Rugby: Sei Nazioni 2017

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    King of Darkness

    Group
    Black
    Posts
    109,150

    Status
    Offline
    Inizia bene l'avventura italiana :hihi:
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Deus ex machina
    ♣♣♣♣♣♣♣♣♣

    Group
    Black
    Posts
    196,420
    Location
    AUGUSTA TAURINORUM

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Rugby, Sei Nazioni: Italia-Irlanda 10-63. Travolti dall'onda verde

    Gara dominata sin dalle prime battute dagli ospiti, che riscattano la sconfitta in Scozia, Nove mete per loro, solo quella tecnica trasformata da Canna per gli azzurri. Si tratta del peggior scarto di una partita in casa nella storia del Sei Nazioni

    11 FEBBRAIO 2017 - ROMA
    Italia-Irlanda 10-63
    MARCATORI: p.t. 13’ m. Earls tr. Jackson, 15’ c.p. Canna, 19’ m. Stander tr. Jackson, 26’ m. Earls tr. Jackson, 32’ m. tecnica Ita tr. Canna, 35’ m. Stander tr. Jackson; s.t. 6’ m. Stander tr. Jackson, 27’ m. Gilroy tr. Jackson, 32’ m. Ringrose tr. Jackson, 39’ e 42' m. Gilroy tr. Jackson.
    ITALIA: Padovani; Esposito, Benvenuti (8’ s.t. Campagnaro) McLean, Venditti; Canna (30’ s.t. Allan), Gori (21’ s.t. Bronzini); Parisse, Favaro (16’ s.t. Steyn), Mbandà; Van Schalkwyk (6’ s.t. Biagi), Fuser; Cittadini (1’-18’ s.t. Chistolini), Ghiraldini (6’ s.t. Gega), Lovotti (23’ s.t. Panico). All. O’Shea. IRLANDA: Kearney; Earls, Ringrose, Henshaw (7’ s.t. Gilroy), Zebo (35’ s.t. Keatley); Jackson, Murray (27’ s.t. Marmion); Heaslip, O’Brien (27’ s.t. Van der Flier), Stander; Toner (20’ s.t. Dillane), D. Ryan; Furlong (14’ s.t. J. Ryan), Scannell (22’ s.t. Tracy), Healy (11’ s.t. McGrath). All. Schmidt. ARBITRO: Jackson (Nuova Zelanda). NOTE: p.t. 10-28. Giallo: 32’ p.t. D. Ryan. Calci: Canna 2 su 2 (5 punti); Jackson 9 su 9 (18 punti). Uomo del match: Stander. Punti: Italia 0; Irlanda 5.


    IL MATCH — L'imbarazzante divario fra le due squadre è apparso fin dal primo minuto: l'Irlanda spinge dal via e domina gli azzurri, che non superano la loro metà campo. L'Italia perde le battaglie in mischia e in touche, difende soffrendo, sbagliando diversi placcaggi e regalando spazi aperti fatalmente sotto la spinta avversaria. L'Irlanda deve limitarsi a fare il suo compitino: pick and go per guadagnare metri, apertura all'ala o offload preziosi per bucare la linea difensiva e via. Prima meta con Earls al 13', seconda con Stander al 18', ancora Earls al 26'. In mezzo un piazzato di Canna nell'unica volta sui primi 30 minuti in cui gli azzurri sono entrati nella metà campo rivale. Poi, la fiammata, con l'Italia che va in touche e con la maul avanzante fatta crollare da Donnacha Ryan ottiene la meta tecnica trasformata da Canna, con l'Irlanda costretta in 14 uomini per 10 minuti. Svolta il match sul 10-21? Macché. Con l'uomo in meno gli irlandesi guadagnano un calcio, rinunciano al piazzato, vanno in touche e costruiscono l'azione per la seconda meta di Stander che vale il bonus al 35'. Jackson trasforma tutte le segnature. Siamo 10-28 e con l'uomo in più dagli azzurri arriva solo tanta confusione, zero punti fatti e 7 incassati. Primo tempo umiliante con 13 placcaggi azzurri sbagliati (a uno), 244 metri percorsi ovale in mano dagli irlandesi contro i 67 azzurri.

