I siti protetti dall'Unesco della Russia

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    Centro storico di San Pietroburgo e relativi gruppi di monumenti



    San Pietroburgo (in russo Санкт-Петербург, Sankt Peterburg, /ˈsankt ˌpʲɪtʲɪrˈburk/) è una grossa città della Russia nord-occidentale situata presso il Mar Baltico, ex capitale della nazione. Fondata dallo Zar Pietro il Grande, è uno dei principali centri artistici e culturali d'Europa. Con oltre 4,5 milioni di abitanti (2006), è attualmente la seconda città della Russia per dimensioni e popolazione nonché il porto più importante.

    Storia


    Fondazione della città

    Lo Zar Pietro il Grande fondò la città il 27 maggio (16 maggio nel calendario giuliano allora in vigore) 1703 dopo aver conquistato alla Svezia i territori attraversati dalla Neva. Diede alla città il nome del suo santo patrono, l'apostolo San Pietro. Il nome originale di Sankt Piter burkh era in realtà olandese; Pietro il Grande aveva vissuto e studiato in quel paese per un periodo di tempo ed era un ammiratore della corte e dell'architettura olandese. Le fortezze svedesi di Nyen e successivamente di Nöteborg avevano in precedenza occupato l'area, nelle paludi dove la Neva sfocia nel Golfo di Finlandia. I servi fornirono gran parte della manodopera per il progetto ideato dall'architetto Domenico Trezzini di Astano, che comprese il prosciugamento delle paludi e la costruzione degli edifici. Secondo una delle stime morirono 30.000 persone.
    San Pietroburgo venne fondata per divenire la nuova capitale della Russia. In virtù della sua posizione sul Mar Baltico era una finestra sull'occidente, che permetteva gli scambi commerciali e culturali. La Russia sarebbe stata uno dei principali partner commerciali della Gran Bretagna negli anni a venire. Era anche la base della marina di Pietro il Grande, protetta dall'isola-fortezza di Kronstadt.Prima della costruzione di San Pietroburgo la base per il commercio verso il resto dell'Europa era Arcangelo.

    XIX secolo


    Nel tardo XIX secolo, la città era divenuta il centro culturale della nazione, con compositori (come I cinque grandi), artisti, e socialisti. Il gruppo anarchico "Narodnaja Volja" (Народная Воля), "Volontà del Popolo" fu responsabile dell'assassinio di Alessandro II nel 1881. La Rivoluzione Russa del 1905 iniziò qui e si diffuse rapidamente nelle province. Durante la prima guerra mondiale, il nome Sankt Peterburg era visto come troppo germanico e la città venne ribattezzata Petrograd su iniziativa dello zar Nicola II.

    Rivoluzione d'Ottobre


    Il 1917 vide l'inizio della Rivoluzione Russa. Il primo passo, in febbraio, fu la rimozione del governo zarista e l'istituzione di un sistema multi-partitico. Il nuovo governo non durò e venne seguito dalla Rivoluzione d'ottobre, coi Bolscevichi in carico del governo, e dalla guerra civile. La vicinanza della città alle armate anti-bolsceviche costrinse il capo rivoluzionario Vladimir Lenin a fuggire verso l'allora ex-capitale di Mosca il 5 marzo 1918. La mossa era intesa come temporanea (sicuramente venne dipinta come tale), ma Mosca da allora rimase la capitale. Con la morte di Lenin nel 1924, la città venne ribattezzata Leningrad (Ленинград /ˌlʲɪnʲɪnˈgrat/) in suo onore.
    Un ricordo di quest'epoca è anche l'Incrociatore Aurora, che diede il segnale dell'inizio della rivoluzione e che, dopo essere stato auto-affondato durante la seconda guerra mondiale, è stato riportato alla superficie, facendo ancor oggi bella mostra di sé alla fonda nella Neva.
    Se l'emancipazione dei servi da parte di Alessandro II aveva causato un massiccio afflusso di persone e la costruzione di edifici in periferia, la rimozione del governo in favore di Mosca causò un'emigrazione di massa. I benefici di città capitale erano passati a Mosca. La popolazione di Pietrogrado nel 1920 era un terzo di quella che era stata nel 1915 (vedi tabella più sotto).

    Seconda guerra mondiale


    Durante la seconda guerra mondiale, la città venne quasi completamente circondata dal lato terra (rimase libero praticamente solo il passaggio attraverso il lago Ladoga) ed assediata dall'esercito tedesco dall'8 settembre 1941 fino al 27 gennaio 1944, per un totale di 29 mesi. Una strada, la cosiddetta Strada della vita, per i rifornimenti e l'evacuazione, che correva lungo la linea del fronte nel piccolissimo corridoio lasciato libero e sul lago, venne approntato il 18 gennaio 1943, ma era aperto agli attacchi aerei tedeschi. Si stima che qualcosa come 800.000 dei tre milioni di abitanti della città siano morte durante l'assedio: un enorme monumento è stato eretto in loro ricordo in Ploshad' Pobedy, piazza della Vittoria. (Secondo alcuni storici, il leader sovietico Josif Stalin ritardò la rottura dell'assedio e ostacolò l'evacuazione della città per il suo desiderio di frenarne le tendenze al libero pensiero e alla sofisticatezza intellettuale).

    Ripristino del nome


    Il nome originale, San Pietroburgo, venne ripristinato il 6 settembre 1991, con un referendum popolare dove la maggioranza per il vecchio nome fu del 54%. Comunque, il nome dell'Oblast (la provincia amministrativa) di cui la città è capitale rimane Oblast di Leningrado ed ogni 9 maggio la città torna per un giorno a chiamarsi Leningrado in memoria dell'assedio.

    Cultura e turismo


    Il centro storico di San Pietroburgo, incluso dal 1990 nella lista dell'UNESCO dei Patrimoni dell'umanità, racchiude al suo interno molte architetture, monumenti e musei celebri in tutto il mondo.
    Il Museo dell'Ermitage, ospitato in un complesso monumentale costituito dall'ex-Palazzo d'Inverno, può vantare alcuni dei più preziosi dipinti al mondo. Tra gli altri musei degni di nota si possono ricordare poi il Museo di Stato Russo e il Museo Etnografico Russo.
    Celebri sono la Cattedrale di Sant'Isacco, la Colonna di Alessandro, il Cimitero Tichvin nell'Alexander Nevskij Lavra (monastero), la Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato, l'Ammiragliato, la Cattedrale di San Nicola, la Piazza del Teatro, la Piazza Sennaja.
    Le attrazioni architettoniche del XVIII e XIX secolo comprendono poi la Fortezza di San Pietro e San Paolo, la Cattedrale della Resurrezione, l'Istituto Smolny, la Piazza del Palazzo con il Palazzo d'Inverno, la Prospettiva Nevskij, il palazzo della borsa e la sede dell'Università statale, ospitata nel Collegio dei dodici sull'Isola Vasilyevskiy, Piazza Dekabristov con il monumento a Pietro il Grande (eretto nel 1782), il Teatro Mariinsky, Via Rossi e Piazza Ostrovskiy, Piazza delle Arti, il Castello degli ingegneri. Nel periodo 1950-1980 furono sviluppate molte nuove aree residenziali, edifici pubblici e amministrativi. Il complesso memoriale al Cimitero Piskarevsky venne creato nel 1960. L'aspetto maestoso di San Pietroburgo è ottenuto attraverso una varietà di dettagli architettonici, compresi viali lunghi e diritti, vasti spazi, giardini e parchi, sculture monumentali e decorative. Il fiume Neva e i numerosi canali sono ben integrati con gli spazi cittadini. Tutte queste vie d'acqua sono in evidente rilievo attraverso tutta la città, con i loro argini e ponti che aggiungono dettagli ulteriori di fascino all'atmosfera già unica di San Pietroburgo.
    Durante la costruzione originale della città, la foce della Neva venne instradata in una serie di canali, che ancora si intrecciano nella parte centrale della città, facendole meritare il nome di Venezia del Nord.
    La posizione di San Pietroburgo, vicina al circolo polare artico, fa sì che il crepuscolo duri per tutta la notte durante l'estate, soprattutto da metà maggio a metà luglio ; questo fenomeno è conosciuto come notti bianche e in questo periodo la vita culturale della città è ancora più fervente e attiva.
    Molti edifici storici della città sono stati restaurati per il trecentesimo anniversario della fondazione di San Pietroburgo (27 maggio 2003) e per il G8, svoltosi nella città nel 2006.

