Tutti in piscina

(nuoto, pallanuoto e tuffi)

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    Pallanuoto, finale Europei 3° posto donne: Italia-Spagna 10-9. L'Italia è di bronzo

    Partita combattutissima risolta nel finale da un gol da applausi da Roberta Bianconi dopo che le iberiche sono state a lungo in vantaggio. Ungheria campione d'Europa e a Rio 2016: battuta in finale l'Olanda

    22 GENNAIO 2016 - BELGRADO (SER)
    ITALIA-SPAGNA 10-9 (2-3, 2-2, 4-2, 2-2)
    Non potevamo tornare a casa a mani vuote. Il Setterosa ci regala una giornata da ricordare, acciuffando un bronzo europeo che non vale la qualificazione olimpica, ma rappresenta il giusto premio a un lavoro senza sosta. “Dite che meritavamo più del terzo posto? Il campo non mente mai, allora accettiamo con gioia questo podio” commenta con la proverbiale tranquillità Fabio Conti dopo il 10-9 con cui le azzurre stendono la Spagna. Un match straordinariamente intenso, che sembrava scivolare via sul +2 per le campionesse in carica (2-4) e che le tigri d’Italia hanno ripreso con una ferocia inimmaginabile. Di Aleksandra Cotti il pesantissimo vantaggio all’ultimo secondo del terzo tempo (8-7), di Roberta Bianconi la superiorità numerica del 9-7 all’inizio dell’ultimo periodo. Beatriz Ortiz e Maria Pena riequilibravano la gara in appena 20”, poi la rete che decideva la contesa era firmato nuovamente da Bianconi, con l’uomo in più (conquistato da una tenacissima Teresa Frassinetti) a 1’22” dalla sirena. L’unico bronzo continentale del Setterosa risaliva ad Atene ’91 (9-5 sulla Francia). Italia e Spagna si erano affrontate anche in chiusura del girone preliminare: le azzurre si erano imposte 9-8. Alle 20.15 sono scese in campo Olanda e Ungheria nell’incontro che vale il titolo. Il preolimpico che assegna gli ultimi quattro posti per Rio si disputerà in Olanda (salvo variazioni) dal 21 al 28 marzo. La medaglia d'oro - e la qualificazione olimpica a Rio 2016 - è andata all'Ungheria, che ha battuto 9-7 l'Olanda nella finale per il titolo europeo.

    SETTEBELLO — Domani, si giocano le finali maschili. Alle 13.30, il Settebello va a caccia del quinto posto contro la Spagna. Alle 16.15, l’Ungheria affronta la Grecia. Alle 17.45, Serbia e Montenegro si sfidano per l’oro. Dopo giorni di verifiche, la Len e il comitato organizzatore sono riusciti ad ampliare la capienza della Kombank Arena: verrà rimosso il telone che separa la vasca delle gare da quella di riscaldamento, si passerà così da 11.000 a 16.000 spettatori. Uno spettacolo nello spettacolo.
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    Pallanuoto: Serbia campione d'Europa. L'Italia chiude sesta

    Finale splendida a Belgrado: il Montenegro da applausi, ma si arrende ai padroni di casa nel finale: 10-8 e pass olimpico. Bronzo all'Ungheria. Il Settebello perde 8-7 la sfida per il quinto posto con la Spagna

    23 GENNAIO 2016 - BELGRADO (SER)
    La Serbia è campione d'Europa e strappa così il pass olimpico per Rio. Il tutto grazie a una finale vibrante giocata con un Montenegro formidabile, sempre avanti in un match giocato alla pari. Fino all'ultimo quarto. Il “derby” s'è giocato nella bolgia (la capienza era stata aumentata ufficialmente a 16.000 spettatori, in realtà non erano meno di 18.000). I padroni di casa vincono 10-8 (1-3, 2-1, 3-2, 4-2) tra le proteste dei rivali che contestano l'arbitraggio. Avrebbero meritato anche loro la medaglia più pregiata.

    ITALIA SESTA — Nella finale per il quinto posto, un Settebello a sprazzi si arrende alla Spagna (8-7; 2-1, 4-2, 1-3, 1-1; tripletta di Giorgetti) dopo una rimonta a metà. Sotto di tre gol (3-6), ha riequilibrato il match, cedendo però nell’ultimo quarto. “Dopo questo torneo, conosciamo meglio i nostri pregi e i nostri limiti”, dice Campagna. Nella sfida per il bronzo, l’Ungheria domina la Grecia: 13-10 (4-2, 4-2, 2-1, 3-5).

    SORTEGGIO — In serata, ci sarà il sorteggio delle qualificazioni olimpiche: 12 squadre da dividere in due gironi (per quattro posti in palio). Sono Ungheria, Italia, Spagna, Russia, Romania, Francia, Germania, Olanda, Slovacchia, Canada, Kazakistan e Sudafrica. Tra le donne, che giocheranno a Gouda dal 21 al 28 marzo, oltre all’Olanda padrona di casa ci sono Italia ("Splendido Setterosa", si complimenta Felugo per il bronzo), Spagna, Grecia, Russia, Francia, Stati Uniti, Canada, Cuba, Nuova Zelanda, Sudafrica e Giappone.
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    Per un attimo ho temuto che un topic porno fosse finito nella sezione sport :hihi:
     
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    Tuffi, Europei: doppietta azzurra! Cagnotto prima, Bertocchi seconda

    Nella finale del trampolino da un metro show delle due italiane: Tania precede Elena in una serata indimenticabile a Londra. Per Tania settimo sigillo continentale. E siamo a 26 medaglie europee...

    11 MAGGIO 2016 - LONDRA (UK)
    Il trampolino da 1 metro dell'Aquatic Center di Londra sorride all'Italia. Tania Cagnotto, che non gareggiava dal trampolino basso dalla finale di Kazan, quella del primo oro mondiale, piazza il settimo sigillo continentale chiudendo con 284.15 punti davanti ad una sorprendente Elena Bertocchi (281.30) che conquista l'argento dando forma alla terza doppietta italiana femminile agli Europei.

