Sei Nazioni 2018

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    Rugby, Sei Nazioni: Italia-Inghilterra 15-46: mete di Benvenuti e Bellini

    I campioni sono di una fisicità dirompente, ma gli Azzurri chiudono il primo tempo a una sola meta di distanza: due mete a testa per Watson e Simmonds. Nel finale la difesa va in affanno e gli uomini di Jones dilagano

    04 FEBBRAIO 2018 - MILANO
    ITALIA-INGHILTERRA 15-46 (10-17)
    Una coraggiosa Italia per lunghi tratti tiene testa all’Inghilterra schiacciasassi degli ultimi due anni con belle prove degli “Under 10 caps”, come Minozzi, Bellini, Boni e Castello. Disciplinata e attenta in attacco, qualche svarione in difesa nei primi dieci minuti e negli ultimi contro i favoriti del torneo che hanno fatto valere una fisicità impressionante.

    IL MATCH — Nel primo tempo possesso e territorio sono azzurri, l’Inghilterra sbaglia più placcaggi ma l’Italia finalizza poco. La prima meta arriva dopo tre minuti con un’azione in velocità partita dopo una touche avanzata e finalizzata da Anthony Watson poi Ford sbaglia la trasformazione. Il gioco si ferma al 10’ per l’infortunio di Ben Youngs ed entra Danny Care. Il tempo di ripartire con la mischia e Johnny May imbecca Watson che evita Boni e concede il bis. Anche Farrell sbaglia la trasformazione. Gli azzurri spingono con fasi di possesso anche lunghe ma con avanzamenti centellinati. L’Inghilterra è un muro in difesa. L’Italia si sblocca al 20’ con una bella azione in profondità sulla sinistra di Bellini che, bloccato cambia velocemente direzione verso Boni. Benvenuti raccoglie l’ultimo passaggio di Allan arrivando come un treno sulla destra e realizza. Allan non sbaglia e l’Italia rientra in gioco. Cinque minuti dopo risponde Farrell che infila un buco in difesa e poi trasforma anche. L’Italia è tutt’altro che intimorita, spinge con ordine e dopo una lunga azione a pochi metri dalla linea dell’Inghilterra l’arbitro assegna un mani in ruck di Vunipola. Allan trasforma e l’Italia è a distanza di una meta.

    SECONDO TEMPO — L’Italia rischia con Watson che cerca di sorprendere in meta, non convalidata però. Poi l’Italia perde una mischia e sul calcio successivo Farrell allunga. Gli azzurri rispondo mettendo pressione in attacco, una folata di Bellini viene fermata dalla difesa inglese poi Boni vola in meta ma non viene convalidata per passaggio in avanti. Cominciano i cambi con Mbandà per Giammarioli. Poi Al 52’ arriva la meta di Simmonds partita da una touche. Farrell trasforma per il 10-27. Entrano anche Pasquali e Bigi. Rispondono gli azzurri con Bellini che finalizza una serie offload con l’ultimo passaggio di Benvenuti, resistendo alla carica di Brown. Allan non trasforma. Gli azzurri continuano a cercare di costruire gioco ma subiscono la quinta meta con Ford dopo una lunga azione a ridosso della linea italiana. Nel finale la difesa va in affanno e ancora Simmonds realizza la sesta meta. La settima arriva con Jack Nowell.
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    Crollo della difesa? Impensabile, chissà cos'è successo, uhmmm
    È da analizzare sta' cosa... :hihi:
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    Rugby, Sei Nazioni: Irlanda-Italia 56-19. Le tre mete azzurre nella ripresa

    Azzurri sovrastati dal via e dominati. L' onda verde è tracimata in fretta fino a un risultato che segna un'altra debacle. Otto mete verdi, tre azzurre: con Allan e Gori, quando l'Italia ne aveva già incassate sei, e Minozzi nelle battute finali, quando finalmente s'è vista l'Italia

    10 FEBBRAIO 2018 - DUBLINO (IRL
    Una lunga, infinta agonia. L'Italia esce dall'Aviva Stadium frantumata nel punteggio, nel morale, nella stima e in tutte le certezze che con grandissima tenacia il c.t. Conor O'Shea sta cercando di costruire. Il secondo match del Sei Nazioni è stato, dal primo all'ultimo minuto, una caccia all'uomo. Senza appello per un XV azzurro che si è sciolto col tempo, senza riuscire più a tenere un'onda verde che è tracimata fino al finale, che recita 56-19, addolcito solo dalle tre mete azzurre nella ripresa, quando tutto era già segnato e l'Italia ha dato finalmente segnali di vita.

