I nuclei familiari a guida femminile: le mamme lesbiche

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    King of Darkness

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    CITAZIONE (Emperor86 @ 31/7/2014, 09:13) 
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    prepara i propri figli all’eventualità e li educa alla tolleranza del diverso.

    loro sono preparati, ma gli altri?

    questione di tempo, credo. Ora sono rari. In futuro aumenteranno. Che piaccia o meno, tanto chi potrà andrà a figliare all'estero
     
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    CITAZIONE (necronomicon @ 30/7/2014, 18:05) 
    - le coppie omosessuali non diventano famiglia in età precoce, fanno media tra gli etero pure i casi tipo “16 and pregnant” (non che per forza i genitori adolescenti siano pessimi, però, inzomma)

    quindi io che sono rimasta incinta a 19 anni sono una cattiva madre? <_<
     
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    CITAZIONE (_Katia_ @ 31/7/2014, 15:19) 
    CITAZIONE (necronomicon @ 30/7/2014, 18:05) 
    - le coppie omosessuali non diventano famiglia in età precoce, fanno media tra gli etero pure i casi tipo “16 and pregnant” (non che per forza i genitori adolescenti siano pessimi, però, inzomma)

    quindi io che sono rimasta incinta a 19 anni sono una cattiva madre? <_<

    cazzo, ma hai pure quotato il mio intervento, eggi almeno.
    Io non so che madre tu possa essere (magari sei perfetta, o magari sei una madre di emrda, che mi frega), ma sicuramente il genitore ideale non è un adolescente che ha concepito il proprio figlio per sbaglio, magari sul sedile psoteriore della macchina.
     
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    Io ringrazio Iddio di avere un padre ed una madre e non due padri, due madri o chissà cosa!
     
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    CITAZIONE (King of the carnival creation @ 18/9/2014, 13:14) 
    Io ringrazio Iddio di avere un padre ed una madre e non due padri, due madri o chissà cosa!

    Bravo. Ringrazia dio perché al mondo ci sono molti orfani
     
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    Infatti. Un bambino ha diritto ad avere un PADRE ed una MADRE
     
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    I bambini hanno diritto ad amore, prima di tutto. Hanno il diritto di essere deisderati. Di essere cresciuti. Altrimneti chi è orfano di un genitore dovrebbe pretendere che l'altro genitore si risposi? O chi viene allevato da nonni, zii o un solo genitore?
    I diritti dei bambini, riconosciuti dall’Unicef sono: Il diritto del bambino ad avere un nome e una nazionalità, ad apprendere in tutta dignità, ad essere ascoltato, allo svago, a mangiare a sazietà, al rispetto, ad avere una famiglia, se appartiene ad una minoranza ad avere una sua vita religiosa, culturale e linguistica.
    Tutti i bambini del mondo hanno gli stessi diritti e tutti i bambini hanno diritto ad un avvenire.
    Questo almeno secondo la convenzione dei diritti dell’infanzia del 1991. forse va aggiornata perché nel frattempo la formazione delle famiglie è cambiata, ma sui fondamentali siamo d’accordo ed è quello che vogliamo per i nostri (eventuali) figli.

    P.s. Aggiungo che io ho avuto una famiglia classica, con un padre e una madre, con cui avevo un ottimo rapporto e che continuano a mancarmi a distanza di tanti anni dalla loro morte
     
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    Sì, ma cosa penserà se vede i suoi "genitori" rispetto agli altri?
    Se vede le sue madri, chiamiamole così, baciarsi?
     
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    CITAZIONE (King of the carnival creation @ 18/9/2014, 13:36) 
    Sì, ma cosa penserà se vede i suoi "genitori" rispetto agli altri?
    Se vede le sue madri, chiamiamole così, baciarsi?

    penserà che si vogliono bene?
    Così come lo pensavo dei miei che si baciavano dopo trent'anni di matrimonio.
     
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    e gli amici? i compagni di scuola?
    Verranno derisi da tutti
     
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    Sinceramente: è la mia unica paura. Altrimenti dopo sette anni di relazione con la mia compagna (e moglie solo per il Regno di Norvegia) avremmo già filiato.
    Però erano indicati come appestati i figli di coppie misti, e i figli di divorziati. Ora non più.
     
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    sì, e nel frattempo si fanno una vita di merda
     
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    CITAZIONE (King of the carnival creation @ 18/9/2014, 13:46) 
    sì, e nel frattempo si fanno una vita di merda

    Non è detto. come non è detto che che chi nasce da una coppia etero sia destinato ad una bella vita tutta rose e fiori

    ma che cazzo...si è cancellato! :ride:
     
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    Diversamente mamme, intervista a due donne con un messaggio d'amore

    Per diventare madri sono andate fino in Danimarca. La loro testimonianza è un'affermazione del diritto di tutti ad amare
    di Elisa Giani
    Oggi vi regalo una storia, quella di due donne diversamente mamme, che sono meravigliose e da cui tutte noi dovremmo prendere esempio. Toglietevi dalla mente schemi e pregiudizi, qui c'è storia, vita, ma soprattutto amore. Vi presento Valeria e Laura.

