Omogenitorialità:
    situazione aprticolare la nostra, come forse saprete. Io mi sento madre in tutto e per tutto, ma per la legge non sono nulla. Non importa quanti pannolini abbia cambiato, quante poppate col biberon, quanto amore, paure, errori e soddisfazioni abbia profuso. Inoltre le coppie come le nostre saranno sempre sotto la lente d'ingrandimento. Con i soliti soggetit printi a giudicare. Avremo figli maleducati? "Eh, per forza, con quelle lì." Saranno geni ed andranno benissimo a scuola? "Eh, poveri bambini, non socializzano molto, colpa di quelle lì."
    Immagino che per molti il fatto che i nostri figli abbiano dua madri sia un abominio. Pace, cercherò di dormire lo stesso la notte.

    Pappa: A breve toccherà anche a noi lo svezzamento. Quindi entreremo nel tunnel delle pappine, omegenizzati, frullati, con mille pareri, spesso non richiesti. Noi sentiremo cosa avrà da dire la pediatra e cercheremo di regolarci col buon senso. Spero.

    Pediatra: sceglier eil pediatra ideale dovrebbe essere una cosa importante. A Torino sappiate che con la penuria di pediatri sul territorio dovrete accontentarvi dell'unico pediatra libero che risucirete a trovare

    Pianto: avevo letto da qualche parte che la selezione anturale ha reso il pianto del neonato così forte e fastidioso per obbligare la madre ad accudire il cucciolo. Mazza che culo.

    Sesso:
    Quelle che dicono "tanto torna tutto come prima" (prima di cosa? del menarca?) oppure "tanto il sesso non me lo ricordo più", se ne sentono di cotte e di crude, spesso molte esagerazioni. Ne bene e nel male. Diciamo che spesso con la stanchezza l'ultima cosa che ti viene in mente è di fare del sesso. Poi ci sono situazioni come

    sei nel letto, hai sonno ma non troppo. Magari ci si bacia e pensi "wow, stasera alla grande". Cominci anche a spogliarti e senti:
    - ngé
    No, dai, magari era solo un vagito, vediamo se si riaddormenta
    - ngeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeé
    Seguito dall'altra/o, perché i gemelli sono molto uniti e vogliono spesos fare le stesse cose.


    Secondo me lo fanno apposta. Hanno paura che i genitori facendo l'amore gli concepiscano un fratellino o sorellina. Nel nostro caso dovremmo forse spiegar loro che non corrono di questi rischi?

    Sorriso: Potete essere dure e determinate quanto volete. Appena vostro figlio vi sorriderà non capirete più nulla. Sapevatelo. Ho il sospetto, però che se approfitteranno per circa 30-40 anni di questa cosa.

    Vacanze: vacanze coi figli piccoli: vi farò sapere quest'estate. Sappaite solo che noi per uscire ed andare dai miei suoceri ci mettiamo un'ora e mezza. Sicuramente sentendo altri pareri amncano strutture adeguate per famiglie. In ogni caso credo che in futuro il campeggio sarà la soluzione più gettonata (anche per mero risparmio)

    Vezzeggiativi: Si ritorna a "buoni propositi". Tipo mai vocine sceme, o altre cagate. Ovviamente torno dal lavoro, non mi tolgo nemmeno la giacca e me li prendo in braccio tubando "come stanno i miei patatoni? tut tut tut" (mettere versi scemi con la bocca). Loro paiono apprezzare però.

    Mi rendo conto che a tratti sembro un po' cinica, ma mi sembrava giusto far passare il seguente emssaggio: essere genitori è bellissimo, ma è difficile. Diffidate dei quadretti stile mulino bianco, e di chi tesse solo elogi. Il bello dell'essere genitore è che hai la responsabilità di una nuova vita e dovrai educare e far crescere tuo figlio, renderlo indipendente e fargli rpendere il suo psoto nel mondo. Una missione difficilissima. Quindi è giusto avere paura, chiedere aiuto ed essere sincere.

    rileggevo il tuo bellissimo topic. Ed è commovente. E nessuno capirà mai le difficoltà di una madre finché non è madre a sua volta. Da fuori sembra tutto facile
    A parte il turno sull'omogenitorialità, che non ci tocca, quoto parola per parola.
    Sopratutto sulle notti in bianco e l'esibizionismo delle altre mamme.
    E manca la frase classica: "Quando ne fate un altro?"
     
