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Compie vent'anni il disco che avrebbe dovuto rilanciare la carriera dei Necrophagia dopo l'abbandono di Phil Anselmo. E niente, nonostante sia diventato una sorta di supergruppo: Fred Prytz “Frediablo” dei Gorelord, Stian Smørholm “Iscariah” degli Immortal al basso, Titta Tani dei Daemonia di Simonetti alla batteria, Mirai Kawashima dei Sigh alla tastiera, Knut Vegar Prytz “Fug”, fratello di Frediablo, alla chitarra e seconda voce. Dietro al microfono Killjoy , morto nel 2018. Peccato che il disco faccia cagare di brutto. Brani piatti, produzione oscena, non un brano che risalti rispetto agli altri. Un fallimento micidiale ed epocale.
VOTO: 5
Tracklist: 1. Blaspheme the Body 03:11 2. Upon Frayed Lips of Silence 05:08 3. Parasite Eve 03:23 4. Maim Attraction (Cold Rock Caress) 03:07 5. Rue Morgue Disciple 02:46 6. The Sick Room 04:00 7. Conjuring the Unnamable 03:46 8. Flowers of Flesh and Blood 04:39 9. The Divine Art of Torture 03:12 10. Zé do Caixão 03:39
Lineup: Killjoy (R.I.P. 2018) Voce Frediablo Chitarre, cori Iscariah Basso, cori Titta Batteria Fug Chitarre, cori Mirai Tastiere
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Il tizio in copertina mi ha sempre fatto pensare a Pavarotti
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2 replies since 23/2/2023, 15:06 48 views
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