    QUANTI ERRORI — La gara caratterizzata dai numerosi errori da parte delle favorite (gravi sbagli compiuti da Fedorova, Reid, Torrence e Pysmenska) parte in salita per la Cagnotto. Dopo l'uno e mezzo ritornato carpiato da 61.20 che la piazza subito in vetta, la strada si complica con l'errore nel doppio e mezzo avanti carpiato (44.20, 57.20 nelle eliminatorie) sbagliato a causa di un presalto troppo arretrato. All'improvviso è tornata a farsi largo l'immagine delle lacrime di quattro anni fa, quando, proprio in questa piscina, la medaglia olimpica sfuggi alla bolzanina per 20/100. Ma oggi il destino voleva che l'azzurro fosse il colore dominante. Con l'uno e mezzo indietro carpiato (58.65), Tania ritorna prepotentemente in gara prima di balzare nuovamente in vetta con l'uno e mezzo rovesciato con un avvitamento e mezzo da 63.70 e legittimare la medaglia d'oro con l'uno e mezzo rovesciato carpiato (56.40) che vale la 26a medaglia continentali (18 ori di cui 11 individuali).

    CHE ARGENTO! — L'argento a sorpresa fa salire la 21enne milanese al settimo cielo: un sogno che si realizza per l'allieva di Dario Scola che ha centrato tre ori consecutivi agli Europei juniores ad Helsinki 2010, Belgrado 2011 e Graz 2012 e in totale ha conquistato 4 ori due argenti e 1 bronzo a livello giovanile. "Ero tesa prima della finale, prima della gara ho avuto anche un calo di zuccheri, non ho praticamente mangiato e ho rischiato di svenire – ha detto Elena dopo aver raggiunto il momento più alto della sua carriera – In gara ho pensato solo a fare bene i tuffi, non ho mai ricordato il 4° posto dell'anno scorso. Questa medaglia è l'inizio di una carriera, Tania smetterà e con questo argento posso solo sperare in bene per il futuro. Spero di riuscire ad avere la stessa serenità anche dai 3 metri". Partita con un solido uno e mezzo ritornato carpiato (56.40), ha piazzato un ottimo doppio e mezzo avanti carpiato (58.50) e si è assestata al secondo posto con il uno e mezzo indietro carpiato (55.20); negli ultimi due tuffi, la trampolinista che nell'autunno del 2013 ha svolto un periodo di allenamenti in Messico, ha dimostrato estrema solidità realizzando 54 punti nell'uno e mezzo rovesciato carpiato e 57.20 punti nell'uno e mezzo rovesciato con un avvitamento e mezzo. E il sogno di centrare la prima medaglia internazionale tra i grandi sfumato l'anno scorso, ora è diventato realtà.

    RISULTATI — Donne. 1 m: 1. Cagnotto 284.15, 2. Bertocchi 281.30, 3. Bazhina (Rus) 280.75; 4. Ilinykh (Rus) 276.10; 5. Freitag (Ola) 265.35; 6. Stawczynski (Ger) 263.90; 7. Reid (Gb) 262.25; 8. Fedorova (Ucr) 246.40; 9. Pysmenska (Ucr) 245.15; 10. Skrzek (Pol) 241.45; 11. Nero (Sve) 224.85; 12. Torrance (Gb) 216.20.
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    e la Cagnotto ha vinto di nuovo!
     
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    Nuoto, Europei: Detti è d'oro! Pellegrini e Dotto show: d'argento le due 4x100

    Subito a segno gli azzurri a Londra: nei 400 sl Gabriele da urlo: suo il titolo europeo. Pellegrini mostruosa in quarta frazione: rimontona per il secondo posto con la 4x100. Dotto da urlo, Magnini chiude alla grande: è argento anche con gli uomini

    16 MAGGIO 2016 - LONDRA (UK)
    Parte alla grande la settimana europea per il nuoto azzurro: arriva subito una medaglia italiana. Ed è d'oro! Gabriele Detti sale sul trono d'Europa nei 400 stile libero. Erede di Brembilla e Rosolino, a soli 4 centesimi dal personale, ma che dominio, che oro, che gara! Uno che vanta 3'43"96, terzo al mondo quest'anno, non poteva retrocedere ed ha infatti confezionato una prestazione maiuscola nei 400 sl, specialità molto difficile da interpretare. Non è più solo il gemello di Paltrinieri o il nipote del tecnico Morini, è Detti da Livorno, nato nel '94, autore di 3'44"01 con passaggi da 54"40 (terzo) , 1'52"07, 2'24"91, 3'16"67 e un ultimo 50 quasi di controllo tant'era davanti. Grandissimo inizio per l'Italia del nuoto: e quel quarto posto di due anni fa è dimenticato, il serbo detentore uscente Velimir Stjepanovic è solo sesto in 3'47"28 (aveva battuto due anni fa Mitch D'Arrigo), sul podio con il livornese ci sono il norvegese Henrik Christiansen in 3'46"49 e l'ungherese Peter Berneck in 346"81, sotto il podio l'austriaco Auboeck in 3'46"88.

    "A TUTTI I COSTI" — L'ultimo oro italiano nella specialità l'aveva vinto Brembilla nel 2004 prima dei Giochi di Atene. "Non ho esultato tant'ero stanco. Sono contento per tutto, per la vittoria, per il tempo. Vuol dire che la preparazione c'è. Questa gara la volevo vincere a tutti i costi. E' la prima volta che suona l'inno per me: fa un bell'effetto, fa molto piacere sentire la gente che canta Mameli grazie a te. Mi sono un po' emozionato. L'ho cantato tutto, a bassa voce perché mi mancava il fiato". Poi la battuta sull'amico Paltrinieri: "Ma l'avete visto Gregorio? Mentre ero sul podio mi faceva le facce.... Speriamo sia la medaglia della svolta".

    STAFFETTA AZZURRA — Fantastica Federica Pellegrini: una prova mostruosa nell'ultima frazione della 4x100 femminile vale una medaglia d'argento strappata in un finale pazzesco dietro l'Olanda e davanti la Svezia e la Francia. Svezia scatenata in avvio, con l'Olanda e l'Italia vicine nelle prime due frazioni. Ma Federica Pellegrini è entrata in gara partendo dal quarto posto e con un 53"46 lanciato ha semplicemente dato spettacolo. Argento azzurro così per Fede e Silvia di Pietro, Erika Ferraioli e Aglaia Pezzato. L'ultimo argento europeo nella 4x100 femminile era datato 2008: a Eindhoven chiusero in 3'41"06 Ferraioli-Pellegrini-Simonetto-Chiuso.

