Sei Nazioni 2019

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    Sei Nazioni: Scozia-Italia 33-20, azzurri inesistenti per 70’

    Un’Italia misera per 70 minuti è travolta dai padroni di casa. Nel finale tre mete (Palazzani, Esposito e Padovani) azzurre non cancellano la bruttissima impressione lasciata per oltre metà match

    Un’Italia misera, per 70’ incapace di creare gioco, di cambiare ritmo e di variare il copione, è battuta dalla Scozia nell’esordio del 20° Sei Nazioni. Grande atmosfera a Murrayfield, stadio esaurito e campo in perfette condizioni. Ma lo spettacolo è relativo. Colpa degli azzurri. Prevedibili, addomesticati, con poca personalità. Ultimi 10’ a parte, appunto. Finisce 33-20, cinque mete a tre. Ma il punteggio era sul 33-3 al 30’ della ripresa. Capitan Sergio Parisse (record assoluto di presenze nel Torneo con 66) e Leo Ghiraldini (al 100° cap azzurro) avrebbero meritato un pomeriggio diverso. Per gli azzurri, nella rassegna, è la sconfitta n. 18 consecutiva.

    PRIMO TEMPO — L’Italia, rispetto alla formazione prevista, deve rinunciare al mediano di mischia: Tito Tebaldi deve alzare bandiera bianca poco prima del via e al suo posto gioca Guglielmo Palazzani, con l’inserimento di Tommaso Benvenuti in panchina. E’ la Scozia a partire forte. Già al 3’ il Tmo non convalida una meta scozzese su driving maul per “doppio movimento” a terra di Gilchrist. Ma L’Italia, al 9’, mette per la prima volta i piedi nella metà campo avversaria e trova punti: Ritche placca fallosamente Parisse e Allan centra i pali. Ma la difesa azzurra, sin lì molto attenta, tre minuti più tardi allarga le maglie e, su calcio ad aprire il campo di Russell, nulla può contro la velocità di Kinghorn. La replica al 22’, dopo un pallone perso da Castello su passaggio al limite di Allan, che regala una mischia alla Scozia: gran sventagliata sinistra-destra col turbo innestato e i padroni di casa chiudono all’esterno, nel medesimo angolo di poco prima, con lo stesso Kinghorn, su ultimo passaggio di Hogg. Stavolta capitan Laidlow non sbaglia la trasformazione e il tabellone dice 12-3. L’Italia, incapace di mettere pressione sugli avversari, è oggettivamente poca cosa. Piove sul bagnato: Allan al 27’, toccato duro, è costretto al lasciare temporaneamente il posto a McKinley. La mediana azzurra, rispetto a quella che avrebbe dovuto essere la titolare, per una decina di minuti, è così forzatamente rivoluzionata. I ritmi, peraltro, non sono esagerati. Ma gli azzurri, nonostante la Scozia conceda qualche penalità di troppo, raramente riescono a superare la metà campo. Solo sul finire di tempo c’è una certa reazione con relativo avanzamento degli spazi. Ma non frutta punti.

    SECONDO TEMPO — Si riparte più o meno da dove si era finito: ovvero con la Scozia all’attacco (con fasi che superano la doppia cifra) e l’Italia costretta a difendersi. Fino alla terza meta: all’8’ c’è un break, c’è un calcetto a seguire e la firma di Hogg con un discutibile tap-in, che beffa l’accorrente Esposito. Laidllaw trasforma per il 19-3. O’Shea comincia la girandola di cambi, ma la musica resta la stessa. L’Italia è sterile, priva di fantasia, una squadra impalpabile. Non che la Scozia faccia chissà che, ma basta e avanza per tenere in pugno una partita scritta sin dalle prime battute. Piovono mete: un altro bel fraseggio e al 15’ arriva la tripletta di mister Kinghorn, una freccia. Per la Scozia il punto di bonus matura facile facile. E non finisice qui: al 22’ va in meta Harris, appena entrato. A trasformare adesso è Russell. Per l’Italia, nel finale, a risultato acquisito, c’è almeno una notevole reazione di orgoglio: al 30’ è Palazzani a schiacciare sotto i pali, al 35’ – con la Scozia in 14 per giallo a Berghan – è Padovani a raddoppiare su assist di Ruzza. Chiude, su un bel contrattacco, Esposito. Il calice, così, è meno amaro.
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    diciamo che gli inglesi non avevano tutti i torti quando parlavano di partecipazione priva di senso la nostra
     
