I siti patrimonio mondiali dell'Unesco del Suriname

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    Riserva naturale del Suriname centrale





    La riserva naturale del Suriname centrale è un incontaminato ecosistema di foresta equatoriale. Occupa 16.000 chilometri quadri di montagne e pianure, per la maggiorparte foreste che includono parti della Guyana.
    Nel 2000 venne inserita dall'UNESCO tra i Patrimoni dell'umanità.

    Edited by Shagrath82 - 30/8/2014, 16:11
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    Centro storico di Paramaribo



    Paramaribowaterkant



    Paramaribo (spesso abbreviata in Parbo) è la capitale del Suriname, nonché la sede amministrativa dell'omonimo distretto.
    Ha circa 220.000 abitanti (1996).
    Il centro storico della città nel 2002 è stato dichiarato dall'UNESCO Patrimonio dell'umanità per la caratteristica "fusione dell'architettura olandese con tecniche e materiali locali".

    Storia

    Il nome Paramaribo deriva probabilmente da Parmirbo nome di un villaggio dei caribi. Nel 1613 due olandesi, Dirck Cleaszoon van Sanen e Nicolaas Baliestel fondarono sulle rive del fiume Suriname un piccolo insediamento commerciale circondato da palizzate poco distante dal villaggio di Parmirbo.
    La zona fu colonizzata dalla Gran Bretagna nel 1630 e nel 1651 la città divenne capoluogo della colonia inglese. Gli inglesi ingrandirono l'insediamento e su incarico di Francis Willoughby lo trasformarono in un forte. In seguito si ritirarono più verso l'interno e più distante dal fiume fondando l'attuale città di Torarica.
    Nel 1667 l'area viene conquistata dagli olandesi comandati da Abrahm Crijnssen, il forte viene rinominato Fort Zeelandia e l'insediamento circostante viene chiamato Nuova Middelburg. Il forte divenne il centro amministrativo della colonia e la città cominciò a espandersi verso sud e verso ovest. Ciononostante nel 1683 l'insediamento era costituito da soli 27 edifici, al 1790 risale un documento che cita l'esistenza di oltre 1000 edifici.
    La città subì notevoli danni in occasione di due incendi, nel 1821 furono distrutti oltre 400 edifici e nel 1832 ne bruciarono 46 tra i quali la parte occidentale della Waterkant.
    Dopo l'abolizione della schiavitù (1863) molti ex-schiavi si trasferirono nella città e a partire dal 1950 dei progetti di ampiamento della città ne determinarono un'ulteriore espansione.

    Economia


    Paramaribo è il più importante porto del paese, dalle sue banchine partono le esportazioni di bauxite, canna da zucchero, riso, cacao, caffè, rum e legnami tropicali.
    A Paramaribo vengono inoltre prodotti cemento, vernici e birra.

    Edited by Shagrath82 - 30/8/2014, 16:13
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    Sito archeologico di Jodensavanne: insediamento di Jodensavanne e cimitero di Cassipora Creek



    1920px-Jodensavanne2



    Jodensavanne (Olandese, 'Savana ebraica') è stato un tentativo di fondare un territorio autonomo di Ebrei nel Suriname, Sudamerica.
    Jodensavanne è localizzata nel Distretto del Para, circa 50 km a sud della capitale Paramaribo, sul fiume Suriname.

    Storia
    Nel 1639, il governo inglese ha permesso agli ebrei sefarditi provenienti dai Paesi Bassi, Portogallo e Italia di stabilirsi nella regione, arrivando alla vecchia capitale Torarica. Nell'anno 1652, un nuovo gruppo che migrarono sotto la guida di Lord Willoughby andarono nel Suriname e si stabilirono nella zona Jodensavanne. Un terzo gruppo è venuto nel 1664, dopo la loro espulsione dal Brasile e poi Guiana francese, guidati da David Cohen Nassi e dal suo amico Paulo Jacomo Pinto.
    La Comunità ebrea ha acquisito grande autonomia interna, con lavoro dedicato alla piantagione di canna da zucchero. Fu fondata la Congregazione Beracha ve Shalom ("benedizioni e pace"), con la prima sinagoga in legno della Comunità (la terza sinagoga in Sud America) costruita tra il 1665 ed il 1671 e una seconda, fatta di mattoni importati, fu costruita nel 1685.
    Lo storico Natalie Zemon Davis sta lavorando sulla storia di Jodensavanne del XVIII secolo, concentrandosi su David Isaac Cohen Nassy (nato nel 1747) e le relazioni tra bianchi e neri della comunità ebraica.
    Jodensavanne declinò durante la metà del XVIII secolo e la maggior parte della sua popolazione si trasferì a Paramaribo. La colonia ha cercato di sopravvivere fino a quando fu distrutta da una rivolta degli schiavi e il conseguente incendio nel 1832. La zona è servita come un campo di concentramento per i prigionieri politici durante la seconda guerra mondiale.
    Il 19 settembre 2023 i resti dell'insediamento e il cimitero di Cassipora sono stati iscritti nella Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO dalla quarantacinquesima sessione del Comitato del patrimonio mondiale riunito a Riad.
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2 replies since 8/9/2008, 19:49   59 views
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