I siti patrimonio dell'Unesco dei Paesi Bassi

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    Linea di Difesa di Amsterdam



    Il patrimonio dell'umanità dell'UNESCO noto come Linea di Difesa di Amsterdam (olandese: Stelling van Amsterdam) è un anello di 135 chilometri composto da fortezze che circonda Amsterdam. Il complesso è formato da 42 forti situati nella fascia tra i 10 ed i 15 chilometri dal centro, e da terreni che potevano essere facilmente allagati in tempo di guerra. L'allagamento è stato progettato al fine di produrre una profondità di circa 30 centimetri, insufficiente per permetterne l'attraversamento in barca. Tutti gli edifici nel raggio di un chilometro dalla linea dovevano essre costruiti in legno, in modo da poter essere bruciati in caso di necessità.
    La Stelling van Amsterdam venne costruita tra il 1880 ed il 1920. L'invenzione degli aeroplani e dei carri armati rese obsoleti i forti, oggi sotto il controllo del consiglio comunale e del dipartimento della natura, e sono aperti al pubblico. Il Giorno dei Monumenti, il secondo sabato di settembre, è sicuramente il giorno ideale per le visite, visto che l'entrata è gratuita.

    Funzione


    La Stelling van Amsterdam fu principalmente una "linea d'acqua" difensiva (in olandese: waterlinie). In caso di attacco nemico grandi porzioni di terreno attorno ad Amsterdam potevano essere inondate al fine di impedire l'avanzata nemica. Amsterdam avrebbe funzionato quale reduit nazionale, ultima roccaforte dei Paesi Bassi. I forti venivano costruiti nei punti in cui strade, ferrovie o dighe intersecavano la linea d'acqua. In questi punti non ci sarebbe stata acqua a fermare il nemico, e le fortezze avrebbero dovuto servire come base per colpire gli avversari con i cannoni.

    Costruzione


    Le leggi sulla costruzione della Stelling van Amsterdam entrarono in vigore nel 1874. Durante la preparazione fu evidente che il progetto era già obsoleto rispetto alle nuove tecniche. L'invenzione della granata a percussione (che sarebbe esplosa al contatto col bersaglio) imponeva di modificare la tecnica di costruzione dei forti passando dall'uso della muratura a quello del cemento. Gli olandesi non avevano la necessaria esperienza nell'uso del cemento. Vennero svolti numerose prove bombardando le mura in cemento con artiglieria di vario calibro. Si decise che le fondamenta di sabbia avrebbero dovuto essere lasciate sedimentare per vari anni prima di poterci costruire sopra, per cui l'edificazoine non iniziò prima del 1897.

    Servizio

    La Stelling van Amsterdam non venne mai usata in combattimento, e l'uso degli aerei la rese obsoleta già dopo la prima guerra mondiale. In ogni caso venne conservata e mantenuta in servizio fino al 1963.
    La diga che attraversa Haarlemmermeer, che rendeva possibile l'allagamento della parte meridionale del polder mentre quella settentrionale avrebbe continuato a produrre cibo per Amsterdam, viene ora tagliata in due dall'autostrada A4. Questa autostrada passa anche attraverso al Ringvaart a Roelofarendsveen, impedendo ogni futuro uso della Stelling.
    Nel 1996 l'intera Stelling van Amsterdam divenne patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.

    I 42 forti della Stelling


    Fronte nord


    * Forte vicino a Edam
    * Forte vicino a Kwadijk
    * Forte a nord diPurmerend
    * Forte lungo il Nekkerweg
    * Forte lungo il Middenweg
    * Forte lungo il Jisperweg
    * Forte vicino a Spijkerboor

    Fronte nord-ovest

    * Forte vicino a Marken-Binnen
    * Forte vicino a Krommeniedijk
    * Forte lungo il Den Ham
    * Forte vicino a Veldhuis
    * Forte lungo il St.Aagtendijk
    * Forte nel Zuidwijkermeerpolder
    * Forte vicino a Velsen
    * Forte costiero vicino a IJmuiden

    Fronte ovest


    * Forte a nord di Spaarndam
    * Forte a sud di Spaarndam
    * Forte vicino a Penningsveer
    * Forte vicino alLiebrug
    * Forte lungo il Liede

