Serie A 2022-23

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    La Fiorentina si inceppa, l'Empoli resiste in 10: derby toscano senza gol

    La squadra di Italiano prova con tanti cross e tiri da fuori a rompere il muro dei padroni di casa, che nonostante il rosso a Luperto mantengono la porta inviolata per gli oltre 101 minuti di gioco
    Dal nostro inviato a Empoli G.B. Olivero

    21 agosto - MILANO
    Primo punto per l’Empoli e prima delusione per la Fiorentina: il derby toscano finisce senza gol e i viola non riescono a sfruttare oltre mezz’ora di superiorità numerica, dovuta all’espulsione di Luperto. La squadra di Italiano ha creato pochissimo e il risultato premia la combattività di un Empoli ancora lontano, comunque, dai livelli dello scorso anno.

    PRIMO TEMPO— Italiano cambia nove elementi rispetto alla sfida con il Twente, mentre Zanetti conferma la formazione sconfitta a La Spezia all’esordio. L’intenzione del tecnico della Fiorentina è duplice: risparmiare molti titolari in vista del ritorno dei playoff di Conference League e dare una chance ai nuovi acquisti, esclusi in massa giovedì. I ritmi della gara sono bassi. Il caldo incide, ma ci sono anche delle difficoltà strutturali. L’Empoli non è ancora fluido e verticale come nella scorsa stagione, la Fiorentina è alla ricerca di nuove certezze, però l’impatto di Dodo e Ikonè non è particolarmente positivo. I viola attaccano in prevalenza a destra, ma sia il terzino sia l’ala sbagliano spesso esecuzione o scelta. Così i pericoli sono limitati. Alla fine del primo tempo si contano tre sole occasioni complessive con un solo tiro nello specchio. La conclusione è di Ikonè che prova a sfruttare un cross di Terzic al 38’, ma Vicario è eccezionale nel deviare in angolo. Le altre due occasioni sono dell’Empoli: al 2’ Gollini anticipa in uscita Lammers ben innescato da Henderson e al 46’ Destro manca clamorosamente la porta con un facile colpo di testa su cross di Parisi.

    SECONDO TEMPO— Dopo quarantacinque minuti noiosi, ci si aspetta una ripresa più vivace. Italiano inserisce Duncan e Sottil al posto di Maleh e Saponara, ma la prima occasione al 7’ è ancora per Destro, che colpisce male il pallone di sinistro da ottima posizione. Subito dopo si infortuna l’arbitro Marchetti, che viene sostituito dal quarto uomo Sacchi. Al 22’ arriva la possibile svolta della gara: Luperto viene espulso per aver atterrato Jovic in campo aperto. Sacchi inizialmente l’ammonisce, il Var Mazzoleni lo chiama al video e l’arbitro cambia idea anche se restano molti dubbi sulla chiara occasione da gol. La partita si scalda, Sottil chiede un rigore che non viene concesso perché lui stesso aveva toccato la palla con la mano a inizio azione. L’Empoli si chiude con un 4-3-2, la Fiorentina si affida anche a Nico Gonzalez. Zanetti prova a ripartire con la verve di Satriano e Cambiaghi, che sostituiscono le punte titolari. Stupisce la difficoltà dei viola nella costruzione: arrivano solo tanti cross, ma nessuna occasione e nessun tiro nello specchio della porta. L’arbitro concede dieci minuti di recupero (e alla fine saranno undici) e al 54’ Duncan ha l’ultima occasione, ma Ismajli respinge con il corpo. E pochi secondi dopo Mandragora calcia da fuori e Vicario devia in angolo. Gli ultimi tre corner non cambiano la storia: il derby finisce senza gol.
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    Guizzo Arnautovic, risponde Henry. Orsolini espulso, ma il Bologna regge: col Verona è 1-1

    Gol e spettacolo al Dall’Ara: i rossoblù producono di più, ma le occasioni migliori sono dell’Hellas. Il Var annulla un gol a Orsolini per fuorigioco, l’hella non approfitta nel finale della superiorità numerica
    Luca Aquino

    21 agosto - MILANO
    Un punto a testa per Bologna e Verona, che lasciano la scomoda quota zero in classifica in una partita equilibrata e con diverse emozioni. Sono i due centravanti i grandi protagonisti della partita, Arnautovic che manda in vantaggio i padroni di casa e poi Henry che pareggia quasi a fine primo tempo. Un pari giusto fra due squadre ancora incomplete e che dal mercato attendono rinforzi necessari per completare le rose. Nel finale l’espulsione di Orsolini lascia il Bologna in 10 ma l’Hellas non riesce ad approfittarne.