    Prima di tutto raccontateci un po' di voi, chi siete, che lavoro fate, dove abitate....
    Abitiamo a Firenze e lavoriamo entrambe nel campo della fotografia: io lavoro in un archivio fotografico e mi occupo di ricerca iconografica e licensing dei diritti, mentre Valeria lavora in una fondazione di fotografia e si occupa dell'organizzazione delle mostre. Ci siamo conosciute nel 2005 ma l'interesse prima e l'amore poi sono scoppiati qualche anno più tardi. Adesso stiamo insieme da quasi 5 anni, condividiamo una casa, le bollette, il mutuo, gestiamo un blog e abbiamo un figlio di 5 mesi del quale siamo perdutamente innamorate.

    Quando vi siete incontrate, come è cambiata la vostra vita?
    Quando ci siamo incontrate per la prima volta, la nostra vita non è affatto cambiata, anzi... All'inizio non ci eravamo troppo simpatiche: io pensavo che lei fosse piuttosto snob e lei mi considerava una ragazzina. Poi ci siamo conosciute, è nata una bella amicizia e dopo un po' ci siamo rese conto che l'amicizia non era più sufficiente per contenere quello che provavamo. All'improvviso la passione ha rotto gli argini e noi abbiamo seguito il flusso.

    Innamorarsi è abbastanza facile, ma decidere di creare una famiglia è un po' più complicato; quando è successo nella vostra storia?
    Non sapremmo dirlo con esattezza, ogni passo è seguito all'altro in modo molto spontaneo. All'inizio abbiamo cominciato a vivere insieme, poi abbiamo capito di avere per noi progetti più seri e a lungo termine. Abbiamo comprato casa e poi, una sera dopo l'altra, cenando sotto le stelle, ci siamo guardate negli occhi e ci siamo confidate il desiderio di formare una famiglia.

    "Ok vogliamo un figlio". Che iter avete seguito? Dove? Qui in Italia esistono strutture che possano aiutare un percorso come il vostro?
    No, in Italia neppure una donna single può ricorrere ad un percorso di inseminazione artificiale eterologa, figuriamoci una coppia gay. Il primo passo è stato quello di visitare il sito di Famiglie Arcobaleno, associazione alla quale adesso siamo iscritte e da lì abbiamo scelto il centro di Copenhagen nel quale abbiamo poi fatto l'inseminazione. È stato tutto molto semplice. I contatti sono avvenuti via mail e via Skype. Siamo state seguite in Italia dalla nostra ginecologa e quando siamo state pronte abbiamo fissato l'appuntamento. La clinica era un ambiente meraviglioso: accogliente e confortevole. Siamo state accolte con affetto e professionalità. In meno di un'ora, in una stanza con fiori, cuscini colorati, candele, coperte e musica abbiamo concepito Milo.

    Quali sono le "fatiche" quotidiane che ogni giorno dovete affrontare per essere semplicemente un nucleo familiare?
    Noi per la legge NON siamo una famiglia. Siamo due donne single che risiedono insieme, una delle quali ha un figlio. Questo significa che per legge io e Valeria non siamo una coppia, con tutto ciò che ne deriva in termini di mancanza totale di ogni tutela giuridica ed economica. Ma ciò significa soprattutto che il nostro bambino che abbiamo voluto, concepito e che stiamo crescendo insieme, per la legge italiana ha una sola madre, quella biologica e l'altra risulta a tutti gli effetti un'estranea.

    A mio avviso, quando c'è un amore forte, c'è una famiglia; e un figlio è tale, sia se nato dalla pancia della madre, sia se concepito all'interno di una provetta, sia se di colore di pelle diverso dal proprio. Ma se per l'adozione le leggi sono chiare, per il vostro caso, come siete tutelate riguardo i vostri diritti? C'è solo una madre legale? Si stanno facendo passi in avanti su questo?
    No, non siamo tutelate in nessun modo dalla legge. La madre biologica è la sola madre legale di Milo, che ufficialmente risulta avere un solo genitore. La società civile sta facendo enormi passi avanti, la mentalità sta cambiando, ma purtroppo la politica al solito sembra vivere impantanata trent'anni indietro rispetto ai bisogni reali del paese. Le cose si stanno muovendo, ma fino a che non ci sarà una legge nazionale che ci regolamenti come coppia e che permetta alla madre non biologica di adottare nostro figlio, diventando quindi genitore al 100% anche legalmente, siamo di fatto una famiglia di serie B, che non gode degli stessi diritti e tutele delle altre famiglie. Per inciso, per ogni diritto che le famiglie omogenitoriali acquisirebbero, non viene tolto un diritto alle famiglie "tradizionali", lo ribadisco giusto perché qualcuno sembra proprio non averlo capito nel nostro paese.

