I siti protetti dell'Unesco degli Stati Uniti d'America

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    Parco nazionale di Yellowstone



    Il parco nazionale di Yellowstone(Yellowstone National Park) si trova negli Stati Uniti e più precisamente nell'estremo settore nord-occidentale dello stato del Wyoming e sconfina, per un piccolo tratto, negli stati del Montana e dell’Idaho, occupando un'ampia zona delle Montagne Rocciose. È il nucleo centrale dell'ecosistema di Yellowstone, uno dei più grandi ecosistemi intatti della zona temperata rimasto sulla Terra. Yellowstone è il più antico parco nazionale del mondo (è stato fondato nel 1872) e dal 1978 è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'Unesco.

    Geografia


    Il parco si estende per 8.980 km² su una serie di altipiani che hanno un'altitudine media di 2.400 metri s.l.m. La zona è attraversata da diversi corsi d'acqua, il più lungo dei quali è il fiume Yellowstone, da cui il parco prende il nome, che lo attraversa totalmente da sud a nord per poi gettarsi nel lago omonimo gettandosi successivamente in un profondo canyon e creando due magnifiche cascate.
    Nel parco sono presenti molti sentieri e mulattiere che si estendono in totale per 1.600 chilometri.

    Geyser e formazioni rocciose


    Il parco è celebre per i numerosi geyser, le sorgenti calde e altre interessanti zone geotermiche.
    I Geyser sono più di 300 e qui raggiungono la più alta densità al mondo, i più grandi emettono getti di vapore a intervalli regolari che arrivano fino a 50 metri.
    Le sorgenti calde sono ancora più numerose; l'acqua fuoriuscita da molte di queste e ricca di minerali che creano nei terreni attorno coni e terrazzi. L'esempio più famoso e impressionante è quello del Mammoth Hot Springs dove sono sorti dei depositi che toccano addirittura i 90 metri.
    Sotto il parco di Yellowstone si nasconde un "supervulcano" che secondo gli esperti prima o poi erutterà, facendo fuoriuscire immense quantità di cenere che si depositeranno su tutto il Nord America. Un'accentuata pendenza del terreno ha in effetti del tutto svuotato un lago, a dimostrazione della salita e della crescente pressione del magma sottostante la superficie del terreno.
    Vi sono poi molte altre formazioni di rocciose come alcuni vulcani di fango (mucchi di fine materiale roccioso bagnato da acque sorgive) o come le Tower Falls, cascate alte 40 metri, il Golden Gate Canyon e l'Obsidian Cliff, una formazione di ossidiana alta circa 50 metri.

    Fauna


    Il parco è molto importante in campo nazionale e internazionale per essere popolato da specie rare e spesso in via di estinzione come i grizzly (Ursus arctos horribilis), lupi, bisonti, alci, cervi e puma.

    Curiosità


    * Da una storpiatura di "Yellowstone" prende nome il parco nazionale immaginario di "Jellystone", in cui vive l'orso dei cartoni animati Yoghi creato da William Hanna e Joseph Barbera.

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    Edited by Shagrath82 - 13/1/2013, 11:48
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    Parco nazionale di Mesa Verde



    Il Parco nazionale di Mesa Verde è un area protetta degli Stati Uniti e patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. È situato nello stato del Colorado, nella contea di Montezuma. Ha una superficie 211 km2 e comprende un'area in cui sono presenti i resti di numerosi insediamenti costruiti dagli antichi Anasazi. Si tratta di villaggi costruiti all'interno di rientranze della roccia, denominati cliff-dwellings. Il più noto e il più grande di questi insediamenti è quello denominato Cliff palace.

    Geografia


    Il parco nazionale di Mesa Verde è situato nella sezione sudoccidentale dello stato del Colorado. Il territorio è formato da un altopiano con un'altitudine variabile tra 1860 m e 2560 m ed è attraversato da una serie rilievi rocciosi e vallate disposte longitudinalmente.

    Storia


    Nonostante i più antichi insediamenti all'interno del parco nazionale di Mesa Verde risalgano a non oltre 800 anni fa, la regione era abitata dagli Anasazi già dal 6° secolo. Questi primi abitanti di Mesa Verde, di cui non si conosce né l'origine né il nome con cui essi si definivano, vivevano inizialmente in abitazioni a pozzo (pit houses) formanti piccoli villaggi disposti su una superficie piuttosto vasta. Nell'arco di 500 anni essi affinarono le loro abilità costruttive e realizzarono grandi insediamenti con edifici su più livelli costruiti con fango e pietre. Questo tipo di insediamenti viene generalmente chiamato pueblo. In questi villaggi sono presenti oltre ad edifici ad uso abitativo e magazzini, anche delle costruzioni comunitarie ad uso cerimoniale chiamate kivas. A partire dall'inizio del 12° secolo gli Anasazi iniziarono a costruire i loro villaggi all'interno di rientranza della roccia, realizzando gli gli insediamenti visibili oggi a Mesa Verde.
    Gli Anasazi raggiunsero in quest'epoca il loro periodo di massimo splendore. Nonostante gli scavi archeologici non abbaino ancora fornito elementi tali per ricostruire nei dettagli la loro storia, i numerosi reperti consentono di avere un'idea abbastanza chiara del loro stile di vita e della loro cultura. Essi raggiunsero una notevole abilità nella realizzare manufatti in terracotta, come recipienti, ciotole e altri oggetti probabilmente con funzioni rituali, così come canestri e altri oggetti ottenuti intrecciando fibre vegetali. Si ritiene che queste attività artigianali fossero praticate soprattutto dalla donne, che si tramandavano le conoscenze tecniche di madre in figlia. Gli oggetti in terracotta erano decorati con motivi geometrici. Gli Anasazi praticavano l'agricoltura, coltivando prevalentemente mais e legumi.
    Il motivo dell'abbandono degli insediamenti da parte degli Anasazi non è ancora stato chiarito. Tra le ipotesi possibili vi sono i mutamenti climatici che avrebbero causato una scarsità di risorse tali di impedire la sopravvivenza in quei luoghi, oppure il verificarsi di forti tensioni a livello sociale.
    Dopo essere stati lasciati dai loro originari abitanti, i villaggi costruiti nella roccia caddero in uno stato di abbandono e furono riscoperti solo nel 16° secolo da popolazioni Navajo, a cui si deve anche il nome Anasazi, con cui si indicano le popolazioni che avevano in precedenza abitato la regione.

    Prime esplorazioni


    Gli esploratori spagnoli che cercavano un pista tra Santa Fe e la California furono i primi a raggiungere la regione di Mesa Verde, che chiamarono così per i suoi tavolati ricoperti di alberi. Essi comunque non videro i villaggi abbandonati costruiti nelle rientranze della roccia. Alcuni cacciatori e cercatori si inoltrarono nella regione e uno di questi riferì delle sue osservazioni nel 1873. L'anno seguente accompagnò il noto fotografo William Henry Jackson attraverso il Mancos Canyon ai piedi di Mesa Verde. Qui Jackson fotografò uno degli insediamenti nella roccia. Nel 1875 il geologo William H. Holmes rifece il percorso di Jackson e la sue osservazioni assieme a quelle di Jackson furono ricomprese nella relazione del Hayden Survey del 1876, uno di quattro progetti federali per l'esplorazione dell'Ovest americano. L'interesse suscitato da queste ed altre pubblicazioni portò a formulare proposte per uno studio sistematico dei siti archeologici del sud-ovest. Tuttavia tali proposte non furono realizzate se non anni dopo.
    Nel frattempo alcuni allevatori iniziarono ad insediarsi nella Mancos Valley. Alcuni inoltrandosi a Mesa Verde osservarono un maggior numero di edifici in pietra e di maggiori dimensioni. Iniziò così l'asportazione incontrollata dei reperti che venivano conservati dai privati oppure rivenduti ai visitatori della regione. I membri della famiglia Wetherill furono i primi a comprendere le potenzialità turistiche della regione. Essi raccolsero numerosi reperti che in parte rivendettero alla Historical Society del Colorado e in parte conservarono come collezione privata ma furono i primi a documentare i loro ritrovamenti.
    Uno dei più primi visitatori della regione fu una giornalista del New York Times, Virginia McClug, la quale si impegnò a fondo per l'istituzione del parco nazionale. Un altro fotografo, Frederick H. Chapin, visitò Mesa Verde nel 1889 e 1890, accompagnato da membri della famiglia Wetherill. Egli pubblicò un articolo nel 1890 e nel 1892 un libro le cui fotografie fecero conoscere al grande pubblico Mesa Verde.
    Forse il più importante tra i primi visitatori di Mesa Verde fu Gustaf Nordenskiöld, figlio dell'esploratore finlandese Adolf Erik Nordenskiöld. Nel 1891 Nordenskiöld iniziò a condurre esplorazioni e scavi con metodo scientifico, producendo una grande quantità di dati tecnici e fotografici e mettendo in relazione quanto veniva via via scoperto con la letteratura scientifica esistente e con le osservazioni e l'esperienza maturata dai Wetherill. Presto i metodi dello scienziato finlandese suscitarono una crescente opposizione da parte della popolazione e delle autorità locali, e quando si seppe che i reperti avrebbero costituito una collezione in un museo scandinavo, Nordenskiöld fu arrestato con l'accusa di aver devastato le rovine. Egli fu comunque liberato grazie all'intervento di funzionari di Washington e al suo ritorno in Svezia nel 1893 pubblico il primo studio scientifico sulle rovine di Mesa Verde. Questo lavoro diede a Mesa Verde notorietà a livello internazionale. Attualmente la collezione di reperti raccolti da Nordenskiöld è conservata a Helsinki.

    Parco nazionale

    Il 29 giugno 1906 al fine di proteggere gli insediamenti degli antichi Anasazi, fu istituito il parco nazionale di Mesa Verde. Dopo Yellostone fu il secondo parco americano ad essere istituito. Dal 1978 il parco nazionale di Mesa Verde è stato inserito anche nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

    All'interno del parco nazionale di Mesa verde sono presenti circa 600 cliff dwellings. Si tratta per la stragrande maggioranza di insediamenti molto piccoli. I più grandi sono appena una dozzina e tra questi rientrano i più celebri, tra cui Spruce Tree House, Balcony House e Cliff Palace.

