Coppa Italia 2022-23

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    Torino, show in serbo: Lukic e Radonjic abbattono il Palermo

    I granata vincono 3-0 nei trentaduesimi contro i rosanero. Prova convincente per Juric, che sorride in vista dell'esordio in Serie A contro il Monza
    Dal nostro inviato Mario Pagliara

    6 agosto - TORINO
    Lo show è tutto in serbo. Ad aprire le danze ci pensa Lukic, il bis lo serve Radonjic (su assist di Lukic). Poi alla festa partecipa anche Pellegri per il tris. E’ una storia con molte prime volte: primo gol per Lukic con la fascia di capitano, debutto in granata per Radonjic con la soddisfazione della rete (e gliene annullano anche un’altra per fuorigioco di Sanabria). Il Torino comincia la stagione con il piglio giusto, eliminando con un 3-0 il Palermo (vivo solo nella prima mezzora) dalla Coppa Italia. Ai sedicesimi i granata troveranno il sorprendente Cittadella che ha fatto fuori il Lecce.

    TORO DA RODAGGIO—
    Ha avuto bisogno di una mezzora abbondante il primo Toro della stagione per sciogliersi, abbozzare le sue solite giocate e alzare il baricentro quel tanto che basta per far scattare alcuni dei meccanismi tipici del calcio di Juric. A metà partita si è visto un Toro in fase di rodaggio, distesosi poi nella seconda parte della gara. Il Palermo è ancora senza un allenatore, anche se l’accordo con Corini è ormai vicino, fa quel che può e si mostra nella prima mezzora organizzato e sbarazzino, ma sulla distanza emerge tutto il divario tecnico. Dopo nove minuti serve un provvidenziale colpo di reni di Milinkovic per evitare ai granata di capitolare: errore di Lukic a centrocampo, Floriano si invola, serve Brunori che prova un tiro a giro sul quale il portiere serbo ci arriva. Al 17’ Elia approfitta della partenza lenta dei granata, arrivando palla al piede dal centrocampo fin dentro l’area granata. L’ultimo quarto d’ora del primo tempo segnala l’avvio della crescita del Toro. Arrivano le due principali occasioni dei granata, entrambe sui piedi di Radonjic: al 36’ discesa libera del serbo, che poi spara in tribuna con il destro (il suo piede forte) pur avendo davanti la porta spalancata. Al 45’ doppio passo di Radonjic finito con diagonale di un soffio a lato.

    SHOW IN SERBO— In avvio di ripresa la prima conclusione è dei siciliani (3’): Milinkovic ci arriva in tuffo sul tiro di Floriano. Ma il Toro ha ormai trovato campo e misure, e solo l’imprecisione di Seck gli impedisce di trovare con più semplicità la via del gol. Vantaggio che però arriva dopo nove minuti. Ancora Radonjic crea scompiglio nell’area siciliana, un rimpallo accompagna la palla al limite dell’area: di gran carriera arriva dalle retrovie Lukic che scarica in corsa un tiro imprendibile per Pigliacelli. Il centrocampista serbo trova il gol alla sua prima serata da capitano. Il Palermo è alle corde, il Toro gioca sciolto e cinque minuti dopo si vede annullare il raddoppio di Radonjic (assist di Lukic) per la posizione di fuorigioco di Sanabria, emersa dopo il ricorso al video a bordocampo. Non c’è più partita da un pezzo, i granata sono in dominio. Il primo acuto di Radonjic è solo rinviato e arriva alla mezzora. Stesso film, cross di Lukic ma stavolta Radonjic colpisce di testa. Tre minuti dopo c’è gloria per il primo gol stagionale di Pietro Pellegri, appena subentrato a Sanabria. Il Toro chiude bene la sua prima e ora si concentra per l’esordio in campionato di sabato a Monza.
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    Avanti Cremonese, Bologna e Genoa. Colpo Modena, Sassuolo eliminato

    Nei trentaduesimi esce la quinta squadra di A: neroverdi sconfitti 3-2 al Braglia. I ragazzi di Blessin piegano con lo stesso punteggio il Benevento. In serata la squadra di Mihajlovic batte 1-0 il Cosenza e la formazione di Alvini fa fuori la Ternana
    Davide Amato

    8 agosto - MILANO
    Regge più di un’ora il castello difensivo del Cosenza, capace di tenere testa al Bologna nonostante la categoria di differenza (decisive le parate del croato Matosevic). Poi, al 65’, Sansone si inventa il colpo da biliardo da fuori area e regala il passaggio ai sedicesimi (1-0 al Dall’Ara) alla squadra di Mihajlovic (che si rivede al suo posto in panchina) e Arnautovic (migliore in campo e corteggiato dalla Premier). Passa il turno anche la Cremonese di Alvini (3-2 alla Ternana): lombardi avanti con Bogdan (autogol) e Okereke, poi gli umbri ne fanno due di colpo (con Rovaglia a Palumbo) ma la firma di Quagliata chiude definitivamente i conti per la neopromossa in A. Nel pomeriggio dell’ultimo giorno dedicato ai trentaduesimi di Coppa Italia cade il Sassuolo, battuto a sorpresa dal Modena per 3-2. Stesso punteggio nella sfida di Marassi vinta dal Genoa sul Benevento.

    GENOA-BENEVENTO 3-2
    Buona la prima per il Grifone di Blessin. Genoa avanti, Benevento battuto 3-2 al Ferraris: i rossoblù davanti ad oltre diecimila spettatori hanno superato la squadra di Caserta ed ora affronteranno la Spal nei sedicesimi di coppa Italia. Il Genoa ha dato subito una dimostrazione della sua forza, con la doppietta di Gudmundsson e il gol di Coda su rigore nella ripresa, autore anche dei due assist per l’islandese nel primo tempo. La squadra di Caserta ha comunque provato a rimanere sempre in partita, riaprendo la gara prima dell’intervallo con il colpo di testa vincente di Glik, che ha permesso agli ospiti di andare al riposo sul 2-1. Proteste del Benevento per l’azione da cui è nato il primo vantaggio genoano, su un contatto Sabelli-Letizia (rimasto a terra) non punito dall’arbitro Colombo, decisione poi confermata dal check Var. La manata di Viviani su Sabelli frutta il rigore del 3-1 nella ripresa, dopo che il direttore di gara aveva inizialmente fischiato un fallo dal limite dell’area. Nasca, dalla sala Var, ha segnalato invece che l’episodio era avvenuto in area. Nel finale la squadra di Blessin ha provato invano a chiudere la gara mancando il 4-1, finché al 50’ della ripresa Karic ha approfittato di un errore di Galdames firmando dal limite dell’area il definitivo 3-2.

    MODENA-SASSUOLO 3-2— Colpo grosso del Modena di Tesser che allo stadio Braglia piega il Sassuolo per 3-2. Padroni di casa avanti 2-0 con i gol di Falcinelli e Mosti, prima del riposo accorciano i neroverdi con un rigore di Berardi. Nella ripresa terza rete del Modena, ancora con Mosti, autore di una doppietta. Nel finale altro gol del Sassuolo con Ayhan ma non basta. Nel prossimo turno la formazione di Tesser dovrà vedersela contro la vincente di Cremonese-Ternana.

