Varie calcio estero

Zenit-Dinamo, rissa in campo: un tifoso colpisce Granat

Mosca - Il capitano della Dinamo Mosca, Vladimir Granat, è stato colpito al volto da un sostenitore dello Zenit che aveva invaso il campo a San Pietroburgo con altri tifosi, costringendo l’arbitro a sospendere la partita al 43’ st, sul 4-2 a favore dei moscoviti.

I giocatori hanno cercato di mettersi in salvo, dirigendosi velocemente verso gli spogliatoi, per evitare il peggio: è stato allora che una persona si è avvicinata a Granat, difensore della Nazionale russa e capitano della Dinamo, colpendolo da tergo al volto. Il giocatore è caduto sul terreno di gioco e più tardi gli è stata diagnosticata una commozione cerebrale. «L’aggressione a Granat è senza dubbio un crimine», ha detto uno dei dirigenti della Dinamo e ha aggiunto che «l’autorità giudiziaria dovrebbe occuparsi del caso, aprendo un’indagine».

Il club moscovita ha annunciato di voler presentare reclamo, mentre lo Zenit ha assicurato che farà il possibile per identificare l’aggressore. «L’atteggiamento violento dei tifosi è un duro colpo per la reputazione del club», ha detto il portavoce del club, Yevgeny Gusev. «Il club e la polizia stanno cercando di identificare l’aggressore di Granat. Cerchiamo anche di raccogliere prove per avviare un’azione legale nei suoi confronti», ha aggiunto Gusev.

La squadra allenata dal portoghese Andrè Villas-Boas, che ha preso il posto di Luciano Spalletti in panchina, prima della sfida contro la Dinamo Mosca, era reduce da sette vittorie consecutive; dopo i fatti di oggi potrebbe essere sanzionata dalla Federcalcio russa. La Commissione disciplinare, che deve pronunciarsi su quanto accaduto oggi, si riunirà mercoledì, ha annunciato il presidente Artur Grigoryants. Il titolo russo potrebbe quindi avere un’appendice disciplinare: attualmente lo Zenit guida la classifica, seguito dalla Lokomotiv e dal Cska Mosca.

Anche nella scorsa stagione, la partita Dinamo Mosca-Zenith venne interrotta, dopo che il portiere dei moscoviti Anton Chounine era stato colpito al volto da un petardo. Allo Zenit, in quella circostanza, era stata inflitta la sconfitta a tavolino per 3-0 e l’obbligo di disputare due partite a porte chiuse. Lo Zenit chiuse il campionato al secondo posto, due punti sotto il Cska Mosca.

Luis Enrique operato d’urgenza

L’allenatore del Barcellona, vittima di un’appendicite acuta, è stato sottoposto ad operazione chirurgica. L’intervento, riferisce il club catalano, è perfettamente riuscito

09 giugno 2014 - Milano
L’allenatore del Barcellona Luis Enrique è stato operato d’urgenza per un’appendicite acuta. La notizia, prima anticipata dal quotidiano El Mundo Deportivo, è stata confermata dallo stesso club che ha poi annunciato sul proprio sito il successo dell’operazione. Luis Enrique, presentatosi questa mattina con forti dolori alla clinica Mutua de Terrassa — il cui direttore è stato per diversi anni l’attuale responsabile sanitario del Barça, Ramón Canal —, verrà presumibilmente dimesso nella giornata di domani.

L'ex Inter ora al Fenerbahce dà dello "sporco negro" a Zokora del Trabzonspor, il tribunale di Istanbul lo condanna a due mesi e due settimane (pena sospesa). Il precedente del 2007, quando giocava col Newcastle

17 giugno 2014 - Milano
Ci è ricascato. Newcastle 2007 come Fenerbahce 2014. Il centrocampista dei turchi gialloblù Emre Belözoglu (ex Inter) è stato condannato a due mesi e due settimane di carcere, pena poi sospesa, dal tribunale penale di Istanbul per aver pronunciato insulti razzisti durante una partita di campionato turco nel 2012.

i fatti — Il 33enne turco aveva insultato l'ivoriano Didier Zokora del Trabzonspor dandogli tra l'altro dello «sporco negro». Emre era stato condannato a due giornate di squalifica dalla Federazione turca. Era già stato coinvolto in un caso simile quando giocava in Inghilterra nel Newcastle nel 2007: aveva lanciato insulti razzisti nei confronti di tre giocatori dell'Everton. Incidente che lo aveva spinto a lasciare l'Inghilterra.