    HermitageAcrossNeva



    Edited by Shagrath82 - 27/10/2012, 17:53
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    Pogost' Kiži



    Kiži (russo: Ки́жи) è un'isola situata nel lago Onega, Repubblica di Carelia (distretto di Medvežegorsk), Russia, caratterizzata da un insieme di chiese in legno, cappelle e case. È una delle destinazioni turistiche più famose della Russia, nonché patrimonio dell'umanità.
    L'isola è lunga circa 7 chilometri e larga mezzo. È circondata da altre 5.000 isole, molte delle quali sono di dimensioni estremamente ridotte, alcune di soli 2 metri per 2, altre sono lunghe anche 35 chilometri. Kizhi Pogost, nome col quale è conosciuta in russo, è un antico insediamento che riunisce più di 100 villaggi del sedicesimo secolo.
    Il gioiello architettonico dell'isola è la Chiesa della Trasfigurazione (1714) con le sue 22 cupole e l'iconostasi in stile barocco. La vicina Chiesa dell'Intercessione, con nove cupole, venne costruita nel 1764, con un campanile aggiunto nel 1874. La caratteristica più stupefacente di queste strutture è il fatto che vennero costruite senza chiodi o altri metalli di giuntura, tutti i collegamenti sono in legno.
    Un museo di architettura russa venne aperto a Kizhi dalle autorità sovietiche nel 1960. Le strutture minori in legno vennero trasportate qui da varie parti della Carelia, probabilmente la chiesa di San Lazzaro venne presa nel quattordicesimo secolo dal monastero di Muromsky, una delle chiese in legno più vecchie della Russia. Altri importanti esemplari di questa architettura si possono trovare a Kondopoga e a Kem'.

    800px-Kischi_Kirchen_und_Glockenturm



    Edited by Shagrath82 - 27/10/2012, 17:53
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    Il Cremlino, Mosca



    Il Cremlino di Mosca, il più famoso dei Cremlini, è una cittadella fortificata posta nel centro geografico e storico della città di Mosca, sulla riva sinistra del fiume Moscova, sulla collina Borovickij. È la parte più antica della città ed è sede delle istituzioni governative nazionali della Russia, nonché uno dei più importanti complessi artistici e storici della nazione.
    Quello di Mosca non è l'unico cremlino della Russia, benché all'estero quello moscovita sia il Cremlino per antonomasia. La parola russa кремль (cirillico russo per kreml') significa fortezza e sono molte le città russe sviluppatesi nel corso della storia attorno al proprio cremlino.
    La parte occidentale del Cremlino è circondata dai ''giardini di Alessandro (Александровский сад), uno dei primi parchi pubblici moscoviti.

    Storia

    I primi insediamenti umani nel territorio che oggi ospita il Cremlino risalgono all'età del bronzo (secondo millennio a.C.). Sul sito dove oggi sorge la basilica dell'Arcangelo (Архангельский собор) sono stati rinvenuti reperti di un insediamento risalente alla prima età del ferro (seconda metà del primo millennio a.C.).
    Il Cremlino nacque come fortificazione dell'insediamento che sorgeva sulla collina Borovickij, in prossimità della confluenza del torrente Neglinnaja nella Moscova. Le più antiche menzioni del Cremlino negli almanacchi dell'epoca risalgono al 1147. Le prime fortificazioni vengono erette nel 1156, per una lunghezza complessiva di circa 700 metri. Dal 1264 diviene la residenza dei principi di Mosca.
    Nel XIV secolo il territorio del Cremlino si allarga attraverso la realizzazione di palizzate di tronchi di quercia che nel 1367 verranno sostituite da mura e torri di pietra bianca.
    Fra i secoli XIII e XIV furono costruite le prime chiese in pietra e durante la seconda metà del XV secolo l'intero Cremlino viene ricostruito con la partecipazione di architetti italiani. Il suo centro divenne la "piazza delle basiliche" (Соборная площадь), delimitata dalla basilica Uspenskij (Успенский собор, 1475—79), dalla basilica Blagoveščenskij (Благовещенский собор, 1484—89), dal Palazzo Granovitij a cura degli architetti italiani Aristotile Fioravanti, Marco Ruffo e Pietro Antonio Solari (Грановитая палата, 1487—91), dalla basilica dell'Arcangelo (Архангельский собор, 1505—08) - cripta dei principi e degli zar russi - e dal campanile Ivan Velikij (колокольня Ивана Великого).
    Negli anni 1485—95, sotto Ivan III, furono ricostruite le strutture fortificate. Comparvero nuove mura e torri, più alte e più spesse delle precedenti, di mattoni rossi. Negli anni 1508 - 16, sul luogo oggi occupato dalla Piazza Rossa fu scavato un fosso, riempito con l'acqua del torrente Neglinnaja. Il Cremlino divenne una fortezza pressoché inespugnabile, circondata dall'acqua su tutti i lati.
    Tra i secoli XVII e XIX vi vengono costruiti edifici non religiosi e l'insieme della cittadella raggiunge una sua logica completezza. Nel 1635—36 viene costruito il palazzo Teremnoj (Теремной дворец) accanto al Palazzo Granovitij. Nel XVII secolo le torri del Cremlino vengon completate ed assumono quello che è il loro aspetto odierno.
    Nel periodo 1702-36 viene costruito il grande palazzo dell'arsenale, alla direzione gli architetti D. Ivanov e Kh. Konrad e la supervisione di Mikhail Ivanovič Čoglokov. Tra il 1776 ed il 1787 viene eretto il palazzo del Senato, i lavori furono diretti da Matvej Fëdorovič Kazakov.
    Nel 1812 Mosca e il Cremlino sono assediati dall'esercito di Napoleone Bonaparte. Ritirandosi, Napoleone diede l'ordine di minare e far saltare tutte le costruzioni del Cremlino. Benché la maggior parte delle cariche non esplose, le perdite furono comunque notevoli: crollarono le torri Vodovoznaja, Petrovskaja e Pervaja bezimjannaja, furono danneggiate seriamente la torre dell'arsenale e l'area prospiciente il campanile Ivan Velikij. La ricostruzione dei danni occupò vent'anni di lavori, dal 1815 al 1836.
    L'idea di costruire il Grande Palazzo del Cremlino (Большой Кремлёвский дворец) nasce a metà del XVIII secolo. Il palazzo sorge sulla pendice meridionale del colle, disposto parallelo al fiume. Vengono presentati per la sua realizzazione diversi progetti, opere degli architetti V. I. Baženov, Matvej Fëdorovič Kazakov, A. N. L'vov e V. P. Stasov, ma solo il progetto di Konstantin Adreevič Ton viene accettato e realizzato negli anni 1839—49. Suo anche il progetto del Palazzo dell'Armeria, l'Oružejnaja palata (Оружейная палата), costruito negli anni 1844—51.
    Con l'avvento dell'Unione Sovietica il Cremlino diventa uno dei simboli del nuovo corso, tra il 1935 ed il 37, le aquile bicipiti poste sulla sommità delle principali torri del Cremlino (Spasskaja, Nikolskaja, Troickaja, Borovickaja e Vodovosnaja) vengono sostituite da stelle a 5 punte di rubino del diametro di 3 - 3,75 metri. Negli anni 1959—61 viene costruito il Palazzo dei congressi del Cremlino (Кремлёвский Дворец съездов), oggi "Palazzo statale del Cremlino" (Государственный Кремлёвский дворец).
    Dal 1955 il Cremlino è stato aperto ai visitatori, diventando un museo a cielo aperto.
    Nel 1990 l'UNESCO dichiara il Cremlino patrimonio dell'umanità.

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    Edited by Shagrath82 - 27/10/2012, 17:54
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    La Piazza Rossa, Mosca



    La Piazza Rossa (Russo: Красная площадь, Krasnaja ploščad) è la piazza principale di Mosca. È attaccata al muro orientale del Cremlino, sede istituzionale del presidente russo.
    La piazza separa il Cremlino, ex cittadella zarista ed attuale residenza del Presidente della Repubblica Russa, da uno storico quartiere di mercanti, conosciuto come Kitay-gorod. Dato che le principali vie di Mosca nascono da qui e vanno in ogni direzione (divenendo poi autostrade una volta fuori dalla città), la Piazza Rossa è considerata la piazza centrale di Mosca e di tutta la Russia.


    Nome


    Il nome "piazza rossa" non deriva né dal fatto che gli edifici e le costruzioni attorno ad essa sono per lo più di colore rosso, né dal collegamento fra il colore rosso e l'ideologia comunista. In realtà, il nome deriva dalla parola russa красная (krasnaja), che significa sia "rosso" sia "bello": l'aggettivo fu originariamente applicato (col significato di "bello") solo alla Cattedrale di San Basilio, e successivamente esteso alla piazza in cui essa sorgeva. Si ritiene che la piazza abbia acquisito il suo nome attuale nel XVII secolo (in precedenza, essa era chiamata Požar, ovvero "posto bruciato", poiché gli edifici in legno che vi si affacciavano erano facilmente soggetti agli incendi).