    BOLOGNA-COSENZA 1-0— Mihajlovic si affida al 3-5-2. In attacco gioca regolarmente Arnautovic, nonostante le sirene di mercato del Manchester United: al fianco dell’austriaco spazio a Sansone. Esordio ufficiale per l’ex Cagliari Lykogiannis. Dionigi opta invece per un 4-3-3 con Larrivey supportato da Brignola e D’Urso. Il primo squillo, al 16’, è di Arnautovic, che si gira in un fazzoletto e testa i riflessi di Matosevic. La squadra di casa gioca alta e propone ma fatica a trovare spazi contro un avversario ben posizionato in campo. Al 37’ Sansone ci prova da posizione defilata, invano, mentre la conclusione di Soriano al 40’ si spegne sul fondo. In avvio di ripresa Sansone e Arnautovic (di tacco) sfiorano il vantaggio al 49’. Tra il Bologna e l’1-0 c’è di mezzo il solito Matosevic, che al 58’ toglie dallo specchio la conclusione (di testa) a botta sicura di De Silvestri. Al 65’, però, il castello difensivo del Cosenza cade, trafitto da un gol dalla distanza di Sansone (rasoiata nell’angolino basso). Da lì al triplice fischio non succede praticamente più nulla: ai sedicesimi il Bologna se la vedrà con il Cagliari.

    CREMONESE-TERNANA 3-2— Nella Cremonese di mister Alvini spazio dal 1’ per i nuovi acquisti Radu, Chiriches e Pickel. In attacco, in coppia con Tsadjout, c’è l’ex Venezia Okereke: alle loro spalle Zanimacchia. Nella Ternana di Lucarelli davanti giocano Partipilo, Pettinari e Rovaglia. Proprio Partipilo, all’11’, spreca una sorta di rigore in movimento, sparando alto. I lombardi rispondono con lo spunto acrobatico di Tsadjout, che con il tacco (complice la deviazione di Bogdan) si inventa il gol del vantaggio su tiro-cross di Zanimacchia (14’). Al 22’, sugli sviluppi di un corner, Okereke firma di testa il raddoppio. La Cremonese, sempre con Okereke, sfiora il tris al 32’: Iannarilli si oppone. Il match sembra più che mai incanalato ma al rientro dagli spogliatoi succede l’incredibile, con gli umbri che la pareggiano in un paio di minuti: prima, al 54’, Rovaglia batte Radu di testa e poi, al 58’, Palumbo elude Chiriches e buca la rete di potenza. Immediata la reazione dei grigio rossi: ci pensa Quagliata, appena entrato, a riportare avanti la Cremonese su un’incertezza della linea difensiva avversaria (60’). E al 66’ solo la parata del solito Iannarilli nega il poker ad Acella; mentre al 75’ Radu salva su Martella. Poco dopo, al 79’, Palumbo centra la traversa. E all’82’ Vasquez sfiora il quarto gol. Sei minuti di recupero, al termine dei quali la Cremonese (che domenica andrà a Firenze per la prima di campionato) può festeggiare l’approdo ai sedicesimi, nei quali affronterà il Modena.
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    Monza avanti, ma che paura. Il Verona crolla col Bari. Parma e Ascoli, che colpi

    Gytkjaer risolve il match col Frosinone sul finire. Pesantissimo 1-4 per gli uomini di Cioffi, affossati da Cheddira. Mihaila e Camara fanno fuori la Salernitana. Venezia decimato dal Covid, ridono i marchigiani nel recupero
    Oscar Maresca-Davide Amato

    7 agosto - MILANO
    Una domenica quasi perfetta per le squadre di Serie B in Coppa Italia: tre delle quattro gare in programma per i trentaduesimi del trofeo nazionale se le sono aggiudicate delle formazioni del campionato cadetto. La Salernitana cade all'Arechi sotto i colpi del Parma di mister Pecchia (2-0): decisive, nella ripresa, le reti di Camara (entrato in campo da qualche secondo) e Mihaila. Dopo i successi esterni del Bari a Verona (1-4: Cheddira elimina Cioffi) e dell’Ascoli a Venezia (2-3: match risolto da Fontana nel recupero dopo il pari di Mikaelsson all’89’), anche il Monza rischia la beffa casalinga e all'U-Power Stadium, contro il Frosinone di Grosso, fa valere la categoria di differenza solo nel finale (3-2): i brianzoli del duo Berlusconi-Galliani, neopromossi in A, chiudono il primo tempo avanti (rigori di Valoti e Caprari) ma in quattro minuti, ad inizio ripresa, si fanno rimontare da Haoudi e Kone. E solo all’83’, in extremis, chiudono i conti grazie al sigillo del subentrato Gytkjaer.

    MONZA-FROSINONE 3-2
    Spazio dal 1’ per alcuni dei nuovi acquisti dei lombardi: Stroppa schiera titolari Cragno, Ranocchia, Marlon, Birindelli e Caprari (out Pessina per un fastidio fisico mentre Sensi gioca la mezz’ora finale). Grosso sceglie invece un 4-2-3-1 con Moro, ex Catania, unica punta. I padroni di casa chiudono il primo tempo sul doppio vantaggio, grazie alle sbavature difensive degli avversari. Al 25’ Valoti trasforma il penalty concesso per l’intervento irruento di Kone su Birindelli (in posizione defilata). Subito dopo, al 26’, Cragno salva proprio su Kone. E nel finale, al 43’, Caprari segna un altro rigore, dopo il fallo di Oyono su Valoti quasi sulla riga di fondo campo. Al rientro dagli spogliatoi il match cambia volto ed inerzia all’improvviso. La ripresa si apre con il gol ospite, siglato dalla distanza (complice una deviazione di Ranocchia) da Haoudi (52’). Meno di cinque minuti e il pareggio è servito: Kone brucia Barberis, riscatta l’errore precedente e firma il 2-2 (56’). A decidere il match all’ultimo respiro sono le forze fresche messe in campo da Stroppa. Spunto di Colpani per Gytkjaer (83'): il danese, da centro area, è lesto nel freddare Turati, regalando alla squadra del presidente Berlusconi il sedicesimo contro l’Udinese.