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    CITAZIONE (francesca1991 @ 2/2/2019, 19:38) 
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    Rugby, Sei Nazioni: Italia-Galles 15-26. Azzurri due volte in meta, ma non basta

    Gli ospiti vanno avanti con 4 piazzati di Biggar, poi la meta di Steyn rimette in partita gli azzurri. Nel secondo tempo le mete di Adams e Watkin permettono agli ospiti di mettere al sicuro la vittoria, nel finale a segno Padovani

    Il Galles ha sconfitto per 26-15 l’Italia allo stadio Olimpico di Roma nel match che ha chiuso la prima parte del programma della seconda giornata del Sei Nazioni. Seconda vittoria (anche questa senza bonus) per il Galles, che si issa quindi momentaneamente al comando della classifica con 8 punti. Diciannovesima sconfitta consecutiva per gli azzurri nel Torneo (le prime 7 con l’ex c.t. Jacques Brunel, le ultime 12 con Conor O’Shea). Nel primo pomeriggio l’Irlanda era passata per 22-13 in casa della Scozia, mentre domani a completare il turno a Twickenham è in programma Inghilterra-Francia (ore 16).

    PIAZZATI E REAZIONE — Al primo possesso azzurro dal kick-off, con la palla nei 22, tenuto di Leonardo Ghiraldini e punizione facile sotto i pali con la quale Dan Biggar apre lo score. Gli azzurri hanno una buona reazione e giocano bene con i trequarti: per due volte è Angelo Esposito a procurarsi lo spazio per correre e a dare però letture poi sbagliate, prima consegnando l’ovale con un calcio all’ala avversaria e poi non sfruttando una superiorità con i compagni in appoggio. Il Galles torna subito a dominare nel territorio italiano, ma gli azzurri difendono con decisione e ordine senza concedere occasioni. Ma concedono un’altra punizione in mischia sempre sotto i pali per il facile calcio di Biggar. Al 18’ fuorigioco della linea azzurra poco oltre i 10 metri e terzo piazzato di Biggar. Da un pallone alto splendidamente recuperato dall’apertura nasce un lungo attacco gallese, che però non riesce a sfondare, ma è un altro fuorigioco azzurro davanti ai pali a regalare il quarto facile piazzato a Biggar. Al 34’ finalmente l’Italia si sblocca: da una punizione poco oltre la metà campo, Tommaso Allan va a cercare la touche nei 5 metri, gli azzurri conservano il possesso e dopo qualche pick and go e Bram Steyn a sfondare (Allan trasforma). Allo scadere da touche azzurra appena oltre la metà campo, dopo una punizione conquistata dalla mischia, i gallesi fanno crollare la maul e offrono agli azzurri l’ultima chance, ma la punizione di Allan centra il palo e si va al riposo sul 7-12.

    ALLUNGO — La ripresa si apre con gli azzurri subito nei 22 gallesi, con fuorigioco della difesa e facile piazzano di Allan per il -2. Il Galles sembra l’esatta copia di quello visto una settimana fa a Parigi, impreciso e poco cinico: la difesa azzurra, al netto di qualche errore individuale, controllo molto bene i possessi avversari e non offre occasioni da meta. Fino al 54’: da una touche gestita male che causa un in avanti, la mischia gallese ottiene un possesso di qualità e veloce, i trequarti riescono a prendere l’abbrivio e con il pallone che passa prima dalle mani dei centri Owen Watkin e Jonathan Davies, è poi l’estremo Liam Williams a inserirsi e creare il break e a regalare l’assist per la corsa in meta di Josh Adams (Biggar trasforma e lascia il campo a Gareth Anscombe). Il Galles a questo punto torna a dominare nel possesso e nel territorio e prima si guadagna una punizione con una mischia, poi dalla touche nei 22 con una maul avanza e poi apre per Anscombe, che con un calcetto scavalca la difesa azzurra e in area di meta il primo ad arrivare e schiacciare è Watkin (Anscombe trasforma). Ma al 76’ l’Italia si costruisce un bellissimo possesso nei 22 e le belle mani di Sergio Parisse lanciano Allan in un buco, poi l’apertura con una finta fissa l’avversario e poi offre a Edoardo Padovani l’assist per il tuffo in meta. Allan sbaglia la trasformazione e finisce 26-15 per il Galles.
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    Rugby, Italia-Irlanda 16-26. Gli azzurri ci sperano, poi è resa
    Primo tempo avanti con le mete di Padovani e Morisi, ma i Verdi, nonostante una prova non all’altezza, passano con le segnature di Roux, Stockdale, Earls e Murray. Siamo a 20 sconfitte consecutive nel Torneo