    Monumenti


    Sulla piazza vi sono alcuni monumenti storici noti in tutto il mondo, come, ad esempio, la bellissima cattedrale di S. Basilio, costruita nel 1556 dallo zar Ivan IV il Terribile per celebrare la conquista dei nuovi territori (il khanato di Kazan). Davanti alla cattedrale si trova il monumento agli eroi nazionali Kuzma Minin e Dmitrij Požarskij, i quali nel 1612 sconfissero e cacciarono da Mosca gli invasori polacchi. Vicino al monumento vi è una piattaforma elevata, la cosiddetta Lobnoe Mesto, che fu usata in alcuni casi per esecuzioni, ma soprattutto per le cerimonie religiose solenni davanti alla cattedrale e per annunciare vari decreti. Interessante anche il museo di storia russa che si trova dall'altra parte della piazza. Tra i monumenti sovietici più interessanti ci sono il mausoleo di Lenin e i magazzini statali Gum.
    Il Gum è un edificio di notevole bellezza e si compone di tre piani di boutique di grandi firme. Oggi dopo il restauro è frequentato soprattutto dai moscoviti ricchi. Il tetto è di vetro, all'interno vi sono una grande fontana e anche molti caffè.
    Naturalmente, però, il più famoso monumento del periodo sovietico è il mausoleo di Lenin. Lenin morì nel 1924 e il mausoleo fu costruito appositamente per conservare la sua mummia. È costruito in granito marrone, in forma di piramide con le scale. Durante le parate militari venne usato come tribuna da dove i governanti sovietici salutavano i soldati che sfilavano.
    Nel 1953 morì Stalin e fu seppellito all'interno del mausoleo; in seguito, negli anni Sessanta, la sua salma fu tolta e collocata dietro il mausoleo, accanto al muro del Cremlino. Quella di Stalin fu la prima di una serie di sepolture accanto al muro del Cremlino: ora tutti i leader del partito comunista (escluso Nikita Khruščёv) sono seppelliti in questo luogo. Dentro le mura sono seppellite anche le personalità più famose del regime, come l'astronauta Jurij Gagarin, il generale conquistatore di Berlino Georgij Konstantinovič Žukov, e Nadežda Krupskaja, moglie di Lenin.
    Anche oggi si tengono parate sulla Piazza Rossa ma senza le macchine militari. Ora la piazza è anche la sede di varie manifestazioni e concerti, come, ad esempio, quelli di Paul McCartney e Montserrat Caballé.

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    Edited by Shagrath82 - 27/10/2012, 17:55
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    Monumenti storici di Velikij Novgorod e dintorni



    Novgorod (Но́вгород, pronuncia russa in IPA /'nɔvgərəd/, il cui nome significa "città nuova") è una città posta nel nord-ovest della Russia non lontana da San Pietroburgo e 552 km a sudovest della capitale Mosca. Dal 1998 il suo nome ufficiale è Velikij Novgorod (Великий Новгород, /vɪ'likɪj 'nɔvgərəd/, Novgorod la Grande). È il capoluogo della oblast' (regione) e del distretto di Novgorod.

    Storia

    L'anno esatto di fondazione di Novgorod è oggetto di controversie. Le testimonianze giunte fino a noi dalle Cronache Russe (specialmente quelle della città stessa) sono ambigue: in esse viene affermato che la città esiste come nucleo già nell'854, altre spostano tale data all'859. Quello che è certo è che la città nacque come stazione commerciale Variaga lungo il percorso fluviale che giunge lungo il Volga, cioè lungo la cosiddetta Via per i figli di Sem (diretta cioè verso i Cazari ebrei) oppure lungo il Dnepr (a Kiev) fino nel sud della Russia e a Costantinopoli.
    Il nome norreno (Edda) della città, Holmgard (Holmgårdr, Holmegaard), è citato nelle saghe come molto antico, ma è impossibile separare i fatti storici dal mito. In seguito le notizie su Holmgard riferiscono solamente sull'esistenza di una fortezza all'interno della città, Rjurikovo Gorodišče, dove il nome della fortezza è legato a Rjurik, il capo variago che secondo la più antica cronaca russa, il Manoscritto Nestoriano, guidò la sua banda in Terra Russa ed i cui discendenti fondarono e governano il primo stato russo: la Rus' di Kiev.
    Nel periodo medievale Novgorod fu la più importante città repubblicana del nord e venne elencata fra le città della Ruthenia (nome abbastanza generico che indica l'Europa slava carpatica). All'interno del Rus' di Kiev, la città è seconda per importanza solamente alla capitale, ma rappresentava l'unico centro produttivo della Rus' di Kiev per la fornitura di pellicce, cera, miele e schiavi.
    Il clima sfavorevole ha spesso condizionato negativamente la città con carestie anche di proporzioni disastrose come nel 1230 quando morirono per fame 3.000 abitanti su 5.000. Dopo il saccheggio di Kiev, e di molte altre città russe da parte dei Tatari, la posizione di Novgorod si rafforzò in quanto, pur dovendo pagare protezione alle città lungo il Volga per continuare i suoi traffici, riuscì a mantenere la propria indipendenza rimanendo una repubblica.
    Il modello di governo della città, in questi secoli, era abbastanza distante da quello autocratico del resto della Rus': il principe era soltanto un generale militare pagato per ingaggio e poteva governare solo affiancato dal posadnik (sindaco) eletto dal concilio dei nobili boiari, detto Новгородское Вече o Novgorodskoe veče, termine che denominava il parlamento composto da tutti i cittadini (maschi e femmine) liberi.
    Il termine veče è stato recentemente riportato in uso per denotare ancora una volta il consiglio cittadino di questa città.
    Ma la cosa che rese unica questa cittadina con i suoi abitanti fu la divulgazione della scrittura tra tutte le classi sociali. Sono più di mille le lettere scritte su corteccia di betulla ritrovate in 70 anni di scavi archeologici realizzati durante il breve periodo estivo. La cittadina venne alla luce in tutto il suo splendore con case e strade ricoperte in legno per il passaggio dei carri, e si è dedotto che nel massimo del suo splendore superava i 10.000 abitanti.
    Al termine del periodo medievale la città conobbe un declino, a causa delle difficoltà poste lungo gli itinerari per il sud e a causa dell'indebolimento dell'Hansa baltica, delle azioni di disturbo dei cavalieri Teutonici e Portaspada per i suoi traffici. Le grandi città dell'area del Basso Volga, Mosca e Tver, sfruttarono questa sua debolezza per cercare di controllarla.
    Il 10 gennaio 1478 Ivan III di Russia conquistò la città annettendola a Mosca. Subì una nuova rovina quando Ivan IV saccheggiò la città deportandone gli abitanti in seguito ad un tentativo di rivolta. In quest'epoca si presume vivesse nella città il diplomatico Dmitry Gerasimov.

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    Edited by Shagrath82 - 27/10/2012, 17:56
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    Insieme storico e culturale delle Isole Soloveckie



    Le Isole Soloveckie (russo: Солове́цкие острова), note anche con il nome di Solovki o Solovetsk, sono un arcipelago del Mar Bianco, nella Russia settentrionale. Situate nella Baia del fiume Onega, le isole sono amministrate da Arcangelo.
    Dal 1974 sono riserva naturale.
    Nel 1992 sono state inserite tra i Patrimoni dell'umanità "quali esempio di insediamento monastico nell'inospitale ambiente dell'Europa settentrionale che illustra ammirevolmente la fede, la tenacità e l'iniziativa delle comunità religiose del tardo medioevo[1]".
    La popolazione è di 968 abitanti (censimento russo del 2002); 1.317 (censimento sovietico del 1989).
    Attualmente le isole Soloveckie sono un centro turistico-culturale della Russia settentrionale. L'arcipelago può essere raggiunto via nave dal porto di Kem o via aerea da Arcangelo. Le isole sono servite anche dall'aeroporto di Solovki.

    Il Monastero di Soloveckij (in lingua russa Соловецкий монастырь, Soloveckij Monastyr') è situato sulle isole Soloveckie nel Mar Bianco, in Russia. Conserva importanti opere architettoniche risalenti al XVI secolo.
    Venne fondato da due monaci provenienti dal Monastero di Kirillo-Belozersky, desiderosi di imitare i padri del deserto egiziano. Alla ricerca di un luogo lontano dal mondo, scelsero le isole vicine al Circolo polare artico e vi si stanziarono alla metà del XV secolo.
    Sull'isola principale, Bol'šoj Soloveckij, costruirono alcune chiese e gli edifici necessari per la vita comune e poi circondarono il complesso con alte mura. Sulle cinque isole minori eressero chiese più piccole ed eremi.
    Dalla fine del XVI secolo l'abazia era diventata uno dei centri religiosi più importanti della Russia.
    L'attuale roccaforte e le principali chiese vennero costruite in pietra durante la prima parte del regno di Ivan IV Il Terribile, dietro richiesta del vescovo metropolita di Mosca, Filippo II. Al momento dello scisma della Chiesa Ortodossa russa i monaci fedeli alla precedente religione cacciarono i rappresentanti dello zar dalle isole, provocando l'assedio di otto anni da parte dell'esercito di Alessio I.
    Durante il periodo imperiale russo il monastero fu rinomato come fortezza. Riuscì infatti a respingere gli attacchi stranieri durante la prima guerra del nord (sedicesimo secolo), il periodo dei Torbidi (diciassettesimo secolo), la guerra di Crimea (diciannovesimo secolo) e la guerra civile russa (ventesimo secolo).
    Dopo l'instaurazione della dittatura comunista in Russia (1917-18), i monaci vennero cacciati e gli edifici sacri profanati; la stessa cattedrale fu trasformata in dormitorio.
    Data la sua costruzione che impediva ogni possibilità di fuga, il monastero divenne sede di un "campo di detenzione" nel 1921, mentre Lenin era ancora a capo della Russia Sovietica. Fu trasformato in prigione (gulag) nel 1929 e chiuso dieci anni dopo, alla vigilia della seconda guerra mondiale. Sfruttando la posizione strategica delle isole, all'inizio della guerra il governo sovietico le trasformò in base navale per la flotta settentrionale. Secondo lo storico Jurij Brodski, nel gulag morirono 10 mila persone[1].
    All'indomani della caduta dell'URSS, il terreno su cui sorge l'ex campo di lavoro venne restituito alla Chiesa ortodossa, mentre gli edifici dell'ex gulag rimasero di proprietà dello Stato, che ne ha ceduto alcuni in concessione ai monaci.
    Ogni anno circa 11 mila devoti si recano in pellegrinaggio nei luoghi sacri delle isole Soloveckie.

