Conference League 2022-23

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    Fiorentina, tanti errori poi ci pensa Barak: 1-0 al Sivasspor

    La squadra di Italiano spinge forte, sbaglia tanto, poi trova il colpo vincente nella ripresa
    Dal nostro inviato Alex Frosio

    9 marzo - FIRENZE
    La settima vittoria consecutiva in Conference e la quarta di fila in stagione è la cifra della continuità che la Fiorentina andava cercando. Il successo sul Sivasspor nell’andata degli ottavi non ha le dimensioni che dovrebbe avere per il volume di gioco e il numero di occasioni prodotte dalla Viola, e su questo c’è ancora da migliorare, ma il ritorno in Turchia – complicato per le condizioni ambientali – non potrà essere troppo complicato se l’avversario ha questa modesta caratura. Decide Barak in mischia a metà della ripresa, Igor poi salva sull’unica occasione concessa al Sivasspor: sarebbe stata una beffa.

    FINALMENTE CASTROVILLI—
    Come previsto, Italiano punta su Jovic al centro dell’attacco, con Ikoné e Nico Gonzalez ai suoi fianchi, la vera novità è a centrocampo dove Castrovilli è alla prima da titolare in stagione e si piazza sul centrosinistra, come Bonaventura sul centrodestra, ma in una posizione più avanzata, quasi da trequartista asimmetrico. E come previsto, il Sivasspor – con Gradel, il suo miglior giocatore, in panchina – consegna la palla alla Viola, che dopo poco più di un quarto d’ora dovrebbe già essere 3-0. All’11’ Nico Gonzalez riceve tra le linee, dove si muove spesso per lasciare la fascia a Biraghi e Castrovilli, e imbuca per il taglio di Jovic: il serbo, tutto solo davanti a Ali Sasal, con un tentativo di scavetto regala l’occasione all’abbraccio del portiere turco. Al 15’ cross da sinistra di Nico e colpo di tacco con lo scorpione di Castrovilli: traversa piena. E al 16’ Ikoné di prima lancia Bonaventura in campo aperto, ma la lezione-Jovic non è servita: altro scavetto intercettato da Ali Sasal poi Paluli chiude su Jovic. Dovrebbe essere 3-0 e invece è 0-0. Ma c’è solo la Fiorentina. Si gioca su una metà campo sola. E gli spazi si intasano. Al 25’ recupero alto di Bonaventura e cross basso che attraversa tutta l’area piccola. Al 29’ Nico Gonzalez si avventa su una seconda palla dopo un duello aereo tra Ciftci e Ikoné, destro in diagonale troppo largo. Al 40’ altra chance colossale innescata da Gonzalez: Ali Sasal esce su un lungo lancio di Martinez Quarta dalla difesa, Nico lo anticipa e sul rimbalzo Jovic al limite dell’area si trova la porta spalancata ma scaraventa il pallone sulla figura di Goutas. Al 45’, il risultato incredibilmente non si è ancora schiodato.

    RISCHI — Dopo il the, la Fiorentina sembra quasi scoraggiato dal ritrovarsi ancora sullo 0-0 e l’avvio di ripresa non è arrembante. Anzi si rischia anche qualcosa su un tocco di Appindagoye davanti a Terracciano, con Jovic che allontana, al 20’ Goutas di testa scheggia la traversa. Italiano mette mano presto alla formazione. Tre cambi al 13’: Sottil per Ikone, Barak per Castrovilli e Mandragora per Amrabat, mentre Calimbay si gioca Gradel, il suo miglior giocatore. Ma ancora non serve e al 23’ ecco anche Cabral per Bonaventura e 4-2-4: contro questo Sivasspor arroccato serva la maggior forza percussiva possibile. Ed ecco subito il gol: corner di Nico, uscitaccia di Ali Sasal, Jovic gira e Barak in mischia spara in rete il sinistro. Dopo il vantaggio la Viola respira, prova un paio di volte dalla distanza – Nico e Mandragora alti – e rischia al 40’: un ponte aereo di Gradel spalanca la porta a Charisis, sulla traiettoria a colpo sicuro c’è il corpaccione di Igor. Pericolo scampato e Viola a caccia del raddoppio. Tra il 40’ e il 44’ potrebbe segnare altri tre gol: Kouame al centro per Cabral che tutto solo allarga il sinistro, Sottil per Mandragora che spara sull’esterno rete, Cabral lancia Sottil che prova il diagonale largo. Sempre 1-0, troppo poco. E con Biraghi incredibilmente ammonito perché “perde tempo” nel battere un calcio d’angolo. Era diffidato. Salterà il ritorno. Ma non ci sarà nemmeno Gradel, che all’ultimo minuto sferra un colpo a Martinez Quarta a palla lontana e viene espulso.
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    GENT-BASAKSEHIR 1-1
    Appena un gol realizzato in Super Lig, ben tre in Conference: Stefano Okaka si esalta in Europa e, anche contro il Gent, va a segno con un’incornata che regala il vantaggio al Basaksehir. L’italiano devia in porta un cross di Gurler al 16’, poi i turchi pasticciano in difesa. Fofana avanza sulla fascia e crossa in mezzo, il portiere Babacan non trattiene il pallone e Orban lo spedisce alle sue spalle. I belgi vanno più volte vicino al raddoppio, ma il primo tempo si chiude sull’1-1. Nella ripresa è ancora il Gent a collezionare palle-gol, ma il Basaksehir rimane compatto e porta a casa un pareggio prezioso.

    BASILEA-SLOVAN BRATISLAVA 2-2
    In Svizzera si affrontano due vecchie conoscenze della Serie A: l’ex romanista Calafiori, titolare nel Basilea, e lo slovacco Weiss, passato dal Pescara. Da un’invenzione del fantasista arriva il gol di Medvedev, che al 17’ pareggia l’1-0 di Amdouni. Prima dell’intervallo, Zekiri riporta avanti il Basilea, con un tocco sotto porta che non lascia scampo a Chovan. Il ritmo cala nella ripresa: il Basilea si copre, lo Slovan non ingrana, eppure al 70’ raddoppia con un altro guizzo di Weiss. Il numero 7 lascia partire un traversone al bacio per Abubakari, che azzecca i tempi d’inserimento e, di testa, firma il definitivo 2-2.

