Formula1 2023

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    GP Singapore, Ferrari da urlo: pole Sainz, terzo Leclerc. Verstappen solo 11°

    Lo spagnolo fa il bis in qualifica di Monza: precede Russell e il compagno di squadra. Quarto Norris, quinto Hamilton, le due Red Bull clamorosamente eliminate in Q2

    Massimo Brizzi
    16 settembre - MILANO
    La Ferrari c'è e Carlos Sainz lo dimostra. In una qualifica palpitante e ricca di emozioni, lo spagnolo della rossa fa il bis di Monza e coglie la seconda pole position di fila. Nel GP Singapore di F1 il Cavallino sarà probabile protagonista: lo dice la migliore prestazione di Sainz in 1:30.984 e anche il terzo tempo di Charles Leclerc, respinto da quella che sarebbe stata la seconda prima fila interamente rossa di fila per soli 7 millesimi. Secondo nel sandwich delle SF-23 c'è infatti George Russell a 72 millesimi da Sainz: l'inglese della Mercedes smorza un po' l'urlo di Maranello, per una qualifica che avrebbe potuto indirizzare la gara nel segno del rosso, e si candida a potenziale guastafeste, in casa Ferrari, in un GP in cui la regina Red Bull è detronizzata dalle posizioni che contano. Per la prima volta dal GP di Russia 2018, infatti, le due Red Bull non sono presenti in Q3: Max Verstappen, scatta 11° al netto di penalizzazioni per alcuni impeding, e il compagno Sergio Perez addirittura 13°.

    CHE COLPI DI SCENA—
    La qualifica vice del duello sui millesimi, ma pure di colpi di scena non previsti. Il primo, in ordine cronologico, è la bandiera rossa in seguito all’incidente di Lance Stroll in chiusura di Q1, con la sua Aston Martin contro le barriere e la conseguente, lunga, interruzione per pulire la pista dai detriti; il secondo, ben più clamoroso, è appunto la doppia eliminazione delle Red Bull in Q2. Verstappen, nel mirino per alcune ostruzioni (una in Q1, fermo in pit lane davanti alle due Mercedes con semaforo verde; un'altra alla curva 16 in un ampio gruppo di piloti lenti, ma ultimo a scansarsi all'arrivo di Sargeant; l'ultima, in Q2, a Tsunoda) appare non a suo agio con una RB19 nervosa e Perez, dal canto suo, incappa in Q2 in un testacoda letale per le sue ambizioni di passare il taglio.

    I PRIMI DIECI— Alle spalle dei primi tre, ecco un'ottima prima fila per Lando Norris, quarto e insidioso con la McLaren (+0.286) a precedere la Mercedes di Lewis Hamilton (+0.501) e la Haas dell'ottimo Kevin Magnussen (+0.591). Quarta fila per Fernando Alonso (+0.631), che con la sua Aston Martin pareva promettere meglio, davanti all'Alpine di Esteban Ocon (+0.689). A chiudere la top-10 la Haas di Nico Hulkenberg (+0.824) e l'AlphaTauri di Liam Lawson (+1.284), il 'carnefice' di Verstappen in Q2.
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    ROSSA PROTAGONISTA— La Ferrari ha controllato tutta la sessione, con Sainz autore del miglior tempo anche nella Q2, sempre davanti a Russell, mentre in Q1 c'è stata gloria per Tsunoda, autore del miglior tempo, davanti a Perez e Hulkenberg, poi 'congelato' dalla bandiera rossa esposta per l'incidente di Stroll. Sono state le prime scintille di una qualifica infuocata, che sotto i riflettori di Singapore fa brillare con forza il rosso Ferrari, alla quarta pole stagionale, ma quella con maggiori credenziali per la domenica: le prestazioni di tutto il week end e l'inciampo della Red Bull possono far davvero sognare Maranello.
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    Capolavoro di Sainz! Battuti Norris e Hamilton, la Ferrari torna a vincere

    A Marina Bay lo spagnolo gestisce alla grande tutte le fasi di gara, compresa la rimonta finale delle Mercedes. Leclerc quarto, Verstappen quinto

    Giusto Ferronato
    17 settembre - SINGAPORE
    Un capolavoro Ferrari, a firma Carlos Sainz junior! E’ il Cavallino a rompere la striscia record di Max Verstappen e della Red Bull, che si è interrotta a 10 vittorie di fila tra le luci della notte di Singapore. Tra le stradine illuminate di Marina Bay è stato Sainz a pennellare una vittoria perfetta, gestendo bene tutte le fasi di una corsa in cui la Red Bull non c’è stata, ma dove la grande bravura è stata piegare gli assalti di McLaren e Mercedes, che come le rosse volevano approfittare di questo weekend a vuoto della scuderia campione del mondo. Sainz si è ripetuto dopo Monza, dove il podio dietro a Verstappen e Perez ma davanti a Charles Leclerc valeva come una vittoria. E poi a Singapore si è levato lo sfizio della vittoria vera, la seconda della carriera da ferrarista, costruita con una pole position sabato e una stupenda gestione del finale di gara, con Drs concesso a Norris per permettere all’inglese di difendersi meglio dagli attacchi di George Russell, che rimontava con gomme più fresche, ma poi ha sbagliato finendo a muro nell’ultimo giro. Scacco matto!

    LA PARTENZA—
    Sul podio con Norris è salito Lewis Hamilton, mentre Leclerc, che ha fatto gran gioco di squadra soprattutto all’inizio, ha chiuso quarto davanti a Max Verstappen, oggi penalizzato dalla macchina e dalla partenza dall’11° posto che non gli ha dato chance. Allo start ottimo spunto di Leclerc che grazie alla gomma soft è riuscito a scavalcare Russell che è finito in bagarre con Hamilton, che a sua volta ha tagliato la prima chicane e non ha subito restituito la posizione al compagno di squadra, operazione poi avvenuta al secondo giro. Sainz ha invece tenuto la testa e così le due Ferrari hanno tentato subito la fuga, controllando Russell. Hamilton ha anche restituito la posizione a Lando Norris e così la sua gara al sesto giro è “iniziata” dalla quinta posizione. Dietro, invece, Verstappen, con gomma dura, ha iniziato la sua rimonta scavalcando le Haas di Hulkenberg e Magnussen, risalendo in ottava posizione al settimo giro.