    * Il Cliff Palace è il più grande insediamento costruito nella roccia di tutto il Nordamerica. Si trova in una rientranza profonda 27 m e alta 18 ed è costituito da 220 ambienti (tra cui 23 kivas), dei quali solo una trentina conservano le tracce di un focolare. Questo fa presupporre che le abitazioni fossero costituite da più ambienti tra loro collegati e che alcuni di essi fossero adibiti a magazzini.

    * Long House è il secondo insediamento di Mesa Verde per dimensioni. È situato sulla Wetherill Mesa nel settore occidentale del parco.

    * Spruce Tree House è sicuramente l'insediamento che si trova nel migliore stato di conservazione ed è il terzo più grande villaggio presente a Mesa verde. È costituito da 130 ambienti e 8 kivas. Si ritiene che possa essere stato abitato da circa 80 persone.

    * Balcony House fu scoperto nel 1881. Per poter visitare l'insediamento è necessario scendere all'interno del canyon per 30 metri per poi risalire verso gli edifici costruiti nella cavità della roccia mediante una scala a pioli di 10 m.

    * Square Tower House: la torre che dà il nome all'insediamento è la più elevata costruzione di Mesa Verde. Fu occupato tra il 1200 e il 1300 d.C.

    * Il sito di Mug House si trova sulla Wetherill Mesa e fu scavato e studiato negli anni '60 dall'archeologo Arthur Rohn. È Formato da 94 ambienti posti su quattro livelli e comprende una grande kiva.

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    Edited by Shagrath82 - 13/1/2013, 11:49
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    Parco nazionale del Grand Canyon



    Il Parco nazionale del Grand Canyon è un parco nazionale statunitense, si trova nello stato dell'Arizona. È stato istituito il 26 febbraio 1919.
    All'interno del parco si trova il Grand Canyon, una gola del Fiume Colorado, considerata una delle meraviglie naturali del mondo. Il parco si estende per 4927 km².
    La maggior parte dei visitatori del parco arriva al South Rim, lungo la strada statale 64 dell'Arizona. La strada entra nel parco attraverso l'ingresso sud, vicino a Tusayan, in Arizona, poi piega verso est, lasciando il parco attraverso l'ingresso est.
    La direzione del parco è al Grand Canyon Village, che si trova a poca distanza dall'ingresso sud ed è anche al centro dei punti panoramici più popolari. Circa cinquanta chilometri del South Rim sono accessibili con una strada.
    Una località turistica molto più piccola si trova sul North Rim, al quale si accede attraverso la strada statale 67 dell'Arizona. Non c'è collegamento stradale diretto tra South Rim e North Rim - se si eccettua il Navajo Bridge - e sono quindi necessarie cinque ore di viaggio in auto. Il resto del Grand Canyon è estremamente selvaggio e remoto, sebbene molti luoghi siano accessibili tramite sentieri e mulattiere.

    Azioni di protezione

    L'area attorno al Grand Canyon divenne un monumento nazionale l' 11 gennaio 1908 e venne dichiarata parco nazionale il 26 febbraio 1919.
    La creazione del parco fu uno dei primi successi del movimento ambientalista; il suo status di parco nazionale può aver aiutato a far fallire le proposte di costruire dighe all'interno dei suoi confini (la mancanza di una tale fama può aver permesso la costruzione della diga del Glen Canyon più a monte, che ha allagato il Glen Canyon, creando il lago Powell).
    L'UNESCO ha inserito il parco tra i Patrimoni dell'umanità.
    Il Grand Canyon - che in realtà è un esteso sistema di canyon collegati - non è il più grande, né il più profondo canyon del mondo, ma è considerato prezioso per la combinazione di grandezza, profondità ed esposizione delle stratificazioni colorate di rocce che risalgono al periodo Precambriano. Venne creato principalmente dal sollevamento tettonico dell'Altopiano del Colorado, e dall'erosione da parte del fiume Colorado e dei suoi affluenti. È noto anche come uno degli altipiani americani.

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    Edited by Shagrath82 - 13/1/2013, 11:49
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    Independence Hall



    Independence Hall è una costruzione di Filadelfia, Pennsylvania; per la precisione si trova su Chestnut Street, tra la 5° e la 6° Strada. È conosciuta principalmente per il fatto di essere l'edificio in cui venne discussa e ratificata la Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti. L'edificio venne completato nel 1753 e prese il nome di Pennsylvania State House, sede della Provincia della Pennsylvania. Divenne il luogo di incontro del Secondo congresso continentale durante la Rivoluzione Americana. La Dichiarazione d'Indipendenza, gli Articoli della Confederazione e la Costituzione degli Stati Uniti furono firmati presso l'Independence Hall. L'edificio fa ora parte del più esteso Independence National Historical Park ed è inserito tra i Patrimoni dell'umanità.
    Independence Hall è una costruzione di mattoni rossi, eretta tra il 1732 ed il 1753, progettata in stile Georgiano da Edmund Woolley e Andrew Hamilton. La sua costruzione venne commissionata dalla legislatura coloniale della Pennsylvania ed all'inizio ospitò il governo della Pennsylvania. Due piccoli edifici sono adiacenti all'Independence Hall: ad est si trova Old City Hall, e ad ovest la Congress Hall. L'unione di questi tre edifici forma Independence Square, insieme alla Philosophical Hall, sede originale dell'American Philosophical Society.

    Liberty Bell


    Il campanile di Independence Hall ospitò in passato la "Liberty Bell", mentre oggi contiene la "Centennial Bell" creata per l'Esposizione del Centenario del 1876. La campana originaria, con la famosa crepa, è esposta lungo la strada all'interno del Liberty Bell Center. Nel 1976 Elisabetta II visitò Filadelfia ed offrì in dono agli americani una copia della Bicentennial Bell, forgiata nella stessa fornace di quella originaria. La campana del 1976 si trova nella moderna torre situata sulla 3° Strada, nei pressi di Independence Hall.

    Dichiarazione di Indipendenza e Secondo congresso continentale

    Tra il 1775 ed il 1783 venne usato come sede per il Secondo congresso continentale, un corpo di rappresentanti provenienti da ognuna delle Tredici colonie britanniche dell'America settentrionale. La Dichiarazione di Indipendenza venne approvata qui il 4 luglio 1776, nonostante la votazione ufficiale avvenne due giorni dopo, e venne letta al pubblico nell'area adesso nota come Independence Square. Questo documento storico unificò le colonie che si autodichiararono indipendenti dal Regno di Gran Bretagna spiegandone le motivazioni. Gli eventi storici vengono ricordati ogni anno con una festa nazionale chiamata Independence Day.
    Il 14 giugno 1775 i delegati del congresso continentale nominarono George Washington comandante dell'esercito continentale — dopo una discussione che l'aveva visto contrapposto a John Hancock nella Sala delle Assemblee dell'Independence Hall. Il secondo congresso continentale nominò anche Benjamin Franklin quale primo Postmaster General di quello che poi divenne il Dipartimento delle Poste degli Stati Uniti, il 26 luglio.
    Richard Henry Lee della Virginia propose al congresso continentale una risoluzione chiamata Dichiarazione di Indipendenza, era il 7 giugno 1776. La versione finale del documento venne stilata il 2 luglio (a parte correzioni minori), e venne infine ratificata il 4 luglio 1776 determinando la nascita degli Stati Uniti d'America, e la conseguente indipendenza dall'Impero britannico.
    Nel settembre del 1777 Filadelfia venne occupata dall'esercito britannico, ed il congresso continentale venne obbligato ad andarsene fuggendo a York, Pennsylvania. Il congresso tornò il 2 luglio 1778 dopo il termine dell'occupazione inglese.

    La Costituzione e la capitale a Filadelfia

    Nel settembre 1786 i commissari provenienti da cinque stati si incontrarono alla Conferenza di Annapolis per discutere delle correzioni da apportare agli Articoli della Confederazione per supportare il commercio. Invitarono i rappresentanti degli stati a confluire a Filadelfia per discutere dei miglioramenti al governo federale. Dopo il dibattito, il Congresso della Confederazione approvò il piano di revisione il 21 febbraio 1787. Dodici stati, con la sola eccezione del Rhode Island, accettarono l'invito e spedirono i propri delegati che si riunirono nel maggio 1787 presso l'Independence Hall.
    La risoluzione specificò i propri propositi, ma la Convenzione decise di proporre una riscrittura della Costituzione. La Convenzione di Filadelfia votò a scrutinio segreto, oscurando anche le finestre della sala nonostante l'estate torrida. Il risultato fu la riscrittura delle fondamenta governative. Il 17 settembre 1787 la Costituzione fu completa, ed entrò in vigore il 4 marzo 1789, quando il nuovo Congresso si incontrò per la prima volta nella Federal Hall di New York.
    Nel 1790 il Congresso tornò a Filadelfia per ritrovarsi nella Congress Hall, a pochi passi dall'Independence Hall, il 6 dicembre. Filadelfia sarebbe rimasta la sede del governo federale fino al 1800, quando questa venne definitivamente spostata a Washington DC. In questo periodo Independence Hall funse da sede ufficiale per gli uffici, mentre la Corte Suprema si trovava ad Old City Hall, con il Congresso a Congress Hall.

