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Shagrath82
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Deus ex machina
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“DANCE OF DEATH” (2004)
Doveva essere l’album della consacrazione. La dimostrazione che la re-union avrebbe reso ache sotto il profilo artistico, oltre che quello economico. Voleva essere un album impreziosito da virtuosismi e ricreare un’atmosfera barocca, richiamata dalla copertina. In realtà rischia di diventare solo pacchiana. “Dance of death” possiede i difetti di “Brave new world” (ritornelli ripetuti fino alla nausea, lunghezza dei brani infinita e comunque sempre eccessiva), con l’aggravante di un’assenza di idee imbarazzanti, che porta l’ascoltatore a saltare buona parte delle canzoni per giungere alle ultime. “Paschendale” (ispirata alla Grande Guerra), e le due ballate “Journeyman” e “Face in the sand”, che come per “No prayer for the dying” evitano che questo cd venga usato come sottobicchiere. Infatti, prima, si salvano a tratti, “The rainmaker”, “Mount Segun” e l’arpeggio di chitarra di “Dance of death”. Troppo poco davvero. VOTO: 6,5
Line Up: Bruce Dickinson: Voce Steve Harris: Basso,tastiere e cori Dave Murray: Chitarre Nicko McBrain: Batteria Janick Gers: Chitarre Adrian Smith: Chitarre e cori
Edited by C@te - 17/9/2014, 11:56
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