Europa League 2023-24

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    Lukaku-gol e pari col Servette. Roma avanti, ma il primo posto è quasi un miraggio

    Giallorossi a segno con Big Rom, pari di Bedia nella ripresa. Mou si garantisce i playoff, ma per andare diretti agli ottavi deve vincere con lo Sheriff e sperare

    Emanuele Zotti
    30 novembre 2023 (modifica alle 23:52) - MILANO
    Un pareggio che rischia di condannare definitivamente la Roma a disputare i playoff di Europa League a febbraio. A meno di “miracoli” durante l’ultima gara del girone in programma tra due settimane contro lo Sheriff all’Olimpico, quando lo Slavia Praga – che adesso conduce il girone G con 2 punti di vantaggio sui giallorossi – ospiterà proprio il Servette. La gara tra gli svizzeri e i giallorossi infatti si conclude 1-1, con i padroni di casa che nella ripresa annullano il momentaneo vantaggio romanista firmato da Lukaku. Gli uomini di Mou, scesi in campo con Cristante nei panni di centrale difensivo a causa del forfait di Mancini, pagano proprio l’errore del centrocampista sul gol del pareggio di Bedia ma – soprattutto – una scarsa lucidità sotto porta nonostante le occasioni nitide capitate prima sui piedi di Lukaku, El Shaarawy e poi di Dybala. La buona notizia è la matematica certezza di essersi qualificati alla fase ad eliminazione diretta anche se – come detto – per sperare nel primo posto servirà un passo falso dello Slavia. Per finire il girone in testa adesso Pellegrini e compagni dovranno necessariamente battere lo Sheriff e augurarsi una vittoria del Servette a Praga. In caso di pareggio dello Slavia e vittoria della Roma invece, per assicurarsi il primato c’è bisogno di una goleada tale da colmare una differenza reti che vede i cechi in vantaggio di 4 gol.

    PRIMO TEMPO—
    Gli svizzeri, obbligati a vincere per sperare di passare, partono a mille e nel primo quarto d’ora collezionano una serie di occasioni, tra cui quella all’12’ di Bolla che per primo testa i riflessi di Svilar, in porta al posto di Rui Patricio come sempre quando la Roma gioca in Coppa. La Roma poi fa valere la differenza tecnica dei giocatori rispetto a quelli del Servette e cresce, sfruttando meno le fasce (anche perché Celik a destra soffre troppo Bolla) e affondando principalmente al centro alla ricerca di Lukaku. La manovra riesce alla perfezione al 21’, quando dopo una grande giocata Llorente – stavolta più libero di muoversi perché utilizzato da braccetto destro dopo il forfait di Mancini – serve alla perfezione Romelu Lukaku che di prima fa partito il sinistro a giro che non lascia scampo a Frick. Il belga c’è e ha un paio di buone occasioni per il raddoppio al 25’ e al soprattutto al 35’ al termine di un’azione collettiva parte da Aouar, mentre Dybala sembra giocare un po’ con il freno a mano tirato, forse per il gelo di Ginevra o per il campo in condizioni pessime. Il Servette comunque non molla e al 45’ Kutesa calcia fortissimo dal limite verso l'incrocio dei pali, ma Svilar si allunga e con la mano di richiamo devia in angolo sfoggiando il primo vero miracolo da quando veste la maglia della Roma.

    SECONDO TEMPO— José Mourinho sceglie di affidarsi agli stessi protagonisti della prima frazione, nonostante il freddo e un terreno di gioco che continua a peggiorare azione dopo azione. Una scelta che, almeno inizialmente, non ripaga il portoghese considerato che – dopo il fischio di Stefanski – il copione è esattamente lo stesso del primo tempo, con gli svizzeri che attaccano in blocco la metà campo giallorossa. Stavolta gli sforzi dei padroni di casa vengono ripagati quasi immediatamente. Al 50’ infatti è Bedia che sfruttando un grave errore di Cristante – salta a vuoto sbagliando i tempi dell’intervento di testa sul cross avversario – è bravo (e fortunato) a controllare il pallone tenendolo basso e a battere Svilar con un tocco di piatto che passa sotto la gamba dell’estremo difensore. Una beffa per l’ex Benfica che, durante la miglior prestazione da romanista vista finora, paga l’errore di uno dei compagni più esperti. La doccia fredda però scuote la Roma che inizia ad affacciarsi in avanti e – soprattutto – Mourinho: cinque minuti dopo il pareggio infatti lo Special One infatti decide di richiamare in panchina Aouar, che lascia il campo dopo una prova tutt’altro che convincente, lasciando spazio a Pellegrini. L’assalto romanista però si infrange in maniera quasi sistematica sull’ordinato muro difensivo del Servette, che quasi sempre riesce a recuperare palla tentando di ripartire sfruttando l’impeto della Roma (spesso riversata in avanti). Ed è proprio per fermare un possibile contropiede avversario che Cristante rimedia la prima ammonizione per la formazione di Mourinho. La diga eretta dagli svizzeri però non sembra intimidire i giallorossi, che al 63’ si divorano il pareggio con Dybala che sfruttando un rimpallo favorevole si ritrova da solo davanti a Frick spedendo in curva il pallone del possibile raddoppio. La conferma che per la Joya non si tratti di una giornata favorevole arriva 9 minuti più tardi, quando l’argentino non riesce ad angolare abbastanza una conclusione d’interno sinistro che non crea troppe preoccupazioni al portiere avversario. L’errore del numero 21 spinge Mourinho ad attingere nuovamente dalla panchina, prima al 74’ quando manda in campo Spinazzola per El Shaarawy e poi all’81’ quando termina la gara di Bove e Dybala, usciti per lasciare spazio a Belotti (ammonito nel finale) e Renato Sanches. Mosse che aiutano la Roma a mantenersi costantemente nella metà campo avversaria, senza però creare mai reali pericoli per la porta svizzera (troppo timidi i tentativi di Paredes e Pellegrini). Niente da fare neanche nel finale – durante i 6’ di recupero concessi dal fischietto polacco – con Ndicka che si fa ammonire per fermare una possibile ripartenza avversaria (era diffidato, salterà lo Sheriff) e Svilar bravo a sventare un finale amaro con un’uscita bassa sull’ultimo assalto del Servette.
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    Mamma mia che partita indegna giovedì...
     
