LA STORIA E LA DISCOGRAFIA DEI QUEEN

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    AUGUSTA TAURINORUM

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    I Queen sono stati un importante gruppo rock degli anni settanta ed ottanta. Nonostante la morte del frontman Freddie Mercury, avvenuta nel 1991, ancora oggi mantengono un grande seguito fra le nuove generazioni[2].

    Il loro nome è l'appellativo inglese per Regina, un ironico riferimento alla Regina Madre. Si stima che il gruppo abbia venduto circa 300 milioni di dischi nel mondo[3]. Nella loro nazione d'origine, la Gran Bretagna, sono secondi solo ai Beatles in quanto a scambi di materiale collezionistico. Nel 2001 la band è stata inclusa nella Rock and Roll Hall of Fame di Cleveland, nell'Ohio, e nel 2004 nella UK Music Hall of Fame.

    Il gruppo, formato da musicisti dotati di una spiccata fantasia compositiva, ha riscosso nel corso degli anni un grandissimo successo di pubblico ed ha avuto una forte influenza sulle generazioni che l'hanno seguito e sui musicisti che ad esso si sono ispirati. Ognuno dei componenti era in grado di occuparsi della parte compositiva dei brani (numerosi i pezzi scritti a più mani, come anche quelli composti dai soli membri in autonomia), ma era Freddie Mercury il personaggio più noto del gruppo, sia per via del ruolo di leader sia per le proprie straordinarie capacità vocali (con un'estensione superiore alle tre ottave). Tra i brani scritti da Freddie Mercury si ricordano We Are the Champions, Bohemian Rhapsody, Somebody to Love. Degli altri membri della band sono molto citati anche Radio Ga Ga di Roger Taylor, We Will Rock You di Brian May, ed Another One Bites the Dust di John Deacon. In quasi tutti gli album pubblicati, tranne che nei primissimi, era presente almeno un brano scritto da ogni componente della band.

    I Queen sono considerati dall'opinione pubblica uno dei maggiori gruppi nella storia del rock, fatto confermato anche dal grande seguito di cui ancora godono dopo la morte di Freddie Mercury, avvenuta nel 1991 a causa dell'AIDS. Tuttavia dovettero far fronte anche a forti critiche, sia da parte della stampa generalista sia di alcune voci vicine all'area cattolica (per i testi talvolta poco pudichi), e persino da parte di altri esponenti della scena pop/rock internazionale. Lo stesso Freddie (al secolo Farrokh Bulsara) era solito definire la propria musica semplicemente "pop all'acqua di rose", "roba da ascoltare e buttare via", corroborando ma ironicamente svuotando di significato molte di queste critiche. Nonostante tutto, la band ha avuto un ruolo di rilievo nella storia del rock mondiale e ha saputo far sopravvivere la propria musica nel tempo.

    Gli inizi
    I Queen si formarono nel 1970, dopo che Freddie Mercury, cantante e pianista del gruppo Sour Milk Sea, si era unito agli Smile, rimasti in due (Brian May e Roger Taylor) dopo l'abbandono del cantante e bassista Tim Staffell.

    Subito dopo la sua entrata nel gruppo, Mercury propose di cambiare il nome della band in Queen. Nel 1971, dopo aver provato nelle prime esibizioni alcuni bassisti, la band decise di assumere definitivamente John Deacon.

    «Ho pensato al nome "Queen". È solo un nome, ma è molto regale ovviamente, e suona benissimo. È un nome forte, molto universale e immediato. Ha molte potenziali visuale ed è aperto a tutti i tipi di interpretazioni.» (Freddie Mercury)

    Lo stemma della band fu disegnato da Mercury ed includeva i segni zodiacali dei quattro componenti sovrastati da un'araba fenice, uccello mitologico conosciuto per la capacità di ritornare in vita dalle sue stesse ceneri, scelta in segno di immortalità e speranza. Il logo è composto da due leoni (Roger Taylor e John Deacon) a presidiare la corona della regina (Queen, appunto), un granchio per il segno del cancro (Brian May) e due fate che rappresentano la vergine (Freddie Mercury).

    Gli anni '70
    «I nostri album tenderebbero ad essere una collezione di canzoni, perché le scriviamo tutte nel gruppo, tutti insieme.» (John Deacon)

    Nell'estate del 1973 i Queen pubblicarono il loro primo album, dall'omonimo titolo. L'uscita dell'album fu anticipata dalla pubblicazione del singolo Keep Yourself Alive, che però non raggiunse un'alta posizione in classifica, anzi venne definito addirittura "osceno" dai critici della rivista Rolling Stone. A distanza di anni dalla sua pubblicazione, Queen sarebbe stato peró considerato un ottimo album d'esordio. Il disco contiene anche Seven Seas of Rhye, ma non è la stessa versione conosciuta dalla maggior parte delle persone, quella pubblicata come singolo l'anno dopo ed inclusa nel loro greatest hits. Si tratta invece di una versione strumentale.