    Fatti recenti


    Il 18 ottobre 1918 Tomáš Masaryk proclamò l'indipendenza della Cecoslovacchia sui gradini dell'Independence Hall.
    Nel 1948 gli interni dell'edificio vennero restaurati ridandogli l'antico aspetto. L'Independence National Historical Park venne inaugurato dall'80° Congresso quello stesso anno, decisi a preservare le caratteristiche storiche associate alla Rivoluzione Americana. L'Independence National Historical Park venne costruito su di un'area che comprendeva: Independence Square, Carpenters' Hall (luogo d'incontro del Primo congresso continentale), la casa di Benjamin Franklin, la neo ricostruita Graff House (dove Thomas Jefferson scrisse la Dichiarazione di Indipendenza), City Tavern (centro delle attività durante la rivoluzione) e case restaurate di quel periodo.
    Il parco può anche vantare la Liberty Bell, la scrivania di Franklin, giardini e biblioteche. Il luogo fu teatro di un'ampia attività di ricerca archeologica da parte del governo federale, il che permise la ristrutturazione dell'Independence Hall e di altri edifici del parco, definendo degli standard di preservazione storica e stimolando il ringiovanimento della vecchia Filadelfia. Il sito è gestito dal National Park Service, ed è inserito tra i Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO (unendosi agli altri tre costruiti dall'uomo ancora in piedi: la Statua della Libertà, il Pueblo di Taos ed il sito combinato dell'Università della Virginia e di Monticello).
    Il 4 luglio 1962 il Presidente John Kennedy vi tenne un discorso nell'Independence Day del 1962.[1] Independence Hall è stata usata di recente come punto di partenza per le proteste, a causa del suo valore simbolico storico in supporto dei movimenti democratici e per i diritti civili. Independence Hall e la Liberty Bell sono protette in una zona sicura.
    In seguito agli attentati dell'11 settembre 2001, nel tentativo di proteggere i monumenti storici dello United States Department of Homeland Security, i percorsi pedonali attorno ad Independence Square e parte di Independence Mall vennero limitati da barriere temporanee e ranger. Nel 2006 il National Park Service propose l'installazione di un recinto di sicurezza alto due metri attorno ad Independence Hall ed attraverso Independence Square, un piano che trovò l'opposizione dei politici di Filadelfia, del governatore della Pennsylvania Ed Rendell e del senatore Arlen Specter. Da gennaio 2007 il piano del National Park Service venne modificato eliminando lo steccato a favore di colonnine e catene, e rimovendo l'ultima delle barriere temporanee che limitavano il traffico pedonale.
    Independence Hall è stata raffigurata sul retro del biglietto da 100$, e sul mezzo dollaro commemorativo del bicentenario degli Stati Uniti. La Sala delle Assemblee è raffigurata sul retro del biglietto da due dollari, in un dipinto di John Trumbull intitolato Dichiarazione di Indipendenza.

    398px-Independence_Hall_belltower



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    Parco nazionale delle Everglades



    Il Parco nazionale delle Everglades è un'area naturale protetta degli Stati Uniti d'America che protegge la parte meridionale delle Everglades (a sud di Tamiami Trail), ma rappresenta solo il 20% dell'area originale.
    Il parco copre 6.105 km² ed è un Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. L'unico accesso autostradale è la State Road 9336, che corre per 61 km da Florida City alla costa (Flamingo). Ad eccezione del principale centro per i visitatori e di alcune attrezzature minori, non esiste sviluppo nel parco.

    Storia

    L'area venne dichiarata parco nazionale il 30 maggio 1934, ma non ne ricevette il titolo ufficiale prima del 6 dicembre 1947. Il parco venne dichiarato riserva della biosfera il 26 ottobre 1976. Il 10 novembre 1978 buona parte del parco divenne una wilderness area. Per la precisione nel 2003 erano 5247km², circa l'86% del parco. Divenne patrimonio dell'umanità il 24 ottobre 1979 nonché Palude di Interesse Nazionale dal4 giugno 1987. Nonostante tutti questi riconoscimenti, nel 1993 venne inserito dall'UNESCO tra i patrimoni in pericolo.
    Nell'ottobre 2005 l'uragano Wilma attraversa la Florida con effetti devastanti sul parco. I gravi danni raggiunsero anche l'area Flamingo. Il centro visitatori, la pensione, il ristorante ed altri negozi vennero chiusi, e le visite erano permesse solo se accompagnati da una guida del parco. Il 14 marzo 2006, finalmente, il centro visitatori e i bacini di carenaggio vennero riaperti. La pensione, il ristorante Flamingo e il Café Buttonwood invece restarono chiusi. Aggiornamenti su questa faccenda si possono trovare sul sito ufficiale del parco, disponibile in fondo alla voce tra i collegamenti esterni.

    Geografia del parco


    Il parco nazionale delle Everglades è circondato dalle aree urbane e agricole di Miami, Homestead e Florida City ad est, gli stretti della Florida e le Florida Keys a sud, il Golfo del Messico ad ovest e Big Cypress National Preserve a nord. Big Cypress è simile alla parte nord delle Everglades ed è pari a circa la metà del parco stesso. Sul confine sud-occidentale del parco si trova Ingraham Lake, il lago più meridionale degli Stati Uniti d'America.
    Esistono numerosi parcheggi e strade all'interno del parco, la più famosa di queste è la Anhinga Trail. Questa via permette di osservare da vicino uccelli quali ardeidi e aninghe. Questi ultimi spesso si appollaiano in mezzo ai passaggi pedonali. Il parco contiene numerose zanzare, il che lo rende un problema in estate, nonostante l'uso del repellente.
    Nell'angolo sud-orientale si trova il Centro Visitatori Earnest F. Coe, quartier generale del parco. Si trova subito ad ovest di Homestead e Florida City sulla statale 9336. Quattro miglia ad ovest si trova il Centro Royal Palm. Questi due centri si trovano in una pineta, così come l'Hidden Lake Education ed il Centro Daniel Beard, poche miglia ad ovest. Il grande Taylor Slough si estenda dal Royal Palm alla Florida Bay. Ad ovest di Royal Palm si trova Long Pine Key. Long Pine Key (che al giorno d'oggi non è un'isola) si trova a quattro miglia da Royal Palm seguendo la 9336, ed è un'area campeggio. Altre quattro miglia e troviamo il Pahayokee Overlook, un'altana di osservazione che permette di vedere il lato nord del parco.
    Muovendosi verso sud, la 9336 attraversa un bosco di cipressi, accanto al quale di trova Mahogany Hammock, un sentiero a 30 chilometri dal quartier generale. Ancora più a sud si trovano macchie di mangrovia. In mezzo alle mangrovie ci sono centinaia di piccoli laghi e fiumi che raggiungono gli stretti della Florida. Gli estuari della palude sono il solo punto degli USA in cui si possono trovare i coccodrilli americani. In questa zona si trovano anche i lamantini, soprattutto nelle fredde mattine autunnali. Al termine della 9336 si trova il Centro Visistatori Flamingo, il più meridionale del parco. Si trova nelle aride praterie subito a nord di Florida Bay. I sentieri riportano da Flamingo verso ovest, fino a giungere a Cape Sable. Da Flamingo parte anche il Wilderness Waterway, 160 chilometri di viaggio in canoa fino al Centro Visitatori Gulf Coast, a nord Il Gulf Coast Visitor Center serve sia la parte settentrionale del parco che il Big Cypress National Preserve.
    Nella parte nord l'area più importante è quella del Centro Visitatori Shark Valley. Un sentiero che parte ed arriva in questo centro si estenda per 10 chilometri dal confine nord-orientale fino alle paludi del fiume Shark, una grossa pozza d'acqua dolce che unisce il lago Okeechobee (a nord del parco) fino alle coste sud-occidentali della Florida.
    La Shark Valley rappresenta quello che un turista si immagina pensando alle Everglades, circondata da prati in tutte le direzioni Alligatori e uccelli acquatici arrivano vicino ai turisti e, occasionalmente, un alligatore blocca la strada. Nel punto in cui la strada della Shark Valley torna verso il Centro Visitatori, si trova una torre di osservazione alta più di 20 metri.

    Flora


    Il terreno è molto fertile ed è soggetto a frequenti inondazioni ma, gradatamente, l'acqua viene rimpiazzata dal terreno. La vegetazione è lussureggiante: querce sempreverdi, limoni selvatici, aranci selvatici, cetrioli, pawpaw, Custard-apple e alberi della gomma selvatici sono solo alcune delle specie indigene; queste comprendono molte specie di fiori selvatici, soprattutto del genere orchidaceae. Esistono due stagioni, umida e secca, ma il clima è pressoché costante.

    Fauna

    Le specie del parco comprendono aquile dalla coda corta, Crotophaga ani e fenicotteri dei Caraibi. Altri uccelli come ardeidi, egret, [Mycteria americana|Wood Stork, Roseate Spoonbill e ibis sono abbondanti, ed anche gli aramidi maggiori si trovano facilmente I rapaci delle everglades comprendono i rari nibbi e le comuni aquile dalla spalla rossae Osprey.
    L'acqua stagna di Flamingo e i fanghi di Florida Bay permettono l'osservazione di pellicani, wader, sternidi e skimmer.
    I corsi d'acqua sono abitati da lontre di fiume nordamericane, lamantini, alligatori del Mississippi e coccodrilli americani. Questo parco è l'unico posto del mondo in cui le due ultime specie convivono. Si possono trovare anche cervidi e pantere della Florida.

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    Parchi nazionali Kluane



    Il Parco nazionale Kluane (in inglese: Kluane National Park and Reserve) è un parco nazionale situato nell'estremo angolo sud-occidentale del territorio canadese dello Yukon. Esso venne istituito nel 1976 su di un'area che si estende per oltre 22.000 chilometri quadrati.
    All'interno dei confini del parco si trova la montagna più alta del Canada, il monte Logan (5.959 metri), che appartiene alla catena montuosa dei monti Sant'Elia. Il territorio montuoso e i ghiacciai dominano il paesaggio del parco, costituendone circa l'82% dell'area totale.

    Patrimonio dell'umanità


    Il sistema di parchi transfrontalieri che comprende i parchi nazionali Kluane, Wrangell-St. Elias e Glacier Bay e il parco provinciale Tatshenshini-Alsek è stato dichiarato nel 1979 Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, sia per i paesaggi altamente spettacolari che per preservare gli importantissimi habitat del grizzly, del caribou e della pecora di Dall.

