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"Joey Baron plays bags of dry leaves, fishing reels and buckshot. Bill Frisell solos on a microtonal guitar. Wayne Horvitz samples everything from crickets to Giacinto Scelsi. Fred Frith does what he does best. Zorn doesn't even touch the saxophone."
Uscito nel 1993, Absinthe è l’atto finale dei Naked City di John Zorn, e per l’occasione si prefigura come una sorta di rito funebre disturbante ed enigmatico. Paesaggi sospesi e rumorismi assortiti evocano scenari apocalittici, tra campane a morto, cancelli arrugginiti di tombe malefiche e rosari sgranati da scheletri. A differenza dei dischi precedenti, la musica di Absinthe è costantemente in uno stile ambient e noise. I titoli di molti dei suoi brani si riferiscono alle opere di Paul Verlaine, Charles Baudelaire e altri personaggi del movimento Decadent fin de siècle, e alla bevanda da cui prende il nome l'album. La copertina e le note di copertina dell'album contengono fotografie del surrealista tedesco Hans Bellmer. In bilico tra genio, follia e provocazione.
VOTO: 7.75
Tracce
Val De Travers Une Correspondance La Fée Verte Fleurs Du Mal Artemisia Absinthium Notre Dame De L'oubli (For Olivier Messiaen) Verlaine: Part I: Un Midi Moins Dix Verlaine: Part II: La Bleue ...Rend Fou
Formazione John Zorn - voce, sintetizzatore, campionatore Bill Frisell - chitarra microtonale Fred Frith - basso Wayne Horvitz - tastiere, sintetizzatore, campionatore Joey Baron - percussioni, sacchi di foglie secche, mulinelli da pesca e pallettoni
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