I siti patrimonio mondiali dell'Unesco dell'Indonesia

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    Complesso del Tempio di Borobudur



    Borobudur è il nome di un tempio buddhista risalente a circa 800 anni d.C. situato nell'Indonesia (più precisamente nella parte centrale dell'isola di Giava a circa 42 chilometri da Yogyakarta), è un patrimonio mondiale dell'UNESCO.
    È stato oggetto di paragone con altre opere colossali dell'antichità (ad esempio le Piramidi di Giza); ha infatti una base di 122 metri quadrati ed un'altezza di 35 metri, poggia su circa 1.600.000 colossali blocchi di pietra e le sue pareti sono ricoperte da 2.672 bassorilievi (per una lunghezza complessiva che supera i 5 Km e una superficie che arriva agli 8) di cui più di 1.400 narranti storie riguardati Buddha e da 504 statue dedicate a quest'ultimo.
    L'edificio ha una linea quadrata e divisa in gradini e appare come una montagna; nella vista dall'alto si apprende la complessità della pianta e la sua struttura architettonica. È il monumento più visitato di tutta l'Indonesia.

    Costruzione


    La costruzione cominciò all'incirca nell' 800 d.C., si suppone in un periodo tra il 750 e l'830 e venne commissionata dalla dinastia regnante in quel momento, i Sailendra, all'apice del loro splendore e potere. non si sa con precisione se la costruzione iniziò ad opera di sovrani Induisti o Buddhisti
    La scelta del luogo fu attentamente studiata, in quanto la piana in cui si erge ricordava contemporaneamente diversi luoghi sacri per la popolazione, infatti poco lontano dal tempio si può trovare una confluenza di due fiumi che ricorda quella dei fiumi Gange e Yumna considerata sacra in molte culture; inoltre sullo sfondo del paesaggio si può notare una catena montuosa che ha alcuni tratti concordanti con il profilo dell'Himalaya, la catena montuosa sacra anch'essa per molte culture.
    L'architetto che la progettò fu Gunadharma, il quale venne assistito da alcuni monaci particolarmente saggi in ogni genere di disciplina provenienti da tutte le parti del mondo, il monumento risente infatti di influenze indiane, persiane e anche babilonesi; richiese la manodopera di più di 10.000 persone per circa 75 anni e finì poco prima della fine della dinastia ad opera di Mataram.

    Abbandono

    Dopo la fine dei Sailendra, la nuova dinastia mantenne questa costruzione e ne edificò altre simili nei paraggi (i famosi templi di Prambanan). L'attività di questo tempio durò poco perché una serie di cataclismi naturali costrinse i residenti ad abbandonare la zona, in seguito ad una eruzione vulcanica (si suppone poco dopo l'anno mille) il tempio venne completamente sommerso dai detriti, in seguito su questi detriti crebbe una vegetazione.
    Nei secoli successivi iniziò un processo di conversione e nel XV secolo la popolazione era in maggior parte di culto islamico e quindi nessuno più era interessato a questo colossale luogo di culto al punto che se ne perse anche la memoria e rimase solo nelle tradizioni popolari.

    Scoperta

    Dopo la guerra tra olandesi e inglesi per il possesso dell'isola, dal 1811 al 1816 l'isola si trovò sotto il controllo inglese espresso in questo periodo dal governatore Thomas Stamford Raffles, questi era un grande appassionato di archeologia e di storia locale, era anche un collezionista di reperti e a lui si deve la scoperta di molti monumenti.
    Fu proprio lui che messo al corrente della leggenda del tempio-montagna decise di intraprendere una ricerca, sfortunatamente la sua ricerca non portò risultati, si decise quindi a ingaggiare H.C. Cornellius un ricercatore olandese per il ritrovamento e gli mise a disposizione 200 uomini.
    Cornellis e i suoi 200 uomini impiegarono due mesi di intensi lavori (scavi e deforestamento) ma alla fine trovarono ciò che cercavano nei pressi del villagio di Bumisegoro e cominciarono a lavorare per riportare tutto alla luce, i lavori finirono verso la metà del secolo.

    Oggi

    Dopo un lungo restauro oggi Borobudur è meta di credenti e di turisti, inoltre è stato oggetto anche di alcuni attentati ad opera di alcuni fondamentalisti, il caso più famoso è quello del 21 gennaio 1985, in cui vennero piazzati degli ordigni esplosivi che causarono il danneggiamento di nove Stupa.
    Recentemente (27 maggio 2006) un terremoto di magnitudo 6,2 ha colpito la zona ma il monumento è rimasto quasi miracolosamente illeso.