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    La Roma batte lo Sheriff ma passa come seconda: servono i playoff

    Nell'ultima partita all'Olimpico segnano Lukaku, Belotti e il baby Pisilli. I giallorossi chiudono alle spalle dello Slavia Praga

    Andrea Pugliese
    Giornalista
    14 dicembre 2023 (modifica alle 21:00) - ROMA
    La cosa più bella è tutta nel finale, con le lacrime di Niccolò Pisilli che proprio a un soffio dalla fine festeggia il suo esordio stagionale con il gol del 3-0. Lacrime condivise con tutti, tra abbracci e sorrisi. Il 3-0 rifilato all Sheriff non basta però alla Roma, perché lo Slavia batte il Servette 4-0 (succede tutto nel primo tempo) e conserva il primo posto del girone, costringendo i giallorossi al playoff di febbraio. Per Mou gioie e dolori, al di là del risultato. Perché Aouar ha dato segni di risveglio, ma ha dovuto lasciare il campo dopo soli 45’ per infortunio. E Sanches è andato solo ad intermittenza. Meglio consolarsi con i baby, allora, visto che nel secondo tempo i giallorossi hanno chiuso con Pagano, Pisilli e Mannini (oltre a Bove e Zalewski).

    TUTTO FACILE—
    Mou rivoluziona giocoforza la squadra, causa assenze e infortuni. Servono gol per sperare e per questo che la Roma si butta subito a capofitto in avanti, sfiorando il vantaggio subito con Karsdorp e trovandolo dopo solo 11’ di gioco con Lukaku (azione impostata da Aouar e rifinita a dovere da Zalewski). Il vantaggio però è una mera illusione, perché poco dopo lo Slavia segna a Praga ed è l’inizio di una goleada che condanna la Roma al secondo posto, a prescindere da tutto. I giallorossi però continuano a giocare, anche perché lo Sheriff è poco più di uno sparring partner: non pressa, non ha intensità né ritmo, la qualità poi neanche a dirlo. Così Aoaur può mostrare qualche buon numero (bella anche una combinazione volante con Lukaku), sicuramente meglio lui di Renato Sanches (che però scodella per Zalewski la palla da cui poi nasce il 2-0 di Belotti). Erano i due giocatori più attesi, per capire anche come stessero e se da oggi in poi di potrà contare un po’ di più su di loro. Senza pressione, l’algerino è sembrato a suo agio, il portoghese invece ancora un po’ in ritardo, tanto che da un suo errore sulla trequarti avversaria nasce l’unica palla gol dello Sheriff, con Svilar bravo a chiudere in uscita su Ankeye. Il problema di Aouar è che nel finale si fa male e ad inizio ripresa deve lasciare il posto ad El Shaarawy (con Mou che si piazza 3-4-1-2).

    ESORDIO E GOL— Nella ripresa a partita diventa quasi un allenamento. Lukaku ci prova subito da fuori e sfiora il 3-0, Bove con il nuovo assetto è costretto a correre per tre e Belotti calcia alle stelle da buona posizione. Nonostante le notizie di Praga, la Roma continua a giocare per fare gol. E dal 15’ della ripresa si trova con una difesa a dir poco improvvisata: Cristante centrale, Karsdorp e Bove a fare i braccetti. Non vale la pena rischiare, meglio pensare al Bologna. Anche se poi Pagano ci prova, c’è spazio per l’esordio stagionale di Pisilli che ha pure la palla giusta per festeggiare con lo champagne, ma la spreca calciando su Koval. Con le squadre lunghissime, le occasioni fioccano. Fernandes prova due sgroppate coast to coast, El Shaarawy si divora il 3-0 e Lukaku perde il tempo giusto da posizione ghiottissima. E allora spazio anche a Mannini, altro esordiente, ma a prendersi l’abbraccio finale della Sud è proprio Pisilli, che sigla il 3-0 dopo un uno-due con Lukaku. Adesso attesa per l’avversario del playoff, ma anche per la sfida di Bologna.
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    Lo Slavia vince e va agli ottavi. Finale pazzo a Rennes, avanti il Villarreal. Manita Leverkusen