    LECH POZNAN-DJURGARDENS 2-0
    Quaranta minuti privi di emozioni, fino all’1-0 di Milic. Polacchi e svedesi si studiano e non si sbilanciano per oltre mezzora, ma i padroni di casa vanno a segno alla prima buona occasione, con un colpo di testa sugli sviluppi di un calcio di punizione. L’altro gol del Poznan arriva all’82’ con Marchwinski, in campo da pochi minuti: il 21enne riceva palla in area dall’altro neo-entrato Ba Loua e, con il piattone, sigla il raddoppio.
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    La Fiorentina fa 100 in Europa: poker al Sivasspor e passa il turno

    In svantaggio per un grandissimo gol di Erdogan al 35', la Viola pareggia con Cabral al 44' e sorpassa con Milekovic al 62'. Poi il clamoroso autogol di Goutas e nel finale la perla di Castrovilli. Centesimo successo nelle coppe europee
    Massimo Oriani

    16 marzo - MILANO
    La Fiorentina fa 100. La vittoria in casa del Sivasspor vale il passaggio ai quarti di Conference ed è anche la centesima in una coppa europea. Successo meritato, seppur in rimonta. Turchi in vantaggio al 35' con una bordata nel sette dai 20 metri di Erdogan e raggiunti da Cabral al 44' bravo a farsi trovare pronto sotto porta dopo una bella azione di Nico Gonzalez. Nella ripresa decide il colpo di testa di Milenkovic al 62', prima del clamoroso autogol di Goutas che chiude definitivamente il discorso qualificazione, prima del gran gol del 4-1 di Castrovilli all'89'. L'ultima apparizione ai quarti di una coppa per i toscani risaliva al 2014-15 quando eliminarono la Roma agli ottavi di Europa League, superando poi anche la Dinamo Kiev e fermandosi solo in semifinale col Siviglia. Domani il sorteggio definirà l'avversario dei ragazzi di Italiano.

    ERDOGAN, NON IL PRESIDENTE—
    Primo brivido per la Viola con palla persa da Dodo e botta da fuori di Caicedo che sfiora il palo. E' la Fiorentina a far la partita anche se rischia ancora col tiro di Erdogan respinto in tuffo coi pugni da Terracciano. Dopo un quarto d'ora il Sivasspor deve rinunciare a Charisis, scavigliato, al suo posto il norvegese Ulvestad. Bonaventura e Quarta Martinez ci provano da lontano senza esito. Ma al 35' un fulmine e Sivasspor in vantaggio: Erdogan prende palla sulla sinistra, si accentra, rientra sul destro e da 20 metri lascia partire una sassata che finisce nell'angolino alto alla sinistra di Terracciano. Pari e patta col gol di Barak dell'andata. Passano meno di 10' e la Fiorentina pareggia: Nico Gonzalez fraseggia con Bonaventura, entra in area e sull'uscita del portiere, nonostante si allunghi un po' la palla, riesce con un tocco a evitare l'uscita di Vural, favorendo la deviazione vincente sotto porta di Cabral. Uno a uno e qualificazione di nuovo in mano ai viola.

    MILENKOVIC LA BLINDA— Avvio di ripresa e subito Mandragora a un passo dal vantaggio, col portiere turco che si salva di piede sul bel diagonale. Viola in controllo e infatti al 62' arriva il raddoppio: angolo e stacco vincente di Milenkovic, che festeggia così la duecentesima in maglia viola. Qualificazione in tasca e vantaggio meritato. Unica brutta notizia il giallo per Martinez Quarta, diffidato e quindi fuori nell'andata dei quarti. Al 67' Fiorentina va a un passo dal tris, con Vural che si lascia passare in mezzo alle gambe il tocco morbido di Ikoné, riuscendo però a levare la palla dalla linea di porta con una smanacciata che lo leva d'impaccio. Peggio di lui fa Goutas al 78': solo soletto, appoggia indietro di testa, maldestramente, infilando nella sua porta il 3-1 viola. Il Sivasspor finisce in 10 per il rosso ad Hakan, che rifila una ginocchiata a gioco fermo a Mandragora. C'è ancora tempo per il poker, che arriva con una perla di Castrovilli, tiro a giro nell'angolino all'89'.
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    La Lazio perde 2-1 anche in Olanda e saluta l'Europa: senza scampo con l'AZ

    Biancocelesti eliminati agli ottavi: in vantaggio con Felipe Anderson, subiscono la rimonta firmata da Karlsson e Pavlidis
    Dal nostro inviato Stefano Cieri

    16 marzo - ALKMAAR (OLANDA)
    La Lazio saluta l’Europa. Ad Alkmaar finisce 2-1 per l’Az come nella gara di andata all’Olimpico. E, proprio come la settimana scorsa, è la formazione di Sarri a passare in vantaggio e giocare meglio nei primi venti minuti. Ma poi, alla lunga, deve arrendersi al ritmo molto più alto degli avversari e alle loro trame di gioco sempre logiche. Olanda ancora una volta amara per Sarri. A Rotterdam, a novembre, era finita la corsa in Europa League. Qualche chilometro più a nord, ad Alkmaar, si conclude pure quella in Conference.

    BOTTA E RISPOSTA—
    Si comincia al piccolo trotto, squadre bloccate come è normale che sia, visto che l’Az parte da una posizione di vantaggio e la Lazio preferisce avere un atteggiamento guardingo piuttosto che lanciarsi subito all’arrembaggio per ribaltare il risultato negativo dell’andata. L’Az scende in campo con la formazione annunciata e, come all’Olimpico, si schiera con il 4-2-3-1, con Mijnans a ridosso della prima punta Pavlidis e Odgaard e Karlsson larghi sulle fasce. Sarri cambia i soliti cinque giocatori rispetto alla partita precedente. Tre novità sono in difesa, con Marusic che rientra a destra dopo la squalifica in campionato, Gila al centro - fa coppia con Romagnoli - e a sinistra Luca Pellegrini che fa il debutto assoluto in biancoceleste. A centrocampo turno di riposo per Luis Alberto, al suo posto - con Milinkovic e Vecino - c’è Basic. In attacco la novità è Cancellieri che completa il tridente formato da Felipe Anderson e Zaccagni. Il primo squillo è dei padroni di casa al 17’ con un colpo di testa di Pavlidis che non riesce a centrare la porta da ottima posizione. Quattro minuti più tardi è però la Lazio a portarsi in vantaggio. Zaccagni va via sulla sinistra, penetra in area e serve un pallone d’oro a Felipe Anderson che di piatto destro supera Ryan. Il vantaggio della Lazio dura però solo sette minuti. Al 28’ Karlsson (che già all’andata fu decisivo con gli assist di entrambi i gol della squadra olandese) s’inventa un gran gol con un tiro dalla distanza che sorprende Provedel, anche perché la palla prende un giro anomalo che mette fuori causa il portiere laziale. La squadra di Sarri accusa il colpo e comincia a perdere le distanze. E negli ultimi dieci minuti della prima frazione rischia per tre volte di andare sotto. Provedel si riscatta prima su Mijnans e poi (soprattutto) su Pavlidis, negando il raddoppio ai padroni di casa. Che ci provano pure con Reijners, il cui finisce fuori di poco.