    Caratteristiche architettoniche

    L'edificio è strutturato in 10 terrazze (corrispondenti alle 10 fasi del cammino spirituale verso la perfezione), le quali sono divise in tre gruppi, anche questo non è casuale ma ha un significato ben preciso, infatti rappresentano le tre sfere buddiste: il primo livello rappresenta la vita nelle spirali del desiderio (kamadhatu), i 5 livelli quadrati rappresentano la progressiva emancipazione dai sensi (rupadhatu), le ultime tre terrazze circolari simboleggiano il cammino progressivo dell'anima verso il definitivo nirvana (arupadhatu).
    Arrivati in cima si può constatare che la struttura si evolve in una serie di spazi aperti e non più in stretti passaggi; sulla cima dell'edificio è presente una serie di stupa con una centrale che non eccelle per dimensioni, infatti è poco più grande delle altre e la sua architettura è simile alle altre, quindi la cima non è il punto di culmine del viaggio, ma è il viaggio il culmine di se stesso.
    L'intero cammino è caratterizzato dalla preenza costante e ripetuta di nicchie contenenti statue di Buddha e ogni Buddha è diverso dagli altri.

    800px-Borobudur-Nothwest-view



    Edited by Shagrath82 - 28/10/2012, 17:10
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    Parco nazionale di Komodo



    Il Parco nazionale di Komodo è un parco nazionale indonesiano situato nei pressi delle piccole Isole della Sonda nella regione racchiusa tra le provincie di Nusa Tenggara Orientale e Nusa Tenggara Occidentale. Il parco include le tre isole di Komodo, Rinca e Padar, oltre ad altre isole minori, e copre un'area totale di 1817 km² (603 km² dei quali su terra). Il parco nazionale venne creato nel 1980 al fine di proteggere il varano di Komodo. In seguito venne usato per difendere altre specie, alcune delle quali marine. Le isole che compongono il parco sono di origine vulcanica. Circa 4000 persone vivono all'interno del parco. Nel 1991 venne inserito tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

    L'attivitò subacquea è popolare a Komodo a causa dell'alta biodiversità marina, che comprende squali balena, pesci luna, mante giganti, razze, ippocampi bargibanti, pesci pipa fantasma, pesci rana pagliaccio, nudibranchi, piovre dalle ventose blu, spugne, tunicati e coralli.

    Dal 1995 le autorità del parco sono aiutate dal The Nature Conservancy, un'organizzazione ambientalistica americana. Un nuovo piano di gestione è stato steso in cooperazione nel 2000. È stato usato particolare interesse per le specie marine a causa delle comunità di pesca commerciale che operano dall'esterno del parco. Regole e restrizioni impattano soprattutto sui residenti interni del parco che vivono di quello che il parco gli offre.
    Lo sviluppo del turismo responsabile è la strategia principale che dovrebbe rendere il parco economicamente autosufficiente grazie a tasse e licenze turistiche. Per questo motivo è stata creata una joint venture tra TNC ed un operatore turistico a cui è stata assegnata la concessione e che, tra l'altro, traccia i diritti di gestione el parco (PKA & TNC 2000:78). Questa concessione ha creato polemiche. La joint venture è stata accusata di prendere decisioni a porte chiuse, e molte persone di Komodo pretenderebbero di essere consultati riguardo alle decisioni che ne condizionano la vita (WALHI 2003, Dhume, 2000, Jurassic Showdown’, Far Eastern Economic Review, March 16th, pp.50-52).
    Buona parte delle controversie sono state causate dalla morte di numerosi pescatori a partire dagli anni ottanta. Le circostanze della loro morte non sono chiare. Mentre le guardie del parco (compresa polizia e marina) dicono di aver agito per autodifesa, le comunità di pescatori accusano i ranger di averli deliberatamente uccisi (Down to Earth 2003).
    Il parco nazionale di Komodo resta un'esperienza che causa qualche timore ai turisti, visto che il conflitto tra TNC e comunità locali non accenna a diminuire.