    Nel gruppo F gli spagnoli vincono la sfida-spareggio contro i francesi. Nel gruppo G il Bayer a valanga. Gruppo E: l'Union SG batte il Liverpool e giocherà i playoff di Conference

    Oscar Maresca
    14 dicembre - 21:27 - MILANO
    Serata di verdetti in Europa League. Nel girone della Roma, lo Slavia Praga travolge il Servette 4-0 e si prende il primo posto: giallorossi agli spareggi. L’Union Saint-Gilloise batte il Liverpool delle riserve - già certo della vetta del girone - ma si deve accontentare della terza posizione che vale i playoff di Conference. ll secondo posto è del Tolosa che supera il Lask. Rennes-Villarreal valeva la testa del gruppo F: succede di tutto e si gioca addirittura fino al 104’. I francesi trovano il pareggio in pieno recupero, ma l’arbitro annulla tutto. Vince la squadra di Marcelino e conquista gli ottavi. Nel girone H, il Leverkusen di Xabi Alonso domina 5-1 contro il Molde mentre il Qarabag prosegue il suo cammino europeo battendo l’Hacken.

    GRUPPO E—
    Union SG-Liverpool 2-1 – Klopp manda in campo chi ha giocato meno in questa stagione e si vede. La squadra di Blessin attacca, riparte veloce e trova il vantaggio con un ottimo contropiede di Amoura. Poi i Reds pareggiano con la prima rete tra i grandi del difensore classe 2001 Quansah, che si libera dal limite dell’area e firma il momentaneo 1-1. Ma prima dell’intervallo, ancora una ripartenza della squadra belga fulmina gli avversari: segna Puertas, male il portiere Kelleher. Il Liverpool soffre, la difesa non riesce a chiudere gli spazi e l’Union Saint-Gilloise con il solito Puertas fa anche 3-1. L’arbitro però chiamato dal Var annulla tutto per un fallo di mano. Vince la formazione belga, ma non basta per proseguire in Europa League.

    LASK-TOLOSA 1-2— Succede poco nel primo tempo, le squadre non si sbilanciano. Per trovare la prima rete della partita bisogna aspettare il 54’, quando gli ospiti ripartono e con Dallinga sbloccano il risultato: è la quarta rete nella competizione per l’attaccante olandese. Poco dopo i padroni di casa pareggiano i conti con Ljubicic di testa. Gli ospiti archiviano la pratica spareggi con la rete decisiva di Suazo. Con questo risultato, la formazione di Martinez chiude seconda.

    CLASSIFICA— Liverpool 12, Tolosa 11, Union SG 8, Lask 3.

    GRUPPO F—
    Rennes-Villarreal 2-3 – Lo spareggio per il primo posto del gruppo se lo prende il Villarreal. Passano gli spagnoli con un rigore di Moreno, poi arriva il pari dei francesi grazie ad Assignon. Al 63’ gli uomini di Marcelino tornano davanti con un gran gol di Akhomach: il primo tra i grandi per il classe 2004 ex Barcellona. Succede di tutto negli ultimi dieci minuti: al 79’ Bias fa 2-2, appena sessanta secondi dopo gli spagnoli ritornano in vantaggio con Parejo. È una gara incredibile, si gioca fino al 104’: il Rennes trova anche il 3-3 che sarebbe valso la vetta del girone. Ma l’arbitro annulla il pareggio. Il Villarreal è primo, gli uomini di Stephan si fermano al secondo posto.

    PANATHINAIKOS-MACCABI HAIFA 1-2— Qui la partita valeva la terza posizione e quindi i playoff di Conference. A proseguire il cammino europeo è il Maccabi Haifa. Nel primo tempo gli ospiti trovano la prima rete della sfida con il colpo di testa vincente di David. La squadra di Dego chiude i giochi con il raddoppio decisivo di Chery. All’89’ Ioannidis accorcia, ma non basta. Eliminato il Panathinaikos.

    CLASSIFICA— Villarreal 13, Rennes 12, Maccabi Haifa 5, Panathinaikos 4.

    GRUPPO G—
    Slavia Praga-Servette 4-0 – Gli uomini di Trpisovsky dominano la partita, il club svizzero non si fa mai vedere davanti. Nella prima frazione i padroni di casa segnano addirittura quattro reti: Doudera di testa, Schranz raddoppia ed è il più veloce dei suoi a buttarla dentro, Chytil fa doppietta e si va all’intervallo sul 4-0. Con questo risultato, lo Slavia Praga si prende la vetta e condanna i giallorossi agli spareggi.