    FEDE — Federica Pellegrini a fine gara: "Siamo molto contente, dopo la prova del mattino ci siamo dette di sognare in grande. Ma l'Olanda era fuori tiro, ci ha dato 4 secondi. Ci abbiamo creduto fino alla fine, è una medaglia molto importante, forse il miglior piazzamento europeo da anni". Vero: l'ultimo argento europeo nella 4x100 femminile era datato 2008: a Eindhoven chiusero in 3'41"06 Ferraioli-Pellegrini-Simonetto-Chiuso.

    UOMINI — La 4x100 maschile da applausi, grazie a una prima frazione pazzesca di Luca Dotto, che chiude in 48"03, bravo Luca Leonardi che tiene dietro Manaudou, Jonathan Boffa tiene la staffetta azzurra in seconda posizione e Filippo Magnini completa col secondo argento azzurro di giornata in 3'14"29 dietro la Francia (in 3'13"48) e davanti al Belgio. Queste le frazioni azzurre: Dotto 48"03, Leonardi 48"47, Boffa 49"21, Magnini 48"58. Felice Luca Dotto: "Sono galvanizzato dai risultati di questi tempi. E questo mi aiuta moltissimo: francamente non mi aspettavo di poter essere così veloce. Abbiamo raccolto il massimo possibile". Magnini: "Ho nuotato bene, ho fatto una fatica immonda, ma sono molto contento: la nuotata è buona, ci sono margini per migliorare ancora. Ma quanto siamo bravi nei cambi!".

    BRAVO SABBIONI — Simone Sabbioni centra la finale dei 100 dorso col terzo tempo in 53"86, con una virata a 27"62. Solo il greco Apostoulos In 53"36 e il russo Tarasevich in 53"70 sono più veloci dell'azzurro che con il record italiano di Riccione puo' puntare al podio; precede pure l'iridato francese Camille Lacourt. E' lui nato nel 96 uno dei migliori talenti azzurri già qualificato per Rio. Christopher Ciccarese e' 15o in 55"06.
    FARFALLE — Sfortunata invece Silvia Di Pietro nei 50 delfino, fuori dalla francese Henin per 17 centesimi in 26"31 e solo al 13o posto in 26"44. La più veloce e' la britannica Halsall in 25"75, sulla svedese Sjostrom 25"42 e sull'olandese Kromowidjojo.

    MISTI — L'ungherese Katinka Hosszu migliora ancora il record dei campionati in 4'30"90 e si prende l'oro dei 400 misti davanti alla scozzese Hannah Miley 4'35"27 e all'ungherese Jakabos in 4'38"39. Bronzo non imprendibile per Carlotta Toni se si fosse progredita cronometricamente dopo io 4'39"60 della batteria, peggiorato invece per il quinto posto in 4'40"76 e con Luisa Trombetti sesta in 4'41"03. Anche la torinese in Italia va più veloce, ma la tensione di queste gare è diversa.

    IELLA SCOZZOLI E PANZIERA — Nei 100 rana, il britannico Adam Peaty fa gara a se e chiude la semifinale dominando in 58"74, secondo e' l'altro inglese Ross Murdoch in 59"67 e terzo il lituano Titenis in 59"99. E' uno degli antichi rivali di Fabio Scozzoli, sfortunatissimo primo degli eliminati in 1'01"14 per un centesimo a vantaggio dello svizzero Kaeser. In finale ci va invece l'altro azzurro, il torello Andrea Toniato in 1'00"48 col quinto tempo. Margherita Panziera peggiora il suo 2'11"45 e si vede sbarrate le porte della finale dei 200 dorso per effetto del 2'11"80, nono tempo pure per lei: fuori per 20 centesimi. Peccato perché' dopo gli sfortunati trials la giuliana si aspettava molto di più. L'ucraina Zevina è la più veloce in 2'08"26.
    DELFINO CODIA — Pietro Codia vuole la medaglia nei 50 farfalla non olimpici: è un ragazzo ostinato e si trova in mezzo a tre dioscuri come l'ucraino Govorov (22"73, record dei campionati), Ben Proud 23"42 e il magiaro Caseh da 23"57, tempo peggiore del 23"55 (terzo) dell'azzurro che vanta 23"21 di record italiano e domani in finale può davvero provarci. L'altro azzurro Matteo Rivolta, che è solo un centista, è 12° in 24"00 (per qualificarsi gli sarebbe servito fare 23"72).

    RISULTATI — Prima giornata: Finali.
    Uomini.
    400 sl: 1. Detti 3'44"01 (rec. cam. prec. Prilukov, Rus, 3'45"10, del 2008, p.as. 54"40, 1'52"07, 2'48"91); 2. Christiansen (Nor) 3'46"49; 3. Bernek (Ung) 3'46"81; 4. Auboeck (Aut) 3'46"88; 5. Brzoskowski Ola) 3'47"09.
    4x100 sl: 1. Francia 3'13"48 (Meynard 49"57, Manaudou 47"64, Gilot 48"26, Mignon 48"01); 2. Italia 3'14"29 (Dotto 48"03, Leonardi 48"47, Boffa 49"21, Magnini 48"58); 3. Belgio 3'14"30 (Surgeloose 48"75, Aerents 49"31, Dekoninck 48"87, Timmers 47"37); 4. Grecia 3'14"42; 5. Ungheria 3'16"55.
    Donne.
    400 mx: 1. Hosszu (Ung) 4'30"90 (r.cam.); 2. Miley (Gb) 4'35"27; 3. Jakabos (Ung) 4'38"39; 4. Willmott (Gb) 4'40"08; 5. Toni 4'40"76 (1'04"74, 2'17"26, 3'36"20, b. 4'39"60, 4° t. ital. alltine); 6. Trombetti 4'41"03; 10. Pirozzi 4'43"92; 11. Franceschi 4'44"28.
    4x100 sl: 1. Olanda 3'33"80 (V.d.Meer 54"68, Heemskerk 52"80, Steenbergen 53"82, Kromowidjojo 52"50); 2. Italia 3'37"68 (Di Pietro 55"00, Ferraioli 54"18, Pezzato 55"05, Pellegrini 53"46); 3. Svezia 3'37"84 (Sjostrom 53"48, Marko-Varga 54"90, Lindborg 54"45, Hnasson 55"01); 4. Francia 3'38"29; 5. Danimarca 3'39"57.
    Semifinali.

