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Con il redivivo Zetro Sousa alla voce i thrasher americani tornano sulle scene dopo ben sette anni dal loro ultimo lavoro in studio, quel “Force of Habit” che aveva lasciato un po' di amaro in bocca ai loro fans, certo i dubbi e le incertezze riguardo a questo album erano parecchie, ma già al primo ascolto si capisce che gli Exodus questa volta non hanno intenzione di fare prigionieri. L'iniziale “Scar Spangled Banner” è una mazzata in puro Bay Area Thrash Metal Style, con un lavoro alle chitarre della mitica coppia Holt/Hunolt davvero da urlo. La voce sporca e graffiante di Zetro disegna melodie cattivissime come nella migliore tradizione Exodus. Il grande pregio di questo “Tempo of the Damned” è la varietà a livello compositivo che lo caratterizza, di fianco a canzoni più tirate, tipo “War is my Sheppard”, tirata ma sempre estremamente potente, con ancora la coppia di chitarristi e il cantante a farla da padroni e con il solito Tom Hunting dietro alle pelli a picchiare come un ossesso,oppure “Forward March” un pezzo che rimanda la memoria ai tempi d'oro del Thrash Metal made in U.S.A., coi suoi cambi di tempo e di atmosfera davvero spaccaossa, ci sono brani più lenti e massicci, che sono quelli che fanno alzare il livello del disco davvero ad un livello superiore, canzoni come la splendida”Shroud of Urine”,”Sealed with a Fist”, altra song in cui gli Exodus mettono in mostra tutto il loro talento e la loro esperienza in fase di songwriting, “Throwing Down”, forse il brano con il feeling più “moderno” del disco, pur senza mai scadere nel nu metal e mantenendo intatte tutte quelle che sono le caratteristiche tipiche del gruppo, e la conclusiva title track “Tempo of the Damned”, forse il brano che più di tutti mi sembra adatto a rappresentare questo ritorno degli Exodus; un susseguirsi di cambi di tempo praticamente perfetto, giocato su ritmi decisamente veloci e con Zetro che dietro al microfono tira fuori una prestazione davvero magistrale in quanto ad intensità.
Per me è dietro solo a Bonded by blood e di un pelo a Pleasures of the flesh , nettamente superiore a Faboulos disaster e Impact is imminent (per quanto abbia molto apprezzato questo disco). Oserei dire che si tratta del miglior disco thrash del nuovo millennio. Tutto chiaramente scritto da gary tranne un pezzo in cui è facilmente riconoscibile un riff poi finito su trapped under ice.
VOTO: 8.5
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