    DISASTRO — A quel punto ci si appresta solo ad aggiornare il tabellino. Perché il canovaccio del match non cambia affatto, con l'Italia incapace del minimo guizzo. Zero assoluto. Inatteso, demoralizzante, inspiegabile. A fine match i metri guadagnati dagli azzurri saranno 220, quelli irlandesi 632, i placcaggi sbagliati dall'Italia 37, quelli dell'Irlanda appena 9... La quinta meta verde è la terza di Stander al 46' (Jackson trasforma per il 10-35), con gli ospiti devastanti fisicamente e tecnicamente, su una rivale apparsa piccola piccola e lentissima, capace di metterci solo la solita infinita generosità, sbattendo sul muro implacabile degli avversari e mai in grado di portare un'azione fino in fondo senza commettere un errore che ne inficiasse l'efficacia. La sesta meta arriva al 67' con Gilroy al termine di una serpentina nelle praterie azzurre. Il piede di Jackson vale il 10-42. La settima meta al 72' con Ringrose che entra nella difesa di burro italiana e va a schiacciare. Con Jackson dalla piazzola siamo a 10-49. Gilroy fa bis al 78' lanciato dal piede di Jackson, che trasforma per il 10-56. L'umiliazione è totale con l'ultima azione, in cui l'Irlanda tenacemente cerca e trova la nona meta contro una difesa fragile, schiacciando con il tris personale di Gilroy. Finisce 10-63. Buio pesto per l'Italia. E la prossima sfida fra due settimane è a Twickenham con l'Inghilterra...
    Web
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Madre, donna, lesbica. What else?

    Group
    Folk
    Posts
    184,937
    Location
    Culla Bianconera

    Status
    Offline
    Ogni anno mi stupisco che ci tengano nel Sei nazioni...
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Senior Member
    ♣♣♣♣♣♣♣♣

    Group
    Blues
    Posts
    70,810
    Location
    Chieri (TO)

    Status
    Offline
    Continua così ci sbatteranno fuori dal Sei Nazioni :hihi:
    Web
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Deus ex machina
    ♣♣♣♣♣♣♣♣♣

    Group
    Black
    Posts
    196,420
    Location
    AUGUSTA TAURINORUM

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Rugby, Sei Nazioni: Inghilterra-Italia 36-15

    A Twickenham azzurri stratosferici nel primo tempo e in partita fino al 70': replicano col gioco a chi ci vuole fuori dal Sei Nazioni. Mettono i maestri con le spalle al muro, chiudono i primi 40' avanti 10-5, poi nel finale i padroni di casa riprendono la caccia al Grande Slam e infilano la 17ª vittoria consecutiva

    26 FEBBRAIO 2017 - MILANO
    Un sogno – un bellissimo sogno – durato tutto il primo tempo, chiuso dall’Italia in vantaggio 10-5 e ben oltre (17-15 Inghilterra al ‘69). A Twickenham: inaudito. Poi, nel finale, prevale la logica e il XV della Rosa, in uno stadio rimasto comunque silenzioso, faticando come non mai, riporta la situazione sui binari della normalità. E vincendo 36-15 (sei mete a due). Ma quei 69 minuti dovranno essere ricordati a lungo. Perché gli azzurri, i vituperati azzurri, che tanti – inglesi proprio in testa – vorrebbero fuori dal Sei Nazioni, hanno messo i maestri con le spalle al muro. Merito di un piano di gioco perfetto e di una squadra che, dopo le tante, troppo parole a vuoto delle scorse settimane, ha voluto dimostrare che nel consesso non solo ci può stare, ma anche recitando un ruolo importante.