    FIAMMATE— Squadre con 3-5-2 a specchio inizialmente, Mihajlovic propone Orsolini di fianco ad Arnautovic in attacco e De Silvestri nel terzetto centrale difensivo con Kasius in fascia, mentre Cioffi si affida a Coppola e Retsos nella retroguardia. Dai blocchi esce benissimo il Verona, con Henry che colpisce la traversa dopo 28 secondi e Lasagna a sbagliare da due passi sul conseguente corner per due grandi occasioni da gol nei primi 69”. Sono sussulti isolati di un inizio di gara tendenzialmente bloccato, col Bologna che si scuote solo al 19’ quando Cambiaso pesca bene Arnautovic, ma il colpo di testa dell’austriaco da buona posizione finisce alto. Il centravanti non fallisce però due minuti dopo, quando anticipa Gunter e infila Montipò sul cross basso di Kasius. L’olandese da una parte e Cambiaso dall’altra sono due spine nel fianco della difesa veronese per un Bologna che sembra in controllo dopo il gol pur senza creare grandi pericoli. L’Hellas sembra impietrito, ma si desta all’improvviso e il finale di tempo diventa spettacolare: gli ospiti pareggiano al 43’ con Henry di testa che batte Skorupski approfittando di una brutta lettura di Bonifazi su cross di Lazovic, poi un minuto dopo la Var annulla per fuorigioco il gol di Orsolini. Nel recupero prima Ilic chiama Skorupski a una gran parata con un siluro dal limite, poi ancora Orsolini sfiora l’eurogol da metà campo.

    IL ROSSO— La gara vive di fiammate anche a inizio ripresa, ad esempio fra l’8’ e il 9’: prima Tameze spreca clamorosamente da pochi metri un bell’invito di Lazovic, poi Orsolini col sinistro caldo chiama alla bella parata Montipò con un tiro dai 25 metri. I tecnici cercano forze fresche dalla panchina, ma la partita si addormenta nella fase centrale del secondo tempo, con il solo Dominguez a provarci dal limite. Una possibile svolta arriva al 33’, quando in un contrasto a centrocampo Orsolini alza troppo la gamba colpendo in testa Hongla e prendendo un rosso diretto da Marcenaro. Il Verona però non ha la forza di approfittarne anche se Lasagna sugli sviluppi di un calcio d’angolo avrebbe una buona occasione che però vanifica spedendo fuori di destro.
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    Ieri sera abbiamo fatto così schifo che il pari è un punto guadagnato. Sembra l'ombra della squadra dell'anno scorso.
    Boh, bruttissimo presentimento per come andrà la stagione (sì ok, seconda stagione, siamo ad agosto ecc)
     
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    Roma, basta Smalling: 1-0 a una buona Cremonese. Anche Mou a punteggio pieno

    I giallorossi sprecano molte occasioni, Dessers li spaventa due volte ma ci pensa il centrale inglese. Palo esterno di Pickel al 90’
    22 agosto - MILANO


    Vittoria sofferta, anche sporca, sicuramente importante per il presente e il futuro giallorosso. Altra vittoria di misura, 1-0, proprio come con la Salernitana otto giorni fa. A decidere lì fu un gol di Cristante, stavolta tocca ad un colpo di testa di Smalling. Con una costante, il fatto che la Roma non prenda mai gol (tra amichevoli e campionato 7 clean sheet in 10 gare e solo 5 gol subiti). Anche se stavolta rispetto alla prima ha rischiato eccome, merito anche di una Cremonese molto buona, che sa giocare a calcio e che se l’è giocata a viso aperto. Vittoria di misura, dedicata ovviamente a Gini Wijnaldum. E con un po’ di apprensione anche per Zaniolo, costretto a lasciare il campo alla fine del primo tempo per un problema alla spalla sinistra.