    POCHE CHANCE — C'è ben poco da dire: l'Irlanda è entrata in campo con un compito: vincere segnando il maggior numero di mete possibili, non solo per il bonus, raggiunto al 35' con la quarta meta, quella di Earls, che ha seguito quelle di Henshaw (11'), Murray (14') e Aki (21') ma per la classifica finale di un Torneo che la banda di Schmidt punta a vincere. Per farlo questa era l'occasione per rimpinguare il bottino in vista del super match con l'Inghilterra a Twickenham all'ultima giornata. Due numeri possono aiutare a capire l'impatto dato al match dai Verdi (che hanno perso al 4' un punto di riferimento del calibro del pilone Furlong): dopo 20 minuti il possesso era del 71% irlandese, 29% italiano. Gli azzurri erano sovrastati, sbagliavano il possibile, erano deficitari anche nei placcaggi (14 sbagliati nel primo tempo), lottavano come potevano nei punti di incontro, ma la difesa faceva acqua e tori scatenati come Stockdale, Earls, Aki, Henshaw, entravano nel burro. E sbagliavano, per fortuna degli azzurri, un paio di volte. Punizioni per l'Irlanda? Sexton calciava in touche, una base di partenza per maul avanzanti o per scatenare le frecce e far male a una difesa sistematicamente non impeccabile. Hanno deluso un po' tutti, gli azzurri, anche Parisse, non in giornata, forse frenato da dolore al costato. Una caccia col topo con una differenza abissale in campo e con l'Italia che si affacciava pochissimo nella metà campo avversaria senza pungere. Il secondo tempo, iniziato col 28-0 era solo per le statistiche, con un canovaccio mai cambiato. Quinta meta di Henshaw che intercettava un passaggio no look azzardato da Parisse, sesta meta nata da una touche con maul avanzante finalizzata da Best.

    LE METE AZZURRE — Poi, dopo la bella meta di Allan - costruita da Castello, bravo a rompere un placcaggio e a servire l'apertura azzurra dopo il break - la settima meta irlandese con Stockdale che chiudeva in tuffo una prolungata azione sulla linea di meta azzurra. Ottava meta dopo un intercetto di Stockdale che schiacciava dopo 60 metri di corsa. L'orgoglio italiano è valso la terza meta azzurra quasi a tempo scaduto, con Minozzi che andava a schiacciare servito da Hayward. E addirittura s'è sfiorata la meta del punto di bonus, quando Bellini, dopo un intercetto, veniva placcato da Earls mentre stava andando a schiacciare. Peccato, sarebbe stato il finale per rendere meno amaro il sabato di Dublino.
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    Rugby, Sei Nazioni: Galles-Italia 38-14. I ai Dragoni ci inceneriscono

    Dopo soli 6' i Dragoni sono già avanti 14-0, poi anche con la doppia superiorità numerica non riusciamo a segnare: 5 mete a 2 il divario finale. Sono ormai 16 le sconfitte consecutive degli azzurri che sabato, in casa contro la Scozia, hanno l'ultima possibilità di evitare il cucchiaio di legno

    11 MARZO 2018 - CARDIFF (UK)
    L'Italia esce con le ossa rotte dal Millennium Stadium e tocca quota 16 partite perse consecutivamente nel Sei Nazioni, aggravando un record negativo che fa sempre più male e col terzo cucchiaio di legno consecutivo alle viste: bisogna battere la Scozia sabato 17. Il Galles ha battuto un'Italia che per mezz'ora è stata bellissima, ma incapace di segnare, e poi ha dominato gli azzurri nei 20 minuti in cui due gialli hanno consegnato all'Italia un'infinità di tempo in superiorità numerica. E lì i Dragoni hanno dominato, giocando per tre minuti anche in 13. Così fa malissimo. Il punteggio finale recita 38-14, ovvero 5 mete a due.

