Il topic degli sport invernali

"scivolando sugli sci"

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    Sci, gigante di Are: subito Brem, Shiffrin e Maze, Brignone spera


    Venerdì il gigante donne al mattino e uomini nel pomeriggio. Subito le big in gara. Fanchini col pettorale 8, la Brignone col 10. Italiani: Brignone spera fra le donne, Simoncelli fra gli uomini

    11 dicembre 2014 - ARE (Sve)
    Non c'è neve in Francia (dove si dovevano disputare i giganti, in val d'Isere e a Courchevel), ce n'è in abbondanza in Svezia: ad Are sarà un venerdì intenso per la Coppa del Mondo: alle 9.45 la prima manche del gigante donne, alle 13 la seconda. Poi, nel pomeriggio, alla luce dei riflettori, alle 16 e alle 18.45, le due manche per gli uomini.

    donne — Sarà subito show fra le donne: le prime a scendere saranno le prime due della classifica di specialità, Eva-Maria Brem e Mikaela Shiffrin, poi la Maze. Nel gigante di Are tante incognite, con l'americana Mikaela Shriffrin che punta al colpo grosso. Le azzurre? Le carte migliori sono Federica Brignone (pettorale 10), terza nel gigante americano di Aspen, e Nadia Fanchini, prima azzurra al via, col pettorale numero 8.
    sotto i riflettori — Partita bene e con tanti podi sfiorati, gli azzurri sono reduci da un gigante deludente a Beaver Creek, con tanto di amarezza per il k.o. (con intervento chirurgico e stagione finita) per De Aliprandini: Davide Simoncelli e Roberto Nani speranze azzurre. Ovviamente prova che vede Ted Ligety, rientrato e subito vincente a Beaver Creek, che sfiderà l'austriaco Marcel Hirscher e il leader della Coppa Kjetil Jansrud, norvegese scatenato in questo avvio di stagione. Una prova sotto i riflettori, quella di Are, che rappresenta la prima volta per gli uomini in questa specialità.
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    Snowboard, Italia infallibile: slalom parallelo squadre a Fischnaller-Ochner
    Battuta la Russia in finale a Montafon (Austria). Quinto podio in cinque gare per gli azzurri: per Roland terzo successo su tre in quattro giorni, per Nadya prima vittoria in carriera. Pisoni: “Siamo la squadra più forte del mondo”. Era la prima gara mista uomini-donne

    19 dicembre 2014 - Milano
    L’Italia dello snowboard non si ferma più. La squadra azzurra, con Roland Fischnaller - al terzo successo su tre, in quattro giorni - e Nadya Ochner, ha vinto a Montafon (Austria) lo slalom parallelo a squadre, un nuovo format di gara che era al debutto nell’occasione. La coppia italiana ha battuto in finale di 5 centesimila Russia (Andrey Sobolev/Natalia Soboleva), portando la Nazionale al quinto podio dopo cinque gare di Coppa del Mondo, successo complessivo numero 75 nella manifestazione. Nadya Ochner aveva chiuso con il terzo posto all’esordio di Carezza, martedì scorso, mentre Roland Fischnaller continua la marcia inesorabile dopo i successi di Carezza e, giovedì, di nuovo a Montafon.

    la gara — Gli azzurri hanno eliminato agli ottavi Svizzera 2, poi Germania 2 ai quarti e Giappone 1 in semifinale. I nipponici (Shiba/Takeuchi) hanno poi chiuso al terzo posto battendo Germania 1 (Bergmann/Kober). L’altra coppia azzurra in gara, composta da Mirko Felicetti e Corinna Boccacini, è invece uscita al primo turno per mano del Canada. Il nuovo formato prevede il percorso parallelo di due squadre: parte la concorrente femminile, il cui arrivo al traguardo apre il cancelletto per il concorrente maschile della stessa squadra.

    gioia azzurra — “Siamo la squadra più forte al mondo”, ha commentato il direttore sportivo azzurro Cesare Pisoni dopo la gara. “Ochner ha dimostrato di avere una grande tranquillità, Roland sta volando. La neve non era a noi favorevole stavolta, è diventata vetro ma ce la siamo cavata comunque. Il format mi sembra divertente, sicuramente è spettacolare”. Dice Fischnaller: “Una settimana che dimenticherò difficilmente, non credo siano tanti gli atleti capaci di un’impresa del genere: gli avversari avranno più rispetto nei miei confronti, l’anno scorso non era così”. Chiude Nadya Ochner, ap primo successo in carriera: “Meglio non poteva andare. Con la pressione di avere a fianco un campione come Fischnaller sono stata costretta ad andare forte per forza”.
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    Sci, superG in Val Gardena: vince Jansrud, Paris è 2°, Innerhofer 5°
    Il norvegese domina la discesa con 46/100 di vantaggio su Paris. Innerhofer a 5/100 dal podio: “Ma sto tornando ai miei livelli”, terzo posto per l’austriaco Reichelt.