    IL CONFRONTO — L’Inghilterra è a caccia del secondo Grande Slam consecutivo ed è imbattuta da sedici partite. Da quando il guru Eddie Jones siede in panchina non ha mai perso. L’Italia, nel Torneo, ne ha vinta una delle ultime diciassette, uscendo sconfitta nelle ultime nove. Contro l’Inghilterra ci ha sempre rimesso le penne. Basterebbe questo per dire della differenza di valori tra le due Nazionali. E tra i due movimenti. I club inglesi giocano sotto le luci della Premiership, le due franchigie italiane stanno sul fondo della classifica del Pro 12 (Treviso e Zebre, poco prima del via, han perso in casa 34-19 col Connacht e 40-17 con l’Ulster). Eppure... Eppure a Twickenham succede quel che nessuno poteva immaginare. E dire che gli azzurri non sono nemmeno particolarmente fortunati: Ghiraldini, per un problema a un piede, deve alzare bandiera bianca poco prima del via, rimpiazzato al tallonaggio da Gega. Gori, colpito duro a una spalla da Farrell, al 35’ deve lasciare il posto di mediano di mischia a Bronzini.

    LA MOSSA — L’Italia parte subito forte. E Allan, con un piazzato da circa 38 metri dopo 4’, potrebbe presto portare i suoi vantaggi. Sbaglia. Così come succederà nelle altre due (non impossibili) successive, facendo rimpiangere il 18 su 19 di Canna (94.7%), da quando O’Shea è c.t. L’Inghilterra, però, nemmeno sfruttando qualche problema tricolore nelle rimesse laterali, ne approfitta. Perché gli azzurri difendono durissimo e anzi hanno spesso l’iniziativa. Al 25’ è Cole (touche-maul) a firmare la prima meta. Ma è l’Italia a fare la partita. Soprattutto grazie a una mossa difensiva (studiata a tavolino) che imbriglia l’attacco inglese. Gli azzurri, su palloni in uscita da ruck, non contestano il breakdown, salgono alti, al limite del fuorigioco e chiudono tutte le linee di passaggio. Gli inglesi sono sorpresi e in più occasioni chiedono addirittura lumi all’arbitro su come poter difendere... “Non sono il vostro allenatore” spiega monsieur Poite, fischietto di giornata.

    LA PARTITA — Allan centra un bel drop al 33’ (5-3) e Venditti firma una magata prima dell’intervallo. Lo stesso Allan manda un piazzato sul palo, l’ala delle Zebre raccoglie l’ovale di rimbalzo, semina quattro avversari e va in meta (la sua ottava in Nazionale). Con la trasformazione è 10-5 Italia alla fine del primo tempo. Il secondo comincia con la replica inglese: punizione giocata velocemente, Care finalizza (10-10 al 44’). E Daly, poco dopo, allunga (17-10 al 47’). L’Italia, però, non molla. Resta ambiziosa e presente. Fino a un capolavoro di un cresciutissimo Campagnaro, il miglior azzurro in campo, in un contesto dove tutti meritano applausi. Il centro dell’Exeter stende Ford, batte Brown e Daly e chiude di prepotenza (quinta meta in azzurro). Padovani fallisce la trasformazione, ma appunto fino al 69’ il punteggio dice 17-15. Quindi, in poco più di 10’, arrivano tre mete inglesi (due di Nowell, una di Te’o), ma quanto di bello s’è visto prima resta negli occhi.

    I PRECEDENTI — Impossibile non tornare a un paio di precedenti. Roma 2012, esordio azzurro all’Olimpico nel Torneo: l’Italia (sotto la neve) si trovò a condurre 12-6 all’intervallo e 15-6 al 49’. Finì 19-15 per gli ospiti. Oppure a Londra 2013, quando i padroni di casa si imposero 18-11, ma tenuti in scacco dall’Italia fino all’ultimo.
    Web
     
    Top
    .
  6. Emperor86
     
    .