    800px-Komodo-dragon-1



    Edited by Shagrath82 - 28/10/2012, 17:11
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    Parco nazionale di Lorentz



    Il Parco nazionale di Lorentz si trova nella provincia indonesiana di Papua, nota precedentemente col nome di Irian Jaya (Nuova Guinea occidentale). Con un'area di 25,056 km² è il parco nazionale più grande del Sud-est asiatico. Nel 1999 Lorentz venne dichiarato patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
    Ottimo esempio di biodiversità nella Nuova Guinea, Lorentz è uno dei parchi più ecologicamente vari del mondo. È la sola riserva naturale della regione asia-pacifica a contenere tutti gli ecosistemi da quello marino alle mangrovie, dalle foreste acquatiche marine a quelle di acqua dolce, da quello alpino ai ghiacciai equatoriali. Con i suoi 4884 metri il Puncak Jaya (noto in precedenza come Carstensz Pyramid) è la montagna più altra tra l'Himalaya e le Ande.
    Il Birdlife International ha descritto il parco di Lorentz come “probabilmente la riserva più importante della Nuova Guinea”.
    Il parco contiene zone tuttora inesplorate e non mappate, e probabilmente contiene molte specie vegetali ed animali ancora sconosciute alla scienza occidentale. Le conoscenze delle comunità locali di etnobotanici ed etnozoologi riguardo al biota di Lorentz è molto poco documentata.
    Il parco prende il nome da Hendrikus Albertus Lorentz, un esploratore olandese che attraversò la zona durante una spedizione del 1909-1910.

    Aspetti culturali


    La foresta di Lorentz racchiude le terre che tradizionalmente appartengono a numerosi gruppi etnici, tra cui Asmat, Amungme, Dani, Sempan e Nduga. Si ritiene universalmente che le strategie di conservazione del parco dovranno incorporare necessità ed aspirazioni di questi popoli al fine di difendere la biodiversità. Inoltre la diversità culturale è un'altra importante misura di successo del parco.

    I rischi

    I principali rischi per la biodiversità vengono dal disboscamento commerciale, dalla conversione della foresta in piantagioni agricole, da piccoli appezzamenti dei coloni, industria mineraria/petrolio/gas e dal commercio illegale di specie animali. Anche il riscaldamento globale pone un serio rischio.
    Dal 2005 non si sono registrati disboscamenti a fini commerciali o altri rischi. Al momento non esistono progetti dedicati alla protezione del parco, e la creazione di nuovi terreni coltivabili è minima. Il bracconaggio resta però un serio problema. L'operazione mineraria (oro e bronzo) portata avanti dalla Freeport è stata attiva per decenni ad est e ad ovest del parco, ma non al suo interno. È in corso la ricerca di petrolio dentro al parco e a nord-est.
    La salute della biodiversità è attualmente eccellente. Nonostante i problemi siano stati al momenti bloccati, la deforestazione potrebbe diventare critica in futuro. I cambiamenti climatici pongono un grave rischio, ma gli effetti sul parco sono tuttora incerti.

    Stato di conservazione


    Dal 2005 non ci sono dipendenti o guardie assegnate al parco di Lorentz. Il successo del parco dipende in gran parte dall'aiuto della comunità locale, piuttosto che da un sostegno esterno. Numerose organizzazioni per la conservazione sono attive sul territorio.

    LorentzNP-Freeport



    Edited by Shagrath82 - 28/10/2012, 17:14
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    Prambanan



    Prambanan è il nome di un complesso di templi induisti che si estende per chilometri, è situato nell'isola di Giava (più precisamente a circa 18 Km da Yogyakarta), fu costruito all'incirca nell' 850 d.C. da Rakai Pikatan, secondo re della dinastia Mataram (altre fonti riportano invece che il suo costruttore fosse Balitung Maha Sambu della dinastia Sanjaya). Sorge poco lontano dal colossale tempio buddhista chiamato Borobudur costruito pochi anni prima dalla dinastia precedente: i Sailendra, i due templi sono spesso accomunati per zona e pediodo storico ma presentano differenze strutturali enormi, si potrebbe anche dire che sono l'esatto opposto, visto che Borobudur è sviluppato in orizzontale e ha un aspetto massiccio mentre Prambanan è sviluppato verso l'alto e possiede una forma slanciata.
    Entrambi questi monumenti sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1991. Si calcola che in origine il complesso di templi fosse composte da ben 232 templi, in seguito si scoprì che molti di questi in realtà non erano templi ma mausolei di antichi re, tuttavia non si hanno certezze perché a metà del 1600 un terremoto devastante rovinò parte delle strutture, una ricostruzione dei templi principali iniziò nel 1918 e terminò nel 1953, tuttavia un nuovo terremoto nel 2006 colpì l'isola di Giava e danneggiò nuovamente le costruzioni, anche se con danni di lieve entità, tuttavia rimase chiuso ai turisti per un periodo di tempo.

