Conference League 2021-22

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    Nel gruppo dei giallorossi pari tra Cska Sofia e Bodo Glimt. Ecco tutti gli altri risultati

    Bel successo dell’Hjk Helsinki contro gli armeni dell’Alashkert, l’Az Alkmaar vince contro i cechi del Jablonec. Alle 21 le altre sfide tra cui Feyenoord-Slavia Praga e Paok Salonicco-Slovan Bratislava
    Oscar Maresca

    30 settembre - MILANO
    Secondo giovedì di gare per le squadre impegnate in Conference League. Nel gruppo C la Roma non fatica contro lo Zorya. A Zaporizhia, Mourinho fa turnover e vince. Mattatori della sfida El Shaarawy, Smalling e Abraham. Pari senza gol nell’altra sfida del girone: Cska Sofia-Bodo/Glimt finisce 0-0. Un risultato che fa sorridere i giallorossi sempre più in vetta. Nel gruppo A ottimo successo dell’Hjk Helsinki contro gli armeni dell’Alashkert. In trasferta la squadra di Koskela si impone 2-4. Nel girone D l’Az Alkmaar vince contro i cechi del Jablonec: decide la rete dell’islandese Gudmundsson. Alle 21 tutte le altre sfide. Riflettori puntati su Feyenoord-Slavia Praga e Paok Salonicco-Slovan Bratislava.

    GRUPPO A —
    Succede di tutto in Armenia. Nel primo tempo un gol per parte tra Alashkert e Helsinki. La squadra di casa resta in dieci per l’espulsione di Grigoryan. Al finlandese Riski risponde Embalo. Nella ripresa gli ospiti trovano il vantaggio con Valencic e dilagano con la doppietta personale di Riski. In pieno recupero i padroni di casa accorciano con Glisic. Al 95’ ancora una rete degli ospiti: la realizza Olusanya. Finisce 2-4. A Klagenfurt, in Austria, il Maccabi Tel Aviv pareggia in extremis contro il Lask: Horvath al 10’ sblocca la partita, Khalaila a due minuti dalla fine realizza l’1-1 finale. Cambia la classifica: austriaci e israeliani primi a quattro punti. A ruota l’Helsinki, un solo punto per gli armeni dell’Alashkert.

    GRUPPO B — Il Gent passa contro i ciprioti dell’Anorthosis. Sfortunata la deviazione di Korrea al 28’ che porta avanti i belgi. A pochi minuti dal fischio finale ci pensa Kums a chiudere i giochi: 2-0 al 90’. Si mette subito sui binari giusti per i padroni di casa la sfida tra Partizan Belgrado e Flora. I serbi vanno in vantaggio con una doppietta di Lazar Markovic nella prima frazione. Gli estoni subiscono il colpo e non reagiscono. La squadra di Stanojevic vola in testa insieme al Gent. Restano a zero punti l’Anorthosis e il Flora.

    GRUPPO C — Finisce con un pareggio senza reti la gara tra Cska Sofia e Bodo/Glimt. Il risultato fa sorridere la Roma: i giallorossi forti del secondo successo europeo consolidano la vetta con sei punti. La squadra allenata da Knutsen insegue due lunghezze più dietro. I norvegesi ci hanno provato fino all’ultimo: al 95’ trovano la rete del vantaggio, poi annullata dal Var per un fallo precedente. La squadra di Mourinho ha vita facile contro lo Zorya in trasferta. Decidono i gol di El Shaarawy, Smalling e Abraham.

    GRUPPO D — L’Az Alkmaar impiega più di un tempo per realizzare il gol della vittoria finale contro il Jablonec. Mette la firma sul tabellino l’islandese Gudmundsson al 53’. Una rete che vale la vetta del girone con quattro punti. Il Cluj non ci sta e riesce a strappare un pari contro i danesi del Randers: Kamara porta in vantaggio i suoi nel primo tempo, al 68’ Petrilla ristabilisce la parità. La rete del centrocampista classe ’00 è fondamentale per tenere ancora aperto il discorso qualificazione. Gli olandesi dell’Az guardano tutti dall’alto. Seguono Jablonec a tre punti, i danesi a due e il Cluj a uno.
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    Tottenham a valanga, tripletta per Kane. Lo 0-0 tra Cska e Bodoe fa felice la Roma

    Nel secondo turno della fase a gironi c'è anche lo storico primo gol di una squadra di Gibilterra
    Oscar Maresca

    30 settembre - MILANO
    Secondo giovedì di gare per le squadre impegnate in Conference League. Quanti gol nel turno delle 21 (gruppo E-H). Il Basilea dilaga 4-2 contro i kazaki dell’Almaty. Il Copenaghen fa 3-1 contro il Lincoln. Nonostante la sconfitta, è il primo gol realizzato da una squadra di Gibilterra in una competizione europea per club. Il Tottenham di Kane si impone 5-1 contro gli sloveni del Mura. Nelle sfide del pomeriggio (gruppo A-D) l’Helsinki vince 4-2 contro gli armeni dell’Alashkert, l’Az Alkmaar batte lo Jablonec e il Maccabi Tel Aviv pareggia in extremis contro il Lask.