    LA PRIMA GESTIONE— Sainz ha gestito la prima parte di gara senza allungare, tanto che tra lo spagnolo e Verstappen il divario è rimasto racchiuso in 11 secondi nei primi 15 giri. Al 20° giro il divario è salito a 16 secondi, ma proprio in quel giro ecco la Safety Car per detriti in pista persi dalla Williams di Sargeant. Così ecco il pit stop con le Ferrari e le Mercedes entrate insieme e Leclerc sfortunato perché per evitare l’unsafe release dei concorrenti in corsia box ha perso tempo prezioso. Verstappen non si è invece fermato e così al ritorno in pista dei primi si è ritrovato secondo dietro a Sainz, con Perez, anche lui senza soste, quarto davanti a Norris e Leclerc, infilato alla ripartenza del 23° giro da Hamilton per una staccata sbagliata per cercare di attaccare Norris. Avere le gomme fresche ha però fatto la differenza per chi le ha montate e Verstappen nulla ha potuto contro Russell e Norris che in due giri hanno passato l’olandese portandosi all’inseguimento di Sainz. Anche Hamilton e Leclerc hanno poi recuperato su Verstappen, passato al 27° e 28° giro dalla Mercedes e dalla Ferrari. La strategia della Red Bull di non fermarsi, dunque, non ha pagato perché Max e Checo si sono ritrovati al sesto e settimo posto, in palese difficoltà con le coperture affaticate perché quelle montate all’inizio della gara.

    UNA NUOVA GARA— Dopo la sosta è dunque iniziata un’altra gara, con Sainz in gestione del passo gara e delle gomme e Russell ansioso di portare un attacco però non facile, anche per la necessità di preservare le gomme dure, da portare fino al traguardo dei 62 giri. George è rimasto in zona secondo di svantaggio in attesa di un’opportunità, quella che hanno aspettato invano le due Red Bull, fermatesi per la loro sosta al giro 40 e 41, sosta che le ha fatte sprofondare al 15° e 17° posto, senza più speranze di rimonta. La gara si è però nuovamente accesa. Emozioni al 43° giro con l’Alpine di Ocon ferma all’uscita della corsia box e la direzione gara che ha chiamato la Virtual Safety Car. Le Mercedes di Russell e Hamilton sono entrate ai box per montare le medie e provare a giocarsela contro le Ferrari e la McLaren di Norris, che invece non si sono fermate. Russell ha iniziato la sua rimonta lontano 15 secondi.

    GRAN FINALE— Al giro 54 ecco l’aggancio a Leclerc, passato abbastanza facilmente anche da Hamilton. Otto secondi e otto giri per l’attacco a Norris e Sainz. E qui ecco il pezzo di bravura di Sainz, che ha saggiamente fatto entrare Norris sotto al secondo di vantaggio per permettere sì a Lando di aprire l’ala mobile, ma soprattutto per impedire a Russell di passare con facilità la McLaren. Mossa riuscita alla perfezione perché Russell non è riuscito nel sorpasso e alla fine ha pure sbagliato finendo contro le barriere. Veloce, intelligente, capace. Il Carlos Sainz di questo finale di stagione è davvero uno spettacolo. E la Ferrari, finalmente, 26 gare dopo Austria 2022, può meritatamente tornare a brindare.
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    Dio non ha mai ordinato a nessuno di essere stupido

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    vinto su un circuito dove è impossibile soprassare.
    Però meglio che nulla
     
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    Verstappen torna a volare in Giappone: sua la pole! Battute le McLaren. Ferrari, Leclerc 4°

    L'olandese e la Red Bull imprendibili nelle qualifiche di Suzuka, niente da fare per Piastri e Norris. La rossa piazza il monegasco in seconda fila davanti a Perez e a Sainz, sesto

    Giusto Ferronato
    23 settembre - SUZUKA (GIAPPONE)
    La dura legge di Max Verstappen. Sembra durato un solo weekend il momento di crisi della Red Bull, tornata a volare con il suo campione sulla super tecnica pista di Suzuka. In Giappone Max ha sbaragliato tutta la concorrenza in una sessione di qualifiche che è sembrata non avere storie. L'olandese è sceso in pista tra i primi in Q1, in Q2 e in Q3 e ha piazzato i migliori giri al primo tentativo. Poi in Q3 ha stritolato ogni speranza degli avversari con un 1'29"0 al primo tentativo che sarebbe valso da solo la pole. Ma non contento, nel secondo lancio ha sparato un 1'28"8 che è il solo sotto la barriera dell'1'29". Per oggi, insomma, ha fatto un altro sport e mandato tutti a casa a fare i compiti, nella speranza di infastidirlo domani.

    PRESO FANGIO—
    Si sperava ci fosse più battaglia dopo Singapore. Invece la Red Bull pare avere azzerato le difficoltà mostrate a Marina Bay, rifilando (sempre e solo con Verstappen, va ribadito, alla luce del quinto posto di oggi di Sergio Perez) pesanti distacchi a tutti. Per Verstappen pole numero 29 della carriera e altra pietra miliare raggiunta, visto che ha agganciato Juan Manuel Fangio nella speciale classifica. Le McLaren hanno confermato quanto di buono mostrato nelle libere conquistando la prima fila con Oscar Piastri (la sua prima volta in carriera là davanti) e la terza posizione con Norris. La Ferrari ha invece visto la risposta di Leclerc che ha preceduto Sainz, a sua volta preceduto di un soffio anche da Sergio Perez. Se Verstappen farà domani ragionevolmente un’altra gara, è però lecito attendersi una bella sfida delle rosse alle McLaren. Settimo e ottavo tempo per le Mercedes di Hamilton e Russell.