Estero, Oedegaard, piccolo fenomeno: a 15 anni in Nazionale

Il centrocampista dello Stroemsgodset, nato nel 1998, è stato convocato dal c.t. della Norvegia Hoegmo: "Ha mostrato ottime prestazioni in campionato, adesso lo voglio vedere all'opera anche in Nazionale"

19 agosto 2014 - Milano
La convocazione in Nazionale è il sogno di ogni ragazzino che vive di calcio. Se poi arriva a soli 15 anni, allora significa che il tuo destino è segnato. Martin Oedegaard è nato a Drammen, in Norvegia, il 17 dicembre 1998. Centrocampista di talento dello Stroemsgodset, squadra che milita nella prima divisione norvegese, a soli 15 anni e 253 giorni debutterà in Nazionale. Il c.t. Per-Mathias Hoegmo lo ha chiamato per far parte della selezione che affronterà gli Emirati Arabi Uniti, nell'amichevole del 27 agosto a Stavanger. "Ha mostrato di poter offrire ottime prestazioni in campionato, adesso lo voglio vedere all'opera anche in Nazionale", ha spiegato il tecnico. "Ho detto che sarebbe stato una stella, adesso può diventare il più giovane calciatore della Nazionale norvegese".

Piccolo talento — Da maggio, con la maglia dello Stroemgodset, Oedegaard ha segnato tre gol e regalato sei assist in 14 partite. "È incredibile, è divertente, è un sogno che diventa realtà", ha ammesso il giovane, che si è detto "un po' scosso", dopo avere saputo della convocazione. Ma questa convocazione non arriva a caso: sul gioiellino norvegese, da tempo, hanno messo gli occhi addosso il Manchester United e il Bayern Monaco, ma soprattutto il Real Madrid che, secondo voci di mercato, sarebbe disposto a versare 35 milioni, per assicurarsi il cartellino del giovane.

Van Basten-Az Alkmaar, giallo. Lascia la panchina: "Ha problemi cardiaci"

Dimissioni temporanee per l'olandese. L'Alkmaar twitta "problemi fisici", tante le illazioni dei media che parlano anche di "depressione". Dal club filtra preoccupazione: "Siamo vicini alla sua famiglia, sintomi gravi che richiedono nuovi controlli"

28 agosto 2014 - Milano
Dimissioni temporanee. Un'insolita formula che non spiega del tutto cosa stia succedendo in casa Az Alkmaar. Marco Van Basten, 49 anni, lascia - per il momento - la panchina del club olandese che ha preso in mano quest'estate (una vittoria e due sconfitte finora in campionato) e in Olanda da qualche ora è una corsa a chi dà la soluzione del problema: tante le ipotesi, da una mancata metabolizzazione della morte del papà (avvenuta durante il precampionato) a dei non meglio precisati problemi cardiaci.

timori — Le uniche certezze le dà il sito ufficiale del club che annuncia la sua assenza dalla panchina per la sfida di sabato contro l'FC Dordrecht (sarà sostituito alla guida dell'Az dai suoi assistenti Dennis Haar e Alex Pastoor). In realtà c'è paura che possa esserci qualcosa di serio anche perché è lo stesso Az a twittare "siamo vicini a Marco Van Basten ed alla sua famiglia". E in un altro cinguettio "I sintomi dei suoi problemi fisici sono gravi al punto da richiedere nuovi e più appurati controlli". Trema il calcio olandese e tremano i milioni di tifosi milanisti sparsi nel mondo per i quali Van Basten, il cigno di Utrecht, è un idolo, un mito.

Svezia, Ibrahimovic è il bomber più prolifico della storia della nazionale

Con la doppietta all’Estonia, l’attaccante del Psg supera Rydell: è il goleador più prolifico di sempre. Splendida la seconda rete di tacco, festeggiata con una maglietta speciale
04 settembre 2014 - Milano
Un altro record per Zlatan Ibrahimovic. Con la doppietta all’Estonia, Ibra diventa il miglior bomber della storia della Svezia. Il centravanti del Psg è arrivato a quota 50 gol in nazionale, superando Sven Rydell, autore di 49 reti negli anni Venti e Trenta.

bomber — Sono bastati 24’ a Ibrahimovic per raggiungere e superare Rydell. Splendida in particolare la seconda rete, realizzata con un magistrale colpo di tacco. Un gol speciale, festeggiato in modo speciale: Ibra ha sfoggiato una maglia celebrativa, beccandosi per questo anche un cartellino giallo. Poco male, in Svezia l’ammonizione non la ricorderanno di certo. Il record di Ibra, invece, sicuramente sì.

