Dagli anni ’90 le bestemmie e parolacce in Italia sono aumentate del 70%

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    Dagli anni ’90 le bestemmie e parolacce in Italia sono aumentate del 70%

    Bestemmie

    Secondo una ricerca linguistica, le bestemmie sono aumentate in modo clamoroso. Il sito internet in cui è stata pubblicata ha un nome che è tutto un programma: Parolacce.org. Da quel che se ne deduce, le imprecazioni che riguardano Dio e la Madonna sono addirittura triplicate. Lo stesso discorso vale per le parolacce più “innocue” e le altre espressioni volgari.

    L’autore del sito citato è un linguista, Vito Tartamella: quest’ultimo ha deciso di approfondire la storia recente del turpiloquio, partendo dagli anni Novanta del secolo scorso. L’esperto si è avvalso di un’apposita indagine che è stata elaborata dalle Università di Bologna e Torino e sono venuti fuori risultati interessanti. Il database è ben aggiornato.

    Come ha ammesso lo stesso Tartamella, le informazioni disponibili sull’argomento che di solito è tabù sono state fatte risalire fino a ventisette anni prima. Il confronto tra l’Italia del 1992 e quella del 2019 è impietoso. Sono comunque pur sempre delle “abitudini linguistiche” e fanno comprendere meglio come è evoluta la società nel corso del tempo. Non è poi difficile immaginare la parolaccia più gettonata in assoluto.

    Parolacce a go-go
    La parolaccia che va per la maggiore è senza dubbio ca**o, visto che il membro maschile ispira chi deve imprecare in qualsiasi situazione. Altre citazioni importanti sono quelle di mer*a e minc**a, capaci di scalare in modo importante questa speciale classifica. Tartamella ha una vera e propria passione per l’argomento.

    Le bestemmie (e non solo) degli ormai lontani anni Novanta erano 45. Nel 2019 sono diventate 75, dunque trenta in più (quasi il 70% di aumento nello specifico). Ecco perché gli italiani dei giorni nostri sono molto più volgari e soprattutto possono contare su una varietà maggiore se confrontata con il passato. Nel 1992 le parolacce non erano altro che una percentuale trascurabile del totale delle parole pronunciate (0,08%).

    Attualmente invece si è saliti fino allo 0,21%. In pratica queste scurrilità sono considerate ancora delle eccezioni dal punto di vista del parlato, ma oggi potrebbero essere definite delle “eccezioni abituali” come ha sottolineato lo stesso Tartamella. Mordersi la lingua sarà sempre più difficile.

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    un dato ISTAT positivo alla fine c'è
     
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    Dagli anni Novanta viviamo una perenne crisi economica.
    Coincidenze? Io non credo (cit.)
     
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