John Lou
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Uriah Heep- Very Heavy, Very Umble (1970)
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Ci sono dischi, che aldilà della bellezza intrinseca o del valore storico, divntano leggenda per gli episodi cui sono legati. Ed è proprio il caso di questo album di debuto degli Uriah Heep che, con na felice intuizione (ed a registrazione pressoché ultimata) decisero di inserire le tastiere, per rendere più epico e progressivo il loro hard rock (influenzati forse dal fatto che, nello studio accanto, i Deep Purple stavano portando avanti le registrazione di un'altro album fondamentale nella storia dell'hard britannico: In Rock). Alla formazione si aggiunse così Ken Hensley, virtuoso tastierista, il cui contributo a questo album fu comunque modesto (situazione che cambiò radicalmente a partire dal disco successivo, di cui fu l'autore della maggior parte di testi e musiche).
Very Heavy, Very Umble uscì cosi nel nella primavera del 1970, come un autentico fulmine a ciel sereno, dove l'hard rock dei Led Zeppelin incontrava quello dei Deep Purple, innestandosi di elementi prog, come nell'opener "Gypsy". La voce di David Byron, uno dei cantanti più dotati e sottovalutati della sua epoca è poesia pura, dal timbro pulito ed interpretazione cristallina che trova il suo apice nella ballata "Come Away Melinda", scarna e maestosa, con un picco emozionale sul finale dove il resto della band tesse dolcemente la trama di un tappeto emotivo con pochi precedenti.
Box invece dimostra il suo talento nel riff bellissimo in "Dreammare", nell'incedere maestoso di "Walking In You Shadow", mentre "Real Turned On" è una strizzata d'occhio ai Vanilla Fudge (altra band fondamentale nello sviluppo del rock della decade precedente). Otto pezzi che quasi quaranta anni dopo sanno di classici "incompresi", una serie di capolavori cesellati da una band che, dopo un'altra manciata di album, perderà prima la sua ispirazione e poi il suo cantante (spentosi il 28 febbraio del 1985).
Questo disco è stato, assieme sucessivo, un tassello importantissimo per lo sviluppo del Rock degli anni '70, da un lato indurendone il suono e distaccandosi dalla matrice blues di album e autori coevi (Black Sabbath e Led Zeppelin su tutti) e dall'altro attraverso l'inserimento di elementi e richiami classici (come poi faranno anche i Deep Purple ed i Rainbow), segnando così il solco di quello che sarà il suono dell'hard rock e del metal della decade successiva.
Tracklist
1. Gypsy (Box-Byron) - 6.37
2. Walking In Your Shadow (Newton-Byron) - 4.30
3. Come Away Melinda (Hellerman-Minkoff) - 3.49
4. Lucy Blues (Box-Byron) - 5.10
5. Dreammare (Newton) - 4.40
6. Real Turned on (Box-Byron-Newton) - 3.39
7. I’ll Keep On Trying (Box-Byron) - 5.27
8. Wake Up (Set Your Sights) (Box-Byron) - 6.28
Edited by The Beach Strummer - 28/7/2021, 11:17
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