    800px-Wrangell_St._Elias_National_Park



    Edited by Shagrath82 - 13/1/2013, 11:53
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    Wrangell-St. Elias



    Il Wrangell-St. Elias National Park and Preserve è un parco nazionale e una riserva della biosfera degli Stati Uniti che si trova nella parte meridionale dell'Alaska. È il più grande parco nazionale di tutti gli USA, estendendosi su di un'area di oltre 53.000 chilometri quadrati, e al suo interno si trova la seconda cima della nazione, il Monte Sant'Elia, alto 5.489 metri.
    Al parco si può accedere grazie ad un'autostrada proveniente da Anchorage; due strade penetrano nel parco, rendendone l'interno facilmente accessibile per campeggiatori e appassionati di trekking. Nel 2004 si sono contati oltre 57.000 turisti nel parco, cifra in rapida crescita.

    Patrimonio dell'umanità


    Il sistema di parchi transfrontalieri che comprende i parchi nazionali Kluane, Wrangell-St. Elias e Glacier Bay e il parco provinciale Tatshenshini-Alsek è stato dichiarato nel 1979 Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, sia per i paesaggi altamente spettacolari che per preservare gli importantissimi habitat del grizzly, del caribou e della pecora di Dall.

    Wrangells3



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    Glacier Bay National Park and Preserve




    Glacier Bay National Park and Preserve
    è un parco nazionale degli Stati Uniti che si trova nell'Alaska meridionale, vicino a Juneau.
    Il 25 febbraio 1925 l'area di Glacier Bay venne proclamata Monumento nazionale; nel 1980, con l'istituzione del parco nazionale, il nome divenne quello attuale. L'area del parco, che si estende su di una superficie di oltre 13.000 chilometri quadrati, è una riserva della biosfera dal 1986.
    Non esistono strade che portino al parco: per raggiungerlo si possono utilizzare traghetti o piccoli aerei che partono dal piccolo villaggio di Gustavus. Nonostante la mancanza di strade, 380.000 persone visitano il parco ogni anno.
    I ghiacciai che scendono nella baia dalle cime innevate delle montagne circostanti formano uno dei più spettacolari paesaggi di ghiaccio e iceberg del mondo. Il più famoso ghiacciaio di Glacier Bay è probabilmente il Muir Glacier, largo 3 chilometri e spesso 80 metri.
    Lamplugh Glacier, nella parte occidentale del Glacier Bay National Park
    Lamplugh Glacier, nella parte occidentale del Glacier Bay National Park

    Storia

    Nel 1794 l'esploratore George Vancouver scoprì l'Icy Strait, nella parte terminale sud di Glacier Bay, completamente ghiacciata. La stessa baia era quasi interamente ricoperta di ghiaccio.
    Nel 1879 il naturalista scozzese John Muir trovò che i ghiacci si erano praticamente ritirati dalla baia. Nel 1916 il Grand Pacific Glacier era all'imboccatura del Tarr Inlet, a circa 100 chilometri di distanza dalla Glacier Bay. Si tratta del più veloce ritiro dei ghiacci che sia stato documentato. Da queste osservazioni gli scienziati sperano di ricavare informazioni sull'interconnessione fra cambiamenti climatici e scioglimento dei ghiacciai.
    La fauna dell'area del parco comprende orsi, cervi, balene, capre e uccelli marini.


    Patrimonio dell'umanità

    Il sistema di parchi transfrontalieri che comprende i parchi nazionali Kluane, Wrangell-St. Elias e Glacier Bay e il parco provinciale Tatshenshini-Alsek è stato dichiarato nel 1979 Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, sia per i paesaggi altamente spettacolari che per preservare gli importantissimi habitat del grizzly, del caribou e della pecora di Dall.

    GlacierBay3



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    Parco provinciale Tatshenshini-Alsek



    Il Parco provinciale Tatshenshini-Alsek (in inglese: Tatshenshini-Alsek Provincial Wilderness Park) è un'area protetta che si trova nell'angolo più nord-occidentale della provincia della Columbia Britannica, in Canada. Il parco, che si estende su di un'area di 9.580 chilometri quadrati, venne istituito nel 1993 dopo un'intensa battaglia condotta dalle organizzazioni per la conservazione di Stati Uniti e Canada, che volevano fermare l'esplorazione di questa regione da parte dell'industria mineraria e proteggere un'area ricca di biodiversità e di bellezze naturali.

    Il parco confina con i parchi nazionali Kluane, nello Yukon, Glacier Bay e Wrangell-St. Elias, in Alaska, e con essi fa parte dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

    Storia


    Lungo i fiumi di quest'area si trovavano anticamente numerosi villaggi di pescatori Tlingit e Tutchone. Il confine orientale del parco segue una vecchia via usata dalla tribù Chilkat per commerciare con popolazioni Tutchone.
    A metà del XIX secolo si verificò una tragica inondazione quando un lago (che da anni era semi-ostruito dall'avanzata di un ghiacciaio) esondò a causa del blocco completo del fiume Alsek. Questo provocò un muro d'acqua alto 7 metri e largo 15 che spazzò via un intero villaggio Tutchone, a Dry Bay.
    Tatshenshini-Alsek è stata una delle ultime regioni della Columbia Britannica ad essere esplorate. Durante gli anni '60 si ebbero le prime esplorazioni geologiche per la ricerca di minerali, grazie alle quali vennero trovati ingenti depositi di rame nelle vicinanze della Windy Craggy Mountain.
    Negli anni '70 si cominciò a sfruttare turisticamente la zona, discendendo i fiumi Tatshenshini e Alsek (rafting). Negli anni '80 venne avanzata la proposta di aprire una miniera a cielo aperto sulla cima del Windy Craggy.
    Nel 1991 venne istituito il Tatshenshini International, una federazione delle 50 più importanti organizzazioni ambientaliste del Nordamerica, che iniziò un'intensa campagna contro lo sfruttamento minerario della regione. Questo sforzo ricevette notevole attenzione sia negli Stati Uniti che in Canada e giunse sia al Congresso che alla Casa Bianca, con l'interessamento in prima persona del Vicepresidente Al Gore. In seguito a tutte queste pressioni, il Primo ministro della Columbia Britannica Mike Harcourt decise nel 1993 di proteggere la regione Tatshenshini-Alsek come un parco di Classe A. I detentori dei diritti d'estrazione del Windy-Craggy ricevettero un indennizzo di 103,8 milioni di dollari.
    Nel 1999 un gruppo di cacciatori trovò i resti di un essere umano ai piedi di un ghiacciaio. Il corpo, molto ben conservato, risultò essere vecchio di 550 anni.

    Natura

    I fiumi Alsek e Tatshenshini scorrono attraverso il parco formando vallate a forma di "U". Le gole che hanno scavato lasciano entrare l'aria fresca e umida dell'oceano nel freddo interno. Il rapido raffreddamento di quest'aria, le frequenti alluvioni e valanghe, una complessa geologia e i grandi cambi d'altitudine hanno contribuito a creare una gran varietà di habitat naturali.
    Nel parco si trova una notevole popolazione di grizzly e l'unica popolazione canadese di orso nero americano. Oltre agli orsi, qui si possono trovare pecore di Dall, capre delle Montagne Rocciose, alci, lupi grigi, aquile di mare e reali, falchi pellegrini e girfalchi.
    Lungo le coste sono presenti leoni marini e megattere.
    All'interno del parco si trova la catena montuosa Alsek con il Mount Fairweather, la cima più elevata della provincia con 4.663 metri. La regione Tatshenshini-Alsek si trova in una zona ad alta attività sismica.

    Mt_Fairweather_1925



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    Parco nazionale di Redwood



    Il Parco nazionale di Redwood è un parco nazionale situato negli Stati Uniti, lungo le coste californiane dell'oceano Pacifico, e prende il nome dalle sequoie "redwood" (dal colore rossastro del legno). Con i suoi 45.500 ettari il parco protegge il 45% delle rimanenti sequoie di Redwood (Sequoia sempervirens), la specie più alta del mondo. Oltre alle sue foreste di sequoie il parco protegge anche praterie, risorse culturali e 60 chilometri di coste incontaminate.
    Nel 1850 la foresta vergine di sequoie redwood copriva 810.000 ettari della costa settentrionale della California, una zona abitata dai nativi americani per 3.00 anni, quando una piccola corsa all'oro comprò le miniere ed i taglialegna iniziarono il disboscamento. Gli sforzi della Save-the-Redwoods League, fondata nel 1918, di difendere tre grandi sequoie alla fine portò all'istituzione del Parco statale di Prairie Creek Redwoods, del Parco statale di Del Norte Coast Redwoods e del Parco statale di Jedediah Smith Redwoods. Il Parco nazionale di Redwood venne fondato nel 1968, quando il 90% degli alberi era già stato abbattuto. Il National Park Service ed il California Department of Parks and Recreation gestiscono insieme il parco nazionale di Redwood ed i tre parchi statali dal 1994, una collaborazione che resta unica all'interno degli Stati Uniti.
    L'ecosistema del parco comprende numerose specie animali a rischio come i pellicani bruni, i goby del tidewater, le aquile di mare testabianca, i salmoni reali, gli allocchi maculati americani e i leoni marini di Steller. Riconoscendone il raro ecosistema e la storia culturale, l'UNESCO ha inserito il parco tra i Patrimoni dell'umanità il 5 settembre 1980,[2] e tra le riserve della biosfera il 30 giugno 1983.