    SALERNITANA-PARMA 0-2—
    Nel 3-5-2 di Nicola la coppia d’attacco è formata da Ribery e Botheim (neo acquisto norvegese), preferiti a Bonazzoli; mentre Pecchia, all’esordio ufficiale sulla panchina ducale, si affida a Man,Bernabè e Mihaila alle spalle di Inglese. Il primo tempo scorre su binari dell’equilibrio: entrambe le squadre ci provano ma senza particolari pericoli per i due portieri, Sepe e Chichizola. Nella ripresa il match si accende. Al 50’ Mihaila si fa largo nella difesa avversaria e poi spara centrale. Sugli sviluppi di un corner Romagnoli centra la traversa della porta della Salernitana (57’). Il gol è nell’aria. E al 60’, sul filo del fuorigioco, il neo entrato Camara (2002 in campo dal 59’) deposita in rete una conclusione di Bernabè inizialmente respinta da Sepe. Nicola risponde giocandosi la carta Bonazzoli. Al 64’ serpentina in solitaria di Sohm: Sepe dice di no al coast to coast dello svizzero. La Salernitana prova a reagire ma il gol è ancora del Parma, con Mihaila che sfrutta un rimpallo e raddoppia (74’). All’80’ Gyomber sfiora di testa il possibile 1-2. Da lì al triplice fischio (7 minuti di recupero) il Parma cerca di concedere il meno possibile per poi strappare il pass per il sedicesimo di finale contro il Bari.

    VERONA-BARI 1-4— I gialloblù sono subito pericolosi al 4’ con Henry. Gli uomini di Mignani si difendono, ma al 15’ Lasagna porta in vantaggio i padroni di casa: Lazovic sguscia sulla sinistra, il solito Henry si fa parare un colpo di testa da Caprile ma l’attaccante ex Udinese sul rimpallo la butta dentro. Al 23’ Ceccherini è costretto a uscire per infortunio, al suo posto Magnani. Gli ospiti non si arrendono e provano a ripartire, trovano il pareggio al 29’ con Folorunsho di testa: il più veloce dei suoi sul rimpallo di Montipò dopo il tentativo di Cheddira. Al 43’ arriva pure il raddoppio dei biancorossi. Benedetti lancia il contropiede, ancora Cheddira supera Gunter e non sbaglia davanti al portiere. Nel recupero del primo tempo Henry e Lasagna impensieriscono il portiere avversario, che si fa trovare pronto. Ancora una chance al 48’ per il Bari, Maita fa partire un gran destro dalla distanza deviato fuori da Montipò. Al Bentegodi non ci si ferma un attimo. La squadra di Mignani si fa vedere davanti con Cheddira, al 49’ la reazione gialloblù col bel tiro di Faraoni parato da Caprile. Passano appena due minuti e Hongla atterra in area Maita, sul dischetto ci va l’attaccante classe ’98 che firma la doppietta personale. Il gruppo di Cioffi prova a reagire e al 55’ Henry sbatte sul palo dopo il tocco del portiere. Buio pesto per il Verona: al 69’ Faraoni si fa ammonire, poi reagisce male e si prende il rosso. Gli ospiti dilagano e al 78’ Cheddira trova anche il quarto gol. Ai sedicesimi ci va il Bari.

    VENEZIA-ASCOLI 2-3— Una partita subito complicata per la squadra di Javorcic: tredici le assenze nel gruppo causa Covid. In difesa ci vanno Remy e Baudouin, classe ’03 e ’04. Pecile ci prova al 9’ con un tiro di prima, nulla di fatto. Poi giocano solo gli ospiti nella prima frazione. Lungoyi mette in difficoltà la difesa avversaria, ma il più bravo dei suoi è Bidaoui. Corre sulla fascia e crea pericoli: al 24’ serve Dionisi in area, prova il destro parato da Joronen. La rete che sblocca la sfida è di Saric al 35’: sugli sviluppi di un calcio d’angolo riceve da Caligara e con un sinistro potentissimo buca la porta dei padroni di casa. Il Venezia prova a reagire nella ripresa, senza mai impensierire gli ospiti. Al 70’ è il nuovo entrato Ciceretti a scappare sulla fascia destra, serve al centro per Falzerano che raddoppia. Cambia tutto negli ultimi cinque minuti di partita. All’87’ Mikaelsson sfrutta un brutto rilancio di Leali e accorcia le distanze. Ancora l’attaccante islandese classe ’04 riceve da Novakovich e con un pallonetto supera il portiere: è parità al minuto 89. Tre minuti dopo, l’ennesimo capovolgimento di fronte: Falzerano si libera dell’avversario sulla corsia sinistra, trova Fontana in mezzo all’area che in rovesciata beffa Joronen, complice anche una deviazione di Baudouin. Vince l’Ascoli, ma che fatica.
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    Brescia e Spezia a valanga su Pisa e Como. Maldini esordio e gol. Empoli fuori al 120'

    Sarà Spezia-Brescia al prossimo turno: Nzola (doppietta) trascina i liguri nel 5-1. Gli uomini di Maran passano in vantaggio, poi non c'è scampo. La Spal passa al Castellani con Arena all'ultimo minuto dei supplementari
    Oscar Maresca

    6 agosto - MILANO
    Sabato di Coppa Italia per le squadre impegnate nei trentaduesimi di finale. Al Castellani passa la Spal dopo i tempi supplementari: la squadra di Venturato recupera lo svantaggio con Dickmann all’82’, Cambiaghi aveva sbloccato la gara al 79’. L’Empoli ci prova in tutti i modi, ma al minuto 120 un colpo di testa di Arena regala il passaggio del turno ai biancazzurri. Nelle gare del pomeriggio il Brescia batte il Pisa all’Arena Garibaldi. Primo tempo equilibrato (1-1 al 45’), nella ripresa la formazione di Clotet si impone e raddoppia con Ayé, firma il tris con Ndoj e nel recupero realizza addirittura il quarto gol con Bianchi. Fa ancora meglio lo Spezia contro il Como al Picco: gli uomini di Gotti superano 5-1 gli avversari. L’ultima rete della partita è di Daniel Maldini, che al primo pallone toccato va in gol. Assente Fabregas, tra i liguri out Maggiore, finito in tribuna dopo le polemiche per la fascia da capitano. Nel prossimo turno si sfideranno Brescia e Spezia.

    PISA-BRESCIA 1-4
    Un primo tempo ricco di occasioni all’Arena Garibaldi. La prima chance è dei padroni di casa al 1’ con Cisco, che in area di rigore fa tremare Andrenacci. La risposta degli ospiti arriva qualche minuto dopo con Bianchi. Il portiere dei toscani Nicolas è bravo al 14’ a salvare sulla linea un’occasione di Ayé. Al 18’ è Jureskin a portare avanti un’azione personale, ma la conclusione finisce fuori. Il risultato si sblocca al 19’: Mastinu riceve palla da rimessa laterale e con un pallonetto scavalca il portiere, la palla si ferma sulla linea e Masucci la insacca di testa. Il pareggio della squadra di Clotet arriva al 24’: Ndoj su punizione colpisce col destro la traversa, la palla sbatte sulla schiena di Nicolas e finisce in porta. Prima dell’intervallo è ancora Ndoj a essere pericoloso colpendo il palo, al 37’ Ayé è solo davanti al portiere servito da Bianchi ma sbaglia ancora. Nella ripresa esce Nicolas per infortunio, al suo posto Olivieri. Il Brescia parte meglio e al 60’ passa con Ayé, parabola del solito Ndoj in area per Moreo che di testa serve l’attaccante che raddoppia. Gli uomini di Clotet non si fermano e al 71’ realizzano anche la terza rete con Ndoj ancora protagonista: il centrocampista albanese riceve da Niemeijer e supera il portiere avversario. Gli ospiti non si fermano e nel recupero arriva pure la quarta rete segnata da Bianchi di testa su assist di Van de Looi.