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    Edited by Shagrath82 - 27/10/2012, 17:56
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    Monumenti bianchi di Vladimir e Suzdal'



    I monumenti bianchi di Vladimir e Suzdal' sono un patrimonio dell'umanità dell'UNESCO situato in Russia. Il patrimonio è composto da otto monumenti calcarei medievali nella regione di Zales'e:

    * Chiesa dell'Assunzione di Vladimir (1158-60, 1185-89);
    * Porta d'oro di Vladimir (1158-64, con modifiche successive);
    * Cattedrale di San Demetrio a Vladimir (1194-97);
    * Castello di Andrea I di Vladimir a Bogoljubovo (1158-65, con successive modifiche);
    * Chiesa dell'intercessione sul Nerl Bogoljubovo (1165);
    * Il Cremlino di Suzdal' con la Cattedrale della Natività (1222-25, modificata nel sedicesimo secolo);
    * Monastero di San Eutimio a Suzdal (sedicesimo secolo);
    * Chiesa di Boris e Gleb a Kidekša (1152, con successive modifiche).

    Questo patrimonio dell'umanità non comprende, per ragioni ignote, numerosi altri monumenti di Zales'e:

    * Cattedrale del Salvatore di Pereslavl'-Zalesskij (1152);
    * Cattedrale di San Giorgio a Jur'ev-Pol'skij (1230-34, con successive modifiche);
    * Cattedrale del convento di Knjaginin a Vladimir e convento dell'Intercessione a Suzdal' (a cavallo del quindicesimo e sedicesimo secolo).

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    Edited by Shagrath82 - 27/10/2012, 17:57
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    Insieme architettonico di Troice-Sergieva Lavra a Sergiev Posad



    Il monastero della Trinità di San Sergio (in russo: Тро́ице-Се́ргиева Ла́вра, Troice-Sergieva Lavra) è il più importante monastero e centro spirituale della Chiesa ortodossa russa. È situato nella città di Sergiev Posad, circa 90 km a nord-est di Mosca, sulla strada che collega la capitale russa con Jaroslavl'. Il monastero fa parte dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

    « Questo monastero non ha eguali né in terra di Mosca né nel mondo intero. »


    (Arcidiacono Paolo di Aleppo.)

    Fondato attorno al 1345 da Sergio di Radonež, il Monastero della Trinità di San Sergio è uno dei più importanti centri religiosi e mete di pellegrinaggio della Russia. Nel 1608, durante la cosiddetta epoca dei disordini, i monaci resistettero all'assedio dell'esercito polacco e intorno al 1680 il giovane Pietro il Grande vi trovò rifugio durante la rivolta degli Strelitzi. Il monastero fu chiuso nel 1919, ma riaprì nel 1946 quando divenne la sede centrale della Chiesa ortodossa russa. Nel 1988 la sede fu trasferita. Il monastero è oggi aperto al turismo.

    XIV secolo


    Il monastero fu fondato nel 1345 da uno dei più venerati santi russi, Sergio di Radonež, che, insieme al fratello Stefano Radonež, costruì una chiesa di legno in onore della Santa Trinità all'interno dei boschi presso la collina Makovets, a pochi chilometri dalla città di Radonež. Il santo iniziò da allora una vita eremitica di ascesi vivendo in solitudine per più di un anno. Attirati da questo esempio altri monaci si unirono successivamente a lui finché nel 1354 venne eletto egumeno del monastero. A quei tempi il cenobio era costituito da un insieme di celle in legno disposte in prossimità della chiesa.
    Nel 1355 Sergio introdusse una regola monastica inviatagli, secondo la Vita del santo, dall'allora patriarca di Costantinopoli Filoteo, che disponeva la costruzione di edifici ausiliari, come refettori, cucine e forni per il pane. Questa regola fu un modello per i discepoli di Sergio che pochi anni dopo, partendo dal Lavra, iniziarono la predicazione in ogni angolo della Russia centrale e settentrionale, fondando oltre 400 monasteri, tra i quali i più famosi sono quelli di Solovetskij, Kirilov, e Simonov.
    San Sergio supportò Dimitri Donskoj nella sua guerra contro i tartari inviando lui due monaci, Peresvet e Osljabja, per partecipare alla battaglia di Kulikovo (1380). Poco prima dell'inizio dei combattimenti Peresvet morì in un duello contro un campione tartaro. Anche a causa dell'appoggio al sovrano russo, il monastero fu devastato e dato alle fiamme durante un raid di un'unità di cavalleria tartara nel 1408.

    XV secolo


    San Sergio fu dichiarato santo patrono di Mosca nel 1422. Il medesimo anno, per volere del nuovo egumeno Nikon, iniziarono i lavori per la costruzione di una nuova cattedrale in pietra costruita da un gruppo di monaci serbi che avevano trovato rifugio nel monastero dopo la battaglia di Kosovo Polje. Le reliquie di San Sergio furono ivi disposte al termine della costruzione di questa, anch'essa dedicata alla Santa Trinità. I più grandi decoratori di icone viventi in Russia, Andrej Rublëv e Daniil Čërnyj, furono chiamati a decorarla con affreschi.
    Nel 1476, Ivan III assunse molti muratori di Pskov per costruire la chiesa dello Spirito Santo, la struttura della quale è una dei pochi esempi rimasti di chiesa russa con annessa torre campanaria. L'interno contiene i primi esempi di decorazione con piastrelle verniciate. All'inizio del XVI secolo fu ampliata da Vasili III.

    XVI secolo


    Nel 1559 Ivan il Terribile commissionò la cattedrale dell'Assunzione che fu portata a termine ventisei anni dopo. La cattedrale, simile alla sua omonima posta nel Cremlino, che sembra essere stata presa come modello, ma molto più larga di quest'ultima, contiene innumerevoli icone, dipinte da diverse mani tra il XVI e il XVIII secolo raffiguranti l'ultima cena. L'interno fu decorato da un gruppo di pittori della vicina Yaroslavl nel 1684 con affreschi dalle forti tinte blu e violetto. La cripta contiene la tomba di Boris Godunov, della sua famiglia e di alcuni patriarchi ortodossi del XX secolo.
    All'evoluzione del monastero in questo secolo corrispose una rapida crescita degli insediamenti posti intorno ad esso che, gradatamente, aumentarono fino a dar luogo alla moderna città di Sergiev Posad. Lo stesso monastero si evolse in un rinomato centro frequentato da i maggiori storici e pittori di icone della Russia. Appena fuori dalle mura del chiostro furono inoltre costruiti il convento di Santa Paraskeva con annesse l'omonima chiesa e la chiesa dell'Introduzione (entrambe del 1547).

    XVII secolo


    Verso la fine del XVI secolo il monastero venne fortificato: la palizzata di legno che circondava il chiostro venne sostituita con una di pietra lunga 1,5 km e furono costruite dodici torri di difesa, sempre in pietra. Tali accorgimenti furono indispensabili per il Lavra nel sostenere i sedici mesi di assedio polacco (1608-1610). Nel 1618 un altro assedio, portato da Ladislao IV di Polonia, fu nuovamente sostenuto dal monastero il quale, pur non capitolando a fronte dei ripetuti attacchi, fu comunque danneggiato come dimostra l'ammaccatura al portale della cattedrale mai riparato per preservare il ricordo degli scontri. Un altro avvenimento storico di questo secolo degno di nota fu il rifugiarsi all'interno delle mura del monastero del futuro zar Pietro I, che per bendue riuscì in tal modo a sfuggire i popri nemici.
    Durante il XVII secolo furono aggiunte al monastero numerose strutture, quali un piccolo e lussuoso palazzo in stile barocco che ospitava i patriarchi, un palazzo reale con la facciata dipinta a scacchi, un refettorio intitolato a san Sergio, anch'esso dipinto con motivi a scacchiera, con i suoi 510 metri quadrati era considerato la stanza più grande di tutta la Russia, nuove celle per i monaci, un ospedale per la comunità e una cappella costruita al di sopra di un pozzo santo scoperto nel 1644. La cattedrale a cinque cupole dedicata alla natività di San Giovanni Battista fu inoltre commissionata dalla famiglia Stroganovy e costruita appena oltre i cancelli del Lavra tra il 1693 e il 1699.