    GRUPPO A—
    In Armenia succede di tutto. Nel primo tempo un gol per parte tra Alashkert e Helsinki. La squadra di casa resta in dieci per l’espulsione di Grigoryan. Al finlandese Riski risponde Embalo. Nella ripresa gli ospiti trovano il vantaggio con Valencic e dilagano con la doppietta personale di Riski. In pieno recupero i padroni di casa accorciano con Glisic. Al 95’ ancora una rete degli ospiti: la realizza Olusanya. Finisce 2-4. A Klagenfurt, in Austria, il Maccabi Tel Aviv pareggia in extremis contro il Lask: Horvath al 10’ sblocca la partita, Khalaila a due minuti dalla fine realizza l’1-1 finale. Cambia la classifica: austriaci e israeliani primi a quattro punti. A ruota l’Helsinki, un solo punto per gli armeni dell’Alashkert.

    GRUPPO B— Il Gent passa contro i ciprioti dell’Anorthosis. Sfortunata la deviazione di Korrea al 28’ che porta avanti i belgi. A pochi minuti dal fischio finale ci pensa Kums a chiudere i giochi: 2-0 al 90’. Si mette subito sui binari giusti per i padroni di casa la sfida tra Partizan Belgrado e Flora. I serbi vanno in vantaggio con una doppietta di Lazar Markovic nella prima frazione. Gli estoni subiscono il colpo e non reagiscono. La squadra di Stanojevic vola in testa insieme al Gent. Restano a zero punti l’Anorthosis e il Flora.

    GRUPPO C— Finisce con un pareggio senza reti la gara tra Cska Sofia e Bodo/Glimt. Il risultato fa sorridere la Roma: i giallorossi, forti del secondo successo europeo, consolidano la vetta con sei punti. La squadra allenata da Knutsen insegue due lunghezze più dietro. I norvegesi ci hanno provato fino all’ultimo: al 95’ trovano la rete del vantaggio, poi annullata dal Var per un fallo precedente. La squadra di Mourinho ha vita facile contro lo Zorya in trasferta. Decidono i gol di El Shaarawy, Smalling e Abraham.

    GRUPPO D— L’Az Alkmaar impiega più di un tempo per realizzare il gol della vittoria contro il Jablonec. Mette la firma sul tabellino l’islandese Gudmundsson al 53’. Una rete che vale la vetta del girone con quattro punti. Il Cluj non ci sta e riesce a strappare un pari contro i danesi del Randers: Kamara porta in vantaggio i suoi nel primo tempo, al 68’ Petrilla ristabilisce la parità. La rete del centrocampista classe ’00 è fondamentale per tenere ancora aperto il discorso qualificazione. Gli olandesi dell’Az guardano tutti dall’alto. Seguono Jablonec a tre punti, i danesi a due e il Cluj a uno.

    GRUPPO E— Il Feyenoord parte fortissimo. Contro lo Slavia Praga fa 2-0 nel primo tempo: segnano Kokcu e Linssen. Gli ospiti provano a recuperare nella ripresa con la rete di Holes. Non ci riusciranno, vincono gli olandesi. L’Union Berlino va subito avanti, il Maccabi Haifa è costretto a inseguire: Voglsammer firma il vantaggio al 34’. Nella ripresa il raddoppio è di Behrens. Tris a opera di Awoniyi. Ottima vittoria dei tedeschi. Gli olandesi comandano il girone con quattro punti, Slavia e Union Berlino a tre. Ultimo il club israeliano con un solo punto.

    GRUPPO F— Al 90’ è 1-1 tra Paok Salonicco e Slovan Bratislava. Avanti i greci con Akpom, pareggio realizzato da Green. Le due squadre si accontentano di un punto per parte. Partita storica per il Lincoln che affronta in trasferta il Copenaghen. La squadra gibilterrina realizza il primo gol in una competizione europea per una squadra del Paese a sud della Spagna: l’autore è il classe ’95 Marco Rosa. La rete vale il pareggio dopo il vantaggio segnato da Diks. Poco prima dell’intervallo, Wind riporta avanti i padroni di casa. Il terzo gol è di Stage al 52’. Danesi a sei punti in vetta, greci subito sotto a -2. Chiudono la classifica il club slovacco con un punto e quello gibilterrino fermo a zero.

