I 10 film più violenti della storia del cinema

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    I 10 film più violenti della storia del cinema

    Non fanno sconti a nessuno, sono spesso banditi, censurati e condannati, ma rappresentano la natura più profonda dell’animo umano

    Il cinema è una macchina di violenza, perché espone i sentimenti e le sensazioni dei personaggi, forzandoli a uscire. I personaggi di ogni film subiscono violenza tramite eventi, situazioni e svolgimenti pensati per metterli in crisi, farli soffrire e poi (qualche volta) farli gioire, così che gli spettatori possano fare altrettanto. E molto spesso tutto questo ha a che fare con la morte (l’evento più rappresentato al cinema in assoluto dopo il bacio).

    La casa delle bambole è appena uscito in Italia e vuole raccontare proprio cosa accade quando la violenza si abbatte sulle persone. Lo fa con una storia di caccia casalinga che mostra le conseguenze della violenza prolungata e il martirio umano e personale di un prigioniero continuamente massacrato. Praticamente la storia dell’umanità. Nel film di Pascal Laugier ci sono tensione, paura e ribrezzo della condizione in cui chi subisce la violenza, umiliato e spaventato, è prossimo alla rottura del proprio corpo.

    Qualsiasi film davvero violento fa epoca, diventa oggetto di interrogazioni, divieti, sequestri e in seguito culto.

    I migliori ci dicono davvero qualcosa di noi e della nostra radice più profonda. Non solo di quello che facciamo, ma di quello che proviamo nel vederla, attrazione e repulsione. Per questo i 10 film più violenti di sempre non sono necessariamente quelli che contengono più sangue, ma quelli che fanno di ogni gesto un atto durissimo e insostenibile, quelli che lavorano sulla percezione del dolore.

    10. Irreversible
    Noto più che altro per una scena di stupro lunga 10 minuti, girata in un unico pianosequenza, e per il suo affondare le mani nel mondo della violenza con lo stile elettrico di Gaspar Noè, Irreversible fa la più terribile e indicibile delle associazioni, quella tra il desiderio e la violenza.



    9. Human centipede
    La premessa poteva essere quasi divertente invece la maniera in cui è filmato il folle esperimento di unire esseri umani come un millepiedi, cioè dall’ano alla bocca a 4 zampe, è respingente e spaventosa già solo a scriverla. C’è qualcosa in quest’idea malata e nell’immagine che genera che ci risulta inaccettabile, ci risulta una violenza innanzitutto a noi che guardiamo.



    8. Robocop
    In teoria non c’è niente di violento nella storia di un poliziotto robot, nella pratica Paul Verhoeven ne fa un film durissimo in cui gli spari sembrano colpi di bazooka e fanno saltare gli arti, in cui i corpi vengono crivellati con il massimo del dolore e c’è un evidente contrasto tra la durezza del metallo e la debolezza della carne di fronte l’inesorabile, ingestibile e spaventosa cattiveria del primo. C’è il vero terrore della violenza e poi il suo abbattersi.



    7. Ichi The Killer
    Si poteva onestamente mettere qualsiasi film di Takashi Miike in questa lista ma Ichi The Killer è la summa di una poetica che unisce fumetto, effetti speciali e un culto della violenza creativa. Assieme all’episodio che ha realizzato per Masters of Horror è uno dei film più efferati di sempre, in cui la violenza diventa invenzione visiva, nulla è normale e ogni angolo nasconde qualcosa di strano, colorato, spaventoso e sanguinolento.



    6. Men Behind The Sun
    Pochi regimi sono stati più violenti di quello del Giappone antecedente la seconda guerra mondiale. Men Behind The Sun racconta quel che accadeva nei campi dove cinesi e russi erano tenuti prigionieri. Il tasso di violenza e di esperimenti umani e il fatto che fossero fatti realmente accaduti è così elevato e mostrato con un tale disprezzo per l’umanità di chi la subisce, che il film ha causato la rivolta degli esercenti che l’hanno proiettato.