    COSÌ LA Q1— In Q1 Verstappen aveva subito sparato un 1’29”878 pochi istanti prima che Logan Sargeant si schiantasse con la sua Williams in uscita dalla chicane che immette nel rettilineo d’arrivo. Pilota statunitense ok, ma sessione stoppata e Ferrari in difficoltà perché sia Leclerc sia Sainz hanno dovuto abortire il loro primo giro veloce. Poi alla ripartenza dopo la rimozione della Williams, le rosse si sono messe al riparo con il terzo e il quinto tempo di Leclerc e Sainz. Alla fine il più veloce è stato Verstappen con il tempo del primo tentativo davanti a Norris, Leclerc e al sorprendente Lawson. Eliminati Bottas (Alfa Romeo), Stroll (Aston Martin), Hulkenberg (Haas), Zhou (Alfa Romeo) e il già citato Sargeant.
    COSÌ LA Q2— In Q2 Verstappen ha confermato tutta la sua competitività piazzando subito con gomma usata un 1’29”964 che lo ha qualificato alla Q3 all’istante. Ottima la prima replica delle McLaren, che con Piastri e Norris si sono piazzate al secondo e terzo posto davanti a Perez. Quindi Tsunoda, Leclerc, Albon e Sainz. Poi le Ferrari hanno montato la gomma nuova e Leclerc è stato bravo a precedere Verstappen di 24 millesimi. Qualificati per la Q3 anche Perez, Hamilton, Sainz, Piastri, Tsunoda, Russell, Norris, Alonso. Non ce l’hanno fatta invece Liam Lawson (AlphaTauri), Pierre Gasly (Alpine), Alex Albon (Williams), Esteban Ocon (Alpine) e Kevin Magnussen (Haas). Domani alle 7 italiane il via del GP.

    I TEMPI— I tempi delle qualifiche del GP del Giappone:
    1. Verstappen (Red Bull) 1'28"877

    2. Piastri (McLaren) 1'29"458

    3. Norris (McLaren) 1'29"493

    4. Leclerc (Ferrari) 1'29"542

    5. Perez (Red Bull) 1'29"650

    6. Sainz (Ferrari) 1'29"850

    7. Hamilton (Mercedes) 1'29"908

    8. Russell (Mercedes) 1'30"219

    9. Tsunoda (AlphaTauri) 1'30"303

    10. Alonso (Aston Martin) 1'30"560

    11. Lawson (AlphaTauri) 1'30"508

    12. Gasly (Alpine) 1'30"509

    13. Albon (Williams) 1'30"537

    14. Ocon (Alpine) 1'30"586

    15. Magnussen (Haas) 1'30"665

    16. Bottas (Alfa Romeo) 1'31"049

    17. Stroll (Aston Martin) 1'31"181

    18. Hulkenberg (Haas) 1'31"299

    19. Zhou (Alfa Romeo) 1'31"398
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    F1 GP Giappone, Verstappen domina: Red Bull campione del mondo, Ferrari giù dal podio

    Max senza rivali dal via, il suo team vince il titolo Costruttori. Norris e Piastri, doppio podio McLaren. Leclerc quarto, Sainz sesto

    Giusto Ferronato
    24 settembre - MILANO
    “Questa macchina è un razzo”. Ma guidare un razzo, chiedete a Sergio Perez per conferme, non è un gioco da ragazzi, a meno di non essere Max Verstappen. L’olandese si è brillantemente ripreso la scena dopo la “pausa tecnica” di Singapore, che aveva fatto pensare a una svolta in negativo di stagione per la Red Bull, secondo alcuni in difficoltà per la direttiva Fia sule ali flessibili introdotta proprio a Marina Bay. “Macché, e ve lo dimostrerò” aveva detto il campione già venerdì. Detto, fatto. In Giappone super Max ha messo insieme una stratosferica pole con cui ha raggiunto Fangio, il dominio in gara, la vittoria numero 48 della carriera, la 13esima del 2023 e il titolo iridato marche (il sesto per Milton Keynes) regalato alla sua squadra. Il tutto con la ciliegina del punto addizionale del giro più veloce. E’ mancata solo l’aritmetica del suo titolo mondiale, ma per quella bisognerà probabilmente pazientare solo la prossima gara in Qatar.

    MAX FA UN ALTRO SPORT—
    Verstappen con questa Red Bull fa un altro sport, se ne sono accorte le McLaren di Lando Norris e Oscar Piastri, entrambe a podio ma staccate di 19 e 36 secondi, la Ferrari di Charles Leclerc, quarto, la Mercedes di Lewis Hamilton, quinto davanti all’altra rossa di Carlos Sainz junior, questo weekend un po’ ridimensionato dopo il trionfo di Singapore. Si cercano ormai solo i vicecampioni costruttori dietro alla Red Bull oggi iridata, e il duello tra Maranello e Stoccarda è uno dei temi di questo finale di stagione. Per il Cavallino è una buona cosa aver salutato la super tecnica Suzuka davanti ai rivali. Però dietro alle McLaren, che su questa pista sono tornate a volare.

    CRESCE PIASTRI— E in questo senso oggi va certamente celebrato il primo podio in carriera di Oscar Piastri. Il giovane australiano continua la sua crescita e dopo la prima fila conquistata ieri, oggi ha contribuito al doppio ottimo piazzamento delle vetture di Woking, le migliori del Resto del mondo dietro allo scatenato Verstappen. E’ bello il duello tra McLaren, Ferrari e Mercedes. Le rosse sono sicuramente migliorate, ma Suzuka ha detto ancora che sul passo gara, su piste esigenti con curve veloci e in appoggio, c’è da lavorare per esprimere velocità con costanza nell’arco della gara, il momento più importante del fine settimana.

    PEREZ TRABALLA— Hanno chiuso la zona punti Fernando Alonso con l’Aston Martin, ottavo dietro a George Russell, sacrificato dalla Mercedes con una gara dalla strategia a una sosta, Esteban Ocon e Pierre Gasly con l’Alpine. Ritiro per Valtteri Bottas con l’Alfa Romeo, scontratosi con Albon all’inizio e poi con Sargeant e Sergio Perez con la seconda Red Bull. Gara disastrosa per il messicano, che si è preso due penalità da 5 secondi, una per mancato rispetto della Safety Car, una per incidente con Magnussen, quest’ultima scontata nel finale dopo il ritiro per evitare di portarsela dietro in Qatar. Risultati di Perez che confermano come non basti avere la Red Bull per fare qualifiche e gare come quelle di Verstappen, oggi in testa praticamente dall’inizio alla fine. Il sedile del messicano si fa sempre più traballante. Ma fossimo in Helmut Marko e nei dirigenti Red Bull, errori di Perez a parte, oggi è davvero difficile immaginare un compagno di squadra capace di non essere annichilito da Verstappen garantendo secondi posti o qualcosa di più a ogni gara. Quel sedile è ovviamente ambitissimo. Ma fin qui, sportivamente parlando, ha fatto e continua a fare solo vittime.