    Nel febbraio del 1974 vide la luce Queen II, il loro secondo album, diviso in due, Lato Bianco (White Side) e Lato Nero (Black Side), composti rispettivamente da Brian May e Freddie Mercury con un contributo di Roger Taylor nel White Side. Il singolo estratto fu la versione cantata di Seven Seas of Rhye, loro prima hit, che raggiunse in Gran Bretagna la top ten e si piazzò alla decima posizione della classifica.

    Il 1974 fu un anno fecondo per la formazione inglese, perché nell'ottobre dello stesso anno pubblicò Sheer Heart Attack, terzo album in studio. Composto da una notevole varietà di stili musicali, il singolo più famoso tratto dall'album fu Killer Queen, che raggiunse la seconda posizione in Gran Bretagna. La varietà di generi musicali passa dall'heavy metal di Now I'm Here e Stone Cold Crazy (coverizzata dai Metallica in seguito), all'hard rock di Brighton Rock e Tenement Funster, alle ballate di Dear Friends, fino ad un accenno di charleston con Bring Back That Leroy Brown.

    Il 1975 fu l'anno dell'affermazione. I Queen passarono molto tempo in sala di registrazione, in ben sei studi di produzione, con la guida del produttore Roy Thomas Baker ed incisero l'album A Night at the Opera, l'album più costoso dell'epoca. Il titolo è ispirato all'omonimo film dei fratelli Marx, ed è uno dei loro album più di successo. Contiene la loro canzone più celebre, Bohemian Rhapsody, scritta da Freddie Mercury. Inoltre fu accompagnata da quello definito il primo videoclip della storia, e rimase per ben nove settimane consecutive al primo posto della classifica inglese. Notevoli furono anche i brani scritti dagli altri componenti, come I'm In Love With My Car di Roger Taylor, che collabora anche ad alcune parti vocali, The Prophet's Song di Brian May e You're My Best Friend di John Deacon, sua seconda composizione per la band e al settimo posto nella classifica inglese. Quest'album fu il loro primo successo negli Stati Uniti.

    Nel 1976, dopo aver ottenuto grandissimo successo di critica e pubblico, i Queen si esibirono in un concerto gratuito ad Hyde Park, a Londra, dove si radunarono circa 150.000 persone, un record per l'epoca. In tale occasione furono presentati anche brani appartenenti al loro album successivo, A Day at the Races, il cui titolo si rifà ancora una volta ad un altro omonimo film dei fratelli Marx. All'epoca, a dispetto delle vendite elevate, il disco venne considerato non all'altezza del precedente. Tuttavia conteneva brani molto apprezzati come Somebody To Love, in cui i Queen si dedicano al gospel, il brano hard rock Tie Your Mother Down, pezzo forte di tutti i loro futuri concerti e The Millionaire Waltz, che prosegue l'eclettismo musicale di Bohemian Rhapsody.

    Il 1977 vide il nascere del movimento punk, ma i Queen seppero reinventarsi ancora una volta e resistere alla crisi del resto del rock. In due mesi e mezzo registrarono News of the World, il loro sesto album, che si contraddistingue per sonorità più immediate e grezze e fu il loro secondo grande successo negli Stati Uniti. L'album contiene le due grandi hit da stadio, suonate in ogni evento sportivo, We Are The Champions e We Will Rock You, rispettivamente scritte da Freddie Mercury e Brian May, il pezzo pre-thrash Sheer Heart Attack di Roger Taylor, e la ballata di John Deacon Spread Your Wings.

    Nel 1978 i Queen lanciarono Jazz, con un party sopra le righe, come nel loro solito stile, a New Orleans, in omaggio all'omonimo stile musicale. L'album tuttavia non contiene alcun brano di stile jazz. Venne criticato sia dalla stampa sia da una parte del pubblico, per essere troppo eclettico e magniloquente, gli stessi motivi che portarono molti altri ad osannarlo. Tra le sue canzoni più famose ci sono Fat Bottomed Girls, un hard rock un po' grezzo scritto da Brian May, Bicycle Race, un pezzo che prende in giro miti e luoghi comuni dell'epoca ed accompagnato da un video censurato che presentava ragazze nude in bicicletta, e Don't Stop Me Now, allegra cavalcata di pianoforte e voce, scritte entrambe da Freddie Mercury. Nell'album compare anche il brano hard rock Mustapha, la cui intro in arabo diventò un classico dei concerti.