    INTENSI MA NON TROPPO—
    La Roma entra in campo facendo riscaldamento proprio con le maglie per Wijnaldum, con su scritto “Forza Gini”. Poi si inizia, i primi dieci minuti dei giallorossi sono intensissimi, anche perché la Cremonese è venuta a giocarsela a viso aperto e spazi per giocare ne lascia (alla fine dei primi 45’ il possesso palla sarà 54-46% per i lombardi). Così Zaniolo riesce a strappare spesso come sa lui, ma quando si tratta della scelta finale c’è sempre qualcosa che non si incastra nel verso giusto. Dybala, invece, disegna calcio con un paio di aperture di rara bellezza e un assist magico all’8’ per Abraham, che si divora il gol del vantaggio a porta vuota. Prima, invece, era stata una combinazione Zaniolo-Abraham-Pellegrini a chiamare in causa Radu, che al 19’ si esalta invece prima su un siluro da fuori di Zaniolo e poi sulla successiva ribattuta al volo di Dybala. Poi ci prova anche Spinazzola, ma la spinta della Roma pian piano perde propulsione e la Cremonese inizia anche a rendersi pericolosa. Del resto, il 3-4-1-2 di Alvini è fatto per giocare, non per speculare. Ci prova Valeri, poi Dessers con una rovesciata che mette i brividi a Rui Patricio. E se dietro Aiwu è troppo falloso, Chiriches salva una ripartenza giallorossa di mestiere e lo stesso fa dopo Lochoshvili in un paio di circostanze. Sulla seconda arriva anche l’infortunio di Zaniolo, che ricadendo dopo il contrasto con il georgiano si fa male alla spalla sinistra (sospetta lussazione) e lascia il posto ad El Shaarawy.

    DECIDE CHRIS— La ripresa si accende subito con due fiammate, le traverse di Dessers prima ed El Shaarawy poi. Due lampi, con due belle giocate individuali che meritavano sicuramente più fortuna. Poi la partita diventa sporca, confusionaria, con tanti falli e qualche giocata al limite. Gli spazi aumentano, le squadre si allungano e i tecnici corrono ai ripari. Alvini butta dentro Bianchetti, Baez e Buonaiuto, Mourinho sta per mettere Matic e Zalewski quando invece arriva il vantaggio: angolo di Pellegrini, testata vincente di Smalling, che festeggia con la maglia numero 25, quella di Wijnaldum. Cambi rimandati di un po’, nel frattempo Lochoshvili è insidioso da fuori, lo stesso Valeri poco dopo. Allora tocca ad Abraham chiamare ancora in causa Radu, quindi una punizione di Buonaiuto di poco alta. L’ultimo brivido arriva al 90’, con il tiro di Pickel da fuori che accarezza il palo alla sinistra di Rui Patricio. Finisce così, con un po’ di sofferenza per la Roma e altri tre punti in cassaforte.
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    Delusione Juve: in casa Samp è solo 0-0. E che spreco Kostic al 93'...

    Il 4-3-3 non risolve i problemi di rifornimento a Vlahovic. Oltre a quella del croato, solo un'occasione per Cuadrado, bianconeri da rivedere. I liguri colpiscono due legni
    Livia Taglioli

    22 agosto - MILANO
    La prima trasferta bianconera della stagione termina con un risultato a reti inviolate a Marassi: contro la Samp finisce 0-0, dopo che la Juve si era aggiudicata gli ultimi sei scontri diretti e l’ultimo pareggio risaliva al 14 dicembre 2014. Anche Vlahovic, dopo i cinque gol firmati in 4 gare da titolare, subisce una battuta d’arresto. Ma è tutta la Juve a trovare poca gloria a Marassi, nella gara che ha visto l’esordio dal 1’ di Kostic e Rabiot, da partente a protagonista in un battito di ciglia. La classifica comincia ad allungarsi, con Inter, Napoli e Roma sul gradino più alto a punteggio pieno e la Juve che insegue a due lunghezze.

    OCCASIONI COL CONTAGOCCE—
    Con sei giocatori infortunati (Pogba, Di Maria, Szczesny e Bonucci oltre a Chiesa e Kaio Jorge), la Juve parte con un 4-3-3 con Rugani al posto del capitano, Rabiot sulla sinistra, e Cuadrado e Kostic ai fianchi di Vlahovic. La Samp, priva fra gli altri di De Luca, sceglie un 4-1-4-1 con Caputo terminale offensivo, supportato da un Sabiri decisamente ispirato. Nel primo tempo sono i padroni di casa a fare la partita, tenendo le redini del gioco e producendo maggior pericolosità. Dopo 6 minuti i liguri sfiorano il vantaggio con un pallone di Leris deviato sulla traversa da Perin, su un gran pallone filtrante di Sabiri che affetta la difesa bianconera. La Juve risponde con un’azione personale di Cuadrado, che al 14’ sottrae il pallone ad Augello e sullo slancio punta Audero, senza considerare un Vlahovic ben appostato. Il portiere doriano si salva in due tempi. Il colombiano e Danilo si trovano a occhi chiusi sulla destra, McKennie svaria su tutto il fronte, Kostic stantuffa sulla sinistra, ma la Juve non riesce a farsi pericolosa in zona gol. E ancora rischia, quando Vlahovic colpisce un palo della propria porta cercando di disinnescare un tiro dalla bandierina.