    ORDINE D'ARRIVO— Ordine d'arrivo del GP del Giappone:
    1. Verstappen (Red Bull) 53 giri

    2. Norris (McLaren) a 19"3

    3. Piastri (McLaren) a 36"4

    4. Leclerc (Ferrari) a 43"9

    5. Hamilton (Mercedes) a 49"3

    6. Sainz (Ferrari) a 50"2

    7. Russell (Mercedes) a 57"6

    8. Alonso (Aston Martin) a 1'14"7

    9. Ocon (Alpine) a 1'19"6

    10. Gasly (Alpine) a 1'23"1

    11. Lawson (AlphaTauri) a 1 giro

    12. Tsunoda (AlphaTauri) a 1 giro

    13. Zhou (Alfa Romeo) a 1 giro

    14. Hulkenberg (Haas) a 1 giro

    15. Magnussen (Haas) a 1 giro
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    siamo tornati alla normalità :hihi:
     
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    F1, Verstappen sente profumo di Mondiale: pole in Qatar, Ferrari anonime

    L'olandese domani ha il primo match point per vincere il terzo titolo di fila. Secondo Russell, Leclerc quinto e Sainz eliminato in Q2 come Perez

    6 ottobre - MILANO
    Red Bull Racing's Dutch driver Max Verstappen (foreground) drives ahead of Ferrari's Spanish driver Carlos Sainz Jr during the qualifying session ahead of the Qatari Formula One Grand Prix at the Lusail International Circuit on October 6, 2023. (Photo by KARIM JAAFAR / AFP)
    Max Verstappen 30 e lode. Il leader iridato si prepara a vincere il terzo titolo iridato della carriera con la pole position del GP del Qatar, la numero 30 della carriera. In realtà la giornata di oggi è proiettata alla domenica perché Max si può laureare campione domani, per effetto del formato Sprint che gli consentirà di fare i punti decisivi nella minigara del sabato, la Sprint. A Verstappen bastano 3 punti: dovrà fare una buona Shootout e poi chiudere tra i primi 6. In alternativa, domenica scatterà comunque dalla pole e avrà un’altra opportunità. Insomma, il weekend dell’olandese della Red Bull si prevede potenzialmente festoso ogni singolo giorno. Oggi, tanto per gradire, Max ha stappato la prima bottiglia.

    SUPERIORITÀ TOTALE—
    Una superiorità quasi imbarazzante per il campione del mondo. Il primo tentativo del Q3 in 1’23”778 ha rifilato mezzo secondo a Lewis Hamilton e sei decimi a George Russell e a testimonianza dell’ingiocabilità è stato anche il tempo della pole. Verstappen non ha dovuto nemmeno fare il secondo tentativo perché tutti gli altri si sono fermati a distanza di sicurezza: Lando Norris a 296 millesimi con la McLaren (poi retrocesso al decimo posto per tempo cancellato in curva 10), Russell e Piastri a 4 decimi (anche Oscar è stato poi retrocesso, diventando sesto), quindi Hamilton a mezzo secondo e poi Fernando Alonso. Da settimo è diventato così quinto Charles Leclerc con la Ferrari, che domenica partirà dunque dalla terza fila davanti a Piastri e Gasly. Quindi Esteban Ocon con la seconda Alpine e Valtteri Bottas con l’Alfa Romeo. Decimo, come detto, Norris.

    COSÌ LA Q1— Il colpo di scena finale per Norris e Piastri non è stato isolato. Già in Q1 problemi in curva 5 coi limiti di pista che hanno fatto cancellare il tempo a diversi piloti, tra cui Stroll e Norris. Leclerc si è invece visto cancellare un tempo per infrazione in curva 4. Alla fine della sessione miglior tempo per Verstappen in 1’25”007 davanti a Norris, staccato di un decimo, e Alonso, staccato di due. Poi Piastri e Russell. Sesto e nono tempo per le Ferrari di Leclerc e Sainz. Solo 11° Perez con la seconda Red Bull. Salvo per un soffio col 14° tempo Hamilton. Eliminati Sargeant (Williams), Stroll (Aston Martin), Lawson (AlphaTauri), Magnussen (Haas) e Zhou (Alfa Romeo).

    COSÌ LA Q2— In Q2 è partito bene Leclerc, ma il suo tempo è stato presto migliorato in successione da Verstappen, Russell, Hamilton, Gasly e Alonso. Il finale ha detto male alla Ferrari, con Sainz eliminato col 12° tempo, secondo degli esclusi dopo Tsunoda. Ma è andata male anche a Sergio Perez, cui è stato cancellato l’ultimo tempo per limiti di pista superati in curva 5: il messicano è stato eliminato col 13° tempo insieme ad Albon con la Williams e a Hulkenberg con la Haas. Miglior tempo della frazione per Lewis Hamilton con 1’24”381 davanti a Verstappen, Norris, Piastri e Russell. Ottavo tempo per la Ferrari di Leclerc. Domani alle 15 la Sprint Shootout per definire la griglia di partenza della Sprint che scatta alle 19.30.
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    Verstappen secondo nella Sprint, è campione del mondo! Raggiunti i miti Lauda e Senna