    CLASSIFICA— Slavia Praga 15, Roma 13, Servette 5, Sheriff Tiraspol 1.

    GRUPPO H—
    Bayer Leverkusen-Molde 5-1 – Gioca soltanto la formazione di Xabi Alonso. L’ex Roma Patrik Schick porta avanti i suoi con il secondo gol stagionale, ruba palla a metà campo e buca le mani di Petersen. La difesa dei norvegesi soffre e arrivano anche la seconda e la terza rete del match: segna Tapsoba, poi c’è l’autogol di Ellingsen. Nella ripresa è ancora dominio Leverkusen, Hlozek trova il 4-0. La valanga Leverkusen non si ferma più e ancora l’attaccante ceco con un tiro da fuori realizza la quinta rete. Negli ultimi minuti il Molde segna il gol della bandiera con Kitolano.

    QARABAG-HACKEN 2-1— A inizio gara sbaglia il portiere dell’Hacken e ne approfitta Leandro Andrade. Prima dell’intervallo c’è tempo anche per il raddoppio di Benzia. Nel finale un autogol di Huseynov accorcia le distanze, ma non cambia il verdetto. Finisce così, il Qarabag prosegue il suo cammino europeo.

    CLASSIFICA— Bayer Leverkusen 18, Qarabag 7, Molde 7, Hacken 0.
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    Atalanta, solo una formalità: 4-0 al Rakow, doppietta di super Muriel e squillo di De Ketelaere

    Serata facile per Gasperini, già sicuro del primo posto. Si divertono i baby Del Lungo e Bonfanti, quest'ultimo anche a segno. Il colombiano sfiora il terzo gol ancora di tacco: stavolta è il palo a fermarlo. È comunque diventato il miglior marcatore all-time della storia europea dell'Atalanta con 12 reti

    14 dicembre 2023 (modifica il 15 dicembre 2023 | 00:16) - MILANO
    Finisce 4-0, con due gol per tempo. Senza alcuna discussione. L'Atalanta batte il Rakow in trasferta e lo fa con autorità, trovando anche il modo di poter scoprire interessanti novità. Gasperini schiera dal primo minuto i ventenni Del Lungo e Bonfanti, quest'ultimo anche in gol. Il colombiano sfiora il terzo gol ancora di tacco: stavolta è il palo pieno a fermarlo. La Dea chiude al primo posto il suo girone.

    SOLO GIOIE— Dopo 26' minuti la Dea è già avanti 2-0: sblocca la serata Muriel al 14', raddoppia Bonfanti, classe 2003, al 26'. Il dominio è totale, i polacchi cercano anche diverse conclusioni, ma tutte senza fortuna. Al rientro dopo il riposo, la musica non cambia. Muriel firma il tris al 79' (e nel primo tempo sbatte sul palo un altro tiro di tacco), il poker è di De Ketelaere nei minuti di recupero. Per Gasperini, sempre nel finale, c'è il tempo di far esordire Palestra e Mendicino. Alla fine, il tabellino del girone di Europa League indica quattro vittorie, due pareggi per 14 punti totali. Muriel invece con la doppia marcatura di questa sera, é diventato il miglior marcatore all-time della storia europea dell'Atalanta con 12 reti. Finisce, invece, l'avventura europea dei polacchi, che concludono all'ultimo posto, perdendo così l'occasione di superare lo Sturm e centrare la qualificazione ai playoff di Conference League.
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    Roma, pari d'oro col Feyenoord: Lukaku firma l'1-1, si deciderà tutto all'Olimpico

    Playoff di Europa League: traversa di Paredes, poi il vantaggio di Paixao. Nella ripresa ci pensa Big Rom, i giallorossi a tratti dominano col palleggio però soffrono nel finale (palo olandese). Ritorno giovedì 22

    15 febbraio - 20:45 - MILANO
    Comincia col piede giusto il playoff di Europa League della Roma. A Rotterdam, in casa del Feyenoord finisce 1-1 ed è un pari che va pure stretto ai giallorossi, a tratti dominanti col palleggio. Nel primo tempo Pellegrini e Zalewski potrebbero sbloccarla, Paredes coglie una gran traversa ma a passare sono gli olandesi, nel recupero, con un colpo di testa di Paixão, complice anche una dormita difensiva. Nella ripresa la Roma non perde mai la propria vocazione al gioco e pareggia al 67' con una torsione di testa di Lukaku, bravo ad anticipare il difensore su cross di Spinazzola. Sofferenza finale con gli olandesi che prendono anche un palo.
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    È un Milan da sballo: 3-0 al Rennes e ottavi di Europa League in tasca

    A segno Loftus-Cheek (doppietta) e Leao, protagonista di una grande azione. Il ritorno la prossima settimana, qualificazione ormai a un passo