    User deleted


    Non so voi, ma io mi sono rotto il cazzo di sconfitte onorevoli
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Deus ex machina
    ♣♣♣♣♣♣♣♣♣

    Group
    Black
    Posts
    196,420
    Location
    AUGUSTA TAURINORUM

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Rugby, 6 nazioni, Italia bella per 20 minuti. Poi la Francia fa festa: 18-40

    Un lampo di Parisse al 3’, sogno spento da una magia di Fickou e dai calci di Lopez nel primo tempo. Quindi la resa di una bella nazionale, punita da Vakatawa, Picamoles e Dulin. Inutile meta di Esposito alla fine. È la sconfitta numero 18 negli ultimi 19 match del torneo

    11 MARZO 2017 - MILANO
    Così fa male. L’Italia del rugby cade ancora, per la quarta volta su quattro match del 2017 e per la diciottesima sugli ultimi 19 match nel Sei Nazioni, contro una Francia apparsa non irresistibile e al termine di una prestazione più che degna degli uomini di O’Shea nel primo tempo. Finisce 18-40 con una fatica infinita di un’Italia all’assalto ma incapace di capitalizzare e alla fine punita dai calci di Lopez e da quattro mete per il bonus transalpino.

    DUE LAMPI — L’inizio è bello, bellissimo, con gli azzurri che segnano una delle segnature più veloci della storia. Merito di una serie di incursioni feroci prima di Campagnaro, quindi Esposito, infine Canna che con una magia serve Parisse che va a schiacciare per il 5-0 quando non sono ancora scaduti i 3 minuti di gioco. Canna non trasforma (secondo errore su 20 tentativi da quando c’è O’Shea) e su un fallo concesso in mischia al’8’ Lopez calcia in mezzo ai pali per 5-3. Ma è un’Italia strabordante che sfonda al 12’ con un’azione nata da un meraviglioso passaggio no look di Parisse e arriva a lanciare in meta Esposito, che incespica però a tre metri dalla meta. La Francia è in affanno e non riesce ad arrivare nella metà campo avversaria. Arriva il fallo per il piazzato di Canna per l’8-3 al 17’. I francesi sono in gravi difficoltà e restano in linea di galleggiamento con un altro calcio di Lopez al 19’: 8-6 e tanta fatica azzurra che ha prodotto però un minimo vantaggio. Ed arriva così il sorpasso transalpino con una magia di Gael Fickou, che al 21’, con una finta da applausi si beve una difesa non impeccabile per volare solo soletto in meta. Lopez trasforma per l’8-13. L’Italia non abbassa la guardia, si riorganizza, si piazza nei 22 avversari e per un fallo in ruck arriva il calcio di Canna per l’11-13. Una battaglia infinita si chiude, dopo tre mischie, con l’ennesimo calcio di Lopez (salvagente dei galletti) per l’11-16 al 35’. L’Italia non molla fisicamente, spreca tantissime energie guadagnando troppo poco in un primo tempo che fatalmente verrà pagato nei cruciali minuti finali del match. Oltretutto l’indisciplina azzurra, col passare del tempo, diventa un fattore sempre più pesante che si aggiunge a una mischia gravemente deficitaria e con i francesi che si affidano alle fiammate dei tanti talenti in campo che regalano brividi ai 55mila dell’Olimpico.

    LA RIPRESA — Il canovaccio non cambia a inizio ripresa, quando l’ennesimo fallo in ruck permette a Lopez di portare sull’11-19 lo score che inesorabilmente, piazzato dopo piazzato, si fa sempre più pesante per gli italiani. Da segnalare una straordinaria volata di Padovani per salvare su Vakatawa lanciato solitario in meta, in un contesto in cui le frecce transalpine ormai bucano con sistematicità una difesa italiana sempre più in difficoltà. Alla lunga il match è girato e fisicamente e atleticamente la Francia rompe tutti i placcaggi del mondo: Vakatawa schiaccia in mezzo ai pali all’8’, Lopez trasforma e l’11-26 è servito. La furiosa reazione italiana frutta dieci minuti nei 22 francesi senza portare a casa un solo punto, continuando inevitabilmente a calciare in rimessa laterale per puntare al bersaglio grosso, che arriverebbe al 18’ grazie a un’invenzione di Bronzini, che schiaccia, ma il TMO annulla perché Tolofua è riuscito a mettere la mano fra campo e ovale. Infinita le generosità di Parisse & Co., in una partita che di fronte ai poco più di 250 metri percorsi ovale in mano degli azzurri ne vede quasi 600 dei transalpini... A ogni errore italiano in fase offensiva arrivano folate terrificanti francesi, che al 27’ chiudono i conti con Picamoles. Un lampo e via: 7 punti per loro. Battaglie infinite per noi e zero punti in cassa. Gli ultimi minuti sono all’arma bianca dei francesi, guidati da un Serin in cattedra, a caccia della quarta meta per il punto di bonus, che non arriva al 32’ per decisione del TMO: Ben Arous schiaccia, ma è servito da Picamoles portato oltre la linea laterale da Esposito. Arriva invece al 37’ con la volata di Dulin. Lopez trasforma per l’11-40 che cambia solo per la ferocia con cui gli azzurri reagiscono e sui nervi vanno in meta con Esposito all’ultima azione. Canna trasforma per il 18-40 finale.