    A Losail vince la McLaren di Piastri, ma l'olandese porta a termine la missione e sale tra i grandi della F1: oltre all'austriaco e al brasiliano eguaglia Brabham, Piquet, Stewart
    Giusto Ferronato
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    7 ottobre - LOSAIL (QATAR)
    Missione compiuta, Max Verstappen è campione del mondo della F1 per la terza volta della carriera. Non che ci fossero dubbi in proposito, questo Mondiale per l’olandese era soltanto una formalità, visto l’ampio vantaggio in classifica su Sergio Perez. Oggi nella Sprint del sabato di Losail era sufficiente arrivare tra i primi 6, Max non ha dovuto aspettare nemmeno la bandiera a scacchi perché un incidente di gara che ha messo fuori gioco proprio Perez, l’unico che in classifica in teoria (molto in teoria) avrebbe potuto raggiungerlo, con lo zero ha decretato il trionfo del compagno di squadra con 8 giri di anticipo. Max è comunque arrivato secondo al traguardo dietro alla McLaren di un sempre più positivo Oscar Piastri, felice per questa prima mini-vittoria. Ma oggi è solo il giorno di Verstappen, che domani in gara partirà in pole position e cercherà di celebrare questa terza meritatissima corona arrivando sul gradino più alto del podio. Come si addice ai grandissimi.

    IL CLUB DEI GRANDI— Tra i quali è ufficialmente entrato. Il club dei piloti di F1 con tre titoli vinti è da brividi: Niki Lauda, Ayrton Senna, Jackie Stewart, Jack Brabham, Nelson Piquet. Max ci è arrivato a soli 26 anni, e vista la forza della Red Bull, è facile immaginare che Alain Prost e Sebastian Vettel a quota 4 avranno presto compagnia. Verstappen è un ragazzo figlio del suo tempo, più innamorato della guida al simulatore collegato in Rete che frequentatore di passerelle e mondanità. Chissà che ora con questo terzo titolo non cambi qualcosa. Ma al di là di una vita privata più o meno mediatica, la realtà è che in F1 c'è già un altro "cannibale": nemmeno il tempo di esaltare Michael Schumacher, Sebastian Vettel o Lewis Hamilton e lì nel libro dei record sta arrivando come un treno un altro pilota che può riscrivere tutti i numeri. Lo può fare per età, talento e forza del team nel quale corre.

    UNA LUNGA FESTA— La gara di oggi non lo ha visto protagonista totale perché dalla terza posizione è scattato male e ha perso terreno dalle McLaren e dalla Mercedes di Russell, beffato anche dalle Ferrari di Sainz e Leclerc, che hanno poi chiuso la Sprint al sesto e settimo posto. Il monegasco è stato poi penalizzato per superamento dei limiti di pista e ha chiuso 12°. Poi appena le sue gomme medie sono andate in temperatura, anche favorito da tre Safety Car uscite per incidenti di Lawson, Sargeant e Perez-Ocon, ha risucchiato chi gli stava davanti arrivando a 2 secondi da Piastri. Mancavano solo 3 giri e non ha potuto fare altro che accontentarsi del piazzamento che gli ha consentito di salire sul podio e iniziare una festa che andrà avanti anche domani. E ancora e ancora. A questo Mondiale mancano 6 gare da disputare, da oggi è ufficiale che si gioca solo per il secondo posto. Complimenti Max, sei un mito!
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    Verstappen brinda al titolo F1: in Qatar tredicesimo successo stagionale, malissimo le Ferrari

    L'olandese, già campione 2023, si prende il GP dominando dall'inizio alla fine. Piastri e Norris sul podio, solo quinto Leclerc. Sainz non è partito per un problema tecnico sulla SF-23

    8 ottobre - MILANO
    Sabato si era "accontentato" del secondo posto nella Sprint per sigillare il terzo titolo Mondiale F1 di fila, ma nel GP Qatar l'olandese Max Verstappen non ha fatto sconti a nessuno. Gara dominata dal primo all'ultimo giro, compreso il punto addizionale per il giro veloce, tredicesima vittoria del campionato 2023. Altro doppio podio per la McLaren, in ottima forma nel weekend: secondo Oscar Piastri - vincitore della Sprint a Losail - davanti al compagno Lando Norris. La gara era cominciata con una serie di colpi di scena: Sainz per un problema tecnico non è neanche riuscito a salire sulla sua Ferrari, Perez è stato costretto a partire dalla pit lane (poi 11° al traguardo) e Hamilton, autore di una partenza super, è stato buttato fuori pista da George Russell (4° alla fine), compagno di Mercedes, mentre stava effettuando uno spettacolare sorpasso all'esterno alla prima curva. Solo quinto e malinconico l'unico ferrarista in gara, Charles Leclerc, mai in grado di lottare per qualcosa in più che una posizione di rincalzo.
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    GP Austin, Leclerc pole col "giallo": cancellato il giro veloce a Verstappen, Ferrari prima

    Battaglia sul filo dei millesimi, il campione del mondo fa il miglior tempo per 5 millesimi ma supera i limiti della pista e sarà il monegasco a partire davanti a tutti

    21 ottobre - AUSTIN (USA)
    In Texas detta legge lo sceriffo Charles Leclerc: pole stagionale numero 3 - la ventunesima in carriera - nelle qualifiche del GP Usa di F1 a Austin, sul Circuit of The Americas. Ma è stata una qualifica molto emozionante, con Max Verstappen che aveva fatto meglio del pilota Ferrari per 5 millesimi ma si è visto cancellare il giro per aver superato i limiti della pista alla curva 19. Fuori già in Q1, per la prima volta in stagione, entrambe le Aston Martin di Fernando Alonso e Lance Stroll.

    MAX CI HA PROVATO—
    Non è che Verstappen abbia lasciato spazio agli avversari, anzi. L'olandese nel suo secondo tentativo è stato super aggressivo, migliorando di 5 millesimi l'1'34"723 con cui Leclerc aveva dato spettacolo nel suo primo tentativo. Ma il campione del mondo della Red Bull ha osato troppo in curva 19, superando i limiti della pista e vedendosi così cancellato il tempo, a dimostrazione di come il ferrarista lo abbia costretto ad andare oltre il consentito. Una caratteristica che Leclerc in qualifica ha sempre. Incredibile in particolare il secondo settore del monegasco, velocissimo al punto da non riuscire a migliorarsi nel secondo tentativo.