    24 FEBBRAIO 2019 - ROMA
    L’Italia arriva a quota 20 sconfitte in una partita con l’Irlanda comunque combattuta per ottanta minuti e in cui gli azzurri hanno pagato qualche errore difensivo di troppo, ma non hanno mai mollato la presa terminando anche il primo tempo in vantaggio, approfittando con tutto il cuore del mondo di un’Irlanda non irresistibile. L’Italia inizia con buona intensità ma l’Irlanda è pronta ad approfittare di ogni varco. La prima meta irlandese arriva dopo 11 minuti al termine di una lunghissima azione conclusa da Roux e trasformata da Sexton. Al 15’ Hayward evita la beffa da parte del neoentrato Conway lanciato a meta. L’Italia è viva, soffre, ma c’è. E accorcia le distanze con un piazzato realizzato da Allan e assegnato per un fallo concesso da Jackson in ruck. L’Irlanda fa in tempo a rimettere la palla, l’Italia pasticcia con Campagnaro e Budd e Stockdale vola in meta indisturbato ed è già 12-3 per gli ospiti dopo 20 minuti. Ma...

    LA SPERANZA — Lì si accende la scintilla. L’Italia, nonostante tante imprecisioni si arrampica a quota 6 punti grazie al piede di Allan dalla piazzola. E poi attacca, azzanna e al 32’ arriva la meta con Padovani liberissimo che conclude un’azione partita da Hayward, ultimo passaggio di Allan che poi non trasforma per il sorpasso: 11-12. Pazzesco Tebaldi in momento di grazie: ruba palla a Murray lancia l’Italia che rischia di bruciare tutto sulla destra fra Padovani e Campagnaro, Mbandà acchiappa il passaggio giusto e Morisi chiude la meta del sorpasso 16-12 che chiude il primo tempo.

    SOGNO INFRANTO — L’Italia spavalda all’inizio del secondo tempo spinge gli irlandesi nella loro metà campo non porta a casa nulla. E così l’Irlanda mette all’angolo gli azzurri fino a che Earls firma il nuovo vantaggio del 16-19. Al 62’ Hayward e Padovani fermano Earls sfuggito a Morisi e Allan, ma al 66’ arriva la meta (bonus) di Murray che finalizza la spinta della maul e l’Irlanda vola a +10 e chiude la gara nonostante l’orgoglio azzurro, che manca il piazzato del bonus difensivo con McKinley all’ultimo secondo.
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    Nel frattempo nel Sei Nazioni femminile...
     
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    ora tutti a vedere la nazionale femminile, un pò come quella di calcio
     
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    Rugby, Sei Nazioni: Italia, non basta la voglia: l’Inghilterra domina 57-14


    Due mete e tanto possesso sono inutili: a Twickenham azzurri battuti per la venticinquesima volta dai Bianchi su 25 match. E’ il 21° k.o. di fila per Parisse e compagni nel Torneo. Sabato all’Olimpico ci sarà la Francia

    INGHILTERRA-ITALIA 57-14 — Un’altra lezione. La potenza tanto temuta dei trequarti inglesi mette in ginocchio l’Italia, che cade a Twickenham 57-14 nel quarto match del Sei Nazioni. Per gli azzurri è il 21° k.o. di fila nel Torneo e la 25esima sconfitta in 25 precedenti contro gli inglesi. Troppo forti i padroni di casa, troppo talentuosi e potenti e al largo e feroci nei punti d’incontro per essere impensieriti dagli azzurri, coraggiosi in attacco ma leggeri e in evidente balia degli avversari in difesa, soprattutto negli spazi allargati. Sabato all’Olimpico contro la Francia ci sarà bisogno di un’impresa per evitare di chiudere il Torneo a zero, come nelle ultime tre edizioni.