    L’ONDA OLANDESE — La Lazio, che già nei minuti conclusivi del primo tempo aveva cominciato a soffrire, viene letteralmente sovrastata dai padroni di casa nella ripresa. La maggiore freschezza degli olandesi (età media molto più bassa di quella dei biancocelesti), ma anche la migliore organizzazione tattica e, perché no, forse anche la maggiore voglia di passare il turno fanno la differenza. Attorno al quarto d’ora Sarri prova a correre ai ripari e fa un triplo cambio. Dentro Luis Alberto, Pedro e Casale per Milinkovic, Zaccagni e Romagnoli (successivamente metterà dentro anche Lazzari per Pellegrini e Romero per Anderson), ma ormai è tardi, la partita ha preso già una piega in favore dei padroni di casa. Che passano in vantaggio al 16’ con Pavlidis che fulmina dal limite Provedel, dopo essere stato servito alla perfezione dal solito Karlsson. A quel punto la Lazio sparisce dal campo. I pali salvano Provedel in tre occasioni: la prima su Reijners quando si è ancora sill’1-1. Poi, sul 2-1, prima su Odgaard, quindi ancora su Reijners. Gli olandesi potrebbero triplicare in almeno altre tre occasioni, con gli scatenati Odgaard e Karlsson. L’Az rallenta il suo forsennato ritmo solo nei dieci minuti finali. La Lazio ne approfitta per fare un paio di tentativi, il primo con Pedro, il secondo con Marusic. Troppo poco e troppo tardi per ribaltare il risultato.
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    Tutto facile per Lech Poznan, West Ham e Nizza. Basilea ok ai rigori, crolla il Villarreal con l’Anderlecht

    Dopo il successo del Gent in casa del Basaksehir (1-4 con tripletta di Orban), la Conference League scopre i nomi delle altre sette squadre che parteciperanno ai quarti di finale: ci sono pure la Fiorentina e l’AZ Alkmaar, che elimina la Lazio di Sarri
    Francesco Calvi

    16 marzo - MILANO
    Tutto facile per Lech Poznan, West Ham e Nizza. Il Basilea passa ai calci di rigore, il Villarreal crolla nella sfida interna con l’Anderlecht. Dopo il successo del Gent in casa del Basaksehir (1-4 con tripletta di Orban), la Conference League scopre i nomi delle altre sette squadre che parteciperanno ai quarti di finale: ci sono pure la Fiorentina e l’AZ Alkmaar, che elimina la Lazio di Sarri. Gli Hammers, trascinati da Scamacca, superano 4-0 l’AEK Larnaca. Il Poznan piega il Djurgardens (3-0), mentre i francesi (già vittoriosi per 2-0 all’andata) conquistano un successo (3-1) contro lo Sheriff di Roberto Bordin. Per il Basilea sono decisivi Calafiori e Males, che eliminano lo Slovan Bratislava ai calci di rigore. Il Villarreal, infine, domina per un’ora ma non riesce a segnare contro i belgi: a sorpresa passa l’Anderlecht, al quale basta una rete di Slimani.

    DJURGARDENS-LECH POZNAN 0-3
    Gli svedesi partono con il piede giusto, poi il Lech Poznan si sveglia, resiste e nell’ultimo quarto d’ora segna addirittura tre gol. La gara è a senso unico: al 10’ i polacchi colpiscono un palo con Ishak, all’intervallo sono già in superiorità numerica per l’espulsione di Danielson. Nella ripresa Szymczak colpisce un palo e una traversa, al 77’ Marchwinski (già a segno, sempre da subentrato, all’andata) devia un cross rasoterra e timbra l’1-0. Nel recupero arrivano pure il raddoppio di Kvekveskiri e il tris di Skoras: nulla da fare per il Djurgardens, che paga a caro prezzo la sconfitta rimediata in Polonia.

    SLOVAN BRATISLAVA-BASILEA 3-6 D.C.R. — Un tempo a testa e due gol per parte: alla fine, dopo il 2-2 dell’andata, il match si decide ai tempi supplementari. Lo Slovan si porta subito avanti di due reti, grazie al solito Juraj Kucka. L’ex milanista parte dalla trequarti e si trasforma in un attaccante aggiunto: l’1-0 di Abubakari arriva dopo un’incornata del 36enne, che al 17’ raddoppia con un destro all’angolino. Il Basilea prova a reagire ma si perde, fino all’intervallo, in un giro-palla sterile. La svolta arriva nel secondo tempo: al 53’ Calafiori accorcia le distanze con una girata sugli sviluppi di un corner, poco dopo Zeqiri sfiora il pareggio. Il gol che riaccende le speranze degli svizzeri è firmato da Amdouni, che calcia dalla distanza e sorprende il portiere avversario al 93’. Il punteggio non cambia dopo mezzora di supplementari e, in vista dei rigori, nello Slovan entra il portiere Trnovsky, specialista dagli undici metri. La mossa serve a poco: Kucka sbaglia, gli svizzeri sono infallibili e alla fine si qualificano grazie all’ultimo tiro decisivo del 21enne Males, di proprietà dell’Inter.

    WEST HAM-AEK LARNACA 4-0 — Torna titolare ed è subito decisivo: Gianluca Scamacca trascina gli Hammers nel ritorno contro I ciprioti, salendo a quota 3 centri in questa edizione di Conference League. Dopo il 2-0 dell’andata, Moyes fa riposare Kehrer, Aguerd e Rice e schiera l’italiano al centro dell’attacco. Al 20’ l’ex Sassuolo vince un rimpallo in area e porta avanti gli inglesi. L’AEK pareggia ma è in fuorigioco, al 45’ resta in dieci per l’espulsione di Luis Gustavo. Nella ripresa Bowen si scatena e segna due reti tra il 47’ e il 49’: la prima con un tap-in su tiro di Scamacca, la seconda con un’incornata perfetta. Al 65’ festeggia anche il classe 2004 Mubama, in campo da dieci minuti, che firma il poker e trova il primo gol tra i professionisti.

    NIZZA-SHERIFF TIRASPOL 3-1
    — Dopo il successo dell’andata per 1-0, i francesi dominano in casa e conquistano il dodicesimo risultato utile consecutivo. Sotto la guida di Digard, la squadra ha ritrovato fiducia e continua a crescere di partita in partita. Laborde va a segno alla mezzora, Moffi raddoppia al 53’, il pallino del gioco è dei rossoneri che, però, al 54’ si lasciano sorprendere da Tapsoba. L’attaccante 21enne vince un contrasto in area e calcia in rete accorciando le distanze, ma per lo Sheriff è troppo tardi per sperare nella rimonta. Nel finale i moldavi si sbilanciano in avanti, i francesi ripartono in contropiede e Brahimi timbra il definitivo 3-1.