    Storia

    Circa 3.000 anni fa i nativi americani abitavano l'area del parco. Alcuni gruppi come Yurok, Tolowa, Shasta, Karok, Chilula e Wiyot sono molto legati alla regione. Un censimento del 1852 identificò gli Yurok come popolo più numeroso, con 55 villaggi ed una popolazione stimata di 2.500 unità. Usarono le numerose sequoie che, con la loro grana lineare, potevano facilmente essere trasformate in barche, case e piccoli villaggi. Per gli edifici le assi vennero innalzate una di fianco all'altra, con il lato superiore coperto da cuoio e tenuto insieme da tacche incise nel tetto. Le assi di sequoia vennero usate per creare piccoli tetti spioventi.
    Esploratori spagnoli, britannici, russi ed americani visitarono la costa confinante con l'odierno parco a metà del sedicesimo secolo, al fine di commerciare con i popoli autoctoni le pelli delle otarie. Prima dell'arrivo di Jedediah Smith, nel 1828, non si hanno notizie di esploratori bianchi nelle regioni interne. La scoperta di giacimenti d'oro a Trinity Creek nel 1850 richiamò migliaia di minatori, causando inevitabili conflitti; gli indiani vennero cacciati con la forza e, in alcuni casi, massacrati. Nel 1895 solo un terzo degli Yurok viveva in un piccolo villaggio; e, dal 1919, quasi tutti i Chilula erano stati uccisi o assorbiti dalle vicine tribù. I minatori abbatterono gli alberi per utilizzare il legno nell'edilizia; quando questa piccola corsa all'oro terminò, alcuni dei minatori divennero boscaioli, abbattendo molti più alberi di quelli che riuscirono a vendere. Nel 1850 810.000 ettari della costa nord-occidentale della California erano coperti da foreste di sequoie, nel 1910 le sequoie scomparse erano talmente tante da indurre ecologisti e cittadini locali a ercare un modo per difendere le poche rimaste. Nel 1911, il membro della Camera dei Rappresentanti John E. Raker, Californiano, divenne il primo politico a creare una legge che regolamentasse l'istituzione dei parchi nazionali. In quel periodo il Congresso non diede seguito alla cosa.
    Il completamento della U.S. Route 101 richiamò sul posto i conservazionisti John C. Merriam, Madison Grant ed Henry Fairfield Osborn. Dopo aver appreso che le terre confinanti con il parco non erano pubbliche, fondarono la Save-the-Redwoods League nel 1918. Usando fondi provenienti dallo stato della California, la Save-the-Redwoods League riuscì a salvare tre piccole macchie di sequoie nei primi anni venti. Quando la California creò un sistema di parchi statali, nel 1927, questi tre boschetti divennero il Prairie Creek Redwoods, il Del Norte Coast Redwoods, ed il Jedediah Smith Redwoods State Parks. A causa della grande richiesta di legna durante la seconda guerra mondiale e del boom edilizio degli anni cinquanta, la creazione del parco nazionale venne rinviata. Gli sforzi profusi dalla Save-the-Redwoods League, dal Sierra Club e dalla National Geographic Society nel tentativo di creare un parco nazionale iniziarono nei primi anni '60. Dopo che la cosa venne portata all'attenzione del Congresso, la legge che istituiva il parco nazionale di Redwood venne firmata dal Presidente Lyndon Johnson il 2 ottobre 1968. La Save-the-Redwoods League ed altri enti acquistarono 40.000 ettari che vennero aggiunti ai parchi già esistenti. Nel 1978 vennero aggiunti altri 19.000 ettari. Solo un quinto di questi terreni era coperto da foreste, il resto era già stato disboscato. I parchi federali e statali vengono amministrati congiuntamente dal 1994.
    Le Nazioni Unite inserirono il parco nazionale tra i Patrimoni dell'umanità il 5 settembre 1980. Il comitato annotò 50 siti archeologici preistorici che coprono 4.500 anni di storia. Il parco è stato citato, tra le altre cose, anche negli studi fatti dai ricercatori della Humboldt State University. Il parco fa parte della più ampia regione chiamata California Coast Ranges, inserita tra le riserve della biosfera il 30 giugno 1983. Il California Coast Ranges è protetto dalla University of California Natural Reserve System.

    Gestione del parco


    I parchi nazionali e statali sono gestiti congiuntamente dal National Park Service, un'agenzia federale dipendente dal Dipartimento degli Interni, e dal California Department of Parks and Recreation, con un budget annuale di 7.380.000 dollari (2004). Le due agenzie lavorano insieme per proteggere le sequoie, la costa incontaminata del Pacifico, le risorse culturali e l'ecosistema unico nel suo genere. Il terreno che venne aggiunto nel 1978 era stato disboscato in precedenza, e gli sforzi per ripristinarlo si sono succeduti per decenni. La mancanza di fondi ha precluso i miglioramenti più costosi, in ogni caso le compagnie di legname hanno ripiantato buona parte del terreno disboscato con specie non native. L'area costiera, comprese le zone desertiche e le praterie, sono state invase da specie esotiche, in parte a causa dell'opera degli incendi spontanei prima degli anni ottanta. Dal momento che le sequoie sono state tagliate in base alla loro accessibilità, lasciando per ultime le zone più isolate, la foresta si presenta adesso a macchie, separate tra loro anche da chilometri. In questi casi serviranno decenni per riportare lo stato del parco all'antico splendore, senza contare i soldi che serviranno per riabilitare l'ecosistema.
    All'interno del parco sono state tagliate alcune strade che permettono di ammirare gli scenari più spettacolari. Queste strade non raggiungono gli standard di sicurezza, ma al momento non si trovano i fondi per migliorarle. Anche le strutture del parco, come i centri visitatori e gli edifici degli impiegati, hanno bisogno di ristrutturazioni. I dipendenti controllano la qualità di acqua e aria, monitorano le specie a rischio, e lavorano nei pressi del California Coastal National Monument, gestito dall'U.S. Bureau of Land Management. Le sedi del parco si trovano a Crescent City, California.



    Flora

    Viene stimato che la foresta vergine di sequoie copra 810.000 ettari della zona costiera della California. Ad oggi sono rimasti solo il 4%, 34.000 ettari, ed il 45% di loro sono contenuti nel parco. L'originaria foresta si estendeva dalla California settentrionale fino alla costa meridionale dell'Oregon. Questa specie di alberi è correlata strettamente con la sequoia gigante della California centrale e, in modo più distaccato, con la metasequoia indigena della regione cinese di Sichuan-Hubei. Le sequoie della costa sono gli alberi più alti del mondo; nel settembre 2006 l'albero più alto del parco, hyperion, è stato misurato in 116 metri, altri due, helios e icarus sono alti rispettivamente 114,77 e 113,21. Prima del settembre 2006 l'albero più alto era lo Stratosphere Giant, all'esterno del parco statale di Humboldt Redwoods, alto 112,85 metri nel 2004. Per molti anni un albero chiamato semplicemente "Tall Tree" (albero alto) nel parco statale di Prairie Creek Redwoods era valutato 112.11 metri, anche se gli ultimi 3 metri sono stati dichiarati morti negli anni novanta. Un albero crollato nel 1991 venne misurato di 113,4 metri. Solo la Sequoia Gigante ha una massa superiore. La sequoia più voluminosa è la "Del Norte Giant" (1.044 m³) situata nel parco statale di Del Norte Redwoods. Le sequoie costiere vivono in media 600 anni, ed alcune sono state dichiarate anche di 2.000 anni, il che le pone tra gli organismi viventi più longevi del mondo. Sono particolarmente resistenti alle malattie a causa della spessa corteccia protettiva. Questi alberi preferiscono i terreni scoscesi, leggermente nell'entroterra e nei pressi di sorgenti d'acqua quali fiumi e torrenti, e sono, tra l'altro, gli alberi con tasso di crescita maggiore al mondo.
    Sviluppano rami enormi che accumulano principi organici e possono mantenere gli enormi tronchi che si sviluppano sopra di loro. Di solito questo accade oltre i 50 metri di alteza. Gli scienziati, recentemente, hano scoperto che le piante che crescono nelle foreste riescono a sopravvivere anche su questi terreni. Il terreno ospita invertebrati, molluschi, lombrichi e salamandre. Durante la stagione della siccità la cima di alcuni alberi muore, ma questo non implica la morte di tutto l'albero che, invece, continua a crescere. Le sequoie hanno sviluppato la capacità di rigenerare nuovi tronchi a partire dai rami. Questi tronchi secondari, chiamati, reiterazioni, sviluppano anche sistemi di radici alla loro base. Questo metodo permette di portare l'acqua anche agli strati superiori delle piante. La nebbia tipica delle coste fornisce circa un terzo del fabbisogno annuo di acqua.
    Un'altra pianta tipica del luogo è la Duglasia, con esemplari che raggiungono i 90 metri. Gli abeti Sitka sono abbondanti lungo le coste e si adattano all'aria salata in modo migliore rispetto ad altre specie. La sempreverde tanoak produce frutti simili alle ghiande delle querce. Tanoak e querce sono entrambi membri della famiglia delle Fagaceae. All'interno del parco si trovano anche madroni, aceri macrofoglia, lauri della California e ontani rossi.
    Huckleberry, rovi e lamponi fanno parte del sottobosco e forniscono cibo per molte specie animali. Rododendri e azalee sono specie comuni nel parco, specialmente nella foresta vergine.[21] Le felci sono prolifiche, soprattutto nei pressi di grandi fonti d'acqua. All'interno del parco statale di Prairie Creek Redwoods, il Fern Canyon è un paradiso per le felci che vivono lungo le pareti profonde dai dieci ai quindici metri.