    Storia

    Il re che volle fortemente questa costruzione (secondo la maggior parte delle fonti) fu Rakai Pikatan, secondo re della dinastia Mataram, egli si reputava la reincarnazione di Shiva e per questo dedicò molta attenzione alla costruzione della struttura, inoltre a causa della sua convinzione dedicò il tempio principale al culto del suo dio prediletto. Esattamente come Borobudur la costruzione fu abbandonata poche decine di anni dopo il suo completamento e venne danneggiata da diversi agenti atmosferici. solo nel 1918 vennero intrapresi dei lavori di ristrutturazione (sarebbe più esatto parlare di ricostruzione) che vennero ultimati nel 1953.


    Il complesso

    Il complesso conta diversi templi, ma i più famosi sono i tre principali dedicati rispettivamente a Brahma, Vishnu e Shiva, questi tre dominano la visuale in mezzo a tutti gli altri che vanno a formare una specie di corte. In particolare il tempio di Shiva è giustamente qullo più apprezzato da tutti, al punto che molti lo considerano il massimo monumento induista dell'Indonesia.

    Il tempio di Shiva

    Il tempio di Shiva è alto 47 metri e la sua pianta ricorda molto quella del precedente Borobudur, infatti anche qui la struttura è divisa in livelli (6) Al primo dei sei livelli i bassorilievi molto lavorati (esattamente come il già citato Borobudur) raccontano la storia del Ramayana, all'interno del tempio vi è una camera più grande (chiamata camera principale), percorrendo la scalinata est si può ammirare la statua di un bellissimo fiore di loto con al suo interno il dio Shiva dotato di quattro braccia. Nelle celle attigue alla principale ci sono diversi personaggi legati a Shiva: c'è il suo maestro Agastya, poi in un'altra c'è Durga, la consorte di Shiva, e infine il figlio di Shiva: Ganesh, caratterizzato dalle fattezze zoomorfe che comprendono elementi umani ed elementi animali (elefante).

    Il tempio di Brahma

    Il tempio dedicato al dio Brahma è nettamente più piccolo di dimensioni rispetto a quello di Shiva, ne ricalca la struttura e le forme di arte, al suo interno vi è una notevole statua del dio raffigurato con quattro teste, e sulle pareti sono anche qui presenti un numero notevole di bassorilievi che raffigurano le parti finali del Ramayana.

    Il tempio di Vishnu


    il tempio di Vishnu è molto simile a quello di Brahma, presenta una statua del dio conquattro braccia nella stanza e bassorilievi sulle pareti, qui i bassorilievi riproducono in immagini la storia di Krishna, una divinità-eroe la cui vita è narrata nel poema epico Mahabharata.

    Altri templi

    Secondo gli studiosi di fronte ai tre templi principali dovevano esserci altri tre tempietti, purtroppo questo non è un dato certo perché ne è stato ritrovato intatto uno solo, vale a dire quello in fronte al tempio di Shiva, questa piccolissima struttura è dedicata a Nandi (il toro, animale preferito del dio Shiva). Si suppone che gli altri dovessero essere dedicati al cigno, l'animale di Brahma e all' uccello del sole Garuda, l'animale di Vishnu.

    800px-Prambanan_Complex_2



    Edited by Shagrath82 - 28/10/2012, 17:12
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    Sito del primo uomo di Sangiran



    Sangiran è il sito di uno scavo archeologico situato sull'isola di Giava, in Indonesia. L'area di 48 km² si trova nella parte centrale dell'isola, circa 15 chilometri a nord di Surakarta, nella valle del fiume Bengawan Solo. Nel 1996 venne accettato come patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
    Nel 1934 l'antropologo Gustav Heinrich Ralph von Koenigswald iniziò ad esaminare l'area. Durante gli scavi degli anni successivi vennero ritrovati fossili dell'antenato più antico dell'uomo moderno, il Pithecanthropus erectus ("Uomo di Giava", ora riclassificato come parte della specie dell'Homo erectus). In tutto sono stati portati alla luce circa 60 fossili, tra cui l'enigmatico Meganthropus.