    Marco Pasotto
    15 febbraio 2024- MILANO
    Hanno (stra)vinto i rossoneri. Già, ma quali? Be’, quelli giusti. Il Milan si sbarazza del Rennes con una facilità su cui nessuno in vigilia – osservando il recente cammino dei francesi – avrebbe scommesso un euro e si prepara a un match di ritorno da giocare con grande comodità.
    Nulla ancora di scolpito nella pietra, ci mancherebbe. Ma, insomma, la strada è decisamente in discesa e senza curve. Per il Meazza rossonero è stato un felice prolungamento di San Valentino: difficile non innamorarsi, per esempio, del terzo gol firmato da Leao. Un’azione bellissima, come d’altra parte sta capitando spesso al Diavolo negli ultimi due mesi. Bravi i singoli – su tutti Loftus-Cheek, autore di una doppietta, e ovviamente Rafa –, brava la difesa (seconda gara di fila con la porta inviolata) e bravo Pioli, che ha incartato tatticamente alla perfezione gli avversari, stoppando ai rossoneri di Francia un super filotto di otto vittorie consecutive. Percorso che a Milanello non faceva dormire sonni troppo sereni. Evidente, comunque, il divario tecnico fra le due squadre.

    LE SCELTE— Che Pioli abbia preso molto sul serio competizione e avversario è chiaro dalla scelta del suo undici. Niente turnover e due differenze rispetto all’ultima uscita in campionato, però entrambe nel medesimo reparto: il rientro dell’irrinunciabile Reijnders e il ricorso a Musah, preferito probabilmente per l’effervescenza atletica, hanno spedito in panca Bennacer e Adli. In difesa confermate le buone sensazioni della vigilia: Kjaer regolarmente al suo posto accanto a Gabbia, con Hernandez sui suoi territori mancini. Conferme anche in casa francese: Stéphan ha disegnato il consueto 4-4-2 affidando l’attacco a Kalimuendo (scuola Psg) e Terrier.

    LA MOSSA VINCENTE— Il tecnico francese si attendeva un Milan in pressione immediata e così è stato. Il Diavolo ha aperto subito il gas e, a parte un paio di momenti in cui ha pasticciato un po’, si è installato nella metà campo altrui per tutto il primo tempo. Merito soprattutto dell’accorgimento tattico elaborato da Pioli. E cioè non il consueto 4-2-3-1, ma un 4-3-3 molto particolare. Ovvero con Reijnders rigorosamente bloccato basso davanti alla difesa e con Musah mezzala sinistra e Loftus-Cheek a destra, entrambi parecchio alti e a volte parecchio larghi. Sulla linea della trequarti, qualche metro dietro il tridente. Per dirla in un modo poco ortodosso, una sorta di 4-1-2-3. Una mossa che ha prodotto con successo un triplice effetto: ha tenuto per forza di cose basso il Rennes, ha bloccato la maggior parte delle sue fonti di gioco e in certe situazioni ha costretto i loro terzini ad occuparsi dei due rossoneri “galleggianti” fra i reparti, lasciando metri liberi alle incursioni di Hernandez e soprattutto di Florenzi. Mosse tattiche a parte, va detto anche che il Rennes è apparso in deficit tecnico in più di un’occasione. Controlli rivedibili, uscite raffazzonate, scarso il movimento dei due attaccanti. I francesi hanno cercato di infilarsi soprattutto sul fianco destro del Milan con le incursioni di Désiré Doué, pungente e di qualità.

    GOL ALLA GIROUD— Il Milan invece ha accerchiato il Rennes su entrambi i lati, anche perché i francesi non sapevano mai chi sbucava: da un lato Leao, Musah o Theo, dall’altro Pulisic (piuttosto opaco), Loftus-Cheek o Florenzi. Diavolo vicino al gol già dopo sette minuti, quando il destro di Leao, deviato da Omari, si è stampato sulla traversa. Poi Loftus-Cheek in versione ala ha crossato basso per Musah, che ha sprecato malamente. L’unico vero brivido per Maignan è arrivato su un destro infido di Bourigeaud (23’), sfilato a pochi centimetri dal palo. Una pecca milanista? Qualche lancione di troppo e relativi palloni smarriti negli ultimi trenta metri di campo. Dettagli spazzati via dal vantaggio arrivato alla mezzora: Florenzi in fascia ha preso la mira e disegnato un cross perfetto sulla testa di Loftus-Cheek. L’inglese era solo soletto, sì, ma si è coordinato magnificamente e ha infilato nell’angolino con il palo che ha accompagnato la palla in porta. Effetti, anche, della posizione consegnatagli da Pioli. E un gol… alla Giroud.