    CHOC E REAZIONE — L'inizio del match è di quelli da ammazzare un elefante in corsa. Il Galles prova subito a mettere tutta la pressione del mondo sugli azzurri. E' l'inizio che tutti si aspettavano, ma certo la jella si accanisce con l'Italia che si ritrova sotto 14-0 in 6 minuti. Al 4' da una touche nei 22 azzurri il Galles con una serie di pick a go prova a sfondare, Parkes avanza e Castello sbatte con la testa sulle ginocchia del rivale mentre lo placca e crolla svenuto. Parkes a quel punto vola in meta e Anscombe trasforma mentre Castello è portato fuori tramortito e sostituito da Hayward. Il tempo di contraccare e un passaggio di Mbandà nei 22 gallesi è intercettato da Watkin che vola solitario nella prateria e serve North una volta nei 22 azzurri. L'ala gallese schiaccia, Anscombe trasforma ed è 14-0. Ma lì, proprio lì, quando l'imbarcata per gli uomini di O'Shea sembra sentenziata, arriva l'Italia più bella di questo Sei Nazioni. Con un Minozzi divino che fa ammattire i rivali ed è straordinario in difesa. Abbiamo un campione. E questo campione al 10' va in meta concretizzando la bella reazione azzurra. Servito da Violi, l'estremo se ne beve tre, con Gareth Davies e un certo Steff Evans trasformati in paletti di uno slalom speciale. Meta! Allan trasforma e sul 14-7 l'Italia è completamente in partita. Grande prova di tutti, con Mbandà che si immola ed esce zoppicante per LIcata dopo un quarto d'ora, Galles in difficoltà a più riprese e costretto al fallo più volte, con gli azzurri che nei primi 40 minuti ha il 66% di possesso e rischia solo due volte con Violi in difficoltà nei calci di liberazione e e stoppata tre volte. L'Italia ci crede e va in touche. Ma il carrettino, arma scelta da Parisse&soci, non funziona. Così Allan all'ennesimo fallo va alla piazzola. Sbagliando. Non sbaglia invece Anscombe a fine tempo per un fuorigioco che chiude il primo tempo sul 17-7. Il fischio finale, però, arriva dopo il bruttissimo placcaggio di spalla colpendo sul collo Minozzi mentre recuperava un pallone nell'area di meta. Dopo aver chiesto aiuto al TMO, Garces dà il giallo a Liam Williams.

    COSI' NO — Con il Galles in 14 ci si aspetta l'Italia all'arma bianca. Invece il Galles fa il Galles e nei 10 minuti in inferiorità è dominante: calcio, touche, maul, fallo, mischia a 5 metri, ovale rapidamente a Hill e meta, con la difesa azzurra colpevole. Anscombe trasforma ed è 24-7. Un guaio: all'8' un avanti volontario costa il giallo a Gareth Davies. E col Galles in 13 l'Italia colleziona disastri dopo disastri: touche regalata (la prima dopo 10 vinte!), passaggi sbagliati. Il Millennium esplode, gli azzurri in apnea con due uomini in più... E per fortuna che SuperMinozzi salva ancora una volta con uno scatto pazzesco: nel primo tempo aveva stoppata Liam Williams, nel secondo Faletau. Con 20 minuti giocati in superiorità l'Italia non mette in tasca un solo punto. Il parziale recita 7-0 e i match si decide qui. L'Italia si trasforma in frangiflutti contro l'onda rossa che prova a passare dove può ed è fermata col cuore, con l'orgoglio, con una dose di indisciplina che sale col passare dei minuti. Al Millennium il finale è una festa per la caccia alla quarta meta per il bonus. Allan evita quella di Parkes al 24' tenendo alto l'ovale, ma al 27' North, servito da Patchell, sfonda una difesa azzurra sempre più in difficoltà. Al 31' Tipuric fa cinquina servito al largo da Parkes. L'Italia è in confusione, regala palloni in attacco e si fa bucare in difesa, ma ha il pregio, anche stavolta, di non mollare mai. Chiudendo con la seconda meta, di Bellini servito da Ruzza a completare una bella azione alla mano. Il tempo di chiudere noi, in inferiorità, col giallo a Benvenuti per avanti volontario.