    VILLARREAL-ANDERLECHT 0-1 — Gli spagnoli dominano per oltre un’ora, poi si distraggono su un contropiede avversario e salutano l’Europa agli ottavi di finale. Dopo l’1-1 di giovedì scorso, Reina e compagni scendono in campo con il piede sull’acceleratore: nella prima frazione sciupano tre occasioni da gol e colpiscono una traversa con Moreno. Al rientro in campo, il copione è praticamente lo stesso, però i belgi si difendono bene e provano a pungere con le ripartenze. La strategia del tecnico Riemer funziona: al 73’ Slimani si trova completamente da solo al centro dell’area e, su cross di Murillo, appoggia in porta il pallone del dell’1-0. Meno di un anno fa, il Villarreal affrontava il Liverpool in semifinale di Champions. Adesso cede il passo all’Anderlecht, che strappa un biglietto per i quarti di Conference League.
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    Fiorentina, che spettacolo in Polonia! Poker al Lech e semifinale ipotecata

    In gol per la Viola: Cabral (4'), Gonzalez (41'), Bonaventura (58') e Ikoné (63'). Di Velde al 20' la rete dei polacchi. Partita praticamente perfetta per la squadra di Italiano
    Lorenzo Franculli

    13 aprile - MILANO
    Fiorentina, atto di forza in Polonia. La squadra di Italiano, nella gara di andata dei quarti di finale di Conference League, annienta il Lech Poznan 4-1 e ipoteca la semifinale. Una partita praticamente perfetta quella della squadra di Italiano. Una botta di adrenalina!

    COSÌ IN CAMPO—
    I viola non perdono una partita dal 12 febbraio (contro la Juve), in campionato sono reduci da 7 risultati utili consecutivi, 5 vittorie e 2 pareggi. Il Lech è campione in carica in Polonia, ma attualmente terzo in classifica, dietro a Rakow e al Legia. Italiano non cambia il suo 4-3-3, con Cabral, preferito a Jovic, punto di riferimento offensivo, pronto a fare sportellate. Con lui, ecco Gonzalez sull'out di destra, Bonaventura e Brekalo a sinistra. In difesa, senza Martinez Quarta, il tecnico punta su Ranieri e non su Igor. Van den Brom invece sceglie il 3-5-2 con il tandem d'attacco formato da Marchwinski e dall'ex Crotone e Parma lo svedese Ishak che in questa stagione ha già rastrellato 20 gol in tutte le competizioni e 8 assist.

    SUBITO AVANTI— Pronti, via. E la Fiorentina stordisce il Lech. Nico Gonzalez riceve palla sulla destra, si accentra e dal limite lascia partire un mancino al veleno di che si stampa sul palo e poi finisce sulla schiena di Bednarek. Ma c'è Cabral in agguato e da posizione decentrata riesce a buttarla dentro di piatto sinistro. Per il brasiliano è il decimo gol nel 2023 tra tutte le competizioni, in Serie A meglio di lui ha fatto solo Osimhen (15 centri). È solo il 4' e la Viola è già avanti. La squadra di Italiano dopo la rete continua la sua pressione, tenendo alto il baricentro. Amrabat fa da diga e filtro, Bonaventura tesse e Gonzalez è pronto ad accentrarsi e a pungere. E al 20' è Brekalo, alla sua prima vera partita da protagonista con la maglia viola, con una botta dal limite a colpire il palo pieno! Ma sull'immediato capovolgimento di fronte dei polacchi, Ishak fa sponda di testa per Velde che libera il destro, potentissimo, e batte Terraciano. Il Lech ha pareggiato.

    GONZALEZ FA L'ARIETE— Ora i ritmi si abbassano e la gara diventa più tattica. Dodo sulla fascia destra si preoccupa più di difendere che di attaccare e per questo viene richiamato da Italiano. Ma la Fiorentina c'è ed è pronta a colpire. Al 41', Biraghi fino a quel momento poco pericoloso, scodella dalla sinistra un cross millimetrico per Gonzalez, l'argentino in area attacca la palla, stacca e insacca di testa beffando Bednarek. Ma non finisce qui. Perché sul finale del primo tempo Cabral, ancora lui, spara alto, in scivolata, a due passi dalla porta. Sarebbe stato il colpo del ko.

    JACK CALA IL TRIS, POI ECCO IL POKER— Dopo pochi minuti della ripresa, Italiano richiama Gonzalez che esce dolorante per una botta al ginocchio. Al suo posto ecco Ikoné. Il Lech cerca di alzare il ritmo. Ma la Fiorentina è ordinata in difesa con Milenkovic trascinante e risponde colpo su colpo. Al 58' Ikoné in area si fa murare il tiro, Bonaventura è lì a rimorchio e calcia dritto all'incrocio dei pali, che gol! Per Jack è il quinto gol in stagione, 12 in totale con la maglia della Fiorentina. Ma c'è di più. Perché la squadra di Italiano non si accontenta. E una manciata di minuti dopo cala il poker. Ikoné riceve da Milenkovic e fa tutto da solo, arriva al limite dell'area e con il piattone sinistro non lascia scampo al portiere del Lech. Nel finale, Italiano butta dentro Jovic al posto di uno stremato Cabral (i due si abbracciano calorosamente al momento della sostituzione) e Castrovilli al posto di Bonaventura. Poco dopo entra Sottil per Brekalo e Barak per Mandragora. Forze fresche. Ma non succede più niente, la Fiorentina ha già fatto di tutto e di più.
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    West Ham pari sul campo del Gent, l'Anderlecht batte l'Az, bel 2-2 tra Basilea e Nizza

    La formazione di Ogbonna, Emerson e di Scamacca (out per infortunio) segna con Ings, i padroni di casa rimediano nella ripresa. Gli olandesi "giustizieri" della Lazio vanno nettamente ko. Gol e spettacolo tra svizzeri e francesi
    Lorenzo Topello

    13 aprile - MILANO
    Per il West Ham un pari tutto sommato buono sul campo del Gent dopo una gara in salita. L'Anderlecht fa valere il fattore campo beffando con uno squillo per tempo un AZ lontano parente dello schiaccia-Lazio, mentre piovono gol fra Basilea e Nizza coi centravanti assoluti protagonisti. Oltre, ovviamente, al poker esterno della Fiorentina. Questi i verdetti dei quarti di andata di Conference League.