    XVIII e XIX secolo


    Nel 1744 l'imperatrice Elisabetta conferì al monastero il titolo di Lavra, attribuendo la carica di archimandrita al Metropolita di Mosca. Elisabetta favorì in più modi il monastero e manifestò la propria venerazione verso di questo compiendo ogni anno un pellegrinaggio a piedi fino al Lavra. Il suo sposo segreto, il conte Aleksej Razumovskij, oltre ad accompagnarla in questi viaggi commissionò la chiesa della Beata Vergine di Smolensk, l'ultimo grande luogo di culto ad essere costruito all'interno delle mura claustrali. Un altro segno di affetto di Elisabetta per il monastero fu la costruzione, ordinata dalla sovrana, di una torre campanaria barocca che, con i suoi 88 metri, fu la più alta struttura costruita in Russia fino a quel tempo. I suoi architetti furono Ivan Mičurin e Dmitrij Uchtomskij. Per tutto il XIX secolo il Lavra mantenne il suo status di monastero tra i più importanti di Russia. Nel 1814 una accademia ecclesiastica sostituì il seminario costruito nel 1742. Il Lavra conteneva inoltre una delle più supreme collezioni di manoscritti medioevali presenti al mondo, in grado di attirare migliaia di visitatori. Durante questo secolo, nel territorio monasteriale furono sepolti i filosofi conservatori Konstantin Nikolaevič Leont'ev e Vasilij Vasil'evič Rozanov.

    XX secolo


    Dopo la rivoluzione russa del 1917, il governo sovietico chiuse il monastero nel 1920, affidando le costruzione a differenti istituti cittadini o trasformandoli in museo. Nel 1930 le campane del monastero, inclusa la campana degli zar, dal peso di oltre 65 tonnellate furono fuse, i manoscritti dispersi in differenti collezioni.
    Dopo che, nel corso della seconda guerra mondiale, il governo aveva attenuato il contrasto all'attività della Chiesa ortodossa russa, il Lavra tornò proprietà di quest'ultima nel 1945. Il 16 aprile 1946 fu celebrato il primo servizio divino dopo la chiusura sovietica, nella chiesa dell'Assunzione. Il monastero fu inoltre la sede del patriarca di Mosca fino al 1983, quando quest'ultimo fu autorizzato a trasferirsi al monastero Danilov di Mosca. Importanti lavori di restauro furono posti in essere tra gli anni sessanta e i settanta del XX secolo. Nel 1993 è stato dichiarato dall'Unesco patrimonio dell'umanità.

    Il monastero


    All'interno del Monastero della Trinità di San Sergio vi sono molte attrazioni, le più visitate delle quali sono la Cattedrale dell'Assunzione, la Cattedrale della Trinità e il Refettorio di San Sergio. Ci sono molte altre chiese, un palazzo che ospita gli appartamenti degli zar e il refettorio, dedicato a San Sergio. È particolare il campanile, dagli esterni molto decorati, intonacati in azzurro e in bianco.

    Cattedrale dell'Assunzione

    Questa cattedrale, dalla cupola centrale dorata, circondata da altre quattro blu con stelle brillanti, è situata nel cuore del monastero. Ivan il Terribile la commissionò nel 1559 per celebrare la vittoria sui Mongoli a Kazan'. Fu completata 26 anni più tardi su un progetto ispirato alla Cattedrale dell'Assunzione situata nel Cremlino di Mosca. I pittori dell'acclamata scuola di artisti di Jaroslavl', guidati da Dmitrij Grogorev impiegarono 100 giorni a decorare il sontuoso interno nel 1684. I loro nomi sono incisi in un affresco del Giudizio universale sulla parete a ovest.

    Cattedrale della Trinità

    Questa bellissima cattedrale bianca è decorata con frontoni kokošiniki su un triplice fregio ed è il più antico edificio in pietra del monastero. Fu eretta sulla tomba di San Sergio nel 1422, anno della sua canonizzazione. Le spoglie del santo sono racchiuse in una teca all'interno della cattedrale e sono ancora meta di pellegrinaggio. Il decoro originale all'interno appartiene ai maestri Andrej Rublëv e Daniil Čërnyj. Molti dei loro affreschi sono coperti da altri dipinti. Rimane l'iconostasi, ma l'icona La Trinità (1420) di Rublëv è una copia. L'originale è alla Galleria Tret'jakov, a Mosca. Sempre nell'iconostasi ci sono due icone di Simon Ušakov: La Santa Effigie (1674) e Cristo su Trono (1684).

    Refettorio di San Sergio


    I lavori di costruzione del refettorio dei monaci iniziò nel 1686, e fu terminato nel 1692, grazie il denaro donato da Pietro il Grande e il fratellastro, Ivan V, in segno di gratitudine per il rifugio dato durante la rivolta degli Streltzi. Le mura esterne sono divise in una serie di pannelli, recanti in cima delle conchiglie smerlate e intagliate. I pannelli sono separati da colonne decorate con foglie di vite e ciascuno di essi è dipinto in modo da simulare una sfaccettatura tridimensionale simile a quella del Palazzo dei diamanti del Cremlino di Mosca. La facciata principale del refettorio ha un terrazzo coperto da ricchi decori. Alla sua estremità a est c'è la Chiesa di San Sergio, la cui iconostasi arrivò dalla chiesa di San Nicola situata a Mosca nel 1688. Il delicato lavoro a traforo dell'iconostasi sembra metallo, ma in realtà è legno.

    Campanile

    Si innalza sul lato nord della piazzetta delle cattedrali. La sua costruzione durò dal 1741 al 1768. È alto 88 metri, vale a dire 11 metri in più del campanile del monastero di Novodevičij e 6 in più del campanile di Ivan il Terribile, nel Cremlino di Mosca. L'originale aspetto architettonico, grazie al quale il campanile viene annoverato tra i più belli di tutta la Russia, è opera dell'architetto Uchtomskij. I suoi cinque piani di particolare forma ed eleganza, la ricercatezza delle finiture e degli ornamenti ne fanno uno dei maggiori monumenti dell'architettura russa del XVIII secolo. Sul campanile era appesa una silloge unica di campane che fu seriamente danneggiata nel 1930. In quell'anno ne furono distrutte ben 25, tra di esse anche la più grande di tutta la nazione il cui peso raggiungeva le 64 tonnellate. Il peso della nuova campana, la campana zar (in russo Car Kolokol', Цар Колоколь), che fu fusa nel 2003 raggiunge le 72 tonnellate.

    Altre chiese

    Ci sono cinque chiesette all'interno delle mura del monastero. La più antica è quella dello Spirito Santo, costruita nel 1476 da un artigiano di Pskov, città a nord-est di Mosca. L'infermeria e la successiva chiesa dal tetto a piramide dei santi Zosima e Savvatij fu costruita tra il 1635 e il 1638. La Cappella sul Pozzo fu eretta nel XVII secolo su una sorgente sacra. La vicina rotonda aperta fu aggiunta nel XIX secolo. I pellegrini vengono ancora oggi al monastero per riempire d'acqua santa le loro bottiglie. Di fronte alla chiesa di San Sergio c'è la piccola chiesa di San Michele. Questa, con una singola cupola, prende il nome da un discepolo di San Sergio, che è sepolto al suo interno. La chiesa barocca della Vergine di Smolensk, una piccola rotonda blu e bianca, è del 1745: è l'ultima delle chiese del monastero ad essere stata costruita e ospita l'icona della Vergine da cui prende il nome.

    Chiesa di San Nikon


    La Chiesa di San Nikon si trova dietro la Chiesa della Trinità. Fu eretta nel 1548 sulla tomba di san Nikon, un discepolo di San Sergio, nel 1428. Il suo aspetto odierno deriva dalla completa ricostruzione avvenuta nel 1623. Al suo interno è da vedere l'iconostasi dorata e il ciborio sopra la tomba di san Nikon. Nell’angolo nord-occidentale della chiesa, in un reliquiario di legno intagliato, vi sono stati deposti i resti di San Nikon. La festa del santo ricorre il 30 novembre, il giorno in cui qui viene celebrata una Santa Messa in suo onore.

    Chiesa dello Spirito Santo


    Situata ad est della cattedrale della santa Trinità, la chiesa dello Spirito Santo delimita la parte sud-orientale della piazzetta delle cattedrali. Essa fu costruita nel 1476 dagli architetti di Pskov, una città a nord di Mosca, e si presenta come un grande esempio di architettura moscovita del XV secolo per la particolarità del suo campanile sovrastato da una cupola blu con strisce dorate. Appesa al campanile c’era una campana i cui rintocchi, al tempo dell’assedio del monastero da parte delle truppe polacche e lituane (1608-1610), avvisavano i monaci del pericolo. La chiesa dello Spirito Santo è abbellita, al suo interno, da una iconostasi in legno di rosa e da icone dipinte nella metà del XIX secolo. Nella parete nord della chiesa sono sepolti i resti di san Massimo il Greco (1556); su quella meridionale, invece, sono custodite le spoglie di sant’Antonio di Radonež (1877).