    20 dicembre 2014 - VAL GARDENA
    Un giorno da incorniciare in Val Gardena, anche se la vittoria è sfuggita ancora una volta. Il marziano Kjetil Jansrud domina il superG, ma alle sue spalle c’è Dominik Paris e altri due italiani nel primi sette classificati, Christof Innerhofer quinto a 5/100 di secondo dal podio e Matteo Marsaglia settimo. Due recuperi importantissimi per la squadra azzurra, due atleti che stanno uscendo da un tunnel lungo e difficile. Questa pista che di rado ci è stata amica, con poca neve e tanti dossi ci ha ridato il senso di una squadra forte nella velocità come poche altre, capace di essere protagonista ovunque.

    IL PRIMATO — Jansrud, dall’alto di una condizione incredibile, è stato ancora una volta perfetto, per lettura e interpretazione di questo superG. Continuo nell’azione, preciso nei passaggi, capace di attaccare dove gli avversari giocano in difesa. Con questo successo allunga ancora su Hirscher nella classifica di Coppa del Mondo. Domani sarà in gara anche nel gigante dell’Alta Badia e, se anche in questa specialità saprà raccogliere punti pesanti, sarà difficile per Hirscher superarlo. Perché nelle prove veloci al momento e micidiale, ancora più continuo di quello Svindal che ha sostituito al volante della squadra norvegese. Su sei prove veloci infatti ne ha sino ad ora vinte quattro e due volte si è piazzato secondo. Un cammino alla Klammer.

    PARIS — Ma alle sue spalle, come già ieri in discesa , c’è il nostro Dominik Paris che anche in una specialità che sino allo scorso anno lo respingeva, è diventato protagonista assoluto. Stamane non era facile fra le asperità della Saslong. Gobbe, cambi di luce e qualche porta velenosa potevano confonderlo. Invece «Domme», pur commettendo qualche piccolo errore ha attaccato ovunque dimostrando una continuità straodinaria per un ragazzo di soli 25 anni, età da lattante nella velocità sulla neve.

    INNER — E se questo Paris già lo conoscevamo, è stata una sorpresa vedere Innerhofer così competitivo. «Questo quinto posto vale un podio, dimostra che giorno dopo giorno sto tornando ai miei livelli», dice. Innerhofer, dopo una serie di gare per lui frustranti, ieri ha sciato finalmente alla Innerhofer. Preciso nelle curve più difficili, sopperisce alla mancanza di allenamento con il talento e l’esperienza. Il mal di schiena non ha annacquato la sua classe, dove una pista diventa difficile lui emerge. E non meno importante è l’aver ritrovato pure Matteo Marsaglia, vincitore due anni fa del superG di Beaver Creek ma in crisi nera la scorsa stagione. Un settimo posto il suo che poteva essere da podio se non si fosse sdraiato sulla neve poco prima delle Gobbe di Cammello. Un salvataggio miracoloso che però gli è costato molto. Non aveva gareggiato venerdì in discesa perché il mal di schiena gli aveva impedito di partecipare mercoledì all’unica prova disputata e oggi ha gareggiato con un antidolorifico nella schiena. Ora la Coppa del Mondo maschile torna alle prove tecniche con il gigante di domani in Alta Badia e lo slalom notturno di lunedì a Madonna di Campiglio.
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    Sci di fondo: Pellegrino vince in Coppa del mondo


    L'azzurro era stato ripescato per ultimo dalla semifinale. L'Italia non si aggiudicava una tappa di Coppa del mondo da quasi cinque anni, quando Giorgio Di Centa si era imposto nella 15 km di Canmore nel febbraio 2010. Nelle donne si è imposta la norvegese Bjoergen

    21 dicembre 2014 - DAVOS (Svizzera)
    Un urlo dal deserto del fondo. Un trionfo in spaccata, col brivido e dopo essere stato ripescato per ultimo dalla semifinale. Federico Pellegrino trionfa a Davos in Coppa del mondo, nella pista in cui si rivelò a 18 anni. Poteva riuscirci una settimana fa, ma dopo aver dominato batterie e quarti si era fato chiudere in curva. Appresa la lezione, oggi nella finale ha preso la testa della gara dopo il primo giro e non l'ha mollata più: né in salita né in discesa e ha avuto un serrate irresistibile per respingere il russo Pethukov e il norvegese Krogh, in finale c'erano anche i due svedesi Joensson e Halfvarsson e l'altro norvegese Fossli.