    Dopo una lunga serie di concerti, nel 1979 uscì Live Killers, il loro primo album live. Negli anni seguenti, tutti e quattro i membri della band si dichiararono non soddisfatti del risultato sonoro del disco, pubblicato per volontà della EMI al solo scopo di placare le numerose pubblicazioni bootleg dell'epoca.

    Gli anni '80

    Altra foto dei Queen in concerto.Nel 1980 i Queen compirono un'altra svolta stilistica, pubblicando l'album The Game. Affidandosi alle cure del produttore Mack, ripulirono il loro stile dalla pomposità glam anni settanta e si lanciarono con suoni più asciutti e diretti negli anni ottanta. Quest'album segnò la comparsa, per la prima volta su un album dei Queen, dei sintetizzatori, cosa espressamente rimarcata nei credits dell'album. The Game contiene alcuni dei singoli più venduti della band inglese: Crazy Little Thing Called Love di Freddie Mercury, primo numero della band negli Stati Uniti; Another One Bites The Dust di John Deacon, il pezzo più venduto in assoluto dei Queen negli USA, nelle classifiche Billboard rock, dance ed R&B contemporaneamente e lanciato come singolo, secondo una voce non confermata, su consiglio di Michael Jackson; Save Me, una ballata acustica di Brian May. The Game raggiunse per la prima volta il primo posto in classifica, sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti. Nello stesso anno i Queen composero la colonna sonora del film Flash Gordon. Anche se il film si rivelò in seguito un flop commerciale, la pellicola ebbe il merito di accrescere ancora la fama già smisurata del quartetto.

    Il 1981 vide i Queen impegnati in un altro tour mondiale, che li portò in Europa, Stati Uniti, Giappone e per la prima volta in America Latina, dove in un esibizione fu presente addirittura Diego Armando Maradona. Nello stesso anno uscì la loro prima raccolta ufficiale dei loro brani più venduti, Greatest Hits, che ha venduto più di qualsiasi altro disco in Gran Bretagna con oltre 5 milioni di copie.

    Al termine del tour, nel 1982 si dedicarono alla registrazione del prossimo album, Hot Space. Il disco risentì del successo dell'album precedente, The Game, e abbandonò le sonorità rock per essere influenzato da disco e funk. All'epoca venne considerato un tradimento dai fan della vecchia guardia, abituati all'hard rock della band inglese, ed il loro peggiore album. I brani furono registrati con una produzione diversa; tuttavia non mancano pezzi di stile classicamente hard rock e glam come Under Pressure, scritta ed interpretata insieme a David Bowie, Back Chat e Staying Power, la ballata Las Palabras De Amor e pezzi più aggressivi come Put Out The Fire ed Action This Day, tutti brani molto più stimati dal vivo che non sul disco. Michael Jackson si ispirò, per il suo album bestseller Thriller del 1982, ad Hot Space.

    A causa del responso di pubblico non esaltante per Hot Space, nel 1983 i Queen sospesero le attività e si dedicarono a progetti solisti. A quella data risalgono le prime voci di un loro possibile scioglimento. Nel 1984 ritornarono con un nuovo album, The Works, che contiene ben quattro singoli: Radio Ga Ga, scritta da Roger Taylor ed uno dei loro più celebri inni da stadio, resa celebre dal battimano nel video guidato da Freddie Mercury (la canzone fu anche eseguita dal gruppo durante il Festival di Sanremo, nel febbraio del 1984); la ballata It's A Hard Life, il cui videoclip è uno tra i preferiti di Freddie Mercury, brano in parte ispirato all'opera I Pagliacci; Hammer To Fall ed I Want To Break Free, canzone diventata un inno di libertà per i popoli sudamericani. Proprio quest'ultima farà nascere altre polemiche sui Queen. Il video che l'accompagna, su idea di Roger Taylor, vede i quattro travestiti come le protagoniste di una popolare serie inglese dell'epoca. Giudicato molto divertente dagli inglesi, fu tacciato di cattivo gusto negli Stati Uniti e bandito dalle televisioni. Probabilmente quel video fu la causa delle scarse vendite dell'album negli Stati Uniti. Proprio le scarse vendite, a dispetto del successo dei quattro singoli e la presenza di altri brani sperimentali e di qualità su The Works, furono motivo di altre tensioni nel gruppo.

    Nello stesso anno i Queen si esibirono a Sun City, in Sudafrica, dove allora vigeva il regime razzista dell'apartheid. Per quella performance furono molto criticati, in patria e nel resto del mondo.

    Il 1985 li vide protagonisti di due grandi eventi musicali: il 12 gennaio furono gli ospiti principali del Rock In Rio, dove suonarono davanti a più di 300.000 persone, sia nella serata iniziale sia in quella finale del 19 gennaio.