    GENT-WEST HAM 1-1—
    Ings chiama, il Gent risponde. Il West Ham porta via un pari dal Belgio, nell'andata dei quarti di Conference: serata opaca per Ogbonna, Emerson da sufficienza. Gara tutt'altro che banale: i padroni di casa collezionano corner e sfiorano il vantaggio con Torunarigha e De Sart, i londinesi la sbloccano con Aguerd, fermato dal Var. Poco male per Moyes che nel finale di frazione esulta: rimessa lunga di Coufal, distrazione collettiva del Gent e Bowen apparecchia per il tap-in di Ings. Nella ripresa però la musica cambia e i belgi pareggiano al 57': splendida trama in verticale, Castro-Montes imbuca per Cuypers che in area non fallisce. Il Gent viaggia sulle ali di Orban: al 68' l'azione parte da lui e viene conclusa da Castro-Montes, palla fuori di poco. Il West Ham è tutto in un acuto di Bowen che non centra la porta. Poi trema quando la rovesciata di Orban si spegne contro la traversa. Mezzo brivido nel finale quando l'arbitro Sidiropoulos grazia il Gent cancellando il rosso a Piatkowski per un fallo su Paquetà. Tutto ancora aperto in vista del ritorno a Londra.

    ANDERLECHT-AZ ALKMAAR 2-0 — Primo squillo dei belgi: uno schema su punizione libera Dreyer, sinistro potente ma centrale. L'Anderlecht gioca meglio e la sblocca a metà frazione con il colpo di testa di Murillo, cinico nel convertire in rete un gran cross di Dreyer. Timidissima reazione olandese al 55' con l'azione insistita di Kerkez bloccata da Verbruggen. L'AZ inizia a prendere campo: al 68' Pavlidis, giustiziere della Lazio agli ottavi, sfonda in area e tenta il diagonale ma viene chiuso in extremis. Sul successivo corner un rimpallo per poco non fa fare jackpot agli olandesi. L'Anderlecht ringrazia e fa 2-0 all'azione successiva: affondo di Amuzu, scarico per il ghanese Ashimeru che si fa ingolosire dalla botta dalla distanza e indovina la traiettoria. Gli olandesi progano a rispondere con Reijnders, gran sinistro su cui si accartoccia Verbruggen. Poco altro, l'Anderlecht mette un paio di mattoncini verso la semifinale.

    BASILEA-NIZZA 2-2— L'episodio che stappa una gara cominciata a fuoco lento arriva al 25', quando Todibo mette giù in area Ndoye. Rigore per gli svizzeri e giallo per il centrale ex Barcellona: dal dischetto Amdouni spiazza Schmeichel. Risposta ospite alla mezzora quando Thuram offre un gran rimorchio a centro area ma chiude troppo il piatto e manda fuori. Al secondo tentativo il Nizza la pareggia: minuti 39, Moffi è il più rapido a convertire in rete dopo il tiro di Laborde ribattuto. E il centravanti ex Lorient non si accontenta, decidendo di candidarsi al Puskas Award con una rovesciata spettacolare su cross di Thuram: palla dentro, rimonta completata a fine primo tempo. Reazione svizzera nella ripresa: Diouf e Amdouni prendono la mira, ma il primo tentativo finisce docile fra le braccia di Schmeichel e il secondo fuori bersaglio. Ma il gol è nell'aria; il pari del Basilea arriva al 70' col cross di Lang finalizzato dal colpo di testa di Amdouni. La sfida tra bomber fra lui e Moffi va sul 2-2. Non c'è un attimo di tregua, il Nizza torna a farsi vedere; Laborde spara, Hitz disinnesca in corner con uno splendido riflesso. L'ultimo brivido è di marca svizzera, con l'ispirato Ndoye che trova sulla propria strada la risposta di Schmeichel. Gara piena di colpi di scena, il pari forse è il risultato più giusto.
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    Fiorentina, che spavento. Va sotto 0-3 col Lech, poi Sottil le regala la semifinale

    Forte del 4-1 dell'andata, la Viola rischia il clamoroso ribaltone prima della rete al 78' che vale il passaggio del turno, blindato con Castrovilli nel recupero. Ora attende la vincente di Basilea-Nizza
    Dal nostro inviato Matteo Dalla Vite

    20 aprile - FIRENZE
    Per la terza volta negli ultimi 15 anni (le prime due in Europa League), la Fiorentina raggiunge una semifinale europea. E’ quasi andato in onda un “Clamoroso al Franchi”: dopo il risultato dell’andata (4-1 per i viola) pareva che tutto fosse scritto e avviato, invece la Fiorentina si è complicata la vita fino ad andare sotto 0-3 al 25’ della ripresa. Sono serviti i gol di Sottil e poi Castrovilli per avviare la squadra di Italiano verso Basilea o Nizza al prossimo turno. In semifinale di Conference, appunto.

    VANTAGGIO E ARBITRO—
    Italiano schiera Milenkovic nonostante la diffida (scelta non azzeccatissima) e, pur se forte del 4-1 in Polonia, l’attacco che apparecchia è di tutto rispetto: Jovic è in mezzo al sistema offensivo con ai fianchi Gonzalez e Sottil. Cabral sta inizialmente in panchina, come Dodo. Il Lech – che avanza col 4-2-3-1 - ha al seguito quasi 3000 tifosi, rumorosi e vicini alla squadra nonostante il risultato praticamente proibitivo dell’andata. I viola vanno col 4-3-3, Mandragora è perno centrale e ai suoi fianchi ci sono Bonaventura e Barak: l’inizio è un tiro molto scontato di Nico Gonzalez al 6’, coi polacchi che cercano la reazione che possa tenerli in gioco. E il gioco si rianima quando Venuti al 9’ rinvia corto e male: Sousa è lì e spiazza Terracciano per lo 0-1. L’arbitro lascia subito molto a desiderare (troppo lontano dalle azioni, ben poco preciso, soprattutto nella gomitata di Sobiech, vista in differita) e la Fiorentina arriva alla reazione con Sottil: niente di che. Il Franchi si infiamma, Biraghi viene ammonito per proteste, il Lech ci mette tutto se stesso e anche di più, compresi i corpo-a-corpo. Al 29’ c’è un dubbio in area: Murawski mira e colpisce Gonzalez, l’arbitro attende il Var, niente rigore ma l’azione del polacco era gratuita e punibile col penalty. Il tecnico del Lech cambia Czerwinski che, già ammonito, sfiora il seconda giallo su Sottil: una partita che pareva scritta e sciolta diventa una battaglia, anche per colpa dell’arbitro; Milenkovic si prende il giallo in mezzo al campo e salterà la prossima. Insomma: niente di scontato per molti minuti del primo tempo, compresa una botta di Mandragora al 41’ che però vola alta.