    LOTTA SERRATA— Per la Ferrari ci voleva questo risultato, davanti alla McLaren del solito Lando Norris e alla Mercedes di Lewis Hamilton, le avversarie dirette in campionato per la lotta al secondo posto costruttori. Carlos Sainz ha chiuso col quarto tempo davanti alla seconda Mercedes di Russell e appunto a Verstappen, che sicuramente non farà da spettatore domenica. Poi ci sono le Alpine di Gasly e Ocon, mentre Sergio Perez, con la seconda Red Bull non è andata oltra il nono tempo davanti a Piastri. La Ferrari riuscirà a gestire la posizione in testa e il consumo delle gomme? Domenica lo scopriremo, intanto domani ci si potrà divertire con la Sprint.

    I TEMPI DELLE QUALIFICHE— Così al via del GP degli Usa:
    1. Leclerc (Ferrari) 1'34"723

    2. Norris (McLaren) 1'34"853

    3. Hamilton (Mercedes) 1'34"862

    4. Sainz (Ferrari) 1'34"945

    5. Russell (Mercedes) 1'35"079

    6. Verstappen (Red Bull) 1'35"081

    7. Gasly (Alpine) 1'35"089

    8. Ocon (Alpine) 1'35"154

    9. Perez (Red Bull) 1'35"173

    10. Piastri (McLaren) 1'35"467

    11. Tsunoda (AlphaTauri) 1'35"697

    12. Zhou (Alfa Romeo) 1'35"698

    13. Bottas (Alfa Romeo) 1'35"858

    14. Magnussen (Haas) 1'35"880

    15. Ricciardo (AlphaTauri) 1'35"974

    16. Hulkenberg (Haas) 1'36"235

    17. Alonso (Aston Martin) 1'36"268

    18. Albon (Williams) 1'36"315

    19. Stroll (Aston Martin) 1'36"589

    20. Sargeant (Williams) 1'36"827
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    GP Usa, Verstappen domina la Sprint. Hamilton e Leclerc si inchinano. Sainz lotta ed è 6°

    Nella minigara da 19 giri l'olandese della Red Bull è imprendibile per Mercedes e Ferrari. Domenica partirà dalla sesta posizione e si spera in maggiore spettacolo

    22 ottobre - AUSTIN (TEXAS, USA)
    È durata 7 giri la Sprint del GP degli Usa, anzi, forse una curva. Il tempo per Max Verstappen per far capire prima a Charles Leclerc, poi a Lewis Hamilton che non ci sarebbe stata alcuna storia nella mini gara di 19 giri che ha animato il sabato del GP degli Usa. Nulla da fare per tutti anche oggi, con l'olandese della Red Bull che ha dominato la Sprint Shootout prendendosi la pole che non era riuscito a fare ieri. Una piccola rivincita, prologo del dominio messo in scena alla partenza della Sprint, molto aggressiva a tenere dietro Leclerc e poi a gestire il vantaggio su Hamilton, che ha approfittato del duello tra la Red Bull e la Ferrari per prendersi il secondo posto.

    MAX SE NE VA—
    Verstappen per 7 giri non è riuscito a scrollarsi di dosso Hamilton, rimasto in zona Drs. Ma appena ha alzato il ritmo gara, per la Mercedes non c'è stata storia e Hamilton ha iniziato a staccarsi. Inesorabilmente, ritrovandosi a 9 secondi al traguardo, che Max ha tagliato in beata solitudine come ormai quest'anno gli capita con regolarità. La domanda è: che succederà domani in gara visto che partirà sesto? Se non altro dovrebbe, potrebbe, esserci un po' più di spettacolo, con Max che dovrà comunque impegnarsi per superare un po' di rivali. Certo anche questa Sprint ha dimostrato che è ancora lui il favorito per domenica.

    BILANCIO FERRARI— La Ferrari porta a casa il podio di Leclerc e preziosi dati in vista delle strategie di domani perché Carlos Sainz (sesto dietro a Lando Norris e Sergio Perez) è stato l'unico a correre con gomma soft. E nonostante questo, si è difeso bene dagli assalti di George Russell, poi ottavo dietro a Gasly per una penalità. Su questa pista la SF-23, sin qui, ha fatto vedere buone cose, ma sul passo gara domani non sarà facile contro rivali che si sono rivelati molto competitivi. Dodicesimo Daniel Ricciardo, al rientro dopo l'infortunio con l'AlphaTauri. Sedicesimo e 17° posto per le due Alfa Romeo di Bottas e Zhou. Alle 21 il GP.

    ORDINE D'ARRIVO— Arrivo della Sprint del GP degli Usa: 1. Verstappen (Red Bull) 19 giri 2. Hamilton (Mercedes) a 9"4 3. Leclerc (Ferrari) a 17"9 4. Norris (McLaren) a 18"8 5. Perez (Red Bull) a 22"9 6. Sainz (Ferrari) a 28"3 7. Gasly (Alpine) a 32"4 8. Russell (Mercedes) a 34"2 9. Albon (Williams) a 34"5 10. Piastri (McLaren) a 42"4.

    CLASSIFICHE— Queste le classifiche del Mondiale dopo la Sprint
    Classifica piloti

    1. Verstappen (Red Bull) 441

    2. Perez (Red Bull) 228

    3. Hamilton (Mercedes) 201

    4. Alonso (Aston Martin) 183

    5. Sainz (Ferrari) 156

    6. Leclerc (Ferrari) 151

    7. Norris (McLaren) 141

    8. Russell (Mercedes) 133

    9. Piastri (McLaren) 83

    10. Gasly (Alpine) 48

    Classifica costruttori:

    Red Bull 669

    Mercedes 334

    Ferrari 307

    Aston Martin 230

    McLaren 224

    Alpine 90

    Williams 23

    Alfa Romeo 16

    Haas 12
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    F1 GP Messico vince Verstappen: 51 vittorie come Prost. Leclerc è 3°

    Le rosse non partono bene, da dietro risalgono le Red Bull e Max va in fuga. Scontro Charles-Perez alla prima curva, il messicano si ritira. Hamilton secondo, Sainz quarto