    Chiesa dei Santi Zosima e Saba


    La chiesa si trova nell’angolo nord-occidentale del monastero. Costruita tra il 1635 e il 1637, divenne sede dell’ospedale del complesso. Le sue proporzioni architettoniche e la facciata abbellita dall'uso di mattonelle verdi, ne fanno uno dei più interessanti monumenti della prima metà del XVII secolo. Costruita grazie agli sforzi di Alessandro Bulatnikov, nominato cellario della Trinità dai monaci del monastero di Solovetskij, essa, probabilmente, ha avuto come modello la cattedrale dell'Intercessione (ora non più esistente), la chiesa più importante del monastero di Solovetskij.

    Chiesa di San Giovanni Battista

    La chiesa è situata nella parte orientale del monastero, sopra la grande apertura ad arco dove, fino allo spostamento (avvenuto a metà del XVI secolo) del muro di cinta verso est, era situata la porta santa, principale ingresso al monastero. La chiesa fu costruita tra il 1692 e il 1699 grazie al finanziamento del mercante e uomo d'affari Stroganov (1656-1715). La chiesa è ritenuta uno degli edifici in stile barocco moscovita più significativi. Il tetto della chiesa è sovrastato da cinque cupole dorate. Gli affreschi sono stati rifatti nel 1948 e imitano quelli originali del 1872. Un'iconostasi del XIX secolo ne impreziosisce l’interno. Nell’atrio è custodita una stufa del XVII secolo. In questa chiesa avviene la confessione dei pellegrini.

    Chiesa di San Michea


    Fu costruita nel 1734 sulla tomba del santo che fu discepolo e cellario di san Sergio. La chiesa è situata presso l’uscita nord-occidentale del refettorio. È una chiesa di modeste dimensioni, la cui parte superiore termina con un complesso tetto il cui stile è detto all’olandese e una cupola in miniatura sovrastata da una croce. Al suo interno si trova una piccola iconostasi del XVIII secolo. Le pareti sono abbellite da pitture ad olio del XIX secolo. Le spoglie di san Michea sono la principale reliquia della chiesa. Il santo è festeggiato il 19 maggio, giorno nel quale si svolge una Santa Messa.

    Palazzi e musei

    Tra i tesori del monastero ci sono doni degli zar custoditi nell'ex sacrestia e tesoriera. I visitatori possono ammirare preziose copertine dorate con icone, croci e vangeli, oltre alla bara del fondatore del monastero, San Sergio. Realizzati nel tardo XVII secolo per lo zar Alessio Michailovič, di cui i suoi appartamenti ospitano un collegio teologico[8]. Alcune parti all'esterno sono decorate in modo da sembrare sfaccettate. Nell'angolo sud-ovest del monastero c'è il Palazzo dei metropoliti del XVIII secolo, il primo a ripristinare la funzione religiosa quando i sovietici permisero ai metropoliti e ai patriarchi di ritornare nel 1946.

    Torri

    Il Monastero della Trinità di San Sergio fu edificato durante il regno di Ivan il Terribile. Le mura sono alte 12 metri e risalgono, nel loro stato attuale, al tardo XVII secolo. L'entrata principale è costituita dalla Torre Bella nella cui arcata affreschi raffigurano scene della vita di San Sergio. Dietro questa torre c'è la Chiesa di San Giovanni Battista. All'estremità nord delle mura vi è la Torre dell'Anatra, così chiamata perché si dice che da qui Pietro il Grande sparasse alle anatre. La guglia, con l'anatra intagliata, e gli ordini superiori sono degli anni 1672-1686. Il leggero campanile a cinque ordini, blu e bianco, è stato costruito tra il 1741 e il 1769.

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    Edited by Shagrath82 - 27/10/2012, 17:58
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    Chiesa dell'Ascensione, Kolomenskoe



    Kolomenskoe (russo Коломенское; anche traslitterata, secondo il metodo anglosassone, come Kolomenskoye) è un antico villaggio situato a sud-est di Mosca sulla strada per Kolomna, divenuto negli anni '60 un sobborgo della capitale. È celebre per le sue chiese ortodosse.
    Nei pressi di Kolomenskoe si trova il luogo dove, secondo la tradizione, San Giorgio, patrono di Mosca, uccise il drago; nel luogo sorge un omonimo monastero.

    La bianca colonna di Kolomenskoe [modifica]

    Il villaggio di Kolomenskoe fu menzionato per la prima volta nel testamento di Ivan Kalita nel 1339. Divenne celebre quando, nel 1532, vi fu costruita la chiesa dell'Ascensione per celebrare la nascita di Ivan IV, futuro zar di Russia. L'edificio presenta un'architettura innovativa, che rompe con la tradizione bizantina dell'epoca. La Chiesa è stata dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità nel 1994.

    La chiesa si innalza da un podklet (piano terra) a forma di croce, per poi diventare l'ottagonale četverik, ed il tent, coronato da una piccola cupola. Gli stretti pilastri sui lati del četverik, le finestre a forma di freccia, le tre file di kokošnik e le scale sottolineano la tendenza dinamica di questa pietra miliare dell'architettura russa. Si crede che l'intera composizione verticale sia stata presa in prestito dai tetti a tenda delle chiese lignee del nord della Russia.

    Il grande palazzo e le altre strutture

    Dall'altra parte delle rovine di Kolomenskoe si può notare la Chiesa di San Giovanni Battista, databile al 1547. Attualmente l'origine della chiesa è avvolta nel mistero. Secondo alcuni i maestri che l'hanno eretta erano italiani, secondo altri fu Postnik Yakovlev, probabile autore anche della Cattedrale di San Basilio presente sulla Piazza Rossa. Qualunque sia la verità, è chiaro che la chiesa rappresenta un passo fondamentale tra la chiesa dell'Ascensione e la famosa cattedrale della Piazza Rossa.
    Lo Zar Alessio I fece demolire tutti gli edifici in legno di Kolomenskoe, e li fece rimpiazzare da un enorme palazzo in legno strutturale, noto per i propri fantasiosi tetti. Gli stranieri parlano di questo labirinto di corridoi, di 250 stanze, costruite senza l'uso di seghe, chiodi o ganci, come dell'ottava meraviglia del mondo. La futura imperatrice Elisabetta nacque in questo palazzo nel 1709. Dopo il trasferimento della corte a San Pietroburgo, il palazzo cadde in rovina, tanto che Caterina II si rifiutò di nominarlo sua residenza a Mosca. Per suo ordine il palazzo venne demolito nel 1768. Per fortuna un modello in legno del palazzo è sopravvissuto, ed il governo moscovita sta considerando il progetto della sua ricostruzione nelle dimensioni originali.
    Restano pochi ruderi del palazzo tra cui la chiesa Kazanskaya a cinque cupole (1662), di fattura piuttosto convenzionale, e le porte in pietra e legno. Durante gli anni dell'Unione Sovietica i vecchi edifici in legno vennero spostati a Kolomenskoe dalle estreme zone settentrionali (la chiesa barbicana del monastero di Nikolo-Korelsky), dalla Siberia (la torre Stockade di Bratsk), e da altre zone (mulini, una pietra Boris, ecc). Alcune di queste strutture sono databili al XVII secolo.

    415px-Kolomenskoe_Ascension_Church_only



    Edited by Shagrath82 - 27/10/2012, 17:58
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    Foresta vergine di Komi



    La foresta vergine di Komi è un patrimonio dell'umanità dell'UNESCO situato nella parte settentrionale degli Urali, nella repubblica russa dei Komi. Con i suoi 32.800 km² è la più ampia foresta vergine d'Europa.
    La foresta fa parte dell'ecosistema della taiga degli Urali. Le specie vegetali dominanti comprendono i pecci siberiani, gli abeti siberiani ed i larici siberiani, mentre i mammiferi più numerosi sono renne, zibellini, furetti e lepri.
    Il sito corrisponde alla Riserva naturale Pečoro-Ilyčskij ed al parco nazionale di Yugyd Va. Venne aggiunto ai patrimoni dell'umanità nel 1995, il che lo rende il primo patrimonio dello stato. Questa iscrizione portò al parco ulteriori finanziamenti e lo salvò dalle mire di una ditta francese (HUET Holding). Nonostante i trattati per la conservazione del parco vi sono stati episodi di attività illegali, soprattutto di estrazoine dell'oro. Le miniere d'oro della parte settentrionale del parco nazionale di Yugyd-Va furono utilizzate fino al 1995.
    Tuttora vi sono tentativi di far ripartire l'estrazione che mettono pressione al Presidente della Repubblica ed al Ministero dell'Ambiente di Komi. Il governo regionale ha tentato di spostare il confine del sito in modo da escludere le miniere ed eliminarne la protezione, ma la Suprema Corte di Komi ne ha recentemente escluso la possibilità.

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    Edited by Shagrath82 - 27/10/2012, 17:59
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    Lago Baikal



    Il Lago Bajkal (in russo О́зеро Ба́йкал, Ozero Bajkal, ['ozʲɪrə bʌj'kɑl], in mongolo ed in buriato Dalai-Nor, Mare sacro) è un lago della Siberia meridionale, diviso fra i territori dell'Oblast' di Irkutsk e della Repubblica di Buriazia. È stato posto sotto la tutela dell'UNESCO come patrimonio dell'umanità nel 1996.