    Con una sola parola (a testa se vi va), se vi dico "sentinelle", cosa mi rispondete?
    LAURA: "Egoismo"
    VALERIA: "Poracci...!"

    Domanda più scema: vivere con un'altra donna (che ami), è vero che è più semplice? Riesco solo ad immaginare il doppio delle scarpe: ditemi che è così per tutto! (rossetti, vestiti, borse...)
    Ahhhh! Più semplice? Con il delirio da ciclo per 2 volte in un mese... Scherzi a parte. Forse per certi aspetti è più facile, per altri no. Come per ogni cosa ci sono i pro e i contro. Siamo donne molto diverse anche in fatto di look per cui tacchi e rossetti non sono doppi. A essere sinceri però, passare interi pomeriggi a fare shopping raggiunge in effetti livelli che con un partner maschile difficilmente potrebbero essere raggiunti. Credo...

    -Anche se non sembra io sono una madre la cui paranoia nei confronti del mio rapporto con la mia nana, è sopra la media... avete già pensato come affronterete le prime domande imbarazzanti di vostro figlio? O come potreste reagire ai primi stronzetti che gli gireranno intorno? Io, da mamma single, sono già pane per i loro dentini da latte...
    Abbiamo pensato alle risposte da dare a Milo molto prima che venisse al mondo. Saprà da subito come è stato concepito, ovviamente con gli strumenti e le parole adatte alla sua età. E no, non lo reputiamo imbarazzante. A differenza degli eterosessuali ai gay i figli non capitano. La strada per noi è da subito in salita e prima di agire siamo necessariamente obbligati a fare un enorme lavoro di preparazione su noi stessi. Il confronto con l'altro comincia da subito e da subito iniziamo a rispondere alle domande e ci confrontiamo con la curiosità e la perplessità di coloro che ci circondano. È un percorso al quale siamo preparate. Milo, come ogni bambino, nel momento in cui uscirà dal nido familiare si confronterà e si scontrerà con tutto quello che c'è fuori in positivo e in negativo, ma questo fa parte del processo di crescita e sviluppo che ogni essere umano deve affrontare. Il nostro compito è fargli avere gli strumenti giusti e la sicurezza in se stesso per farsi largo nel mondo. Siamo iscritte a Famiglie Arcobaleno e tocchiamo con mano la serenità e la stabilità psicologica di bambini che vanno già alle elementari o alle medie e che quindi hanno già vissuto o stanno vivendo lo step del confronto con l'altro. I racconti positivi di una quotidianità assolutamente normale ci rendono ancora più forti.

    Ne vorrete altri di nani col mocciolo? Quali sono i vostri prossimi progetti come madri, come donne, come coppia?
    Uhhhhhh... Milo ha solo 5 mesi e per adesso ci basta così. Per il momento ci preoccupiamo di fare in modo che Milo continui ad essere il bimbo sorridente e curioso che per ora è. Inoltre, attraverso il blog e la visibilità, ci preoccupiamo di smuovere le acque e cerchiamo, nel nostro piccolo, di contribuire a migliorare il paese in cui Milo crescerà.

    Vi sposate. Mi invitate?
    Sì, vogliamo sposarci, ma vorremmo farlo in Italia. Per questo non siamo ancora volate all'estero per sposarci. Forse siamo ingenue, ma coltiviamo la speranza di convolare a nozze nel nostro paese nel giro di qualche anno... Chi vivrà vedrà... E va bene, nel caso considerati invitata.

    Dove vi può seguire il mondo intero? Perché con un amore del genere, tutto l'universo da oggi vi vorrà conoscere!
    Sul nostro blog diversamentemamme.com e sulla nostra pagina Facebook diversamentemamme

    Volete dire qualcosa a tutte le coppie gay (e non) che stanno per affrontare il vostro percorso, ovvero quello di diventare genitori?
    Godetevi ogni istante... E respirate.

    Ultima cosa, schifosamente personale: qual è la giusta ricetta per tenersi stretta la persona che si ama? Sarà che i miei sono uomini, ma io sto cominciando ad avere serie difficoltà.
    Troppo difficile e sinceramente non pensiamo ci sia una ricetta, o almeno non un ricetta valida per tutti e in assoluto. Nello specifico io e Valeria siamo sufficientemente diverse e sufficientemente uguali perché si sia creata un'alchimia che fortunatamente funziona. Per ora...