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    Madre, donna, lesbica. What else?

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    10 cose che le italiane dovrebbero imparare dalle mamme straniere

    Rendono i ragazzi più indipendenti, urlano meno, fanno più sport e anche i papà si occupano più della cura dei bimbi e della casa: questo il quadro che emerge dalle mamme straniere rispetto quelle italiane. Vediamo nel dettaglio che cosa si può imparare dalle danesi, inglesi, americane e francesi.

    1/10 > Dividono i compiti con il partner

    Partiamo da un esempio del nord Europa. In Danimarca il capofamiglia è un ruolo condiviso tra uomo e donna. Spartendosi compiti e responsabilità e aiutandosi a vicenda, riescono entrambi a lavorare e a dedicare tempo ed energie alla propria famiglia. In questo senso, le pari opportunità sono una questione che i danesi prendono molto sul serio.

    < 2/10 > Urlano meno

    Capita che le mamme italiane urlino per farsi ascoltare dai figli (con relativo senso di colpa successivo nei confronti dei bimbi). Secondo il pedagogista Daniele Novara, il genitore di oggi morbido e non autoritario va in crisi davanti a un bambino che non fa quello che deve. Non sa come agire, vorrebbe convincere il piccolo senza obbligarlo ma poi alla fine urla e si arrabbia. Ma all'estero non è sempre così. “Nella mia esperienza in Germania, noto che le mamme qui si preoccupano di molte meno cose rispetto a noi mamme italiane. Per esempio, la cena di solito è un pasto freddo, se i vestiti dei bambini non sono stirati non è un tragedia e nessuno è ossessionato dalla “maglietta della salute”. E’ forse per questa ragione che, alla fine, risultano più serene nella quotidianità”, dice Roberta P., 33 anni, un figlio, ricercatrice a Berlino e intervistata dal Corriere.it.

    < 3/10 > Rendono i figli più indipendenti

    Le straniere sono più tranquille e sicure quando si tratta di contribuire alla costruzione dell’indipendenza dei propri figli. In Italia due under 35 su tre vive ancora a casa con i suoi. Un motivo in parte dettato dalla situazione economica e dalle difficoltà a trovare un lavoro. Ma non sempre... I ragazzi restano a casa anche se lavorano. Secondo i dati Eurostat, in Italia restano a casa soprattutto i maschi (il 57,5% tra i 25 e i 34 anni) mentre le femmine che rimangono in famiglia sono il 41,1%. Le percentuali sono dimezzate, per Francia e Regno Unito. Danimarca al 15,8%.

    < 4/10 > Le mamme fanno più sport


    Italiane a rischio sedentarietà. Anche troppo. Secondo uno studio pubblicato da Lancet, il 61% delle donne italiane conduce una vita sedentaria. Diversa la percentuale all'estero: vale per il 47% delle americane, il 40% delle australiane, il 37% delle francesi e il 28,5% delle tedesche. E a giovarne non è solo la salute, ma anche l'esempio che si dà ai figli.

    < 5/10 > Con il freddo non si rinchiudono in casa

    Soprattutto nel nord Europa, le mamme sembrano avere un rapporto più pragmatico con il clima: freddo, neve e pioggia condizionano meno la vita dei bambini. In Finlandia, per esempio, ai genitori è consigliato di lasciare i figli a fare il pisolino fuori all'aperto. Con temperature di certo non temperato. Come dice alla BBC Brittmarie Carlzon, insegnante di scuola materna: "Specialmente d'inverno quando i bimbi rischiano di ammalarsi di più, sembra funzionare". Anche quando le temperatura vanno a -15 gradi. Per maggiori info: www.bbc.com/news/magazine-21537988

    < 6/10 > Hanno più figli

    Le mamme in Francia, Norvegia, Svezia e Finlandia fanno più figli della media europea, circa 1,8 contro 1,58 dei dati Eurostat. Le italiane seguono con una media di 1,4 figli.