    L'evento che li consegnò alla storia fu il Live Aid, concerto umanitario organizzato da Bob Geldof, che vide la partecipazione di numerosi artisti internazionali. Il 13 luglio 1985, i Queen si esibirono a Wembley per una ventina di minuti. A detta della stampa, del pubblico e degli altri musicisti presenti, per una volta d'accordo, la loro interpretazione fu memorabile e rubò la scena a tutti. Radio Ga Ga, cantata da Freddie Mercury che guidava il battimani dell'intero stadio, è rimasta nella storia.

    La partecipazione al Live Aid rivitalizzò i Queen, che rilasciarono il singolo hard rock One Vision, dal testo ispirato a Martin Luther King e nella colonna sonora del film Aquile d'acciaio. Il brano entrò nel loro successivo album.

    A Kind of Magic uscì nel 1986, e le composizioni fanno parte della colonna sonora del film Highlander. Il singolo A Kind of Magic arrivò primo in ben 35 nazioni e rilanciò in modo definitivo i Queen, che iniziano il Magic Tour, il loro tour più grande e spettacolare. In 26 date raccolsero circa un milione di spettatori, di cui 400.000 solo in Gran Bretagna. Di particolare rilievo furono le date di Budapest, che segnano il loro primo concerto in un paese dell'Europa dell'Est, all'epoca ancora sotto l'influenza dell'Unione Sovietica. Le due date consecutive si ebbero al Wembley Stadium, e la data finale a Knebworth. A Wembley Freddie dichiarò, per smentire le ennesime voci di scioglimento, "Forget those rumours, we're gonna stay together 'till we fucking well die, I'm sure!" (Dimenticate queste voci, staremo ancora insieme fino alla dannata morte, ne sono più che sicuro!").

    Il concerto al Wembley Stadium fu uno dei più grandi mai realizzati dai Queen. Si aprì con la canzone One Vision, e poi si concluse con l'inno inglese God Save the Queen. Il concerto durò più di tre ore, e per la prima volta i Queen presentarono la canzone Who Wants To Live Forever (il ritornello, ed altri piccoli pezzi della canzone, furono successivamente cambiati). A Knebworth, il 9 agosto 1986, Freddie Mercury si esibì per l'ultima volta con i Queen in una delle sue prestazioni vocali più apprezzate.

    Dopo il Magic Tour, i Queen si presero una pausa di tre anni. Freddie collaborò con il soprano Montserrat Caballé per registrare l'album Barcelona, la cui canzone omonima divenne tre anni dopo l'inno dei Giochi Olimpici di Barcellona 1992. Nel 1989 i Queen ritornarono con l'album The Miracle, che contiene ben cinque singoli tra cui la potente I Want It All e la solare The Miracle, che li lanciò verso il disco di platino negli USA. Per la prima volta ogni singolo brano fu riportato scritto dall'intera band, anche se per la maggior parte delle volte le canzoni erano largamente scritte da un solo membro. Dall'album uscirono come singoli anche The Invisibile Man, Breakthru e Scandal.

    L'assenza di un tour, e le sempre più rare apparizioni di Freddie in pubblico, alimentarono le speculazioni della stampa sulla salute del cantante. Freddie si limitò a dire che la decisione di non compiere un tour era dovuta soltanto a lui, oltre che alla voglia di rompere il ciclo album/tour degli anni passati.

    Gli anni '90
    «Non penso che dimenticheremo mai il giorno che Freddie ci disse della malattia. Ce ne andammo via da qualche parte con la morte nel cuore.»
    (Brian May)

    La statua dedicata a Freddie Mercury a Montreux, in Svizzera.Nel 1991 le voci su Freddie Mercury malato di AIDS divennero sempre più insistenti sulla stampa scandalistica, ma furono negate con altrettanta determinazione dal cantante, da sempre in lotta con la stampa per proteggere la sua privacy. Nello stesso anno uscì l'album Innuendo, uno dei loro migliori a detta di pubblico e critica. L'omonima canzone è una piccola opera rock di sei minuti, composta di varie parti tra cui un assolo di flamenco (eseguito da Steve Howe, storico chitarrista degli Yes). Il video di supporto al singolo, consentì ai Queen di battere la loro stessa storia, superando in lunghezza quello di Bohemian Rhapsody. Tutto l'album risentì di un clima triste, per l'aggravarsi della malattia di Freddie, che proprio per i suoi problemi di salute non apparve in alcuni video. Tra gli altri brani sono citati anche: Headlong, potente hard rock; I'm Going Slightly Mad, brano surreale e volutamente ironico; la drammatica ed epica The Show Must Go On e These Are The Days of Our Lives, un ricordo dei tempi passati insieme, nel cui video Freddie comparve per l'ultima volta e si congedò dai fan con le parole "I Still Love You" (Ancora vi adoro).