    Fronte sud-ovest

    * Forte vicino a Vijfhuizen
    * Batteria lungo il IJweg
    * Forte vicino a Hoofddorp
    * Batteria lungo il Sloterweg
    * Forte vicino a Aalsmeer

    Fronte sud

    * Forte vicino a Kudelstaart
    * Forte vicino a De Kwakel
    * Forte lungo il Drecht
    * Forte vicino a Uithoorn
    * Forte Waver-Amstel
    * Forte nel Waver-Botshol
    * Forte lungo il Winkel

    Fronte sud-est

    * Forte vicino a Abcoude
    * Batterie lungo il Gein
    * Forte vicino a Nigtevecht
    * Forte vicino a Hinderdam
    * Forte Uitermeer
    * Fortezza Weesp

    Fronte Zuiderzee

    * Fortezza Muiden
    * Batteria vicino a Diemerdam
    * Forte lungo il Pampus
    * Batteria vicino a Durgerdam (Vuurtoreneiland)

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    Edited by Shagrath82 - 31/1/2011, 21:45
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    Droogmakerij di Beemster (Beemster Polder)



    Beemster è un comune olandese di 8.452 abitanti situato nella provincia di Olanda Settentrionale.
    Beemster è stato il primo polder olandese ad essere ricavato da un lago; l'acqua venne estratta dal lago attraverso l'uso di mulini a vento. Il polder Beemster venne creato nel periodo tra il 1609 ed il 1612. Sono stati preservati intatti l'ordine dei campi, strade, canali, argini ed insediamenti, tutti impostati secondo progetti in stile classico e rinascimentale. Parallelamente alla griglia delle strade si è sviluppata una griglia di canali.

    Storia


    Attorno all'800 l'area dell'odierno comune di Beemster era ricoperta di torba. Il nome "Beemster" deriva da "Bamestra", nome di un piccolo fiume della zona. Nel periodo 1150-1250, a causa di piene, il fiume si allargò diventando un mare interno, un lago connesso con lo Zuider Zee. Attorno al 1605 alcuni investitori privati iniziarono a drenare il lago Beemster. Nel 1610 il procedimento venne completato, ma il lago si riempì di nuovo a causa di una frattura negli argini dello Zuider Zee. Venne deciso di creare un argine circolare alto un metro sopra al terreno circostante. Nel 1612 il polder venne asciugato ed il terreno diviso tra gli investitori. Nei primi giorni del polder i coloni ne occuparono le terre utilizzandole per la coltivazone del grano, necessario per i lunghi viaggi in mare effettuati dalla Compagnia Olandese delle Indie Orientali. La produzione era talmente abbondante da far definire un successo economico il processo, al contrario di quanto riscontrato a Heerhugowaard. Dal 1999 l'intero polder di Beemster divenne un patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.

    Il polder di Beemster ospita CONO Kaasmakers, famoso nel mondo per la produzione del formaggio di marca Beemster. Questa azienda venne creata nel 1901 per produrre formaggio solo con il latte unico prodotto sul posto. Ad oggi il formaggio Beemster viene venduto non solo in Europa, ma anche in USA, Giappone e Cina.
    A causa della rilevanza storica, e per l'originale struttura in gran parte intatta, Beemster è stato inserito tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1999. I motivi dell'iscrizione furono i seguenti:

    * Criterio (i): Il polder Beemster è una pietra miliare della progettazione creativa, in cui gli ideali di antichità e rinascimento vennero applicati nel progetto di drenaggio
    * Criterio (ii): La tecnica innovativa di drenaggio influenzò i successivi polder creati nel resto dell'Europa
    * Criterio (iv): L creazione del polder di Beemster fu un passo importante nelle relazioni tra l'umanità e l'acqua in un periodo cruciale di espansione socio-economica

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    Edited by Shagrath82 - 31/1/2011, 21:46
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    Area storica di Willemstad, città interna e porto, Antille Olandesi



    Willemstad è una città di circa 125.000 abitanti, capitale delle Antille olandesi (possedimento dei Paesi Bassi), sull'isola di Curaçao.

    Geografia

    La città è sita a sud-ovest di Curaçao (la più grande isola del gruppo) sul Mar dei Caraibi, non molto distante dalle coste del Venezuela. È composta da 2 quartieri: Punda ed Otrobanda.

