Visto l'interesse riscosso da uno dei video postati qualche giorno fa nel thread che di fatto monopolizzo dedicato agli ascolti, lascio questo breve post dedicato ad uno dei miei generi preferiti, il c.d. "Desert Blues".
Prima di cominciare, serve però un minimo di approfondimento, in cui vi snocciolerò "alcuni sciocchi dettagli personali" [cit.]: correva l'anno del signore 2014, l'internet (ed il mondo) erano diversi, e mentre rientravamo a casa da una visita dalla nonna con la famiglia, alla radio (che, sempre accesa, ci accompagnava in quell'oretta scarsa di viaggio) passò un pezzo che riuscì a catturarmi fin dalle prime note.
La canzone era questa , l'autore tale "Bombino", e il genere il "Desert Blues".
Appena a casa, mi fiondai subito a cercare avidamente tutto quello che riuscii a trovare di questo Touaregh pazzo, alto come una pertica e che canta nella sua lingua natale mentre fa gridare e piangere la sua chitarra come un bluesman del Delta che è appena stato al crocicchio a parlare con il signor Legba
Così scoprii (grazie a Wikipedia), che il "Desert Blues" (o, in lungua natia, il Tishoumaren), è un genere musicale della regione del Sahara dell'Africa del Nord e dell'Ovest, e che i critici lo descrivono come una fusione di Rock e Blues con la musica tradiziona sahariana, Maliana e dell'Africa del Nord. Lo stile ha avuto i suoi epigon fra i musicisti Touaregh nella regione del Sahara, in particolare in Mali, Burkin Faso, Nigeria, Sahara Occidentale, Algeria e Libia.
La voce di wikipedia è molto più esaustiva di quanto potrei essere io in un post che già così è fin troppo prolisso, perciò se volete approfondire vi rimando all'articolo.
In chiusura, mi preme di aggiungere due considerazioni: la prima, che ho scoperto fra l'altro scorrendo la biografia di Bombino, è che questa è una musica "di protesta", per un periodo addirittura proibita dalle autorità dei vari paesi, ed attraverso la quale i Touaregh hanno veicolato la loro rabbia, insoddisfazione e istanze di libertà, e questo, me la fa apprezzare ancora di più... altro che punk band da centro sociale o Rage Against The Machine.... questa è gente che o alternava l'Ak47 con la chitarra o che rischiava IL CARCERE o peggio (e, credo sia superfluo dirlo, finire al gabbio in uno stato Centro-Africano messo molto male in materia di democrazia e diritti umani non è esattamente come farsi un giretto "al fresco" nelle nostre - comunque disastrose - patrie galere).
La seconda considerazione, che è semplicemente meravigliosa, è questa: il Blues che noi tutti conosciamo ed amiamo (almeno, io lo amo, di voi fottesega ) nasce dai canti degli schiavi, strappati dalle coste del Mali e portati a lavorare nei campi di cotone del Vecchio Sud. Ebbene, quella musica, attraverso le radio, è "tornata a casa" dove ha rimesso radici e si è re-innestata nel tronco dove era nata. E questa "chiusira del cerchio" mi lascia sempre con il sorriso.
Chiudo (questa volta sul serio), lasciandovi un bellissimo live del buon Bombino. Buon ascolto, amidinine!
Ammetto che vedere dei Touaregh schitarrare così mi fa sorridere. Potere della musica
Che poi, ovviamente, in occidente sono solo abiti di scena... quando vidi Bombino per la prima volta (in provincia di Treviso, non riordo il posto preciso), vidi proprio Bombino ed i suoi musicisti mentre si preparavano a salire sul palco, ed erano ovviamente vestiti con abiti occidentali.
Poi, invece, prima di imbracciare gli strumenti, si infilano sopra queste Djellbe (che, spero per loro, siano leggere come sembrano), e vanno in scena vestiti come cosplay de "Il Leone del Deserto"
feticistanylon ma grazie ... io di mio cerco di tenerlo vivo e aggiornato, (non solo perché l'ho aperto per ordine di Shagrath82 , e quando una cosa te la dice il capo tu la fai, e pure bene :-P, ma) anche perché fra tutto sto "black medal stupramadonne" [cit.] un po' di sano blues (e di blues BELLO come questo) fa solo che bene, non credi?
) nasce dai canti degli schiavi, strappati dalle coste del Mali e portati a lavorare nei campi di cotone del Vecchio Sud. Ebbene, quella musica, attraverso le radio, è "tornata a casa" dove ha rimesso radici e si è re-innestata nel tronco dove era nata. E questa "chiusira del cerchio" mi lascia sempre con il sorriso.
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... io di mio cerco di tenerlo vivo e aggiornato, (non solo perché l'ho aperto per ordine di Shagrath82 , e quando una cosa te la dice il capo tu la fai, e pure bene :-P, ma) anche perché fra tutto sto "black medal stupramadonne" [cit.] un po' di sano blues (e di blues BELLO come questo) fa solo che bene, non credi?