    Il 23 novembre 1991 Freddie Mercury annunciò ufficialmente al mondo di avere l'AIDS.


    «Desidero confermare che sono sieropositivo: ho l'AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento allo scopo di proteggere la privacy di quanti mi stanno intorno. Tuttavia, è arrivato il momento che i miei amici e i miei fans di tutto il mondo conoscano la verità. Spero che tutti si uniranno a me, ai miei dottori e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa tremenda malattia.»


    Il mondo non apprese in tempo la notizia che il 24 novembre dello stesso anno, alle 18:48, Freddie scomparve prematuramente all'età di 45 anni.
    Nella sua ultima intervista del 1991, Mercury dichiarò:

    «Non voglio cambiare il mondo, lascio che siano le mie canzoni ad esprimere le sensazioni e i sentimenti che provo ed ho provato. Essere felici è il traguardo più importante per me, ora, e quando sono felice il mio lavoro lo dimostra. Alla fine tutti gli errori che ho commesso e tutte le relative scuse saranno da imputare solo a me: mi piace pensare di essere stato solo me stesso... Adesso voglio solamente avere tutta la gioia e la serenità possibili, e vivere quanta più vita possa, per tutto quel poco tempo che mi resta da vivere.»

    Il 20 aprile 1992 si svolse a Wembley il Freddie Mercury Tribute, il concerto in ricordo del cantante. Insieme ai tre Queen rimasti si alternarono sul palco altri artisti di spessore come Metallica, Guns N' Roses, David Bowie, Robert Plant, George Michael, Elton John, Liza Minnelli e molti altri, che eseguirono anche le canzoni dei Queen. Il concerto, oltre che per l'eccezionalità dell'evento musicale quasi all'altezza del Live Aid, si segnalò per l'aver richiamato il mondo sul dramma dell'AIDS.

    Nel 1995 uscì Made in Heaven con le ultime registrazioni inedite di Freddie e che riportò i Queen ai primi posti delle classifiche di vendita. Il disco contiene vecchie tracce rielaborate non rilasciate negli album precedenti, come My Life Has Been Saved o Let Me Live, più le ultime commoventi tracce vocali di Freddie Mercury prima di morire, come A Winter's Tale e Mother Love. Quest'ultima sembra che sia l'ultima canzone registrata con Mercury in vita, anche se il produttore David Richards ha rivelato che ci sono almeno due tracce mai rilasciate, lasciate da Freddie prima di morire.

    Nel 1997 fu pubblicato Queen Rocks, una compilation che raccoglie le canzoni più dure della band, tra cui Seven Seas Of Rhye, One Vision, Hammer To Fall ed I Want It All. Inoltre c'era una complessa revisione di I Can't Live With You, contenente la vera voce di Freddie Mercury, e No-One But You, brano suonato dai tre rimanenti membri della band in memoria di Freddie Mercury e successivamente di Lady Diana, scomparsa in quell'anno.

    Nel 1999 uscì il Greatest Hits III, una raccolta giudicata dalla critica "per mantenere alto il nome Queen". Questo disco contiene: tracce soliste di Freddie Mercury come Living On My Own e Barcelona; versioni remixate di Under Pressure ed Another One Bites The Dust; The Show Must Go On e Somebody to Love, cantate rispettivamente da Elton John e George Michael; gli inediti No-One But You e Thank God It's Christmas, e i singoli estratti dall'album Made in Heaven.

    Queen + Paul Rodgers
    Nonostante la scomparsa di Freddie Mercury, leader indiscusso e simbolo della band, la musica dei Queen è sopravvissuta al cantante, continuando a riscuotere successo anche negli anni seguenti e conquistando ancora fan tra le nuove generazioni. Nel 2000 Bohemian Rhapsody è stata eletta canzone del secolo in Gran Bretagna.

    Prova del continuo affetto dei fan è il tour mondiale sostenuto dal 2005 al 2006 da Brian May e Roger Taylor, che ha riscosso un enorme successo in Europa e negli Stati Uniti. Al fianco del chitarrista e del batterista vi è stato l'ex cantante dei Free Paul Rodgers. Per scelta dei due membri della band, nei poster il tour è sempre stato annunciato come Queen + Paul Rodgers, per specificare come non si trattasse di un cambio di formazione ma di un'"aggiunta" occasionale alla band originale, dovuta alla necessità di avere un cantante. Precedentemente, infatti, molti fan avevano espresso il loro malcontento per un'eventuale nuova formazione della band storica. Ma i rimanenti Queen non hanno mai cercato un nuovo cantante, nonostante l'ammirazione di molti artisti come la popstar Robbie Williams, che nel 2004 aveva dichiarato: "Mi sarebbe piaciuto prendere il posto di Freddie Mercury nei Queen". Dopo tanti anni, la collaborazione di Paul Rodgers è stata casuale e si è resa possibile solo grazie alla sinergia tra lui e gli altri Queen, sostenuta durante una sessione ritmica.