    Uomini
    100 dorso: 1. Christou (Gre) 53"36, 2. Tarasevich (Rus) 53"70, 3. Sabbioni 53"86 (26224), 15. Ciccarese 55"06.
    100 rana: 1. peaty (Gb) 58"74, 5. Toniato 1'00"48 (b. 1'00"41, p.), 9. Scozzoli 1'01"14 (b.1'01"13), 8. Kaeser (Svi) 1'01"13.
    50 farf.: 1. Govoov (Ucr) 22"73 (r.cam.); 2. Proud (Gb) 23"42; 3. Codia 23"55; 12. Rivolta 24"00 (43. Carini 24"88).

    Donne
    200 dorso: 1. Zevina (Ucr) 2'08"66; 9. Panziera 2'11"80 (b. 2'11"45; 8. Zulal, Tur, 2'11"71).
    50 farf.: 1. Halsall (Gb) 25"35; 2. Sjostrom (Sve) 25"42; 9. Di Pietro 26"31 (8. Henique, Fra, 26"14), 13. Gemo 26"44; 24. Bianchi 27"14.

    MARTEDÌ — (ore 11 batterie, orario italiano): 200 sl uomini (D'Arrigo, Meglio); 100 rana donne (Carraro, Castiglioni, Scarcella, Fissneider); 200 mx U (Turrini); 100 sl D (Ferraioli, Pezzato, Di Pietro, Letrari); 4x100 mx U/D (Italia); 1500 sl U (Paltrinieri, Detti). Ore 19: finale 50 farf. U, s. 100 sl D, finale 100 dorso U (Sabbioni), finale 50 farf. D, finale 100 rana U (Toniato), s. 100 rana D, s. 200 mx U, finale 200 dorso D, s. 200 sl U, finale 4x100 mx U/D.
    TV: dirette Rai Sport 1 ed Eurosport.

    AMERICANI — A Charlotte. Uomini, 100 sl Condorelli (Can) 48"41; 1500 sl Jaeger 14'59"15; 200 do Vyatchanin (Ser) 1'59"09; 50 ra Miller 27"53; 200 mx Lochte 1'58"97, Dwyer 2'00"90; donne, 100 sl Oleksiak (Can) 53"41, Landeghem (Can) 54"13, Vollmer 54"19 (b. 53"59); 800 sl L.Smith 8'27"70; 50 ra King 30"35. Ad Atlanta, 100 sl Adrian 48"29; donne, 100 sl Manuel 54"11, Neal 54"31, Ledecky 54"55.
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    Nuoto, Europei: immensa Pellegrini: è poker. I 200 sl sono sempre suoi

    La campionessa veneta trionfa per la 4ª volta consecutiva a livello continentale nella sua gara: nessuno azzurro ci era mai riuscito

    21 MAGGIO 2016 - LONDRA
    Fede poker d'oro. Che tocco, che finale, che gara magistrale. La gara a marcatura diretta: in questo caso alla olandese Feme Heemskerk, allenata dall'ex mentore Lucas, che perde ancora da Federica Pellegrini in 1'55"97 mentre l'azzurra tocca in 1'55"93, dunque 4/100 preziosissimi dopo passaggi da 27"66, 57"10 e 1'27"04 contro 27"01, 56"62 e 1'26"50; il bronzo è di una temibilissima francese Charlotte Bonnet, erede di Camille Mufatt, in 1'56"51. Fede era stata d'oro nel 2010, 2012 e 2014. Per la prima volta un nuotatore italiano vince quattro volte di fila un campionato d'Europa.

    Fede si conferma animale da gara con un'intatta di voglia di vincere al di la' del tempo e delle avversarie. Ancora terza fino ai 50 metri finali, la portabandiera azzurra ai prossimi Giochi con una grande progressione nell'ultima vasca (nuotata in 28"89) ha recuperato 6 decimi al'olandese, fin lì sempre al comando. "Sono l'unica ad aver vinto 4 medaglie europee in una specialità? Io penso sempre sia il quinto, perché quello in Olanda nel 2008 mi fu un po' rubato. Onestamente non volevo farli, poi mi ha aiutato la delusione per la staffetta e m'ha tirato fuori una cattiveria che in questo momento forse serviva. Sono contenta di aver nuotato questo tempo alla fine di una settimana di gare dove ho dato sempre il massimo, tanti 100, tante andature al limite, anche ieri sera col mio miglior tempo nei 100. Devo mantenere questa cattiveria per l'Olimpiade che è sempre una gara a sè, diversa dalle altre. Però sono contenta del mio percorso, anche se non avessi vinto oggi di sicuro sarei stata soddisfatta delle gare fatte qui. Questa è la ciliegina sulla torta e sono contenta".

    AVVENTURA EUROPEA — Un’avventura, questa londinese, intervallata dalle medaglie (3, ieri quella mista uomini-donne a stile libero con il lancio di Filippo Magnini) e solo dalla delusione della 4x200, suo malgrado quinta. Ma come ha riconosciuto lei stessa non tutto il male vien per nuocere.

    Nessuna donna in Europa ha dominato la specialità come lei che per la prima volta la nuotò a Madrid 2004 prima di diventare vicecampionessa olimpica ad Atene quando ancora aveva 16 anni. Ora è una Divina alla quale questa gara è sfuggita soltanto nel 2008 a Eindhoven, per una strana squalifica sul blocco (si era mossa): poi è stata una Pellegrini meravigliosamente d’oro per il grande slam di Budapest 2010, quando fu contemporaneamente olimpionica. iridata, primatista (lo è tuttora in 1’52”98) e campionessa europea; di Debrecen 2012 e di Berlino 2014 prima di oggi. Voleva chiudere il conto in sospeso col destino in questa vasca, che le diede la più colossale delle delusioni (due volte quinta ai Giochi 2012): e ce l'ha fatta alla sua maniera. Dopo il terzo argento ieri nella staffetta veloce uomini-donne a fianco del golden boy Filippo Magnini (che è impegnato ora nella 4x200), Fede rispetto all'olandese aveva disputato la frazione di chiusura con un 52"91 e quindi nelle gambe e nelle braccia poteva risentirne.

