Deus ex machina
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Il pubblico d'Europa premia l'Ucraina, l'Eurovision è un successo per Torino
Il verdetto al termine di una settimana indimenticabile per la nostra città
Èla Kalush Orchestra a vincere la 66esima edizione dell’Eurovision Song Contest. L'Ucraina, favorita secondo i pronostici è la vincitrice della 66esima edizione della kermesse con "Stefania".
Il brano, dedicato alle madri dei componenti della band prima dell'esplodere del conflitto, è diventato un inno alle madri di tutti gli ucraini in questo momento drammatico in cui il Paese è nel pieno del conflitto dopo l'aggressione subita dalla Russia.
Decisivo il televoto degli europei, che ha fatto salire l'Ucraina dal quarto al primo posto. L'Italia, rappresentata da Mahmood e Blanco con "Brividi", chiude in sesta posizione. Il Regno Unito, primo per le giurie nazionali si è dovuto accontentare del secondo posto, in terza posizione è arrivata la Spagna.
Il presidente Zelensky si è già congratulato con i vincitori e ha detto che il suo Paese organizzerà la prossima edizione della kermesse. Il suo sogno sarebbe quello di organizzarla a Mariupol.
Nella finale si sono sfidati i rappresentanti di 25 Paesi, i 20 che si sono qualificati dalle 2 semifinali di martedì 10 e giovedì 12 maggio e i cinque Paesi "Big-Five" dell'Eurovision, Italia, Spagna, Germania, Regno Unito, Francia.
Eurovision Song Contest 2022, il trionfo dell'Ucraina L’ultima serata è stata impreziosita dai Maneskin che sono tornati all’Eurovision Song Contest un anno dopo la loro vittoria a Rotterdam con “Zitti e buoni” che li ha lanciati verso un successo planetario e che ha dato all’Italia e a Torino la possibilità di organizzare questo grande evento noto in tutto il mondo.
Damiano, Victoria, Thomas e Ethan erano attesissimi al PalaAlpitour e hanno regalato una super-performance con la presentazione in anteprima mondiale del brano “Supermodel” e il loro tributo a Elvis. L'altra ospite della serata, Gigliola Cinquetti, che nel 1964 fu la prima vincitrice italiana dell'Eurovision Song Contest, ha fatto fare a tutti un tuffo nel passato con la sua "Non ho l'età".
Al successo di questa edizione della manifestazione hanno dato un grande contributo Laura Pausini, genuina nella conduzione e capace di scaldare il pubblico di tutto il mondo con le sue canzoni più note, proprio come ha fatto Mika che oggi, sabato 14 maggio, ha regalato un super-show con le sue più grandi hit tra chi non potevano mancare "Love today", “Grace Kelly” e “Happy ending” e Alessandro Cattelan, dall'inglese impeccabile e perfetto nel dettare i ritmi serrati dello show, che ha un ritmo decisamente più elevato, a livello di velocità della scaletta, rispetto a quello a cui siamo abituati al Festival di Sanremo.
Se la conclusione della manifestazione è stata felice lo si deve all'mpegno dell’EBU, la società che organizza l’Eurovision e la Rai, al comune di Torino, alla regione Piemonte, ai tantissimi volontari, alle forze dell’ordine e a tutti coloro che hanno lavorato per la riuscita di questo grande evento.
Torino, da domenica 8 maggio, quando è stato inaugurato ufficialmente l’Eurovision Song Contest con la cerimonia di apertura alla reggia di Venaria Reale a sabato, 14 maggio, ha avuto i riflettori puntati addosso ed è riuscita a farsi apprezzare da tantissime persone provenienti da tutto il mondo, conquistate dalla bellezza dei monumenti, dal cibo e dalle persone.
Le due semifinali, in diretta televisiva, le serate in Piazza d’Armi, per le prove, gli eventi all’Eurovillage, le vie del centro finalmente, dopo due anni di pandemia, piene di turisti, richiamate da questo evento, provenienti da ogni parte del globo, hanno offerto un chiaro segnale della voglia che questa città ha di dare il suo contributo alla ripresa e le sue potenzialità sono state veicolate in tutto il mondo anche grazie alle straordinarie immagini diffuse durante la manifestazione.
L’Eurovision Song Contest, questa sfida canora nata nel Dopoguerra ispirandosi al festival di Sanremo, in questo periodo drammatico per l’aggressione della Russia all’Ucraina, ha fatto vivere giorni di festa a tutti i torinesi e ai turisti, dimostrando come tante bandiere possano convivere assieme, riportando tutti a un clima che in città non si viveva dalle Olimpiadi del 2006 e che i più giovani non avevano mai vissuto.
Questo il messaggio più importante che questa manifestazione ha lasciato.
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