    Da questo come da altri progetti della band senza Freddie Mercury, il bassista John Deacon si è sempre dissociato, pur riferendo la propria non ostilità verso tali operazioni. La sua ultima apparizione con il resto della band risale al 17 gennaio 1997, al Ballet for Life - Music by Queen & Mozart tenutosi a Parigi, in Francia. In questa occasione fu eseguita dal vivo "The Show Must Go On", assieme ad Elton John. Ora John Deacon vive in Inghilterra con la sua famiglia, e lavora come piccolo imprenditore.

    Il 19 settembre 2005, il tour Queen + Paul Rodgers ha dato vita al doppio CD celebrativo Return of the Champions, raccolta delle classic hits in scaletta nei concerti del tour, comprendenti anche alcuni brani di Paul Rodgers come All right now e Feels like making love.

    Nell'agosto del 2006 Brian May ha dichiarato che i Queen torneranno in studio per registrare il nuovo album, dopo 15 anni. La "nuova" formazione comprende May, Taylor ed anche l'ex collaboratore in tour Paul Rodgers. Ancora non è noto se Deacon prenderà parte al nuovo album.

    Nel gennaio del 2007, il chitarrista del gruppo ha dichiarato che nei mesi di febbraio e marzo è stata prevista la registrazione del nuovo album con Paul Rodgers, sostenendo che sarà tutto materiale nuovo e da non confrontare con quello degli anni precedenti. Inoltre May ha annunciato che nel 2007 non ci sarà nessun tour, che è previsto invece per il 2008.









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  2. ryoga82
     
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    Mitici Queen

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  3. Biorox
     
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    Concordo... :B):
     
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  4. Emperor86
     
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    beh, rispetto per i Queen...tutta la musica pop fosse come la loro...
     
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    CITAZIONE (Emperor86 @ 7/6/2007, 13:23)
    beh, rispetto per i Queen...tutta la musica pop fosse come la loro...

    Sarebbe il massimo!!! :574.gif:
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  6. niere
     
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    complimenti a shag che si è cimentato a scrivere tutta la storia e la discografia dei mitici queen xchè c'è davvero molto da dire su di loro...indiscussi migliori del loro genere, hanno infuocato wembley un sacco di volte...

    RESPECT!!!

    tant'è...a monterux c'è una statua gigante di Freddie, xchè avevano l' una sala prove dove si rifugiavano spesso...e al vederla mi sono quasi commossa...stessa cosa x Logan Place, 1 a Londra...scritte sui muri, tutto dedicato a lui in memoria di ciò che ha fatto di grande x la musica mondiale scritto direttamente sulle pareti della sua casa (ora museo credo)!!!
     
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  7. ^Julia Kendall^
     
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    Un grande gruppo! Onore e rispetto perenne per il grande Freddy!!! :worthy.gif: :worthy.gif: :worthy.gif:
     
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    L’amante della star dei Queen, ne ha ereditato i soldi ma è stata crudelmente attaccata dai rivali gelosi e persino abbandonata dai membri della band di Mercury.
    Pochi giorni prima di morire, Freddie Mercury fece un’ultima richiesta alla donna che una volta descrisse come 'l'amore della mia vita'. Che lei, e lei sola, avrebbe dovuto raccogliere le sue ceneri dopo la cremazione e custodirle in un luogo segreto.
    Per più di due decenni, Mary Austin ha rispettato i desideri di Mercury e ha mantenuto segreta la sorte delle sue ceneri. Nemmeno i suoi genitori hanno mai saputo nulla al riguardo.
    Dopo la morte dell’appariscente frontman dei Queen, avvenuta nel novembre 1991, le speculazioni hanno avuto inizio. Le ceneri si trovano nella natia Zanzibar? Oppure, sono seppellite sotto un albero di ciliegio nel giardino giapponese della sua villa di Londra?
    Quando al cimitero di Kensal Green, ad ovest di Londra, all’inizio di questo mese è stato scoperto un basamento che porta il suo vero nome, - Farrokh Bulsara - la sua numerosa legione di fans ha pensato di aver finalmente trovato il luogo in cui riposa il cantante.
    Ma Mary, la donna che ha condiviso gran parte della sua vita con l'enigmatico showman, dal quale ha ereditato la magnifica dimora edoardiana da £ 20.000.000 a ovest di Londra così come la maggior parte delle £ 9.000.000 del suo patrimonio, è categorica al riguardo: “Freddie non è assolutamente in quel cimitero”.