    Storia


    Punda venne costruita nel 1634, dopo che gli olandesi la presero dalla Spagna, dandole il principio il nome in olandese De Punt. Otrobanda venne fondata nel 1707 come nuovo settore cittadino ed è considerata come il settore culturale di Willemstad.

    Cultura e turismo

    Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco
    Il centro storico, l'interno della città ed il porto sono entrati a far parte dei Patrimoni dell'umanità dell'Unesco.
    La città è una meta turistica piuttosto recettiva, ed in essa sono presenti svariati casinò.

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    Edited by Shagrath82 - 14/5/2010, 17:32
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    Ir.D.F. Woudagemaal (Stazione di pompaggio del vapore di Wouda), Lemmer



    L'ir. D.F. Woudagemaal (Stazione ir. di pompaggio del vapore di Wouda) si trova nei Paesi Bassi, ed è la più grande stazione di pompaggio a vapore del mondo tra quelle ancora funzionanti. Il 7 ottobre 1920 la regina Guglielmina inaugurò la stazione che aveva il compito di pompare all'esterno l'acqua in esubero presente nella Frisia.
    Nel 1967, dopo aver funzinato a carbone per 47 anni, le cisterne vennero modificate per poter utilizzare il petrolio.
    Dal 1998 l'ir. D.F. Woudagemaal fa parte dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

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    Edited by Shagrath82 - 31/1/2011, 21:47
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    Rete dei mulini a vento a Kinderdijk-Elshout



    Kinderdijk è un paese/frazione olandese, a circa 15 km da Rotterdam, situato alla confluenza dei fiumi Lek e Noord. Per far defluire l'acqua del polder, fu costruito un complesso di 19 mulini a vento, che sono tuttora una delle mete turistiche più freguentate dei Paesi Bassi. I mulini di Kinderdijk sono stati inseriti nella lista dei Patrimoni dell'umanità dall'UNESCO nel 1997.


    Origini del nome


    Il nome Kinderdijk in olandese sta per "Diga dei bambini". La leggenda vuole che durante l'alluvione del 1420 (la più pesante mai avvenuta in Olanda) una culla con all'interno un bambino e un gatto, trasportata dalle acque, andò a depositarsi sulla diga, da cui il nome.

    I mulini

    Nella zona dell'Alblasserwaard, in cui si trova Kinderdijk, vennero costruiti una serie di canali (chiamati "weteringen") per controllare il livello dell'acqua dei polder.
    Presto, però, il livello del terreno si abbassò nuovamente e si resero necessarie strutture più efficaci: i mulini. Questi sono 19 mulini a vento, 9 a base circolare e 10 a base ottagonale, e sono distribuiti su file opposte. Nei mesi di Luglio e Agosto, i mulini funzionano ogni sabato, offrendo una visuale unica; solo il mulino "Nedrwaardmolen 2", il secondo a base circolare, è aperto al pubblico e permette di farsi un'idea di come vivevano e lavoravano i mugnai.

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    Edited by Shagrath82 - 31/1/2011, 21:48
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    Rietveld Schröderhuis (Casa Rietveld Schröder)



    La Casa Rietveld Schröder (conosciuta anche con il nome di Casa Schröder) si trova ad Utrecht e venne costruita nel 1924 dall'architetto olandese Gerrit Rietveld per conto di Mrs. Truus Schröder-Schräder e le sue tre figlie. La signora chiese che la casa fosse costruita preferibilmente senza muri. L'edificio è uno dei migliori esempi di architettura De Stijl. Nel 2000 venne inserita tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