    IL TABELLINO — ITALIA-FRANCIA 18-40
    MARCATORI: p.t. 3’ m. Parisse, 8’ c.p. Lopez, 16’ c.p. Canna, 19’ c.p. Lopez, 21’ m. Fickou tr. Lopez, 28’ c.p. Canna, 34’ c.p. Lopez; s.t. 3’ c.p. Lopez, 9’ m. Vakatawa tr. Lopez, 27’ m. Picamoles tr. Lopez, 37’ m. Dulin tr. Lopez, 41’ m. Esposito tr. Canna.
    ITALIA: Padovani (32’ s.t. Sperandio); Esposito, Campagnaro (24’ s.t. Benvenuti), McLean, Venditti; Canna, Gori (10’ s.t. Bronzini); Parisse, Favaro (10’ s.t. Mbandà), Steyn; Van Schalkwyk, Fuser (17’ s.t. Biagi); Cittadini (1’ s.t. Chistolini), Ghiraldini (22’ s.t. D’Apice), Lovotti (26’ s.t. Panico). All. O’Shea. FRANCIA: Dulin; Nakaitaci, Lamerat (29’ s.t. Trinh-Duc), Fickou, Vakatawa (23’ s.t. Huget); Lopez (38’ s.t. Dupont), Serin; Picamoles (33’ s.t. Le Roux), Gourdon, Sanconnie; Maestri, Le Devedec (19’ s.t. Jedrasiak); Slimani (14’ s.t. Ben Arous), Guirado (15’ s.t. Tolofua), Baille (14’ s.t. Atonio). All. Noves.
    ARBITRO: O’Keeffe (Nuova Zelanda).
    NOTE: p.t. 11-16. Gialli: nessuno. Calci: Canna 3 su 4 (8 punti); Lopez 8 su 8 (20 punti). Uomo del match: Serin. Punti: Italia 0; Francia 5.
    Web
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Senior Member
    ♣♣♣♣♣♣♣♣

    Group
    Blues
    Posts
    70,810
    Location
    Chieri (TO)

    Status
    Offline
    prevedo una bella imbiancata...
    Web
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Deus ex machina
    ♣♣♣♣♣♣♣♣♣

    Group
    Black
    Posts
    196,420
    Location
    AUGUSTA TAURINORUM

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Rugby, Sei Nazioni: Scozia-Italia 29-0, azzurri a zero e disarmati

    Il settimo Cucchiaio di legno assume i contorni peggiori, con un senso di inadeguatezza e di frustrazione enorme. Tre gravi errori al piede di Canna e zero punti nonostante l'uomo in più per il giallo a Barclay. Finiamo a zero. In tutti i sensi.

    18 MARZO 2017 - EDIMBURGO (UK)
    Zero. Come le vittorie nel Sei Nazioni, come i punti conquistati in classifica, come quelli segnati a Edimburgo. Il settimo Cucchiaio di Legno dell'Italia assume i contorni peggiori. Gli azzurri escono da Murrayfield con un senso di inadeguatezza e di frustrazione enorme. Le occasioni per stare in partita le hanno avute, ma non sono mai riusciti a segnare, né al piede - tremendi i tre errori di Canna nel primo tempo, chiuso sul 15-0 - né in avvio di ripresa, quando la Scozia si è trovata senza il capitano Barclay: in 10 minuti passati dentro i 22 avversari non c'è stato modo di passare. E così il Cardo, sornione, festeggia la terza vittoria nel Torneo - non succedeva dal 2006 - dando dimostrazione di pazienza e classe, di un livello di maturità e di gioco che l'Italia di O'Shea, oggi, non ha.