    GRUPPO G— Il Tottenham impiega 3’ ad andare in vantaggio contro gli sloveni del Mura. A Dele Alli risponde Lo Celso cinque minuti più tardi. Gli ospiti non si arrendono e al 53’ accorciano le distanze con Kousz. Entra Kane, fa tripletta e chiude i giochi: 5-1. Il Vitesse va in vantaggio contro il Rennes: al 30’ è Wittek che sblocca la gara. Nel secondo tempo i francesi ribaltano il risultato grazie a Guirassy dal dischetto e Sulemana: finisce 1-2. Gli Spurs dividono il primo posto nel girone con la squadra di Genesio, entrambe a quattro punti. Olandesi una lunghezza più sotto. A zero il Mura.

    GRUPPO H— Tutto facile per il Basilea contro i kazaki dell’Almaty: tre reti nei primi 45’. Ad Arthur, segue la doppietta del centrocampista Lang. Gli svizzeri hanno il tempo di realizzare anche il quarto gol con Ndoye. La rete della bandiera per gli ospiti è dell’attaccante guineano Kante. Il gol dà fiducia alla squadra di Berdyev e su rigore accorcia il passivo: è 4-2 al triplice fischio. Sfida agli antipodi tra i ciprioti dell’Omonia e gli azeri del Qarabag: Lecjaks al 40’ porta in vantaggio i padroni di casa. Kady pareggia i conti al 52’ e venti minuti più tardi Sheydaev ribalta la sfida. C’è tempo anche per il terzo squillo firmato da Medvedev e per il quarto sempre di Kady. La classifica dice Qarabag primo a quattro punti, gli stessi del Basilea. A uno Omonia e Almaty.
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    Bodoe-Roma 6-1, Mou affonda in Conference League

    Giallorossi in campo con le seconde linee e mai in partita: gelati dai campioni di Norvegia, già sul 2-0 dopo 20’, e umiliati nel secondo tempo
    dal nostro inviato Andrea Pugliese

    21 ottobre - BODOE (NORVEGIA)
    Una figuraccia storica, una vergogna senza fine. La Roma subisce un cappotto imbarazzante per forma e contenuti, sconfitta 6-1 da un Bodo Glimt che ha dominato dall’inizio alla fine. Sconfitte imbarazzanti nella storia giallorossa europea ce n’erano già state, ma un conto è prendere una scoppola del genere contro Manchester United, Barcellona o Bayern Monaco, un altro contro la squadra numero 218 del ranking Uefa (al cospetto del 12° dei giallorossi). Roma, insomma, terribilmente brutta e confusionaria. Un po’ di tensione, del resto, nell’ambiente giallorosso la si era notata anche prima dal via, con un Tiago Pinto nervosissimo ai microfoni di Sky. E i segnali d’allarme si sono dimostrati realtà poco dopo, quando i giallorossi hanno preso un’imbarcata che nessuno poteva prevedere. Per i giallorossi non ha funzionato nulla, né nel gioco né nelle individualità. E ieri, ancora una volta, le parole di Mourinho e le scelte fatte fino ad oggi si sono dimostrate terribilmente vere: la Roma è stata costruita male, ha dei limiti endemici e una serie di giocatori assolutamente inutili per lo scacchiere tattico di Mou.

    IN DIFFICOLTÀ—
    Mourinho lancia Villar trequartista e prova a dar fiducia a Reynolds sulla fascia destra. Entrambi gli esperimenti però naufragano subito, con lo spagnolo a disagio in posizione avanzato e l’americano che conferma tutti i suoi limiti. Ma è in generale tutta la Roma a non funzionare, soprattutto nella prima parte del primo tempo, quando i giallorossi sono in completa balia degli avversari. Berg orchestra in mezzo, Konradsen e Fet vanno dentro da mezzali e davanti Solbakken mette a dura prova Calafiori e Botheim è sempre pericoloso. Così succede che dopo venti minuti il Bodo è già avanti per 2-0, con il primo gol di Botheim che nasce su una bella combinazione nello stretto e il raddoppio che arriva con un tiro dal limite di Berg (che calcia però indisturbato, senza pressione). In mezzo anche una parata decisiva di Rui Patricio su Konradsen, altrimenti il passivo sarebbe stato anche più duro. A quel punto allora la Roma si scuote, prova a imbastire qualcosa di decente e al 28’ accorcia le distanze, con Diawara che trova Perez in verticale e lo spagnolo che brucia Haikin. E’ una fiammata, però, perché poi per il resto i giallorossi non trovano mai né ritmo, né pericolosità. Anzi, ad andare vicino al gol è ancora il Bodo proprio in chiusura, con Pellegrino che di testa si divora il 3-1 da posizione ravvicinata e assai favorevole.