    Descrizione

    La casa Rietveld Schröder costituisce uno stacco netto con l'architettura precedente. La casa a due piani è stata costruita alla fine di una terrazza, ma non fa nessuno sforzo di adeguarsi agli edifici confinanti.
    All'interno non si trova un gruppo statico di camere, ma un open space dinamico. Il piano terra si può ancora definire tradizionale; attorno ad una scala centrale si trovano una cucina e tre camere da letto. Il soggiorno si trova al piano superiore, simile ad un attico per venire incontro alle necessità progettuali, ed è praticamente una singola stanza se si esclude una stanza da bagno separata. Rietveld voleva lasciare il piano superiore in questo modo. Mrs Schröder, invece, voleva che il soggiorno si potesse usare in entrambi i modi, aperto o suddiviso. Questa richiesta venne soddisfatta con un sistema di pannelli scorrevoli ed a ribalta. Quando veniva diviso, il ppiano del salotto formava tre camere da letto, un bagno e tre piccoli soggiorni. Tra questo stato e l'open space completo si trovano numerose possibili permutazioni, ognuna delle quali comprendeva un diverso numero di locali.
    Le facciate sono un collage di piani e linee i cui componenti sono volutamente separati gli uni dagli altri. Questo metodo permette di usufruire di balconi. Proprio come le sedie rosse e blu di Rietveld, ogni parte ha una sua forma, posizione e colore. I colori sono stati scelti per aumentare l'effetto di "plasticità" delle facciate; le superfici sono bianche o in sfumature di grigio, infissi di porte e finestre sono neri, ed altri elementi usano i colori primari.
    La signora Schröder visse in questa casa fino alla morte avvenuta nel 1985. La casa venne restaurata da Bertus Mulder ed ora è un museo aperto ai visitatori.
    La casa si trova ad Utrecht tra le normali villette a schiera lungo l'autostrada costruita negli anni sessanta.

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    Edited by Shagrath82 - 31/1/2011, 21:49
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    Schokland e dintorni



    Schokland (municipalità di Noordoostpolder) è una ex isola dello Zuider Zee, nei Paesi Bassi. Schokland perse il suo status di isola quando Noordoostpolder la rubò al mare nel 1942. I resti sono tuttora visibili come parte leggermente sopraelevata del polder e grazie al muro di sostegno di 'Middelbuurt' che fermava l'avanzata del mare, ancora parzialmente intatto.
    Come risultato dell'innalzamento del mare Schokland si trasformò da insediamento famoso nel medioevo a luogo sotto la minaccia costante delle inondazioni nel diciannovesimo secolo. In quel periodo gli abitanti si ritirarono sui tre punti più elevati della zona, Emmeloord, Molenbuurt e Middelbuurt. La principale inondazione del 1825 distrusse l'area, e nel 1859 il governo decise di chiudere definitivamente gli insediamenti a Schokland. L'ex municipalità di Schokland venne quindi unita a quella di Kampen sulla terraferma.
    Oggi Schokland è un sito archeologico famoso ed ospita lo Schokland Museum, e fu il primo sito dei Paesi Bassi ad essere indicato dall'UNESCO quale patrimonio dell'umanità.

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    Edited by Shagrath82 - 31/1/2011, 21:50
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    Wattenmeer



    Il Wattenmeer (in danese Vadehavet, olandese Waddenzee, tedesco Wattenmeer, basso-tedesco: Wattensee, frisone occidentale: Waadsee) è il nome di un mare interno, e delle terre umide ad esso collegate, che si trovano tra il Mare del Nord e un tratto di costa dell'Europa nord-occidentale.

    Il Wattenmeer si estende da Den Helder nei Paesi Bassi a sud-ovest fino a Esbjerg in Danimarca, per una lunghezza totale di circa 450 km, una larghezza compresa tra 5 5 30 km e una superficie di circa 10.000 km².

    Il limite tra il Wettenmeer e il Mare del Nord è costituito nei Paesi Bassi dalle Isole Frisone Occidentali, in Germania dalle Isole Frisone Orientali e in Danimarca dalle Isole Frisone Settentrionali.

    Il Wettenmeer è famoso per la ricca fauna e flora. Oggi una grande parte del Wettenmeer è protetta dai tre stati congiuntamente.

    Nel giugno 2009 il Wattenmeer è stato inserito tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO per il suo valore naturale. Si tratta di un patrimonio interstatale, condiviso tra Germania e Paesi Bassi.

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    Edited by Shagrath82 - 14/5/2010, 17:31
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    Canali di Amsterdam



    La città di Amsterdam è costruita su una rete di canali lunga più di cento chilometri, circa 90 isole e 1.500 ponti. I tre canali principali, Herengracht, Prinsengracht e Keizersgracht, scavati nel XVII secolo, il Secolo d'oro olandese, formano cinture concentriche intorno alla città, dette grachtengordel. Lungo i canali si trovano 1550 edifici monumentali. L'area compresa nella cintura di canali del XVII secolo all'interno del Singelgracht è inserita nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

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    Fabbrica Van Nelle


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    La Fabbrica Van Nelle (in olandese Van Nellefabriek) è stata un insediamento industriale situato sul fiume Schie a Rotterdam, Paesi Bassi. È considerata uno dei più importanti esempi di architettura industriale modernista.
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    Colonie della benevolenza

