I siti protetti dell'Unesco dell'Arabia Saudita

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    Mada'in Salih



    Mada’in Salih (arabo:مدائن صالح, Madā’in Ṣāliḥ "Le città di Salih"), chiamata anche al-Hijr ("luogo roccioso"), è un'antica città situata nell'Hijaz settentrionale (l'attuale Arabia Saudita), a circa 22 km dalla città di al-`Ula (arabo:العلا). In tempi antichi la città era abitata da Thamudeni e Nabatei, ed era conosciuta con il nome di Hegra.
    Alcune delle iscrizioni rinvenute in questo luogo sono state datate al I millennio a.C. Tutti gli altri elementi architetturali risalgono invece al periodo dei Thamudeni e dei Nabatei, tra il II secolo a.C. ed i II secolo d.C.
    Nel 2008, l'UNESCO ha iscritto Mada'in Salih tra i patrimoni dell'umanità, rendendolo il primo patrimonio riconosciuto dell'Arabia Saudita.
    All'interno della società araba, Mada'in Salih è considerata un luogo maledetto, a causa del fatto che viene citato nella sura XV del Corano intitolata al-Hijr.

    Thamudi



    Sura Lingua originale Traduzione in italiano
    15:80 Wa laqad kadhdhaba aṣḥābu al-Hijri al-mursalīna E anche quelli di al-Hiǧr han smentito gli Inviati
    15:81 Wa ataynāhum ayātinā fa-kanū ‘anhā mu‘riḍīna e portammo i Nostri Segni e non li hanno guardati
    15:82 Wa kānū yanḥitūna min al-jibāli buyūtan aminīna e case si scavan nei monti, sicuri
    15:83 Fa-akhadhathumu al-ṣayḥatu muṣbiḥīna ma li sorprese il Grido, allo spuntar dell'aurora!
    15:84 Fa-mā aghnā ‘anhum mā kānū yaksibūna E non servirono l'opere loro, a nulla.

    A causa di questi versetti, molti sauditi sconsigliano in buona fede, a musulmani e non, di intraprendere pellegrinaggi verso questo luogo, nonostante lo stesso governi tenti di incoraggiarne il turismo.[5]

    Turismo


    Mada'in Salih è oggi uno dei piccoli gioielli turistici sauditi. Viene considerata seconda solo alla famosa Petra (Giordania) per le sue rovine Nabatee. Secondo il sito Nabatae.net "contiene 131 tombe dislocate lungo oltre 13,4 chilometri, che necessitano di molte ore per essere visitate tutte con una guida. La città possiede mura, torri, condotti d'acqua e cisterne".
    Per poterla visitare è necessario un visto turistico, solitamente rilasciato a gruppi organizzati.

    Edited by Shagrath82 - 10/7/2011, 22:57
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    Bazar di At-Turaif a Ad-Dir'iyah




    This property was the first capital of the Saudi Dynasty, in the heart of the Arabian Penisula, north-west of Riyadh. Founded in the 15th century, it bears witness to the Najdi architectural style, which is specific to the centre of the Arabian peninsula. In the 18th and early 19th century, its political and religious role increased, and the citadel at at-Turaif became the centre of the temporal power of the House of Saud and the spread of the Wahhabi reform inside the Muslim religion. The property includes the remains of many palaces and an urban ensemble built on the edge of the ad-Dir’iyah oasis.

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    Il Distretto di al-Ṭurayf ad al-Dirʿiyya è situato su un altopiano calcareo nel wadi presso l'oasi di al-Dirʿiyya, cittadina localizzata nella periferia nord-occidentale di Riyad, la capitale della Arabia Saudita. Dal 2011 il distretto è stato inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

    Storia

    Fondata nel XV secolo, come testimoniato dallo stile architettonico Najdi, specifico del centro della penisola Arabica, la cittadella di al-Ṭurayf divenne tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX il centro del potere temporale della Casa degli Āl Saʿūd e della diffusione della riforma wahhabita.