    IL CROLLO— Allora nella ripresa Mourinho corre ai ripari e butta dentro subito Mkhitaryan (che va a giocare come trequartista centrale), Cristante e Shomurodov, lasciando negli spogliatoi Villar, Darboe e Mayoral. Il problema è che la Roma è proprio sgonfia e gioca con una sufficienza ingiustificabile. Così tanto che al 7’ Diawara si addromenta e si fa rubare palla sulla linea di fondo da Sampsted, che serve Botheim per la doppietta personale del centravanti norvegese. Calafiori va quasi sempre a vuoto e quando spinge sbaglia tutti i cross, Kumbulla continua ad essere lento e impacciato e i tre appena entrati non riescono a cambiare ritmo ed intensità alla squadra giallorossa. Così Mourinho al 15’ prova a giocarsi le ultime carte a sua disposizione, inserendo anche Pellegrini e Abraham per Diawara ed El Shaarawy. Alla vigilia Mou l’aveva detto che stavolta avrebbe sfruttato i 5 cambi (a differenza di tante altre volte in campionato), ma probabilmente non si aspettava di dover correggere le cose definitivamente dopo appena un’ora di gioco. E al 26’ arriva anche il 4-1, con Kumbulla che in vantaggio di un paio di metri su Solbakken si fa recuperare e sorprendere in verticale, con l’ala norvegese che poi si permette anche il lusso di beffare Rui Patricio con un elegante scavetto. Un sussulto giallorosso arriva con un tiro da fuori (al lato di Pellegrini), ma poi il Bodo va ancora a segno prima con Pellegrino e poi con Solbakken. Sul 6-1 cala definitivamente il sipario, su quella che se non è la pagina più brutta della storia giallorossa in Europa poco ci manca.
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    Grande Roma che mantiene la tradizione dell'imbarcata europea
     
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    Lo Zorya raggiunge la Roma, in 6 sicure di andare avanti. In campo il Tottenham di Conte

    Gli ucraini risolvono una sfida difficile solo negli ultimi minuti, e raggiungono momentaneamente i giallorossi in vista della sfida di stasera. Stasera tocca al Tottenham

    4 novembre - MILANO
    La quarta giornata di Conference League si apre con il rocambolesco pari tra Flora e Anorthosis, con i ciprioti avanti 2-0 e poi rimontati dalle reti di Sappinen e Zenjov, mentre il Qarabag vince in trasferta contro il Kairat Almaty e si guadagna il passaggio del turno (resta da vedere se al primo o secondo posto).

    GIRONE A—
    La lotta per i primi due posti si chiude stasera: il Maccabi Tel Aviv e il Lask vincono e restano appaiati in testa al girone a 10 punti. Niente da fare per Hjk e Alashkert, battute rispettivamente 3-0 dagli israeliani e 2-0 dagli austriaci e ormai fuori dalla lotta. Le ultime due partite serviranno a decidere chi tra le due qualificate andrà direttamente agli ottavi e chi invece ai playoff.

    GIRONE B— Flora e Anorthosis pareggiano e complicano gravemente la loro corsa qualificazione. Il Gent soffre contro il Partizan - avanti con Urosevic - ma poi raggiunge un fondamentale 1-1 grazie al gol di Tissoudali. Anche qui il primo posto si deciderà nelle ultime due partite e, probabilmente, nello scontro diretto.

    GIRONE C— Lo Zorya risolve allo scadere la sfida col Cska Sofia (gol di Zahedi all'87' e Sayyadmanesh in pieno recupero) e raggiunge la Roma al secondo posto: i giallorossi stasera hanno la possibilità di raggiungere la testa del girone vincendo contro il Bodoe.

    GIRONE D— L'Az Alkmaar batte il Cluj 2-0 (gol di Gudmundsson e Pavlidis) e resta davanti a tutti, con 5 punti di vantaggio su Jablonec e Randers, che impattano 2-2 (con un rosso per parte) e rendono gli olandesi ancor più vicini al primo posto. Il Randers va avanti 2-0 con la rete di Hammershoy-Mistrati e l'autogol di Kubista, ma i cechi rimontano con i gol di Cvancara e Kratochvil.

    GIRONE E— Tutto da decidere, con il Feyenoord che può ipotecare almeno il secondo posto contro l'Union Berlino, mentre Maccabi Haifa e Slavia Praga hanno bisogno di punti per restare attaccati al treno dei playoff.

    GIRONE F— Lo Slovan Bratislava vince 4-1 a Gibilterra contro il Lincoln e raggiunge in classifica il Paok, che stasera si gioca tantissimo contro il Copenhagen.