    PRIMO TEMPO — L’Inghilterra dà subito l’idea di volersi divertire, Cokanasiga inizia a fare danni sul lato di Esposito, gli azzurri sembrano in balia. All’8° la mischia azzurra è punita dentro i propri 22, l’Inghilterra va in touche e sulla maul sfonda George. La reazione azzurra è splendida: fase su fase si avanza dentro i 22, l’Inghilterra placca duro ma al largo sembra scoperta, dopo 20 fasi Allan è bravissimo a danzare su Launchbury e Cokanasiga e sfondare per il 7-7. L’equilibrio però dura poco, perché al largo gli azzurri non riescono ad arginare i potenti trequarti inglesi. Al 15’ Esposito buca il placcaggio su Daly, che si infila tra Campagnaro e Padovani e serve May per la seconda meta. Campagnaro ferma Cokanasiga con una francesina, ma è un sasso che tenta di arginare un fiume: al 21’ Tuilagi sfonda ancora su Esposito per la terza meta, Farrell aggiunge tre punti con un facile calcio da 15 metri, la diga azzurra man mano cede. Castello, che aveva sostituito Campagnaro, deve a sua volta lasciare spazio a McKinley per un infortunio alla gamba sinistra. Al 30’ il primo calcio a favore per l’Italia, ma in attacco la maul azzurra è fermata e perde il pallone. Due minuti dopo un’altra volata di Tuilagi, che sfugge ad Allan e manda in mezzo ai pali Shields: è 31-7 e si vede poco altro, al di là di una bella volata di Hayward fino ai 22 che però non dà frutto.

    SECONDO TEMPO — L’Italia riparte macinando fasi su fasi, ma un’apertura sballata fa sfumare l’occasione. Gli inglesi invece si permettono di fare accademia: cambio di fronte dentro i 22, superiorità al largo e meta di Tuilagi. Al 14’ la replica azzurra porta alla seconda meta: dopo più fasi sotto i pali Allan salta un uomo e pesca sulla bandierina Morisi per il 36-14. L’ultimo quarto di gara è Accademia inglese: con Parisse uscito e con l’Italia senza una terza linea, vanno a segno Kruis su calcio di liberazione stoppato, Robson su altra volata di Cokanasiga e ancora Shields, su altro calcio di liberazione stoppato. Finisce 57-14.
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    Dio non ha mai ordinato a nessuno di essere stupido

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  12. Rotten Rossonero
     
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    Io penso che dobbiamo essere un attimo obiettivi e limitarci ad analizzare i fatti. Ormai siamo nel Sei Nazioni dal 2000 e, salvo qualche buonissimo risultato a fine "anni dieci", la situazione è sempre la stessa, anzi forse siamo addirittura involuti. Da vent'anni si sono fatti investimenti, il rugby è stato portato nelle scuole (durante i miei anni alle superiori 2003/2008 il Rugby era ben presente nelle attività pomeridiane) etc. etc., i risultati si dovrebbero vedere, invece oggi ci ritroviamo a commentare l'ennesima asfaltata della nostra carriera. Penso non sia un'eresia pensare che forse noi italiani non siamo portati per questo sport, non lo siamo mai stati e probabilmente non lo saremo mai.
    La Francia, se non sbaglio, ci mise 24 partecipazioni per vincere il torneo, c'è qualcuno che realisticamente pensa ad un'affermazione azzurra nei prossimi cinque anni?
     
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  13. francesca1991
     
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    Oddio, tutta questa promozione nelle scuole, almeno qui in Toscana io non l'ho vista
     
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    CITAZIONE (Rotten Rossonero @ 10/3/2019, 11:09)
    Io penso che dobbiamo essere un attimo obiettivi e limitarci ad analizzare i fatti. Ormai siamo nel Sei Nazioni dal 2000 e, salvo qualche buonissimo risultato a fine "anni dieci", la situazione è sempre la stessa, anzi forse siamo addirittura involuti. Da vent'anni si sono fatti investimenti, il rugby è stato portato nelle scuole (durante i miei anni alle superiori 2003/2008 il Rugby era ben presente nelle attività pomeridiane) etc. etc., i risultati si dovrebbero vedere, invece oggi ci ritroviamo a commentare l'ennesima asfaltata della nostra carriera. Penso non sia un'eresia pensare che forse noi italiani non siamo portati per questo sport, non lo siamo mai stati e probabilmente non lo saremo mai.
    La Francia, se non sbaglio, ci mise 24 partecipazioni per vincere il torneo, c'è qualcuno che realisticamente pensa ad un'affermazione azzurra nei prossimi cinque anni?