    CARRIERA — Dodici anni di carriera ininterrotti (solo nel 2006 per via dei problemi a una spalla non raccolse nulla e festeggiò a mani vuote i 18 anni) tra medaglie, primati, cambi di allenatori e metodi ma sempre rimanendo se stessa, attaccata alla gara del cuore come si fa con le cose più carne. Senza cioè privarsene mai. Sia in vasca corta che in vasca lunga Fede non ha mai mancato l'appuntamento con l'oro: soltanto il mal di schiena due anni fa la privarono del titolo iridato da 25 metri, ma la primatista mondiale (1'52"98), la portabandiera per Rio non s'è mai fatta mancare nulla. Un personaggio che è andato oltre le piscine, presente in tv tra spot e apparizioni mirate senza inflazionarsi mai perché è rimasta sempre e solo atleta dentro, sorretta da incrollabile passione per il suo lavoro, i suoi allenamenti, le sue abitudini a Verona. Dopo Rio deciderà se ritirarsi o proseguire per altri 4 anni, per un futuro magari da staffettista. Tirerà le somme di quest'altra stagione sempre di slancio con il golden boy e il tecnico-preparatore Matteo Giunta, e deciderà se fare la star solo fuori dal'acqua, sposarsi e fare un figlio o rimanere nell'arena. In fondo non ha ancora 28 anni, che compirà proprio il giorno della sfilata al Maracanà, e sembra che si sia da una vita. Eterna Divina.
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    King of Darkness

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    sarà simpatica come la merda calpestata con le infradito, ma meno male che abbiamo ancora lei
     
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    E' morto Paolo De Crescenzo, maestro della pallanuoto italiana

    E' scomparso alle 4 di stanotte Paolo De Crescenzo, maestro della pallanuoto italiana. Napoletano, 67 anni, è stato stroncato da un male incurabile nella casa di Varcaturo, assistito dalla compagna Cinzia, dai figli Brunella e Francesco e dal fratello Massimo, come lui allenatore di pallanuoto.
    De Crescenzo è stato uno dei protagonisti della Canottieri Napoli allenata di Fritz Dennerlein che vinse 4 scudetti e la Coppa dei Campioni negli Anni Settanta. Diventato allenatore, a 33 anni prese la guida del Posillipo, con cui vinse il primo di nove scudetti nel 1985, battendo in finale proprio la Canottieri. Sulla panchina rossoverde avrebbe vinto anche due Coppe dei Campioni, due Coppe delle Coppe, 2 Coppe Italia e 1 Supercoppa europea. Nel suo curriculum anche la Nazionale, il Recco e la terza squadra napoletana, l'Acquachiara presieduta da uno dei suoi allievi, Franco Porzio. Nello scorso autunno De Crescenzo aveva assunto la supervisione tecnica del centro pallanotistico Aqavion di Brusciano, diretto dai suoi allievi Fabio Bencivenga e Fabio Violetti.
     
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    Tuffi, Mondiale: Bertocchi sensazionale, è bronzo da un metro!

    Il dopo Cagnotto? Eccolo! Elena realizza una grande impresa. Trionfa l'australiana Keeney davanti alla russa Bazhina e poi c'è lei Elena, che batte la cinese Chen Yiwen per 1.20 punti!

    15 LUGLIO 2017 - BUDAPEST (UNG)
    Elena Bertocchi sul podio mondiale: sensazionale! L'oro di Tania Cagnotto del 2015 a Kazan si trasforma in bronzo grazie alla milanese che da un metro realizza una grandissima impresa. Campionessa europea e oro sul podio iridato: l'Italia grazie a lei sale dunque ininterrottamente sul podio al 2005 tra le donne. Trionfa l'australiana Keeney in 3014.95 davanti alla russa Bazhina da 304,70 e poi c'è lei Elena, davanti alla cinese: incredibile ma vero. Bellissima, giornata tricolore dopo l'argento nel fondo.

    LE SUE ESECUZIONI — Dopo l'uno e mezzo ritornato carpiato da 61.20 è in testa con la russa Nadezhda Bazhina, battuta agli Europei di Kiev. Davanti alla cinese Chen Yiwen, si può dire che per una volta la milanese è riuscita a far meglio di una cinese per 1.20 punti. Dopo il doppio e mezzo avanti carpiato (62.40), Elena è seconda di 3 punti dall'unica cinese in finale, Chen Yiiwen, appena diciottenne., mentre la russa è quarta scavalcata dall'australiana Keeney. Gli avvicendamenti in testa continuano: nel terzo tuffo a guidare è l'australiana Maddison Keeneycon 184.35 punti sulla Bazhina che risale e sta davanti anche l'asiatica, mente Elena scende dal podio per meno di un punto dopo il 55.20 rimediato nell'uno e mezzo indietro carpiato che pure esegue meglio di 4 punti dal'eliminatoria. Tuffo pagato forse tropo poco rispetto rispetto agli standard anche se l'entrata in acqua dell'azzurra non è parsa proprio perfetta, come nel tuffo successivo curiosamente giudicato con lo stesso punteggio di 55.20 (l'uno e mezzo rovesciato carpiato) che la tengono comunque al terzo posto in 234.00 davanti nuovamente alla cinesina (228.40 di aparziale): non molla la russa, storica rivale della bolzanina e l'unica nata nel 1987, ovvero la più anziana, capace di tornare in testa davanti all'australiana Keeney, elegante e coordinata. Si decide tutto all'ultimo tuffo. In bilico tra la gioia e lo sconforto, o il rimpianto. L'uno è mezzo rovesciato con un avvitamento e mezzo è pagato 62.40 ed Elena finisce la sua prova in 296.40. Dipende dagli errori dell'australiana o della cinese..., viene circondata dagli allenatori, la cinese si ferma a 294.70 punti e dunque è medaglia.