    GIRONE G— Stasera il Tottenham scende in campo contro il Vitesse con unico obiettivo: vincere, mentre il Rennes ha bisogno di fare il suo dovere contro un Mura fermo a 0 punti.

    GRUPPO H— Il Basilea impatta 1-1 contro l'Omonia e perde il treno per il primo posto, col Qarabag che vincendo oggi pomeriggio si è portato a 10 punti in classifica.
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    La Roma fatica ancora con il Bodo: stavolta è 2-2 in rimonta con El Shaarawy e Ibanez

    I norvegesi vanno per due volte in vantaggio, decisivo il pari all'84' del brasiliano. In classifica i giallorossi restano secondi. Alla squadra di Mourinho mancano due rigori, ma fino alla finale non c'è Var

    Andrea Pugliese

    4 novembre - ROMA
    Una Roma deludente non va oltre il pari interno con il Bodo Glimt (2-2), che l’aveva umiliata per 6-1 all’andata. A Mourinho non riesce la vendetta, a dir il vero non riesce poi molto in assoluto. Perché nel primo tempo i giallorossi sembrano a corto di idee e di gioco, nel secondo recuperano la partita solo grazie alla rabbia agonistica ed a un gol di Ibanez (quello del 2-2) in fuorigioco. Mou stavolta gradirà, anche se in precedenza ai giallorossi non sono stati fischiati due rigori netti per falli di mano di Moe e Konradsen. I norvegesi hanno messo in mostra un ottimo Solbakken (autore dell’1-0) e un buon collettivo in generale, nella Roma molto bene El Shaarawy (suo il temporaneo 1-1), ancora male Abraham e Mkhitaryan e stavolta anche Zaniolo. L’impressione, però, è che la Roma si stia impantanando in una palude da cui non riesce più ad uscire.

    POCHE IDEE —
    Mourinho riabilita gli epurati (Reynolds, Mayoral, Villar e Diawara) per la panchina, sposta Cristante al centro della difesa (schierata a tre in fase di impostazione, a quattro in quella difensiva) e inserisce Darboe in mediana, con Ibanez schierato come terzino sinistro. Il Bodo viene invece da 18 partite utili consecutive (ultimo k.o. il 5 agosto) ed è vicino al suo secondo titolo di campione di Norvegia (+7 sul Molde a 5 giornate dalla fine). Insomma, una squadra è ancora in costruzione, l’altra ben rodata. Ma stavolta Mou se la vuole giocare per vincere, non come in Norvegia. Il problema, però, è che anche con i titolari la Roma fatica, esattamente come era successo nel secondo tempo dell’andata. Tanto che nei primi 45 minuti i giallorossi non tirano mai in porta. Il gioco è sterile, si punta tanto sulla palla a scavalcare sul terzino opposto, spesso alla ricerca a destra del taglio di Zaniolo o della sovrapposizione di Karsdorp. Ma anche quando riesce ad andare al tiro, la Roma o non centra la porta (Abraham) o è sfortunata (due volte con El Shaarawy, ribattute decisive di Sampsted e Konradsen. L’occasione più limpida ce l’ha però Zaniolo a campo aperto, ma Nicolò spreca tutto prima non servendo Abraham solo al centro dell’area, poi facendosi togliere palla da Lode in ripiegamento difensivo. E il Bodo? Fa la sua onesta partita, come deve fare una squadra che gravita al 151esimo posto del ranking Uefa (all’andata era 208esimo): difesa compatta, buon palleggio e esterni veloci ad attaccare gli spazi. Pellegrino crea subito scompiglio nell’area giallorossa, Solbakken mostra numeri interessanti. Compreso il gol, un gioiello di prima intenzione (al 45’) che finisce sotto il sette alla destra di Rui Patricio. Mourinho fugge subito negli spogliatoi, appena prima che l’intervallo non sancisca anche i primi fischi dell’Olimpico alla sua Roma.

