Visto l'altra sera su Rai1 in diretta in occasione del centenario della prima rappresentazione all'Arena di Verona. Dunque: aspetti positivi: il cast di tutto rispetto. La Netrebko nel ruolo della protagonista è stata semplicemente sublime. Non è una novità, ma dato che gli anni passano (e purtroppo per lei pure i kg) e si cantava all'aperto ero curiosa di sentirla. Nulla da ridire. Yusif Eyvazov ha dimostrato di essere un cantante bravissimo e non solo il marito di (per chi non lo sapesse il cantante armeno è compagno di vita della Netrebko stessa e spesso lavorano assieme, cosa che in passato ha alimentato alcune malignità). In generale tutto il cast è stato perfetto, forse solo Olesya Petrova è un'Amneris che si limita al compitino. Direzione musicale di Marco Armiliato nella norma, non sarà mai un direttore da ricordare da qui a trent'anni anche se ha una carriera di tutto rispetto. Efficace e partecipe il coro areniano diretto dal maestro Roberto Gabbiani. Ora veniamo al dramma. La scenografia. Non ho nulla contro le messe in scena moderne (ricordo una sublime Traviata sempre con la Netrebko messa in scena a Salisborgo volutamente spoglia) ma diamine quella di Stefano Poda è un disastro. In bilico tra Star War e e i giochi di luce da discoteca. Un orrore anche i balletti che sembravano fatti da dei robot, o da degli zombie. Non dico di replicare la versione tutta oro, francamente kitsch firmata Franco Zeffirelli, andata in scena per la prima volta nel 2002 che rendeva l'opera una sorta di incubo assirobabilonese, ma nemmeno proporre una roba, sì scrivo roba perché altro non mi viene in mente, degna della Biennale di Venezia. Una piramide di plexiglass per ricordare che siamo in Egitto e via. La manona dovrebbe simboleggiare l’oppressione del potere e, come accade spesso negli spettacoli di Poda, potrebbe essere riciclata in un Don Carlos o in un Boris Godunov. Sicuramente questo allestimento verrà riproposto in futuro per rientrare dalle spese. Il pubblico applaude, anche se credo che molti fossero lì perché fa molto chic. I famosi loggionisti avrebbero massacrato Poda alla Scala o al Regio di Torino. La cosa peggiore è che questo allestimento con tanto di interventi della Carlucci (!) ed interviste sinceramente inutili è andata in mondovisione e molti penseranno che questa sia l'Aida: una sorta di Star War coi cantanti lirici dimenticando che invece è una grande, tragica storia d'amore.
Cast: Direttore d'orchestra:Marco Armiliato, Daniel Oren Regia:Stefano Poda Scenografo:Stefano Poda Anna Netrebko: Aida Yusif Eyvazov :Radamès Olesya Petrova: Amneris Roman Burdenko:Amonasro Michele Pertusi:Ramfia Simon Lim: Re Riccardo Rados: messaggero Francesca Maionchi: Sacerdotessa
La scenografia è davvero una merda inguardabile... sullo spettacolo non mi pronuncio, perché
a) non l'ho visto (ahi ahi)
b) anche se l'avessi visto, sono comunque ignorante come una motozappa rotta, ergo al di là della bravura effettiva degli artisti (e hint, lì non arrivi con le spintarelle, ma solo se SEI EFFETTIVAMENTE bravo, mica cazzi) le sottigliezze techiche che la buona **AlenA** coglie a me passerebbero comunque sopra la testa ...