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    Le Colonie della benevolenza sono ex colonie di lavoro, situate nelle province di Drenthe e Anversa nell'allora Regno Unito dei Paesi Bassi. Furono istituite nel 1818 dalla Società della Benevolenza per combattere la povertà prevalente. Il progetto fu un esperimento sociale unico in Europa ed è stato l'inizio dei Paesi Bassi come stato sociale. Diverse colonie sono state aggiunte congiuntamente alla lista del patrimonio dell'umanità dell'UNESCO nel luglio 2021 alla 44ª sessione della Commissione del patrimonio mondiale a Fuzhou. Non tutte le colonie fanno parte del patrimonio dell'umanità; le colonie selezionate sono Frederiksoord, Wilhelminaoord e Veenhuizen nei Paesi Bassi e la colonia di Wortel in Belgio.

    Storia
    Nel XIX secolo venne fondata la Società di Benevolenza, un'organizzazione privata che si proponeva aiutare le famiglie povere, per lo più delle grandi città, a costruirsi il proprio sostentamento come agricoltori. Nel XX secolo l'enfasi del lavoro si spostò dall'alleviamento della povertà alla gestione delle terre coltivate e forestali.

    Riduzione della povertà nel XIX secolo
    All'inizio del XIX secolo, dopo la dominazione francese, i Paesi Bassi erano fortemente impoveriti. Molte famiglie nelle città e nelle campagne vivevano in situazioni disastrose. Di conseguenza, i cappellani di Amsterdam, nel 1812, si presero cura di più di 3.600 orfani. Fu Johannes van den Bosch, che riconobbe questo problema e cercò di mettere in atto provvedimenti per cercare di sradicare la povertà. Alla fine, il suo progetto fallì, perché i rendimenti deludenti lo costrinsero a prendere in prestito denaro, ancora e ancora, per mantenere le colonie.
    Per i coloni, il collocamento nelle cosiddette colonie libere significava un enorme intervento sulle loro vite. Molti vennero "trapiantati" dalla grande città in un ambiente a loro estraneo, come la campagna di Drenthe. Alcuni riuscirono ad adattarsi, ma altri sono tornarono volentieri al loro luogo di origine.

    Istituzione
    Nel 1818 la Società di Benevolenza fu fondata da generale Johannes van den Bosch che voleva aiutare le famiglie povere dopo la dominazione francese. Van den Bosch acquistò un terreno incolto a Drenthe in modo che i poveri potessero coltivarlo. La Westerbeek nella tenuta Westerbeeksloot, nell'attuale Frederiksoord, divenne il centro amministrativo della Società di Benevolenza.

    «Sire, un numero considerevole di sudditi di Vostra Maestà si è unito per istituire una Società di Benevolwnza, sotto il patrocinio di Sua Altezza Reale il Principe Frederik, allo scopo di fornire lavoro alle numerose classi di residenti indigenti, e ciò principalmente attraverso l'istituzione di stabilimenti per la produzione di beni, che sono interamente o in gran parte importati dall'estero, per garantirne il flusso mediante un accordo volontario dei membri della società, allo scopo di ricevere annualmente una certa quantità di materiali così fabbricati a prezzi fissi. In secondo luogo, mediante la coltivazione della terra in modo di rendere fertili terre ancora incolte nella nostra Patria, trasferendovi quei poveri che si giudicano adatti a questo lavoro.»

    La petizione sfociò nei Regi Decreti del 6 novembre 1822 e del 10 luglio 1824, che decretavano che i figli il cui mantenimento a carico del Comune costava più di 30 fiorini annui fossero trasferiti alle colonie di Benevolenza.

    In seguito alla Società di Benevolenza, che era diventata attiva nei Paesi Bassi settentrionali, nel 1822 venne fondata la Maatschappij van Welfare van de Zuidelijke Nederlanden in quelli che allora erano i Paesi Bassi meridionali.