    < 7/10 > Lavorano entrambi i partner

    La Danimarca detiene una delle più alte percentuali di donne lavoratrici di tutta Europa e il dato colpisce ancora di più se lo si paragona con quello italiano, un misero 47%. A permetterlo è una flessibilità che si traduce nella possibilità di riproporsi sul mercato del lavoro in modo più facile, anche dopo aver avuto un figlio. Inoltro, secondo uno studio della Harvard Business School, e condotto in 25 Paesi su 50mila adulti ha dimostrato che i figli di madri che lavorano saranno avvantaggiati da adulti. Soprattutto un vantaggio che riguarda le bambine che, una volta cresciute, guadagneranno in media il 23% in più delle coetanee figlie di madri casalinghe.

    < 8/10 > I papà si occupano più dei figli

    Torniamo all'esempio della Danimarca dove lui gode di un lungo e ben pagato congedo di paternità di ben due settimane. Inoltre in neo-papà può scegliere il part-time senza essere giudicato male. Al contrario, è incentivato a farlo perché sa di poter contare anche sul salario della donna che, a differenza dell'Italia, non è affatto inferiore a quello dell'uomo. In Italia, 38 minuti è il tempo medio dei papà trascorso coi figli, ogni giorno, contro le 4 ore e 45 minuti per le madri (dati Sirc). E' vero, qui non ci sono sempre le condizioni lavorative per consentire ai papà di stare più a casa, ma, quando sono a casa... lasciamoli un po' di più con i pargoli!

    < 9/10 > Pensano meno alla moda


    I bimbi sono bimbi. Devono poter giocare e divertirsi. Senza preoccuparsi troppo del vestito che hanno. Troppa attenzione alla moda o al vestitino nuovo addosso rischia di limitare la libertà di movimento dei più piccoli. Inoltre, i brand non sono fatti per i piccini. Per i bambini - mette in guardia uno studio del Dipartimento di sociologia dell’Università di Leicester -, il brand può diventare un mezzo per la costruzione della propria identità già dai cinque anni. E la famiglia gioca un ruolo importante nel trasferire la consapevolezza dei marchi.

    < 10/10 > Viaggiano, viaggiano, viaggiano

    Il primato indiscusso di viaggiatori, spetta agli USA, con 32,9 milioni di partenze verso l’estero nel 2015, secondo un report di Tourism Intelligence International pubblicato sul Corriere.it. E sapete che i bambini sono i primi a beneficiare delle partenze? Uno studio di lungo periodo condotto dal Dipartimento dell’Educazione americano, che ha analizzato oltre 21mila bambini, ha evidenziato una relazione positiva fra la durata del viaggio e i risultati accademici.

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    E voi? Cosa ne pensate? Siamo veramente ansiose e troppo apprensive? O siamo così perché mancano i servizi?
     
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    Noto che le mamme italiane sono terrorizzate che i loro figli si ammalino, o si facciano male. Quindi il punto 5 è verissimo (mercoledì ho sconvolto mia suocera perché ho portato Andrea a giocare fuori mentre nevicava. Per lei avrei duvuto tenerlo in casa).
    Trovo poi che le mamme italiane mettano troppo i loro figli su un piedistallo. In mezzo agli adulti i bambini parlano, gridano, pretendono l'attenzione. Per me da bambina era impensabile. Poi spesso noto bambini pacricciosi e ingestibili. Credo che molti comportamenti nascono dai sensi di colpa delle mamme che devono lavorare e non possono godersi i figli.
    In compenso trovo che le mamme italiane siano molto più espansive e capiscono megli i fgigli rispetto ad altre mamme.
     
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  9. Emperor86
     
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    nel dubbio, legnate dio porco
     
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    Le generalizzazioni sono dannose. Credo ci siano ottime madri in Italia come all'estero. Io lavoro in mezzo a bambini tutto il giorno, e posso dire che i più maleducati e spesso ingestibili sono i figli degli immigrati musulmani (magrebini, egiziani eccetera). Il bambino più educato e rispettoso dell'autorità è un bambino di origine ucraina, con una madre splendida che non si è mai sognata di mettere in discussione la mia figura. Cosa che fanno spesso i genitori italiani. per loro il figlio è tutto (anzi, rettifico, le madri, perché i padri ancora oggi spesso sono assenti nell'educazione. Alcuni non li ho mai visti ). Per il resto credo che paghiamo la condizione di inferiorità della donna in Italia, a causa del maschilismo e della morale cattolica, con l'esaltazione della donna come madre che si dedica al 100% ai figli, deve tenere sempre tutto in ordine in casa (però i mariti non fanno nulla) che deve essere presente e chioccia. Ho madri che mi chiedono di non far uscire i figli in cortile durante la ricreazione (e vivo in provincia, dove almeno la metà dovrebbero essere figli di contadini, ben temprati :D) perché fa freddo. Che li tengono a casa se hanno il raffreddore. Che li giustificano in tutto, anche se a 11 anni non sono capaci di tagliarsi la carne durante la mensa o ad allacciarsi le scarpe.
    Poi ci sono poche madri anafettive che se ne fregano totalmente. Le poche equilibrate, guarda caso, hanno un titolo di studio, con genitori che a loro volta hanno lavorato entrambi ed hanno elaborato il distacco.
     