    CARRIERA — Elena, che compirà 23 anni il 19 settembre, era stata argento agli Europei 2016 di Londra, proprio dietro la Cagnotto. Ai recenti campionati continentali di specialità a Kiev, dov'era diventata la numero uno della specialità dal piccolo trampolino, l'allieva di Dario Scola aveva trionfato anche nel sincro mixed da 3 metri con Maicol Verzotto. Una crescita costante la sua, ed una pesantissima eredità. Ma dietro Tania quante cose ha imparato Elena.

    LE ATTESE — Oscar Bertone, neo capo allenatore, l'aveva detto alla vigilia: "Elena può fare il numero a sorpresa". Ed Elena lo ha accontentato. Sembrava la fine dopo il ritiro di Tania ed invece dal piccolo trampolino la storia ricomincia. Che soddisfazione.

    PARLA ELENA — Così la Bertocchi col bronzo al collo: "Durante la gara ho cercato di restare tranquilla, di realizzare la prestazione perfetta, la migliore possibile. Sono contentissima e ritengo che l'australiana Keeney abbia meritato di vincere - racconta l'azzurra dell'Esercito e Canottieri Milano ed allenata dal tecnico federale Dario Scola - Il momento più difficile è stato dopo il terzo tuffo. Ho visto che ero quarta; avevo davanti l'australiana, la russa Bazhina, che non ha mai saltato così bene, e la cinese Chen. Poi la cinese ha sporcato il mezzo rovesciato. Sono rimasta concentrata. L'ho scavalcata e il momento critico è passato. All'ultimo tuffo ce la siamo giocata; sapevo di avere un po' di margine, ma in questi casi cerchi di fare il massimo. Non si amministra nulla. E' stata una gara particolare. E' strano che una cinese venga eliminata nei preliminari ed un'altra resti fuori dal podio. Hanno deciso di iscrivere le più forti direttamente ai 3m. Comunque dopo le eliminatorie ero convinta di poter prendere una medaglia; a prescindere dal colore sapevo di essere competitiva contro tutte eccetto l'australiana che porta un programma dagli alti coefficienti e se non sbaglia nulla è irraggiungibile". Saluta la familia e i genitori in tribuna col ragazzo Jacopo, ingegnere con cui convive a Milano insieme al cane Cloè; dà appuntamento al trampolino 3m ("dove devo lavorare per trovare solidità") e nel mixed sincro trampolino con Maicol Verzotto ("Dove partiremo da campioni d'Europa e proveremo a qualificarci per le World Series piazzandoci tra i primi sei"). Poi torna coi piedi per terra, in linea col suo carattere. "Questa medaglia non cambia niente. Continuerò a lavorare con impegno e determinazione per migliorare. Il mio esempio è sempre stata Tania Cagnotto. Quando gareggiavo contro di lei, sia in Italia sia all'estero, sapevo che più mi avvicinavo più sarei arrivata in alto. Ora mi concentrerò soprattutto sui 3m in vista delle Olimpiadi. Intanto col premio pago una parte del mutuo".

    SINCRO UNDICESIMO — Dopo la medaglia di Elena Bertocchi il programma è stato concluso dalla finale del trampolino 3 metri sincro: l’Italia presentava una coppia inedita composta da Gabriele Auber e Lorenzo Marsaglia, che hanno totalizzato 368.64 punti che vale l’11° posto. Ancora una sorpresa sul podio: la Cina di Cao Yua e Xie Siyi (nati nel ‘95 e ‘96) cede l’oro per 7 punti, battuta dalla Russia di Kuznetsov e Zakharov in 450.30 punti, mentre l’Ucraina di Kolodiy e Kvasha è di bronzo in 429.99 punti e lascia sotto il podio gli inglesi (Laugher e Mears) in 418.20 punti, quinta la Germania con l’eterno Hausding in 415.35.

    MINISINI-FLAMINI SECONDI — Nel nuoto sincronizzato, Giorgio Mininisini e Manila Flamini, bronzo uscente, sono secondi dopo le eliminatorie del Duo misto programma tecnico in 88.2492 dietro la Russia da 88.4847. Un’inezia divide le due coppie ma suscita clamore per l’Italia essere davanti ai formidabili americani Bill May e Konako Spnedlove autori di 87.9086. Per il Duo azzurro ispiratoad un tema forte come la tragedia dell’immigrazione sulle note di Michele Braga, un’ottima partenza in vista della finale di lunedì mattina alle 11: Giorgio e Manila hanno ottenuto 27.0000 per l’esecuzione, 26.7000 per l’impressione artistica e 34.5492 per le difficoltà. Quarto è il Giappone in 84.8153 punti, quinta la Spagna in 83.48.65.
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    Madre, donna, lesbica. What else?

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    Culla Bianconera

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    Mondiali nuoto sincronizzato: spaziali Flamini-Minisini! E' storica medaglia d'oro

    Campioni del Mondo! I due azzurri straordinari nel Duo Misto tecnico. Arriva un podio pazzesco, italiani mai così in alto nel nuoto sincronizzato: battuti Russia, Usa, Giappone e Spagna sulle note di "A scream from Lampedusa"!

    17 LUGLIO 2017 - BUDAPEST (UNG)
    I Mondiali di nuoto al Varoliget Park si ricoprono d'oro per l'Italia! A trionfare sono Giorgio Minisini e Manila Flamini che compiono un doppio balzo dal bronzo al titolo rispetto a due anni fa e conquistano il titolo nel Duo misto detronizzando la Russia di Maltsev, ovvero la scuola più importante e vinCente del mondo nel nuoto sincronizzato. E' apoteosi per l'Italia del nuoto dopo 4 medaglie in 2 giorni!

