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Posts written by The Raven

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    :saluto: buona serata e buonanotte
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    The_Butthole_Surfers_Electriclarryland

    Tra tutti i gruppi noise o alternative che riuscirono a strappare un contratto con una major negli anni Novanta grazie al successo del grunge o Butthole Surfers sono quelli che ci hanno messo più tempo e che erano in pista da più anni.

    Fondati nel 1981, sono capiscuola di un concetto di noise rock che prevede la miscela di diversi generi, demolendoli con piglio weird/rumoroso (che nel suo andazzo quasi ludico è la cosa più pop che ci sia, in fondo). Impossibile definirli: il loro stile sembra non aderire a nessuna vera corrente se non la proprio. Sembrava quindi improponibile che potessero firmare per una major e invece ecco la Capitol che nel 1993 li mette sotto contratto, forse spinti dal fatto che Kurt Cobain ne fosse un fan sfegatato.

    Il primo roccioso disco “mainstream” ha il titolo beffardo Independent Worm Saloon ed è prodotto da John Paul Kones dei Led Zeppelin, ma è con Electriclarryland che ottengono un certo successo, in particolare grazie al singolo Pepper, una sorta di presa per il culo di Loser di Beck (così come il titolo dell’album è una presa per il culo di Jimi Hendrix).

    Pur presentando brani sul filo dell’allucinazione come My Brother’s Wife o L.A., il disco è sicuramente più accessibile (specie se lo paragoniamo a Locust Abortion Technician), tanto che molte canzoni finiranno nelle colonne sonore di film hollywoodiani (tra questi Fuga da Los Angeles di Carpenter), guadagnandosi così il disco d’oro. I rapporti con la Capitol però si incrinano, la copertina originale di Electriclarryland era stata censurata e il rifiuto del nuovo album in cantiere After the Astronaut è la classica goccia che fa traboccare il vaso.

    Dopo una serie di casini legali che coinvolgeranno anche l’etichetta Touch and Go, i Butthole Surfers finiranno sulla Hollywood Records di proprietà della Disney per un ultimo colpo di reni nel 2001: nonostante da allora promettano un disco nuovo, ancora nulla si palesa all’orizzonte.

    VOTO: 7.5

    Tracce:
    Birds – 3:10
    Cough Syrup – 4:33
    Pepper – 4:57
    Thermador – 4:35
    Ulcer Breakout – 2:34
    Jingle of a Dog's Collar – 3:08
    TV Star – 3:06
    My Brother's Wife – 5:13
    Ah Ha – 3:31
    The Lord Is a Monkey – 4:46
    Let's Talk About Cars – 4:34
    L.A. – 2:46
    Space – 4:25

    Formazione:
    Gibby Haynes - voce
    Paul Leary – chitarra, mixaggio
    King Coffey - batteria

    Altri musicisti

    Andrew Weiss – basso (Traccia 4, 6, 7, 9, 10)
    Bill Carter – basso (Traccia 2 & 12)
    John Hagen – violoncello (Traccia 2)
    Fooch - steel guitar (Traccia 7)
    Mark Eddinger – tastiera (Traccia 3)
    Danno Saratak – drum programming (Traccia 3 & 10)
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    Capolavoro.
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    TherapyTroubleGum

    La trasformazione dei nordirlandesi Therapy? da indipendenti a artisti major è sorprendente. La scintilla è il primo posto nelle classifiche indie inglesi del 1991 dei mini album Babyteeth e Pleasure Death, che muovono la A&M a portare subito alla band contratto e penna. Ed ecco quindi l’album Nurse, che rende i Therapy?, grazie a una maggiore copertura promozionale, una realtà mondiale: chitarroni abrasivi, ritmiche quasi industrial, un approccio noise rock che flirta col metal, completamente privo di compromessi. Il periodo è favorevole e i Therapy? hanno un certo successo, portando subito la critica a considerarli in modo ovviamente forzato dei Nirvana inglesi. A ribadire questo sarà il successivo Troublegum, un album epocale in cui sono sintetizzate tutte le tendenze musicali estreme del periodo, asciugandole e trasformandole in brani power noise pop. Nei testi c’è l’ultradisagio dei giovani del periodo e una tendenza dark nella scrittura che cita i Joy Division (non a caso c’è la cover di Isolation).
    Rispetto al passato, i Therapy? camminano sulla fune della paraculata teeny, ma tutto funziona miracolosamente senza mai rischiare di cadere nel cringe e senza perdere un briciolo di potenza che anzi dal vivo sembrerà quasi triplicarsi. È un successo commerciale che però la band non riuscirà mai più a bissare. Dal successivo Infernal Love del 1996 si allontaneranno da certe sonorità per spiazzare tutti in un esperimento cinematico, col risultato che nel 1998 Semi Detatched li vedrà crollare in classifica tanto da essere presi prontamente a pedate in culo dalla A&M.
    I nostri torneranno nel loro mondo indie, forse a loro più congeniale anche se con alterne fortune e sicuramente lontani dai fasti di questo Troblegum.