    Fauna


    L'ecosistema del parco permette la vita a molte specie animali rare. Per la precisione esistono molti ecosistemi: le coste dell'oceano, fiumi, praterie e foreste fitte. Il pellicano bruno ed il goby del tidewater sono elencati nella lista federale delle specie a rischio. Anche l'aquila di mare testabianca, che di solito vive nei pressi di sorgenti d'acqua, fa parte dell'elenco stilato dall'U.S. Fish and Wildlife Service. Salmoni reali e leoni marini di Steller sono tra le specie acquatiche a rischio.
    Oltre 40 specie di mammiferi sono stati documentati, compresi baribal, puma, linci rosse, castori, lontre di fiume nordamericane, cervi dalla coda nera, wapiti e coyote. Lungo le coste i leoni di mare californiani e le foche comuni vivono vicino alle spiagge e ai seastack, formazioni rocciose create dall'erosione che ha trasformato pezzi di costa in piccole isole. Occasionalmente si possono avvistare al largo delfini o balene grige. I cervi sono i mammiferi più numerosi nel parco. Differenti specie di pipistrello vivono nel parco, ad esempio i pipistrelli bruni giganti, ed altri piccoli mammiferi come i Eptesicus fuscus, gli scoiattoli di Douglas e gli scoiattoli volanti passano buona parte della loro vita sollevati da terra.
    I pellicani bruni ed i cormorani a doppia cresta sono gli uccelli più diffusi lungo le coste e sugli scogli, mentre gli scolopacidi ed i gabbiani abitano le aree più interne. All'interno si trovano anche le specie abituate all'acqua dolce, come anatre, falchi pescatori, nibbi dalle spalle brune, aironi bianchi e ghiandaie di Steller.
    Anche rettili e anfibi sono ospiti del parco, specialmente serpenti, rane, salamandre giganti del Pacifico e tritoni.

    Geologia

    La regione costiera settentrionale della California, compresi il parco e la zona al largo, è quella sismicamente più attiva degli Stati Uniti.[25] I frequenti terremoti (di basso grado) hanno portato a spostamenti del corso dei fiumi e all'erosione delle coste. La placca nordamericana, quella pacifica e quella Gorda sono zolle tettoniche che si incontrano a Cape Mendocino, solo 160 km a sud-ovest del parco. Negli anni novanta si sono avuti nove terremoti di almeno sei gradi di magnitudo lungo questa faglia, ed esiste la possibilità che si verifichi un terremoto di grandi dimensioni.[26] I gestori del parco informano i visitatori del potenziale pericolo attraverso l'uso di volantini e tabelle informative in giro per il parco. Il pericolo tsunami è particolarmente sentito, ed ai visitatori della zona costiera viene detto di raggiungere dei punti rialzati in seguito alle scosse sismiche.
    All'interno del parco si trovano sia le spiagge sia le montagne. La maggior parte delle rocce appartengono al Franciscan Assemblage, sollevatosi dall'oceano milioni di anni fa. Queste rocce sedimentarie sono principalmente arenaria, roccia di limo e argilla e, in quantità minore, roccia metamorfica come silicio di quarzo e chlorastrolite. Questo genere di rocce vengono erose facilmente, e sono visibili particolarmente lungo la costa e nei punti in cui fiumi e torrenti formano piccoli gorghi. Formatesi durante il cretacico, sono deformate dai processi di innalzamento e depressione. In alcune aree i fiumi hanno formato depositi fluviali di arenaria e conglomerati, trasportati a valle fino a raggiungere il parco. Redwood Creek segue la faglia Grogan; lungo la costa occidentale dell'insenatura si trovano schist ed altre rocce metamorfiche, mentre quelle sedimentarie del Franciscan Assemblage si trovano sul lato orientale.

    Clima

    Il tempo nel parco viene fortemente ionfluenzato dall'oceano Pacifico. Le temperature sulla costa fluttuano generalmente tra i 4 ed i 15 gradi centigradi durante l'anno, mentre nell'entroterra le estati sono più calde ed asciutte, e gli inverni più freddi. Le sequoie crescono ad almeno 2/3 chilometri dalla costa, ma a non più di 80 chilometri. In questa fascia c'è una grande umidità a causa delle forti piogge invernali e della nebbia estiva. Durante l'inverno cadono più di 250 cm di pioggia, mentre la neve è quasi inesistente a quote inferiori ai 450 metri di altitudine. Umidità e nebbia sono necessarie per la sopravvivenza del parco.

    Redwood_and_fog



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    Parco nazionale di Olympic



    Il parco nazionale di Olympic si trova nello stato statunitense di Washington e, per la precisione, nella penisola di Olympic. Il parco si divide in tre macroregioni: la costa del Pacifico, le montagne Olympic e la foresta pluviale temperata. All'inizio il Presidente Theodore Roosevelt nominò il parco Olympic National Monument nel 1909 e, dopo che il Congresso ne votò lo stato di parco nazionale, il Presidente Franklin D. Roosevelt firmò la relativa legge nel 1938. Nel 1976 il parco nazionale di Olympic divenne riserva della biosfera e, nel 1981, un patrimonio dell'umanità. Nel 1988 quasi tutta la penisola divenne Olympic Wilderness, un ulteriore protezione per la regione.

    La Costa


    La striscia costiera di Olympic è un tappeto, spesso una lingua di spiaggia sabbiosa coperta di nebbia. È lunga 105 chilometri (di cui pochi sono selvaggi), interrotti solo in concomitanza delle foci dei due principali fiumi, ognuno con la propria civiltà di nativi americani. Gli Hoh abitavano nei pressi del fiume Hoh, mentre i Quileute vivevano nella città di La Push, alla foce del fiume Quileute. Gli Hoh sono in realtà una branca dei Quileute. I tratti di costa incontaminata raggiungono i 15-30 chilometri.
    Mentre alcune spiagge sono sabbiose, altre sono ricoperte da rocce e grandi massi. Cespugli, fitta vegetazione, terreno scivoloso e maree contribuiscono a rallentare il passo anche agli escursionisti più esperti. Di norma il tempo di percorrenza va raddoppiato. Può essere interessante notare che le coste sono facilmente accessibili (a differenza dell'entroterra), e si trovano poche persone a più di un giorno di viaggio dalla costa.
    Il tratto più popolare di costa è l'Ozette Loop, lungo circa 13 chilometri. Il parco deve rispettare un rigoroso processo di registrazione e prenotazione al fine di tenere sotto controllo il numero di visitatori. Dal sentiero di Lake Ozette, si snoda un percorso di cinque chilometri lungo la costa attraverso una macchia paludosa di Tuia maggiore. Una volta raggiunta la costa, cinque chilometri di cammino attraversano l'antico luogo abitato dagli aborigeni, con alcuni sentieri da seguire in caso di alta marea. Non si incontrano nativi americani, una branca dei Makah di Neah Bay, locati poco a nord). Il terzo sentiero di cinque chilometri è inaccessibile per la maggior parte delle persone. È la difficoltà dei sentieri che rende Ozette così popolare.
    Esistono gruppi di alberi che seguono la linea della sabbia, il che porta ad alcuni pezzi di alberi caduti che sporcano la spiaggia. Il leggendario fiume Hoh, nel lato meridionale della costa, è sostanzialmente selvaggio e scarica un considerevole ammontare di pezzi di legno eroso ed altri detriti, che tendono a muoversi verso nord, arricchendo la spiaggia. La pulizia dei resti della mareggiata (ceppi, cime morte degli alberi, pezzi di radici) da fiumi e spiagge sono uno dei compiti principali di addomesticamento dell'America settentrionale: i depositi di detriti formano una presenza ingombrante, sia biologicamente sia esteticamente, ed alcune foto recenti sono sbalorditive. I detriti spesso arrivano da grandi distanze, in passato il Columbia River contribuì in modo deciso alla formazione della costa del Pacifico.
    La piccola porzione costiera di Olympic non è connessa con la parte principale del parco. Il presidente Franklin D. Roosevelt tentò di unirle attraverso una striscia continua di parco, ma le forze politiche decisero altrimenti.


    Montagne e ghiacciai


    Al centro del parco nazionale di Olympic si ergono le montagne Olympic i cui pendii sono ricoperti da enormi, antichi ghiacciai. Queste montagne si sono innalzate grazie alla subduzione della placca di Juan De Fuca. La composizione geologica è un curioso miscuglio di rocce basaltiche e sedimentarie. La metà occidentale è dominata dal Monte Olympus che raggiunge i 2.428 metri. Il monte Olympus riceve molta neve, e quindi possiede il più esteso ghiacciaio di qualsiasi vetta non vulcanica degli stati confinanti con le North Cascades. Ci sono molti ghiacciai, il più grande dei quali è il ghiacciaio Hoh, circa cinque chilometri di lunghezza. Guardando verso est le montagne sono più asciutte a causa della protezione dalle piogge che viene offerta dalle montagne occidentali. Vi sono anche numerosi picchi e creste rocciose. Il punto più alto della catena montuosa orientale è il Monte Deception con i suoi 2.375 metri.

    Foresta pluviale temperata


    Il lato occidentale del parco è occupato da una foresta pluviale temperata, di cui fanno parte l'Hoh Rain Forest e la Quinault Rain Forest, l'area più umida degli Stati Uniti continentali (l'isola di Kauai nello stato delle Hawaii è più piovoso). Essendo una foresta temperata, invece che tropicale come la foresta amazzonica in America meridionale, è dominata da felci, ma contiene anche fitte foreste formate da pecci e abeti, ed il muschio che li ricopre scende dai rami formando appendici verdi ed umide.

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    Edited by Shagrath82 - 13/1/2013, 11:55
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    Parco nazionale di Mammoth Cave



    Il Parco nazionale di Mammoth Cave è un parco nazionale del Kentucky che racchiude al suo interno le Mammoth Cave, il più lungo sistema di grotte del mondo. A volte il sistema viene chiamato Flint-Mammoth-Toohey-Eudora-Joppa-Jim Lee Ridge Cave System, dal nome delle colline sotto cui si trova. L'area venne nominata parco nazionale il 1 luglio 1941. Divenne patrimonio dell'umanità il 27 ottobre 1981, e Riserva della biosfera il 26 settembre 1990. I 214 km² del parco si trovano nella Edmonson County, in Kentucky, con piccole zone che si estendono ad est in Hart County e Barren County. È centrato attorno al Green River ed al suo affluente Nolin River, che si congiunge al Green River all'interno del parco. Il Green River ha una diga sul confine occidentale del parco, ed il fiume scorre libero solo in una piccola parte della metà orientale del parco.
    Ogni anno il parco è visitato da quasi due milioni di persone.