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    Culla Bianconera

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    Ieri ho ricevuto una chiamata euforica di Amanda mentre ero al lavoro. Stefano le ha rubato un pezzo di banana e se l'è pappata. Direi che lo svezzamento procede bene :D
     
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    13 августа 2013

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    e brava! :rulez:
     
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  13. ^Julia^
     
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    CITAZIONE
    Madri pentite


    Noi donne siamo molto brave a pentirci. Sappiamo farlo su quasi ogni cosa: aver scelto un uomo, averlo sposato. Aver scelto un lavoro che forse non era la strada giusta per noi. Ma aver messo al mondo dei figli, questo no. Quale (snaturata) madre potrebbe mai pentirsi di aver compiuto l'atto più bello del mondo? Una convinzione che va scemando, anzi, quasi si sgretola con una buona dose di sconcerto negli occhi, leggendo il saggio Regretting Motherhooddi Orna Donath, sociologa israeliana e ricercatrice della Ben Gurion University che ha raccolto le voci di 23 donne pentite di essere diventate madri.

    Un insieme di testimonianze che ha toccato un tema certamente tabù facendo il giro del mondo, da Gerusalemme fino alla Norvegia e alla Germania, scatenando un acceso dibattito e scandalizzando donne e uomini. Le donne intervistate, di ogni età e status sociale, con uno o più figli, hanno raccontato a Orna il loro «dramma». «Rinuncerei a loro. Senza battere ciglio. Ed è difficile per me dirlo, perché li amo immensamente», racconta Doreen, 38 anni, divorziata, madre di tre figli.

    LE STORIE

    Atalya, 45 anni, è divorziata, ed i suoi tre figli adolescenti vivono con il padre. Anche se non si occupa della cura quotidiana dei ragazzi, essere madre le pesa. «Mi blocca, mi ruba l’anima», dice. E racconta di essere diventata mamma in modo «automatico», senza riflettere sulle conseguenze. Atalya, come le altre donne del libro, però, ha capito tardi che la sue vocazione era un’altra. «Se potessi tornare indietro», ha detto, «ovviamente non avrei figli. È una certezza».

    Tirtza, 57 anni, divorziata, ha avuto due figli e ha già dei nipoti. Anche per lei diventare madre era una sorta di passaggio «naturale» dopo le nozze. «Ogni volta che parlo con i miei amici dico che con il senno di poi non avrei fatto neanche un quarto di un bambino. La cosa più dolorosa per me è che non posso tornare indietro nel tempo. È uno sbaglio a cui è impossibile, impossibile porre rimedio», dice con parole che lasciano quasi interdetti.

    Doreen, 38 anni, divorziata e madre di tre figli, dice che prima di rimanere incinta non aveva né necessità, né la volontà di diventare madre. Eppure le è successo, nonostante la sua riluttanza iniziale. «Mi piacerebbe molto non avere figli. Nessuno dei tre. Mi fa molto male dirlo, e loro non sentiranno mai queste parole uscire dalla mia bocca. Non capirebbero, nemmeno se avessero cinquant’anni, o forse allora sì, ma non ne sono sicura. Rinuncerei a loro, totalmente. Veramente. Senza battere ciglio. Ed è difficile per me ammetterlo, perché li amo. Molto. Ma mi piacerebbe farne a meno».


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    11 modi nel mondo per far addormentare i bambini

    Le famiglie tentano vari approcci per quanto riguarda il sonno dei bambini: c’è il co sleeping, qualcuno adotta delle tecniche per addestrarli al sonno, altri li lasciano piangere.