    VOTO: 8

    Tracce

    Knives – 1:55
    Screamager – 2:36
    Hellbelly – 3:21
    Stop It You're Killing Me – 3:50
    Nowhere – 2:26
    Die Laughing – 2:48
    Unbeliever – 3:28
    Trigger Inside – 3:56
    Lunacy Booth – 3:55
    Isolation (Joy Division cover) – 3:10
    Turn – 3:50
    Femtex – 3:14
    Unrequited – 3:03
    Brainsaw (contiene la traccia nascosta You Are My Sunshine) – 3:58 – durata 25:23 nella versione USA

    Formazione
    Andy Cairns – voce, chitarra
    Fyfe Ewing – batteria, cori
    Michael McKeegan – basso, cori

    Ospiti:
    Page Hamilton – chitarra solista in "Unbeliever"
    Lesley Rankine – voce in "Lunacy Booth"
    Martin McCarrick – violoncello in "Unrequited"
    Eileen Rose – voce in "Femtex"
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    955658
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    Buona serata
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    Buona serata
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    CITAZIONE (W la merda @ 27/4/2024, 17:00) 
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    Sonicyouthdirty

    Dirty è il settimo album del gruppo statunitense Sonic Youth, registrato nel 1992 e pubblicato il 21 luglio dello stesso anno.
    A differenza dei precedenti album della band newyorkese, Dirty assume sonorità più grunge (Drunken Butterfly, Chapel Hill), seguendo il filone dettato dal successo dei Nirvana, ma non abbandona del tutto le caratteristiche proprie del gruppo, ossia il noise rock, lo shoegaze e il rock alternativo.
    Leggenda vuole che gli act più rumorosi ed estremi abbiano trovato casa nelle major grazie all’exploit commerciale di Nevermind dei Nirvana. In realtà volendo essere precisi è tutto il contrario. Tra i primi noisers ad assaporare un contratto per la Geffen, i Sonic Youth registrarono Goo nel 1990 e Kim Gordon di fatto raccomandò i Nirvana al capoccia dell’etichetta, non il contrario. Sappiamo come andò a finire : il destino dell’alternative rock cambiò radicalmente da musica di nicchia a qualcosa di globalmente importante. Certo, è chiaro che il successo dei Nirvana ha sciolto le riserve di molti manager di settore, e allo stesso modo ha rafforzato il peso specifico di determinati gruppi. Tra questi appunto i sopraccitati Melvins e Jesus Lizard, ma soprattutto i Sonic Youth che nel 1992 pubblicano il loro album più equilibrato tra rumore devastante e formato canzone e nello stesso tempo talmente concentrato (come il Coccolino che potrebbe aver lavato i pupazzi di lana della copertina, che poi si tratta di un'opera dell'artista contemporaneo Mike Kelley. ) da divenire un disco generazionale.
    Dirty, ancora una volta su Geffen, è la summa della potenza artistica dei Sonic Youth: brani di dolorosa vita vissuta come 100%, gli strali politici di Youth Against Fascism (che assieme Swimsuit Issue e Chapel Hill rendono Dirty il loro disco più politico) la dolcezza sinuosa e irresistibile di Sugar Kane, il perfetto noise pop della Wish Fullfillment di Lee Ranaldo, i devastanti inni Swimsuit Issue e Drunken Butterfly di Kim Gordon. Roba che ai teenager d’epoca aprì un mondo fatto di chitarre da martoriare senza sensi di colpa e di assoluta libertà sonora. Anche qui c’è la mano di Butch Vig, reduce da Nevermind ma chiamato per una coincidenza che in questo caso possiamo dire propizia, in quanto Dirty sarà il disco più venduto della storia dei Sonic Youth e a tutti gli effetti uno degli album più rappresentativi degli anni Novanta.