    RABBIA GIALLOROSSA — Mourinho allora corre ai ripari inserendo Perez e Villar per Mkhitaryan e Darboe. E al 3’ potrebbe già pareggiare per il fallo di mano netto in area di Moe, ma Papapetrou non lo vede e senza Var non c’è possibilità di correzione. E il pari arriva al 9’ con il solito bel destro a giro di El Shaarawy, servito in profondità da Zaniolo, passato nel frattempo a fare il trequartista centrale, alle spalle di Abraham. Il problema è che anche sul pari la Roma non ha equilibrio e spesso e volentieri quando riparte, si spezza in due. Ed infatti al 20’ c’è il patatrac: Zaniolo perde l’ennesimo pallone sanguinoso al limite dell’area, il Bodo riparte con la Roma spezzata in due e Botheim di testa insacca il 2-1 su cross di Sampsted. La mossa di Mou allora è Shomurodov per Zaniolo, ci sarebbe un altro rigore per i giallorossi per un’altra mano in area, stavolta di Konradsen e al 29’ è Mancini a prendere il palo da due passi di testa. Come altre volte in questa stagione, la reazione rabbiosa della Roma allo svantaggio crea occasioni, ma anche tanta confusione. Entra anche Mayoral per Abraham (fischiato anche lui), El Shaarawy ci prova con un’altra magia al volo, ma tocca a Ibanez fare il 2-2 di testa, su traversone di Mayoral, con il brasiliano che però è in fuorigioco. Finisce così, con il Bodo che resta in vetta al girone e la Roma che non riesce a tramutare in realtà l’attesa vendetta.
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    Più merito loro o demerito vostro?
    8 gol presi in due partite non sono pochi
     
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    Se becchi 8 gol da una squadra norvegese hai solo demeriti.
    Loro saranno più in forma, ci mancano due rigori ma almeno in casa li devi battere
     
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    Ahi ahi Conte: Spurs k.o. in Slovenia e qualificazione a rischio. In 6 agli ottavi

    Sconfitta all'ultimo minuto per il Tottenham, in questo momento è terzo nel girone. Feyenoord, Gent, Rennes, Az Alkmaar, Lask Linz e Copenaghen vanno avanti. Ok l'Union Berlino
    Matteo Nava

    25 novembre - MILANO
    Fragorosa e incredibile caduta del Tottenham Hotspur in questa quinta giornata di Conference League, con la squadra di Antonio Conte che al 93’ perde 2-1 in casa degli sloveni del Mura e regala il primo posto al Rennes: qualificazione a rischio. Dagli altri gironi accedono agli ottavi anche Gent, Feyenoord, Copenaghen, Lask Linz Az Alkmaar: nel gruppo della Roma il Bodo/Glimt vince di misura e resta in testa a +1 sui giallorossi.

    GRUPPO A—
    L’attesa nel primo raggruppamento della competizione era tutto per lo scontro diretto in vetta tra Maccabi Tel-Aviv e Lask Linz, ma in Israele gli spettatori di casa restano delusi amaramente all’89’, quando Sascha Horvath si erge a match winner in favore degli austriaci. Lask agli ottavi, Maccabi ai playoff. Intanto l’Hjk Helsinki trionfa di misura in casa contro gli armeni dell’Alashkert: 1-0 con gol del giapponese Atomu Tanaka al 48’, entrambe le squadre erano già eliminate. Classifica: Lask Linz 13 punti, Maccabi Tel-Aviv 10, Hjk Helsinki 6 e Alashkert 0. Prossimo turno (giovedì 9 dicembre): Alashkert-Maccabi Tel-Aviv, Lask Linz-Hjk Helsinki.

    GRUPPO B— Il primo successo del Flora Tallinn in questa Conference League arriva a sorpresa alla penultima giornata e basta uno squillo di Martin Miller al 43’ per affondare 1-0 il ben più quotato Partizan Belgrado. Grazie al colpo degli estoni, il Gent si assicura il primo posto aritmetico ancor prima di scendere in campo contro l’Anorthosis Famagosta. Il match a Cipro diventa logicamente blando e vede trionfare gli isolani per 1-0 con l’ex conoscenza della Serie A Lazaros Christodoulopoulos. Decisivo l’ultimo turno, invece, per lo slot ai playoff: è corsa a tre. Classifica: Gent 10 punti, Partizan Belgrado 7, Flora Tallinn e Anorthosis Famagosta 5. Prossimo turno (giovedì 9 dicembre): Gent-Flora Tallinn, Partizan Belgrado-Anorthosis Famagosta.

    GRUPPO C— Mentre la Roma allo Stadio Olimpico passeggia sullo Zorya Luhansk ormai eliminato, la capolista Bodo/Glimt difende il primo posto con una prestazione concreta. I norvegesi battono infatti 1-0 il Cska Sofia grazie alla rete di Sondre Fet al 25’ e tra due settimane andranno in Ucraina sapendo che una vittoria significherà uno slot agli ottavi di finale. Classifica: Bodo/Glimt 11 punti, Roma 10, Zorya Luhansk 6 e Cska Sofia 1. Prossimo turno (giovedì 9 dicembre): Cska Sofia-Roma, Zorya Luhansk-Bodo/Glimt.