    SPEZIA-COMO 5-1— Succede poco nella prima frazione. L’occasione migliore ce l’ha Verde al 29’, fa partire il sinistro e Ghidotti è bravo a deviare fuori. Solo (tanti) calci d’angolo per gli uomini di Gotti, ma nulla di fatto. È Nzola a regalare il vantaggio ai suoi al 43’: assist volante di tacco di Gyasi, l’attaccante si libera dalla pressione di Binks e col pallonetto scavalca il portiere. La squadra di Gattuso protesta perché il giocatore angolano ha allargato il braccio, ma il silent check del Var conferma il vantaggio. La partita cambia registro nel secondo tempo. Il Como inizia ad attaccare con decisione, Cerri cade in area al 49’: per l’arbitro non è rigore. Dall’altra parte del campo la difesa degli ospiti sbaglia una rimessa laterale, ma Guidotti salva su Nzola. Al 53’ l’attaccante dei liguri serve in area Verde, che manda fuori davanti al portiere. Passa appena un minuto e Blanco sfrutta l’assist di Parigini per firmare il pari. Ritmi alti, al 58’ Kabashi atterra Bastoni in area: dal dischetto ci va Verde, che stavolta non sbaglia. C’è tempo anche per il tris della formazione di Gotti: al 71’ Strelec supera il portiere avversario e mette in cassaforte il passaggio del turno. Dilagano gli ospiti: tocco di mano in area di Binks, Nzola sigla la doppietta personale e fa 4-1 al 76’. Nel recupero c’è spazio anche per il debutto con gol in maglia Spezia di Daniel Maldini, entrato dalla panchina, in area controlla e fa gol su assist di Reca.

    EMPOLI-SPAL 1-2 DTS— Pochi lampi al Castellani nei primi 45’. Bajrami è il migliore dei suoi, al 13’ ha una buona occasione che finisce fuori. Al 20’ ci prova Destro, nulla di fatto. Ancora il trequartista albanese, dieci minuti più tardi, tira e Alfonso disinnesca. L’altra chance arriva al 36’ col solito Bajrami, il portiere devia dopo il tocco di Arena. Nella ripresa il gruppo di Venturato si fa vedere in attacco. La Mantia al 58’ manda alto dopo il passaggio di Dickmann. Pochi minuti dopo Maistro e Zanellato hanno due buone occasioni. Al 71’ Cambiaghi appena entrato ruba palla, serve Bajrami ma Alfonso para e salva il risultato. È un’altra partita con l’ingresso in campo dell’attaccante di proprietà dell’Atalanta: al 79’ il portiere para la conclusione del trequartista albanese, sul rimpallo Cambiaghi non sbaglia. Vantaggio Empoli, ma appena due minuti dopo Dickmann col sinistro a giro buca la porta di Vicario. Parità, si va ai supplementari: i toscani sono pericolosi nel primo tempo con Baldanzi e Degli Innocenti, entrambi classe ’03, entrati al posto di Marin e Haas. Al 110’ Celia atterra Degli Innocenti in area: l’arbitro fischia rigore, ma dopo il check del Var annulla la decisione. Un colpo di testa di Arena su calcio d’angolo allo scadere regala il passaggio del turno alla Spal: gol al debutto per il difensore ex Catanzaro.
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    Udinese e Cagliari avanzano. Decisivi Deulofeu e Viola. Feralpisalò e Perugia k.o.

    I friulani si complicano la vita e rischiano contro i lombardi nel finale, sardi bravi a ribaltare nel finale un match apertissimo
    Francesco Calvi

    5 agosto - MILANO
    Il Cagliari segna subito, si fa sorpassare ma poi vince 3-2 con un capolavoro di Viola. L’Udinese, invece, passa il turno grazie a Success e il solito Deulofeu. I primi due match dei trentaduesimi di Coppa Italia 2022/2023 si chiudono con i successi delle squadre di Liverani (3-2 contro il Perugia) e Sottil (2-1 con la Feralpisalò), all’esordio sulle rispettive panchine. All’Unipol Arena segnano anche Altare, Melchiorri, Di Serio e Lapadula. Contro i bianconeri si esalta Siligardi, ma il suo gol non basta alla Feralpisalò. In serata scenderanno in campo anche Lecce e Sampdoria, entrambe impegnate in casa. I giallorossi ospitano il Cittadella, per i blucerchiati c’è il test-Reggina da superare.

    CAGLIARI-PERUGIA 3-2— I rossoblù partono con il piede giusto e passano in vantaggio al 2' con un'incornata di Altare su corner di Viola. La formazione di Liverani è pericolosa nella prima mezzora e sfiora il raddoppio con Pavoletti e Luvumbo. Subito dopo si scatena Melchiorri: Goldaniga non riesce a fermarlo, l'ex di turno sigla l'1-1 e poi ci riprova con un'incornata. Nella ripresa, i sardi inseriscono Zappa e Lapadula al posto di Di Pardo e Pereiro, ma al 69' è il Perugia a portarsi in vantaggio con una rete di Di Serio, entrato in campo da due minuti. La contro-rimonta dei padroni di casa è firmata da Lapadula e Viola. L'attaccante del Perù pareggia i conti dal dischetto, poi una traversa di Melchiorri e una conclusione di Di Serio fanno tremare il Cagliari. Chiude i conti proprio Viola, che realizza il 3-2 direttamente su calcio di punizione all'89'.

    UDINESE-FERALPISALÒ 2-1— Il 3-5-2 bianconero è ancora efficace, nonostante Sottil si affidi a quattro nuovi innesti: in difesa sono titolari Ebosse e Bijol, a centrocampo c'è spazio per Lovric e Masina. Già nei primi 10', si esalta la coppia Success-Deulofeu. Il gol dell'1-0 arriva al 10': Success dribbla tutti in area di rigore, poi finisce a terra e conquista un penalty trasformato dallo spagnolo. La Feralpisalò prova a rispondere con Siligardi e Cernigoi, che segna una rete annullata per fuorigioco. L'Udinese raddoppia al 56', con Success che appoggia in rete chiudendo l'ottimo contropiede dei suoi. Gli ospiti si esaltano nel finale, ma non vanno oltre il 2-1: al 67' va in gol Siligardi con uno splendido mancino, poi Cernigoi spreca due occasioni.
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    Colpo Cittadella: Lecce eliminato. La Reggina spaventa la Samp

    Una doppietta di Tounkara ai supplementari mette il sigillo alla prima sorpresa di Coppa. I veneti affronteranno la vincente di Torino-Palermo. A Genova decide tutto un rigore di Sabiri. Audero salva il risultato parando un rigore a Cicerelli all'88': i blucerchiati affronteranno la vincente di Venezia-Ascoli
    Davide Amato