    Il labirinto di calcare

    Le Mammoth Cave si sono sviluppate tra i giacimenti di calcare ed arenaria del Mississippiano, rendendo il sistema incredibilmente stabile. Comprende più di 591 chilometri di passaggi; nuove esplorazioni portano alla luce numerosi nuovi chilometri ogni anno.
    Lo strato superiore d'arenaria è conosciuto come Big Clifty Sandstone: il calcare, unito all'arenaria, ha permesso la nascita di cunicoli così stretti da non essere percorribili. Questi particolari cunicoli sono più comuni negli strati superiori, e spesso emergono dai fianchi delle sovrastanti colline. L'acqua che sgorga in superficie corre brevemente lungo i pendii per poi tornare nel sottosuolo, e formare uno strato d'acqua tra l'arenaria ed il calcare. È in questi strati di profondo calcare che si sono formate le caverne accessibili agli speleologi.
    Gli strati calcarei delle colonne stratigrafiche che si trovano sotto al Big Clifty, in ordine crescente di profondità, sono la Girkin Formation, la Ste. Genevieve Limestone e la St. Louis Limestone. Ad esempio, il passaggio dell'enorme Grotta Principale visibile durante il giro storico, si trova sotto al Girkin e sopra al St. Genevieve.
    Ognuno degli strati principali di calcare è diviso a sua volta in unità e sottounità. Uno dei campi di ricerca riguarda la correlazione tra stratigrafia e rilievi topografici. Questo rende possibile la produzione di mappe tridimensionali che ritraggono i contorni dei singoli strati, senza la necessità di noiosi esami ed estrazione di campioni di roccia.
    Lo strato superiore d'arenaria è abbastanza duro da rendere difficoltoso il passaggio dell'acqua: alcune eccezioni sono le fenditure verticali. Questo ruolo protettivo ha permesso la creazione di numerosi cunicoli secchi, senza stalattiti, stalagmiti o altre formazioni che richiedano un flusso continuo d'acqua od un semplice sgocciolio.
    Lo strato d'arenaria è stato eroso ed è quasi scomparso in alcune aree del parco, ad esempio nella stanza delle Cascate Niagara Congelate. Il contatto tra calcare ed arenaria può essere osservato attraverso escursioni dal fondo delle vallate verso la cima delle colline: tipicamente, avvicinandosi all'apice, l'affioramento di rocce esposte mostra chiaramente il confine tra lo strato di calcare e quello superiore d'arenaria. I pochi blocchi d'arenaria che si trovano sotto a questo livello sono dovuti a piccole frane e smottamenti.
    In fondo ad una valle della regione meridionale si è sviluppata una dolina carsica chiamata Cedar Sink, la quale mostra un piccolo fiume che entra da un lato per sparire nel sottosuolo nell'altro lato.
    Mammoth Cave è l'habitat naturale dei gamberetti delle caverne del Kentucky, un tipo di gamberetto albino considerato a rischio estinzione.

    Turismo


    Il National Park Service offre numerosi giri turistici ai visitatori. Molte delle principali attrazioni delle grotte, come Grand Avenue, Frozen Niagara, e Fat Man's Misery, possono essere osservate grazie a visite da una a sei ore di durata. Due percorsi, accessibili solo grazie alle lampada a paraffina, sono ottimi percorsi in alternativa a quelli illuminati con la corrente elettrica. Sono disponibili anche visite selvagge in cunicoli fangosi o polverosi, con la necessità di muoversi carponi.
    Le guide hanno talmente tanto materiale da proporre ai turisti che, per una conoscenza completa del luogo, bisognerebbe percorrerle più di una volta. La tradizione delle guide si fa risalire al primo periodo successivo alla Guerra del 1812, grazie all'opera di Stephen Bishop.
    L'Echo River Tour, una delle attrazioni più famose del parco, permetteva ai visitatori di esplorare le grotte a bordo di una barca su di un fiume sotterraneo. Questo tour venne sospeso per ragioni logistiche ed ambientali all'inizio degli anni novanta.
    Chi fosse interessato potrebbe unirsi ad un gruppo di ricerca sponsorizzato da Earthwatch.org che si propone di studiare la storia delle Mammoth Cave. Comunque, a causa delle regole del parco, questo progetto è disponibile per i soli cittadini statunitensi.

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    Edited by Shagrath82 - 13/1/2013, 11:56
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    Cahokia Mounds



    Cahokia è il sito su cui sorse una città dei nativi americani nei pressi di Collinsville, Illinois, sulle rive del Mississippi vicino a St. Louis e, più precisamente, nell'area nota come American Bottom. Sul sito si trovano numerose colline costruite dall'uomo.
    Cahokia è il più grande sito archeologico della cultura Mississippiana, ed il termine "Cahokiano" viene a volte usato per citare quella cultura. I Mississippiani svilupparono delle società avanzate nell'est dell'america settentrionale, prima dell'arrivo degli europei.

    Patrimonio dell'umanità

    Cahokia Mounds venne dichiarato National Historic Landmark il 19 luglio 1964, ed elencato nel National Register of Historic Places il 15 ottobre 1966. Cahokia Mounds State Historic Site divenne Patrimonio dell'umanità nel 1982. Il parco copre 8,9 km², ed è soggetto a continue ricerche archeologiche. È uno dei venti siti statunitensi segnalati dall'UNESCO.

    Storia

    Cahokia fu il primo insediamento, databile attorno al 650 durante il tardo Woodland period, ma la costruzione delle colline non iniziò prima del 1050, all'inizio del periodo della cultura Mississippiana. Il luogo venne abbandonato tra il 1250 ed il 1400. Gli antichi abitanti non lasciarono testimonianze scritte, ed il nome di quell'antica città è tuttora sconosciuto. Il nome "Cahokia" fa riferimento ad un successivo clan di Illiniwek che abitavano la regione al tempo dell'arrivo degli esploratori francesi nel 1600, molto dopo l'abbandono del sito. Non è ancora stato possibile identificare i discendenti degli antichi Cahokia, nonostante molti gruppi possono essere considerati tra i contendenti.

    Monk's Mound


    I Monk's Mound sono il fulcro del centro cerimoniale. Sono strutture imponenti a quattro terrazze, le più grandi costruite in america settentrionale. Si affacciano a sud; sono alte 30,5 metri, con una base di 316 per 241 metri. Travel Channel le ha definite "le più grandi piramidi al mondo".
    Gli scavi effettuati sulla sommità della collina hanno portato alla luce i resti di un grande edificio, probabilmente un tempio o la residenza del capo tribù, visibile da ogni punto della città. L'edificio aveva una base di 31,5 per 14,5 metri, e raggiungeva l'altezza di 15 metri.
    "Woodhenge", un cerchio di pali usato per le osservazioni astronomiche, si trova ad ovest di Monk's Mound. Il nome deriva da Stonehenge, dal momento che questa struttura permetteva lo studio di solstizi, equinozi ed altri cicli astronomici. Gli archeologi scoprirono l'esistenza di Woodhenge durante gli scavi. Notarono che l'intero palinsesto venne ricostruito più volte durnte i circa 300 anni di vita del luogo.

    Il territorio cittadino

    Un'area di 200.000 ;m² si estende a sud di Monk's Mound. Il terreno piatto fece inizialmente pensare ad una pianura alluvionale del fiume Mississippi, ma recenti sutdi sul terreno hanno dimostrato che questo territorio, originalmente ondulato, venne reso pianeggiante dall'esperta opera dei cittadini locali. Questo significa che Cahokia può vantare il titolo di "più estesa piazza al modo creata dall'uomo", non esistendo al giorno d'oggi esempi altrettanto imponenti.
    Un insieme di costruzioni in legno, che comprendevano torri d'osservazione ad intervalli regolari, formavano un muro di cinta lungo tre chilometri che racchiudeva Monk's Mound e la pianura circostante. Gli archeologi notarono che queste costruzioni in legno vennero riedificate più volte. Sembra che le mura dividessero la parte religiosa di Cahokia dal resto della città.
    Oltre a Monk's Mound si possono ammirare altre 120 colline simili erette in vari luoghi ed a distanze diverse dal centro cittadino. Al momento sono state identificati 109 mound, 68 dei quali si trovano all'interno del parco. I mound posso essere classificati per tipo: esistono quelli piatti, conici, vulcanici, ecc. Ognuno di questi modelli aveva le proprie funzioni. La città, con il tempo, aveva assunto una forma a diamante, con il diametro maggiore di circa 1.600 metri.

    L'antica città

    Cahokia fu il più importante centro d'aggregazione per quelle persone che, al giorno d'oggi, sono note come i Mississippiani, i cui insediamento si estendevano per tutto il Midwest e l'america orientale e meridionale. Cahokia mantenne collegamenti commerciali con altre comunità, dalla regione dei Grandi Laghi a nord, fino al Golfo del Messico a sud. Ceramiche e strumenti in pietra in stile Cahokiano vennero trovati nel sito archeologico di Silvernail, nei pressi di Red Wing, Minnesota.
    Al culmine del suo sviluppo, Cahokia fu il più grande centro abitato a nord delle grandi città Mesoamericane del Messico. Nonostante ospitasse solo 1.000 persone (stima relativa al 1050 d.C.), la sua popolazione crebbe in mamiera esponenziale dopo tale data. Gli archeologi stimano una popolazione massima tra gli 8.000 ed i 40.000 abitanti, con la maggior parte delle persone situate nei villaggi contadini che gravitavano attorno al centro principale.
    Alcuni professori credono che, all'apice dello sviluppo, Cahokia fu la maggiore città statunitense fino al 1800, quando la popolazione stimata di Filadelfia superò quella di Cahokia.

