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“PURITANICAL EUPHORIC MISANTHROPIA” dei DIMMU BORGIR
I Dimmu Borgir erano chiamati a dare un seguito a due ottimi album come “Enthrone Darkness Triumphant” e “Spiritual Black Dimension”. Così, nel 2001, decisero di modificare ulteriormente il loro stile. Le parti sinfoniche vennero addirittura eseguite dall’Orchestra Sinfonica di Goteborg, mentre vennero inseriti effetti creati al computer, che andavano a modificare e distorcere la voce di Shagrath. Il risultato è buono solo a tratti, forse è mancata un po’ di coesione, visto che si erano verificati gli immancabili cambi di line-up. Al posto di Astennu troviamo il chitarrista Galder (già degli “Old man’s child”), Vortex (cantante dei Borknagar) suona il basso e canta le parti “pulite”, mentre alla batteria troviamo Nicholas Barker, lo storico batterista dei Cradle of Filth, che prende il posto di Tjodalv, uno dei fondatori del gruppo assieme a Shagrath e Silenoz. Se Vortex aveva già avuto la possibilità di partecipare alla registrazione e al tour di “Spiritual Black Dimension” al posto del fuoriuscito Nagash, lo stesso non si può dire degli altri due membri, che sembrano necessitare di un po’ di tempo per integrarsi allo spirito del gruppo. I frutti si vedranno nel 2003 col monumentale “Death Cult Armageddon”.
L’album non è male, semmai sembra incompiuto. Vi sono brani validi, tirati e violenti, come “Blessing upon the throne of tyranny”, “Kings of the carnival creation” o “Indoctrination”, altri sono più normali, mancando un po’ di personalità (tipo “The maeltrom Mephisto”), altri non colpiscono proprio l’ascoltatore se non dopo molti passaggi. Spicca, non per la sua particolare bellezza, ma per lo stile completamente diverso, la canzone “Puritania”, dove a farla da padrone è il computer e le distorsioni della voce di Shagrath. L’intro e l’outro sono costituiti da due splendidi brani strumentali, eseguiti dagli archi dell’orchestra.
Un piccolo passo indietro rispetto ai quattro capolavori precedenti, anche se, col senno di poi, questo lavoro sarebbe stato il preludio per l’album più bello dei Dimmu Borgir.
VOTO: 7.5
Line Up:
Shagrath: Voce
Silenoz: Chitarre
Mustis: Tastiere
Vortex: Basso e voce
Galder: Chitarre e cori
N. Barker: Batteria
Edited by Shagrath82 - 24/2/2007, 18:21. -
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Carino, nulla di più! Forse il loro album peggiore. . -
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Forse il loro album più debole, ma rimane comunque un disco di una qualità irraggiungibile per la maggior parte delle band del panorama del black sinfonico!!!! Galder è stato, e si rivelerà, un ottimo acquisto!
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all'epoca non aveva potuto dare un valido contributo alla stesura dell'album! . -
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Questo è vero...però in passato galder non cer e di belle canzoni ne hanno sfornate ugualmente! . -
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Beh, dopo quattro album superbi, una lieve flessione ci poteva stare... . -
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Più che altro non mi piacciono le voci filtrate, troppa elettronica messa un po' a caso in questo album! . -
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Anche le parti orchestrali si sentono poco... . -
Emperor86.
User deleted
Questo album è una vera merda!!! Il peggio del peggio che abbiano mai pubblicato! Album inconcludente,zeppo di voci filtrate elettronicamente e di orchestre che sviolinano senza andare da nessuna parte! Da evitare come la peste! . -
.CITAZIONEDa evitare come la peste!
Addirittura.... che esagerato che sei!. -
His Fordship Big Benefactor.
User deleted
Ecco lo sapevo, non piace a NESSUNO oramai sono abituato ad andare contro tutto e tutti XD Suvvia gente! Leggete tra le righe di questo Album! . -
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Diciamo che per me sarebbe potuto essere un grande album, se fosse stato prodotto in maniera migliore. E forse Death Cult Armageddon è quel capolavoro grazie a Euphoric Misantropia. Però, analizzando ogni album singolarmente, devo dire che tra gli album del "nuovo corso" dei Dimmu Borgir (dopo 1997) è probabilmente il più debole. . -
.CITAZIONEtra gli album del "nuovo corso" dei Dimmu Borgir (dopo 1997) è probabilmente il più debole.
Straquoto!. -
.CITAZIONELeggete tra le righe di questo Album!
a proposito di tra le righe...converrai con me che il booklet è terribile!. -
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Ma dai...se c'è un album che dice poco nella discografia dei Dimmu Borgir è proprio questo.... .