    GRUPPO D— Quanto basta, come il “q.b.” nelle ricette. L’Az Alkmaar si prende la qualificazione agli ottavi di finale con il punticino che serviva nella trasferta in Repubblica Ceca: lo Jablonec passa avanti con Milos Kratochvil al 7’ minuto ma, a pochi secondi dall’intervallo, Hakon Evjen spedisce gli olandesi tra le migliori 16 con il definitivo 1-1. Ora al secondo posto ci sono i danesi dei Randers, vincenti per 2-1 sul Cluj. Accade tutto nell’ultima mezz’ora in Scandinavia: prima Alhaji Kamara fa esultare i padroni di casa, poi Simon Plesinger omologa il successo dopo il momentaneo pareggio di Ciprian Deac. Romeni fuori dai giochi. Classifica: Az Alkmaar 11, Randers 7, Jablonec 6 e Cluj 1. Prossimo turno (giovedì 9 dicembre): Az Alkmaar-Randers, Cluj-Jablonec.

    GRUPPO E— Arriva al 93’ una clamorosa qualificazione agli ottavi di finale per la capolista Feyenoord, con un bel 2-2 in inferiorità numerica in Repubblica Ceca. Alla mezz’ora Cyriel Dessers bilancia il vantaggio iniziale di Peter Olayinka, ma Guus Til si becca poco dopo un’espulsione diretta: l’inferiorità numerica porta al 2-1 di Jan Kuchta per lo Slavia Praga, ma nel recupero ancora Dessers strappa il pass per il primo posto matematico. Sorride così anche l’Union Berlino, a -1 dai cechi con scontro diretto in vista dopo il successo di misura in casa del Maccabi Haifa: in Israele decide Julian Ryerson al 66’. Classifica: Feyenoord 11 punti, Slavia Praga 7, Union Berlino 6 e Maccabi Haifa 4. Prossimo turno (giovedì 9 dicembre): Feyenoord-Maccabi Haifa, Union Berlino-Slavia Praga.

    GRUPPO F— Come era altamente prevedibile, il Copenaghen sigilla il primo posto con una goleada a Gibilterra ai danni di un Lincoln Red Imps già eliminato e a secco di punti. Finisce 0-4, con Isak Bergman Johanneson e l’ex Genoa Lukas Lerager a siglare il doppio vantaggio già dopo 7 minuti: di William Boving e Rasmus Hojlund le reti della ripresa, danesi primi aritmeticamente. Nessun gol invece tra Slovan Bratislava e Paok Salonicco, che si contenderanno il secondo posto a distanza tra due settimane: il calendario favorisce i greci. Classifica: Copenaghen 12 punti, Slovan Bratislava e Paok Salonicco 8, Lincoln Red Imps 0. Prossimo turno (giovedì 9 dicembre): Copenaghen-Slovan Bratislava, Paok Salonicco-Lincoln Red Imps.

    GRUPPO G— Il Rennes si conferma la migliore squadra del girone e vola agli ottavi, nonostante il 3-3 con il VItesse. Una doppietta di Gaetan Laborde lancia i francesi nel primo tempo, ma prima dell’intervallo Daan Huisman rimette in discussione la leadership. Il centravanti rossonero chiude la tripletta al 69’, prima che Thomas Buitink faccia trascorrere un quarto d’ora di apprensione ai transalpini: Lois Openda firma il pari al 90’. Gli olandesi continuano però a sperare nel secondo posto, perché Il Tottenham di Antonio Conte affonda in Slovenia: Tomi Horvat sorprende gli inglesi all’11’, poi Ryan Sessegnon si fa espellere alla mezz’ora e la rete di Harry Kane non basta per dare i tre punti agli Spurs, stesi al 93’ dalla rete di Amadej Marosa (1-2). Il Mura non aveva ancora fatto punti. Classifica: Rennes 11 punti, Vitesse Arnhem e Tottenham Hotspur 7, Mura 3. Prossimo turno (giovedì 9 dicembre): Vitesse Arnhem-Mura, Tottenham Hotspur-Rennes.

    GRUPPO H— Una partita letteralmente infinita apre il giovedì di Conference League, con il Basilea che fatica ben più del dovuto per disfarsi del fanalino di coda Kairat Almaty. In Kazakistan è il brasiliano Vagner Love a portare in vantaggio i padroni di casa, ma un rigore di Arthur Cabral allo scadere del primo tempo vale il pari. Nella ripresa è Kamo Hovhannisyan (pochi secondi dopo il suo ingresso in campo) a firmare il momentaneo 2-1, ma Edon Zhegrova e l’ex Palermo Pajtim Kasami ribaltano il risultato nel giro di 4 minuti fino al 2-3 finale: espulso Yan Vorgovskiy al 93’ per i kazaki, il Basilea si giocherà il primo posto nello scontro diretto dell’ultima giornata. In Svizzera ci andranno gli azeri del Qarabag, che in questo quinto turno si infangano 2-2 in casa contro l’Omonia Nicosia: Michael Duris su rigore porta avanti gli ospiti al 43’, un’autorete di Paris Pasaltis a inizio secondo tempo ristabilisce il pareggio. Ciprioti in dieci per quasi mezz’ora per il doppio giallo a Kiko, con Patrick che fa 2-1 all’88’: non basta, Jordi Gomez nega la gioia al Qarabag al 90’. Classifica: Basilea 11 punti, Qarabag 10, Omonia Nicosia 5 e Kairat Almaty 1. Prossimo turno (giovedì 9 dicembre): Basilea-Qarabag, Omonia Nicosia-Kairat Almaty.
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    Tiro a segno Roma, secondo posto blindato: Zaniolo trascina, Abraham ne fa due