    Le sepolture

    Durante gli scavi del Mound 72, una collina sepolcrale a sud di Monk's Mound, gli archeologi trovarono i resti di un uomo di circa quarant'anni, probabilmente un famoso capo Cahokiano. L'uomo venne sepolto su di un letto costellato da oltre 20.000 conchiglie marine che formavano un falco, la cui testa appare al di sotto di una testa umana, e le cui ali si trovano sotto ad un paio di braccia e gambe. Il guerriero falco, o "uomo uccello", è un'immagine comune della cultura mississippiana, e questa sepoltura ha un potente significato iconografico.
    A poca distanza venne ritrovato anche un nascondiglio pieno di punte di freccia di differenti stili e materiali. Divise in quattro tipi, ognuno dei quali proveniente da una diversa area geografica, queste punte dimostrano le incredibili rotte commerciali che i Cahokia coltivavano. Oltre 250 altri scheletri vennero estratti dal Mound 72. Molti di loro si trovavano in fosse comuni; ad altri mancavano mani e testa, il che farebbe pensare a sacrifici umani. In uno dei mound sono stati trovati anche resti di giovani donne. A causa della giovane età e del fatto che, dagli studi, è stato dedotto che non avevano partorito, si è portati a pensare che fossero delle vergini sacrificate al dio sole. La relazione tra queste sepolture e quella principale non è chiara, ma è difficile che si riferiscano tutte allo stesso periodo. Il legno presente in molte parti della tomba è stato esaminato con il metodo del carbonio-14 tra il 950 ed il 1000.

    Il declino

    Cahokia venne abbandonata almeno un secolo prima dell'arrivo degli europei. Le cause possono essere trovate nell'eccessivo sfruttamento del luogo, soprattutto in termini di caccia e disboscamento. Un'altra possibile causa potrebbe essere l'invasione subita da qualche popolazione nomade, nonostante le uniche tracce di guerra trovate sono lontane dalle mura cittadine. La funzione delle mura, comunque, sembra essere più cerimoniale che militare. Un'altra causa suggerita è una qualche epidemia, velocizzata dal sovraffollamento urbano. Le teorie più recenti, in ogni caso, parlano di un collasso politico che sarebbe la causa principale dell'abbandono di Cahokia.

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    Edited by Shagrath82 - 13/1/2013, 11:57
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    Parco nazionale di Great Smoky Mountains



    Il Parco nazionale di Great Smoky Mountains è un parco nazionale statunitense che comprende le Great Smoky Mountains, parte delle Blue Ridge Mountains che fanno parte degli Appalachi. Il confine tra Tennessee ad ovest e Carolina del Nord ad est corre lungo la linea mediana del parco.Lungo il percorso che unisce il Maine alla Georgia, l'Appalachian Trail attraversa anche il parco. Venne istituito dal Congresso degli Stati Uniti nel 1934 ed ufficialmente aperto dal presidente Franklin D. Roosevelt nel 1940[1]. Copre 2.110 km², il che lo rendo uno dei parchi più estesi degli Stati Uniti orientali. L'entrata principale del parco si trova lungo la U.S. Route 441 (Newfound Gap Road) tra le città di Gatlinburg (Tennessee) e Cherokee (Carolina del Nord).

    Caratteristiche naturali


    L'altitudine del parco varia tra 250 e 2.000 metri sul livello del mare, e la punta più alta è rappresentata dal Clingmans Dome. All'interno del parco vi sono ben 16 montagne che superano i 1.800 metri.
    L'estrema varietà d'altitudini simula tutte le latitudini dell'est degli Stati Uniti. Scalare una montagna è paragonabile ad un viaggio dal Tennessee al Canada. Numerose specie animali e vegetali del Nordest statunitense hanno trovato una perfetta nicchia ecologica ad alta quota, mentre le specie del sud abitano le pianure.
    Durante l'ultima glaciazione, l'orientamento degli Appalachi ha permesso a molte specie di migrare a sud lungo i pendii. Con il riscaldamento del clima molte specie settentrionali sono tornate nel loro habitat naturale, mentre quelle meridionali si sono espanse.
    Normalmente il parco ha un'umidità molto elevata e precipitazioni che variano dai 1.400 ml l'anno nelle vallate ai 2.200 dei picchi. È la zona più piovosa degli Stati Uniti, se escludiamo il nord-est e l'Alaska. Buona parte del parco ha un clima umido continentale, a differenza delle zone circostanti che sono di tipo umido sub-tropicale. Le foreste ricoprono il 95% del parco, di cui circa un quarto di foresta equatoriale con alberi risalenti a prima della colonizzazione europea. È uno dei più grandi esempi di foresta equatoriale di tipo deciduo con clima temperato dell'America settentrionale.
    L'ampiezza dell'altitudine, le abbondanti precipitazioni e la presenza della foresta dona al parco un'incredibile ricchezza di biota. Circa 10.000 specie di piante ed animali sono le specie riconosciute nel parco, e si stima che altre 90.000 siano al momento non documentate ma presenti.
    Il conteggio ufficiale del parco riporta più di 200 specie d'uccelli, 66 di mammiferi, 50 di pesci, 39 di rettili e 43 d'anfibi. Il parco ha una folta popolazione di baribal, almeno 1.800. Nel 2001 iniziò un progetto che punta a re-introdurre i wapiti.
    Anche la flora è ricca, con oltre 100 specie d'alberi. Nelle foreste delle pianure si trovano alberi decidui. A grandi altezze le foreste decidue lasciano il posto alle conifere, come l'abete di Fraser. Il parco ha oltre 1.400 di piante che fioriscono ed oltre 4000 che non lo fanno.

    Attrazioni ed attività


    Il parco nazionale di Great Smoky Mountains è una delle principali attrazioni turistiche della regione; oltre nove milioni di turisti e 11 milioni di viaggiatori hanno attraversato il parco nel 2003, il doppio d'ogni altro parco nazionale. Le città circostanti, soprattutto Gatlinburg, Pigeon Forge, Sevierville, e Townsend (nel Tennessee) e Cherokee, Sylva, Maggie Valley e Bryson City, (nella Carolina del Nord) devono buona parte degli incassi al turismo attirato dal parco.
    I due principali Centri Visitatori del parco sono il Sugarlands (vicino all'entrata di Gatlinburg) e l'Oconaluftee (nei pressi di Cherokee). Queste stazioni di ranger hanno sale dedicate alla vita selvaggia, alla geologia e alla storia del parco.
    L'U.S. Route 441 taglia in due il parco, fornendo un accesso automobilistico a molti sentieri e panorami. Ad un'altezza di 1.539 m si trova il più basso passo delle montagne, vicino al centro del parco, sul confine Tennessee/North Carolina, a metà strada tra Gatlinburg e Cherokee. Fu qui che nel 1940, dal Rockefeller Memorial, Franklin Delano Roosevelt inaugurò il parco nazionale. Nei giorni sereni la Newfound Gap offre le viste migliori del parco.
    Il parco contiene numerose attrazioni storiche. La meglio conservata (nonché la più famosa) è Cades Cove, una vallata con numerosi edifici storici tra cui capanne di legna, granai e chiese. Cades Cove è l'attrazione più visitata del parco, che a sua volta è il più visitato d'America. I giri in auto o bici mostrano la vita antica della zona sud degli Appalachi.

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    Edited by Shagrath82 - 13/1/2013, 11:58
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    Statua della Libertà



    La statua della Libertà, il cui nome per esteso è Statua della "Libertà che illumina il mondo", soprannominata Lady Liberty, è una statua di grandissime dimensioni (93 m da terra alla punta della fiaccola e 46 m dalla superficie del piedistallo alla punta della fiaccola) sita a New York. Svetta all'entrata del porto del fiume Hudson, sulla rocciosa Liberty Island (un tempo Bedloe's Island), come ideale benvenuto a tutti coloro che arrivano negli USA. La gigantesca statua femminile consiste in un'armatura di acciaio rivestita di lastre di rame modellate a martello e assemblate con rivetti.
    La scultura è di Frédéric Auguste Bartholdi, mentre la struttura metallica è opera di Gustave Eiffel, il creatore dell'omonima torre parigina. Secondo alcuni, i progettisti della statua si sarebbero ispirati al famoso Colosso di Rodi, una delle Sette meraviglie del mondo, o al Sancarlone di Arona. La statua raffigura una donna che indossa una lunga toga, porta una corona e sorregge fieramente in una mano una fiaccola (simbolo del fuoco eterno della libertà), mentre nell'altra stringe un libro recante la data del 4 luglio 1776 (anno dell'Indipendenza americana), mentre ai piedi vi sono delle catene spezzate (simbolo della liberazione dal potere del sovrano dispotico) e in testa vi è una corona, le cui sette punte rappresentano i sette mari e i sette continenti. La statua venne donata dalla Francia agli Stati Uniti per il festeggiamento del centenario dell'Indipendenza dall'Impero Britannico (1776), ma a causa del protrarsi dei lavori fu completata solo nel 1884 e inaugurata il 28 ottobre 1886, dieci anni dopo la ricorrenza.
    Un tempo la struttura consentiva l'ascensione sino alla sommità; tuttavia dopo gli attentati alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001 per i visitatori non è più possibile accedere alle finestre situate nella corona della statua per motivi di sicurezza.
    Durante le celebrazioni per l'inaugurazione, si formò spontaneamente la prima ticker-tape parade, evento divenuto tipico della cultura statunitense e legato particolarmente alla città di New York.
    Nel 1924 divenne monumento nazionale insieme all'isola sulla quale è posta.

    Il modello

    Pare che le sembianze della statua opera di Frédéric Bartholdi siano state ispirate dalla "Statua della Libertà della poesia" presente sul monumento funebre di Giovanni Battista Niccolini nella Basilica di Santa Croce a Firenze, ad opera dello scultore Pio Fedi. Si tratta comunque di un'ipotesi ancora in studio.
    Il primo modello, in scala ridotta (11,50 metri), fu costruito nel 1870. Si trova a Parigi, vicino al ponte Grenelle sull'Île des Cygnes, un'isola sulla Senna, nelle vicinanze del vecchio laboratorio di Bartholdi. Donata alla città il 15 novembre 1889, guarda verso l'Oceano Atlantico, verso la sua "sorella maggiore" nel porto di New York, eretta tre anni prima. Nel 1995,la statua venne ristrutturata e la sua torcia,ormai vecchia e corrosa,venne spostata al pian terreno,per poi essere sostituita da una nuova.

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    Edited by Shagrath82 - 13/1/2013, 11:59
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