    6 agosto - MILANO
    Al Via del Mare la copertina è tutta per l’ex Lazio Mamadou Tounkara, che nei tempi supplementari segna una doppietta e regala al suo Cittadella (2-3) la gioia del passaggio del turno ai danni del Lecce di Baroni, incapace di far valere la categoria di differenza. Contemporaneamente, a Marassi, la Sampdoria soffre più del dovuto la Reggina di Inzaghi: la gara, arbitrata da Maria Sole Ferrieri Caputi, viene decisa da un rigore segnato nella ripresa da Sabiri (1-0), con i calabresi che recriminano un gol annullato a Crisetig, oltre al penalty sbagliato all’89’ da Cicerelli (parato da Audero, determinante come nel derby della scorsa stagione contro il Genoa). A completare il quadro della prima giornata dei trentaduesimi della Coppa Italia 2022-23 ci sono i successi, maturati nel pomeriggio, del Cagliari di Liverani (3-2 contro il Perugia grazie ad un capolavoro di Viola nel finale) e dell’Udinese di Sottil (2-1 con la Feralpisalò sull’asse Success-Deulofeu): debutto vincente per i due allenatori all’esordio sulle rispettive panchine.

    SAMPDORIA-REGGINA 1-0
    Giampaolo manda in campo i suoi con il 4-1-4-1: davanti c’è Caputo, mentre Quagliarella parte in panchina. Spazio dal 1’, a centrocampo, per Candreva, Rincon, Sabiri e Leris. Inzaghi risponde con il 4-3-3 e si affida, come terminale avanzato, a Menez. I calabresi, pericolosi al 9’ con Liotti, concedono poco agli avversari. Al 32’ Caputo prova di testa a rompere l’equilibrio: Ravaglia fa buona guardia. Prima del riposo il portiere ospite si oppone pure alla punizione da fuori di Sabiri (49’). Bene la Reggina anche nella ripresa: in avvio si rendono pericolosi Gagliolo (47’) e Ricci (50’). I blucerchiati rispondono con Augello (alto al 54’) e Caputo (murato al 58’). Girandola di cambi. Dal 63’ c'è in campo Quagliarella. Poco dopo arriva l’episodio che sblocca il match. L’arbitro concede un rigore per fallo di Gagliolo sul neo entrato De Luca: dal dischetto Sabiri non perdona (67’). I granata di Inzaghi non mollano. E nel finale rimettono la gara in parità con il colpo di testa di Crisetig (80’), che però viene annullato da Ferrieri Caputi dopo un lungo check (presunto offside di Cicerelli). La Reggina protesta e successivamente fa lo stesso per un contatto in area di Augello su Pierozzi (85’). Altro controllo al Var. E penalty per i calabresi: Audero intuisce l’angolo e para su Cicerelli (89’). Nove minuti di recupero. Alla fine la Sampdoria può tirare un sospiro di sollievo: sfiderà la vincente di Venezia-Ascoli.

    LECCE-CITTADELLA 2-3— Nel 4-3-3 di Baroni gli occhi sono puntati sul neoacquisto Ceesay, bomber esploso l’anno scorso nello Zurigo, schierato al centro dell’attacco pugliese. Per il Cittadella di Gorini un 4-3-1-2 con Antonucci e Asencio (ex di turno) come tandem offensivo. I veneti partono in modo propositivo e sfiorano il vantaggio al 20’: palo esterno di Lores. I salentini (out dal 22’ Dermaku per infortunio) provano a prendere in mano le redini del gioco e vengono fuori alla distanza, ma senza riuscire a sfondare. Nella ripresa il Cittadella ripropone fin da subito uno spirito arrembante. Il pubblico del Via del Mare (oltre 15 mila spettatori) prova a scuotere la squadra locale. E al 62’ il Lecce la sblocca al termine di un’azione corale: cross di Di Francesco ed esterno al volo di Strefezza. Dal 68’ dentro Colombo per Ceesay. Gli ospiti non demordono: al primo pallone toccato il neo entrato Carriero propizia il gol del pareggio, segnato da due passi da Asencio, che poi non esulta (73’). All’80’ Antonucci sfiora il golazo di tacco. Pavan, al 92’, quasi completa la rimonta per i suoi. Dall’altra parte Baschirotto è impreciso al 93’. Si va ai supplementari, dove il subentrato Tounkara sale in cattedra: prima segna dalla distanza (92’) e poi, di prima intenzione, cala il tris sugli sviluppi di un corner (100’). Il Lecce tira fuori il carattere e accorcia i conti con il milanista Colombo al 105' ma questo non basta, nonostante l'assedio dei minuti finali. Triplice fischio: il Cittadella firma l'impresa e si regala la sfida contro una tra Torino e Palermo.
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    Coppa Italia, che Palermo! Brunori tris e Reggiana k.o.

    Un Bari da applausi batte 3-0 un Padova in affanno, mentre il Modena passa facile: 3-1 al Catanzaro
    31 luglio - MILANO

    Ci pensa sempre lui: Brunori strapazza la Reggiana con una tripletta (la prima in rosanero) e regala al Palermo l’accesso al prossimo turno di Coppa Italia dove affronterà il Torino. È stata una gara a senso unico, anche se qualche sbavatura di troppo nella ripresa ha riacceso le speranze degli emiliani.
    Il bomber rosanero è ripartito da dove aveva lasciato nella finale playoff con il Padova, senza soluzione di continuità, anzi è andato oltre. Il Palermo mostra la versione di Baldini. Di Benedetto, dopo l’addio del tecnico toscano, da traghettatore verso la nuova guida tecnica (Corini sempre in pole) che dovrebbe esser decisa dal City Group nei primi giorni di questa settimana, non intacca l’impianto che è salito in Serie B. Uniche due novità Pigliacelli in porta e Broh in mezzo al campo, il tecnico della Primavera non si fa prendere dalla tentazione di schierare una dose massiccia di nuovi acquisti. Diana, invece, deve fare i conti con alcune assenze. Tra i padroni di casa che presentano l’impianto che ha vinto in Serie C e gli emiliani che devono provare il salto in Serie B, ha prevalso il meccanismo collaudato dei rosanero che per tutto il primo tempo hanno avuto un predominio territoriale sul Reggiana.

    La doccia fredda dopo appena 3 minuti, grazie alla zampata di Brunori, su un cross perfetto di Valente, ha complicato l’avvio difficoltoso dei granata. I dentro-fuori di Fella e gli inserimenti di Brunori hanno mandato in tilt l’impianto difensivo degli uomini di Diana, che hanno patito in particolare il ritmo dei padroni di casa, fino a subire il raddoppio ancora sull’asse Valente-Brunori, bravo a sbucare di testa e a mettere alle spalle di Turk. Nella ripresa il copione non cambia più di tanto: Rosafio, però, è bravo a costruirsi da solo l’azione che porta al fallo in area di Buttaro. Il numero 7 dal dischetto batte Pigliacelli. Unico lampo degli ospiti che tornano a subire l’iniziativa dei rosanero con De Rose e Broh che fingono tutti i duelli in mezzo al campo e possono innescare forze fresche come Silipo e Soleri.