    LE ALI VOLANO MA I RIFORNIMENTI LATITANO— La coppia serba si cerca ma non si trova, la Juve manovra ma il suo gioco è lento e prevedibile. La Samp va in pressione e riparte in velocità, con Sabiri scheggia imprevedibile e all’interno di un impianto organizzato. La Juve invece non riesce a cambiare ritmo e troppo spesso gioca in orizzontale, col solo McKennie che cerca qualche guizzo di imprevedibilità muovendosi fra le linee. Con le ali spesso risucchiate in fase di ripiegamento, il problema dei rifornimenti a Vlahovic non è risolto, tanto che il serbo riceve pochi palloni e quando arretra per andare a recuperarne qualcuno viene richiamato ad occupare l’area. In tutto il primo tempo il centravanti tocca complessivamente tre palloni.

    LARGO AI GIOVANI— La ripresa si apre con De Sciglio al posto di Alex Sandro, ma soprattutto con una Juve più intraprendente. Al 50’ il primo tiro di Vlahovic: il serbo manda alto con un sinistro in corsa, servito in profondità da Rabiot. A conferma che se la Juve gioca in velocità il suo livello di pericolosità cresce. Ma è un fuoco di paglia: i bianconeri tornano poi ad essere ora troppo attendisti, ora troppo precipitosi, e comunque inconcludenti, almeno fino all’ingresso in campo di Miretti al posto di McKennie, dopo un quarto d’ora. Da un suo recupero nasce il filtrante per Vlahovic che serve Rabiot ma da posizione di fuorigioco e dunque la rete non viene convalidata. Nel finale entra anche Rovella, mentre nella Samp si rivede anche Quagliarella, ma ormai la partita ha poco da aggiungere, se non il brivido firmato proprio dall'attaccante 39enne: la Juve andrà rivista, perché se è vero che alla fine ha concesso poco alla Samp, ancor meno è riuscita a costruire. Fatta eccezione per l'occasione formato famiglia di Kostic al 93', con Audero che salva la Samp: un lampo nel buio che non sposta il bilancio della gara.
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    che bel lunedì di merda ieri: finite le ferie e Juve che fa cagare :dio:
     
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    Da quanto ho letto non mi sono perso niente
     
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    Il problema è che davanti fatichiamo a segnare, perché il migliore in campo della Samp è stato il loro portiere
     
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    CITAZIONE (Symphony of death @ 23/8/2022, 09:53)
    Da quanto ho letto non mi sono perso niente

    sì, ti sei evitato il fegato marcio

    CITAZIONE ([blackstar] @ 23/8/2022, 15:13)
    Il problema è che davanti fatichiamo a segnare, perché il migliore in campo della Samp è stato il loro portiere

    sì ma sono più errori nostri che bravura dell'avversario
     
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    CITAZIONE (goldenbas @ 23/8/2022, 18:03) 
    CITAZIONE (Symphony of death @ 23/8/2022, 09:53)
    Da quanto ho letto non mi sono perso niente

    sì, ti sei evitato il fegato marcio

    Ah ma guarda, già mi chiedo per he lo scorso anno feci l'abbonamento a dazn per guardare acciughina, quest'anno con il rincaro dei prezzi ho proprio lasciato perdere, anche per il mercato fatto
     
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    CITAZIONE (Symphony of death @ 23/8/2022, 20:44) 
    anche per il mercato fatto

    e noi milanisti cosa dovremmo dire :hihi:
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    CITAZIONE (Shagrath82 @ 23/8/2022, 20:59) 
    CITAZIONE (Symphony of death @ 23/8/2022, 20:44) 
    anche per il mercato fatto

    e noi milanisti cosa dovremmo dire :hihi:

    Ah, felicissimo di aver speso in ingaggi 10 milioni per uno che da quando è andato via da Torino ha combinato poco o niente e negli ultimi anni è sempre rotto e 7 e mezzo per un altro che ha accettato un anno di contratto prima di tornare in aegentina
     
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    beh, noi ci siamo fumati tutto il budget per Kinder bueno che manco gioca
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    Magari fa come Tonali e Bennacer che al primo anno hanno fatto pietà per esplodere nel secondo
     
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