    5. A Serbian Film
    Necrofilia, pedofilia e stupro su neonati, non manca davvero niente in questo film che ha causato l’apertura di un’indagine per stabilire se questo tasso di violenza non violasse la legge. Bandito in diversi paesi è il risultato di una generazione cresciuta con la guerra sanguinosa che ne ha segnato immaginario e mentalità. La violenza del film è la violenza della guerra.



    4. La passione di Cristo
    Per Mel Gibson lo spiritualismo passa attraverso la carne, cioè attraverso il principio cristiano che vuole che Dio si sia fatto uomo in Gesù e che abbia subito il martirio per salvarci dai nostri peccati. È l’atto più incredibile per una divinità: diventare uomo e subire violenza per le proprie creature. Proprio l’entità di questa violenza è quel che rende grande il sacrificio.
    La passione di Cristo è un lungo, fantastico, martirio, girato benissimo con una capacità di lavorare sul dolore epidermico, sull’uso del sangue e delle escoriazioni, le tumefazioni e il continuo insistere sulla violenza per testimoniare la solidità della fede.



    3. Salò o le 120 Giornate di Sodoma
    L’idea è geniale: adattare il marchese de Sade agli anni del fascismo, abbinare il sadismo sessuale di un gruppo di libertini fascisti al masochista per eccellenza. Il film che Pasolini non ha fatto in tempo a vedere in sala è un delirio di violenze e soprusi, in cui il sesso la coprofagia e la perversione sono l’arma per superare i discorsi sul sesso e attaccare le radici della mentalità fascista italiana.



    2. Martyrs
    Negli horror è il pubblico il vero prigioniero torturato, chiuso in una sala a vedere qualcuno con cui si è immedesimato mentre subisce violenza, costretto a sentirla su di sé nel vederla. Martyrs è l’apoteosi della tortura, un film in cui nello scantinato di una casa benestante viene scoperto una specie di magazzino di corpi da torturare e già torturati. L’obiettivo è ricreare artificialmente il martirio e quindi scatenare la santità, la maniera in cui viene inflitto è allucinante, esplicito e visivamente complicatissimo da sostenere. Il film più efferato di sempre.



    1. Cannibal Holocaust
    Vietato in più di 30 paesi, così memorabile da aver creato il genere found footage e così intelligente da saper compiere un’incredibile riflessione sul vedere. La visione di violenza contamina e stimola ad altra violenza. Ciò che è visto non può essere cancellato e ha un’influenza su di noi come lo ha sulla troupe che viaggia nella terra dei cannibali e nel vedere quella violenza selvaggia cambia.

    Il film di Ruggero Deodato è diventato famoso perché gli animali sono uccisi realmente (sarebbero tutti morti comunque per essere cucinati) ma in realtà è un capolavoro di cinema vero che si prefigge di mostrare la violenza ed è addirittura misuratissimo nel farlo. Il tutto accompagnato da uno score epico.



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    El Psy Kongroo

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    Ichi the killer è il più fulgido esempio della follia di Takesi Miike
    la scena dove apre in due da cima a fondo il violentatore mi ha fatto morire dal ridere :hihi:
     
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    ehm...no grazie, non fa per me
     
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    Bah, trovo l'elenco molto soggettivo mi pare di aver visto film più violenti.

    Tra l'altro secondo me parlando di film violenti non si possono non citare gli anni '70 che secondo me è stato uno dei periodi più violenti nella storia del cinema.


    Comunque personalmente citerei anche:

    "Grotesque" di Kōji Shiraishi

    oppure anche qualche film di Jorg Buttgereit tra cui "Nekromantik", "Schraam" (quest'ultimo è il mio preferito)


    Per gli anni '70 mi viene in mente "Luca il contrabbandiere" di Lucio Fulci o "Avere Vent'anni" di Fernando Di Leo con il famoso finale in cui alla tipa viene conficcato un ramo nella vagina.

    O qualsiasi film di mafia / vendetta degli anni '70 sono cose che adesso alla TV forse non trasmettono neanche più.
     
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    Dio non ha mai ordinato a nessuno di essere stupido

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    come non citare il meraviglioso finale de "il mucchio selvaggio?"
     
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4 replies since 12/12/2018, 23:04   68 views
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