    Massimo Brizzi
    Giornalista
    29 ottobre - MILANO
    Un primato da Professore. Max Verstappen conquista il GP del Messico e alza l’asticella dei suoi numeri: il trionfo numero 16 della stagione, ritoccato il suo record del 2022 di vittorie in una singola annata, lo porta a quota 51, alla pari di Alain Prost. Davanti solo Sebastian Vettel (53), Michael Schumacher (91) e Lewis Hamilton (103), i grandissimi della F1: categoria cui l’olandese della Red Bull appartiene di diritto. Sul circuito dedicato ai fratelli Rodriguez Max vince davanti a Lewis Hamilton e Charles Leclerc dopo una gara neutralizzata al 35° giro con bandiera rossa per un incidente a Kevin Magnussen. Per la Ferrari c'è anche il 4° posto di Carlos Sainz a chiudere una gara che, vista la prima fila tutta rossa, pareva avere altre aspettative, ma Verstappen con la sua Red Bull è stato troppo superiore, al di là delle incertezze delle monoposto di Maranello alla prima partenza.

    FERRARI A METÀ—
    La Ferrari regina del sabato, non capitalizza infatti al meglio la sua qualifica, bruciata da Verstappen allo spegnimento dei semafori: Max si infila fra le rosse, si porta in testa alla staccata del lunghissimo rettilineo mentre alla sua sinistra c’è il contatto fra Leclerc e Sergio Perez che costa al messicano un ritiro sanguinoso davanti ai suoi tifosi. Parte delle speranze della Ferrari si spengono lì, anche se in tutto lo sviluppo della gara, considerando anche la bandiera rossa e il doppio pit stop dell'olandese, Verstappen è stato davvero disarmante per la sua superiorità.

    DOPO LA ROSSA MAX NON SI SCOMPONE— Lo stop con bandiera rossa per rimuovere la Haas del danese, finito a muro allo ‘snake’, poteva intaccare il piano di fuga di Verstappen, costretto a rifare tutto quando era leader con 1”4 su Leclerc, 2”7 su Hamliton e 3”6 su Sainz con una strategia a due soste. Non è un problema, però: il campione del mondo non si scompone, alla seconda ripartenza, sempre dalla griglia, mostra lo stesso passo perentorio della prima parte di gara e va a vincere in scioltezza, mostrando un passo superiore a tutti con le gomme hard.

    LOTTA MERCEDES-FERRARI— Alle spalle di Verstappen l'interesse è catalizzato dalla lotta fra Mercedes e Ferrari, anche per il secondo posto nei Costruttori, con un Hamilton molto aggressivo e capace di conquistare la piazza d'onore: l'inglese al secondo via è il primo della griglia a montare le gomme medie, ma nemmeno questo vantaggio di mescola sulle hard di Verstappen e Leclerc gli consente di andare all'assalto dell'olandese. Lewis conquista un brillante secondo posto, con sorpasso aggressivo a Leclerc, e aiuta la Mercedes: con il 6° di George Russell, la Stella è a +21 sulla Ferrari. Leclerc, dal canto suo, fa il possibile: il monegasco subisce un contatto al primo via, corre la prima parte di gara con l’alettone davanti danneggiato (paratia incrinata, poi persa), è anche al comando della gara nel gioco dei pit stop e conquista un podio, il quarto stagionale, che premia il suo impegno in un un week end incastonato soprattutto dalla sua bella pole.

    LA GARA— Max fa la differenza già al (primo) spegnimento dei semafori, prendendo in contropiede le Ferrari e mettendosi nelle condizioni di fare gara di testa già alla prima staccata, lì dove finisce la gara di Perez e si arena quella di Leclerc. L’olandese detta il ritmo davanti alle Ferrari, si ferma al 20° giro per la sosta, ma al 32° è di nuovo in testa, su Leclerc, Hamilton e Sainz nel momento in cui la gara viene neutralizzata. Alla ripartenza dopo la bandiera rossa Verstappen è lesto nonostante le hard, mentre Hamilton capitalizza la mescola media per passare Leclerc con una staccata decisa con due ruote sull'erba. Le posizioni restano cristallizzate, con Verstappen che conduce su Hamilton, Leclerc e Sainz, mentre lo show lo fa Lando Norris: l'inglese della McLaren è bravo a risalire da 17° al via, con bei sorpassi finali su Russell e Daniel Ricciardo, buon 7° con l'AlphaTauri. A punti anche: 8° Oscar Piastri, 9° Alexander Albon e 10° Esteban Ocon.
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    GP Brasile, Verstappen domina la Sprint. Battuti Norris e Perez. Ferrari, Leclerc 5° dietro a Russell

    Il campione del mondo olandese trionfa anche nella mini gara del sabato, niente da fare per l'inglese della McLaren, bruciato al via. Le rosse si difendono, ma Charles è preceduto dall'inglese. Hamilton 7° davanti a Sainz
    Giusto Ferronato
    Giornalista
    4 novembre - SAN PAOLO (BRASILE)
    Max Verstappen gioca anche nella Sprint del GP del Brasile. Niente da fare per Lando Norris, fulminato alla partenza e poi controllato dall'olandese della Red Bull per tutti i 24 giri delle mini gara del sabato. Terzo posto per l'altra Red Bull di Sergio Perez. Poi George Russell su Mercedes, Charles Leclerc con la prima Ferrari, l'AlphaTauri di Yuki Tsunoda, la Mercedes di Lewis Hamilton e la seconda rossa di Carlos Sainz junior.

    RISCHIO PASSERELLA—
    Perché Verstappen gioca? Perché fa quello che vuole. Oggi nella Sprint Shootout era stato beffato per pochi millesimi da Norris. Ma alla partenza della Sprint ha rimesso le cose a posto scattando benissimo e infilando Norris già alla prima staccata. Poi è stato il solito Verstappen, in gestione delle sue gomme a seconda di chi ha provato ad avvicinarsi. Prima Russell, che per qualche giro è stato davanti a Norris. Poi allo stesso Lando, che si è ripreso la seconda posizione, ma non è riuscito mai ad avvicinarsi all'olandese. Che domani scatterà in pole position e dunque rischia di fare un'altra passerella.