    SPAZIALI! — In 2 minuti e 19 secondi di performance, Giorgio Minisini e Manila Flamini (lui di Roma, lei di Velletri, gareggiano per le Fiamme Oro) esprimono il meglio del loro repertorio tra scene di salvezze su un'ideale barcone, tamburi africani, amore e rumore, tecnica fine, gestualità e sincronismo stupendo. Una prova che vale 90.2979 per i giudici con 27.2000 di esecuzione, 27.4000 di impressione artistica e 35.6979 di elementi. Infranta la barriera dei 90.2979 punti. Manila ha 33 anni e tanta esperienza, Giorgio ne ha 21: anche in questo è un mix perfetto tra mestiere e ardore, tra l'eleganza forte di una e la la forza stilistica dell'altro. Un'osmosi felice che sa produrre solo medaglie in serie (ci sono anche quelle europee). La coppia russa di Michaela Kalancha e Alexandr Maltsev, argento nel 2015, è tutto rimasto dai violini, poco impetuoso e molto lineare ma un tantino noioso e forse solo tecnicamente ben fatto, costruito da 90.2639 (27.5000-27.4000-35.3639).
    LA GARA — La vera gara comincia con l'ingresso della coppia canadese da 82.3413 punti. Poi tocca ai campioni uscente americani, Bill May, che rispetto a due anni fa ha cambiato partner in Konako Splendole di chiare origine nipponiche. I due eseguono come una ballata country molto fisica e ricca di avvitamenti da sotto ma poco incline allo spettacolo appariscente, tecnicamente efficace ma non abbastanza per riconquistare l'oro. Infatti gli americani totalizzano 87.6682 per i 233"9 di esecuzione (26.4000 es., 26.9000 impr. arti., 34,3682 el). Non escono tra gli applausi scroscianti che ci si aspettava ed è come un commiato al titolo iridato. Quindi tocca alla Spagna di Berta Sanz Fernandez e Pau Ribes allenati dalla mitica Gemma Mengual, e ai nipponici Atshushi Abe e Yumi Adachi, quelli che il podo lo cercano, vengono da dietro. La Spagna totalizza 84.3336 (25.5000-25.8000-33.0336) e si vede il tentativo di voler imprimere all'esercizio i gesti che furono della loro mentore, una piccola star in Spagna. I nipponici sono più intimistici, in puro stile orientale, con un finale rimarcato dai violini tzigani che è più premiato di quello spagnolo per u 86.2679 (26.3000, 26.100000, 33.8679). Poi Italia e Russia si contenderanno il secondo oro mondiale.

    CHE COPPIA! — Manila Flamini e Giorgio Minisini propongono un tema di grande attualità come "A scream from Lampedusa" - curato da Michele Braga con la coreografia di Anastasija Ermakova - tra dramma, amore e speranze di tante famiglie che ogni giorno fuggono dall'odio dalla guerra, dalla fame e dalle persecuzioni politiche e religiose. L'urlo da Lampedusa conquista subito il pubblico sin dai preliminari, nei quali gli azzurri erano secondi in 88.2492 punti (27.0000 per l'esecuzione, 26.7000 per l'impressione e 34.5492 per gli elementi). "Col fatto che muoio, io l'inizio lo faccio tutto ad occhi chiusi - sorride Manila - e l'unico contatto con l'esterno sono i suoni. Quando ho sentito l'ovazione del pubblico mi sono venuti i brividi". Giorgio la prende in braccio, tenta invano di rianimarla e lancia un urlo di dolore. Si tuffano e inizia lo show, che ripercorre il viaggio della speranza verso un approdo più sicuro. "Ci emozioniamo anche noi a farlo - continua Minisini - e riuscire a trasmettere il nostro messaggio è la cosa più bella che possiamo desiderare". I cinque elementi di Manila e Giorgio sono il marsuino con torsione a 360°, le gambe di balletto, il barracuda, il cavaliere e il marsuino con torsione e avvitamento. "Il primo e il terzo sono quelli che più si addicono alle nostre caratteristiche - dicono i due - anche se il terzo, il barracuda, è il più rischioso. E' come un quadruplo e mezzo dai dieci metri, ma ci riesce bene ed è il nostro punto di forza". C'erano 10 coppie in finale, ci sarebe stato spazio per altri due team, ma il Misto è solo al secondo Mondiale. Gli uomini aumentano di anno in anno. Finché un giorno la speranza olimpica potrà diventare realtà. Ora l'Italia si gode la quinta medaglia della spedizione magiara sulle sponde del bel Danubio Blu. E Boy Giorgio tornerà nel Libero con Mariangela Perrupato, a caccia del bis del bis di due anni fa.

    LACRIME DI GIOIA — Piangono, non si trattengono, sanno di aver fatto la storia. Manila a caldo "Questo è l'oro di una carriera". Giorgio: "Il mio sogno da bambino era partecipare ai Mondiali, essere riuscito a vincere è il massimo, abbiamo emozionato più di tutti. Ora vogliamo l'Olimpiade. Tanti ragazzi si stanno avvicinando al sincro in Italia e ai Mondiali siamo passati da 6 a 10 coppie in due anni". Gli Usa sono di bronzo: tutto è partito da Bill May, l'idolo di Giorgio. Oggi l'allievo ha superato il maestro. L'Italia aveva conquistato finora 4 medaglie ai Mondiali, la prima con il bronzo di Beatrice Adelizzi nel Solo a Roma 2009, 3 sempre con Minisini.

    UN SOGNO — "E' il coronamento di un sogno -commenta emozionatissima Patrizia Giallombardo, direttore tecnico della Nazionale- e il frutto del grande lavoro di tutto lo staff azzurro. Ringrazio Rossy, Roby e Nassia, loro capiranno. L'armonia tra i due ha fatto la differenza, sono diventati un corpo unico e hanno reso questo doppio equilibrato. Ha vinto la coppia, Giorgio è formidabile, ma lasciatemi ringraziare pubblicamente Manila per la forza e l'impegno che ci ha messo. E' stata una tigre". Poi le lacrime prendono il sopravvento e il bordo vasca diventa teatro di abbracci, selfie e canti di gioia. Tutti intorno al Presidente della Fin, Paolo Barelli. "Ragazzi siete stati straordinari, sono orgoglioso di voi", sono le prime parole del numero uno della Federnuoto che ha seguito la gara trepidante dalla tribuna ed appena visto il punteggio è sceso ad abbracciare i suoi pupilli. ''Complimenti a Manila e Giorgio, siete esempio di sport e di vita per i giovani, per il Lazio e per l'Italia''. Lo scrive in un tweet il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