    Edited by Shagrath82 - 27/5/2012, 19:25
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    Centro storico di Gedda, l'accesso alla Mecca



    Gedda(in in arabo: جدّة), situata nella regione del Hijāz, è la seconda città più grande dell'Arabia Saudita dopo la capitale Riyāḍ. La sua popolazione raggiunge i 3 milioni di abitanti (4,5 milioni nell'area metropolitana).
    Situata nel Mar Rosso (21°30′00″N 39°10′00.12″E), la città era originariamente un villaggio di pescatori fondato 2500 anni fa. Le prime fonti scritte la citano a partire dal 647 d.C., quando il califfo musulmano ʿUthmān b. ʿAffān la trasformò in un porto per i pellegrini maomettani che vi transitavano durante il viaggio che li portava al pellegrinaggio (hajj) a Mecca. Oggi essa è crocevia per milioni di pellegrini che arrivano in aereo o, più tradizionalmente, via mare.
    È sede della Banca islamica per lo sviluppo.
    Ci sono due spiegazioni per l'origine del nome Gedda. Una è che il nome significhi "spiaggia", essendo Jedda situata lungo la costa del mar Rosso e più importante porto commerciale dell'Arabia Saudita. La spiegazione più comune, tuttavia, è che il nome derivi dalla radice araba <j-d-d>, che origina tra l'altro la parola jadda ("nonna"). Secondo le tradizioni popolari arabe, infatti, la tomba di Eva, considerata la "nonna" di tutta l'umanità, si troverebbe proprio a Gedda. Una tradizione talmente radicata da portare le autorità di religione wahhabita, nel 1975, a sigillare la presunta tomba di Eva col calcestruzzo, per il semplice motivo che alcuni pellegrini, si ritrovavano a pregare di fronte alla "tomba" stessa, cosa che il rigido formalismo monoteistico wahhabita ascrive all'idolatria.
    Nelle mappe e nei documenti ufficiali britannici, la città è scritta "Jedda" o "Jeddah". Il Foreign and Commonwealth Office (Ministero degli Esteri e del Commonwealth) comunque, insiste ancora nell'usare la vecchia trascrizione Jedda, diversamente dal resto dei Paesi anglosassoni, e delle stesse istituzioni britanniche.
    In Italia, i documenti diplomatici ufficiali, e libri storici riportano invece la grafia "Gedda"[
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    Madre, donna, lesbica. What else?

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    Arte rupestre della provincia di Ha'il



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    Il sito archeologico di Jabel Umm Sinman, Jabal al-Manjor e Raat contiene migliaia di pteroglifici che coprono oltre 10.000 anni di storia ed evoluzione umana
     
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    Oasi di Al-Ahsa

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    L’Oasi di Al-Ashaba costituisce un'area molto suggestiva, con un paesaggio geologico unico ed esempio interessante di interazione umana con l'ambiente. Imponente la presenza di palme da dattero (2,5 milioni). Presenti anche resti archeologici, come quelli di insediamenti umani a partire dal Neolitico.

    Edited by Shagrath82 - 22/11/2019, 14:14
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    Area culturale di Ḥimā



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    Il distretto culturale di Haima in Arabia Saudita, nella zona di Najran contiene una consistente collezione di immagini di arte rupestre raffiguranti caccia, fauna, flora e stili di vita risalenti a 7.000 anni, è stato incluso tra i siti del patrimonio mondiale dell’UNESCO. Lo ha annunciato sabato l’Organizzazione culturale delle Nazioni Unite.

    Per secoli, viaggiatori ed eserciti hanno lasciato iscrizioni rupestri sul sito, la maggior parte della quale sono conservate in ottime condizioni, ha affermato l’UNESCO. Queste si trova presso la più antica stazione di pedaggio conosciuta su un’importante antica via carovaniera del deserto dove pozzi secolari producono ancora acqua dolce.

    La regione di Hima contiene più di 34 siti, tra petroglifi e pozzi lungo questo percorso di antiche carovane arabe, secondo l’UNESCO.
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    'Uruq Bani Ma'arid



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    Parco naturale che ha visto, con successo, la reintroduzione di due mammiferi iconici: l'orice d'Arabia (Oryx leucoryx) e la gazzella della sabbia araba (Gazella marica).
    Inoltre nella zona trovano rifugio molti rettili e invertebrati
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