    SPERANZE FERRARI— Che speranze ci sono per la Ferrari di Leclerc di impensierirlo? Non molte, a giudicare da questa Sprint. Il monegasco ha chiuso quinto, preceduto anche da Russell, staccato di 28 secondi in 24 giri. Lo stesso Russell ha chiuso a 25 secondi dal vincitore. Mentre Hamilton e Sainz sono stati preceduti dall'AlphaTauri di Tsunoda. Nono Daniel Ricciardo con la seconda AlphaTauri, solo decimo Oscar Piastri con la seconda McLaren davanti alle due Aston Martin di Alonso e Stroll e alle due Alpine. La prima delle due Alfa Romeo è quella di Zhou, 17°.
    ORDINE D'ARRIVO— Ordine d'arrivo della Sprint del GP del Brasile:

    1. Verstappen (Red Bull) 24 giri

    2. Norris (McLaren) a 4"2

    3. Perez (Red Bull) a 13"6

    4. Russell (Mercedes) a 25"8

    5. Leclerc (Ferrari) a 28"5

    6. Tsunoda (AlphaTauri) a 29"2

    7. Hamilton (Mercedes) a 34"7

    8. Sainz (Ferrari) a 35"1

    9. Ricciardo (AlphaTauri) a 35"3

    10. Piastri (McLaren) a 38"2
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    GP Brasile, imbattibile Verstappen. Norris 2°, super Alonso 3°. Rimpianti Ferrari

    L'olandese della Red Bull trionfa davanti alla McLaren di Lando e allo strepitoso spagnolo che piega Perez. Il Cavallino (Leclerc fuori nel giro di formazione) sfrutta solo in parte la giornataccia Mercedes: Sainz sesto

    Giusto Ferronato
    5 novembre - SAN PAOLO (BRASILE)
    Max Verstappen in scioltezza anche in Brasile. Il campione del mondo della Red Bull ha dominato a Interlagos e vinto il 17° GP di questa sua strepitosa stagione, il 52° della sua carriera. Niente da fare per Lando Norris che con la McLaren ha provato a impensierirlo, ma si è dovuto accontentare della piazza d'onore. Sul podio uno grande Fernando Alonso, che con l'Aston Martin è riuscito nell'impresa di tenere dietro la Red Bull di Sergio Perez, battuto in un duello indimenticabile sulla linea del traguardo. La Ferrari porta a casa il sesto posto di Carlos Sainz junior dietro a Lance Stroll. Ma il Cavallino non può gioire perché ha recuperato solo 4 punti a una Mercedes in grande difficoltà, con Lewis Hamilton ottavo e George Russell ritirato. Ha pesato, e non poco, il problema di affidabilità che ha messo fuori gioco Charles Leclerc nel giro di formazione.

    GP VIVO—
    Per essere un Mondiale già deciso la gara è stata viva. E come potrebbe non esserlo un GP che perde una Ferrari nel giro formazione? Il colpo di scena di Leclerc contro le barriere per un problema idraulico che gli ha bloccato le ruote ha trafitto al cuore i tifosi del Cavallino, che ha perso una clamorosa occasione di azzerare il distacco dalla Mercedes per il secondo posto costruttori. Le due Frecce nere hanno infatti perso George Russell in gara e Lewis Hamilton ha chiuso solo ottavo. Con il sesto posto di Carlos Sainz, che ha lottato come sempre, il bilancio è di 8 punti a 4 per la rossa. Ma questo non fa altro che aumentare il rimpianto. E il tema affidabilità torna prepotentemente di attualità a Maranello.
    Charles Leclerc finisce a muro nel giro di formazione del GP Brasile: ecco cos'è successo al pilota Ferrari
    Leclerc, cos'è successo nel giro di formazione del GP Brasile

    MAX NON SI BATTE— Davanti non c’è stata partita. Dopo una partenza rifatta per via dell’incidente tra Albon e Magnussen, come già ieri nella Sprint, Verstappen ha passeggiato. Lando Norris lo ha avvicinato al terzo giro, così l’olandese ha alzato il ritmo e per l’inglese è stata notte fonda. Un tentativo, quelli di Woking, lo hanno azzardato dopo la seconda sosta di Max, provando a restare in pista per vedere se ci fosse la clamorosa possibilità di non fare il secondo cambio gomme e acchiappare la vittoria. Ma dopo due giri hanno visto che non ci sarebbe stata alcuna chance e quindi effettuato il cambio. Per la McLaren guidata dal nostro Andrea Stella, comunque, resta l’enorme soddisfazione di essere tornata ad altissimi livelli: chiudere dietro alla Red Bull equivale a essere i primi del Resto del Mondo.

    ALONSO LEONE— L’altro tema è il favoloso terzo posto, quasi in stile MotoGP per il distacco sul traguardo, di Fernando Alonso, capace di non arrendersi alla forza (teorica) della Red Bull di Sergio Perez e piegare il messicano di un nulla. Il due volte iridato ha fatto ammattire Checo, togliendogli quasi sempre la possibilità di usare il Drs. Perez le ha provate tutte, al penultimo giro è passato e pareva la mossa decisiva. Ma all’ultimo giro Alonso è tornato davanti e ha resistito all’assalto finale, chiudendo con 53 (!) millesimi sulla finish line. La conferma di come il talento non abbia età e di come sia davvero Verstappen l’uomo che fa la differenza con questa Red Bull tra le mani. A punti con Hamilton, anche Gasly e Ocon con l’Alpine e Tsunoda con l’AlphaTauri.

    ORDINE D'ARRIVO— Ordine d'arrivo (primi 10) del GP del Brasile:
    1. Verstappen (Red Bull)

    2. Norris (McLaren) a 8"2

    3. Alonso (Aston Martin) a 34"1

    4. Perez (Red Bull) a 34"2

    5. Stroll (Aston Martin) a 40"8

    6. Sainz (Ferrari) a 50"1

    7. Gasly (Alpine) a 56"0

    8. Hamilton (Mercedes) a 1'02"8

    9. Tsunoda (AlphaTauri) a 1'09"8

    10. Ocon (Alpine) a 1 giro
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