    Colonie
    Johannes van den Bosch si mise al lavoro con energia. Il 25 agosto 1818, una settimana dopo l'acquisto della tenuta di Westerbeeksloot da parte della Compagnia, pose la prima pietra per la prima casa di coloni. Il 29 ottobre 1818 arrivarono le prime famiglie nella colonia, che per il momento fungeva da "colonia di prova'. Vennero scelte un totale di 52 famiglie, provenienti da tutte le parti del paese, per partecipare all'esperimento di Johannes van den Bosch. Dopo quattro anni e mezzo, 42 famiglie vivevano ancora sotto la cura della Società della Benevolenza. Molti di loro continuarono a vivervi fino alla loro morte. Le loro fortune sono descritte in dettaglio da Wil Schackmann in De Proefkolonie.

    Colonie libere
    La società iniziò quindi a costruire delle colonie definitive, costituite da piccole case coloniche con un po' di terra. Le case erano distanziate, a intervalli regolari, lungo strade rettilinee. Le colonie I e II furono successivamente trasformate nel villaggio Frederiksoord, le altre colonie nei villaggi Wilhelminaoord e Boschoord (nel sud-ovest: Drenthe) e Willemsoord (nel nordovest: Overijssel). Qui furono ospitate circa 1.400 famiglie nel periodo 1818-1911. Al fine di educare la popolazione e proteggerla dalle influenze malvagie, la Società fondò le proprie scuole e introdusse il "denaro della colonia". Quei soldi non durarono a lungo, ma le scuole sì. Oltre alle scuole primarie, la società fondò anche istituti di formazione professionale come l'Istituto per l'agricoltura, attivo dal 1823 al 1859, a Wateren, nel 1884 la Gerard Adriaan van Swieten Tuinbouwschool e nel 1887 l'omonima scuola forestale a Frederiksoord e la Gerard Adriaan van Swieten Agricultural School nel 1884 a Willemsoord. La fondazione di queste scuole fu resa possibile da una donazione dell'ex maggiore di cavalleria, Frederic Henri Louis van Swieten. La scuola di orticoltura è stata trasferita a Meppel nel novembre 2005.
    I coloni potevano ricevere una medaglia di bronzo, d'argento o d'oro come ricompensa per il "lavoro diligente e buona condotta", con una somma annuale di 2,5, 5 e 10 fiorini ad essa connessa. Chiunque potesse dimostrare di poter sopravvivere a sufficienza con i prodotti della sua terra e del suo bestiame, riceveva la medaglia d'argento o d'oro e poteva essere promosso a mezzadro o "agricoltore libero". La nomina del capo distretto o il collocamento come agricoltore in una delle grandi fattorie di Ommerschans o Veenhuizen era una prospettiva allettante.
    Su iniziativa di Johannes van den Bosch, nel 1822, a Wortel fu costruita la libera colonia di Wortel con 129 piccole fattorie. La colonia di Wortel fu completamente demolita dopo la Rivoluzione belga.

    Colonie non libere
    A Veenhuizen e Ommerschans vennero costruite colonie penali. Qui orfani, vagabondi e mendicanti venivano reclusi e messi al lavoro, ma anche i coloni potevano finire qui, ad esempio come punizione per l'abuso di alcol, fornicazione, prodigalità, brutalità o diserzione. A Ommerschans venne istituito un asilo e tre a Veenhuizen.
    Nel 1825 fu costruita una colonia non libera a Merksplas.

    Acquisizione da parte del governo
    Nel 1859 le colonie non libere furono rilevate dallo Stato olandese. Ommerschans fu chiuso nel 1890. Veenhuizen divenne quindi una prigione.
    Nel 1866 in Belgio entrò in vigore la legge sul vagabondaggio. Secondo quella legge, un vagabondo era una persona senza reddito che non aveva abbastanza soldi per comprare una pagnotta. Il vagabondaggio era un reato punibile con la reclusione.
    Nelle sedi di Hoogstraten, Merkplas e Wortel, nel 1881 furono create le nuove Rijkswelzaamheidskolonies. Merkplas era un'istituzione penale aperta, in questa veste la colonia è esistita fino al 1993 quando è stata abolita la legge sul vagabondaggio. La colonia di Merksplas è ora un istituto penale e un centro per richiedenti asilo. I cinque edifici più importanti sono protetti come monumenti.
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    Planetario Eisinga a Franeker



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    Il planetario Reale Eise Eisinga (in olandese Koninklijk Eise Eisinga Planetarium, in frisone Keninklik Eise Eisinga Planetarium) è un planetario meccanico del XVIII secolo situato nella città di Franeker, in Frisia. Si tratta del più antico planetario meccanico ancora funzionante al mondo.