    LA PAURA E... SOTTIL— Italiano inizia la ripresa con Martinez Quarta al posto di Milenkovic e l’occasione per mettere in cassaforte la partita capita sul piede di Jovic al quarto d’ora: palla filtrante di Bonaventura, tiro sul primo palo del serbo e Bednarek la prende di piede. C’è ancora da lottare, anche perché il Lech chiede un rigore con Skoras contrastato da Terzic: serve il Var, visione dell’arbitro e rigore assegnato che Velde infila per lo 0-2 al 20’ della ripresa. Non è finita qui, perché il Lech non sbaglia quasi un colpo: discesa sulla destra di Kalstrom che si beve Barak, palla in mezzo e Sobiech brucia Igor, 0-3. La Fiorentina è in bambola completa ma al 33’ Sottil recupera una respinta maldestra dei polacchi e infila l’1-3 che sa di liberazione. A quel punto, Van den Brom, tecnico del Lech, ne cambia quattro cercando il colpaccio ancor più di prima: ma prende il 2-3 firmato da Castrovilli dopo bella fuga di Barak, alla prima scelta buona in partita. Il Lech continua a crederci ma è la Fiorentina a passare. Col brivido. Un grandissimo brivido lungo tutta la partita.
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    C'è il Basilea per la Viola. West Ham, che poker! Semifinale contro l'Az

    Gli svizzeri eliminano ai supplementari 2-1 il Nizza. Hammers scatenati contro il Gent, a segno pure l'ex Milan Paquetà. Al penultimo atto pure gli olandesi che fanno fuori ai rigori l'Anderlecht
    Francesco Calvi

    21 aprile - MILANO
    Il Basilea per la Fiorentina, l’AZ Alkmaar per il West Ham: sono queste le quattro semifinaliste della seconda edizione di Conference League. La squadra di Vincenzo Italiano sfiderà gli svizzeri, che dopo il 2-2 dell’andata vincono in rimonta (2-1) in casa del Nizza. L’AZ eguaglia il 2-0 di Anderlecht e poi supera Vertonghen e compagni ai calci di rigore, mentre il West Ham travolge il Gent. In seguito all’1-1 di giovedì scorso, i belgi si arrendono alle reti di Antonio (doppietta), Paqueta e Rice.

    AZ ALKMAAR-ANDERLECHT 2-0 (6-1 D.C.R.)
    Insieme alla Fiorentina, una settimana fa, l’Anderlecht sembrava l’unica squadra con un piede e mezzo in semifinale. Il 2-0 dell’andata non ha, però, giovato alla formazione di Riemer, che arriva in Olanda con la testa fra le nuvole e si fa recuperare in 13 minuti. L’eroe dell’AZ è Vangelis Pavlidis, 5 gol in 5 partite di Conference. Dopo 5’ trasforma un rigore concesso da Massa per l’ingenuo fallo di Murillo, al 13’ raddoppia a porta vuota sfruttando un assist di Odgaard. Il bomber greco lascia il campo nell’intervallo e l’AZ cala. Nonostante ciò, l’Anderlecht non riesce a tornare in partita. Reijnders e Odgaard sfiorano il 3-0, Vertonghen ci mette una pezza e prolunga le speranze dei belgi fino ai calci di rigore. Proprio l’ex difensore del Tottenham, però, dà il via al festival degli errori dal dischetto. L’AZ non sbaglia un colpo, mentre per l’Anderlecht fa centro soltanto Kuma: il match finisce

    WEST HAM-GENT 4-1— La sfida di Londra è inizialmente equilibrata quanto quella di una settimana fa. Al 26’ il Gent sblocca il risultato, approfittando di un errore di Paqueta in fase di impostazione: Orban riceve palla e cambia gioco, Samoise contro-crossa e Cuypers gira in rete di prima intenzione. Il vantaggio dura una decina di minuti, perché Antonio pareggia i conti incornando su pennellata di Bowen. L’esterno inglese è la spina nel fianco dei belgi: all’inizio della seconda frazione mette Soucek davanti al portiere (traversa), poi s’inventa un tiro all’angolino deviato in corner da Roef. Al 55’, il Gent crolla e non si riprende più. Okumu tocca con la mano in area, l’arbitro concede il rigore, Paqueta calcia alla perfezione e timbra il 2-1. Passano due minuti e Rice sigla il 3-1 facendo tutto da solo: recupera palla, punta la porta, entra in area e incrocia sul secondo palo. Il discorso qualificazione è chiuso definitivamente da Antonio, che al 63’ trova la doppietta dopo una bella azione personale.

    NIZZA-BASILEA 1-2— Dopo il 2-2 dell’andata, i rossoneri di Digard partono con il piede sull’acceleratore. Thuram pressa alto e al 9’ recupera palla a ridosso dell’area, poi la passa a Ramsey che serve un assist facile a Laborde: Hitz, beffato dalla deviazione di un suo difensore, non può fare nulla per evitare l’1-0. I francesi rischiano poco e cercano il raddoppio, ma all’intervallo il vantaggio è ancora risicato. La musica non cambia nella ripresa e, nel finale, gli svizzeri ne approfittano. Il neoentrato Augustin – su assist di Calafiori - serve una doccia fredda a Dante e soci: in campo da un quarto d’ora, all’87’ calcia di potenza verso la porta di Schmeichel e trascina il Basilea ai supplementari. Ndoye colpisce un palo, il Nizza non si sveglia, al 100’ Nuhu incorna all’angolino e completa una rimonta che sembrava impossibile. Sotto di un gol, i rossoneri sono stanchi e non riescono a rimediare: Ramsey spara alto, Brahimi colpisce una traversa e l’1-2 resiste fino al 120’. Il Basilea può prepararsi per la trasferta al Franchi.
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    Fiorentina rimontata, al Franchi è beffa nel recupero: col Basilea è 1-2

    Cabral a segno nel primo tempo, il gol del pareggio degli svizzeri arriva al 71’, prima della beffa al 92’ di Amdouni
    Giovanni Sardelli

    11 maggio - FIRENZE
    Doveva essere la notte di Arthur Cabral ed il gol del centravanti viola sembrava confermarlo. Ad uscire con la vittoria dal Franchi invece è il Basilea che nella ripresa ribalta la Viola con le reti di Diouf ed Amdouni aggiudicandosi il match di andata. Servirà vincere in Svizzera tra sette giorni per arrivare in finale, impresa difficile visto il Basilea di questa sera. Ma non certo impossibile. Italiano opta ovviamente per i titolarissimi con una sola novità, Ranieri al posto di Igor. Ikone, Bonaventura e Gonzalez giocano a supporto del grande ex, Cabral. Il Basilea risponde con il consueto 3-5-2 puntando davanti sulla coppia Amdouni-Augustin, con l’ex Psg che spinge in panchina Zeqiri. Coreografie, fumogeni e fuochi d’artificio fanno da cornice al match.

    KING ARTHUR —
    La Fiorentina parte forte spingendo soprattutto sulla destra con Dodo, ma la prima occasione arriva da un cross da sinistra di Biraghi: il colpo di testa di Cabral finisce fuori. Con il passare dei minuti il Basilea cresce ed impensierisce la difesa viola. Il gol di Augustin viene annullato per fuorigioco, poi è Terracciano (recuperato dopo la febbre di ieri) a tirar fuori dalla porta un sinistro preciso di Diouf. Scampato il pericolo la Viola si riassesta. E passa. Corner di Biraghi, sponda di testa da parte di Quarta e Cabral in avvitamento sempre di testa trova l’angolo. Esulta tutto lo stadio tranne lui, in segno di rispetto verso il suo passato.