    auspicio — "Ho voluto questa vittoria con tutte le mie forze - ha raccontato Pellegrino al traguardo - Questa vittoria arriva in un periodo non positivo per la nostra squadra, spero che possa servire a risollevarci. Sono felicissimo perché non avevo ancora vinto niente e stavolta ce l'ho fatta. Dedico il successo a tutti coloro che mi hanno seguito fin da piccolo: allenatori, skimen e fisioterapisti e a tutti coloro che mi sono stati vicini, compresa la mia fidanzata Greta Laurent a cui manca un pizzico di fiducia in questo periodo. Spero che sia di buon auspicio, l'insegnamento di oggi è che se ce l'ho fatta io, ce la possono fare pure i miei compagni di squadra. Spero sia il primo di una lunga serie di trionfi".

    digiuno azzurro — Gli altri azzurri qualificati nella fase finale erano stati Simone Urbani, al debutto in Coppa e 27° all'arrivo dopo aver disputato lo stesso quarto di finale del ventiquattrenne valdostano, capace di vincere per la prima volta in Coppa del Mondo. Una vittoria attesa dall'Italia da quasi 5 anni, quando Giorgio Di Centa si impose nella 15 km di Canmore nel febbraio 2010, qualcosa di più in una sprint, dove l'ultimo a vincere fu Renato Pasini nel 2009. Il più vincente azzurro delle sprint è Cristian Zorzi, a quota 5, e ora assistente del capo allenatore Sepp Chenetti.

    donne — Tra le donne s'è imposta la norvegese Marit Bjoergen, leader di Coppa, sulla svedese Nilsson e l'altra norvegese Oestberg, prima una settimana fa. Nei quarti era stata eliminata Gaia Vuerich, ventesima alla fine, mentre la fidanzata di Pellegrino, Greta Laurent aveva chiuso al 35° posto nelle eliminatorie, ma ha potuto consolarsi con il successo del golden boy friends, il talento migliore della nuova generazione azzurra. Prima di questa vittoria, Federico aveva ottenuto 4 podi in Coppa, vanta un quinto posto ai Mondiali, è stato campione mondiale juniores in classico e ai Giochi di Sochi era stato eliminato nella fase finale. Il suo motto è: "Non sono nessuno, ma diventerò qualcuno".
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    Jansrud stecca, Paris ancora sul podio: 3°


    A Santa Caterina Valfurva primo successo dello statunitense Ganong

    28/12/2014
    Santa Caterina Valfurva (Sondrio)

    Dominik Paris non tradisce ed in questa stagione marcia come un treno ai vertici di ogni classifica riservata agli uomini jet. A Santa Caterina Valfurva, con il tempo di 1.32.63, è infatti arrivato 3/o nella discesa di cdm sulla pista intitolata alla campionessa locale Deborah Compagnoni. Per lui è il quarto podio stagionale, il terzo in serie dopo i due della val Gardena di una settimana fa.

    Sulle nevi italiane ha vinto, sorpresa per lui stesso e primo successo in carriera, lo statunitense Travis Ganong in 1.32.42 davanti al campione olimpico austriaco Matthias Mayer in 1.32.51. Il tutto è avvenuto mentre invece nel gigante donne austriaco di Kuethai sotto una fitta nevicata si è imposta per la prima volta in assoluto la svedese Sara Hector davanti alla austriaca Anna Fenninger ed alla statunitense Mikaela Shiffrin. Per l’ Italia la migliore azzurra in questa disciplina e cioè Federica Brignone, 8/a dopo la prima manche, ha commesso un erroraccio finendo solo 26/a. Ma Federica ha alle spalle altre tre gare eccellenti con un quinto, un terzo e un quarto posto. A Kuethai - fuori Nadia Fanchini - l’italiana più veloce è stata così Irene Curtoni ma solo 14ª.

    Paris - ragazzone sudtirolese di 186 cm per 100 kg, classe 1989 - in 7 gare veloci disputate in questa stagione non è mai andato più là del 5° posto. Una regolarità impressionante che lo ha catapultato addirittura al 3° posto della classifica generale di cdm con 405 punti, al 2° della discesa con 220 ed al terzo del supergigante con 185. Dopo i quattro podi, a Dominik manca ancora la prima vittoria di questa annata di gare dopo quelle ottenute due stagioni fa a Bormio ed a Kitzbuehel.


    All’Italia questa gara di Santa Caterina - subentrata alla vicinissima Bormio dove i gestori di impianti hanno preferito riservare la famosa pista Stelvio ai turisti di Natale - ha poi portato un 10/o posto per Peter Fill in 1.33.47 ed un 16/o per Christof Innerhofer in 1.33.80. Più indietro Werner Heel in 1.34.18 e Silvano Varettoni in 1.34.26.

