Tennis: topic unico

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    Tennis, Coppa Davis: Francia-Svizzera 1-3, Federer distrugge Gasquet per il trionfo

    Roger demolisce 6-4 6-2 6-2 il francese che ha sostituito il dolorante Tsonga: è 3-1 e per la prima volta nella storia gli elvetici trionfano

    23 novembre 2014 - VILLENEUVE D'ASCQ (Fra)
    La Svizzera vince la sua prima Coppa Davis. E’ giusto così. Perché gli elvetici schierano i due giocatori più forti, anche di classifica, addirittura il più forte tennista di sempre, Roger Federer, e il suo scudiero, Stan Wawrinka, 4 Atp, che a gennaio ha conquistato gli Australian Open. Perché, allo stadio Pierre Maouroy, nelle condizioni tecniche più difficili (sulla terra rossa) e contro 27mila spettatori e passa, firmano quest’anno la seconda partita in trasferta, dopo l’esordio in Serbia (ma senza Djokovic).
    Perché i francesi hanno sprecato l’enorme vantaggio di giocare tutti i match in casa, e gli enormi investimenti di anni e anni di boom finanziario al Roland Garros, senza costruirsi un giocatore di personalità, visto che il fuoriclasse arriva solo per caso. Perché la vigilia di questa finale è stata preparata male dal capitano Arnaud Clement, con troppi giorni senza giocare match, contro due avversari che, sabato, sono arrivati fino alla semifinale-derby del Masters di Londra, e quindi con la tensione che ha logorato una squadra non di cuor di leoni, e di giocatori di livello medio-alto, ma non eccelsi, incompiuti ad altissimo livello. Il trionfo è svizzero soprattutto perché, in campo, Federer e Wawrinka, hanno dimostrato di essere i migliori, concretizzando il sogno della piccola nazione, così grande nel tennis, e di RogerExpress in particolare, il campione che ora ha solo il buco nero dell’oro olimpico in singolare da colmare nella sua incredibile bacheca di successi. Dopo quest’ultimo, incredibile sforzo, di chi domenica ha dovuto inunciare alla finale del Masters contro Djokovic, con la schiena a pezzi. E, costretto immobile per due giorni dalla probabile iniezione di cortisone, si è allenato a malapena un’oretta, fra mercoledì e giovedì, trovando la formain campo, fra la sconfitta contro Monfils e il successo in doppio contro Benneteau-Gasquet.

    fanfara — Invano oggi la Federtennis francese ha cercato di montare la fanfara per caricare i suoi galletti spiumati, schierando in campo i passati vincitori di coppa Davis, perché il numero 1, Tsonga, sofferente al gomito, ha gettato la spugna prima del via del primo singolare di domenica lasciando il posto al braccio d’oro, Richard Gasquet. Che non ha brillato in doppio accanto a Julien Benneteau, ma si è fatto preferire a quest’ultimo per la sua classe, nella speranza di rinverdire il miracolo di Henri Leconte nel 1991 a Lione contro gli Stati Uniti di Agassi e Sampras. Ma anche per i due successi (contro 12 sconfitte) contro il re dei re, Federer, a Montecarlo nel 2005 e a Roma nel 2011, soprattutto quello nel Principato, siglato 6-7 (1) 6-2 7-6 (8), annullando 3 match point allo svizzero. La speranza francese era che Roger, pur in crescita di condizione, tennis e fiducia, dopo il primo match di venerdì, perso in appena tre set contro Monfils, avesse gli stessi problemi di spostamenti e facesse un’altra caterva di errori come contro il Moro di Francia, e nel primo set di sabato. Ma, nella prima bella e vera partita di questa finale di Davis, Il Magnifico, sempre sorretto dalla prima di servizio, da fondo, s’è tirato fuori dalla pericolosa diagonale di rovescio con la smorzata e repentini recuperi su dritto, per poi affondare sulla parte destra del campo del francese, trovando anche le gambe per ottime discese a rete. Fra la disperazione dei 27mila e più accorsi allo stadio di calcio del Lille sperando nella decima coppa Davis della Francia.