    RIBALTONE — La Fiorentina gestisce più che attaccare, controlla più che spingere. Rischia poco, vero: ma crea anche poco. Un paio di conclusioni di Mandragora ed Ikone finiscono alte, Cabral gioca di sponda ma fatica a calciare in porta. L’1-0 può andar bene comunque ma negli ultimi venti minuti cambia tutto. Una ripartenza dal basso, con il portiere Hitz che dà il via all’azione, taglia completamente fuori la mediana viola. Diouf si trova una voragine aperta, percorre trenta metri palla al piede ed al limite dell’area calcia all’angolo trovando il pareggio. Italiano corre ai ripari inserendo Castrovilli, Brekalo, Jovic, Kouame e Barak cercando forze fresche. Trovando però tanta generosità quanta confusione. E nel recupero arriva la beffa con Amdouni che sugli sviluppi di un piazzato colpisce tutto solo nel cuore dell’area. Finisce con il pubblico del Basilea in festa e la Viola a leccarsi le ferite. La prima non è andata. Ma non è finita.
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    Nico Gonzalez show, poi Barak ai supplementari: Basilea ko, la Fiorentina è in finale!

    I viola riescono nell'impresa di superare gli svizzeri fuori casa al termine di una gara lunghissima. A Praga ci va Italiano
    Salvatore Malfitano

    18 maggio - MILANO
    Non è un sogno. È la realtà di chi sa far fronte alle difficoltà, di chi non conosce confini. La Fiorentina l’ha dimostrato, ribaltando lo svantaggio del Franchi, lasciandosi alle spalle quella tensione che aveva accompagnato tutta la settimana e confermandosi una macchina infallibile in trasferta. I viola sono in finale di Conference League, diventando la prima squadra ad essere arrivata a giocarsi l’atto conclusivo tutte le competizioni europee. È anche il trionfo del nostro calcio, che si completa nel modo più sofferto possibile: contando anche Inter e Roma ci saranno così tre formazioni italiane a competere nelle finali delle tre competizioni europee, come non accadeva dal 1994. L’1-3 che lancia la Fiorentina ad un passo da uno storico successo è un risultato meritato. Il cuore riesce ad andare oltre gli ostacoli che la squadra di Vincenzo Italiano si crea da sola, con alcune disattenzioni che mettono a rischio la qualificazione. Le vesti del condottiero le indossa Nico Gonzalez, che sblocca l’incontro e risponde al momentaneo pareggio di Amdouni. La panchina viene in soccorso dell’allenatore quando le cose non si mettono bene, i supplementari sono più sofferti del dovuto perché Jovic si divora tre gol quasi fatti, in un’atmosfera resa ancor più pesante dalla sospensione della gara per il malore di un tifoso viola. Alla fine è Barak a far esplodere di gioia i duemila sostenitori che hanno raggiunto la Svizzera, e che potranno far ritorno a Firenze con un sorriso grande così.

    LA PARTITA—
    Italiano ritrova Milenkovic, squalificato all’andata, al centro della difesa e cambia anche l’altro centrale rispetto alla gara del Franchi, puntando su Igor. Le altre novità riguardano gli impieghi di Castrovilli e Brekalo, rispettivamente al posto di Ikoné e Mandragora. Vogel risponde con Calafiori titolare e un assetto molto compatto, con la squadra che in fase di non possesso si schiera col 5-3-2 lasciando pochissima distanza tra i reparti. La tattica degli svizzeri è piuttosto attendista, senza però disdegnare una certa pressione che mette in difficoltà Igor nella fase iniziale della gara. È proprio su un pallone recuperato sulla trequarti avversaria che il Basilea crea il primo pericolo, con una conclusione dal limite di Ndoye che termina a lato (20’). La Fiorentina si scuote, comincia a prendere le misure per sviluppare qualche situazione interessante sugli esterni. Alla mezzora Biraghi pesca bene Nico Gonzalez in area, ma il suo stacco non inquadra la porta di poco. È il momento migliore dei viola, che ci riprovano con il tiro di Bonaventura che Hitz alza in angolo; sugli sviluppi del corner, il sinistro del capitano trova nuovamente l’argentino, totalmente libero di staccare nel cuore dell’area e pareggiare i conti con un comodo colpo di testa al 34’. Le soluzioni aeree sono le più efficaci, soltanto un ottimo riflesso di Hitz impedisce alla formazione di Italiano di ribaltare il punteggio, sulla deviazione di Bonaventura.

    LA RIPRESA— Italiano toglie uno spento Brekalo per inserire Ikoné, la Fiorentina entra in campo col giusto atteggiamento, mantenendo una buona presenza nella metà campo del Basilea. Gli svizzeri però al primo affondo trovano il pari: Amdouni riceve un lancio in profondità e mette alle spalle di Terracciano dopo essersi fatto beffe di Igor (54’). All’ennesimo errore di una serata complicata, Italiano sostituisce il difensore con Ranieri, che si fa ammonire a pochi minuti dal suo ingresso per un’entrata fuori tempo su Augustin. La Fiorentina non si disunisce e aumenta progressivamente la spinta. La girata di Bonaventura è leggermente alta (63’), quella di Nico Gonzalez invece è chirurgica: la difesa degli svizzeri legge male un pallone vagante, l’argentino lo scarica in rete di prima intenzione al 72’. La squadra di Vogel è alle corde, sui calci da fermo i viola sono molto insidiosi sia col solito Bonaventura sia con Milenkovic, ma non è sufficiente per evitare i tempi supplementari.