    Mercury, celebre per il suo stile di vita eccessivo e per la sua esuberanza sul palco, è morto di AIDS in un periodo in cui la malattia era temuta e fraintesa. Mary dice che poco prima della sua morte, era terrorizzato dal fatto che il luogo in cui avrebbe riposato potesse essere “contaminato”. “Lui non sopportava il pensiero di poter essere dissotterrato da qualcuno, come a volte succede ad alcuni personaggi famosi. I fans possono essere davvero ossessivi. Voleva che rimanesse un segreto e tale rimarrà”.

    Per due anni, Mary ha conservato le ceneri in un'urna nella camera da letto di Freddie e poi ha messo in scena una complicata opera di copertura, sgusciando dalla villa allo scopo di esaudire l'ultimo desiderio di Mercury.

    Per evitare occhi indiscreti, non ha nemmeno portato con sé l’autista. “Non volevo che nessuno sospettasse che stavo per fare qualcosa di diverso dal solito. Dissi che uscivo per un trattamento al viso. Dovevo essere convincente. E'stato molto difficile trovare il momento giusto.

    “Una mattina, sono sgattaiolata fuori della casa con l'urna. Doveva sembrare un giorno come un altro in modo che il personale non avrebbe sospettato nulla - perché il personale è pettegolo. Ma nessuno saprà mai dove è seppellito, perché quello era il suo desiderio”.
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    Madre, donna, lesbica. What else?

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    While the sun hangs in the sky and the desert has sand
    While the waves crash in the sea and meet the land
    While there's a wind and the stars and the rainbow
    Till the mountains crumble
    into the plain
    Oh yes we'll keep on tryin'
    Tread that fine line
    Oh we'll keep on tryin’yeah
    Just passing our time
    While we live according to race, colour or creed
    While we rule by blind madness and pure greed
    Our lives dictated by tradition,
    superstition, false religion
    Through the eons, and on and on
    Oh yes we'll keep on tryin'
    We'll tread that fine line
    Oh oh we'll keep on tryin'
    Till the end of time
    Till the end of time
    Through the sorrow all through our splendour
    Don't take offence at my innuendo
    You can be anything you want to be
    Just turn yourself into anything you think
    that you could ever be
    Be free with your tempo, be free be free
    Surrender your ego,
    be free, be free to yourself
    Oooh, ooh
    If there's a God or any kind of justice
    under the sky
    If there's point,
    if there's a reason to live or die
    If there's an answer
    to the questions we feel bound to ask
    Show yourself, destroy our fears,
    release your mask
    Oh yes we'll keep on trying
    Hey tread that fine line
    Yeah we'll keep on smiling yeah
    And whatever will be will be
    We'll just keep on trying
    We'll just keep on trying
    Till the end of time
    Till the end of time
    Till the end of time
    Till the end of time
     
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    Dio non ha mai ordinato a nessuno di essere stupido

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    L'evento a quattro giorni dalla pubblicazione di Queen live at Rainbow '74



    Il 9 settembre verrà pubblicato Queen live at the Rainbow '74. Si tratta della registrazione del concerto londinese di 40 anni fa. Il tutto in formato dvd, ma anche cd e lp.



    Nel contesto di questa uscita si inserisce Freddie for a Day, la giornata mondiale dedicata a Freddie Mercury. Anche gli Hard Rock Cafe Italiani aderiscono alla giornata mondiale a lui dedicata nel giorno del suo compleanno, il 5 settembre, dando la possibilità a tutti i fan di diventare Freddie for a Day, indossando i baffi alla Mercury e le famose tute di scena, contribuendo così alla raccolta fondi a sostegno del Mercury Phoenix Trust, organizzazione di volontariato impegnata nella ricerca e nella lotta contro l’AIDS e l’HIV.





    Per l’occasione, in collaborazione con Universal Music Italia, nei tre Hard Rock cafe di Roma, Firenze e Venezia, ci sarà la possibilità di vedere in anteprima nazionale assoluta QUEEN LIVE AT THE RAINBOW ’74. Una giornata intera nei tre cafe ricca di intrattenimento, immagini e musica con le migliori cover band italiane, quiz a tema e contest per il miglior look alla Freddie.