    Geografia


    Foce a delta del fiume Selenga.
    Il lago Bajkal si estende su una superficie di 31.500 km², che ne fa uno dei maggiori laghi al mondo per superficie; si allunga per 636 km da nord a sud (è il secondo del mondo per lunghezza dopo il lago Tanganica), con una larghezza media di 48 km (massima 79,4). La profondità media del lago è di 730 m, con una massima di 1.620 nella parte centrale. Questi valori ne fanno contemporaneamente il lago d'acqua dolce più profondo del mondo e quello con il volume maggiore (23.000 km3). Contiene un volume d'acqua pressochè equivalente a quello dei cinque grandi laghi americani messi assieme. Si stima che contenga circa il 20% delle riserve d'acqua dolce del pianeta (esclusi i ghiacciai e le calotte polari).
    Il lago Bajkal si estende in una zona geologicamente molto tormentata; occupa una zona di sprofondamento (fossa tettonica) molto profonda (la criptodepressione arriva a quasi 1.200 metri sotto il livello del mare, dato che il pelo dell'acqua del lago è a circa 450 metri s.l.m.) ed è circondato da piccole catene montuose che si allungano tutto intorno alle sue coste: monti del Bajkal, monti del Barguzin, monti Primorskij, monti Chamar-Daban, monti Ulan-Burgasy e, all'estremità settentrionale, l'Altopiano Stanovoj.

    Idrografia


    Il Bajkal riceve le acque di 336 immissari, i maggiori dei quali sono il Selenga (che nasce in Mongolia), il Barguzin, l'Angara Superiore (Verchnjaja Angara), la Turka e la Snežnaja; possiede per contro un solo emissario, l'Angara, tramite il quale il lago tributa allo Enisej. Il bacino imbrifero del Bajkal si estende su una superficie di circa 557.000 km².

    Clima

    Il Bajkal si trova in una regione dal clima molto duro, con fortissime escursioni termiche fra le stagioni estreme; il lago, con la sua enorme massa d'acqua, esercita una forte azione di mitigazione delle temperature, con il risultato di avere inverni meno freddi ed estati più fresche e umide delle zone circostanti. D'inverno il lago è interessato da un esteso congelamento delle acque superficiali; questi ghiacci, per via della inerzia termica data dalla gran massa d'acqua, tendono a formarsi piuttosto tardi (dicembre) e a fondere completamente solo verso maggio.
    Il lago è frequentemente battuto da un forte vento che viene appellato "sarma" dalle popolazioni locali, che può toccare i 150 chilometri l'ora.

    Ambiente

    Il lago Bajkal è caratterizzato da un ambiente atipico per un lago: Le sue acque sono molto ricche d'ossigeno (soluzione satura al 75%) e anche il punto più profondo è popolato da forme di vita, mentre in altri laghi profondi in varie parti del mondo le forme di vita macroscopica scompaiono oltre i 300 metri per via dell'anossia.
    Il lago Baikal è sede di svariati endemismi.
    Nel 1962 erano state censite nel lago e nelle sue vicinanze 1.220 diverse specie animali e vegetali, nel 1978 il numero era cresciuto a 1.400 e da allora ogni anno nuove forme di vita continuano ad essere scoperte. Ad oggi le nuove specie scoperte in loco sono oltre 2.500, di cui il 60% di tipo animale ed il 15% di tipo vegetale. Nel lago vi sono 250 specie di crostacei e ben 52 di pesci, di cui 27 endemiche del Baikal.
    Una delle specie più caratteristiche è la nerpa, la foca del Baikal (Pusa sibirica), specie endemica di taglia piccola, dal manto grigio scuro, si nutre di pesci, ed è all'apice della catena alimentare del lago Baikal. Alla fine del secolo scorso la caccia ne aveva drasticamente ridotto il numero, oggi risalito grazie a un'attenta politica di tutela ad oltre 75.000 individui.
    All'altra estremità della catena alimentare c'è un piccolo crostaceo filtratore del genere Epischura, che costituisce il 97% del plancton e raggiunge una biomassa pari a circa 4 milioni di tonnellate. Questo gamberetto non sopporta una temperatura più elevata di 12°C né una concentrazione salina anche solo leggermente superiore a quella, molto bassa, del lago Baikal, ossia 100 milligrammi di sali per litro d'acqua.
    Alcuni ricercatori ritengono che soprattutto le specie endemiche più piccole si siano evolute dall' antica fauna di un immenso lago salmastro che sembra ricoprisse quasi l'intera Asia centrale agli inizi del Terziario (65 milioni di anni fa). Più tardi, 30 milioni di anni fa, il predetto lago si era frammentato in tanti piccoli laghi salmastri circondati da foreste di tipo tropicale. Una serie di importanti sconvolgimenti tellurici (ancor oggi in loco si verificano oltre 2.000 scosse ogni anno) dovuti anche alla separazione tra i due supercontinenti Gondwana e Laurasia, formarono una profonda frattura nella crosta terrestre la quale venne progressivamente riempita dalle acque convogliate dalla vasta pianura circostante, una massa d'acqua pari a quella trasportabile da tutti i fiumi della Terra nell'arco di un intero anno; il lago Baikal si formò in questo modo.
    Alcuni pesci, come la golomjanka (Comephorus baikalensis) e la suddetta foca del Baikal sembrano molto essere arrivati in queste acque in epoche più recenti, forse dall'Artico attraverso gli immensi fiumi siberiani (es. Enisej).
    Nei pressi del lago esiste una riserva naturale nella quale vivono gli zibellini, specie a rischio di estinzione che oggi viene protetta ed il cui allevamento è monopolio dello Stato russo.

    Inquinamento

    Le acque del lago, mai più calde di 14 gradi, lasciano filtrare lo sguardo fino a più di 40 metri di profondità. Tale purezza è stata a più riprese posta a rischio da svariati eventi:

    * negli anni 70, con il progetto per la costruzione della Baikal-Amur-Magistral (ferrovia Bajkal-Amur), voluta da Leonid Brežnev per aprire la Siberia allo sfruttamento delle sue materie prime.
    * attraverso la nascita della città di Severobajkal'sk, 600 chilometri a Nord del lago;
    * quindi riversando nel Bajkal gli scarichi delle industrie di Ulan-Ude (capitale della Buriazia, 350 mila abitanti), attraverso il fiume Selenga;
    * costruendo, proprio a Bajkal'sk, ad un centinaio di metri dalla riva, un grande impianto di trasformazione del legno e di lavorazione della cellulosa, che venne duramente contestato dalle popolazioni locali.
    Fin dagli anni settanta, a protestare contro l'inquinamento del lago vi fu tale Grigorij Galazyj, membro dell' Accademia delle Scienze, ed allora direttore dell'Istituto di limnologia di Irkutsk, successivamente direttore del Museo del Baikal. Costui afferma: "Nessuno dei molti decreti e progetti varati per proteggere il Baikal è stato messo in atto, ed ogni giorno l'impianto per la lavorazione del legno riversa nel lago 250 mila litri di acque di scarico, oltre a consumare 500 mila m³ di legno l'anno".


    Cenni storici

    Sulle sponde del lago si sono insediate comunità con credo differente; le religioni principali sono tre: lo "sciamanesimo tibetano", il "buddismo" ed il cristianesimo ortodosso che fu portata dai russi quando scoprirono le acque del lago Baikal nel 1643.
    Il territorio della Buriazia, che è bagnata dal Baikal per il 60% della linea costiera e la sua gente, i Buriati, furono annessi allo stato russo dai trattati del 1689 e del 1728, quando le terre intorno al Baikal furono separate dalla Mongolia. Dalla metà del XVII secolo all'inizio del XX il numero di Buriati aumentò da 27.700 a 300.000.
    Dopo l'annessione della Buriazia alla Russia, la cultura buriata subì le influenze del buddhismo tibetano e della Chiesa Cristiana Ortodossa. I Buriati furono in gran parte sottoposti ad un processo di "russificazione" che li portò ad abbandonare le pratiche del nomadismo e dell'agricoltura itinerante, mentre i Buriati dell'est (Transbaikal) subirono l'influenza mongola (ancora oggi molti gruppi vivono in yurta e sono in gran parte buddhisti). Nel '700 fu costruito il primo monastero buddhista buriato.

    I Buriati

    Il nome "Buriati" è menzionato per la prima volta in un'opera mongola: infatti costoro sono i discendenti diretti dell'antico popolo nomade dei mongoli ed ancora oggi vivono lungo le sponde del lago; una leggenda locale asserisce che la madre di Gengis Khan fosse nata nel villaggio di Barguzin, sulla riva orientale del lago. I buriati d'inverno sono soliti attraversare il lago ghiacciato (quando la crosta è spessa 1 metro) con i camion poiché in tal modo la distanza fra le città di Irkutsk ed Ulan Ude si accorciano di molto, anche se questa pratica è molto pericolosa. Fra i vari usi e costumi sono soliti raccogliere l' "omul", una delle più pregiate specie di pesci del lago fra le 52 presenti e svariati tipi di crostacei.
    I Buriati credono all'esistenza di due demoni maligni: "Burkhan" e "Doshkin Nojon", che risiederebbero nelle acque profonde intorno all'isola di Olkhon, pronti a prendersi le anime dei pescatori colti dalle tempeste.
    Sopra i cespugli costoro collocano dei nastrini, detti "semelga", dei portafortuna.