    IL BIS DI RUBEN— Nella ripresa il Milan ha messo subito il sigillo sul match, in modo da non permettere al Rennes di riaprirlo. Un paio di giri di lancette e Loftus ha incorniciato una serata da ricordare: angolo di Hernandez, schiena di Kjaer, mezzo miracolo di Mandanda e palla planata sulla testa dell’8 rossonero, a porta sguarnita. Cinque minuti e il Diavolo ha calato il tris con un’azione bellissima confezionata da Leao ed Hernandez: tacco del portoghese a smarcare Theo, cross basso per il destro di Rafa nell’angolino. Tutto molto bello, sessantamila mani spellate a San Siro. Non si può nemmeno dire che il Rennes abbia accusato il colpo perché la partita è proseguita abbastanza saldamente nelle mani del Milan, eccezion fatta per un destro velenoso di Santamaria che ha messo in difficoltà Maignan. Il vero alert è suonato al minuto numero 62, quando Leao è uscito dopo aver chiesto espressamente il cambio a Pioli. Pare per un affaticamento muscolare, situazione che andrà monitorata con attenzione (il portoghese è stato inquadrato in panchina mentre gli veniva prestata assistenza a un polpaccio). Dentro Okafor e, assieme a lui, Thiaw. Mancava dal 28 novembre, bentornato. Col Rennes scoperto, alla ricerca di un gol che desse un senso alla gara di ritorno, il Milan si è fatto pericoloso più volte. Quella più rimarchevole: Mandanda ha murato Pulisic e poi Matusiwa ha salvato a porta vuota su Okafor. Il quarto gol sarebbe stato l’epitaffio su questo playoff, ma ci si può accontentare anche del tris.
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    Solo un pari per Gattuso, il Gala di Icardi fa festa nel finale. Benfica ok, colpaccio Qarabag

    L'Olympique rimontato in pieno recupero dallo Shakhtar nell'andata dei playoff. I turchi dell'ex interista vincono in extremis sullo Sparta Praga. Vince lo Sporting sul campo dello Young Boys. Lens e Friburgo senza gol

    Salvatore Malfitano
    15 febbraio 2024 - MILANO
    A Gattuso non riesce il tiro mancino nel recupero, a Icardi invece sì. L'Olympique Marsiglia si fa rimontare a tempo scaduto dallo Shakhtar, dopo averlo momentaneamente sorpassato dopo il 90' per il 2-2 finale. Il Galatasaray, invece può esplodere di gioia: l'ex attaccante dell'Inter va a segno a pochi istanti dalla fine in una partita che ha visto cinque gol (tra cui quello di Mertens) e due espulsioni. Un deludente Benfica ha la meglio del Tolosa con due rigori, mentre è tutto facile per lo Sporting, che torna da Berna con un 3-1 che forse non gli rende nemmeno troppa giustizia. Grande prova del Qarabag che ne rifila quattro al Braga, 0-0 tra Lens e Friburgo.

    SHAKHTAR-OLYMPIQUE MARSIGLIA 2-2
    Gara dai due volti sul neutro di Amburgo, dove nel primo tempo succede davvero poco a parte la sospensione della partita per un paio di minuti a causa del lancio di fumogeni dagli spalti. Nella ripresa invece tutt'altri ritmi: Ounahi e Zubkov sparano dalla distanza senza centrare la porta, a sbloccare l'incontro è Aubameyang al 64'. L'attaccante si fa trovare pronto sul secondo palo per spingere in rete il suggerimento di Clauss. Quest'ultimo è protagonista sul pareggio degli ucraini quattro minuti più tardi: svirgola il rinvio, la palla arriva a Matviyenko che lascia partire un diagonale preciso che non lascia scampo a Pau Lopez. Nel recupero succede di tutto: l'Om crede nella beffa dopo la rete di Ndiave, perfettamente servito a centro area da Aubamevang, ma lo Shakhtar risponde subito dopo con lo stacco imperioso di Eguinaldo, Finisce in parità.

    YOUNG BOYS-SPORTING LISBONA 1-3— Nel primo quarto d'ora subito uno scambio di ostilità: Gyokeres spaventa Von Ballmoos, la risposta degli svizzeri arriva con Amenda che di testa costringe Adan ad un super intervento. Tuttavia, è proprio il difensore dello Young Bovs a provocare il vantaggio avversario, deviando in modo maldestro il cross di Edwards da destra al 31°. L'inglese è tra i più ispirati e lo conferma otto minuti dopo quando si procura un calcio di rigore per un'uscita in ritardo del portiere; dal dischetto si presenta Gyokeres che non sbaglia. Ugrinic accorcia le distanze al 42', risolvendo una mischia in area, anche se al momento della conclusione si fa male ed è costretto a uscire all'intervallo. Al rientro dagli spogliatoi, lo Sporting blinda il punteggio: Inacio svetta sulla punizione di Goncalves per l'1-3, il fantasista poi sfiora il poker colpendo il palo con un tiro sporcato in maniera decisiva da Von Ballmoos.

