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Dio non ha mai ordinato a nessuno di essere stupido
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Sesto album per la band di Andorra, che si sposta sempre più verso lidi djent e di un certo death metal, più che altro nei suoni della batteria e in certi passaggi vocali.
Un bel po' di collaborazioni, produzione perfetta, forse un po' troppo gelidi. Sembra tutto perfetto, i brani sono tecnicamente ineccepibili, manca quel minimo di boh, pathos o persino di paraculaggine che permetta ai Persefone di fare il grande salto.
Non dico che il disco sia brutto, ma forse questa strada mi convince meno rispetto ai lavori precedenti.
VOTO: 7.5
Tracce:
No. Title Length
1. "Metanoia" 1:55
2. "Katabasis" 4:32
3. "Architecture of the I" 6:11
4. "Leap of Faith" 5:05
5. "Aware of Being Watched" 7:27
6. "Merkabah" 5:59
7. "Consciousness (Pt.3)" 11:06
8. "Anabasis" 15:30
Formazione:
Marc Martins: voce
Carlos Lozano: chitarre
Miguel Espinosa: tastiere, voce
Tony Mestre: basso
Sergi Verdeguer: Batteria
Filipe Baldaia: Chitarra
Ospiti:
Einar Solberg (Leprous): voce (traccia 1)
Steffen Kummerer (Obscura): chitarre (traccia 8)
Angel Vivaldi: Chitarre (traccia 8 )
Merethe Soltvedt (Two Steps from Hell): voce (tracia 5 e 8). -
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Boh.
Se vi dicessi che mi annoiano terribilmente?. -
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Qualcun altro che li ascolta *o*
Metanoia è l'album che meno mi piace del gruppo, ma resta comunque un lavoro di spessore
Non vorrei che ora che hanno finalmente firmato per una casa discografica importante abbiano dei "paletti" da rispettare. -
.Non vorrei che ora che hanno finalmente firmato per una casa discografica importante abbiano dei "paletti" da rispettare
Ma sicuro. Oppure verranno massacrati con produzioni fatte a stampino (vedi nuclear blast). -
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Gli ultimi 2 album, Spirituale migrazioni e Aathma si scostavano già dai lavori precedenti verso sonorità più elaborate e meno "spinte", ma in quest'ultimo album hanno accentuato parecchio la cosa ed è il primo sotto una major.