    La Reggiana rischia grosso quando Luciani trattiene vistosamente in area Brunori, l’arbitro lascia passare, ma non può fare nulla quando la scena si ripete al 32’. Il numero nove dal dischetto porta a tre le marcature e mette una cassaforte la qualificazione, se non fosse per una leggera sofferenza nel finale dovuta a un gol in mischia di D’Angelo che però non compromette il successo dei rosanero. (Fabrizio Vitale)

    3-2
    BARI DA APPLAUSI, PADOVA IN AFFANNO

    Applausi al Bari che conquista con merito la qualificazione al turno successivo regalandosi la sfida con il Verona. In attesa dei rinforzi la squadra pugliese continua a crescere per farsi trovare pronta per il debutto in campionato. Da rivedere l’ambizioso Padova perché l’atteggiamento offensivo è ammirevole, ma gli equilibri tattici sono ancora da registrare con la difesa più volte in affanno.

    BOTTA DECISIVO— Non inganni il risultato perché la partita è stata a tratti equilibrata e gradevole. Le due squadre hanno subito sollecitato le difese avversarie ma è stato il Bari a sfruttare le occasioni prodotte grazie alle giocate di Botta. Dopo otto minuti il fantasista ha sbloccato il punteggio con una conclusione a giro di sinistro dal limite dell’area di rigore; poco dopo proprio Botta ha sorpreso la difesa avversaria con un lancio millimetrico che ha permesso a Cheddira di raddoppiare. Il Padova non si è arreso, ha provato a costruire gioco ma ha lasciato troppi spazi, rischiando sulle ripartenze degli avversari. Nonostante la buona volontà di Ceravolo ed un tentativo su punizione di Russini l’equilibrio della partita non è cambiato, anzi è stato il Bari a sprecare qualche potenziale occasione. Il tema tattico non è mutato nel secondo tempo; Curcio ha provato a tenere in corsa i veneti, ma sulle sue conclusioni le parate del bravo Caprile hanno neutralizzato i tentativi di rimonta del Padova che poi è crollato nel finale ed è stato punito nel recupero ancora una volta da Cheddira. (Roberto Guerriero)

    3-1
    SCATTO MODENA, CATANZARO KO

    Modena si regala il derby con il Sassuolo (lunedì 8 al Braglia) e lo fa con una prestazione di sostanza contro un Catanzaro rimasto in partita fino alla fine. Colpita dal gol a freddo dopo 30 secondi di gioco firmato da Silvestri, la squadra di Vivarini ha tenuto in costante apprensione un Modena che, dopo un avvio spumeggiante, ha faticato a tenere sotto controllo il match, cercando di replicare alla manovra ragionata dei calabresi con ripartenze veloci, grazie all’intraprendenza di Azzi, poi calato alla distanza. I doppi interventi decisivi di Seculin hanno permesso al Modena di mantenere il vantaggio, incrementato nel finale del tempo da Diaw, abile nell’attaccare lo spazio cogliendo impreparata la difesa ospite.Modena con due trequartisti, Tremolada e Falcinelli, Catanzaro con diverse assenze e con Pontisso (al suo posto Cinelli) costretto a dare forfait poco prima dell’inizio.La gara torna in bilico nella ripresa quando un’incertezza difensiva del Modena permette al Catanzaro di accorciare con Tentardini.Serata molto calda, inevitabili i cambi. Ne trae beneficio il Modena che mette al sicuro la qualificazione con la girata al volo di Magnino. Nel finale un palo di Iemmello non cambiare le sorti del match.

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    Bolzano, stadio Druso tutto nuovo ma non basta: il turno di Coppa Italia lo passa la Feralpi

    Stadio nuovo, Serie B in vista, ma al Druso di Bolzano passano i bresciani che adesso affronteranno l'Udinese nel turno successivo di Coppa Italia.

    31 luglio
    La gara ha visto, senza una copertura televisiva in diretta perché Mediaset ha deciso di non trasmettere i match validi come turno preliminare, la qualificazione della Feralpi al turno successivo contro l'Udinese. Per il Südtirol era la prima partita ufficiale dopo la promozione dalla Lega Pro alla Serie B e dopo la conclusione dei lavori per il rinnovamento dello storico Stadio cittadino, con le tribune portate a una capienza di 5.500 spettatori.
    A mettere in difficoltà i padroni di casa altoatesini allenati da Lamberto Zauli, ci ha pensato la connection interista. Il primo gol della Feralpisalò guidata dall'ex tecnico nerazzurro Stefano Vecchi lo ha segnato nella parte finale del primo tempo Luca Siligardi, a sua volta prodotto del Settore giovanile di Appiano Gentile negli anni compresi fra il 2006 e il 2008. Dopo il raddoppio di Siligardi a inizio ripresa, terza rete della Feralpi da parte di Iacopo Cernigoi, importante colpo di mercato estivo del club bresciano. Il classe '95 è cresciuto nei vivai di Mantova e Milan e nelle scorse stagioni ha fatto bene a Pescara e Seregno. Se sul 3-0, dopo 52 minuti di gioco, a favore della Feralpi, la partita non ha potuto ancora considerarsi chiusa è stato però per merito suo: di Davide Voltan. Il centrocampista offensivo 27enne arrivato a Bolzano prima in prestito dalla Reggiana e poi a titolo definitivo dall'estate 2021 è entrato in campo dalla panchina per segnare il gol in grado di accorciare le distanze e per creare la grande occasione del possibile 2-3. Ma dopo il tiro di Voltan finito di poco a lato succede poco nel finale di gara.
    Tre a uno finale per la Feralpisalò e Südtirol che adesso dovrà pensare al 14 agosto, quando incontrerà altri bresciani, quelli allenati da Eugenio Corini nella prima giornata di Serie B: Brescia-Südtirol.
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    Contro il Benevento risultato bugiardissimo.
    Poteva finire 4 o 5 a 1 per noi
     
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    CITAZIONE (Shagrath82 @ 16/8/2022, 15:04) 
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    Torino, show in serbo: Lukic e Radonjic abbattono il Palermo

    I granata vincono 3-0 nei trentaduesimi contro i rosanero. Prova convincente per Juric, che sorride in vista dell'esordio in Serie A contro il Monza
    Dal nostro inviato Mario Pagliara

    6 agosto - TORINO
    Lo show è tutto in serbo. Ad aprire le danze ci pensa Lukic, il bis lo serve Radonjic (su assist di Lukic). Poi alla festa partecipa anche Pellegri per il tris. E’ una storia con molte prime volte: primo gol per Lukic con la fascia di capitano, debutto in granata per Radonjic con la soddisfazione della rete (e gliene annullano anche un’altra per fuorigioco di Sanabria). Il Torino comincia la stagione con il piglio giusto, eliminando con un 3-0 il Palermo (vivo solo nella prima mezzora) dalla Coppa Italia. Ai sedicesimi i granata troveranno il sorprendente Cittadella che ha fatto fuori il Lecce.