    Storia
    Il planetario fu costruito tra il 1774 e il 1781 da Eise Eisinga, un cardatore di lana appassionato di astronomia, sul soffitto del soggiorno della propria casa a Franeker. Nel 1774 il teologo e predicatore frisone Eelco Alta prununciò una profezia secondo la quale, di lì a pochi mesi, alcuni dei pianeti del sistema solare sarebbero entrati in collisione tra loro e ciò avrebbe portato la Terra ad uscire dalla propria orbita intorno al sole. Eisinga decise allora di costruire il planetario per dimostrare ai suoi concittadini l'inconsistenza di tale previsione.
    Eisinga costruì il planetario da solo lavorandoci nel proprio tempo libero e terminò l'opera dopo 7 anni, nel 1781. Ancora prima che il lavoro fosse terminato alcuni studiosi iniziarono ad interessarsene: nel 1780 Eisinga ricevette la visita del fisico e matematico Jan Hendrik van Swinden, che rimase impressionato dall'opera e ne pubblicò una descrizione, facendolo conoscere anche al di fuori della regione. Negli anni successivi diverse personalità vollero vedere il planetario, tra cui il principe Demetrius Augustine Gallitzin, il duca di Sassonia Gotha, lo studioso Petrus Camper e l'ammiraglio Jan Willem de Winter.

    Nel 1818 anche re Guglielmo I dei Paesi Bassi volle vedere il planetario e il 28 dicembre 1825 il sovrano decise di acquistarlo: Eisinga ricevette la notevole somma di 10.000 fiorini, oltre al diritto di continuare a vivere nella casa e a 200 fiorini l'anno per le spese di manutenzione. Anni dopo re Guglielmo III dei Paesi Bassi donò il planetario alla città di Franeker, che trasformò la casa in un museo.

    Il meccanismo non ha subito modifiche rispetto a come è stato costruito. Nel 1967 è stato classificato come Rijksmonument, con il numero di registro 15668.[8] Nel 2011 è stato candidato dai Paesi Bassi come possibile patrimonio Unesco.

    Il 19 settembre 2023 il planetario è stato iscritto nella Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO dalla quarantacinquesima sessione del Comitato del patrimonio mondiale riunito a Riad.

    Descrizione
    Il planetario di Eise Eisinga è il più antico planetario meccanico ancora funzionante al mondo. Esso riproduce in modo fedele le orbite dei primi sei pianeti (Mercurio, Venere, la Terra insieme alla Luna, Marte, Giove e Saturno) intorno al sole utilizzando una scala 1:1,000,000,000,000 (in cui cioè 1 millimetro corrisponde ad 1 milione di chilometri). Quando Eisinga iniziò a lavorare al planetario gli altri pianeti del Sistema Solare non erano ancora stati scoperti (Urano venne identificato come pianeta il 13 marzo 1781 e Netturno il 23 settembre 1846) ma le loro orbite sono talmente ampie che sarebbe stata necessaria una stanza tre volte più grande per poterle comprendere utilizzando la stessa scala.
    Prima di morire Eise Eisinga lasciò una precisa descrizione del funzionamento del planetario e di cosa fare per provvedere alla sua manutenzione. I pianeti sono rappresentati tramite delle piccole sfere metalliche, in cui la parte rivolta verso il sole è dipinta di colore oro. Accanto alla sfera della Terra è presente una sfera più piccola che rappresenta la Luna, la quale ruota su se stessa e intorno alla Terra in un mese. Sono presenti quattro lune anche intorno a Giove e cinque, oltre agli anelli, intorno a Saturno, ma esse non hanno moto indipendente ma sono fisse nella posizione intorno al pianeta. I tempi di rivoluzione dei vari pianeti sono riprodotti in modo fedele e ad esempio Saturno impiega quasi 30 anni a completare la sua orbita.
    Oltre l'orbita di Saturno, nel lato verso la parete di fondo della stanza, sono presenti cinque quadranti che mostrano le fasi lunari, le costellazioni zodiacali e i giorni della settimana, a loro volta divisi in 24 ore. Al centro del quadrante dei giorni della settimana è presente un indicatore dell'anno in corso, che cambia allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre. Il planetario funziona grazie ad un meccanismo situato nel controsoffitto al di sopra del congegno, che Eisinga realizzò utilizzando oltre 10.000 pioli in legno fatti a mano.
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