    talento — Roger è sembrato sempre in controllo del match. E’ andato avanti un break già dopo 11 minuti, con le due rispostone del 3-2, ma, per chiudere il parziale non è riuescito ad alungare ancora, malgrado la chance sul 4-2 e le tre sul 5-3 salvate sempre da Richard con gran prime di servizio, e si è limitato al 6-4. Lo stesso è avvenuto nel secondo set, con Gasquet mai così battagliero, che ha cancellato due palle-break d’acchito allo svizzero, per poi rendergli la vita un po’ più difficile nel sesto game. Quando però Roger ha messo a rischio la famosa schiena con uno smash a rete molto carico, accelerando ancosa, subio dopo, con la risposta, e conquistando il 5-2: E, quindi, il 6-2, dopo 69'. Insomma, Federer forte, molto forte, con servizio e dritto in spolvero, ma costretto a fronteggiare il talento del francese, col famoso rovescio a una mano e pure con servizio dritto e discese a rete in controtempo. Eppoi con un grande cuore. Perché così, di rabbia e orgoglio, davanti alla sua gente che lo chiamava a gran voce - 27.448 paganti: nuovo record assoluto di spettatori per una partita di tennis -, il protagonista della Davis contro i cechi ha salvato quattro palle-break nel primo game del terzo set, e ha lottato, stuzzicando ancora il servizio di Roger nel quarto game. Anche se poi, stremato dalla durissima difesa, e corsa, è capitolato, forzando il suo colpo più forte, il rovescio, per il 3-2 Svizzera, viatico del 6-2 finale, dopo un'ora e 52 minuti.
    italia — Il gruppo mondiale di coppa Davis riparte il 6-8 marzo 2015 con Germania-Francia, Gran Bretagna-Usa, Repubblica Ceca-Australia, Kazakistan-Italia, Argentina-Brasile, Serbia-Croazia, Canada-Giappone, Belgio-Svizzera.
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    idolo :inchino:
    Tra qualche anno potremo sostenere di essere stati fortunati ad aver visto le gesta di Federe, Nadal, Djokovic e sì, anche Murray.
     
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    Tennis, Martina Navratilova sposa a New York la storica fidanzata


    La campionessa ha coronato il sogno di una vita unendosi in matrimonio con Julia Lemigova, ex miss Unione Sovietica 1990, compagna dal 2006

    20140906_mje_au2_265-kLJB--298x458@Gazzetta-Web_mediagallery-article

    18 dicembre 2014 - Milano
    Martina Navratilova ha sposato lunedì la sua fidanzata storica, Julia Lemigova, Miss Unione Sovietica 1990. La cerimonia è avvenuta al Peninsula Hotel di New York. "Ho 58 anni e mi sono sposata per la prima volta", ha detto a caldo l'ex cecoslovacca nove volte campionessa di Wimbledon, naturalizzata statunitense, fidanzata con la russa Lemigova dal 2006. "All'inizio, come donna gay, non pensavo proprio al matrimonio, ma dieci anni fa ho pensato 'in futuro il matrimonio tra gay sarà legale'... ed eccoci qui".

    la proposta — Martina aveva chiesto la mano alla sua compagna lo scorso settembre, 33 anni dopo essere diventata bisessuale, sugli spalti dell'Arthur Ashe, durante la semifinale persa da Djokovic contro Nishikori. "Ho aspettato a lungo il momento di chiedere a Julia di sposarmi. Ho pensato che fossero il posto e il momento giusto per fare la mia domanda, e ho fortunatamente ricevuto un 'sì'" La Navratilova e la Lemigova, 42 anni, vivono insieme a Miami da sei anni insieme alle due figlie dell'ex reginetta di bellezza russa. "Siamo molto felici, la nostra è una famiglia completa", aveva dichiarato la coppia mesi fa. "Crediamo di avere dato un'ispirazione alle famiglie già formate come la nostra che un giorno potrebbero desiderare di andare a nozze".

