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L'Indice dei libri proibiti (L'Index librorum prohibitorum)
E' il 14 giugno 1966 quando papa Paolo VI decide di abolire L'Indice dei libri proibiti.
L'Index librorum prohibitorum era un elenco di pubblicazioni proibite dalla Chiesa cattolica, creato nel 1558 per opera della Congregazione della sacra romana e universale Inquisizione (o Sant'Uffizio), sotto Paolo IV.
Come si può immaginare nel corso dei secoli numerosi furono i personaggi che comparirono nell'elenco. Basti qui ricordare una serie di nomi di filosofi, scienziati e letterati le cui opere saranno incluse nelle varie edizioni dell’Index: Hobbes, Cartesio, Bacon, Montaigne, Locke, Rousseau, Pascal, Erasmo da Rotterdam, Darwin (proibizione molto attuale, direi), Kant, Mills, Proudhon, Schopenauer, Marx, Nietzsche …ma anche Beccaria, Croce, Emile Zola, Simone de Beavoir, Balzac, Dumas (padre e figlio), Machiavelli, Hume, Voltaire, Victor Hugo, Flaubert e Sartre. Tra gli italiani finiti all'indice vi sono stati, Vittorio Alfieri, Pietro Aretino, Giordano Bruno, Gabriele D'Annunzio, Antonio Fogazzaro, Ugo Foscolo, Galileo Galilei, Giovanni Gentile, Francesco Guicciardini, Giacomo Leopardi, Ada Negri, Enea Silvio Piccolomini (cioè papa Pio II), Adeodato Ressi, Girolamo Savonarola, Luigi Settembrini, Niccolò Tommaseo, Pietro Verri e Antonio Rosmini, Curzio Malaparte, Moravia (e pure il Teatro Comico Fiorentino!).
Negli anni ’60 col clima sociale fortemente mutato, oramai l’Index aveva perso la funzione proibitoria vera e propria per la quale era stato inventato: del resto la chiesa non poteva più far rispettare le proibizioni in modo diretto essendo priva di un potere coercitivo diretto fuori dai confini vaticani. Così Paolo VI decide di declassare l’Index trasformandolo non più in una lista di libri “proibiti”, ma in una lista di libri sconsigliati che rimane comunque moralmente impegnativa per i fedeli cattolici. Dunque non di vera abrogazione si può parlare, bensì di mutamento della forma dell’Indice, dovuto all’impossibilità di applicare in modo fattivo la lista censoria clericale nei “bui” tempi moderni (in cui evidentemente si son persi certi valori importanti).
Il “nuovo indice” è dunque la “Guida Bibiliografica” dell’Opus Dei, che si occupa di recensire i libri (ed i film!) e catalogarli all’interno di sei categorie in base alla loro conformità od avversione alla “retta via” cattolica; in questo elenco tra gli autori, letterari o cinematografici, le cui opere sono assolutamente da evitare per ogni cattolico e particolarmente pericolose per i figli sono inclusi (oltre a tutti quelli sopra citati) anche Woody Allen, Max Weber, Luchino Visconti, Gore Vidal, Velazquez, Vazquez Montalban, Kirk Douglas, Milan Kundera, Abbagnano (quello dei testi di filosofia dei licei!), Asimov, Stephen King, Jack Kerouac, Bukowski, Camus, Severino, Popper, Ida Magli, De Marchi, Philip K. Dick, la Fallaci nonché migliaia di altri autori.
Carino da notare che un opera come Les Miserables di Victor Hugo fu censurata mentre libri ben più criticabili, in primis il Mein Kampf di Adolf Hitler, non verranno mai proibiti. Del resto il Fuhrer era un cattolico ed aveva raggiunto un Concordato con la chiesa stipulato da Eugenio Pacelli, nunzio vaticano in Germania negli anni ’20 e poi Segretario di Stato (all’epoca appunto del Concordato) e quindi asceso al soglio pontificio come papa Pio XII durante il conflitto mondiale (antisemita dichiarato e sostenitore di Franco, si spostò su posizioni antinaziste soltanto quando oramai la guerra volgeva al peggio per le potenze fasciste). Ma questa è un altra storia.
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