    "Hard Rock International è lieta di essere al fianco dei Queen e del The Mercury Phoenix Trust per l’annuale Freddie For A Day" commenta Marc Carey, direttore marketing europeo di Hard Rock International. "Hard Rock ha sempre sostenuto le organizzazioni benefiche collegate ai Queen come, ad esempio, con la raccolta di 350 mila dollari attraverso la vendita delle Queen Signature T-shirt o con la creazione di un ristorante 'mobile' dietro le quinte del Freddie Mercury Tribute allo stadio di Wembley nel 1992. Ogni cafe europeo incoraggerà i fan ad andare nei locali travestiti dall’icona del rock per dare il proprio contributo ad una grande causa".




    da Panorama
     
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  12. +++RedPassion+++
     
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    beh, un live del 1974 non è male, anche se come scalette preferisco quelle post 80
     
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  13. Transea
     
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    come Freddie non ci sarà più nesusno :inchino:
     
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    Queen: finalmente il nuovo disco Queen Forever

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    E’ ufficiale. Il prossimo 11 novembre uscirà Queen Forever, il nuovo album dei Queen con in scaletta anche There Must Be More To Life Than This (on-air su Virgin Radio), l’attesissimo duetto tra i Queen e Michael Jackson. Il brano è nato da una canzone scritta da Freddie Mercury durante le sessioni per registrare l’album Hot Space (1981). Mercury successivamente andò a trovare Micheal Jackson in studio a Los Angeles dove furono registrate le parti di Michael per una versione ancora non definitiva. I Queen ripresero in mano la traccia nel 1984, durante le registrazioni di The Works, ma ancora non in forma definitiva. Un anno dopo una versione solista della canzone apparve nell’album di debutto di Freddie, Mr Bad Guy (1985). Questa nuova produzione di una ballata di tale impatto si fonde con la backing track originale dei Queen, le voci indimenticabili di Mercury e Jackson, ed è stata prodotta e remixata dal grande producer William Orbit. L’attesa per questi nuovi brani con Freddie Mercury alla voce è altissima da quando a inizio anno May e Taylor dichiararono di essere al lavoro su del materiale inedito. Brian May and Michael Jackson - Photography by Neal Preston Copyright Queen Productions Ltd

    Parlando alla conferenza stampa prima del loro tour in Nord America di inizio anno con il cantante Adam Lambert, May disse: “Avevamo un po’ più materiale del previsto chiuso in un cassetto, quindi al momento stiamo lavorando su alcuni pezzi. Freddie suona fresco come ieri.” Sull’argomento, Taylor affermò: “Abbiamo dei brani fantastici che non sono mai stati ascoltati e c’è una selezione molto interessante di materiale più datato”. Detto fatto. Il resto della tracklist è composto da hit dei Queen, brani classici e nuovi take di canzoni ben conosciute, affiancate a registrazioni che Brian May descrive come “cose a cui abbiamo lavorato insieme e che sono rappresentative della nostra crescita forse più delle grandi hit”. Una collezione messa insieme dallo stesso May e Roger Taylor che rappresenta il meglio del meglio delle canzoni d’amore dei Queen. Ma forse la più grande rivelazione di Queen Forever è il brano di Brian May Let Me In Your Heart Again. Un’autentica perla che arriva dall’epoca d’oro di Radio Ga Ga e I Want To Break Free, questa traccia dei Queen, mai sentita prima, mette in mostra la voce senza tempo di Freddie e ospita nuove registrazioni di Brian e Roger per quanto riguarda le parti di chitarra e le backing vocals. Questo pezzo fantastico ci raggiunge quasi 30 anni dopo il primo take della voce di Freddie.

    Il terzo inedito è Love Kills; scritta nel 1984 da Freddie Mercury e da Giorgio Moroder per la soundtrack del film Metropolis di Fritz Lang, un classico del muto a cui Moroder ha aggiunto una colonna sonora pop che ospita molti grandi artisti. Freddie Mercury ha registrato una versione dance di grande impatto del pezzo che è diventato il suo singolo di debutto nel 1985, sebbene tutti e quattro i Queen suonino nella traccia originale. All’inizio del recente tour con Adam Lambert, Brian May ha proposto di aggiungere questa potente ballata alla scaletta del concerto, ed è diventato uno dei momenti più intensidello show. Questa nuova versione Queen-Freddie è modellata secondo lo stesso stile e arricchisce l’originale con alcune nuove parti di chitarra e batteria di May e Taylor, la cornice perfetta per una delle performance vocali di Freddie più cariche di adrenalina.

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    LA TRACKLIST DI QUEEN FOREVER

    Let Me In Your Heart Again
    Love Kills – The Ballad
    There Must Be More To Life Than This (William Orbit Mix)
    It’s A Hard Life
    You’re My Best Friend
    Love Of My Life
    Drowse
    Long Away
    Lily Of The Valley
    Don’t Try So Hard
    Bijou
    These Are The Days Of Our Lives
    Las Palabras De Amor
    Who Wants To Live Forever
    A Winter’s Tale
    Play The Game
    Save Me
    Somebody To Love
    Too Much Love Will Kill You
    Crazy Little Thing Called Love
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    Madre, donna, lesbica. What else?

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    Culla Bianconera

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