Recvidivo don Felice, la polizia lo ha colto sul fatto a far sesso in auto con un 16enne

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    Recvidivo don Felice, la polizia lo ha colto sul fatto a far sesso in auto con un 16enne

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    È stato di nuovo arrestato don Felice La Rosa, l’ex parroco di Zungrì, in provincia di Vibo Valentia, già condannato a due anni e 4 mesi di carcere per prostituzione minorile. L’uomo era stato scarcerato appena pochi mesi fa dopo aver appena finito di scontare una pena per aver compiuto atti sessuali con un minore.

    Come riportano i quotidiani calabresi, quest’oggi gli uomini della Squadra Mobile di Vibo Valentia, in collaborazione con gli uomini del Commissariato di Gioia Tauro, titolari dell’indagine, lo hanno arrestato e posto ai domiciliari in attesa dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria. L’arresto, disposto dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della procura, è arrivato al termine di una inchiesta condotta dai poliziotti del commissariato di Gioia Tauro.
    Il 45enne è stato nuovamente coinvolto in una indagine che riguarda l’accusa di “atti sessuali con un minore di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni in cambio di un corrispettivo in denaro o altra utilità, anche solo promessi”, accusa che se confermata in sede giudiziale comporta una condanna “alla reclusione da uno a sei anni e con la multa da 1500 a 6000 euro”.
    Residente a Calimera, una frazione di San Calogero, in provincia di Vibo Valentia, per compiere gli atti di violenza , l’ex parroco si sarebbe spostato nella zona fra Rosarno e San Ferdinando e qui avrebbe avuto . L’uomo sarebbe accusato di due distinte ipotesi di reato, una solo tentata e l’altra consumata. Le indagini della polizia hanno consentito ai pm di ricostruire le abitudini del sacerdote che avrebbe abusato di minorenni bulgari dietro il pagamento di somme di denaro. A reclutare i ragazzi sarebbe stato un uomo di nazionalità bulgara che, dai 50 euro pagati dal sacerdote tratteneva 20 euro.
    Il suo nome non è nuovo alle cronache italiane. Ne settembre del 2019, don Felice era stato arrestato per effetto di una condanna a due anni e quattro mesi per il reato d’induzione alla prostituzione minorile, pena che già scontata. In seguito all’arresto, il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Luigi Renzo, lo aveva sospeso a divinis.
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