    La Roccia dello Sciamano

    Trattasi di un masso enorme che spunta appena dalle acque proprio laddove l'Angara lascia il Baikal .
    La Roccia dello Sciamano è protagonista di una leggenda che i buriati, una delle popolazioni del luogo, imparano a conoscere già in tenera età. Secondo tale leggenda il Grande Uomo Baikal giunse in questa regione con le sue 337 figlie e decise di fermarsi; mentre dormiva una delle figlie, cui i gabbiani avevano raccontato le prodezze di Jenisej, decise di fuggire per correre verso l'uomo-fiume di cui si era innamorata; svegliatosi, il Baikal scagliò verso la fuggitiva una pietra, la Roccia dello Sciamano appunto.
    Chi era sospettato di un crimine veniva posto la sera al di sopra della roccia. Se al mattino era ancora lì e la corrente non l'aveva portato via, costui era innocente e veniva liberato. Tuttavia pare che ciò accadesse di rado, in quanto il fiume Angara possiede delle acque tanto rapide ed irruente che è l'unico fiume della regione a non gelare d'inverno.

    Curiosità

    La storia del numero 8 del fumetto "Nemrod", uscito nel giugno 2008, è ambientata in questo lago e nelle zone circostanti.

    800px-Olchon1



    Edited by Shagrath82 - 27/10/2012, 18:02
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    Vulcani della Kamčatka



    La Kamčatka, o Kamchatka, (in russo полуо́стров Камча́тка - in italiano: Camciatca) è una penisola lunga 1.250 km situata nell’estremo oriente russo. Ha una superficie di 472.300 km2. A est si affaccia sull'Oceano Pacifico mentre a ovest si trova il mar di Okhotsk. Al largo della penisola si trova la fossa delle Curili con una profondità di 10.500 m.
    La vallata centrale e il fiume Kamčatka sono fiancheggiati da ampi massicci vulcanici, composti da oltre 160 vulcani, 29 dei quali sono ancora attivi; l'ossatura della penisola è rappresentata dalla Catena Centrale, culminante nel Ključevskaja Sopka (4.750 m).
    La zona vulcanica e il relativo parco naturale sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1996.
    Amministrativamente la Kamchatka fa parte della provincia russa Oblast di Kamčatka (insieme con parte del continente, le isole Komandorskie e le isole Karaginskij). La maggioranza della popolazione (402.500 persone) è russa e la minoranza dominante è quella dei Korjak (una popolazione mongolica siberiana). Nella parte settentrionale della penisola si trova il Distretto autonomo dei Korjak con circa 13.000 abitanti.

    Curiosità

    * La Kamčatka è uno dei 42 territori in cui viene diviso il planisfero nel gioco del Risiko!.
    * Per ben due volte è stata sul punto di diventare uno degli Stati Uniti d'America: nel 1867, in occasione della vendita da parte della Russia dell'Alaska agli USA, anche la penisola era in vendita. Nel XX secolo, un tentativo di fare cassa da parte di Stalin comprendeva la vendita di questo territorio a un miliardario statunitense, con la clausola che però rimanesse comunista, clausola che non venne evidentemente accettata.

    Clima


    La Penisola ha un clima freddo, la temperatura media annua sulla costa pacifica non supera i 5 gradi centigradi.

    800px-D0807I14-HarbourTour



    Edited by Shagrath82 - 27/10/2012, 18:04
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    Monti d'Oro dell'Altai



    I monti Altai (a volte considerati insieme al gruppo limitrofo dei monti Saiani, che ne sono la prosecuzione verso est) sono una catena montuosa della Siberia meridionale, tra Mongolia e Russia; in piccola parte si estendono anche nel territorio del Kazakhistan e della Cina.
    Il nome di questi monti in russo è Алтай (pronunciato Altai).
    La lettera finale si pronuncia come una "i" ma in cirillico è indicata con un simbolo particolare perché forma dittongo con la "a" che la precede. Questa particolarità ha indotto alcuni a translitterare l'ultima lettera con un simbolo diverso dalla "i", cioè "j" (pronunciata "i") secondo la tradizione germanica e anche italiana dell'Ottocento, oppure "y" secondo la tradizione anglofona.
    Oggi prevale anche nei paesi anglofoni e germanofoni la translitterazione più semplice e più chiara, con la "i" normale.
    Dai monti Altai scendono verso il Mar Glaciale Artico due tra i fiumi più lunghi del mondo: l'Ob e lo Ienissei.

    Etimologia

    In turco al significa oro e tau monte, quindi il nome Altai significa monti d'oro. Lo stesso significato ha il nome mongolo Altain-ula.


    Orografia


    La cima principale è il monte Belukha (Белуха), alto 4506 m (in realtà ha due cime gemelle, la seconda è alta 4440 m).

    Laghi

    Numerosi laghi costellano questa catena di montagna. In particolare va segnalato il Lago glaciale Teletskoye, stretto e lungo (80 km x max 5 km. di larghezza), che si trova a circa 500 m slm, ma le sue rive scoscese si innalzano rapidamente in alcuni punti fino a 1800 m.

    Aree protette

    Una vasta area di circa 16000 km², comprendente tra l'altro il monte Belukha e il lago Teletskoye, è stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio dell'umanità.

    800px-Berg_Belucha



    Edited by Shagrath82 - 27/10/2012, 18:05
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    Caucaso occidentale



    Il Caucaso occidentale è un patrimonio dell'umanità dell'UNESCO situato 50 km a nord della stazione turistica russa di Soči, e comprende la parte occidentale della catena del Caucaso. Come spiegato dagli specialisti dell'UNESCO, è l'unica grande montagna europea a non aver subito l'impatto umano. Il suo habitat è incredibilmente vario rispetto alla dimensione della zona, e spazia dalle lowlands ai ghiacciai.
    L'area comprende la Riserva Naturale della Biosfera del Caucaso (russo: Кавказский государственный природный биосферный заповедник), categorizzata con metodo IUCN come Ia.[1]. Il parco venne istituito dal governo sovietico nel Kraj di Krasnodar, in Adighezia e in Karačaj-Circassia nel 1924 per salvaguardare dagli esemplari da 85 metri di Abete di Nordmann, forse i più alti alberi d'Europa, ed una foresta unica formata da alberi della morte e da bossi comuni all'interno della città di Soči. Circa un terzo delle specie vegetali presenti sono state riconosciute come endemiche.
    L'area comprende anche il parco nazionale di Soči (categoria IUCN II).
    Il Caucaso occidentale è anche il luogo di origine e di reintroduzione del bisonte europeo. L'ultimo bisonte selvatico venne ucciso dai bracconieri in questo luogo nel 1927. I bisonti vennero reintrodotti molti decenni dopo.

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    Edited by Shagrath82 - 27/10/2012, 18:06
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    Insieme del monastero di Ferapontov



    Il monastero di Ferapontov (russo: Ферапонтов монастырь), nella regione russa di Vologda, è considerato uno dei più puri esempi di arte medievale russa, grazie a cui è diventato un patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
    Il monastero venne fondato da San Ferapont nel 1398 nell'inospitale Russia settentrionale, ad est del monastero di Kirillo-Belozersky che prende il nome dal suo primo monaco, San Cirillo di Beloozero. La fama del monastero iniziò a spandersi sotto il comando di un discepolo di Cirillo, San Martino, il quale divenne padre superiore di Troice-Sergieva Lavra nel 1447.
    Dopo la morte di Martino il monastero venne protetto e gestito dalla famiglia di Ivan III. La struttura più antica, la Cattedrale della Natività della Vergine (1490), venne costruita in mattoni dai maestri di Rostov. L'edifico è il meglio conservato delle tre cattedrali sorelle erette nella decade del 1490 nella Russia settentrionale. Tutti muri interni erano coperti da inestimabili affreschi opera del grande pittore medievale Dionisius.
    Nel 1530 venne aggiunta una tesoreria, un refettorio e la Chiesa dell'Annunciazione cormontata da un campanile. In quel periodo il monastero godeva di speciali privilegi conferitigli da Ivan il Terribile, e possedeva circa 60 villaggi nelle vicinanze. Lo stesso zar visitò frequentemente il monastero come pellegrino.
    Nel Periodo dei Torbidi il monastero venne saccheggiato dai polacchi. Durante i restauri gli ultimi edifici (la chiesa di San Martino (1641), una chiesa barbicana (1650), ed una torre campanaria (1680)) vennero aggiunti al complesso. secondo alcuni l'orologio del campanile (1638) sarebbe il più antico della Russia.
    Mentre il monastero perdeva gradatamente la sua importanza religiosa, venne trasformato in luogo di esilio per uomini del clero, come il Patriarca Nikon. Venne abolito da Paolo I nel 1798, reistituito come convento nel 1904, chiuso dai bolscevichi venti anni dopo, ed infine divenne un museo nel 1975. Il museo fa parte del parco nazionale della Russia Settentrionale fin dal 1991.

    Ferapontovo



    Edited by Shagrath82 - 27/10/2012, 18:08
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