    DONNE — L'unica consolazione di giornata ce la forniscono le ragazze, che dopo la vittoria dell'Under 20, hanno battuto le gallesi 22-15 nella quarta giornata del Sei Nazioni donne. Un match tutta sostanza, condito da quattro mete una più bella dell'altra per la prima vittoria italiana al Millennium con tanto di bonus. E' mancato giusto il tris...
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    il Galles ha schierato le riserve...
     
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    CITAZIONE (stefchoen @ 13/3/2018, 19:01) 
    il Galles ha schierato le riserve...

    pensa che cappottino ci avrebbero fatto altrimenti
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    Rugby, Sei Nazioni: l’Italia in vantaggio per 70 minuti cede alla Scozia nel finale, 27-29

    Niente da fare per gli azzurri sconfitti anche nell’ultima partita del Sei Nazioni dopo un grande primo tempo e tre mete (due per Allan e una per Minozzi)

    17 MARZO 2018 - MILANO
    L’Italia perde anche l’ultima partita del Sei Nazioni in una gara che l’ha vista in vantaggio per settanta minuti dopo un grande primo tempo e tre mete (due di Allan e una di Minozzi). L’Italia si accontenta del punto per bonus difensivo evitando di chiudere a 0 punti. Non consola molto il premio di man of tre match per Tommaso Allan. Italia subito all’attacco con caparbietà guadagna metri verso la linea di metà scozzese in una lunghissima azione fino a ottenere un calcio piazzato al settimo che Allan non sbaglia. La Scozia risponde con veemenza bucando la difesa azzurra prima con Seymour poi con Finn Russell, la conclusione in meta è di Fraser Brown, Laidlaw non trasforma. Ancora l’Italia che spinge nella metà campo scozzese e viene premiata al14’ con la metà di Allan dopo una toucar per gli azzurri e una mail avanzante. Il numero 10 trasforma portando avanti gli azzurri 10-5. L’Italia domina come possesso palla e aggredisce gli spazi fino a trovare la seconda meta con un infinito Minozzi (4 mete in 5 partite) al 21’. Allan trasforma per il 17-5. Ancora una reazione degli ospiti che dopo una touche sfondano con la meta di Barclay trasformata da Laidlaw. L’inerzia dell’azione si sposta nel campo italiano con gli scozzesi che spingono e mantengono di più il possesso palla. Gli azzurri sventano una pericolosissima azione a ridosso della linea di meta costringendo gli scozzesi al fallo. Il primo tempo si conclude con l’Italia in attacco fermata in due occasioni dall’arbitro per un placcaggio alto e poi dalla difesa scozzese.

    SECONDO TEMPO — La Scozia rientra in campo con la prima linea cambiata in blocco, l’Italia invece è la stessa e al secondo minuto buca la difesa scozzese con Negri che va in meta ma l’arbitro Gauzere annulla per passaggio in avanti in una fase precedente. Meta solo rimandata: tre minuti dopo Polledri di forza buca e poi lancia Allan a meta. Lo stesso numero 10 trasforma per il 24-12. La prima sostituzione dell’Italia arriva al 12’ con Steyn per Zanni. La Scozia preme ma l’Italia regge anche in difesa. Mentre O’Shea comincia a pescare dalla panchina (Benvenuti esce per concussion sostituito da Hayward) Sean Maitland arriva in meta e la Scozia si avvicina 24-19 al 22’. Italia in difficoltà, comincia a fare errori e si disunisce faticando ad arginare la spinta scozzese. Inevitabile il sorpasso al 31’ con la meta di Stuart Hogg e trasformazione di Laidlaw. È 24-26. al 35’ arriva il piazzato di Allan da 35 metri concesso per fallo di Gray (non si è spostato dopo il placcaggio) e gli azzurri controsorpassano. Al 78’ ancora un piazzato ridà il vantaggio alla Scozia. Inviato da iPad
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    Questa è stata una beffa...
     
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