    io intanto direi che bisognerebbe iniziare ad avere uno zoccolo italiano evitando di infarcirla di oriundi, onde evitare situazioni tipo nazionale di calcio a 5 con solo brasiliani. Poi ovviamente, come in qualsiasi sport, bisogna partire fin da piccoli

    CITAZIONE (francesca1991 @ 10/3/2019, 19:13) 
    Oddio, tutta questa promozione nelle scuole, almeno qui in Toscana io non l'ho vista

    quando giocavo a calcio una ventina di anni fa e degli appassionati fondarono una squadra nello stesso posto in cui giocavano, venivano visti come degli appestati
     
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    Rugby, Sei Nazioni: Italia-Francia 14-25

    Tre mete a uno per i Bleus ed è il quarto Cucchiaio di Legno consecutivo. L’Italia spreca un sacco di occasioni, butta via due mete con Zanon e tanti punti al piede di Allan. Vano il forcing nei 10 minuti finali in superiorità, chiude la meta di Penaud

    L’Italia perde l’ultima chance di rompere il tabù Sei Nazioni e perde la 22ª partita consecutiva contro una Francia tutt’altro che irresistibile.

    PRIMO TEMPO — L’Italia inizia aggressiva al punto giusto e attenta in difesa. Conferma il buon rendimento nelle touche con Parisse che ne conquista una e sugli sviluppi dell’azione arriva al 6’ il calcio piazzato (fallo in ruck), realizzato da Allan che manda in vantaggio gli azzurri. Sei minuti dopo arriva il raddoppio con un calcio dopo una spinta in mischia chiusa che premia gli azzurri. I francesi sembrano sconnessi e disorganizzati ma al 16’ arriva la meta su un buco difensivo (Parisse ed Esposito) di cui approfitta Penaud e poi realizza Dupont, Ntamack trasforma per il sorpasso francese. Il vantaggio aumenta sul calcio piazzato da 35 metri realizzato da Ntamack per il 6-10. Sugli sviluppi di una touche in attacco Zanon perde l’aggancio sul passaggio di Allan per la meta. Su mischia a ridosso dell’are di meta Parisse perde il pallone della possibile meta. L’Italia continua a spingere ma anche il Tmo nega una meta. Al 36’ brutto fallo di Penaud su Esposito senza palla. Trova un buco Polledri che rilancia per Esposito e guadagna un altro calcio di punizione.

    SECONDO TEMPO — Si parte con un piazzato sull’entrata laterale in ruck d Aldritt. Allan stavolta sceglie i pali dai 35 metri e realizza. L’Italia si fa sotto 9-10. Subito dopo però arriva la meta di Huget dopo che Ntamack fa il buco su Tebaldi. Lo stesso Ntamack trasforma. Al 9’ Allan sbaglia un piazzato da 30 metri. Al 15’ arriva finalmente la meta azzurra con Tebaldi che finta un passaggio a un metro dalla linea di meta e imbroglia i francesi. Allan sbaglia la trasformazione e l’Italia rimane 14-17. Al 18’ Ghiraldini k.o. al ginocchio esce in barella, lo sostituisce Bigi. La Francia spinge in una lunga azione a ridosso della linea di meta azzurra e chiude con un drop di Ntamack per il 14-20. Ancora un tentativo di andare a meta di Tebaldi ma il Tmo non conferma. L’Italia continua a spingere. Sull’ennesimo fallo dei francesi arriva il giallo per Chat che chiudono in 14. La pressione dell’Italia è sempre più forte fino alla meta (35’) dell’esordiente Zanon liberato sulla sinistra ma il Tmo annulla anche questa. Lo stesso Penaudo al 39 trova la terza meta servito da Ntamack che beffa Hayward per il 14-25. L’Italia chiude mestamente il Sei Nazioni di nuovo senza vittorie e con il vicecapitano Ghiraldini in lacrime a bordo campo.
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