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Primo, mitico disco in studio dei Cradle, dove si parte da un black metal sinfonico infarcito di satanismo puerile (e quindi bellissimo) cori di strappone, citazioni gotiche e vampiresche. Dani Filth rendeva fighi i vampiri trent'anni prima che diventassero un fenomeno da baraccone ti Twilight ed altri esseri Suca suca. Ammirevole.
Ma allora perché questo disco sta nella sezione gothic? Perché atmosfere e temi trattati sono lontanissimi dal black metal scandinavo.
Lo scrittore Gavin Baddeley descrive così The Principle of Evil Made Flesh ed il ruolo che ebbe nella scena Black Metal dell'epoca:
"The Principle of Evil Made Flesh" condivideva alcune caratteristiche del Black Metal scandinavo dell'epoca, soprattutto per quanto riguarda l'attrazione verso tutto ciò che era oscuro e diabolico. Il debutto dei Cradle of Filth è di sicuro il loro lavoro più grezzo, imperniato su di una produzione minimale ora ricercata dai puristi del Black Metal (anche se molta di questa crudezza fu dovuta all'inesperienza e agli esigui fondi economici). È ad oggi l'unico lavoro dei Cradle of Filth considerato "true" da molti nei meandri più oscuri dell'underground... [ma] c'erano così tante cose che separavano i Cradle of Filth dall'emergente Black Metal rispetto a quante li accomunasse. Tra le più importanti per lo sviluppo dell'identità dei Cradle of Filth vi era la passione per la poesia e la letteratura di fine 1800 prodotta dagli aberranti dell'epoca, i decadenti [...] sotto la gelida influenza dei norvegesi, il Black Metal divenne nichilista, un selvaggio mondo di oscurità e sofferenza, con poco spazio per la sensualità [...] i Cradle of Filth portarono invece una brillante immagine gotica, enfatizzando gli aspetti seduttivi del lato oscuro [...]
Sinceramente non trovo una sola traccia debole.
Un capolavoro per chi ama il black e per chi ama il gothic.
VOTO: 9
Tracce
Testi di Dani, musiche di Cradle of Filth.
Darkness Our Bride (Jugular Wedding) – 2:00
The Principle of Evil Made Flesh – 4:35
The Forest Whispers My Name – 5:06
Iscariot – 2:33
The Black Goddess Rises – 6:48
One Final Graven Kiss – 2:15
A Crescendo of Passion Bleeding – 5:30
To Eve the Art of Witchcraft – 5:28
Of Mist and Midnight Skies – 8:10
In Secret Love We Drown – 1:29
A Dream of Wolves in the Snow – 2:10
Summer Dying Fast – 5:39
Imperium Tenebrarum – 0:50 – traccia fantasma
Formazione
Dani - Voce
Paul A. - Chitarra
Paul R. - Chitarra
Robin - Basso
Benjamin - Tastiera
Nicholas - Batteria
Personale aggiuntivo
Andrea Meyer - voce addizionale
Soror Proselenos - violoncello
Darren J. White - voce (A Dream of Wolves in the Snow)
Frater Nihil - voce (Imperium Tenebrarum). -
Emperor86.
User deleted
L'unico disco forse simile al black, el'unico bello . -
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Il disco forse più iconico dei nostri vampirelli, quello più black e meno gothic, quello più genuino e più diretto.
Sicuramente il primo di una serie di ottimi lavori (almeno fino a Midian). -
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Stupendo. . -
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Ma quanto è bello questo album? . -
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Trent'anni portati benissimo
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Dici bene: trent'anni portati alla grande .