    PRIMO TEMPO — La pioggia e i tanti errori di handling preannunciano una partita di trincea. Le consegne di O'Shea sono chiare: si privilegia il territorio, con Padovani, Venditti e McLean a calciare continuamente i possessi nella metà campo scozzese, e si contesta ogni singolo possesso nel gioco a terra. Un banale in avanti di Gori porta alla prima mischia, che gli azzurri perdono malamente e che dà a Hogg il calcio del 3-0. La touche manda segni preoccupanti (4 perse nel tempo), ma la maul garantisce avanzamento e gli scozzesi non sembrano in giornata. Non lo è però nemmeno Canna: al 20' Gori gioca veloce un calcio, entra nei 22 dove la Scozia concede una punizione in ruck: il n10 delle Zebre sbaglia un piazzato elementare e si ripeterà 10' più tardi. In mezzo il Cardo segna la prima meta: la difesa azzurra viene messa alla prova con 20 fasi dentro i 22 finché l'Italia non concede un calcio. Il vantaggio non è sfruttato, si passa per la touche e dopo un'altra manciata di fasi sfonda Russell, he trasforma. La seconda metà arriva al 37': Hogg esplora al piede e trova l'angolo di Venditti scoperto, da touche la Scozia arriva a 5 metri, poi Russell calcia l'assist per la meta: sull'angolo destro si ostacolano lo stesso Hogg e Venditti, con Scott - subentrato a Jones - che schiaccia. Anche l'ultima azione azzurra non dà frutto: il fallo in ruck scozzese dà a Canna un calcio angolato da 25 metri, che il numero 10 sbaglia ancora.

    SECONDO TEMPO — L'Italia si aggrappa alla maul, la sola arma davvero efficace nel primo tempo per avanzare. La Scozia fatica a tenere gli azzurri, si susseguono i calci di punizioni, le touche e le maul, ma la diga scozzese sulla linea di meta tiene e quando si tenta di andare al largo e sfruttare il soprannumero, la trasmissione è pessima, con Esposito che viene raggiunto e tenuto alto da Hogg mentre si tuffa in meta. Il giallo a Barclay per fallo in ruck sembra il preludio della segnatura, e invece la difesa scozzese si esalta e l'Italia non ne esce: ancora touche, pick and go sulla linea di meta e ancora palla fuori, verso destra, con Hogg che compie un altro miracolo su Esposito, negandogli la meta in bandierina e sporcando l'offload su Padovani. L'in avanti fa esplodere Murrayfield come una meta. Da quel momento in poi l'Italia si affloscia e il Cardo torna padrone: al 22' Hogg calcia in area di meta azzurra, Esposito e Padovani si ostacolano e Visser schiaccia; al 33' le tante fasi dentro i 22 producono il sovrannumero al largo che Seymour converte per la quarta meta, quella del bonus. La Scozia si prende anche l'ultima soddisfazione, strappare un turnover alla maul azzurra, l'unica arma che ha patito, e il finale è emblematico: Italia dentro i 22, in avanti, palla persa e partita finita.
    Web
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Dio non ha mai ordinato a nessuno di essere stupido

    Group
    Progressive
    Posts
    77,696
    Location
    PD

    Status
    Offline
    Imbarazzanti. Ma soprattutto nessun miglioramento nei risultati negli ultimi anni
     
    Top
    .
  11. Emperor86
     
    .

    User deleted


    Penosi
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Dio non ha mai ordinato a nessuno di essere stupido

    Group
    Progressive
    Posts
    77,696
    Location
    PD

    Status
    Offline
    ma non da poco :hihi:
     
    Top
    .
11 replies since 9/2/2017, 10:52   44 views
  Share  
.