    TORO DA RODAGGIO—
    Ha avuto bisogno di una mezzora abbondante il primo Toro della stagione per sciogliersi, abbozzare le sue solite giocate e alzare il baricentro quel tanto che basta per far scattare alcuni dei meccanismi tipici del calcio di Juric. A metà partita si è visto un Toro in fase di rodaggio, distesosi poi nella seconda parte della gara. Il Palermo è ancora senza un allenatore, anche se l’accordo con Corini è ormai vicino, fa quel che può e si mostra nella prima mezzora organizzato e sbarazzino, ma sulla distanza emerge tutto il divario tecnico. Dopo nove minuti serve un provvidenziale colpo di reni di Milinkovic per evitare ai granata di capitolare: errore di Lukic a centrocampo, Floriano si invola, serve Brunori che prova un tiro a giro sul quale il portiere serbo ci arriva. Al 17’ Elia approfitta della partenza lenta dei granata, arrivando palla al piede dal centrocampo fin dentro l’area granata. L’ultimo quarto d’ora del primo tempo segnala l’avvio della crescita del Toro. Arrivano le due principali occasioni dei granata, entrambe sui piedi di Radonjic: al 36’ discesa libera del serbo, che poi spara in tribuna con il destro (il suo piede forte) pur avendo davanti la porta spalancata. Al 45’ doppio passo di Radonjic finito con diagonale di un soffio a lato.

    SHOW IN SERBO— In avvio di ripresa la prima conclusione è dei siciliani (3’): Milinkovic ci arriva in tuffo sul tiro di Floriano. Ma il Toro ha ormai trovato campo e misure, e solo l’imprecisione di Seck gli impedisce di trovare con più semplicità la via del gol. Vantaggio che però arriva dopo nove minuti. Ancora Radonjic crea scompiglio nell’area siciliana, un rimpallo accompagna la palla al limite dell’area: di gran carriera arriva dalle retrovie Lukic che scarica in corsa un tiro imprendibile per Pigliacelli. Il centrocampista serbo trova il gol alla sua prima serata da capitano. Il Palermo è alle corde, il Toro gioca sciolto e cinque minuti dopo si vede annullare il raddoppio di Radonjic (assist di Lukic) per la posizione di fuorigioco di Sanabria, emersa dopo il ricorso al video a bordocampo. Non c’è più partita da un pezzo, i granata sono in dominio. Il primo acuto di Radonjic è solo rinviato e arriva alla mezzora. Stesso film, cross di Lukic ma stavolta Radonjic colpisce di testa. Tre minuti dopo c’è gloria per il primo gol stagionale di Pietro Pellegri, appena subentrato a Sanabria. Il Toro chiude bene la sua prima e ora si concentra per l’esordio in campionato di sabato a Monza.

    Sembrava calcio d'agosto. Ah no, lo era :lol:

    Palermo scarso, se posso permettermi
     
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    Genoa, basta un rigore per far fuori la Spal. Salta la sfida De Rossi-Roma

    La squadra di Blessin spreca tante occasioni, ma al triplice fischio gioisce. È qualificata agli ottavi. Seconda sconfitta consecutiva per l'ex giallorosso in panchina
    Filippo Grimaldi

    18 ottobre - GENOVA
    Agli ottavi di finale di Coppa Italia approda il Genoa, i cui tifosi hanno festeggiato la presenza in tribuna d’onore del Principe Milito. Sfuma così il sogno di Daniele De Rossi, alla seconda gara sulla panchina della Spal, di poter sfidare da avversario la sua Roma. Decide la sfida un rigore di Gudmundsson al 46’ del primo tempo, assegnato per un fallo di mano di Moncini sul colpo di testa di Portanova, la cui posizione ha richiesto un check Var (durato oltre tre minuti) sul possibile offside del centrocampista.

    LA GARA—
    Primo tempo, comunque, giocato su buoni ritmi, ma con poche occasioni da gol. Troppa imprecisione dalla trequarti in avanti, con i rossoblù più propositivi, anche se prima del rigore la migliore occasione era capitata al 20' ad Almici che, al limite dell’area piccola, ha mancato il tocco in rete su diagonale di Dickmann. Due squadre profondamente rivoluzionate rispetto al campionato e ovviamente il gioco ne ha risentito, anche se gli ospiti hanno mostrato un buon palleggio, segno che gli insegnamenti di De Rossi iniziano a funzionare. Nella ripresa gli uomini di Blessin hanno gestito senza affanni il vantaggio, con l’islandese del Grifone vicinissimo al raddoppio. Nel finale il Genoa ha sfiorato ancora la rete con Puscas e Yalcin. Unica nota davvero dolente il terreno di gioco, in condizioni pessime dopo che ieri si è giocata Sampdoria-Roma. Giovedì, per la gara di Coppa Italia dei blucerchiati contro l’Ascoli, il risultato rischia di essere persino peggiore.
     
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    Vittoria risicata ma giusta.
    Creiamo valanghe di occasioni da gol ma concretizziamo poco.
    Spiaze (cit.) per De Rossi che solo per il merito di aver vinto per caso un mondiale pareva dovesse passare il turno per diritto divino
     
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    Torino, in Coppa Italia solo sorrisi: che poker al Cittadella. E ora c'è il Milan

    Dopo aver eliminato il Palermo, la squadra di Juric si sbarazza anche dei veneti. A gennaio la sfida contro i Campioni d'Italia
    Dal nostro inviato Mario Pagliara

    18 ottobre - TORINO
    Il Toro riprende il cammino calando il poker in Coppa. Ci voleva una vittoria per riempire spirito e spogliatoio di auto stima e nuovo entusiasmo. Una sassata di Radonjic, l’opportunismo di Pellegri, il tris di Schuurs e il colpo di testa di Zima spingono Juric agli ottavi della Coppa Italia dove si spalancheranno le porte di San Siro (a gennaio ci sarà la sfida contro il Milan di Pioli). Cittadella volitivo, per più di un’ora apprezzabile prima di sciogliersi, ma la differenza l’hanno fatta i colpi dei singoli. E qui il Toro ha messo la freccia chiudendo sul 4-0.

    LA SBERLA—
    Ci pensa una sberla di Radonjic a spazzare via i fantasmi, quasi a volersi scrollare di dosso le scorie che, forse pure inevitabilmente, il derby di sabato scivolato via nel finale ha lasciato nello spogliatoio. La sassata del serbo dopo ventuno minuti è la cometa che illumina un Toro che, nel primo tempo, viaggia al piccolo trotto in questa serata di Coppa Italia. Nei due giorni che hanno separato questa sfida dal derby Juric, probabilmente, avrà fiutato l’aria nello spogliatoio. E allora per non fallire la qualificazione agli ottavi non si è del tutto fidato delle seconde linee. L’allenatore croato disegna un Toro che somiglia tanto a quello in versione da campionato, con Vlasic-Radonjic e Pellegri a comporre il tridente offensivo. Rientrano Singo, Vojvoda e Ricci. Dall’altra parte, Gorini presenta un Cittadella ricco di coraggio e volontà, che finisce anche con lo spaventare i granata in avvio.