    Qualunque cosa sia sicura e vada bene per la famiglia è la cosa giusta da fare, ma dare un’occhiata a cosa fanno gli altri genitori nel mondo non può far male vero?

    I bambini dormono in scatole svedesi di cartone



    Secondo una tradizione che in Finlandia risale al 1930, i genitori mettono i loro bimbi a dormire negli scatoloni, lo scatolone è un regalo del governo, con tutto il suo contenuto, e fa parte di un programma per ridurre la mortalità infantile.

    Si tratta del primo letto del bimbo ed è importante sottolineare che da quando sono in uso la Finlandia gode del più basso tasso di mortalità infantile del mondo.

    I bambini norvegesi schiacciano un pisolino fuori quando fa freddo



    In Norvegia, e non solo, i genitori non temono il freddo e i loro piccini schiacciano un pisolino fuori dai negozi nel passeggino durante gli inverni scandinavi. Ben fasciati, ovviamente. Detta così può spaventare ma è una tradizione antica e sembra funzionare.

    I genitori giapponesi dormono vicino ai figli



    Dimenticatevi la stanza dei bambini in fondo alla sala.
    I genitori giapponesi dormono su uno zerbino o su un futon vicino ai loro bimbi. Oppure tengono la culla vicino al loro letto.


    I bambini giapponesi ricevono delle pacche sulla pancia per dormire




    Le mamme giapponesi danno dei piccoli colpi ritmati al pancino dei loro bimbi per farli dormire. Si chiama “ton ton”e si tratta di una dolce pacca che imita il ritmo del cuore.

    I kenioti praticano l’attaccamento ai genitori



    In Kenya il co-sleeping è la norma e le mamme stanno sempre vicine ai figli.

    Alcuni sostengono che questo è il motivo per cui i bambini kenioti non piangono molto. La mamma è sempre lì vicino per consolarli e calmarli.

    I genitori spagnoli e argentini non credono nel mandare a letto presto i figli



    I bambini in Spagna e Argentina non hanno un’ora stabilita per andare a letto.

    I genitori consentono loro di stare alzati fino a tardi per godersi un po’ di tempo in famiglia. Pensano che la regola per cui alle 19.30 si spengono le luci sia ridicola.

    I bambini danesi che dormo vengono lasciati incustoditi



    Fare acquisti con un bambino può costituire una sfida (come fai a spingere un passeggino e un carrello per la spesa quando hai un bimbo che dorme?) e così la persona si occupa dei bimbi li lascia nel passeggino senza nessuno a guardarli mentre fa le commissioni. Una pratica che per noi costantemente in ansia per pericolo di rapimento non accadrebbe.


    I bambini svizzeri fanno il sonnellino in un’amaca che rimbalza




    I piccoli svedesi dormono cullati dalle amache che vengono chiamate hngemattes. Tengono i bambini calmi e li consolano. Hanno anche un’estetica davvero adorabile.

    I genitori svedesi spogliano i figli per farli dormire



    Gli svedesi usano le tecnica di spogliare i loro bimbi per farli dormire. E poi colpiscono piano il loro sederino.

    I bambini inglesi dormono da soli



    La maggior parte dei bimbi inglesi dorme da solo nella propria stanza. Inoltre i genitori si documentano su varie tecniche.

    A Singapore le famiglie praticano il co sleeping



    Molte famiglia a Singapore praticano il co sleeping.

    Il 72% delle famiglie crede nel condividere il letto coi bimbi.

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    A Copenaghen scena splendida: troviamo lungo il Niavh una carrozzina con dentro un bambino che dormiva pacioso. Amanda sconvolta (forse erano anche gli ormoni) cerca i genitori, e ferma un poliziotto che passava di lì. Ovviamente esce dal pub la amdre che era andata al caldo a farsi una birra lasciando il bambino imbacuccato a dormire fuori (era dicembre, tanto per gradire).
    Ovviamente molta perplessità da parte nostra e occhiate miste commiserazione/incazzatura da aprte della mammina (che sarà stata alta più di un emtro e ottanta) e del poliziotto. Già mi sentivo addosso il classico sguardo "italiane del cazzo".
     
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112 replies since 2/9/2015, 21:54   1037 views
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