    Si è gareggiato a 11/gradi sotto zero e cielo coperto su un tracciato accorciato di tutta la parte alta a causa di vento in quota. È stato un taglio che non è piaciuto proprio a Innerhofer perché proprio in quel tratto c’erano i passaggi con tante curve veloci e tecniche a lui più consone nonostante un principio di influenza e come aveva dimostrato con il 3/o tempo nella unica prova cronometrata. A Paris la pista non era invece piaciuta particolarmente in prova e si era lamentato parecchio della visibilità scarsa visto che il tracciato è praticamente tutto in ombra. L’abbassamento della partenza gli ha così dato spazi maggiori di manovra tanto da riportarlo ancora una volta sul podio. La gara di Santa Caterina ha poi segnato il primo brutto risultato, per il norvegese Kyetil Jansrud, dominatore sinora delle gare veloci, finito solo 15/o in 1.33.77. Dopo la pausa di Capodanno, la prossima gara di cdm uomini sarà uno slalom speciale il 6 gennaio a Zagabria. Le ragazze saranno invece in pista nuovamente domani mattina per uno slalom speciale sempre a Kuethai, ultima gara di coppa del mondo del 2014.
     
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    Sci di fondo, tour de ski: Pellegrino trionfa a Val Monastero




    6 gennaio 2015 - VAL MONASTERO
    Federico Pellegrino a tutto sprint. Un magnifico bis a Val Monastero, nella prova sprint a tecnica libera, valida come terza tappa del Tour de Ski, a casa di Dario Cologna, svizzero ma di genitori italiani: secondo un anno fa in questa pista sempre al Tour de ski, primo alla vigilia di Natale a Davos solo come Coppa del Mondo, il ventiquattrenne valdostano conferma la sorpresissima della Befana bruciando in volata i vichinghi più grandi, ovvero Petter Northug e il detentore uscente del Tour e della Coppa, Martin Sundby. Un azzurro davanti a due mostri. Un azzurro che non si voleva accontentare, rassegnarsi al podio, ma voleva vincere come s'era visto nei quarti e in semifinale. Il valdostano è stato davvero superlativo nel rettilineo finale, dove ha recuperato uno svantaggio apparentemente incolmabile su Martin Johnsrud Sundby, con una volata d'antologia, che gli ha consentito di bruciare anche il recupero di Petter Northug, giunto secondo.

    talento azzurro — Un talento che sta confermandosi straordinario, la nuova faccia del fondo tricolore insieme all'altro valdostano Francesco De Fabiani, oggi eliminato come Didi Noeckler che restano in corsia nei primi 15.
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    Sci, dittatura Hirscher: nel gigante di Adelboden vince ancora lui

    L’austriaco leader di Coppa del Mondo trionfa con 1”13 di vantaggio su Pinturault. Eccellente l’azzurro Eisath, 20° dopo la prima discesa e 6° alla fine, davanti a Ligety. Nani 10°. Borsotti fa il miglior tempo della 2a manche e chiude 15°



    Marcel Hirscher, 25 anni, quest’anno vincitore di 5 gare, 2 in gigante - Reuters
    Ormai l’austriaco Marcel Hirscher è un rullo compressore. Dopo lo slalom dell’Epifania a Zagabria ha vinto pure il gigante di Adelboden nel solito modo, senza guardare in faccia gli avversari, quasi irridendoli con distacchi abissali. E sulla pista elvetica oggi non era semplice, su una neve lavata per ore dalla pioggia e accarezzata all’ora della gara da un vento caldo (14 gradi alle 13!). La neve è stata compattata con il sale, ma in questa situazione è difficile sciare al massimo, perché il manto che si trova sotto gli sci non è uniforme, un po’ morbido, un po’ ghiacciato. Un problema per gli altri, perché Hirscher, soprattutto nella prima discesa ha sciato come su due binari.

    TURBO — La sua potenza gli permette di tenere linee in queste condizioni che gli altri non possono neppure immaginare, i suoi sci non perdono mai contatto con la neve, le curve le chiude di pura potenza. La prima manche il venticinquenne austriaco l’aveva chiusa con 55/100 di vantaggio sul tedesco Neureuther e 96/100 sul francese Pinturault. Avrebbe potuto amministrare nella seconda discesa, soprattutto dopo aver visto la prova incolore di Neureuther, che pareva non aver capito né il tracciato, né la neve. Invece Hirscher ha spinto ancora ed alla fine ha rifilato 1”13 a Pinturault, che ha allargato le braccia come a dire «di più non posso andare», e 1”64 al giovane norvegese Kristoffersen, che ad Adelboden è uscito da due mesi di crisi profonda. Irriconoscibile invece l’ex re della specialità, lo statunitense Ligety, ieri settimo a 1”86, che pare aver perso potenza e senza quella non riesce a trovare a fine curva quell’accelerazione che gli ha permesso di dominare il gigante per anni.