    DALLA SOFFERENZA ALLA GOLEADA— Dopo venti minuti, e si era sullo zero a zero, serve l’ottimo istinto di Milinkovic in tuffo per evitare che Tounkara (emerso di testa in mezzo alla marcatura disinvolta di Zima e Singo) portasse in vantaggio il Cittadella. Incassata la rete di Radonjic, i veneti restano con la testa ben dentro la partita. Nel primo tempo il Toro un po’ prova a gestirla un po’ non trova dentro di sé le energie per imporre il suo solito gioco. E non mancano le situazioni nelle quali è imperfetto in difesa di fronte ai tentativi di Embalo e Magrassi. A metà gara, l’episodio è decisivo. Nella ripresa, dopo dieci minuti, Pellegri sfrutta il pasticcio di Donnarumma (scivola e genera un rimpallo) e firma il raddoppio, spalancando la via al Toro verso gli ottavi. Il Cittadella si scioglie, i granata dilagano. La ciliegina la pone Schuurs (assist di tacco di Vojvoda) a quindici minuti dal finale, poi il 4-0 di Zima.
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    Super Strelec abbatte il Brescia e regala l'Atalanta allo Spezia

    La doppietta dello slovacco e la rasoiata di Verde fanno esultare i liguri: adesso agli ottavi c'è Gasp
    19 ottobre - MILANO
    Lo Spezia batte 3-1 in casa il Brescia e si guadagna gli ottavi di finale della Coppa Italia contro l’Atalanta. Il Picco si dimostra un fortino inespugnabile per la squadra di Gotti, che in casa ha inanellato il settimo risultato utile su sette. Il Brescia invece non è riuscito a uscire dal periodo negativo: tre sconfitte e un pareggio nelle ultime quattro.

    LE SCELTE —
    Gotti non cambia il modulo rispetto a domenica contro la Cremonese (4-3-3) ma rivoluziona gli interpreti, un turnover ampiamente annunciato. In porta spazio a Zoet, Ampadu e Kiwior tornano sulla linea difensiva e in mezzo dentro Sala, Ekdal ed Ellertsson. Davanti tridente inedito con Sanca, Strelec e Verde. Il Brescia con il 4-3-2-1 presenta come unica punta Bianchi, con alle sue spalle Niemeijer e Olzer.

    PRIMO TEMPO— Al 5’ gol annullato allo Spezia. Sanca mette in mezzo dalla sinistra, Andreacci in uscita perde il pallone su cui si avventa Ellertson che insacca. Proteste bresciane per una carica di Ferrer sul portiere, che viene confermata dopo il controllo al monitor da parte di La Penna. Al 14’ Spezia ancora vicinissimo al vantaggio, con la punizione di Verde che si stampa sulla traversa. Gli aquilotti la sbloccano al 20’. Grande merito è del portoghese classe 2000 Sanca, che dalla sinistra si accentra, scambia con Verde e serve in mezzo Strelec, che entra in area e batte Andreacci con l’esterno sinistro. Al 33’ Brescia vicina al pari: Bisoli mette in mezzo da destra, Olzer anticipa Hristov e schiaccia verso la porta ma Zoet si supera e devia in angolo.

    SECONDO TEMPO— Nessun cambio nell’intervallo. Il Brescia preme alla ricerca del pari, lasciando spazi alle ripartenze spezzina. Al 9’ è Sanca che da sinistra si accentra e sfiora il palo con un destro a giro; un minuto dopo, Verde è più preciso col sinistro baso che da destra si insacca sul primo palo. Sul 2-0 Gotti inizia a pensare alla delicata sfida in casa della Salernitana di domenica e utilizza il primo slot di cambi. Lo stesso fa Clotet poco dopo per cercare di raddrizzare la gara, dentro Nuamah sull’ala destra e Moreo al centro dell’attacco. Ma è lo Spezia ad andare vicino al 3-0 ancora con un sinistro basso di Verde sul primo palo, questa volta deviato in angolo dal portiere bresciano. Il tris si completa al 41’, Holm penetra nel cuore dell’area e viene murato da Pace, sul pallone vagante si fionda Strelec che firma la doppietta personale. Rimane solo il tempo per la gioia personale per Moreo, che al 3’ di recupero firma di testa il 3-1.
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    Oh son riusciti a far segnare Pellegri.
    Risultato esagerato, dopo il raddoppio il Cittadella ha mollato, nel primo tempo ci è andata bene.
    Un brodino in vista delle prossime sfide
     
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    Il Bologna può sorridere: 1-0 al Cagliari e qualificazione agli ottavi contro la Lazio

    Gol partita grazie a Lykogiannis e un aiutino – decisivo – da parte di Obert che ha deviato il suo tocco di testa al 24’ della ripresa indirizzato in porta
    Matteo Dalla Vite

    20 ottobre - MILANO
    Ci mette la spalla Obert ma è sostanzialmente Lykogiannis, ex del Cagliari, a portare il Bologna agli ottavi di finale contro la Lazio di Sarri. Per Thiago Motta è la prima vittoria in cinque partite, una piccola-grande gioia arrivata al 24’ della ripresa quando un angolo calciato da Orsolini ha visto la doppia partecipazione dell’ex cagliaritano (arrivato a Bologna a parametro zero dopo 4 anni di Sardegna) e del difensore centrale di Liverani per il definitivo 1-0 certificato anche da una supremazia lungo tutto l’arco della gara.

    TRAVERSA E FUORIGIOCO —
    Gara che ha avuto cinque sussulti confortanti in un primo tempo giocato a ritmi tendenti alla sonnolenza: tre occasioni del Bologna (Zirkzee, Bonifazi, Sansone), una traversa di Barreca (minuto 39’, pallone toccato da Bardi) e un gol annullato a Schouten che – con la bella regìa di Nikola Moro – si è spesso portato avanti a fare la mezzala aggiunta: una sua conclusione in diagonale, su palla perfetta di Zirkzee (inizialmente titolare al posto di Arnautovic), viene certificata in rete dall’assistente dell’arbitro Camplone ma non dal Var Di Paolo per fuorigioco di mezzo passo rispetto all’ultimo difendente cagliaritano.

    La ripresa, che Motta comincia con tre cambi immediati (entrano Arna stesso, Orsolini e Soriano), ha certificato la supremazia del Bologna che ha trovato il gol con Lykogiannis e un aiutino – decisivo – da parte di Obert che ha deviato il suo tocco di testa al 24’ s.t. indirizzato in porta. Fino a quel momento, il Bologna aveva cozzato contro Aresti che, via via, aveva neutralizzato diversi giocatori del Bologna, per ultimo Soriano. Per Motta è la prima vittoria alla quinta gara e domenica ci sarà la sfida contro il Lecce per capire se le sabbie del fondo-classifica saranno abbraccianti oppure no.
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