    All'Olimpico 4-0 dei giallorossi agli ucraini dello Zorya: a segno anche Perez e Veretout sbaglia un rigore
    Andrea Pugliese

    25 novembre - ROMA
    Vittoria netta, giusta, meritata. E forse anche stretta nelle dimensioni, considerando il rigore sbagliato e i due gol mangiati da Abraham. L’inglese, però, nella ripresa riesce a farsi perdonare con altri due gol (il primo facile facile, il secondo di pregevole fattura) anche se poi l’anima giallorossa in questa vittoria è un’altra e si chiama Nicolò Zaniolo. Schierato come seconda punta, il gioiello romanista ha spesso spaccato la difesa in due, segnando un gol e regalando un assist dorato ad Abraham. Ma soprattutto ha sprizzato energia da tutte le parti, con una voglia infinita di far bene dopo le due recenti panchine e una prestazione d’autore. Con questo 4-0 la Roma passa il turno, da capire solo se come prima o seconda. Bisognerà vincere a Sofia e sperare che lo Zorya non perda con il Bodo all’ultimo giro.

    DOMINIO GIALLOROSSO —
    Mou rilancia Smalling dall’inizio e opta per una Roma superoffensiva, con Mkhitaryan e Carles Perez come mezzali al fianco di Veretout e una coppia d’attacco composta da Zaniolo ed Abraham. Un assetto che paga, perché la Roma domina la partita in lungo e largo, costruendo occasioni a raffica. Zaniolo sta bene, ha voglia di spaccare il mondo ed entra in quasi tutte le azioni offensive giallorosse. Dopo 25 secondi dà una palla d’oro a Mkhitaryan che spreca a lato (ma l’armeno era in fuorigioco), al 3’ regala ad Abraham il più facile dei palloni. ma l’inglese si divora il vantaggio a tu per tu con Matsapura contro ogni logica calcistica. Che Abraham viva un primo tempo difficile lo si nota per tutto il corso dei primi 45 minuti, dove entra poco nei meccanismi della partita e quando ha un’altra buona occasione si fa recuperare in angolo da Vernydub. Così a sbloccare la partita ci pensa Perez, che di piatto insacca un assist al bacio di esterno di El Shaarawy. Con il vantaggio la partita diventa ancora più semplice per la Roma, perché lo Zorya si sbilancia, va in pressing alto senza molto criterio e gli spazi si sprecano. In una di queste situazioni un coast to coast di Veretout viene premiato al meglio da Zaniolo con il gol del 2-0. Poi è ancora Perez a procurarsi nello stretto un rigore per fallo di Kabalev, ma dal dischetto Veretout sbaglia ancora, come a Torino con la Juventus. Si va al riposo sul 2-0 e la sensazione che sia un risultato anche stretto per quanto fatto vedere dalla Roma.

    PARTITA IN CASSAFORTE — Ed infatti la Roma raccoglie subito i frutti della sua supremazia dopo appena 30 secondi della ripresa, con Zaniolo che strappa bene a destra e consegna ad Abraham un pallone che deve solo essere depositato in rete, a porta vuota. Poi Abraham ci riprova bene da fuori e si mangia un altro gol clamoroso al 6’. Sul 3-0 la Roma allora abbassa un po’ i giri del motore, si allunga come distanze e perde qualcosa dal punto di vista dell’equilibrio. Inerzie, anche perché dall’altra parte lo Zorya non trova comunque mai il modo di rendersi pericoloso. Poi al 30’ Abraham decide di cancellare la brutte sensazioni precedenti e si regala un pezzo di bravura in area, segnando il 4-0 con una bella rovesciata a ridosso dell’area piccola. Allora Mourinho regala l’esordio assoluto un prima squadra a Missori. Resta il tempo per un diagonale da fuori di Gladkyy e poco altro ancora. Con questa vittoria la Roma conquista la qualificazione, da capire solo se come seconda (playoff con quelle che scenderanno dall’Europa League) o prima (accesso diretto agli ottavi di finale).
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