    GLI AZZURRI — E’ stata una buona giornata per gli italiani anche se il migliore, Florian Eisath è solo sesto. Ma è positivo il fatto che il trentenne del lago di Carezza, ha stabilito nella seconda manche il secondo tempo alle spalle di Giovanni Borsotti (Hirscher 10°). Certo, si dirà, le manche sono due, ma questo dice che gli azzurri tecnicamente ci sono, che basterebbe solo un poco più di convinzione nei propri mezzi per arrivare sino al podio. "Ho finalmente sciato come faccio in allenamento", ha dichiarato Eisath che con questo exploit ha risalito nella manche finale ben 13 posizioni. Ma fa ancora più piacere questo miglior tempo del 24enne Borsotti, alla fine 15°, che già ad Are nella seconda discesa era stato secondo solo a Hirscher. "Dopo due uscite – spiega l’atleta di Bardonecchia – non riuscivo a spingere al massimo e così nella prima ho buttato via un’occasione". Bene anche Blardone sulla sua pista preferita, 12° e 17° Moelgg. Spiace solo per Roberto Nani, scivolato dal sesto al decimo posto: "Nella seconda non ho trovato il ritmo", confessa. Ventitreesimo infine Simoncelli. La squadra di gigante per i Mondiali di Vail è praticamente fatta: Nani, Simoncelli, Borsotti, Eisath. Domani lo slalom, prima manche alle ore 10, seconda alle 13.
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    Sci, slalom ad Adelboden, primo trionfo di Gross! Quarto Razzoli

    Vittoria italiana dopo un anno di attesa. Stupenda seconda manche con gli azzurri che dominano: Stefano rimonta e batte Dopfer e Hirscher. Peccato per Thaler, che cade nella seconda manche dopo il secondo posto nella prima manche. Gara condizionata dalla fitta nevicata e dalla pioggia che hanno costretto a posticipare di mezz'ora il via. Fuori Neureuther e Matt

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    Nel giorno più difficile l’Italia dello sci ha conquistato quella vittoria in Coppa del Mondo che inseguiva da oltre un anno, da quando, nel novembre 2013 Dominik Paris si impose nella discesa di Lake Louise. Merito di Stefano Gross, fassano di 28 anni, che sulla difficilissima neve di Adelboden ha conquistato la prima vittoria di una lunga e travagliata carriera. Ha battuto il tedesco Dopfer di 2/100 e l’austriaco Marcel Hirscher di 3/100. Sì, per un pelo, ma tante volte serve anche la fortuna e questo ragazzo sul tema ha un largo credito. E non va dimenticato il quarto posto di Giuliano Razzoli, un piazzamento che gli permetterà di risalire nelle posizioni di partenza per i prossimi slalom di Wengen, Kitzbuehel e Schladming.
    Una giornata difficile si diceva, con condizioni climatiche che hanno rasentato la follia. Cinque gradi alle 7 del mattino con pioggia battente, poi alle 9 una bufera di neve, alle 11 il sole. E’ un miracolo che si sia riusciti a disputare la gara, ma ad Adelboden hanno una lunga tradizione in fatto di miracoli. Prima manche dominata da Dopfer, con Hirscher un po’ troppo prudente (a 75/100), Neureuther e Matt ritirati.
    Ma alle spalle di Dopfer si piazza subito Patrich Thaler, a 10/100. Che possa diventare una giornata azzurra lo si capisce quando anche Gross si piazza quinto (a 99/100) e Razzoli, al via con il numero 24, nono alla fine di una delle più belle manche delle ultime stagioni.
    Condizioni più regolari nella seconda discesa, con qualche fiocco di neve, ma soprattutto una pista che tende a sfaldarsi. Gross con una discesa coraggiosa sopravanzava di 56/100 il norvegese Kristoffersen ed iniziano i minuti più lunghi della sua vita. Scende il francese Grange e finisce dietro. Poi Hirscher, che rema, spinge, ma si trovava alle spalle dell’azzurro. Poteva scavalcarlo Thaler, ma «nonno Tally » si trova fuori mentre è ancora in vantaggio. Infine Dopfer, che non si risparmia i rischi, ma alla fine legge sul tabellone al traguardo che due centesimi di secondo che lo relegavano alle spalle dell’azzurro. Un trionfo. Il primo, in carriera per Gross. Il primo per l'Italia, in slalom, su questa pista dopo Rocca nel 2006. Che può servire anche per le prossime gare. Perché questo gruppo è forte, ma troppe volte ha dimostrato poca fiducia in se stesso. donne
    Ora Gross, che qui era già stato 3° nel 2012, e compagni sanno che possono battere tutti. Devono solo riprovarci.a gara è stata posticipata di mezz’ora rispetto alle ore 10 previste. Ed è stato un miracolo mandarla in scena. Pioggia di prima mattina e 5 grandi sopra lo zero alle sette. Quindi alle 9 l’improvvisa bufera di neve, sino ad un timido sole alle 11. Pertanto, anche in condizioni diverse di visibilità, ma chi è partito con più luce ha però trovato una pista già segnata dai passaggi precedenti. Dopfer ha saputo approfittare del n° uno al cancelletto di partenza, con una gara intelligente, Hirscher si è mosso con eccessiva prudenza, Thaler ha messo in pista tutta la sua esperienza ed ha conseguito questo grosso risultato senza prendere grandi rischi.
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    Snowboard, slalom parallelo: Fischnaller campione del mondo
    A Lachtal battuto per 16/100 il russo Andrey Sobolev. Bronzo allo sloveno Rok Marguc che ha battuto per 59/100 l'altro azzurro Aaron March