"Salutiamo il giocatore e lo ringraziamo per i suoi servizi alla nazionale, ma oggi è stato dispensato dallo staff tecnico”. Conciso, secco, così il coordinatore generale della Seleçao, Gilmar Rinaldi, ha annunciato l’esclusione di Maicon dal gruppo agli ordini di Carlos Dunga, impegnato dopodomani in amichevole al Met Life Stadium di East Rutherford contro l’Ecuador. Sconosciute le ragioni, celate dietro a generici “problemi interni”. Non ha aggiunto altro Rinaldi, che ha precisato di non voler chiarire oltre e ha espressamente chiesto ai giornalisti di “non rivolgere agli altri giocatori domande relative alla questione”.
Dietro i “motivi disciplinari” addotti da Rinaldi ci sarebbe il grave ritardo fatto registrare dal terzino al rientro in ritiro dopo il giorno libero concesso da Dunga a tutta la comitiva. Ieri il tecnico ha lasciato la squadra libera, con l’obbligo di fare rientro in hotel entro mezzanotte. L’unico a mancare all’appello allo scoccare dell’orario stabilito sarebbe stato proprio Maicon, che avrebbe fatto rientro solo alle 7 di questa mattina. Dopo essersi preso mezza giornata per decidere il da farsi, Dunga ha infine deciso di punire rispedire a casa il giallorosso.

E' calato un velo di mistero sul motivo per cui Maicon sia stato cacciato definitivamente dalla nazionale brasiliana, nonostante il ct sia un grande estimatore del Colosso, quel Carlos Dunga che da sempre l'ha avuto come pupillo.
Oggi, Olè do Brasil ricostruisce il motivo dell'allontamento: dopo la vittoria sulla Colombia, i giocatori hanno avuto una serata libera negli Usa. Maicon, Elias e Oscar sono usciti per andare in discoteca. Elias avrebbe alzato un po' troppo il gomito, tanto da diventare molesto e costringere i suoi compagni a badare più a lui che a divertirsi. Per questo, Maicon avrebbe escogitato una vendetta, uno scherzo talmente cattivo che Oscar avrebbe deciso all'ultimo di non partecipare.
Tornati in ritiro, Maicon si è fatto dare dalla cucina dell'hotel due ingredienti: pepe e latte condensato. Il primo sarebbe stato sparso sul lato B di Elias, con l'obiettivo di procurargli un forte bruciore. Quando il centrocampista del Corinthians si è svegliato, Maicon gli ha raccontato che la notte precedente l'avevano trovato fuori dal locale violentato da quattro uomini. Elias non voleva credere al racconto ma il bruciore e il latte condensato sparso sui vestiti hanno fatto temere il peggio al giocatore, che è scappato via disperato.
Elias è andato a parlare con Dunga, e mentre lo staff medico si preparava a sottoporre il giocatore a esami accurati, Maicon è stato convocato per andare a testimoniare presso la più vicina stazione di polizia. A quel punto, l'ex interista ha confessato, aggiungendo che era sua intenzione svelare lo scherzo al compagno, fuggito però troppo velocemente.
Evidentemente, però, lo scherzo non è piaciuto allo staff del Brasile, che ha stabilito l'espulsione di Maicon dalla Selecao.
Ma tutta la ricostruzione è frutto soltanto della satira e dell'ironia del sito brasiliano, che ha inventato la notizia, come emerso poche ore dopo.

Il caso Maicon tiene banco a Roma ed in Brasile, vista la prematura cacciata dalla Nazionale verdeoro dal ritiro di Miami, dopo una presunta notte brava in discoteca.L’emittente Tele Radio Stereo ha chiesto lumi a Rodrigo Oliveira, giornalista di Radio Gaucha, che ha parlato di grave episodio: “C’è sotto qualcosa di molto grave, sennò non sarebbe stato reso noto il tutto. Difficilmente certe situazioni vengono a galla. Le parole della sorella di Maicon non mi convincono, ha parlato prima di problemi fisici poi di questioni personali“.Incalza anche Mario Sergio di Fox Sports Brasile, il quale ammette: “Già era successo un episodio simile ai tempi di Scolari, ma fu messo tutto a tacere. Non posso dire qui cosa è successo perché rischio di essere processato, è qualcosa di delicato che andrebbe a danneggiare Maicon anche a livello familiare“.