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    Tennis, Errani-Vinci, trionfo ad Auckland. Venus piega la Wozniacki

    Le Cichis battono in finale Ayoama e Voracova 6-2 6-1 e conquistano il 23° torneo di doppio. Nel singolare la Williams piega la danese 2-6 6-3 6-3 e si prende il 46° titolo

    10 gennaio 2015 - Milano
    Inizia alla grande il 2015 di Sara Errani e Roberta Vinci, che hanno trionfato nel torneo di doppio al Wta di Auckland (cemento, montepremi 250mila dollari). Le Cichis hanno impiegato 54 minuti per superare in finale la coppia formata dalla giapponese Shuko Ayoama e dalla ceca Renata Voracova. Un match senza storia chiuso 6-2 6-1. Per le due azzurre, al comando del ranking di specialità, si tratta del 22° titolo vinto insieme in carriera tra cui ben 5 trofei dello Slam. Per le due azzurre era la 34ª finale in carriera.
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    Tennis, Australian Open: Seppi schianta Federer

    L’azzurro, al 3° turno, supera il re svizzero 6-4 7-6 4-6 7-6: in dieci precedenti non lo aveva mai battuto. Avanti anche Nadal, Murray, Berdych e Dimitrov. A Tomic il derby "aussie"

    Una delle giornate più belle della storia del tennis italiano. Ce la regala Andreas Seppi, che all’11° tentativo sfata finalmente il tabù Federer, eliminando dal torneo il numero due del mondo con il punteggio di 6-4 7-6 4-6 7-6 in due ore e 57 minuti. Seppi è il quinto tennista italiano ad aver battuto lo svizzero: l’ultimo era stato Filippo Volandri a Roma nel 2007. Le altre tre sconfitte sono molto più lontane e in campo c’era un Federer ancora ragazzino: nel 1999, non ancora 18enne, perse in Coppa Davis un incontro a punteggio ormai acquisito contro Gianluca Pozzi. Nel 2002, ventenne, si arrese in finale a Milano a Davide Sanguinetti e a Roma ad Andrea Gaudenzi.

    TATTICA PERFETTA — Se il successo del numero 46 del mondo contro il vincitore di 17 Slam ha indubbiamente i crismi della sorpresa, la partita invece ha detto che il successo di Andreas è meritato e dipende in larga parte dalle sue qualità, più che dalla giornata comunque non eccezionale di Roger, che in Australia negli ultimi 13 anni era sempre arrivato almeno agli ottavi. Seguendo i dettami di coach Sartori, Seppi ha sempre cercato di andare sopra i tagli in back di Federer, di non restare passivo, di non perdere mai campo. Per due set è stato lui a comandare, senza lasciarsi prendere dal nervosismo neppure quando nel secondo set, sul 5-4 e servizio, ha subito il controbreak con un nastro fortunato dello svizzero. Poi, nel tiebreak, Andreas ha chiuso la pratica con due fenomenali passanti. L’altoatesino ha avuto un leggero calo solo nel terzo set, ma è tornato ad applicare il suo canovaccio tattico nel quarto, con Federer che ha provato anche ad essere più aggressivo scendendo a rete con più continuità, sintomo evidente delle difficoltà che stava incontrando nel match. Nel tiebreak, Seppi ancora una volta è stato magistrale, prima con un dritto vincente con cui si è procurato il match point e poi con il passante di dritto con cui l’ha chiuso. Nello score, Federer ha realizzato un punto in più (145 a 144) ma non ha mai dato l’impressione di girare il match a proprio favore. Ora per Seppi il vincitore tra l’idolo di casa Kyrgios e il tunisino Jaziri.
    i "segnali" del coach — "Se me lo aspettavo? A un certo punto abbiamo capito che Andreas il match poteva vincerlo davvero ed è stato un bel salto di qualità. Sulla Rod Laver Arena contro Federer, la qualificazione agli ottavi..." dice Massimo Sartori, coach di Seppi, senza nascondere la gioia e la soddisfazione per un'impresa che resterà scolpita nella storia del tennis azzurro. "Andreas meritava una vittoria del genere - dice Sartori - è uno dei tennisti più importanti della storia italiana. Penso anche che la sconfitta con Djokovic del 2012 al Roland Garros, quando anche lì era andato avanti di due set, gli sia servita oggi. Nel quarto set ha gestito bene il gioco mettendo pressione a Federer. È stato molto lucido e pronto fisicamente, anche perché Roger ha cambiato un paio di volte la strategia, accelerando quando si è

    accorto che il match gli stava sfuggendo di mano". Seppi si era allenato con lo svizzero giovedì scorso alla vigilia del torneo. Lo racconta lo stesso Sartori: "Per la prima volta aveva vinto 7-6, c'era già qualche segnale... Roger stima molto sia lui, di cui apprezza la serietà, che tutto il suo staff. Dieci anni nei primi 70 del ranking non sono uno scherzo e Roger lo sa". Poi torna sull'ultimo punto, quello del match point: un passante lungo linea di rovescio che si è spento sulla riga. "All'inizio pensavo che la palla fosse uscita. Ho vissuto la stessa emozione del 2011, quando Andreas vinse a Eastbourne il primo titolo Atp in carriera. Speravo che ci arrivasse prima, ma è un atleta integro fisicamente e ha davanti ancora due, tre anni ad altissimo livello. Il nostro obiettivo immediato è puntare ai primi 20, poi si vedrà".