    22 gennaio 2015 - LACHTAL (Aut)
    Grande Italia nello snowboard: Roland Fischnaller è campione del mondo! L'azzurro ha vinto la medaglia d'oro nello slalom parallelo ai Mondiali sulla pista di Lachtal, battendo per 16/100 il russo Andrey Sobolev. Medaglia di bronzo per lo sloveno Rok Marguc che ha battuto per 59 centesimi l'altro azzurro Aaron March.

    quarto oro — Dopo l'oro di Luca Matteotti nello snowboardcross, arriva dunque un altro oro per l'Italia: Fischnaller, 35enne alpino di Funes, ha eliminato prima il tedesco Baunmeister negli ottavi, poi il campione olimpico Wild nei quarti, l'austriaco Marguc in semifinale e il russo Sobolov in finale per quella che è la sua prima medaglia più pregiata in carriera dopo un argento conseguito nel gigante di Stoneham 2013 e due bronzi in gigante a La Molina 2011 e in slalom a Stoneham 2013.
    Per l'Italia si tratta del quarto oro nella storia e del primo assoluto nello slalom parallelo, i precedenti parlano di un oro datato 1997, quando Thomas Prugger vinse il gigante a San Candido.
    donne — In campo femminile la vittoria è andata alla ceca Ester Ledecka che nella big final ha sconfitto l'austriaca Julia Dujmovits, bronzo all'altra austriaca Marion Kreiner. Eliminata agli ottavi di finale Nadya Ochner, non si è qualificata Corrina Boccacini.
     
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    Dio non ha mai ordinato a nessuno di essere stupido

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    Sci, superG: Dominik Paris vince a Kitzbuehel



    L'azzurro, ora secondo in classifica di specialità dietro il norvegese Jansrud, finito 7°, conquista la prima vittoria stagionale dopo un secondo e tre terzi posti nelle prove di velocità. Sul podio due austriaci, Mayer e Streitberger. Nono Innerhofer a 83/100

    23 gennaio 2015 - KITZBUEHEL (Aut)
    Dominik Paris conquista per la seconda volta Kitzbuehel, dopo la discesa del 2013, oggi ha vinto il superG, il primo della sua carriera, ma la specialità che meglio di ogni altra cosa spiega i grandi progressi tecnici ottenuti grazie a un lavoro massacrante la scorsa estate. Perché sensibilità nei piedi ne ha sempre avuta, come la scorrevolezza e la potenza muscolare, ma sino alla scorsa stagione erano le curve strette in velocità a metterlo in difficoltà ed infatti in superG poche volte era riuscito a qualificarsi nei primi 30.La CURIOSITA'

    Ora invece alla nuova agilità ha aggiunto una convinzione che gli permette di affrontare tutto con estrema facilità. A Kitzbuehel nei giorni precedenti non era andato forte nelle prove, ma aveva sfruttato le due discese per capire ogni piega della terribile Streif, per sapere come domarla e interpretarla. Non era facile ieri passare davanti all’austriaco Georg Streitberger che pareva aver interpretato alla perfezione la pista.

    L'IMPRESA — Ma Paris non ha guardato in faccia nessuno e non si è preoccupato di nulla. E’ uscito dal cancelletto come una furia, ha attaccato ad ogni centimetro, tenendo il piede calcato sull’acceleratore su ogni fiocco di neve. Ma il vero capolavoro l’ha costruito nell’ultima parte, quella che fa salire il cuore in gola alle decina di migliaia di appassionati che aspettano nel parterre. Dal salto dell’Hausberg in giù, sulla terribile diagonale dove le vibrazioni in velocità ti arrivano al cervello, nella curva che immette sul muro finale. Ha curato l’entrata di questo settore per non dover correggere più la direzione. Ci vuole coraggio in questa parte della Streif per sciare alla Paris. Significa cercare velocità anche quando gli sci sono più in aria che sulla neve. Però il must che ha fatto la differenza è stata la curva verso destra alla fine dell’Hausbergkante che immette sul traguardo. Nessuno l’ha affrontata con la decisione e la velocità di Dominik e questo gli ha permesso di capitalizzare il suo vantaggio negli ultimi secondi.
    sci alpino uomini