    800px-Sangiran_17-02



    Edited by Shagrath82 - 28/10/2012, 17:15
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    Parco nazionale di Ujung Kulon



    Il Parco nazionale di Ujung Kulon si trova all'estremità occidentale dell'isola di Giava, Indonesia. Comprende l'arcipelago vulcanico di Krakatoa ed altre isole tra cui Handeuleum e Peucang. Il parco racchiude un'area di 1206 km² (443 km² in mare), molti dei quali si trovano sulla penisola che si estende nell'Oceano Indiano.
    E' stato il primo parco nazionale dell'Indonesia, ed è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dell'UNESCO nel 1992 a causa della foresta pluviale che si trova sull'isola. È anche una delle sole due case del rinoceronte di Giava, specie a rischio. Se ne trovano 50/60 esemplari a Ujung Kulon, mentre una popolazione di meno di 10 esemplari si trova nel parco nazionale di Cat Tien, in Vietnam. La maggior parte di Ujung Kulon era in precedenza un terreno agricolo, finché non venne devastato e spopolato dall'eruzione del Krakatoa avvenuta nel 1883, dopo la quale ritornò al suo aspetto selvaggio.
    I permessi per visitare il parco sono disponibili presso la città di Labuan, dove si trova l'Ufficio del Parco Nazionale. Un secondo ufficio si trova a Tamanjaya. Per chi vuole dormire sul posto si trovano camere sulle isole di Handeuleum e Peucang.

    800px-232_UJUNG_KULON



    Edited by Shagrath82 - 28/10/2012, 17:13
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    Patrimonio della foresta tropicale di Sumatra



    Il Patrimonio della foresta tropicale di Sumatra fa parte dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO dal 2004. È composto da tre parchi nazionali indonesiani sull'isola di Sumatra: il parco nazionale Gunung Leuser, il parco nazionale Kerinci Seblat ed il parco nazionale Bukit Barisan Selatan.

    Posizione e dimensioni


    La foresta tropicale di Sumatra si trova al centro dell'isola. È composta da tre parchi nazionali: il parco nazionale Gunung Leuser (GLNP) (8629,75 km²), il parco nazionale Kerinci Seblat (KSNP) (13.753,5 km²) ed il parco nazionale Bukit Barisan Selatan (BBSNP) (3568 km²). L'area totale della foresta pluviale è di 25 000 chilometri quadri. Venne ammesso tra i patrimoni dell'umanità soprattutto per la sua biodiversità che spazia dalle pianure alle foreste montane. La foresta che una volta ricopriva l'intera isola è ora limitata al parco.
    Il secondo motivo per l'inclusione del parco è dovuto alla presenza dei monti Barisan, noti anche come Ande di Sumatra, ed al fatto che fa godere di splendidi panorami. Il tutto unito al lago Gunung Tujuh (il più alto del Sud-est asiatico), al titanico vulcano del monte Kerinci, ad altri vulcani minori, alle coste ed ai laghi glaciali.
    Infine, tutti e tre i parchi vantano una notevole biodiversità. Messi insieme i tre parchi contengono il 50% della vegetazione di Sumatra. All'interno del GLNP sono state riconosciute almeno 92 specie vegetali. Vi si trovano esemplari del fiore più grande del mondo, la Rafflesia arnoldi, e del più alto, l'aro titano.

    Ecosistema

    Il GLNP, il più settentrionale, è lungo 150 km, largo oltre 100 ed è il più montagnoso dei tre. Il 40% del parco è composto da pendii scoscesi che superano i 1500 metri. Solo il 12%, nella parte meridionale, si trova sotto ai 600 metri. 11 picchi superano i 2700 metri ed il punto più alto, il monte Leuser, arriva a 3466 metri.
    Il KSNP si trova al centro e si estende per 350 km costeggiando il monte Barisan, largo circa 45 km e con un'altezza di 2000 metri. La metà settentrionale contiene una catena montuosa meno elevata, tra gli 800 ed i 1500 metri. Tre quarti del parco sono costituiti da montagne. Il punto più alto, che è anche il vulcano più alto dell'Indonesia, è il monte Kerinci, 3805 metri.
    Anche il BBSNP misura 350 km di lunghezza ma con una larghezza media di soli 45 km. I due terzi settentrionali sono rocciosi, ad un'altezza media di 1500 metri e con un picco, il monte Pulung, a 1964 metri. La parte meridionale è più bassa; 90 km formano un promontorio ed il parco costeggia il mare per metà della sua lunghezza. Molti fiumi provengono dal parco, che contiene numerosi laghi e sorgenti termali.
    Le montagne hanno un'escursione termica annuale molto ridotta con alte temperature, alta umidità e parecchie piogge per nove mesi l'anno, 7 nelle zone più aride. Questo clima ha favorito la formazione di nuove specie e l'aumento della loro varietà. Il GLNP riceve 3000 mm di pioggia a nord, e 4657 mm nelle pianure meridionali. Le temperature oscillano tra i 21°C ed i 28°C mentr l'umidità è sempre superiore al 60%, soprattutto oltre i 1700 metri. Nel KSNP le piogge sono di 2990 mm, le temperature vanno da 16° a 28 °C e l'umidità è sempre al 77/90%. Nel BBNP le rocce occidentali vengono bagnate soprattutto dai monsoni di novembre e maggio: le piogge sono di 3000/4000 mm. La parte orientale è più asciutta, con precipitazioni di 2500-3000 mm e temperature tra i 20° ed i 28°C.