    GLI ALTRI — Agli ottavi anche Andy Murray, che batte senza problemi il portoghese Sousa 6-1 6-1 7-5, raggiungendo Wilander al 10° posto tra i giocatori con più partite vinte agli Australian Open (36). L’inglese realizza l’83% di punti con la prima e controlla a piacere gli scambi da fondo. Ora ghiotta sfida negli ottavi con Dimitrov, che recupera da due set a uno sotto contro il redivivo Baghdatis e si impone 4-6 6-3 3-6 6-3 6-3. Agli ottavi anche il ceco Berdych, il simbolo della continuità, che con 20 ace e 16 vincenti di dritto piega 6-4 6-3 6-4 Troicki. L'australiano Bernard Tomic si aggiudica il derby "aussie" battendo Samuel Groth 6-4 7-6(8) 6-3. Avanti anche l'altro "canguro Nick Kyrgios, facile in tre set sul tunisino Malek Jaziri: 6-3, 7-6 (6), 6-1.Il sudafricano Kevin Anderson elimina il francese Richard Gasquet col punteggio di 6-4 7-6(3) 7-6(6). Anche Rafael Nadal accede agli ottavi in modo agevole dopo il 5° set del turno precedente: superato l'israeliano Dudi Sela in tre set 6-1 6-0 7-5.
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    Se sarà vera gloria lo vedremo nel prosieguo... per intanto è una grossissima sorpresa, Federer sembrava in gran forma nelle scorse settimane.... qui si vede lo zampino dell'età che ti regala senza spiegazione giornate come queste, è successo a tutti i campioni del passato. Dove arrivi un secondo in ritardo, tiri fuori di 2 cm una palla che il giorno prima avresti controllato, valuti male un colpo, leggi male un servizio... giocassero domani probabilmente finirebbe diversamente ma oggi e oggi e Seppi ha vinto con merito, provandoci sin dall'inizio.
     
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    Tennis, la Giorgi scappa, Venus rimonta e va agli ottavi

    La marchigiana domina il primo set e arriva a un passo dalla conquista del secondo, poi la statunitense si aggiudica il tie break e dilaga. "Ma la strada è quella giusta", sostiene l'azzurra. Avanti anche Serena, Cibulkova e Radwanska

    Sfuma a un soffio dal traguardo il sogno di Camila Giorgi di approdare agli ottavi degli Us Open e di mettere in bacheca una prestigiosa vittoria contro Venus Williams. In vantaggio di un set, con tre palle per andare 5-2 nel secondo e poi con il servizio a disposizione sul 5-4 per chiudere il match, la marchigiana finisce per perdere al tiebreak il secondo parziale e poi crolla nel terzo: 4-6 7-6 6-1 per l’americana il punteggio dopo due ore e 26 minuti.

    la partita — In avvio di match, c’è solo una giocatrice in campo: sulla diagonale dritto contro dritto Camila costruisce il suo predominio, corroborato da un’eccezionale rapidità negli spostamenti laterali, mentre la maggiore delle Williams non regge gli scambi prolungati e finisce spesso fuori giri. La Giorgi potrebbe chiudere il set ben prima dei 40 minuti impiegati, se non fosse per la solita incapacità, mentale più che tecnica, di trovare il killer instinct nei momenti topici. Le occorrono infatti ben sei palle set per portare finalmente a casa il parziale. Anche nel secondo lo schema non cambia, i colpi a rimbalzo dell’azzurra scavano la differenza e il dritto continua ad essere una sentenza: Camila sul 4-2 e servizio Venus si porta 0-40, tre opportunità per chiudere con ogni probabilità la sfida, ma da quel momento l’inerzia cambia, perché Venus, lette finalmente le traiettorie dell’avversaria, in particolare quelle di dritto che così tanto male le avevano fatto, non dà più angoli sicuri. E’ vero che la Giorgi serve per il match sul 5-4, ma perde il game a zero e nel tiebreak è sciagurata con un dritto facile spedito in rete e due doppi falli. Il servizio ballerino, del resto, continua ad essere un problema, visto che alla fine saranno 16 i doppi errori in battuta. Il terzo set non ha storia, Venus non sbaglia più nulla e risolve sempre a suo favore gli scambi dritto contro dritto che le erano costati il primo set, tanto che Camila prova a cambiare strategia e a pizzicarla in lungolinea, ma con troppi errori gratuiti (alla fine saranno ben 62)