    le parole — "È stato fantastico – dice Paris – questa vittoria non vale quella in discesa di due stagioni fa, ma mai avrei pensato di riuscire a vincere in superG e soprattutto su questa pista. È un sogno. E non sono stato perfetto, nella parte alta ho sbagliato qualcosa che posso migliorare domani in discesa. Gli sci? Sì, so che qualcuno, vista la velocità di questo superG, ha utilizzato quelli da discesa, ma io non mi sono fidato, perché con quegli sci più lunghi se commetti un errore non riesci a correggerlo". Secondo l’austriaco Matthias Mayer s 6/100, terzo Streitberger a 34/100. Il norvegese Jansrud, leader di specialità e secondo in classifica generale, è finito 7° a 78/100. Il leader di Coppa del mondo, l'austriaco Marcel Hirscher, è finito 44°. Paris, ora secondo in superG con 312 punti da Jansrud, ha deciso di non partecipare allo slalom di combinata in programma alle 16.45 di oggi, e neppure Christof Innerhofer gareggerà. Sentiti i tecnici, i due azzurri hanno preferito non forzare e conservare le forze per domani mattina quando ci sarà la discesa sulla Streif, gara in cui hanno decisamente più possibilità di successo.

    INNERHOFER — Invece Innerhofer , seppur iscritto rinuncia alla seconda prova della supercombinata. Giustamente, viste le sue condizioni, tiene le energie per al discesa. In questo superG ha infatti capito di poter fare domani un grande risultato. Nono alla fine a 83/100 di secondo da Paris, ma ha sciato alla grande. "Non mi sono fidato nel finale a spingere a tutta – spiega – e questo mi è costato delle posizioni, ma sono contento perché ho avuto sensazioni ottime in vita della discesa. Paris? In questo momento gli viene tutto facile, sono contento per lui".
    discesa donne — Tina Weirather è stata la più veloce nella seconda

    prova della discesa femminile di St. Moritz, sulla stessa pista che ospiterà fra due anni i Mondiali. La sciatrice del Liechtenstein ha fermato i cronometri sul tempo di 1'45"01 e precede Anan Fenninger di 11 centesimi, terza Elisabeth Goergl a 44 centesimi. Lindsey Vonn, che aveva vinto l'allenamento di ieri, si è accontentata del quinto posto, dietro Viktoria Rebensburg. Nella top-ten è presente una positiva Nadia Fanchini, nona, apparsa più a suo agio sulla pista elvetica, mentre la sorella Elena ha concluso 22ª, Nicole Delago 35ª, Verena Stuffer 41ª, Francesca Marsaglia 45ª, Elena Curtoni 48ª e Johanna Schnarf 60ª. Domani la gara partirà alle ore 10.15.
     
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    notizia vecchia di qualche giorno.

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    Fiori e sorrisi per Lindsey Vonn. Con la vittoria di oggi in Super-G a Cortina d’Ampezzo è arrivata a quota 63 in Coppa del Mondo. Il record di Annemarie Proell è battuto!
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    Dio non ha mai ordinato a nessuno di essere stupido

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    Sci, discesa: Paris manca il bis per un soffio. In testa Jansrud per 2/100


    Dopo lo straordinario trionfo in superG sulla Streif, l'altoatesino manca il bis per un soffio. Partenza posticipata per nebbia: una volata di meno di 1'. Bene anche Innerhofer ed Heel, rispettivamente 6° e 7°

    24 gennaio 2015 - Milano
    Non poteva esserci conferma migliore: Dominik Paris è al massimo e si prepara ad accendere i fuochi d’artificio ai Mondiali di Vail. Dopo il trionfo in superG è secondo nella «discesina» di Kitzbuhel a due soli centesimi di secondo dal norvegese Kjetil Jansrud, 58"18 contro 58"16, il dominatore delle prime prove veloci della stagione che quasi è svenuto quando ha visto l’azzurro tagliare il traguardo. Considerando come aveva percorso l’ultimo muro ieri in superG Jansrud non pensava che potesse finirgli dietro. Che cos'ha fatto la differenza? La velocità d’uscita dalla terribile Hausberkante, la lunga traversa che immette sulla picchiata verso il traguardo. Qualche chilometro all’ora in meno in entrata e su quella lunga lingua di neve che si tuffa fra decine di migliaia di persone, l’azzurro non è riuscito a mantenere i 17/100 di vantaggio dell’ultimo intertempo.