    Diversità vegetale ed animale

    Il GLNP fa parte dell 18 regioni indonesiane classificate dal WWF tra le 200 regioni al mondo più importanti per il mantenimento della biodiversità. Vi si trovano 174 mammiferi, 3 specie endemiche e 21 specie segnalate come a rischio nel 2000. Si conosce poco dei mammiferi più piccoli. Sono state trovate 380 specie di ucceli, 13 delle quali endemiche e 52 a rischio. Tra le specie più importanti vi sono: ponghi, rinoceronti di Sumatra, ed altre scimmie. Tra le piante le più preziose sono le già citate Rafflesia arnoldi e l'aro titano. Invece tra gli uccelli i pigliamosche blu di Rueck e le anatre dalle ali bianche.
    Nel KSNP si trovano 85 mammiferi, 5 endemici e 23 a rischio; 370 uccelli, 13 endemici e 58 a rischio. Tra i mammiferi più importanti ci sono il leopardo nebuloso del Borneo, il tapiro asiatico, ed il rinoceronte di Sumatra. Tra gli uccelli ricordiamo il cuculo di Sumatra. tra le piante merita una menzione la Hopea beccariana.
    Il BBSNP contiene 98 mammiferi, 1 endemico e 25 a rischio; 379 uccelli, 7 endemici e 58 a rischio; 59 rettili ed anfibi. BBSNP ha le stesse specie aviarie di KSNP. Tra i mammiferi più importanti l'elefante di Sumatra e la tartaruga liuto.

    605px-Man_of_the_woods



    Edited by Shagrath82 - 28/10/2012, 17:17
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    Paesaggio culturale di Bali: il sistema Subak come manifestazione della filosofia Tri Hita Karana



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    I templi acquatici e le terrazze coltivate a riso su quasi ventimila ettari riflettono nella pratica la filosofia di Tri Hita Karana, ovvero l'incontro tra la natura, il mondo umano ed il regno dello spirito. Tale concezione filosofica si è sviluppata in seguito all'intenso scambio culturale degli ultimi duemila anni tra l'isola di Bali in Indonesia e l'induismo praticato in India. Il Subak è un'organizzazione cooperativa di agricoltori in una zona coltivata a riso pensata per gestire l'acqua per l'irrigazione e che prevede diversi aspetti, dalla fornitura idrica al raccolto, passando per la costruzione di un tempio, chiamato Pura Subak, nel quale celebrare le proprie ritualità in onore a Dewi Sri, Dea del Riso. Grazie a questa gestione comunitaria e democratica, i coltivatori locali sono a tutti gli effetti i principali produttori di riso della regione e un tassello fondamentale per la società di Bali in continua crescita demografica.
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    Patrimonio della miniera di carbone di Ombilin a Sawahlunto



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    Nato per l'estrazione, la lavorazione e il trasporto del carbone di alta qualità in una regione inaccessibile di Sumatra, questo sito industriale è stato sviluppato dal governo coloniale olandese dal XIX all'inizio del XX secolo. Comprende il sito minerario, la città fabbrica, le strutture di stoccaggio del carbone nel porto di Emmahaven e la rete ferroviaria che collega le miniere alle strutture costiere.

    Edited by Shagrath82 - 11/9/2021, 21:38
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    Asse cosmologico di Yogyakarta e suoi monumenti storici



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    Costruito nel XVIII secolo dal sultano Sultan Mangkubumi, è stato poi in seguito il centro del potere locale
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