    le parole di camila — "Sono soddisfatta del mio torneo - dichiara la Giorgi - anche se perdere non è mai bello. Ho giocato molto bene nel primo set, il mio dritto le faceva male, ma dal secondo ho cominciato a sbagliare troppo, ho provato a muoverla di più, ma tante palle sono finite fuori di poco. Devo lavorare per mantenere alto il mio livello nel corso di tutta la partita, ma credo di essere sulla strada giusta". E poi, sui 34 anni e non sentirli di Venus: "Io a 34 anni non sarò più sicuramente su un campo da tennis, anzi farò proprio un altro lavoro".

    GLI ALTRI MATCH — Negli ottavi, la Williams affronterà la polacca Agnieszka Radwanska, numero 6 del seeding, cui la cura Navratilova sembra aver portato decisi benefici. Con il consueto gioco percentuale (solo 1 errore gratuito nel primo set) e i tagli sempre diversi, Aga domina 6-0 il primo parziale contro l’americana Lepchenko, poi si incarta un po’ nella misura dei colpi ma chiude 7-5 il secondo. Soffre invece per un set l’altra Williams, Serena, che vede scappare l’ucraina Svitolina, numero 26 del mondo, straordinaria nel difendere il campo sotto le bordate della numemro uno e poi di aggredire la palla non appena l’avversaria accorcia la lunghezza dei colpi. Dopo il 6-4 per Elina, però, la musica cambia e Serena, ritrovato il servizio, comincia a giocare ben dentro il campo, togliendo ogni angolo alla povera rivale. Gli altri due set finiscono 6-2 6-0. Avanzano anche la finalista 2014 Dominika Cibulkova, 7-5 6-2 alla francese Cornet, la talentuosa spagnola Muguruza, 6-3 4-6 6-0 alla svizzera Bacsinzky e la rediviva Azarenka, due volte vincitrice in Australia (2012 e 2013), che non ha più (o non ancora) il punch delle giornate migliori ma è più fredda nei momenti topici della ceca Zhalavova Strycova, battuta 6-4 6-4.

    DOPPIO — Sara Errani e Roberta Vinci approdano al terzo turno del torneo di doppio. Le Cichis, vincitrici delle ultime due edizioni, superano con un netto 6-0 6-2 la coppia formata da Mona Barthel e Mandy Minella. Prossimo ostacolo il duo tedesco Julia Goerges/Anna-Lena Groenelfeld.
     
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    e sì, è la strada giusta. 16 doppi falli. Ovvero ha regalato 4 games.
     
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    Tennis, doppio: Bolelli-Fognini alla finale deb. "Tensione ed emozioni pari"

    Sabato i due azzurri incontreranno gli specialisti francesi, comunque alla prima finale in un Major: "Loro sono affiatati, ma partiamo alla pari". E sui 400mila euro in palio hanno già idee precise

    29 gennaio 2015 - Milano
    «Ora speriamo di riscrivere la storia portando a casa il titolo». Simone Bolelli è felice per aver raggiunto agli Australian Open, assieme a Fabio Fognini, la prima finale di un torneo Slam per una coppia azzurra dopo quella giocata - e vinta - da Pietrangeli e Sirola nel 1959 al Roland Garros. "Non è stata una partita facile - ammette Fognini - e credo che il momento decisivo sia stato nel terzo set, quando abbiamo strappato il servizio a Tecau e ci siamo riportati sotto. Il nostro merito è stato di non mollare mai la presa anche quando loro si sono un po’ staccati, abbiamo continuato a giocare punto su punto, con grande concentrazione. Ma l’opera non è completa, ci fa piacere aver raggiunto un risultato a suo modo storico, ma adesso vogliamo vincere il torneo». Quanto alla sfida con i francesi, Bolelli ha le idee chiare: "Mi aspetto una partita come la semifinale, loro amano prendere la rete appena possono, quindi la sfida si giocherà su pochi punti e noi dovremo servire e rispondere bene. Certo, una finale Slam cambia un po’ le prospettive dal punto di vista mentale, ma il fatto che nessuno di noi fosse testa di serie in doppio significa che abbiamo espresso un grande gioco per arrivare fin qui".