    BRANO SUI MIGRANTI — Il musicista Michele Braga, che ha composto il brano 'A scream from Lampedusa' che fotografa il dramma, l'amore e la speranza di tante famiglie che ogni giorno fuggono dall'odio della guerra, dalla piaga della fame e dalla persecuzione politica e religiosa, e le cui note hanno accompagnato Giorgio Minisini e Manila Flamini nel conquistare la medaglia d'oro ai Mondiali, raccoona: "Collaboro con loro da un paio di anni e alcuni mesi fa Patrizia Giallombardo mi aveva chiesto dei brani nuovi per il duo misto e per la squadra che sta gareggiando ai Mondiali di Budapest ed io le dissi che avrei voluto scrivere un brano che raccontasse il dramma dei migranti, era appena affondato l'ennesimo barcone pieno di uomini, donne e bambini, e molti erano morti. Sapevamo che dare un contenuto sociale e politico poteva essere anche sbagliato a livello strategico in una competizione sportiva, ma ci abbiamo provato lo stesso, anche per battere un colpo nella comunità internazionale, per dire: 'il dramma c'è, ve lo facciamo vedere anche durante i mondiali di nuoto, è inutile che vi girate dall'altra parte. Questo era un po' il senso. Sono molto contento e se lo meritano. La Russia e gli Stati Uniti sono nazioni storiche per il nuoto sincronizzato", ha aggiunto Braga che si occupa molto di cinema e tra le altre ha scritto la colonna sonora di 'Lo chiamavano Jeeg Robot'.

    MONDIALI VASCA CORTA — Una mattinata importante anche in chiave politica: i Mondiali di nuoto in vasca corta sono stati assegnati a Kazan (Russia) per il 2022 e a Budapest per 2024.

    TUFFI, DOPPIETTA CINESE — Le due finali dei tuffi proponevano i 3 metri sincro donne e i 10 metri sincro uomini. Tra le donne, senza più la coppia d'argento olimpica e 8 volte oro europeo, Cagnotto-Dallapè: così dietro lo scontato successo della coppia cinese, torna d'argento il Canada con Jennifer Abel e una nuova compagna, Melissa Citrini Beaulieu, bronzo alla Russia con la Bazhina, argento da 1 metro davanti ad Elena Bertocchi. Tra gli uomini, dietro i cinesi che hanno concluso con un 10, argento russo e bronzo tedesco con Hausing, lasciato sotto il podio da Giovanni Tocci da 1 metro.

    CERRUTI IN FINALE — Linda Cerruti è in finale anche nel programma libero del Solo. Dopo le eliminatorie, la sincronette ligure è sesta ma incalza il quinto posto della canadese Simonenau. La classifica provvisoria: 1. Kolesnichenko (Rus) 95.5000; 2. Carbonell (Spa) 94.1667; 3. Voloshyna (Ucr) 92.8667; 4. Inui (Gia) 91.9667; 5. Simoneau (Can) 89.8333; 6. CERRUTI 89.6000 (es. 27.000, im. ar. 35.7333, el. 27.1000).
     
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    Addio Noemi, speranza del sincronizzato azzurro

    Aveva vinto la Coppa Comen nel 2012. Era arrivata quarta nel Solo dei Giochi europei di Baku 2015. Stava nel giro azzurro, spesso a Pietralata nel centro federale dove sono di stanza spesso per mesi e mesi le azzurre. Era tra le protagoniste emergenti negli Assouti, conquistando vittorie e podi, si era meritata applausi ai Mondiali giovanili. Insomma, prometteva la romana Noemi Carrozza, che avrebbe compiuto 21 anni l’11 settembre prossimo ed era tesserata per la società romana All Round. Il talento del nuoto sincronizzato aveva rappresentato l’Italia in altri manifestazioni giovanili, ma adesso tutto questo è stato vanificato, sembra tutto banale di fronte al tragico schianto in motorino di ieri.

    L’Italia del nuoto artistico piange Noemi e si stringe intorno alla famiglia. Attonite le compagne, addolorata la federnuoto che esprime tutta la sua vicinanza per la perdita di una promessa. Un anno fa in agosto a Ladispoli, aveva vissuto un campus con francesi, svizzere e azzurre, presente Giorgio Minisini, fresco di oro mondiale. Era nato anche una pagina Facebook che raccontava quell’esperienza al termine della quale si scriveva che “Noemi si è dimostrata una giovane ma grandissima professionista”. Quando non si metteva in luce nel Solo, lo faccio col Duo insieme a Francesca Falcone, e in Coppa Comen aveva trionfato con Laila Huric. Si trovava bene con tutte, era apprezzatissima. Perciò tutte le compagne ora sono sgomente e sconvolte, da quando hanno appreso dello schianto fatale. Era un’entusiasta per questo sport, si allenava duramente anche di inverno, “con impegno e serietà e abbiamo allenatrici fantastiche e specializzate” amava dire, convinta che ad ogni stagione aggiungeva un salto di qualità.

    Come tutte i talenti innati, fare la singolista e saltava le sue caratteristche “se in squadra ci si sente più sicure e si lotta insieme per un obiettivo, l’emozione che la vasca sia tutta tua e il fatto che i giudici guardino e giudichino solo te è qualcosa di incredibile, anche se fa una paura tremenda”. Sognava l’Olimpiade e dopo aver mancato Rio, sperava di farcela per Tokyo 2020: “Sarebbe un sogno fantastico, continuo a lavorare per migliorare ed arrivare al livello delle titolari”. Del resto era già nel team che aveva preparato il grande raccolto agli ultimi precedenti Europei di Londra 2016. Aveva davanti un fenomeno come Linda Cerruti ma non disperava di avvicinarla. Riusciva a conciliare al meglio studio e nuoto “anche perché ho professori comprensivi”. E aveva un solo dispiacere: “Il sincro è uno sport di forza, resistenza, grazia e spettacolo. Affascinante. Servono tanti sacrifici e servirebbe anche più spazio come merita”. Lei lo spazio se lo sta prendendo perché non c’è più. Con un urlo tragico. Addio Noemi.
     
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