    No, ho sbagliato, è questa l'ultima cosa: che canzone volete come sottofondo musicale per chi leggerà questa intervista?
    Big as the sky.
     
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    Sentenza Palermo storica: anche la ex compagna della madre biologica può vedere i figli

    Da pochissimi giorni è stata resa nota dall’associazione di cui anche noi facciamo parte, le Famiglie Arcobaleno, la sentenza Palermo, una notizia veramente importante e rincuorante per la salvaguardia del futuro dei nostri figli!

    In cosa consiste la sentenza, che è terreno per creare un precedente ad eventuali future situazioni simili?

    Essa va a tutelare le separazioni all’interno delle famiglie omogenitoriali, nello specifico è accaduto che una coppia di madri si sia separata, (cosa da mettere in conto in ogni più nobile progetto familiare …) il problema ovvio è che in questi casi chi soffre della separazione dei due genitori sono i figli, ma ancor più grave il fatto che nel nostro Belpaese i nostri figli è come se non avessero nemmeno 2 genitori, bensì solo uno: quello biologico.

    Invece il Tribunale di Palermo, dopo aver accertato, anche attraverso l’aiuto di psicologi il legame familiare dei figli anche con l’altra madre, quella non biologica (dalla stampa definita l’ex convivente) ha stabilito che:

    l’ex compagna della madre potrà incontrare e tenere con sé i figli, secondo un calendario di incontri stabilito. E’ la prima volta che viene riconosciuto, in una coppia omosessuale, il diritto della ex compagna della madre biologica di incontrare e tenere con sé i figli.

    Il diritto dei minori di mantenere con lei un rapporto stabile e significativo è stato riconosciuto e garantito con un decreto del 13 aprile 2015.

    Questa sentenza mostra come l’istituto della step-child adoption sia adeguato a colmare questa lacuna del nostro ordinamento.

    Dalle parole di Giuseppina La Delfa, presidente dell’associazione nazionale dei genitori omosessuali e transessuali (appunto Famiglie arcobaleno)

    “- Questa sentenza indica in modo chiaro che la separazione di una coppia omosessuale che insieme ha deciso di avere dei figli e che insieme li ha cresciuti, non può determinare la fine dei rapporti, di fatto ancora senza tutele nel nostro Paese, fra il genitore ancora senza diritti ed i suoi figli”. “Può capitare purtroppo che uno dei due genitori approfitti del vantaggio derivante dall’assurda discriminazione giuridica verso le coppie same sex, per estromettere l’altro dalla vita dei bambini. Pensiamo che la relazione genitori-figli vada sempre salvaguardata e non crediamo che la biologia possa predominare su un progetto maturato, scelto ed attuato insieme”. “La separazione di una coppia di fatto non può insomma comportare la distruzione dei rapporti affettivi maturati e cresciuti in quel contesto.”



    Anche altri 2 personaggi pubblici commentano l’accaduto, si tratta di Ileana Piazzoni ed Alessandro Zan di Sel che affermano:

    “Si tratta di una decisione importantissima per la vita di tante coppie gay e lesbiche e per il benessere di tanti minori cresciuti da quelle stesse coppie, ai quali viene finalmente riconosciuto il fondamentale diritto di mantenere un rapporto stabile e significativo anche con il genitore non biologico”. “Una famiglia, sia essa formata da due genitori dello stesso sesso o di sesso diverso deve poter godere appieno del diritto di crescere i propri figli e vederne la felicità, anche laddove la coppia si rompe. E’ un principio di civiltà basilare, che va accolto con soddisfazione e mette in luce ancora una volta il bisogno di una legge sulle unioni civili in grado di normalizzare il Paese riconoscendo pari diritti e dignità a tutte le famiglie.

    Questa sentenza mostra, infine, come l’istituto della step-child adoption, attualmente previsto nel testo del disegno di legge sulle unioni civili in esame al Senato, sia adeguato a colmare questa lacuna del nostro ordinamento; lacuna che continua, fisiologicamente, a essere riparata caso per caso con l’intervento dell’autorità giudiziaria. Dobbiamo uscire dalla condizione in cui la magistratura deve continuamente sopperire alle mancanze dello Stato, per arrivare al pieno riconoscimento delle unioni civili, compresi i diritti genitoriali, in un percorso di avanzamento culturale che la politica non può e non deve, per l’ennesima volta, perdere di vista”

    Insomma, possiamo segnarci nel calendario anche questa data assieme a quella della sentenza storica di Torino di cui parlammo qualche mese fa! Evviva!
     
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