    LA LOTTERIA — Ma era difficile, anzi difficilissimo esprimersi al massimo su una discesa che, per la nebbia e dopo tre rinvii, partiva più a valle rispetto al superG di venerdì. Meno di un minuto di gara, dalla Seidalm dopo qualche curva in 30 secondi si era già sul salto dell’Hausberg. Niente salto della Mausfalle, niente finezze tecniche e coraggio sulla Steilhang, cancellato i salto e le onde dell’Alte Schneise. Un tuffo senza respiro sino al traguardo in cui contava anche la fortuna. Comunque non ha vinto uno qualunque, ma un campione cone Kjetil Jansrud che fra Lake Louise, Beaver Creek e la Val Gardena, non aveva lasciato nulla agli altri. Poi, come capita a tutti, ha sbagliato nell’altra discesina a Santa Caterina Valfurva e a Wengen. Ieri dopo il superG era feroce. "Non mi riconosco", aveva confessato. Ma ieri ha ritrovato tutta la scorrevolezza dei giorni migliori, la precisione nelle curve che il talento gli permette. Rivela Innerhofer: "In partenza, quando ci hanno comunicato che avrebbero abbassato la partenza, con Theaux e Jansrud si era anche parlato di non partire. Ma tanti, meno tecnici di noi, erano felici. Se vedi un Fayed al terzo posto significa che è una gara per slitte".

    bene italia — Paris questa volta non è stato perfetto. Ha sbagliato la seconda porta dopo il via, non è riuscito ad accendere sulla diagonale finale il turbo come in superG, ma se quando sbaglia è secondo per 2/100 di secondo, significa che ha ancora margini per crescere. E’ stata comunque una bella giornata per tutta la squadra azzurra. Christof Innerhofer è sesto a 42/100. Bellissimo nelle curve in alto, ancora non al massimo nel finale, «Dove serve la fiducia dei risultati per andare a tutta», dice. Ma cresce di gara in gara e, se la schiena glielo permetterà, ai Mondiali sarà protagonista. Ed un recupero importante, considerando anche l’infortunio di Peter Fill, è quello di Werner Heel, settimo a 1/100 da Innerhofer. Insomma, la squadra è pronta per la rassegna iridata. Fra nove giorni.
     
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    Madre, donna, lesbica. What else?

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    Sci, discesa St.Moritz: vittoria della Gut. Sorpresa ungherese sul podio

    La beniamina di casa conquista la seconda vittoria stagionale, davanti alla Fenninger e alla magiara Edit Miklos. La Vonn commette un grave errore e finisce oltre le 20, prima azzurra Elena Fanchini: 17ª

    24 gennaio 2015 - St. Moritz (Svi)
    La svizzera Lara Gut ha vinto in 1'43"82 la discesa di St. Moritz, quinta prova stagionale della specialità, l'ultima prima dei Mondiali di Beaver Creek (Usa). Ha preceduto di 32/100 l'austriaca Anna Fenninger. Terza a 0"58, a sorpresa, l'ungherese Edit Miklos, al primo podio in carriera. Male le italiane: la migliore è stata Elena Fanchini, 17ª a 1"69 dalla vincitrice. Lontane anche la leader di Coppa del Mondo, la slovena Tina Maze, 18ª a 1"74, e la statunitense Lindsey Vonn, 23ª a 2"08.

    FATTORE VENTO — La gara è stata segnata dal forte vento nella parte alta della pista, che nel 2017 ospiterà i Mondiali. Fino alla discesa di Lara Gut, la migliore era stata Edit Miklos, partita con il pettorale 2, velocissima ma anche fortunata per le condizioni del vento. Lara Gut è stata la migliore nella parte centrale e nel tratto finale di un tracciato non difficile, ma che proprio per questo non ha perdonato gli errori. Nadia Fanchini ha pagato una sbavatura a metà pista, così come Tina Maze, veloce nella parte alta (aveva 40 centesimi di vantaggio sulla Gut al primo intermedio), ma frenata da un errore nel tratto centrale. Problemi simili anche per Lindsey Vonn: due grandi intermedi, poi su una curva ha rischiato di cadere e ha perso 2 secondi e mezzo.

    paura schnarf — Elena Fanchini, vincitrice della prima delle due discese di Cortina, questa volta deve accontentarsi di un piazzamento nelle retrovie. "Non è andata affatto bene - racconta la lombarda -. Più che i materiali qui è stato decisivo il vento". "Per me la gara è stata falsata - le ha fatto eco la sorella Nadia -. In alto la pista era spazzata, c'è chi ha avuto più fortuna come l'ungherese Miklos e chi meno, come Fabienne Suter: in alto è andata piano, sotto è stata la migliore". Le folate hanno anche causato la caduta di Johanna Schnarf, partita con il 27. Su un salto l'azzurra ha perso l'equilibrio ed è caduta a terra, sbattendo il fianco destro e la testa. "Per fortuna sono solo botte - ha detto l'altoatesina, che domani sarà regolarmente al via del superG -. Prima del salto una folata ha alzato la neve, non vedevo più nulla. Quando ho alzato gli sci dalla neve sono andata in rotazione e quando sono atterrata ho spigolato". Tra le altre azzurre, Verena Stuffer ha chiuso 30ª a 2"44, Francesca Marsaglia 32ª a 2"61, Nicole Delago 43ª a 3"81 ed Elena Curtoni 49ª a 4"24. Domani alle 11.45 il superG.
     
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