    Sabato avranno dall'altra parte della rete i francesi Pierre-Hugues Herbert e Nicolas Mahut. "Anche se giocavano qui insieme per la prima volta sono affiatati e soprattutto sono una coppia di specialisti. Noi siamo un doppio atipico, ci piace giocare da fondo per poi andare avanti", precisa Bolelli. «Comunque per loro sarà la prima finale in un Major" come per noi, quindi partiamo alla pari. Tensione ed emozione saranno le stesse per tutti", sottolinea. I francesi giocano con la scritta Je suis Charlie sulle maglie. "Per loro dopo la tragedia di qualche settimana fa con gli attacchi terroristici a Parigi è un momento particolare", spiega Fabio. "Se ci chiedessero di metterla anche noi? Certo che lo faremmo", risponde. I vincitori del doppio si divideranno un compenso di 575mila dollari australiani, circa 400mila euro. "Bene, io ho comprato casa a Barcellona", sorride Fognini. "E io devo cambiare auto", gli fa eco Bolelli.
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    se vincono significa che il tennis è morto
     
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    Intanto singolare maschile sfida Djokovic-Murray.
    mentre nel femminile la Sharapova se la vedrà contro Serena Williams
     
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    Tennis, Australian Open: trionfa Serena Williams. Sharapova si arrende 2-0

    Sesto trionfo a Melbourne per l'americana che vince 6-3 7-6 (5). Match bellissimo con la vincitrice che a 33 anni diventa la più anziana vincitrice nello Slam australiano

    31 gennaio 2015 - MELBOURNE (Aus)
    Sesto trionfo a Melbourne per Serena Williams. Maria Sharapova non può nulla contro l'americana che piazza un servizio terrificante e vince 6-3 7-6 (5). Match bellissimo con la vincitrice che a 33 anni diventa la più anziana vincitrice nello Slam australiano


    Peccato, ha vinto la negraccia
     
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    Tennis, Australian Open: trionfo Fognini-Bolelli! E' fatta la storia

    Finisce 6-4 6-4 per gli azzurri, che dominano i francesi Nicolas Mahut e Pierre-Hugues Herbert. Ultimo doppio tutto azzurro a vincere lo Slam Pietrangeli-Sirola a Parigi nel 1959

    31 gennaio 2015 - MELBOURNE (Aus)
    Lo sport italiano marca il 31 gennaio 2015: una data che sarà ricordata nell'albo delle cose belle, bellissime, da ricordare. Simone Bolelli e Fabio Fognini riportano l'Italia in trionfo in un torneo del Grande Slam conquistando il torneo di doppio a Melbourne, aggiudicandosi, primi italiani nella storia, il doppio degli Australian Open.

    Il bolognese e il ligure hanno superato alla grande l'ultimo ostacolo con un 6-4 6-4 sui francesi Nicolas Mahut e Pierre-Hugues Herbert in un match senza storia, con gli azzurri che hanno strappato il break decisivo nei due set al momento giusto. Uno doppio tutto azzurro in uno Slam non si vedeva dal 1959, quando a vincere furono Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola, che 56 anni fa vinsero il Roland Garros battendo in finale gli australiani Roy Emerson e Neale Fraser (6-3 6-2 14-12). L'ultimo italiano a trionfare in un Slam fu 38 anni e mezzo fa Adriano Panatta, che nel giugno del 1976 vinse il Roland Garros battendo in finale l'americano Harold Solomon.
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    Tennis, Fed Cup: Errani e Giorgi flop. Tracollo Italia: da 2-0 a 2-3

    Mladenovic sorprende la Errani 6-4 6-3, la Garcia stronca la Giorgi 6-4 0-6 2-6. E poi è debacle Chichi nel doppio: 1-6 2-6 contro Mladenovic-Garcia. L’Italia dovrà così affrontare lo spareggio per restare tra le prime otto del mondo. Germania-Russia la prima semifinale
     
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