    VOTO: 8.5

    Tracce

    100% - 2:28
    Swimsuit Issue - 2:57
    Theresa's Sound World - 5:27
    Drunken Butterfly - 3:03
    Shoot - 5:16
    Wish Fulfillment - 3:24
    Sugar Kane - 5:56
    Orange Rolls, Angel's Spit - 4:17
    Youth Against Fascism - 3:36
    Nic Fit - 0:59
    On the Strip - 5:41
    Chapel Hill - 4:46
    JC - 4:01
    Purr - 4:21
    Créme Brûlèe - 2:33
    Stalker (bonus track presente solo sulla versione vinile)

    Formazione

    Thurston Moore - voce, chitarra
    Lee Ranaldo - chitarra, voce in Wish Fulfillment
    Kim Gordon - basso, voce in Swimsuit issue, Drunken butterfly, Shoot, Orange rolls, Angel's split, On the strip, JC, Creme Brulée
    Steve Shelley - batteria
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    :saluto:
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    955668
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    Contro il Napoli avremmo potuto vincere 4-5 a 2 mannaggia ai sacramenti
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    Melvins-stonerwitch


    Stoner Witch è il settimo album dei Melvins, pubblicato nel 1994 dalla Atlantic Records.
    Fu il secondo album di un trittico prodotto dalla Atlantic.
    Se Houdini è considerato il disco cruciale per i Melvins “commerciali” che si intrufolano nel mercato grunge, è forse con la seconda prova su major che riescono a non perdere né pelo né vizio. Stoner Witch, con GGGarth ai comandi, sposta il bilanciamento del loro sludge/noise (dai testi più nonsense e surreali che mai) verso il metal e l’industrial (all’epoca in grande ascesa grazie ai Nine Inch Nails) e un impunito taglio sperimentale tanto da essere uno dei loro migliori e più ispirati dischi. Anche perché i Melvins operano un crossover con il rock più classico e marmoreo (vedi Queen e Revolve, chiari riferimenti a chi potete immaginare), un sapiente uso delle melodie che viaggiano sui binari dei rocciosi riff, spingendo sul noise estremo à la Merzbow di Magic Pig Detective, calando il maglio hardcore di June Bug e non facendosi mancare neanche dei momenti “isolazionisti” e dilatati come Shevil e la conclusiva Lividity. È in sostanza un disco che spiazza, con un lato A più “ascoltabile” e un lato B in cui la band è meno incline al compromesso, ma ancora coerente con la propria ricerca.
    Consapevoli che i giorni su Atlantic si avviano verso la fine, col successivo Stag i Melvins faranno tutto quello che passa loro per la testa (infilandoci anche dei fiati), risultando molto più caotici di quanto non siano in Stoner Witch, onorando a loro modo il contratto, almeno per i fan duri e puri che li vedono come un faro di indipendenza artistica.

    VOTO: 8.5

    Tracce

    Testi di Buzz Osborne, musiche di Dale Crover, Mark Deutrom e Buzz Osborne (eccetto dove indicato).

    Skweetis – 1:12
    Queen – 3:06 (testo: Dale Crover, Buzz Osborne – musica: Buzz Osborne)
    Sweet Willy Rollbar – 1:28 (Buzz Osborne)
    Revolve – 4:44 (testo: Buzz Osborne – musica: Mark Deutrom, Buzz Osborne)
    Goose Freight Train – 4:38
    Roadbull – 3:25
    At The Stake – 7:56
    Magic Pig Detective – 5:33 (Buzz Osborne)
    Shevil – 6:29 (Buzz Osborne)
    June Bug – 2:01 (musica: Mark Deutrom, Buzz Osborne)
    Lividity – 9:15

    Formazione

    Buzz Osborne - voce, chitarra, e basso
    Mark Deutrom - basso, chitarra e cori
    Dale Crover - batteria, chitarra e cori
1126 replies since 27/9/2019
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