    SUPPLEMENTARI — Jovic rileva Cabral, poco coinvolto nel gioco. Il serbo ha un’occasione colossale al 94’ sempre di testa, con Hitz che si supera ed è decisivo anche pochi istanti dopo sul tentativo sotto misura di Gonzalez. Anche Bonaventura ci riprova dopo essersi girato bene a centro area, il portiere è ancora reattivo (100’). Nel secondo tempo supplementare, la partita s’interrompe per circa dieci minuti a causa di un tifoso della Fiorentina colto da un malore nel settore ospiti, che poi è condotto in ospedale. Nel recupero Jovic ha un’altra chance enorme, quando calcia da pochi metri dopo la sponda di Barak, ma clamorosamente non centra la porta. A tempo praticamente scaduto, l’attaccante si riscatta parzialmente degli errori: fa da torre sull’ennesimo traversone della gara, Pelmard non riesce ad allontanare il pallone che finisce a Barak, che non perdona e firma lo storico successo che vale la finale di Praga. Jovic potrebbe anche arrotondare il punteggio se non fosse che a tu per tu con Hitz colpisce il palo. Non è serata, non la sua, ma di tutta la Fiorentina.
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    West Ham in finale: in casa dell'Az Alkmaar decide Fornals al 94'

    Gli Hammers difendono il 2-1 dell'andata e colpiscono nel recupero: tornano a giocare l'ultimo atto di un trofeo europeo dopo 47 anni
    Francesco Calvi

    18 maggio - MILANO
    Quarantasette anni dopo l’ultima volta, il West Ham giocherà la finale di una coppa europea. La squadra di David Moyes vince 1-0 in casa dell’AZ Alkmaar e strappa un biglietto per il big match in programma mercoledì 7 giugno a Praga. Dopo il 2-1 di Londra, conquistato in rimonta grazie ai gol di Benrahma e Antonio, gli Hammers in Olanda giocano la partita perfetta: concentrati e compatti per 90’, mantengono la porta inviolata e segnano in pieno recupero, con il neo-entrato Fornals che fa esplodere di gioia i tifosi inglesi.

    NESSUNA SORPRESA —
    I due allenatori si affidano alle stesse formazioni della gara d’andata: l’unico cambio è nell’AZ, che schiera Kerkez a sinistra al posto di De Wit. Moyes punta sui soliti titolarissimi. Areola tra i pali, Kehrer, Zouma, Aguerd e Cresswell in difesa, la coppia Rice-Soucek in mediana. Sulla trequarti, Bowen, Paquetà e Bernahma supportano Michail Antonio, diventato imprescindibile in seguito all’infortunio di Scamacca (stagione finita). Il primo tempo è equilibrato: gli esterni degli olandesi creano difficoltà agli Hammers, che però restano compatti e subiscono appena un tiro. Il West Ham, invece, lavora bene sulle ripartenze. Alla fantasia di Bowen e Benrahma si aggiunge la qualità dell’ex milanista Paquetà, che al 25’ colpisce il palo esterno con una giocata delle sue: controllo sulla trequarti, sterzata sul mancino e tiro a giro sul secondo palo. Niente da fare, all’intervallo il punteggio è di 0-0.

    LA RIPRESA — Al rientro dagli spogliatoi, l’AZ spinge sull’acceleratore. Kerkez e Reijnders mettono in mezzo un paio di palloni interessanti, però Pavlidis non sembra più la macchina da gol che aveva messo ko Lazio ed Anderlecht. A svegliare il West Ham ci pensa capitan Rice, che spaventa gli olandesi con un tiro dalla distanza. Nell’ultima mezz’ora il pallino del gioco passa, però, definitivamente nei piedi dell’AZ, che ha fretta di verticalizzare per provare a segnare almeno una rete. Gli inglesi, alla fine, la spuntano con l’esperienza: addormentano la gara appena ne hanno l’occasione e tentano di sorprendere con le ripartenze dei neoentrati Fornals ed Ings. La ricetta è vincente, perché al 94’ proprio Fornals colpisce in contropiede. Il match finisce un minuto più tardi, Rice e compagni possono festeggiare. Il sogno di trionfare a livello internazionale, lo scorso anno, svanì in seguito all’eliminazione in semifinale di Europa League contro i futuri campioni dell’Eintracht. Il riscatto, adesso, può arrivare nella finale di Praga. E pensare che, in Premier League, gli Hammers non sono ancora aritmeticamente salvi: a due giornate dalla fine del campionato, hanno sei punti di vantaggio sul diciottesimo posto…
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    Fiorentina, beffa atroce al 90': la Conference League è del West Ham

    Primo tempo a reti inviolate, poi il rigore di Benrahma sblocca la gara. Bonaventura la riporta in equilibrio. Ma nel finale la squadra di Italiano paga un errore difensivo e Bowen segna la rere che regala il trofeo agli inglesi
    7 giugno - MILANO

    La bacheca non si arricchisce. Il West Ham succede alla Roma e batte la Fiorentina (2-1) conquistando la Conference League. Il digiuno internazionale della Fiorentina dura dal 1961. E continua. I viola, dopo la Coppa Italia con l’Inter, perdono anche il trofeo europeo. Nella ripresa, un rigore di Benrahma, il pareggio di Bonaventura e la rete di Bowen al 90’ scandiscono una gara che lascia molti rimpianti alla squadra di Italiano, ai tifosi accorsi a Praga e a quelli che hanno assistito alla partita allo stadio Franchi.

    PRIMO TEMPO—
    Dopo meno di un minuto la prima conclusione è di Antonio, ma Terracciano blocca a terra. Un sinistro di Mandragora (9’) termina fuori misura. Al 13’ è Rice con un destro dal limite ad andare vicino al bersaglio. La Fiorentina fallisce la prima grande occasione al 26’ con Milenkovic, che alza di testa da due passi su azione d’angolo. Al 33’ Biraghi viene colpito alla testa da oggetti un bicchiere di plastica, ma probabilmente anche da un accendino o da una sigaretta elettronica, lanciati dal settore dei tifosi inglesi. Dalla ferita esce sangue. Viene soccorso e gli viene applicata una bendatura viola intorno al capo. Al 4’ di recupero, cross di Dodo da destra e colpo di testa di Bonaventura che colpisce il palo, sulla ribattuta Jovic, colpito al naso nella circostanza, segna ma il Var certifica il fuorigioco già segnalato dalla guardalinee Guadalupe Porras Ayuso.

    RIPRESA— Jovic esce durante l’intervallo e viene sostituito da Cabral. La sfida va avanti in equilibrio con i viola che mantengono una maggiore iniziativa. Al 57’, Kouame ci prova di destro ma Areola blocca. Al 58’ su un lungo fallo laterale, la difesa della Fiorentina si fa cogliere impreparata. Biraghi tocca di mano e l’arbitro su segnalazione del Var concede il penalty che Benrahma trasforma spiazzando Terracciano al 62’. Trascorrono cinque minuti e dopo un rigore richiesto e non concesso, la squadra di Italiano pareggia con Bonaventura che controlla di sinistro a pareggia di destro su assist di Nico Gonzalez. Mandragora angola troppo il piatto sinistro su sponda di Cabral al 72’. Al 77’ è Biraghi di destro, che non è il suo piede, a provarci: Areola blocca in presa alta. Il West Ham replica con Soucek che impegna di testa il portiere fiorentino, bravo a deviare in angolo. L’ultimo a provarci prima dei supplementari è Amrabat con un destro che costringe Areola a tuffarsi sulla propria destra per bloccare. Al 90’ è Bowen, con una difesa viola mal piazzata, a involarsi tutto solo e a infilare Terracciano. È il gol del trionfo. La Fiorentina dopo la finale di Coppa Italia con l’Inter, perde anche quella di Conference League.
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