    GALATASARAY-SPARTA PRAGA 3-2— Sfida aperta a Istanbul. Apre le danze Demirbay al 19', che avanza indisturbato a sinistra e calcia forte sul primo palo sorprendendo Vindhal. Mertens va vicino al raddoppio due volte poco dopo la mezzora: col primo tiro non centra i pali, con il secondo trova la risposta del portiere. Brimancevic dalla distanza spaventa Muslera in chiusura di primo tempo, ma rimedia Preciado a inizio ripresa con una pregevole rasoiata da fuori area per il pareggio (47'). Mertens firma il nuovo vantaggio turco al 60', sfruttando la deviazione di Kreici per beffare Vindhal. Le cose per il Galatasaray si complicano due minuti dopo per l'espulsione diretta di Nelsson, colpevole di atterrare Birmancevic lanciato a rete. Così Kuchta converte la superiorità numerica girando bene di testa al 65%. La gara sembra indirizzata al pari, anche perché all'80' si è nuovamente con lo stesso numero di uomini per il rosso rimediato da Rynes per doppia ammonizione. Muslera salva a tempo scaduto opponendosi con la faccia a Wiesner e si creano tutti i presupposti per l'insperato successo. Lo firma Icardi, che riceve al limite dell'area e scocca un diagonale preciso che fa gioire i tifosi.

    BENFICA-TOLOSA 2-1— Le fasi iniziali non sono particolarmente entusiasmanti, Otamendi intorno alla mezzora colpisce di testa senza rendersi pericoloso. Rafa Silva si distingue sul finire di frazione: prima trova l’esterno della rete, poi colpisce l’incrocio dei pali con un pregevole destro a giro. Joao Mario ci prova con un piazzato al 45’, che però si spegne di poco a lato. Il Benfica passa al 69’: Costa salta con il braccio troppo alto e tocca il pallone in area, il rigore è solare e Di Maria lo trasforma. Al 75’ si torna in equilibrio, con Desler che approfitta della dormita generale della retroguardia portoghese e infila Trubin con un bel destro al volo. A recupero ormai scaduto il pestone di Mawissa non solo gli procura il secondo giallo, ma anche il secondo penalty per il Benfica. L’esito è lo stesso: il Fideo non sbaglia.

    LENS-FRIBURGO 0-0— I tedeschi si fanno a lungo preferire. Sallai meriterebbe senz’altro il gol: al 23’ centra la traversa con un gran tiro a incrociare, al 27’ sfiora il palo di testa e al 50’ costringe Samba a deviare in angolo la sua conclusione in spaccata. Danso compie un intervento miracoloso sul tiro a botta sicura di Eggestein da pochi passi (58’), Haidara andrebbe a segno al 70’ ma la sua rete è annullata per il tocco di mano nel rimpallo con cui ribadisce il pallone alle spalle del portiere.

    BRAGA-QARABAG 2-4— Grande prova degli azeri, che si portano avanti al 21’ col rigore trasformato da Jankovic per il fallo di Gomez su Cafarquliyev. Prima dell’intervallo è ripristinata la parità con Banza, che risolve una mischia in area dopo il salvataggio di Jankovic sul colpo di testa di Niakate. Nel secondo tempo, il Qarabag esce alla distanza: al 54’ va in gol Zoubir che raccoglie una punizione calciata male; inizialmente è fischiato il fuorigioco, poi il Var corregge la decisione del campo ma restano tanti dubbi su quanto sia attiva la posizione di Mustafazade. La stessa dinamica si ripropone al 66’, quando a segnare è Juninho servito proprio da Zoubir, con la correzione decisiva dalla sala video rispetto all’offside notato dagli assistenti. Nulla da eccepire sul poker calato dal solito Zoubir, che si fa trovare sul secondo palo per spingere in rete il pallone. In pieno recupero Roger Fernandes si procura un rigore che tiene in vita il Braga: Joao Moutinho accorcia dagli undici metri e alimenta la speranza.
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    Temevo moltissimo questa partita, perché il Renens è una squadra in salute che arrivava da otto vittorie consecutive e temevo i classici cali di concentrazione tipici del nostro approccio Coppa Uefa/Europa League.
    Ora facendo gli scongiuri il passaggio è garantito al 90%.
    Bene tutti direi.
    Spero che Calabria abbia guardato Florenzi fare dei cross decenti e che possa imparare qualcosa.
     
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    Ieri sera abbiamo avuto culo due volte: per il gol casuale di Lukaku e per il palo olandese preso nel recupero.
    Tutto aperto per il ritorno, ma sono battibili, almeno sulla carta
     
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    La cosa più bella ieri sera è stata vedere San Siro pieno per gli spareggi di Europa League.
    Abbastanza deludente il Rennes visto ieri sera ma parliamo a fine turno.
    Certo agli ottavi sarà tutta un'altra cosa. Leverkusen e Liverpool mi sembrano una spanna sopra noi
     
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    Un brutto Milan perde a Rennes, ma il 3-2 basta per guadagnare gli ottavi

    I rossoneri cadono in Francia e passano il turno grazie al 3-0 dell'andata. La fase difensiva non accenna a migliorare: subiti 7 gol nelle ultime due partite. Le reti del Diavolo firmate da Jovic e Leao, tris di Bourigeaud

    Dal nostro inviato Luca Bianchin
    22 febbraio 2024 - RENNES (FRA)
    Rennes-Milan è un consiglio lungo 90 minuti a chi pensa che la vita sia noiosa. Cinque gol, cento occasioni e uno stadio che canta e urla dall’inizio alla fine, facendo finta di non sapere che il Milan ha vinto 3-0 all’andata, è più forte, ha più campioni. Il risultato finale, 3-2 per i rossi di Bretagna, dice poco della partita: da una parte tripletta di Bourigeaud – due su rigore –, dall’altra gol di Jovic e Leao. Il Milan è agli ottavi di Europa League. Ci sarebbe da aggiungere molto, soprattutto che il Milan 2023-24 è costituzionalmente incapace di mettere al sicuro la partita con fase difensiva e possesso palla. Con questa squadra è e sarà sempre una partita di ribaltamenti, uno contro uno in fase difensiva, transizioni, transizioni e ancora transizioni.

