Ep. #1 – Gli Albori del Death Metal by Dave Rotterdam
Fine anni ’80, Stati Uniti d’America.
Parliamo degli anni successivi all’uscita di album come “Reign in Blood” degli Slayer e “Seven Churches” dei Possessed.
Soprattutto il lavoro dei Possessed inizia a far notare un qualcosa di innovativo per alcune sue parti cantate in growl, e segna di fatto una transizione da quello che era il thrash metal a quello che sarà il death metal, gettandone le basi anche se immature.
Non tardano molto ad approdare sul mercato musicale dischi come “Scream Bloody Gore” dei Death (1987) e “Master”, l’omonimo lavoro dei Master datato 1990. Il primo indica forse la nascita del death metal vero e proprio, senza compromessi, portato alla luce da Chuck Schuldiner (R.I.P.), mentre il secondo, pur mantenendo più elementi thrash metal, è molto importante per la diffusione del genere nella parte nord-orientale degli U.S.A., soprattutto in Pennsylvanya, Stato americano che si rivelerà molto prolifico (Incantation, su tutti).
L’origine della definizione “death metal” viene generalmente attribuita alla nascita appunto dei Death, mentre altri la attribuiscono alla tematica principale del genere, ovvero la morte.
Che il nome nasca in un modo o nell’altro, trova luce il genere metal che personalmente preferisco da ormai circa un decennio.
Con l’occasione vi lascio all’ascolto di tre brani:
(The Exorcist – track #1 di “Seven Churches” dei Possessed)
(Zombie Ritual – track #2 del side A di “Scream Bloody Gore” dei Death)
(Funeral Bitch – track #5 del side A di “Master” dei Master)
Se band come i Possessed hanno dato la spinta al death metal negli USA, non si può dire che Celtic Frost e Kreator siano stati da meno in Europa.
Nel 1985, vede la luce l’album “To Mega Therion” della band svizzera Celtic Frost nel quale possiamo iniziare, col senno di poi, a percepire un death metal in fase embrionale. L’anno successivo (1986) saranno i tedeschi Kreator a pubblicare il loro album “Pleasure to Kill” a proporre qualcosa che, pur restando thrash metal, inizia a ad avere qualche sembianza di quel che sarà il death metal vero e proprio di lì a poco. Altro step assolutamente fondamentale sarà un altro album dei Celtic Frost, pubblicato nel 1987, “Into The Pandemonium”: pur mantenendo una sua natura tendenzialmente heavy metal, questo lavoro farà respirare un’atmosfera diversa, qualcosa che sempre ascoltandolo quasi 30 anni dopo, ci lascia nella testa sensazioni a metà tra il death metal ed il black metal.
A distanza di poco tempo, più precisamente nel 1990 e 1991, approdano sul mercato alcuni album fondamentali che segnano la nascita vera e propria del death metal tra cui:
Entombed – Left Hand Path (SWE) Morgoth – Cursed (GER) Grave – Into the Grave (SWE) Dismember – Like an Ever Flowing Stream (SWE)
Come possiamo notare anche da questi pochi titoli, la Svezia spicca nella produzione musicale death metal e diventerà da lì a poco il Paese europeo più prolifico in merito a questo genere musicale.
Anche questa volta vi lascio con tre brani prima di darvi appuntamento alla prossima!
Dopo aver visto a grandi(ssime) linee come è nato il death metal in USA ed in Europa, vorrei da ora in poi dedicare le puntate a band precise del panorama mondiale, in modo da scoprire di volta in volta una band diversa.
Oggi, appunto, vorrei restare nel vecchio continente e parlare di un’altra band storica della scena death non solo europea ma mondiale, cogliendo l’occasione per omaggiare, nel mio piccolo, la memoria di Martin “Kiddie” Kearns, drummer della formazione inglese dal 1994 al 1997 e dal 1999 al 2015, mancato inaspettatamente all’età di 38 anni il 15 Settembre 2015.
Alcuni di voi sicuramente hanno già capito che mi riferisco ai Bolt Thrower.
La band nasce nel 1986 a Coventry (UK) e, dopo un paio di anni a colpi di demo e un EP, esce il primo full “In Battle there is No Law!” (1988). L’anno dopo, nel 1989, esce invece “Realm of Chaos (Slaves to Darkness)”.
Saranno questi due dischi a decretare la nascita dei pionieri del death metal inglese, nonchè una delle band europee più importanti di questo genere.
Vi lascio con “Through the Eye of Terror”, track#3 del side A dell’ LP sopracitato “Realm of Chaos”
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