    LA CHIAVE—
    Prima di raccontare la partita, un momento chiave. Alle otto spaccate della sera, quando inizia il telegiornale, una notizia da Rennes: il Rafa Leao perfetto esiste, solo che si fa attendere. Leao in quel momento è il peggiore in campo: siamo al 13’ del secondo tempo e lui si è appena mangiato il secondo gol della serata. Improvvisamente si attiva, in scivolata recupera un pallone nella sua metà campo e riparte, prende un passaggio di Jovic e lo trasforma in un contropiede uno contro tutti lungo 60 metri. Rafa resiste a Seidu, salta Omari e Mandanda in uscita grazie a un rimpallo, poi deposita in porta. E’ il gol del 2-2 e Rennes-Milan prende una piega netta. Bourigeaud segnerà ancora su rigore, Salah andrà vicino al 4-2 nel 90’ ma il Milan, con una difesa a cinque, terrà botta.

    I GOL— Eccoli, i gol. Il Rennes è andato in vantaggio con un gol strano all’11’: ha mosso palla da sinistra a destra e Bourigeaud si è trovato da solo al limite dell’area. Bennacer era rimasto 20 metri più su e il resto della difesa… non si era adeguato. Avendo tiro, lo ha usato: palla in buca d’angolo. Il Milan ha pareggiato al 22’ con un’azione molto bella. Bennacer, uno dei migliori, ha trovato Reijnders, Tijjani ha allargato con i tempi giusti per Theo che ha crossato col mancino. Theate ha perso di vista Jovic e Luka, attaccante d’area, ha fatto quello che doveva. Gli altri tre gol sono arrivati nel secondo tempo: i due rigori di Bourigeaud all’8’ e al 22’, intervallati dalla fuga uno contro tutti di Leao.

    PRIMO TEMPO FOLLE— Per capire che partita è stata, basta ripercorrere il primo tempo come un film. Zero alchimie, solo emozioni. Le occasioni sono state talmente tante che vale la pena di elencarle. Minuto 2: Leao in transizione arriva davanti a Mandanda ma lo centra. Minuto 4: Florenzi ferma prima Truffert, poi un tiro pericoloso di Gouiri. Minuto 8: Theate cancella una ripartenza di Leao, che aveva rubato palla a Doué. Minuto 11: gol di Bourigeaud. Minuto 17: Theo trova Pulisic, che manca la girata in area. Minuto 19: Bennacer da destra dribbla e calcia, Theate respinge davanti a Mandanda. Minuto 22: gol di Jovic. Minuto 27: parata di riflessi di Maignan, che si vede spuntare davanti un tiro di Kalimuendo e devia-nemmeno-lui-sa-come. Minuto 32: Gouiri salta secco Gabbia e calcia, Kjaer si trova sulla traiettoria e respinge, poi calcia in porta anche Désiré Doué. Minuto 43: punizione per il Rennes e Theate, misteriosamente solo in area, non trova la palla. Dieci occasioni, almeno sette importanti, in 45 minuti.

    BILANCIO— Il secondo tempo è stato altrettanto frenetico ma con meno palle gol. E allora, che resta di questa serata francese? Resta un Milan che ha subito 7 gol in cinque giorni, tra Monza e Rennes. Resta l’immagine di una squadra per cui, se sei neutrale, paghi sempre volentieri il biglietto; se sei milanista, rischi di pagare per i tranquillanti. Resta un Leao inattivo e poi decisivo, un Gabbia ancora in difficoltà, Bennacer e Pulisic in condizione. Soprattutto, il ricordo di uno splendido stadio: 30.000 persone che cantano e urlano, spinte dalla Roazhon Celtic Kop, la curva dei ragazzi in rosso.

    IL SORTEGGIO— Il Milan lo ricorderà ma ora pensa al sorteggio, domani alle 12 a Nyon. Troverà una delle sette squadre che hanno vinto i gruppi di Europa League (l’ottava è l’Atalanta e i derby non sono ammessi). Avversarie di livello decisamente diverso una dell’altra. Categoria "no, grazie": Liverpool, Bayer Leverkusen. Categoria "fascia media": Brighton, Villarreal, West Ham. Categoria "alto gradimento": Rangers, soprattutto Slavia Praga. Che le palline da ping pong siano con Pioli.
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